ORDINE DEI GIORNALISTI
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Consiglio regionale della Lombardia
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Il presidente
Prot. n. 3970/06/FA/ac
Milano, 5 luglio 2006
notifica urgente a mezzo ufficiale giudiziario (art. 57 legge 69/1963)
Dott. ssa Cinzia Felicetti
presso studio legale
Avv. Gian Piero Biancolella
Via Manzoni 12 – 20121 Milano
On.le Procura generale della Repubblica
via Freguglia, 1 - 20122 Milano
p.c.:
On.le Consiglio nazionale Ordine dei Giornalisti
- solo per fax
Lungotevere dei Cenci 8 – 00186 Milano
On.le Comitato di Redazione A. Mondatori Editore – solo per fax
20090 Segrate (Milano)
Delibera disciplinare
Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia
nella sua seduta del 19 giugno 2006;
sentito il consigliere istruttore, Sergio D’Asnasch (articolo 6 della legge 7 agosto 1990 n.
241);
visti gli articoli 1, 2 e 48 della legge 3.2.1963 n. 69 sull’ordinamento della professione
giornalistica; 1, 6 e 44 del vigente Cnlg; letta la Carta dei doveri del giornalista (paragrafo
informazione e pubblicità);
lette la sentenza n. 11/1968 della Corte costituzionale secondo la quale l’Ordine <....con i
suoi poteri di ente pubblico vigila, nei confronti di tutti e nell'interesse della collettività, sulla
rigorosa osservanza di quella dignità professionale che si traduce, anzitutto e soprattutto, nel
non abdicare mai alla libertà di informazione e di critica e nel non cedere a sollecitazioni che
possano comprometterla> e la sentenza n. 7543 del 9 luglio 1991 (Mass. 1991) della
Cassazione civile secondo la quale <la fissazione di norme interne, individuatrici di
comportamenti contrari al decoro professionale, ancorché non integranti abusi o mancanze,
configura legittimo esercizio dei poteri affidati agli Ordini professionali, con la
consequenziale irrogabilità, in caso di inosservanza, di sanzione disciplinare>;
espletate le sommarie informazioni di cui all’articolo 56 della legge 3.2.1963 n. 69;
tenuto conto della sentenza 14 dicembre 1995 n. 505 della Corte costituzionale;
visti altresì gli atti del procedimento;
Considerato quanto segue:
1. L’avviso disciplinare del 15 novembre 2005. Le prime difese.
In data 15 novembre 2005 il presidente del Consiglio dell’OgL, nell’ambito dei poteri
attribuitigli dagli articoli 4, 5 e 6 della legge n. 241/1990, avendo la segreteria dell’ente
acquisito copia del mensile Cosmopolitan numero di novembre (n. 11) 2005, ha fatto
notificare un avviso disciplinare alla giornalista professionista Cinzia Felicetti (direttore
responsabile della testata Cosmopolitan), ipotizzando che la stessa abbia svolto e svolga
funzioni in contrasto con l’autonomia della professione giornalistica (art. 1, terzo coma, del
Cnlg) che si fonda sul rispetto delle regole fissate nell’articolo 2 della legge n. 69/1963,
mentre l’articolo 1 (3° comma) della stessa legge impone ai giornalisti professionisti “di
esercitare in modo esclusivo e continuativo la professionale di giornalista”; l’articolo 6 “di
adottare le decisioni necessarie per garantire l'autonomia della testata”; l’articolo 44 “di
separare testi giornalistici e messaggio pubblicitari”. La legge professionale detta vincoli
fondamentali per l'attività giornalistica, impegnando il giornalista a essere e ad apparire
corretto. Fra i vincoli figurano: 1) la libertà di informazione e di critica (valori che fanno
definire il giornalismo informazione critica) come diritto insopprimibile dei giornalisti; 2) la
tutela della persona umana e il rispetto della verità sostanziale dei fatti principi da intendere
come limiti alle libertà di informazione e di critica; 3) l'esercizio delle libertà di informazione
e di critica ancorato ai doveri imposti dalla buona fede e dalla lealtà; 4) il dovere di
promuovere la fiducia tra la stampa e i lettori.
In particolare a pagina 7 il mensile pubblica, nella rubrica “io e voi”, l’articolo del direttore
(“Principesse si diventa”) con la foto del direttore. Di lato viene specificato che la foto del
direttore è di Daniela Berruti; il cappotto è di Antonio Marras; la collana è di Pellini; i
pantaloni di Emporio Armani; le scarpe di Celine e la borsa di Prada. Cinzia Felicetti
conclude così il suo articolo: “A questo proposito, se non riuscite a scegliere tra due oggetti,
acquistate il più prezioso. La vita è così breve (e voi valete troppo) per portare a spazzo una
borsa scadente”. Cinzia Felicetti, come riferito, nella foto porta una borsa Prada (con il
marchio visibilissimo). In sostanza il direttore di Cosmopolitan si presenta al pubblico dei
lettori come “attrice pubblicitaria” o “indossatrice”, ruolo che mal si concilia con quello che
l’ordinamento giuridico assegna a una giornalista professionista, che è direttore di un
periodico.
Cinzia Felicetti ha tenuto lo stesso comportamento nel numero di dicembre di Cosmopolitan.
A pagina 7 il mensile pubblica l’articolo del direttore dal titolo “Arriva Wonder Woman”. Di
lato viene specificato: foto di Daniela Berruti; pull Max Mara; stola Luciano Soprani;
pantaloni Laura Biagiotti; borsa e scarpe Tood’s; trucco Fabienne Rea per Biotherm;
pettinatura Erroi per Piero Bastriani-L’Oreal.
Nella memoria difensiva si sostiene che la pubblicazione della foto rientra nel "tipo di
dialogo" instaurato dalla Felicetti con le lettrici, definito "caldo e amichevole" e che "le lettrici
sembrano vivere Cosmopolitan non semplicemente come un giornale, ma come una filosofia
in cui rispecchiarsi e identificarsi". Pertanto ogni editoriale è supportato da una foto, sempre
differente, della direttrice. Si precisa quindi che non sono inserzionisti della rivista né Prada
né gli altri marchi citati;
2. Prime conclusioni. Apertura del procedimento disciplinare.
Che si tratti di un'apparizione oggettivamente pubblicitaria è indubbio, al di là del fatto che si
tratti di inserzionisti o meno. Un giornalista può svolgere il ruolo di presentatore pubblicitario
o promozionale? La fotografia con la didascalia appare la vera inserzione pubblicitaria più
convincente agli occhi dei lettori di una inserzione tradizionale. Si può sostenere che Cinzia
Felicetti spende il suo nome, la sua immagine e il suo prestigio di giornalista per
“raccomandare” gli articoli che indossa.
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Su queste basi, il Consiglio, nella seduta del 2 maggio 2006, ha deliberato l’apertura del
procedimento disciplinare. In quella occasione il Consiglio sottolineò che l’iniziativa “non
comporta, neppure implicitamente, alcuna pronuncia di colpevolezza, ma costituisce mero
atto preliminare alla valutazione dei fatti da parte del Consiglio, tenuto ad esercitare il potere
disciplinare ex art. 2229 del Codice civile ed art. 1 (V comma) della legge n. 69/1963 (Cass.
sez. un. civili 25 ottobre 1979 n. 5573)”.
3. L’audizione della giornalista professionista Cinzia Felicetti.
Nella seduta del 19 giugno 2006, il Consiglio ha ascoltato Cinzia Felicetti,assistita
dall'avvocato Gian Piero Biancolella. Questa la trascrizione dell’audizione:
Abruzzo: per caso ci fu segnalato un certo numero della sua rivista Cosmopolitan in cui
abbiamo visto una foto, poi ripetuta anche nel numero successivo.
Felicetti: È perché, trattandosi di un mensile non sono riuscita a…
Abruzzo: È chiaro, è presente la collega Felicetti con il suo difensore Biancolella. Io non devo
leggere le cose che ho scritto con la delibera di apertura del procedimento perché sono già
note e le do per lette, quindi prego la collega Felicetti di darci la sua versione difensiva ….
Felicetti: Io sono rimasta un po' sorpresa perché evidentemente forse non avevo calcolato,
veramente in piena ingenuità, la potenziale gravità di questa cosa nel senso che devo spiegare,
forse fare una piccola premessa. Il rapporto che Cosmopolitan ha con le sue lettrici è un
rapporto molto forte, molto empatico, forse non siamo abituati perché i giornali spesso sono
un po' asettici, noi creiamo con le lettrici. Ho portato qui anche una serie di lettere per farvi
capire proprio il livello affettivo e la temperatura che si crea in questo giornale. I miei
editoriali, in particolare, sono la pagina più letta del giornale che è un po' un caso anche
questo perché normalmente l'editoriale è una pagina trascurata e questo perché Cosmo dà
veramente un po' tipo la nostra "stanza dei giochi": loro leggono i miei editoriali e si
rispecchiano e mi rispondono, mi scrivono tantissime lettere. L'idea di cambiare abito ad ogni
editoriale – ed è vero, nessun direttore in Italia lo fa – è stata proprio una mia idea per
fidelizzare ancora di più le lettrici. Loro mi vedono davvero come un'icona e me lo scrivono
sempre: è per me una forma di rispetto come quando esci con il fidanzato e ti cambi. Quindi,
l'appuntamento con la lettrice per me è veramente un momento di incontro "religioso",
importantissimo. È chiaro che, essendo un direttore, magari mi vesto con cose che possono
avere un marchio, più o meno trasparente, purtroppo nel caso della borsa incriminata di Prada
(Prada ormai loghizza qualsiasi cosa), avrei potuto forse con un grafico cancellare il marchio
ma vi garantisco non ci ho proprio pensando. Cioè, sono marchi talmente lontani da Cosmo
perché non investono su Cosmo. Cioè, Cosmo ha un target non aspirazionale da quel punto di
vista, questi sono marchi che investono su Fleur, su Vogue, Marie Claire, eccetera, quindi
sono talmente lontani da noi che non mi è venuto neppure in testa che potesse essere
interpretato come un modo di fare pubblicità occulta perché questi marchi sono su un altro
pianeta (non so come spiegare). Quindi…
Biancolella: Non vi invitano neppure alle sfilate…
Felicetti: No, esatto, non mi invitano neanche alle sfilate e questo mi ramm… insomma,
vabbè, poi c'è Internet ed uno recupera, però per dirvi che considerano Cosmo veramente un
giornale, tra l'altro è lettissimo, molto amato, ma non ha una moda patinata come piace a
questi marchi, quindi noi non abbiamo neanche le loro seconde linee (non so come spiegarvi).
Quindi, è per quello mi ha molto sorpreso. Dicevo, l'idea di cambiarmi deriva proprio da
questo. L'idea poi di citare i marchi. Io ho ricevuto e-mail in cui proprio mi si chiede, per
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esempio "Che begli orecchini che hai, dove li hai trovati». Ricevo tantissime telefonate di
lettrici che mi chiedevano dove trovavo le cose che indossavo, magari spesso se erano dei
bracciali erano frutto dei miei viaggi in Oriente, oppure… E quindi l'idea di mettere le
citazioni era solamente veramente un'informazione giornalistica per evitare di rispondere alle
telefonate o alle e-mail. Ma ripeto si tratta di marchi che non investiranno mai su Cosmo
perché sono proprio lontani da noi. Quindi la mia buona fede spero traspaia perché era
veramente totale, insomma. Comunque, dal numero di gennaio che era quello
immediatamente raggiungibile trattandosi di un mensile, da quel numero in poi ho tolto tutti i
marchi e vi ho portato i tomi…
Abruzzo: A gennaio 2006…
Felicetti: Sì, sì, certo.
Biancolella: Dalla contestazione diciamo quello successivo ormai era stampato e non hanno
potuto fermarlo
Abruzzo: Questo non vale, questo qui lo sappiamo come tempi.
Biancolella: L'altro, lo ha bloccato. Il direttore che è veramente un'icona del giornalismo
superattiva stasera la trovo un po' emozionata perché ha tante altre cose…
Felicetti: No, vi posso dire…
Abruzzo: Ma tu che ci conosci e chi mi conosce da un po' di anni ma non lo diciamo, non
mangiamo nessuno noi…
Felicetti: No, ma le spiego a perché è strano? Glielo voglio dire questo, perché io in
Mondadori passo veramente come una grande rompipalle nel senso (questo viene registrato e
mi dispiace) perché davvero io sono molto attenta anche alle commistioni pubblicità-testo.
Cioè, lo sanno tutti, io sono veramente una che mette i filetti intorno a tutto, cioè sono
veramente una abbastanza dura e pura.
Biancolella: Infatti, spieghi ancora meglio il discorso del perché di questa ricerca di
fidelizzazione che è un modo di comunicare completamente nuovo che peraltro deriva un po'
dalla casa madre, perché vi date del tu, cioè…?
Felicetti: Sì, diciamo che Cosmo ha un budget molto limitato e un costo a pagina molto basso,
non ha grandi locandine in edicola e quindi io ho cercato quando l'ho prese in mano quattro
anni e mezzo fa di cambiare davvero il linguaggio, quindi togliere tutte le negazioni…
Abruzzo: La testata è della Mondadori o è…?
Felicetti: E metà Mondadori e metà Hearst, è per metà americana sì, però i contenuti sono
integralmente italiani questo ci tengo a dirlo, noi non prendiamo praticamente nulla…
Abruzzo: È una società che non è tutta Mondadori, quindi è un 50 e 50?
Felicetti: 50 e 50, però editorialmente è completamente italiano questo giornale, infatti è
molto diverso dall'americano e l'idea mia, vabbè adesso sono un po' anacronistica…
Biancolella: Spiega questi concetti che è molto importante…
Felicetti: La cosa interessante secondo me era proprio questa, perché era il momento di "Sex
and City", non so se voi lo vedevate, e quindi era il discorso di Carrie. Loro me lo dicono
spesso nelle lettere che sono un po' la loro icona, sono un po' come Carrie Breach, addirittura
siccome ho scritto dei libri di moda mi dicono "Hai superato Carrie". Loro mi scrivono
proprio: "Mi piaci molto come scrivi, il tuo stile. Sei il mio modello di donna. Volevo solo
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scriverti due righe per dimostrarti la mia ammirazione per i tuoi editoriali, per il tuo charme,
magari venissi in foto così anch'io. Per come dirigi questa splendida rivista, per la sana invidia
che provo nel volere avere anch'io un lavoro come il tuo". Oppure "Per me è un onore
scriverle dal momento che la sua rivista è la mia Bibbia e il suo editoriale è il Mantra che
accompagna ogni singolo giorno del mese che io leggo e rileggo come riserva infinita di
saggezza e di energie" (so che sembra da pazzi però il giornale vive di questo). "Ti scrivo un
e-mail anche a nome di una mia grande amica, Antonella, solo per dirti che questo mese il tuo
'Io e voi' – che sono i miei editoriali – mi ha strabiliata: grande! Di solito non mi fermo a
leggere nessun preambolo o commento dei direttori delle riviste ma il tuo lo faccio sempre
stravolentieri perché quando scrivi lo fai in maniera diretta e disarmante. Non mi piace
adulare la gente, specie gli sconosciuti ma sul serio per noi che ti leggiamo rappresenti un
piccolo genio della carta stampata e io che davvero leggo di tutto ci tengo particolarmente a
dirtelo perché all'inizio ero una di quelle che vi credevano delle emerite malate di sesso".
Perché quando abbiamo preso Cosmopolitan dall'America, ero un po' la Fonzine della virago
in calore, forse adesso…
Abruzzo: (…VOCE FUORI CAMPO – ININTELLIGIBILE…) casa editrice?
Felicetti: Sì, è un po' la storia dell'Araba fenice che muore, risorge, adesso facciamo corna, ma
insomma è morto e risorto spesso.
Biancolella: È un tentativo, diciamo, di comunicare molto più stretto tant'è vero che si danno
del "tu", consente di scrivere le idee…
__________: (…VOCI FUORI CAMPO – ININTELLIGIBILE…)
Felicetti: Della Schiava, sì e poi Della Schiava.
Abruzzo: Della Schiava c'era prima?
Felicetti: Sì, però lì era ancora nella versione molto 2+, molto "sessuosa", insomma…
Abruzzo: E poi dopo? Dopo Della Schiava?
Felicetti: Poi è stato chiuso, Fai Mondadori e poi è stato chiuso di nuovo perché non è
riuscito e adesso diciamo che da cinque anni e un pezzetto sta andando benissimo.
Biancolella: Perché è un tentativo diciamo di creare un modo di comunicare con i lettori e
quindi di tenerli avvinti alla carta stampata…
Felicetti: Sì, oltre ai gadget, oltre i regali, oltre ad un sacco di cose che non possiamo
permetterci ma non sono neanche connessi alla nostra filosofia perché per noi il giornale è
davvero qualità e quantità. I nostri testi sono molto lavorati, sono molto come dire sterilizzati
proprio, adesso è un po' strano però, insomma, per uno che davvero entra nel mondo di Cosmo
è come iscriversi ad un club, è come far parte di un partito che però non c'entra niente con la
politica.
Biancolella: Cioè, ha cercato di creare questa fidelizzazione sotto questa forma di rapporto
molto diretto, quindi che cos'è successo? Che ha trascurato di ipotizzare che quel modo di
presentare alle lettrici potesse essere – ed effettivamente può, nessuno lo nega, se n'è resa
conto anche lei – un modo eventualmente di proporre un qualche cosa di pubblicitario; in
realtà è un qualche cosa che non esiste proprio. Cioè, voleva essere il suo modo di
comunicare, non di fare pubblicità indiretta, peraltro è pacifico che né l'editore, né tanto meno
gli inserzionisti possono aver fatto una cosa di questo genere perché io credo che al cento
percento (o può essere successo una volta) degli abiti indossati dalla direttrice – che peraltro al
90 percento sono abiti suoi, di casa, che veste, eccetera, eccetera – abbiano mai investito su
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Cosmopolitan. Cioè, c'è stata un'enfasi nel cercare di comunicare e fidelizzare i lettori con una
forma che può essere mal interpretata e per come conosco io la direttrice, cioè pensare che
abbia fatto coscientemente d'accordo con qualcheduno della pubblicità occulta sinceramente è
una cosa che veramente voglio dare una volta tanto una mia testimonianza personale per la
conoscenza che ho con il direttore. Certo, può essere interpretato in un certo modo, credo che
il Consiglio nel momento in cui comunque ha cercato questa forma e cercherà di collaborare,
di creare altri tipi diciamo di colloquio con le lettrici possa sicuramente tenerne conto e io
spererei che proprio questo discorso possa tenerla indenne da ogni tipo di censura nel senso
che in ipotesi può essere interpretata anche in quel modo però voi avete anche la possibilità di
giudicare la buona fede. Ci sono due facce della medaglia: potrebbe essere interpretata così
però lei comunque non voleva questo tipo di comunicazione. Quindi credo che potreste…
Abruzzo: E ha sospeso…
Felicetti: Sì, non solo, guardi, non solo ho sospeso le citazioni ma non uso più scarpe e borse
nelle foto per sicurezza perché… mette soldi in tasca…
Abruzzo: Ma mica va scalza…?
Felicetti: No, nuda non posso uscire!
Biancolella: Io avevo proposto un'altra soluzione, non posso dirlo davanti alle signore ma non
ha accettato…
Felicetti: No, infatti, no, comunque non ci sono più accessori di sorta e comunque i giornali
sono tutti qui.
Biancolella: Cioè, veramente è una vostra collega che fa con estrema passione questo lavoro.
So io quanto ha sofferto per questa cosa e veramente vi pregherei di valutarlo sotto il giusto…
È una giornalista vera…Comunque, io credo che non ci sia nulla, credo che abbiate capito un
po'… Siete riusciti anche se, le ripeto, tutto mi sarei aspettato stasera tranne che la direttrice si
emozionasse.
Abruzzo: Ma no…
Biancolella: Io vi assicuro, per quello che la conosco, doveva esprimere dei concetti…
Abruzzo: Ma sei tu che parli male di noi…
Felicetti: Presidente, no, guardi, tutto si può dire… Io posso dire che non condivido alcune tue
cose ma parlare male del vostro presidente mai nella vita. Vabbè, niente, non so se avete delle
domande da fare…
Abruzzo: Abbiamo capito che ha sospeso.
Felicetti: Sì, sì, guardi…
Biancolella: No, ma, mai, mai… Non c'è, anche perché per esempio voi la prima
comunicazione che fate Prada, cioè Prada piuttosto si taglia le vene pur di… beh, ma poi voi
penso che conoscete…
__________: Paradossalmente, allora è proprio come…
Felicetti: Anzi, per loro anzi… guardi, veramente sì, glielo garantisco.
Biancolella: Ma non c'è storia…
__________: (…VOCE FUORI CAMPO – ININTELLIGIBILE…)
Felicetti: No, guardi Prada poi in particolare non solo non mi invita ma…
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__________: No, ma adesso a parte Prada…
Felicetti: No, ma sono tutti marchi lunari per noi. Cioè, se le guarda proprio la nostra
pubblicità…
__________: anche MaxMara?
Felicetti: Sì, sì perché MaxMara poi addirittura guardi, investe su Fleur una pagina…
__________: MaxMara non è a livello di Prada.
Felicetti: Eh, ma è altissimo.
Biancolella: Loro hanno proprio il livello… Il suo libro… no, vabbè, poi magari, dopo la cosa
ve lo do. È lei che fa nel suo libro il discorso dei mercatini, di tirare fuori l'impermeabile della
nonna… È un modo di fare… cioè è un modo di colloquiare, di fare la differenza. Questi
credo che forse neanche l'Upim…
Abruzzo: È lecito chiederle la tiratura del suo mensile?
Felicetti: Sì, allora guardi, so la diffusione che è 230 mila copie.
Abruzzo: Diffusione intendendo l'edicola, abbonamenti e omaggi?
Felicetti: Esatto. E allora omaggi non abbiamo quasi nulla e comunque abbiamo in edicola
diciamo la media è tra le 170 e le 180 mila copie
Abruzzo: Più gli abbonamenti…
Felicetti: E poi con gli abbonamenti arriviamo a 230 mila copie, sì
Biancolella: Quando l'ha preso a quanto…?
Felicetti: Praticamente da quando l'ho preso ho avuto un aumento della diffusione del 42
percento rispetto… Beh, gli abbonamenti sono cresciuti del 400 per cento perché poi c'è una
grossa fidelizzazione.
Biancolella: Io penso che possiate credere nella buonafede della vostra collega che veramente
ci mette l'anima.
Abruzzo: Italia Oggi pubblica tutti i dati sulla diffusione…
Biancolella: Veramente ci mette l'anima, è proprio lungi da lei voler fare della pubblicità
occulta né d'accordo con l'editore e né tanto meno con gli inserzionisti che peraltro, ripeto,
non ci vengono su questo giornale qua.
Abruzzo: Ma ce n'è di pubblicità però…
Felicetti: Sì, ma è bassa. Come per i gioielli…
Biancolella: Scusate, se volete la sfogliamo un attimo così vi rendete conto che quello che vi
ha detto cioè che l'inserzionista citato neanche MaxMara che è altissimo… C'è un target
proprio…
Abruzzo: Avvocato, ti crediamo, attento alle banche…
Felicetti: Vede, sono tutte queste qua. Le uniche abbastanza buone sono quelle della bellezza
ma perché Cosmo è molto sui consigli di bellezza per cui Lancôme, così, insomma, i marchi
di bellezza c'è ma non perché facciamo quelle che chiamiamo si può dire le "marchette". Cioè
noi cerchiamo sempre un taglio Cosmo dei servizi e loro l'apprezzano questo. Cerchiamo di
insegnare…
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Biancolella: Puoi spiegare questo mondo Cosmo…?
Felicetti: Sì, per noi è un aggettivo, ciò il mondo si divide tra ciò che è Cosmo o non è Cosmo.
Sì, ma è un rapporto guardi… Queste me le terrò per tutta la vita. Cioè sono dei ricordi
pazzeschi…
Biancolella: Cioè, avete preso proprio una direttrice di quelle che ci butta l'anima su questa
cosa e ha avuto un ottimo risultato. Per questo vengo proprio con il cuore in mano a questo
discorso che proprio non si merita…
Biancolella: Credo che potete constatare che è abbastanza basso come target voi che
conoscete un po' le problematiche…
Biancolella: Arrivederci a tutti.
4. Le conclusioni
Il Consiglio ha preso atto che, ricevuto l’avviso disciplinare, Cinzia Felicetti ha interrotto
prontamente i comportamenti censurabili (descritti al punto 1) secondo le regole
deontologiche in vigore.
Il Consiglio, alla luce delle affermazioni fatte da Cinzia Felicetti nell’audizione del 19
giugno, ha ritenuto superato il problema posto dall’avviso disciplinare e dalla delibera di
apertura del procedimento disciplinare, decidendo di accogliere la richiesta della difesa
presentata con memoria 9 gennaio 2006 e ribadita nella seduta del 19 giugno.
PQM
il Consiglio dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia, valutati i fatti,
delibera
di archiviare il procedimento aperto nei riguardi della giornalista professionista Cinzia
Felicetti.
Avverso il presente provvedimento (notificato ai controinteressati ex legge n. 241/1990) può
essere presentato (dall’interessato e dal Procuratore generale della Repubblica) ricorso al
Consiglio nazionale dell'Ordine dei Giornalisti (Lungotevere dei Cenci 8, 00186 Roma) ai
sensi dell'art. 60 della legge n. 69/1963 nel termine di 30 giorni dalla notifica del
provvedimento stesso e secondo le modalità fissate dagli artt. 59, 60, e 61 del Dpr 4 febbraio
1965 n. 115.
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