ATTIVITA MOTORIE Se si ammette che l’essere umano è una totalità fisopsichica, si riconosce anche che nel discorso educativo rientra l’attivita motoria in quanto non si possono dissociare tra loro gli elementi affettivi e intellettivi d’ogni individuo. La psicomotricità è d'estrema importanza specialmente nei primi anni di vita, ma è anche vero che essa può essere molto utile anche in seguito, sia all’interno dell’ambiente scolastico sia fuori di questo. Essa mira, attraverso il collegamento di complesse attività, al raggiungimento di molteplici effetti che riguardano comunque la totalità dell’individuo. E’ importante attivare e sollecitare in maniera sempre maggiore il soggetto partendo eventualmente da funzioni già esistenti e stimolando attività sempre più complesse. Il trovarsi di fronte ad una situazione nuova, determina una serie di nuove connessioni, circuiti nervosi sempre più strutturati che passano attraverso un'elaborazione delle informazioni, permettendo di giungere a risultati positivi sotto più profili. Basandoci sulla teoria di Piaget, si può affermare che nel soggetto si sviluppa un circuito di “assimilazione ed accomodamento” che continuamente lo stimola a modificare l’ambiente ed a adattarsi a differenti contesti. Il soggetto inoltre si abitua a tradurre le sue azioni emotive in più linguaggi comunicativi, creando delle relazioni fondamentali ed indispensabili per inserirsi nel mondo circostante. L' attività motoria, per tanto è di fondamentale importanza, perché ci consente di giungere più rapidamente alla strutturazione dello schema corporeo che si realizza partendo dalla conoscenza del proprio corpo e che rappresenta l’elemento cardine di tutta l’educazione psicomotoria. Proprio attraverso le varie esperienze psicomotorie il bambino prima ed il ragazzo poi, vive il proprio corpo ed arricchisce la conoscenza di sé stesso in modo tale da giungere allo sviluppo dello schema corporeo che dovrebbe essere completato verso i 12-13 anni. Ma anche oltre quest’età, il ruolo della psicomotricità diventa esenziale, perché le eventuali carenze che si possono riscontrare possono essere attenuate o rimosse con un’attività psico-motoria adeguata. Per il raggiungimento delle innumerevoli finalità che l’educazione psicomotoria si pone, acquista particolare importanza il momento ludico, il qual è l’ausilio più prezioso per ogni educatore. L’apporto dell’attività motoria di gruppo sotto forma di gioco al progetto educativo è molto significativo perché in essa convengono le potenzialità psicofisiche degli individui e sintetizza tutte quelle caratteristiche che vanno a realizzare l’autonomia psicomotoria di ciascun allievo. Attraverso i giochi di movimento, infatti, il ragazzo impara a conoscere se stesso, scopre il suo corpo e ne prende coscienza, esplora l’ambiente circostante e ne diventa progressivamente padrone, mette in moto la capacità di inventare, costruire, elaborare e contemporaneamente esprime le sue tendenze ed i suoi bisogni interiori. Un’altra caratteristica del gioco, come importante contributo dell’educazione psicomotoria, è rappresentata dall’aspetto socializzante che questo offre. Il ruolo del gioco, come agente socializzante è notevole, in quanto crea un ambiente eterogeneo dove s’instaurano importanti relazioni sociali e permette un’integrazione graduale ed equilibrata dei singoli ragazzi nel gruppo. Viene data maggior importanza all’aspetto intellettuale dimenticando che l’essere umano non è fatto di compartimenti stagni. La persona è un unicum ed il suo sviluppo passa attraverso l’educazione del corpo poiché qualsiasi cosa facciamo, diciamo è la risultanza di ciò che siamo nella nostra totalità, fisico, intelletto, volontà, sentimenti e affetti. Il corpo non è “la tomba dell’anima” ma è il luogo in cui l’Io-intelletto e sentimenti nascono, si esprimono. Recenti studi pedagogici e scientifici hanno portato ad una rivalutazione dell’educazione motoria di gruppo ritenuta un processo necessario per lo sviluppo delle funzioni e delle capacità psicomotorie, essenziali per un miglior adattamento della persona agli impegni scolastici e sociali. L' attività motorie di gruppo nei fanciulli rappresenta un luogo d’incontro all’interno del quale il contatto con gli altri funge da stimolo ai processi d’integrazione sociale che possono dare libero sfogo alla loro espressività. E’ una delle prime occasioni di distacco dall’orbita familiare per aprirsi al mondo esterno. Favorisce un miglior sviluppo delle loro capacità di auto-stima, contribuisce alla formazione dell’intelligenza e del carattere; guida gli adolescenti a scoprire la gioia del movimento, fungendo da valvola di sfogo contro le frustrazioni, le insicurezze, accumulate durante la quotidianità. L’attività motoria di gruppo educa il bambino all’interiorizzazione di un comportamento basato sul reciproco rispetto, sulla fiducia, sulla collaborazione nell’osservanza di regole e della solidarietà ; un efficiente strumento di educazione sociale. Infatti le attività motorie di gruppo non sono rivolte al solo miglioramento della prestazione fisica , ma soprattutto, volte alla formazione di un individuo più disponibile e adattabile alle diverse circostanze nelle quali si imbatte; consentono al bambino di avere una visione globale dei piccoli e grandi problemi della vita, con maggiore capacità di tolleranza e comprensione dei propri simili.