Etica e filosofia dell` esistenza in Karl Jaspers.

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
VALUTAZIONE COMPARATIVA
UN
POSTO
DI
PROFESSORE
UNIVERSITARIO DI RUOLO DI PRIMA FASCIA PRESSO LA FACOLTA’ DI
LETTERE E FILOSOFIA - SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE M-FIL/03 FILOSOFIA MORALE - BANDITO CON D.R. N. 13660 DEL 30:12:2004 IL CUI
AVVISO E’ STATO PUBBLICATO NELLA G.U. DELLA REPUBBLICA 4°
SERIE SPECIALE “CONCORSI ED ESAMI” N. 4 DEL 14/1/2005 (seconda tornata
2005)
SECONDA RIUNIONE
Il 17 febbraio 2006 alle ore 9,30 presso lo studio della Cattedra di Filosofia morale Dipartimento di Scienze filosofiche - Palazzo Ateneo, si è riunita in seconda seduta la
Commissione giudicatrice della procedura di valutazione comparativa citata in
epigrafe, nominata con decreto rettorale n. 10671 del 27/10/225, pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica – 4° Serie Speciale “Concorsi ed Esami” n. 91 del
18/11/2005, per procedere alla valutazione dei titoli, dei curricula e delle pubblicazioni
dei candidati.
Risultano presenti i seguenti commissari:
-Prof. Giuseppe Cantillo (Presidente)
-Prof. Rossella Bonito Oliva (Segretario)
-Prof. Nadia Boccara
-Prof. Giannino Di Tommaso
-Prof. Mario Manfredi
Il Presidente dà lettura di una nota pervenuta dalla Direzione Risorse Umane Personale Docente - Settore II - Valutazioni comparative - dell'Università di Bari, la
quale comunica che la candidata Pansera Maria Teresa non ha inoltrato il plico
contenente documenti, titoli e pubblicazioni, e richiama l'attenzione sul comma 2
dell'art. 4 del bando di concorso, secondo il quale: "Il mancato o tardivo invio dei
documenti, titoli e pubblicazioni alla sede indicata all'art. 4 - comma 1 - entro il termine
prescritto non equivale a rinuncia alla partecipazione alla procedura. Tuttavia, la
Commissione giudicatrice valuterà il candidato solo sulla in base del curriculum e non
potrà, pertanto, valutare i titoli scientifici anche se personalmente conosciuti". (All. n.
1).
Hanno inviato titoli, documenti e pubblicazioni i seguenti candidati: Accarino
Bruno, Coppolino Santo Giuseppe, De Franco Raffaella, Miano Francesco, Semerari
Furio, Semplici Stefano (All. 2).
La Commissione procede all’apertura dei plichi contenenti i titoli e le pubblicazioni
che i candidati hanno inviato presso la Sede indicata nel bando. Vengono prese in
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esame esclusivamente le pubblicazioni corrispondenti all’elenco allegato alla domanda
di partecipazione al concorso.
La Commissione quindi, tenendo presente i criteri di massima già stabiliti nella prima
riunione, procede alla valutazione delle pubblicazioni scientifiche e dei titoli dei
candidati.
Per ogni candidato viene formulato un profilo sintetico che viene premesso alla
formulazione del giudizio individuale di ciascun commissario e al giudizio collegiale
della Commissione.
Il profilo, i giudizi dei singoli Commissari e quello collegiale sono allegati al presente
verbale quale sua parte integrante (Allegati nn. 3,4,5,6,7,8,9).
La seduta è tolta alle ore 22.30
Letto, approvato e sottoscritto.
La Commissione
-Prof. Giuseppe Cantillo (Presidente)
-Prof. Nadia Boccara
-Prof. Rossella Bonito Oliva (Segretario)
-Prof. Giannino Di Tommaso
-Prof. Mario Manfredi
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ALLEGATO al Verbale N. 2
ALL. 3
Candidato Prof. Bruno Accarino
La Commissione verifica la corrispondenza dei titoli e delle pubblicazioni presentate
dal candidato con quelli indicati negli elenchi allegati alla domanda di partecipazione
Profilo:
Prima come assegnista e poi come ricercatore nell’Università di Firenze il candidato ha
svolto un costante lavoro didattico nell’ambito degli insegnamenti di Storia delle
dottrine politiche, Filosofia politica, Storia della filosofia morale, Filosofia della storia,
tenendo seminari e esercitazioni sul pensiero politico, etico e filosofico-antropologico
moderno e specialmente novecentesco. Sempre nell’Università di Firenze ha insegnato
Storia della filosofia morale nell’anno acc. 1992-93, e dal 1993-94 Storia delle dottrine
politiche, nel novembre del 2001 è stato nominato professore associato per il settore
disciplinare Filosofia morale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di
Firenze sulla cattedra di Etica sociale. Al centro degli interessi di ricerca di Bruno
Accarino, come si ricava dal suo curriculum e specialmente dalla sua attività di
docenza (ha insegnato fino al 1999-2000 Storia delle dottrine politiche) e di
coordinamento di progetti di ricerca, è la filosofia politica con una forte connotazione
teoretica. La maggior parte delle sue pubblicazioni attengono di preferenza all’ambito
della teoria politica e alle connessioni tra politica ed etica.
giudizi individuali:
Giudizio espresso dal Prof. Nadia Boccara
Il candidato ha fruito di molteplici soggiorni di studio in Germania presso importanti
istituzioni di scienze sociali e politiche, dopo aver conseguito la laurea in filosofia. E'
stato assegnista e poi ricercatore presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di
Firenze, dove ha insegnato Storia della filosofia morale nell’anno acc. 1992-93, e dal
1993-94 Storia delle dottrine politiche. Nel novembre del 2001 è stato nominato
professore associato per il settore disciplinare M-Fil 03 (Filosofia morale) nella Facoltà
di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze. Collabora a numerose riviste italiane e
straniere.
Al centro degli interessi di ricerca di Bruno Accarino, come dimostra ampiamente il
suo curriculum, la sua attività di docenza (ha insegnato fino al 1999-2000 Storia delle
dottrine politiche) e quella di coordinamento di progetti di ricerca, è la filosofia politica
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con una forte connotazione teoretica.Tra le sue numerose pubblicazioni, che attengono
di preferenza all’ambito della teoria politica e alle connessioni tra politica ed etica, a
cominciare dallo studio su Simmel del 1983, si citano: La democrazia insicura. Etica e
politica in Georg Simmel (Guida, Napoli), che presenta un’analisi delle principali
dottrine etico-politiche simmeliane, rilevando l’intento dell’autore di rendere
compatibile il formalismo delle strutture istituzionali con la vivacità dirompente della
vita democratica; i volumi Mercanti ed eroi. La crisi del contrattualismo tra Weber e
Luhmann (Liguori, Napoli 1986); La ragione insufficiente. Al confine tra autorità e
razionalità (Manifestolibri, Roma 1995); Lacune: Linguaggi filosofici e politici
(Manifestolibri, Roma 1998), Rappresentanza (Il Mulino, Bologna 1999). Tra i saggi,
gli articoli e le recensioni sono da segnalare: “Interazione e critica delle forme
politiche. Note su Habermas e Hegel”,“Comunicazione e democrazia in Habermas”,
“Limiti del mercato. Il tatto come categoria delle scienze sociali”, “Competenza. Sul
significato teorico di una parola politica”. Il volume del 1989 Le figure del consenso.
Soggetto morale e istituzioni politiche nella filosofia moderna, Milella, Lecce 1989 e
gli studi dedicati al tema del male tra Kant e Weber e poi da Kant a Blumenberg, come
pure il più recente La bilancia e la crisi, Ombre Corte, Verona 2003 mostrano un
interesse filosofico-morale. L’interesse del candidato è sicuramente rivolto più alle
implicazioni politiche e sociologiche che non a quelle più strettamente morali e
religiose. La produzione scientifica, certamente rilevante per ricchezza di
informazione e intelligenza di analisi, ma, nella sua maggior parte, troverebbe più
adeguata collocazione in una valutazione comparativa di filosofia politica.
Giudizio espresso dal Prof. Rosella Bonito Oliva
Il candidato dopo la laurea ha lavorato a lungo in Germania presso centri di ricerca di
scienze sociali e politiche. Assegnista e ricercatore poi presso il Dipartimento di
Filosofia dell’Università di Firenze, ha insegnato Storia della filosofia morale
nell’anno acc. 1992-93, e dal 1993-94 Storia delle dottrine politiche, nel novembre del
2001 è stato nominato professore associato per il settore disciplinare M-Fil 03
(Filosofia morale) nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze.
Bruno Accarino ha concentrato la sua ricerca su problemi di filosofia politica
all'interno di uno sfondo etico-teoretico. Il suo lavoro del 1983 La democrazia
insicura. Etica e politica in Georg Simmel (Guida, Napoli) analizza la riflessione
etico-politica simmeliana,individuandone il fulcro nel problematico incontro tra il
formalismo giuridico e il dinamismo democratico. Anche i volumi Mercanti ed eroi.
La crisi del contrattualismo tra Weber e Luhmann (Liguori, Napoli 1986); La ragione
insufficiente. Al confine tra autorità e razionalità (Manifestolibri, Roma 1995);
Lacune. Linguaggi filosofici e politici (Manifestolibri, Roma 1998), Rappresentanza
(Il Mulino, Bologna 1999) proseguono su questa linea. Più centrati sui temi del legame
comunità/comunicazione risultano i saggi “Interazione e critica delle forme politiche.
Note su Habermas e Hegel”,“Comunicazione e democrazia in Habermas”, “Limiti del
mercato. Il tatto come categoria delle scienze sociali”, “Competenza. Sul significato
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teorico di una parola politica”. Dal volume del 1989 Le figure del consenso. Soggetto
morale e istituzioni politiche nella filosofia moderna, Milella, Lecce 1989 e dagli studi
dedicati al tema del male tra Kant e Weber e poi da Kant a Blumenberg si evidenzia
un'attenzione più marcata a temi di carattere morale, in particolare per quel che
riguarda l'intreccio che si viene a istituire tra concezione morale del male e figure di
rappresentazione politica. Tutta la produzione scientifica del candidato si segnala per
ampiezza di informazione e per capacità critica, anche se rivela un orientamento
prevalente a temi di filosofia politica, non del tutto centrati quindi su quanto richiesto
dal profilo del bando del concorso.
Giudizio espresso dal Prof. Giuseppe Cantillo
Dopo la laurea in filosofia il candidato ha fruito di molteplici e continuativi soggiorni
di studio in Germania presso importanti istituzioni di scienze sociali e politiche. Prima
assegnista e poi ricercatore presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di
Firenze, dove ha insegnato Storia della filosofia morale nell’anno acc. 1992-93, e dal
1993-94 Storia delle dottrine politiche, nel novembre del 2001 è stato nominato
professore associato per il settore disciplinare M-Fil 03 (Filosofia morale) nella Facoltà
di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze.
Al centro degli interessi di ricerca di Bruno Accarino, come dimostra ampiamente il
suo curriculum e specialmente la sua attività di docenza ( ha insegnato fino al
1999-2000 Storia delle dottrine politiche) e di coordinamento di progetti di ricerca, è la
filosofia politica con una forte connotazione teoretica. La maggior parte delle sue
pubblicazioni attengono di preferenza all’ambito della teoria politica e alle connessioni
tra politica ed etica, a cominciare dallo studio su Simmel del 1983: La democrazia
insicura. Etica e politica in Georg Simmel (Guida, Napoli), che presenta un’analisi
delle principali dottrine etico-politiche simmeliane, rilevando l’intento dell’autore di
rendere compatibile il formalismo delle strutture istituzionali con la vivacità
dirompente della vita democratica. Nella medesima direzione problematiche si situano
i volumi Mercanti ed eroi. La crisi del contrattualismo tra Weber e Luhmann (Liguori,
Napoli 1986); La ragione insufficiente. Al confine tra autorità e razionalità
(Manifestolibri, Roma 1995); Lacune: Linguaggi filosofici e politici (Manifestolibri,
Roma 1998), Rappresentanza (Il Mulino, Bologna 1999). Tra i saggi, gli articoli e le
recensioni, che confermano questo prevalente orientamento di ricerca, si segnalano
“Interazione e critica delle forme politiche. Note su Habermas e
Hegel”,“Comunicazione e democrazia in Habermas”, “Limiti del mercato. Il tatto
come categoria delle scienze sociali”, “Competenza. Sul significato teorico di una
parola politica”. D’interesse filosofico-morale sono il volume del 1989 Le figure del
consenso. Soggetto morale e istituzioni politiche nella filosofia moderna, Milella,
Lecce 1989 e gli studi dedicati al tema del male tra Kant e Weber e poi da Kant a
Blumenberg: anche qui però l’interesse è rivolto più alle implicazioni politiche e
sociologiche che non a quelle più strettamente morali e religiose. Si tratta quindi di una
produzione scientifica, certamente rilevante per ricchezza di informazione, ampiezza
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tematica e intelligenza di analisi, ma che, nella sua maggior parte, si colloca al limite
dell’ambito disciplinare della presente valutazione comparativa, e avrebbe potuto
trovare una collocazione più adeguata in una valutazione comparativa di filosofia
politica.
Giudizio espresso dal Prof. Giannino Di Tommaso
Bruno Accarino è Professore associato per il settore scientifico disciplinare M-Fil/03
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Firenze, dove in precedenza
ha svolto attività di ricerca come assegnista e, successivamente, come ricercatore.
Il suo impegno didattico e i suoi interessi di ricerca si rivolgono, prevalentemente, a
temi di filosofia politica, come testimoniano le sue pubblicazioni, a partire dal volume
dedicato a Simmel: La democrazia insicura. Etica e politica in Georg Simmel (Guida,
Napoli 1983). I volumi successivi (Mercanti ed eroi. La crisi del contrattualismo tra
Weber e Luhmann (Liguori, Napoli 1986); La ragione insufficiente. Al confine tra
autorità e razionalità (Manifestolibri, Roma 1995); Lacune: Linguaggi filosofici e
politici (Manifestolibri, Roma 1998), Rappresentanza (Il Mulino, Bologna 1999)
confermano questo orientamento. Anche i restanti lavori (saggi, articoli, recensioni)
dedicati a Habermas, Kant, Weber e Blumenberg sviluppano tematiche di carattere
sociologico e politico e, pur essendo scientificamente certamente apprezzabili e
rilevanti, rientrano tuttavia, con maggiore pertinenza nell'ambito del settore
scientifico-disciplinare attinente alla filosofia politica.
Si segnalano la continuità nel tempo della produzione scientifica e la sua adeguata
collocazione editoriale.
Giudizio espresso dal Prof. Mario Manfredi
Il candidato è stato assegnista, ricercatore, docente di Storia della filosofia morale
(1992-'93), di Storia delle dottrine politiche dal 1993-'94 ed è professore associato dal
1/11/2001 nel settore di Filosofia morale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
dell'Università di Firenze. È attualmente docente di Filosofia della storia. Ha svolto
attività di ricerca in Germania nel corso di numerosi soggiorni di studio.
Il candidato è autore di numerose pubblicazioni per lo più ricadenti nell'ambito
disciplinare corrispondente alla sua prevalente attività didattica (Storia delle dottrine
politiche), anche se con una certa apertura alle problematiche filosofico-morali.
Al primo lavoro su Della Volpe, sono seguiti un saggio su Simmel (La democrazia
insicura, Guida, Napoli 1983) e un volume su Weber e Luhmann (Mercanti ed eroi,
Liguori, Napoli 1986), e i volumi La ragione insufficiente. Al confine tra autorità e
razionalità (Manifestolibri, Roma 1995); Lacune: Linguaggi filosofici e politici
(Manifestolibri, Roma 1998), Rappresentanza (Il Mulino, Bologna 1999). I volumi
Ingiustizia e storia e Daedalus presentano una più spiccata connotazione in senso
filosofico-morale. Il candidato è anche autore di numerosi articoli, note e recensioni;
da segnalare, in particolare, “Interazione e critica delle forme politiche. Note su
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Habermas e Hegel”,“Comunicazione e democrazia in Habermas”, “Limiti del mercato.
Il tatto come categoria delle scienze sociali”, “Competenza. Sul significato teorico di
una parola politica”. Ha altresì curato la traduzione e l'edizione di diversi testi.
Il candidato presenta una produzione assai apprezzabile per metodologia d'indagine,
ampiezza di interessi e acutezza analitico-critica, ma ricadente per lo più in settori
confinanti con la filosofia morale. Da valutare positivamente anche la continuità del
suo lavoro di ricerca.
Giudizio collegiale:
Prima come assegnista e poi come ricercatore nell’Università di Firenze il candidato ha
svolto un costante lavoro didattico nell’ambito degli insegnamenti di Storia delle
dottrine politiche, Filosofia politica, Storia della filosofia morale, Filosofia della storia,
tenendo seminari e esercitazioni sul pensiero politico, etico e filosofico-antropologico
moderno e specialmente novecentesco. Sempre nell’Università di Firenze ha insegnato
Storia della filosofia morale nell’anno acc. 1992-93, e dal 1993-94 Storia delle dottrine
politiche. Dal novembre del 2001 è Professore associato di Etica sociale. Il suo
impegno didattico e i suoi interessi di ricerca si sono rivolti prevalentemente a temi di
filosofia politica e alle connessioni tra etica e politica, a partire dall’iniziale volume su
Simmel: La democrazia insicura. Etica e politica in Georg Simmel.(1983). I volumi
successivi (Mercanti ed eroi. La crisi del contrattualismo tra Weber e Luhmann
(Liguori, Napoli 1986); La ragione insufficiente. Al confine tra autorità e razionalità
(Manifestolibri, Roma 1995); Lacune: Linguaggi filosofici e politici (Manifestolibri,
Roma 1998), Rappresentanza (Il Mulino, Bologna 1999) confermano questo
orientamento. Anche i restanti lavori (saggi, articoli, recensioni) dedicati a Habermas,
Kant, Weber e Blumenberg sviluppano tematiche di carattere sociologico e politico, o
che si collocano al limite tra filosofia politica, filosofia morale e antropologia, pur
essendo scientificamente certamente apprezzabili e rilevanti, rientrano tuttavia, con
maggiore pertinenza nell'ambito del settore scientifico-disciplinare attinente alla
filosofia politica.
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ALLEGATO al Verbale N. 2
ALL. 4
Candidato Prof. Santo Giuseppe Coppolino
La Commissione verifica la corrispondenza dei titoli e delle pubblicazioni presentate
dal candidato con quelli indicati negli elenchi allegati alla domanda di partecipazione
Profilo:
Laureato in Filosofia nel 1967/68, ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento di
filosofia, storia, pedagogia, psicologia nelle Scuole medie superiori, è stato borsista
biennale, ha trascorso periodi di studio all’estero. Assistente di ruolo di Storia della
Filosofia nell’Università di Messina dal 1972, incaricato dell’insegnamento di
Filosofia della storia dal 1976/77 al 1978/79; professore stabilizzato su tale disciplina
dal 1979. Dal 1982 è professore associato di Storia della Filosofia moderna e
contemporanea. Dal 1998 è professore associato di Storia della filosofia
contemporanea, sempre nell’Ateneo di Messina. La produzione scientifica del
candidato rientra prevalentemente nell’ambito delle ricerche di storia della filosofia
moderna e contemporanea, e riguarda molteplici autori e correnti di pensiero.
Giudizi individuali:
Giudizio espresso dal Prof. Nadia Boccara
Laureato nel 1968 presso l'Università di Messina e Professore associato di Storia della
filosofia contemporanea presso l’Università di Messina, Facoltà di Lettere e filosofia
dal 1980. Nel prendere in considerazione l’ampia produzione scientifica del candidato,
rivolta prevalentemente a figure, temi e problemi della storia della filosofia moderna e
contemporanea, si possono ricordare i volumi Estetica ed ermeneutica di Luigi
Pareyson (Cadmo, Roma 1976), La scuola crociana(La Nuova Cultura, Napoli 1977),
Temi e problemi della cultura filosofica del Novecento (Perna, Messina 1992); Dopo
Croce (Falzea, Reggio Calabria 1993); Esperienza e metafisica in Whitethead (Falzea,
Reggio Calabria 1996); Saggi su Loewith (Falzea, Reggio Calabria 1999). Per la
presente valutazione comparativa risultano interessanti i volumi del ’79 Teoria
dell’interpretazione e problemi della storia in Hans-Georg Gadamer (Herbita,
Palermo) e Ragione storica e pensiero contemporaneo (Herbita, Palermo) dell''81. Il
candidato volge la sua attenzione alla filosofia del Novecento, in particolare al pensiero
filosofico italiano, con adeguate metodologie storiografiche e buone capacità
ermeneutiche, conseguendo risultati sicuramente apprezzabili. La produzione
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scientifica del candidato ricade marginalmente nell’ambito del settore disciplinare
oggetto della presente valutazione comparativa, mentre nel settore della storia della
filosofia potrebbe trovare un’adeguata collocazione.
Giudizio espresso dal Prof. Rossella Bonito Oliva
Santo Giuseppe Coppolino è professore associato di Storia della filosofia
contemporanea nell’Università di Messina, dove ha ricoperto in passato anche
l’insegnamento di Filosofia della storia e di Storia della filosofia moderna e
contemporanea. La produzione del candidato verte su tematiche relative alla storia
della filosofia moderna e contemporanea. Al pensiero di Croce al postcrocianesimo in
particolare ha dedicato numerosi e approfonditi studi. Tra le principali pubblicazioni si
possono ricordare i volumi La scuola crociana(La Nuova Cultura, Napoli 1977) Dopo
Croce (Falzea, Reggio Calabria 1993). Alla filosofia del Novecento, con particolare
attenzione ai temi dello storicismo, dell’ermeneutica e del nichilismo sono rivolti i
lavori: Estetica ed ermeneutica di Luigi Pareyson (Cadmo, Roma 1976), Teoria
dell’interpretazione e problemi della storia in Hans-Georg Gadamer (Herbita,
Palermo 1979), Ragione storica e pensiero contemporaneo (Herbita, Palermo 1981)
Esperienza e metafisica in Whitethead (Falzea, Reggio Calabria 1996); Saggi su
Loewith (Falzea, Reggio Calabria 1999). Con rigorosa metodologia storiografica e
buona capacità interpretativa lo studioso si è misurato con i pensatori e le teorie del
Novecento con esiti soddisfacenti. Complessivamente i titoli presentati appaiono non
del tutto congruenti con il settore disciplinare della presente valutazione, più attinenti
invece al settore della storia della filosofia.
Giudizio espresso dal Prof. Giuseppe Cantillo
Professore associato di Storia della filosofia contemporanea presso l’Università di
Messina, dove ha anche insegnato Filosofia della storia e Storia della filosofia moderna
e contemporanea. L’ ampia produzione scientifica del candidato è rivolta
prevalentemente a figure, temi e problemi della storia della filosofia moderna e
contemporanea. Tra le principali pubblicazioni si possono ricordare i volumi Estetica
ed ermeneutica di Luigi Pareyson (Cadmo, Roma 1976), La scuola crociana (La
Nuova Cultura, Napoli 1977), Temi e problemi della cultura filosofica del Novecento
(Perna, Messina 1992); Dopo Croce (Falzea, Reggio Calabria 1993); Esperienza e
metafisica in Whitethead (Falzea, Reggio Calabria 1996); Saggi su Loewith (Falzea,
Reggio Calabria 1999). Più interessanti per la presente valutazione comparativa sono i
volumi del ’79 Teoria dell’interpretazione e problemi della storia in Hans-Georg
Gadamer (Herbita, Palermo) e dell’’81 Ragione storica e pensiero contemporaneo
(Herbita, Palermo). Il candidato si confronta con adeguate metodologie storiografiche
e buone capacità ermeneutiche con un diversificato ambito di pensatori e correnti
filosofiche specialmente contemporanee e in larga parte afferenti al pensiero filosofico
italiano, conseguendo risultati sicuramente apprezzabili. Solo marginalmente la
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produzione scientifica del candidato ricade nell’ambito del settore disciplinare oggetto
della presente valutazione comparativa, mentre potrebbe trovare un’adeguata
collocazione del settore della storia della filosofia.
Giudizio espresso dal Prof. Giannino Di Tommaso
Santo Giuseppe Coppolino è professore associato alla Cattedra di Storia della filosofia
contemporanea presso al Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Messina. La
sua lunga e ricca attività didattica e l’ampia produzione scientifica si rivolgono a temi e
problemi prevalentemente attinenti alla storia della filosofia moderna e
contemporanea. Tra le sue principali pubblicazioni si segnalano i volumi Estetica ed
ermeneutica di Luigi Pareyson (Cadmo, Roma 1976), La scuola crociana (La Nuova
Cultura, Napoli 1977), Temi e problemi della cultura filosofica del Novecento (Perna,
Messina 1992); Dopo Croce (Falzea, Reggio Calabria 1993); Esperienza e metafisica
in Whitethead (Falzea, Reggio Calabria 1996); Saggi su Loewith (Falzea, Reggio
Calabria 1999); Teoria dell’interpretazione e problemi della storia in Hans-Georg
Gadamer (Herbita, Palermo) e Ragione storica e pensiero contemporaneo (Herbita,
Palermo 1981). La vasta produzione scientifica del candidato, dalla quale emergono
indubbie e apprezzate capacità critiche e maturità metodologica, riguarda solo
parzialmente le tematiche ricomprese nell’ambito della Filosofia morale e trovare
piuttosto una più pertinente collocazione nel settore scientifico disciplinare della storia
della filosofia.
Giudizio espresso dal Prof. Mario Manfredi
In qualità di professore associato, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
dell'Università di Messina ricopre l’insegnamento di Storia della filosofia
contemporanea. Nella stessa Facoltà ha insegnato Filosofia della storia e Storia della
filosofia moderna e contemporanea.
Il candidato è sostanzialmente uno storico della filosofia contemporanea e, in
particolare, del pensiero del Novecento. I titoli fondamentali della sua ricca produzione
scientifica sono: Estetica ed ermeneutica di Luigi Pareyson (Cadmo, Roma 1976), La
scuola crociana (La Nuova Cultura, Napoli 1977), Temi e problemi della cultura
filosofica del Novecento (Perna, Messina 1992); Dopo Croce (Falzea, Reggio Calabria
1993); Esperienza e metafisica in Whitethead (Falzea, Reggio Calabria 1996); Saggi su
Loewith (Falzea, Reggio Calabria 1999); Teoria dell’interpretazione e problemi della
storia in Hans-Georg Gadamer (Herbita, Palermo); Ragione storica e pensiero
contemporaneo (Herbita, Palermo 1981). Alcuni di questi lavori presentano una più
marcata impostazione teoretica.
Nel campo che gli è proprio (la storia della filosofia contemporanea), il candidato
dimostra di muoversi con sicura competenza, rigore di metodo e taglio problematico.
Le implicazioni filosofico-morali del suo lavoro sono limitate e secondarie.
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Giudizio collegiale:
Santo Giuseppe Coppolino, Professore associato di Storia della filosofia
contemporanea presso al Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Messina, ha
svolto una lunga e ricca attività didattica e presenta un’ampia e continua produzione
scientifica che si rivolge a temi e problemi prevalentemente attinenti alla storia della
filosofia moderna e contemporanea. Tra le sue principali pubblicazioni si segnalano i
volumi Estetica ed ermeneutica di Luigi Pareyson (1976), La scuola crociata (1977),
Temi e problemi della cultura filosofica del Novecento (1992); Dopo Croce ( 1993);
Esperienza e metafisica in Whitethead (1996); Saggi su Loewith (1999). Più attinente
al settore disciplinare della presente valutazione comparativa è il volume del 1981
Ragione storica e pensiero contemporaneo.La vasta produzione scientifica del
candidato, dalla quale emergono indubbie e apprezzate capacità critiche e maturità
metodologica, riguarda solo parzialmente le tematiche ricomprese nell’ambito della
Filosofia morale e troverebbero piuttosto una loro più pertinente collocazione nel
settore scientifico disciplinare della storia della filosofia.
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ALLEGATO al Verbale N. 2
ALL. 5
Candidato Prof. Raffaella De Franco
La Commissione verifica la corrispondenza dei titoli e delle pubblicazioni presentate
dal candidato con quelli indicati negli elenchi allegati alla domanda di partecipazione.
Profilo:
Laureata in Filosofia nel 1968/69, ha fruito di una borsa di studio, e dal 1973 è stata
assistente ordinario di Filosofia Morale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
dell'Università di Bari. Nell’anno acc. 1979/80 ha insegnato per supplenza Filosofia
morale. Nel 1987 ha conseguito il diploma di Specializzazione in Criminologia clinica
e Psichiatria Forense. Dal 1990 collabora con il Seminario di Storia della Scienza
dell’Università di Bari. Ha insegnato nei Corsi di perfezionamento in Epistemologia
informatica, in Didattica della Filosofia. Dal novembre del 2002 è Professore
Associato di Bioetica, insegnamento che ha ricoperto per affidamento già nel
2000-2001. Fin dagli anni Settanta Raffaella De Franco nella sua attività di ricerca ha
affrontato prevalentemente questioni di etica legate alla medicina e alla biologia.
Membro dell'International Society of Technology Assessment in Health Care, nel
corso degli anni Novanta, ha partecipato a Congressi Internazionali di bioetica. La sua
produzione scientifica si è concentrata in modo particolare sulle questioni di bioetica e
sul problema della relazione tra epistemologia e scelte normative, tra frontiere della
biomedicina e vincoli giuridici, più in generale tra politica e scienza.
Giudizi individuali:
Giudizio espresso dal Prof. Nadia Boccara
Raffaella De Franco, è professore associato di Bioetica presso la Facoltà di Lettere e
Filosofia di Bari e svolge attività di ricerca prevalentemente su questioni di etica legate
alla medicina e alla biologia. Nel 1984 consegue il Diploma di Specializzazione in
criminologia Clinica e Psichiatria Forense presso la Facoltà di Medicina
dell’Università di Bari. Nel 2001 pubblica il volumetto Per un’etica della diagnosi che
costituisce una significativa testimonianza della sua esperienza di collaborazione con
l'ambiente medico. Come membro dell'International Society of Technology
Assessment in Health Care, la prof. De Franco ha partecipato nel corso degli anni
Novanta a Congressi Internazionali di bioetica. Nel 1998 ha curato Bioetica e
tolleranza, Questioni di medicina e morale per il terzo millenio, un'antologia di
contributi di studiosi stranieri sulle questioni di bioetica, ne ha scritto la prefazione e
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ne ha accluso una ricca bibliografia . Il volume del 2001, In nome di Ippocrate.
Dall'olocausto medico nazista all'etica della sperimentazione contemporanea, discute
il problema della regolamentazione della sperimentazione medica. Il lavoro più
recente trova una sintesi nel volume Obiezione di scienza: la bioetica e le sfide
dell'incertezza scientifica, del 2005, che in un breve testo introduttivo affronta e
discute il problema della relazione tra epistemologia e scelte normative, tra frontiere
della biomedicina e vincoli giuridici, riportando in una lunga appendice una serie di
documenti di istituzioni europee e italiane. Raffaella De Franco dimostra una buona
impostazione metodologica rispetto alle questioni di bioetica, per cui la sua
produzione scientifica più matura resta incentrata per ora sulla ricerca bioetica,
spesso con un taglio medico-giuridico, mentre restano marginalmente affrontate le
problematiche più generali della filosofia morale e della storia del pensiero morale.
Giudizio espresso dal Prof. Rossella Bonito Oliva
Raffaella de Franco è professore associato di Bioetica presso la Facoltà di Lettere e
Filosofia dell'Università di Bari, insegnamento già ricoperto per affidamento dal
2000/01. Da tempo la De Franco è impegnata a lavorare su questioni di etica in
riferimento alla ricerca e alla sperimentazione in campo medico e biologico; In questo
senso ha arricchito la sua formazione conseguendo un Diploma di Specializzazione in
criminologia clinica e psichiatria forense presso la Facoltà di Medicina di Bari. Nel
1998 ha pubblicato il volume Bioetica e tolleranza. Questioni di medicina e morale per
il terzo millennio, antologia di scritti di studiosi stranieri che riflettono sulla possibilità
di una svolta pluralista in bioetica. Sono del 2001 i titoli più significativi: In nome di
Ippocrate. Dall'olocausto medico nazista all'etica della sperimentazione
contemporanea, e Obiezione di scienza: la bioetica e le sfide dell'incertezza scientifica,
in cui affronta temi emergenti della bioetica legati alla sperimentazione nel campo
della genetica e i relativi risvolti politici e morali. Nell'arco di una produzione non
proprio continua la De Franco ha concentrato la sua attenzione soprattutto su questioni
legate alla bioetica, mentre per le tematiche legate alla storia della filosofia morale e
alla filosofia morale gli stessi titoli sembrano poco congruenti.
Giudizio espresso dal Prof. Giuseppe Cantillo
Raffaella De Franco, dal 1973 assistente ordinario di Filosofia Morale presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bari, è attualmente, presso la stessa
Facoltà, professore associato di Bioetica, insegnamento che ha ricoperto per
affidamento già nel 2000-2001. Negli anni Settanta Raffaella De Franco ha svolto
attività di ricerca prevalentemente su questioni di etica legate alla medicina e alla
biologia. Nel 1984 consegue il Diploma di Specializzazione in criminologia Clinica e
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Psichiatria Forense presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Bari. La sua
esperienza di collaborazione con l'ambiente medico ha trovato oggettivazione nel
volumetto del 2001, Per un'etica della diagnosi. Membro dell'International Society of
Technology Assessment in Health Care, la prof. De Franco ha partecipare a Congressi
Internazionali di bioetica Nel 1998 ha curato un'antologia di contributi di studiosi
stranieri sulle questioni di bioetica, dal titolo Bioetica e tolleranza. Questioni di
medicina e morale per il terzo millennio, alla quale acclude una ricca bibliografia e
premette una breve Introduzione. Il volume del 2001, In nome di Ippocrate.
Dall'olocausto medico nazista all'etica della sperimentazione contemporanea, discute
il problema della regolamentazione della sperimentazione medica. Il lavoro più
recente trova una sintesi nel volume Obiezione di scienza: la bioetica e le sfide
dell'incertezza scientifica, del 2005, che in un breve testo introduttivo affronta e
discute il problema della relazione tra epistemologia e scelte normative, tra frontiere
della biomedicina e vincoli giuridici, riportando in una lunga appendice una serie di
documenti di istituzioni europee e italiane. Raffaella De Franco rispetto alle questioni
di bioetica dimostra una buona impostazione metodologica e una buona conoscenza
dei problemi più delicati della ricerca bioetica. La produzione scientifica più matura
della prof. De Franco si presenta fortemente caratterizzata nel senso della ricerca
bioetica, spesso con un taglio medico-giuridico, mentre restano al momento poco
tematicamente affrontate le problematiche più generali della filosofia morale e della
storia del pensiero morale.
Giudizio espresso dal Prof. Giannino Di Tommaso
Raffaella De Franco, già assistente ordinario di Filosofia morale presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell'Università di Bari, dall’A.A. 2000-2001 è professore associato
di Bioetica presso la stessa Facoltà. Ha iniziato la propria attività di ricerca
rivolgendosi a problemi di etica e a temi legati alla medicina e alla biologia.
Conseguito il Diploma di Specializzazione in criminologia Clinica e Psichiatria
Forense presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Bari, ha concretizzato i
risultati delle indagini ispirate da questo interesse nel volume: Per un'etica della
diagnosi (2001).
Ha curato e corredato con bibliografia e Introduzione un'antologia di contributi di
studiosi stranieri sulle questioni di bioetica (Bioetica e tolleranza. Questioni di
medicina e morale per il terzo millennio, 1998). Il volume del 2001: In nome di
Ippocrate. Dall'olocausto medico nazista all'etica della sperimentazione
contemporanea, affronta il delicato problema della regolamentazione della
sperimentazione medica. Il volume del 2005: Obiezione di scienza: la bioetica e le
sfide dell'incertezza scientifica discute, nel saggio introduttivo, il problema della
relazione tra epistemologia e scelte normative, tra frontiere della biomedicina e vincoli
giuridici e riporta, in appendice, numerosi documenti di istituzioni europee e italiane.
La produzione scientifica della candidata evidenzia una buona impostazione
metodologica e una buona conoscenza delle questioni di bioetica, ma lascia in
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sottofondo i temi generali e peculiari del settore scientifico disciplinare della Filosofia
morale.
Giudizio espresso dal Prof. Mario Manfredi
Professore associato di Bioetica nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di
Bari, nella quale svolge attività didattica dal 1973.
Autrice, in una prima fase della sua attività, di alcuni saggi e note, ha pubblicato, a
partire dal 1998, l’antologia Bioetica e tolleranza e i volumi In nome di Ippocrate.
Dall’”olocausto medico” nazista all’etica della sperimentazione contemporanea; Per
un’etica della diagnosi; Obiezione di scienza. La bioetica e le sfide dell’incertezza
scientifica.
La candidata ha trattato, nei suoi primi scritti, i temi del suicidio, della devianza, della
scelta, della morte, con un taglio prevalentemente orientato all’uso del metodo
fenomenologico-esistenziale nelle discipline psicopatologiche, ma senza trascurare le
implicazioni etiche dei suddetti argomenti. I volumi indicati, invece, ricadono tutti
nettamente nel campo della ricerca bioetica (e specialmente dell’etica medica), nella
quale la candidata ha conseguito risultati notevoli. Da segnalare specialmente il
volume In nome di Ippocrate, che rappresenta un eccellente ed originale contributo
all’etica della sperimentazione scientifica.
Giudizio collegiale:
Assistente ordinaria di Filosofia morale dal 1973 nella Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Bari, è stata, nella stessa Facoltà, supplente di Filosofia morale
(1979-’80), affidataria dell’insegnamento di Bioetica (2000-’01, 2001-’02), ed è
professore associato di Bioetica dal 1-11-2002. È stata docente nei Corsi di
perfezionamento di Epistemologia informatica e Didattica della filosofia; è docente nel
Master per operatori sociopedagogici e giudiziari dell’Università Cattolica di Milano.
Ha conseguito la specializzazione in Criminologia clinica e psichiatria forense presso
la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Bari. Collabora, a livello didattico
e scientifico, con il Seminario di Storia della scienza dell’Università di Bari. L’attività
scientifica della candidata si è svolta in una prima fase (1969-1975) su temi ricadenti
prevalentemente in uno spazio di confine tra fenomenologia e psicopatologia
Documenti di questa fase di ricerca sono alcune note e saggi brevi sul suicidio, sulla
scelta, sulla devianza, sulla morte. Uno scritto su Idee II di Husserl (di carattere
teoretico) e la nota Sull’etica situazionistica. La seconda fase dell’attività didattica e
della produzione scientifica di De Franco copre il periodo che va all’incirca dalla fine
degli anni novanta a oggi. Questa fase si apre con il volume antologico Bioetica e
tolleranza, che presenta scritti di bioeticisti americani, tradotti e introdotti dalla
candidata; si tratta di un utile contributo alla conoscenza di aspetti cruciali della
bioetica. Il volume In nome di Ippocrate. Dall’”olocausto medico” nazista all’etica
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della sperimentazione contemporanea (2001) è senz’altro il lavoro più impegnativo
della candidata. Il libro prende le mosse dallo “scenario etico” dischiuso dal processo
di Norimberga, per affrontare il tema sottostante del rapporto tra sperimentazione e
violazione dei parametri morali nella ricerca biomedica. Sostengono il lavoro una
vastissima documentazione e un costante intreccio tra ricostruzione storica e
discussione teorica. Da segnalare anche i due successivi scritti Per un’etica della
diagnosi, 2001 (su etica e medicina) e Obiezione di scienza. La bioetica e le sfide
dell’incertezza scientifica (2005) che, in un breve testo introduttivo, discute il
problema della relazione tra epistemologia e scelte normative, riportando in una lunga
appendice una serie di documenti di istituzioni europee e italiane.
La produzione scientifica di De Franco denota, specialmente nella seconda fase, una
notevole competenza e una matura consapevolezza dei temi e problemi della bioetica,
con proposte non prive di originalità. Al momento risultano tematicamente poco
affrontate le problematiche più generali della filosofia morale e della storia del
pensiero morale.
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ALLEGATO al Verbale N. 2
ALL. 6
Candidato Prof. Francesco Miano
La Commissione verifica la corrispondenza dei titoli e delle pubblicazioni presentate
dal candidato con quelli indicati negli elenchi allegati alla domanda di partecipazione
Profilo:
Laureato in Filosofia nel 1983, ha frequentato, nell’anno accademico 1983/1984, il
Corso di perfezionamento in Filosofia della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università di Napoli Federico II. Ha trascorso periodi di studio presso
l’Università di Heidelberg l’Università di Basilea, la Karl Jaspers Stiftung di Basilea e
il Philosophisches Institut di München. Nel 1987, quale vincitore di concorso a
cattedra per l’insegnamento di Filosofia, Scienze dell’educazione e Storia, è stato
immesso in ruolo nella Scuola media superiore. Nel 1989 ha conseguito il titolo di
Dottore di ricerca in Filosofia. Nel 1991 ha ottenuto una borsa di studio biennale di
Postdottorato. Nell’anno accademico 1995/1996 ha tenuto il corso di Antropologia
filosofica nella Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli. Dal 1996 è stato
Ricercatore presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor
Vergata, dove presso la cattedra di Filosofia della storia ha tenuto seminari ed
esercitazioni. Conseguita l’idoneità come Professore Associato di Storia della
Filosofia è stato chiamato nel novembre del 2001 sulla cattedra di Storia della
storiografia filosofica presso l’Università di Roma Tor Vergata, dove dall’a.a.2003-04
insegna anche Bioetica. A partire dal 2002-03 insegna Bioetica anche nell’Università
L’Orientale di Napoli. La produzione scientifica del prof. Miano si è concentrata sulle
problematiche etiche, filosofico-antropologiche e di filosofia della storia sia dal punto
di vista teorico che da quello storiografico, rivolgendosi specialmente all’ambito del
pensiero fenomenologico e della filosofia dell’esistenza, ma ha investito anche temi di
filosofia della religione e di filosofia della politica.
Giudizi individuali:
Giudizio espresso dal Prof. Nadia Boccara
Laureato nel 1983 con una dissertazione su Soggettività ed etica della situazione in
Maurice Merleau-Ponty, ha perseguito lo studio del pensiero morale ed esistenziale di
Merleau-Ponty pubblicando gli scritti L’etica della situazione come etica della
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responsabilità in Maurice Merleau-Ponty nel 1984 e Dall’intenzionalità all’esistenza.
La psicologia fenomenologia di Merleau-Ponty nel 1986. Ha poi ampliato i suoi
interessi di ricerca dall’area fenomenologia francese alla filosofia dell’esistenza
tedesca, intraprendendo lo studio del pensiero di Jaspers, recandosi nel 1984 presso
l’Università di Heidelberg. Mentre continuava la sua attività di ricerca e di didattica.
Nel maggio 1996 è risultato vincitore del concorso a Ricercatore di Filosofia Teoretica
presso il Dipartimento di Ricerche filosofiche della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, assumendo servizio nel novembre
1996. Nel maggio 2000 ha conseguito l’idoneità come professore associato di Storia
della filosofia e dal novembre 2001 è stato chiamato presso l’Università degli Studi di
Roma “Torvergata” a ricoprire l’insegnamento di Storia della storiografia filosofica.
A partire dall’elaborazione della dissertazione di dottorato il prof. Miano ha
approfondito la prospettiva etico-esistenziale e personalistica della filosofia
jaspersiana e ha pubblicato gli scritti: Etica e politica in Karl Jaspers (1989); Su Buber
e Jaspers. Ipotesi per un confronto (1990); La dimensione etica della filosofia
dell’esistenza (1993); Comunicazione, storicità, responsabilità. Osservazioni
sull’etica esistenziale di Karl Jaspers (1993). Successivamente ha rivolto la sua
attenzione allo studio di aspetti della produzione filosofica dello Jaspers del secondo
dopoguerra.
Si veda a tale proposito il volume Etica e storia nel pensiero di Karl Jaspers (Loffredo,
Napoli 1993), in cui si sostiene che “l’etica non è una particolare sezione del pensiero
di Jaspers , non è una particolare disciplina all’interno del sistema, quanto piuttosto una
dimensione portante della stessa filosofia dell’esistenza”, che è tutta attraversata da
una profonda tensione morale.
Si possono ricordare ancora i saggi quali: Cifra e trascendenza nella metafisica
jaspersiana del 1996); Esistenza e responsabilità. 11 problema del male nella visione
etico-politica di Karl Jaspers (2000); Conversione e responsabilità. La prospettiva
etico-politica di Karl Jaspers (2001); Ragione e antiragione. La politica in Karl
Jaspers (2002).
Miano ha approfondito inoltre il nesso tra storia della filosofia e filosofia della storia
nel pensiero di Jaspers, pubblicando alcuni saggi tra il 1997 e il 2003 e il volume
Appropriazione e dialogo. La storia della filosofia in Karl Jaspers, LER, Napoli-Roma
1999.
Nell’ambito della storia del pensiero religioso ha collaborato al Diccionario de mistica
della San Pablo.
Miano ha intrapreso una ulteriore linea di ricerca: quella costituita dalla riflessione
teorica e storica sull’antropologia filosofica e sull’etica novecentesche, pubblicando
una serie di saggi( tra cui: Eclissi di Dio e sospensione dell’ etica in Martin Buber,
Responsabilità e relazione in Martin Buber, Martin Buber. La figura di Gesù tra fede
ebraica e fede cristiana e Ernst Troeltsch. Cristianesimo, etica e storia e La persona,
l’altro, le istituzioni, Cittadinanza e idea di responsabilità).
La testimonianza più significativa della più recente riflessione
filosofico-antropologica ed etica di Miano è costituita dal volume Dimensioni del
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soggetto. Alterità, relazionalità, trascendenza (Ave, Roma 2003 in cui si manifesta la
conseguita maturità scientifica e teoretica del candidato.
Miano rivela in definitiva una piena congruità con l’ambito disciplinare della presente
valutazione comparativa della filosofia morale, della antropologia filosofica, della
filosofia della storia, della filosofia della religione, della bioetica e la sua produzione
scientifica rivela una sicura impostazione metodologica e un corretto approccio
storico alle problematiche morali. Per tutti questi motivi il prof. Miano è da prendere
nella massima considerazione ai fini della presente valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Rossella Bonito Oliva
Francesco Miano si è laureato con una tesi su Soggettività ed etica della situazione in
Maurice Merleau-Ponty presso l'Università degli studi di Napoli Federico II, dove nel
1989 ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Filosofia con una dissertazione su
Etica e filosofia dell’esistenza in Karl Jaspers. Sono da ascrivere ad un approfondimento dei temi della tesi di laurea i lavori del 1984 L‘etica della situazione come etica
della responsabilità in Maurice Merleau-Ponty e del 19846 Dall’intenzionalità
all’esistenza. La psicologia fenomenologia di Merleau-Ponty. Nel 1996 è diventato
Ricercatore di Filosofia Teoretica presso il Dipartimento di Ricerche filosofiche della
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Roma “Torvergata”. Nel
2000 ha conseguito l’idoneità come professore associato di Storia della filosofia e dal
novembre 2001 è stato chiamato presso l’Università degli Studi di Roma “Torvergata”
sull’insegnamento di Storia della storiografia filosofica.
Centro della riflessione di Miano è stato sempre di più il pensiero di K. Jaspers, come
testimoniano Etica e politica in Karl Jaspers del 1989 e Su Buber e Jaspers. Ipotesi
per un confronto del 1990, La dimensione etica della filosofia dell’esistenza del 1993,
Comunicazione, storicità, responsabilità. Osservazioni sull’etica esistenziale di Karl
Jaspers sempre del 1993. Ha poi allargato la sua lettura di Jaspers a temi di carattere
religioso, storico politico. Nel volume Etica e storia nel pensiero di Karl Jaspers
(Loffredo, Napoli 1993) ha infine offerto un'interpretazione unitaria di K Jaspers,
individuando continuità nella varietà delle prospettive jaspersiane a partire dal nucleo
filosofia dell'esistenza, psicologia, etica. Un ulteriore contributo originale alla lettura
di Jaspers viene proposto da Miano nell'approfondimento critico del lavoro jaspersiano
di storico della filosofia in Appropriazione e dialogo. La storia della filosofia in Karl
Jaspers, LER, Napoli-Roma 1999.
Miano ha poi coniugato i suoi interessi di carattere religioso con le tematiche
dell'antropologia contemporanea in Eclissi di Dio e sospensione dell’ etica in Martin
Buber, Responsabilità e relazione in Martin Buber, Martin Buber. La figura di Gesù
tra fede ebraica e fede cristiana, con i temi dello storicismo in Ernst Troeltsch.
Cristianesimo, etica e storia per approdare al tema della responsabilità in La persona,
l’altro, le istituzioni, Cittadinanza e idea di responsabilità.
Testimonianza della continuità teorica della ricerca di Miano è il volume Dimensioni
del soggetto. Alterità, relazionalità, trascendenza (Ave, Roma 2003) in cui il profilo
19
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etico della sua ispirazione emerge nel tema decisivo della filosofia della
post-modernità. In definitiva la produzione scientifica del candidato si rivela
metodologicamente rigorosa sia dal punto di vista storiografico che dal punto di vista
teorico. In considerazione della continuità delle ricerche, della continuità tra ricerca e
didattica e della congruità del profilo di Miano con i parametri del bando si ritiene che
il candidato sia particolarmente degno di attenzione.
Giudizio espresso dal Prof. Giuseppe Cantillo
Laureato nel 1983 con una dissertazione su Soggettività ed etica della situazione in
Maurice Merleau-Ponty, ha frequentato, nell’anno accademico 1983/1984, il Corso di
perfezionamento in Filosofia della Facoltà di Lettere e Filosofia di Napoli.
Proseguendo lo studio del pensiero morale ed esistenziale di Merleau-Ponty ha
pubblicato gli scritti L ‘etica della situazione come etica della responsabilità in
Maurice Merleau-Ponty nel 1984 e Dall’intenzionalità all’esistenza. La psicologia
fenomenologia di Merleau-Ponty nel 1986. Nel 1989 ha conseguito il titolo di dottore
di ricerca in Filosofia con una dissertazione su Etica e filosofia dell’ esistenza in Karl
Jaspers. Dal settembre 1991 è stato titolare di una borsa di studio biennale di
Postdottorato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di
Napoli Federico II. Nell’anno accademico 1995/96 ha tenuto il corso di Antropologia
filosofica
presso la Facoltà Teologica dell’Italia meridionale di Napoli. Dal
novembre 1996 fino all’ ottobre 2001 è stato Ricercatore nella Facoltà di Lettere e
Filosofia dell’ Università degli Studi di Roma “Torvergata”, svolgendo esercitazioni e
seminari su Kant, Husserl, Jaspers, Buber, Jonas presso la cattedra di Filosofia della
Storia. Nel maggio 2000 ha conseguito l’idoneità come Professore Associato di Storia
della filosofia e dal novembre 2001 è stato chiamato a ricoprire l’insegnamento di
Storia della storiografia filosofica nella stessa Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, dove dall’anno accademico
2003-2004 tiene anche l’insegnamento di Bioetica. Dal 2002 insegna Bioetica
anche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi “L’Orientale”
di Napoli.
A partire dall’elaborazione della dissertazione di dottorato il prof. Miano ha
approfondito la prospettiva etico-esistenziale e personalistica della filosofia
jaspersiana e, rivolgendo la propria attenzione ai molteplici aspetti della produzione
filosofica dello Jaspers del secondo dopoguerra (religione, storia, storia della filosofia,
politica), ha individuato nel nesso tra dimensione etico-esistenziale e dimensione
storica una possibile chiave di lettura attraverso cui guardare all’intero percorso
filosofico di Karl Jaspers nella poliformità dei suoi interessi ma anche nella sua
intrinseca unitarietà. Tale ricerca si è concretizzata nella pubblicazione del volume
Etica e storia nel pensiero di Karl Jaspers (Loffredo, Napoli 1993), in cui Miano ha
inteso delineare e sottolineare la peculiare fisionomia e rilevanza della problematica
etica nella Existenzphilosophie jaspersiana con particolare riferimento a Philosophie,
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ma tenendo ampiamente conto sia della produzione precedente rispetto all’opera del
‘32, sia degli sviluppi successivi ad essa. La tesi forte del libro è che “l’etica non è una
particolare sezione del pensiero di Jaspers, non è una particolare disciplina all’interno
del sistema, quanto piuttosto una dimensione portante della stessa filosofia
dell’esistenza”, che è tutta attraversata da una profonda tensione morale. Accanto al
libro del 1993 vanno ricordati i saggi dedicati all’approfondimento del tema della cifra
( tra cui Cifra e trascendenza nella metafisica jaspersiana del 1996) e alla concezione
etico-politica (tra cui Ragione e antiragione. La politica in Karl Jaspers del 2002).
Contemporaneamente Miano si è dedicato all’approfondimento del nesso tra storia
della filosofia e filosofia della storia nel pensiero di Jaspers rivolgendo in particolare
l’attenzione al progetto incompiuto di una Weltgeschichte der Philosophie. Su questa
tematica ha pubblicato alcuni saggi e il volume Appropriazione e dialogo. La storia
della filosofia in Karl Jaspers (LER, Napoli-Roma 1999), in cui svolge un’acuta e
originale riflessione sulla storicità dell’esistenza e la storicità del filosofare, densa di
implicazioni etiche. Nell’ambito della storia del pensiero religioso ha collaborato al
Diccionario de mistica della San Pablo. Un’ulteriore linea di ricerca è costituita dalla
riflessione teorica e storica sull’antropologia filosofica e sull’etica novecentesche. La
testimonianza più significativa della più recente riflessione filosofico-antropologica ed
etica di Miano è costituita dal volume Dimensioni del soggetto. Alterità, relazionalità,
trascendenza (Ave, Roma 2003) articolato in quattro momenti organicamente
correlati: personale e impersonale nel soggetto, relazionalità del soggetto, politicità del
soggetto, il soggetto e la trascendenza.
In conclusione, tanto l’attività didattica nel suo complesso, quanto l’attività scientifica
di Miano rivelano una piena congruità con l’ambito disciplinare della presente
valutazione comparativa corrispondendo ai principali campi tematici della filosofia
morale, della antropologia filosofica, della filosofia della storia, della filosofia della
religione, della bioetica. La sua produzione scientifica, ampia e variegata, manifesta la
piena maturità scientifica conseguita e si lascia apprezzare sia per la sicura
impostazione metodologica, sia per la originalità delle proposte ermeneutiche e
teoriche. Inoltre, non è da sottovalutare il fatto che la solida preparazione storiografica
del candidato rende possibile un corretto approccio storico alle problematiche morali.
Per tutti questi motivi, il prof. Miano è da prendere nella massima considerazione ai
fini della presente valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Giannino Di Tommaso
Franco Miano è professore associato confermato presso il Dipartimento di Ricerche
filosofiche dell’Università di Roma Tor Vergata. Ha conseguito il titolo di Dottore di
ricerca nel 1989 e nel 1996 è risultato vincitore di un concorso per ricercatore. Ha
svolto esercitazioni e seminari su Kant, Husserl, Jonas, Jaspers e Buber. La successiva
attività didattica ha affrontato temi essenziali della filosofia morale e si segnala per la
sua ricchezza e varietà, che hanno consentito al candidato di abbracciare argomenti
diversi e rilevanti del pensiero filosofico moderno e contemporaneo. All’impegno
21
22
didattico fa riscontro una vivace attività di ricerca, concretatasi in volumi e saggi di
indubbio rilievo scientifico per la loro originalità e per il rigore metodologico che li
caratterizza. Si fanno apprezzare, in particolare, gli studi su Jaspers, che illustrano in
modo rigoroso l’itinerario di pensiero del filosofo tedesco. I volumi Etica e storia nel
pensiero di Karl Jaspers (1993), Appropriazione e dialogo. La storia della filosofia in
Karl Jaspers (1999), Dimensioni del soggetto. Alterità, relazionalità, trascendenza
(2003), costituiscono un solido contributo all’interpretazione del complesso pensiero
jaspersiano e si segnalano per la profondità delle prospettive aperte e per il rigore
critico. Un altro filone di ricerca del candidato è quello che si articola nella riflessione
teorica e storica sull’antropologia filosofica e sull’etica novecentesca, cui sono dedicati
vari contributi, in parte rifluiti nel volume già citato Dimensioni del soggetto. La continuità nel tempo dell’impegno di ricerca e la piena congruità anche dell’attività scientifica con il settore di Filosofia morale contribuiscono a rafforzare il giudizio altamente positivo e pertanto si ritiene che il candidato debba essere tenuto nella massima
considerazione ai fini della valutazione comparativa cui si sottopone.
Giudizio espresso dal Prof. Mario Manfredi
Ricercatore di Filosofia teoretica (1996) nell'Università di Roma Tor Vergata (Facoltà
di Lettere e Filosofia), professore associato di Storia della filosofia dal novembre 2001
(insegnamento di Storia della storiografia filosofica) nella stessa Facoltà. Dal 2002-'03
tiene anche l'insegnamento di Bioetica ed è docente in un Corso di perfezionamento
nell'Università Tor Vergata. Dal 2002 è anche docente di Bioetica nella Facoltà di
Lettere e Filosofia dell'Università "L'Orientale" di Napoli.
Oggetti della ricerca del candidato sono, inizialmente, il pensiero di Merleau-Ponty e,
successivamente, l'opera di Jaspers, sulla quale il candidato ha pubblicato una serie di
volumi: Etica e politica in Karl Jaspers; Su Buber e Jaspers. Ipotesi per un confronto;
La dimensione etica della filosofia dell’esistenza; Comunicazione, storicità,
responsabilità. Osservazioni sull’etica esistenziale di Karl Jaspers; Etica e storia nel
pensiero di Karl Jaspers; Appropriazione e dialogo, oltre che numerosi saggi. Un'altra
linea di ricerca è data dall'antropologia e dall'etica del '900, di cui sono documento gli
studi su Buber, su Troeltsch, sul concetto di responsabilità, sulla soggettività (v. il
volume Dimensioni del soggetto. Alterità, relazionalità, trascendenza).
La produzione scientifica di Miano è caratterizzata da continuità e ricchezza di
contributi, a cui concorrono notevoli capacità storiografiche ed ermeneutiche. Il suo
apporto allo studio della filosofia dell'esistenza, dell'antropologia filosofica e dell'etica
ha rilevanti aspetti di originalità.
Giudizio collegiale
Titolare dell’insegnamento di Filosofia e Storia nei Licei dal 1987, dottore di ricerca
nel 1989, nell’a.a. 1995/1996 presso la Facoltà Teologica dell’Italia meridionale di
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Napoli (sezione San Tommaso) ha tenuto il corso di Antropologia filosofica. Dal
1996 Ricercatore nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di
Roma “Tor Vergata”, ha svolto esercitazioni e seminari presso la cattedra di Filosofia
della Storia. Dal 2001 è Professore Associato di Storia della storiografia filosofica
nella stessa Facoltà e dall’a.a. 2003-2004 ha anche l’insegnamento di Bioetica. Dal
2002 insegna Bioetica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli
Studi “L’Orientale” di Napoli.
Dopo i primi scritti sull’etica e la psicologia in Merleu-Ponty, il candidato ha
approfondito la prospettiva etico-esistenziale e personalistica della filosofia
jaspersiana in numerosi saggipubblicati tra il 1989 e il 1993, anno in cui ha pubblicato
il volume Etica e storia nel pensiero di Karl Jaspers, in cui con solida
documentazione filologica e originale impianto argomentativi ha sostenuto la tesi che
l’etica costituisce una dimensione fondamentale della filosofia dell’esistenza, che è
tutta attraversata da una profonda tensione morale. Successivamente al libro del 1993
vanno ricordati i numerosi saggi dedicati all’approfondimento del tema della cifra
,della concezione etico-politica, della storia della filosofia e soprattutto va segnalato
il volume del 1999 Appropriazione e dialogo. La storia della filosofia in Karl Jaspers ,
in cui Miano svolge un’acuta e originale riflessione sulla storicità dell’esistenza e la
storicità del filosofare, densa di implicazioni etiche. Un’ulteriore linea di ricerca è
costituita dalla riflessione teorica e storica sull’antropologia filosofica e sull’etica
novecentesche. Risultati interessanti di queste ricerche svolte tra il 1997 e il 2003 sono
stati una serie di saggi tra cui si segnalano quelli dedicati al pensiero morale e religioso
di Martin Buber e al concetto di responsabilità. La testimonianza più significativa della
più recente riflessione filosofico-antropologica ed etica è costituita dal volume del
2003 Dimensioni del soggetto. Alterità, relazionalità, trascendenza in cui si manifesta
un originale impianto teorico. La produzione scientifica del candidato rivela una piena
congruità con l’ambito disciplinare della presente valutazione comparativa e si fa
apprezzare per la sicura impostazione metodologica, per la solida preparazione
storiografica, per l’originale intenzionalità teorica ed ermeneutica. Il lavoro di ricerca è
caratterizzato da una considerevole continuità e i risultati delle ricerche, che recano un
originale contributo all’avanzamento degli studi di filosofia morale, hanno trovato
oggettivazione in sedi editoriali scientificamente rilevanti. Per la conseguita maturità
scientifica e per la costante e intensa attività didattica Francesco Miano è da prendere
nella massima considerazione ai fini della presente valutazione comparativa.
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ALLEGATO al Verbale N. 2
ALL. 7
Candidato Prof. Maria Teresa Pansera
La Commissione dichiara che il candidato non ha inviato i titoli e le pubblicazioni e
pertanto procede alla valutazione del solo curriculum
Profilo:
Laureata in Pedagogia nel 1971, è stata esercitatrice , borsista e assegnista di ricerca e
contrattista presso la Facoltà di Magistero di Roma Tre, poi ricercatrice, confermata
dal 1984. Dal novembre 2000 è Professore Associato di Filosofia Morale presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tre, confermata dal novembre 2003. Ha svolto
una continua ed intensa attività didattica presso le Università di Roma “La Sapienza” e
di “Roma Tre”. Ha tenuto per supplenza gli insegnamenti di Ermeneutica filosofica e
di Storia della Filosofia moderna. Dall’a.a.’95-96 ad oggi ha ricoperto gli insegnamenti
di Antropologia filosofica e di Filosofia Morale. Come risulta dal curriculum, gli studi
e la produzione scientifica della candidata appaiono concentrati nell’ambito
dell’antropologia filosofica e della filosofia morale. Il mancato invio alla sede dei
documenti, titoli e pubblicazioni non consente alla Commissione di procedere alla
valutazione dei lavori scientifici della candidata. ai fini della presente valutazione
comparativa.
Giudizi individuali:
Giudizio espresso dal Prof. Nadia Boccara
Laureata in Pedagogia nel 1971, come risulta dal curriculum, la candidata ha svolto
un’attività didattica costante, intensa e diversificata nell’ambito degli insegnamenti di
Filosofia e Storia della Filosofia nella Facoltà di Magistero di Roma La Sapienza e poi
come ricercatrice sulla cattedra di Filosofia Morale. Dal novembre 2000 è Professore
Associato di Filosofia Morale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tre.
Come risulta dal curriculum, gli studi e la produzione scientifica della candidata
appaiono concentrati nell’ambito dell’antropologia filosofica e della filosofia morale.
Il mancato invio alla sede dei documenti, titoli e pubblicazioni non consente alla
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Commissione di procedere alla valutazione dei lavori scientifici della candidata. ai fini
della presente valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Rossella Bonito Oliva
La candidata ha svolto attività didattica nell’ambito degli insegnamenti di Filosofia e
Storia della Filosofia nella Facoltà di Magistero di Roma La Sapienza, come
ricercatrice, sulla cattedra di Filosofia Morale. Dal 2000 è professore associato di
Filosofia Morale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma tre. La produzione
della candidata è concentrata sull’antropologia filosofica e la filosofia morale. Non
potendo disporre di titoli e pubblicazioni della candidata, non è possibile procedere
analiticamente nella valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Giuseppe Cantillo
Come risulta dal curriculum, la candidata ha svolto una costante, intensa e diversificata
attività didattica nell’ambito degli insegnamenti di Filosofia e Storia della Filosofia
nella Facoltà di Magistero di Roma La Sapienza e poi come ricercatrice sulla cattedra
di Filosofia Morale. Dal novembre 2000 è Professore Associato di Filosofia Morale
presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tre. Come risulta dal curriculum, gli
studi e la produzione scientifica della candidata appaiono concentrati nell’ambito
dell’antropologia filosofica e della filosofia morale. Il mancato invio alla sede dei
documenti, titoli e pubblicazioni non consente alla Commissione di procedere alla
valutazione dei lavori scientifici della candidata. ai fini della presente valutazione
comparativa
Giudizio espresso dal Prof. Giannino Di Tommaso
Maria Teresa Pansera è professore associato per il settore scientifico-disciplinare
M-FIL/03 presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Roma Tre. Nel suo
curriculum fa riferimento allo svolgimento di una ricca e intensa attività didattica e
scientifica. In riferimento a quest’ultima viene riportata la partecipazione a una
numerosa serie di attività e progetti di ricerca e elencata una nutrita lista di
pubblicazioni. La mancata disponibilità dei documenti, dei titoli e delle pubblicazioni
non consente di procedere alla valutazione dei lavori scientifici della candidata.
Giudizio espresso dal Prof. Mario Manfredi
La candidata è stata borsista, assegnista di ricerca, contrattista e ricercatrice presso la
Facoltà di Magistero dell’Università di Roma Tre. Dal novembre 2000 è Professore
Associato di Filosofia Morale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tre. Ha
tenuto per supplenza gli insegnamenti di Ermeneutica filosofica e di Storia della
Filosofia moderna. Dall’a.a. ’95-96 ad oggi ha ricoperto gli insegnamenti di
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Antropologia filosofica e di Filosofia Morale. Dalla documentazione disponibile
risulta che la candidata ha svolto con continuità un’intensa attività didattica e che è
autrice di numerose pubblicazioni. La sua produzione scientifica non può essere
giudicata per il mancato invio dei titoli.
Giudizio collegiale:
Maria Teresa Pansera è professore associato per il settore scientifico-disciplinare
M-FIL/03 presso la Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Roma Tre. Nel suo
curriculum fa riferimento allo svolgimento di una ricca e intensa attività didattica e
scientifica. In riferimento a quest’ultima viene riportata la partecipazione a una
numerosa serie di attività e progetti di ricerca e elencata una nutrita lista di
pubblicazioni. La mancata disponibilità dei documenti, dei titoli e delle pubblicazioni
non consente di procedere alla valutazione dei lavori scientifici della candidata.
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ALLEGATO al Verbale N. 2
ALL. 8
Candidato Prof. Furio Semerari
La Commissione verifica la corrispondenza dei titoli e delle pubblicazioni presentate
dal candidato con quelli indicati negli elenchi allegati alla domanda di partecipazione
Profilo:
Laureato in Filosofia nel 1975-76 presso l’Università degli Studi di Bari, ha svolto
corsi di esercitazioni per le cattedre di Filosofia del linguaggio negli anni ’76- e ’77-78.
E’ stato Assistente incaricato di filosofia del diritto nel ’79-80, svolgendo un corso di
esercitazioni. Dall’a.a.1980-81 all’a.a. 2001-02 è stato Ricercatore nella Facoltà di
Lettere e filosofia dell’Università di Bari. In questo periodo ha svolto un’intensa e
continua attività didattica. Ha tenuto per affidamento l’insegnamento di Storia della
Filosofia Morale dall’a.a.1993-94 all’a.a. 2001-02. Ha collaborato con esercitazioni e
seminari all’attività didattica delle cattedre di Filosofia Morale e di Filosofia del
diritto. Dall’a.a.2002-03 è Professore Associato di Storia della Filosofia Morale. Gli
studi del prof. Semerari si sono rivolti in una prima fase ai problemi della genesi, della
funzione e della diffusione delle ideologie all’interno dei sistemi storico-sociali (punti
di riferimento sono stati autori come Althusser, Barthes, Baudrillard, Perelman).
Successivamente hanno riguardato sempre più direttamente e tematicamente i
problemi della morale sia sotto il profilo teoretico che sotto quello storiografico. Ne è
scaturita una costante ed ampia produzione scientifica, tutta rientrante nel settore
disciplinare della presente valutazione comparativa, che ha investito sia la storia del
pensiero morale moderno e contemporanea, sia temi e problemi specifici
dell’esperienza morale e della riflessione antropologica quali l’amore, la virtù,
l’individualismo e la comunità, il viaggio e la dimora.
giudizi individuali :
Giudizio del prof. Nadia Boccara
Furio Semerari, dopo aver svolto attività didattica nell’Università di Bari come
esercitatore a cominciare dal 1976 fino al 1978, come assistente incaricato (1979-80) e
ricercatore di Filosofia del diritto e Storia della filosofia morale (1980-1993 e
1998-2001), incaricato di insegnamento ufficiale di Storia della filosofia morale
(1993-2002), professore associato di Storia della filosofia morale.
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Semerari ha iniziato le sue ricerche, impegnandosi sul tema della ‘nuova retorica’ di
Perelman e pubblicando numerosi saggi, molti dei quali confluiti nel volume Relazioni
morali e l’edizione italiana dell’opera di Perelman e Olbrechts-Tyteca, Retorica e
filosofia. La ricerca si è poi volta a momenti altamente significativi dello sviluppo della
riflessione morale e antropologica in età moderna. Nel volume Potenza come diritto si
mette in luce il ruolo giocato dal dispiegamento della potenza soggettiva nella
concezione hobbesiana e lockiana dei diritti soggettivi.Semerari si è impegnato, assai
efficacemente nella stesura di un volume dedicato all’etica del ‘600: La fine della virtù.
Gracian La Rochefoucauld La Bruyère,
Egli in questo saggio si concentra sul fondamento egoistico dell’uomo, che si serve
delle virtù per perseguire i propri fondamentali obiettivi. In questo modo Semerari
ripropone criticamente una tradizione di pensiero spesso trascurata dalle analisi
contemporanee. La tesi di fondo di questo libro è che le virtù morali, prese in
considerazione dai tre moralisti e che sono comunemente esercitate dagli uomini, non
sono che maschere e strategie di passioni egoisticamente orientate.
In due volumi su Nietzsche, il candidato presenta un’indagine sistematica del concetto
di limite nella molteplicità dei suoi significati (Il gioco dei limiti. L’idea di esistenza in
Nietzsche), e una ricognizione del tema dell’alterità (Il predone, il barbaro, il
giardiniere. Il tema dell’altro in Nietzsche).
Sulle forme dell’’alterità’ e sulle relazioni di’ amore come cura’ vertono i due volumi
collettivi curati dal candidato: Il viaggio e la dimora. Tra metafora e realtà (che tratta
delle varie tipologie del viaggio, metaforico, ma non solo) e Amore. Itinerari di
un’idea. Il volume, Individualismo e comunità. Moderno, postmoderno e oltre, si
segnala dal momento che entra nel vivo dell’attuale dibattito etico, come l’economia
solidale e l’etica animalista.
L’attività scientifica e didattica del candidato è del tutto congruente con le discipline
del settore di questo settore scientifico-disciplinare. Si apprezza il rigore metodologico
che caratterizza la produzione scientifica del candidato – che è sempre ben
documentata e filologicamente corretta.
Oltre che di numerosi saggi, il candidato è autore dei seguenti volumi: Potenza come
diritto. Hobbes Locke Pascal; La fine della virtù. Gracian La Rochefoucauld La
Bruyère; Il gioco dei limiti. L’idea di esistenza in Nietzsche; Il predone, il barbaro, il
giardiniere. Il tema dell’altro in Nietzsche; Relazioni morali; Individualismo e
comunità. Moderno, postmoderno e oltre. Ha curato l’edizione italiana dell’opera di
Perelman e Olbrechts-Tyteca, Retorica e filosofia. Ha promosso, curato e introdotto i
volumi Il viaggio e la dimora. Tra metafora e realtà; Amore. Itinerari di un’idea, nei
quali compaiono altresì suoi contributi.
Oggetti della ricerca del Semerari sono: la genesi e la funzione delle ideologie; alcuni
momenti fortemente significativi della riflessione etica e antropologica dell’età
moderna, con una speciale attenzione alla teoria dei diritti e al tema della virtù; il
pensiero dei moralisti del ‘600; il pensiero di Nietzsche, con particolare riferimento al
tema dei limiti e a quello della relazione di alterità; i problemi dell’etica postmoderna.
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La produzione del candidato appare assai varia, equilibrata tra interessi storiografici e
teorici, sempre molto ben documentata e argomentata; i suoi lavori si collocano
senz’altro ad un livello di eccellenza per l’ampiezza e la rilevanza dei temi affrontati e
per l’originalità degli apporti nel settore di riferimento. Pertanto, la posizione del
Semerari è da considerare di assoluto rilievo ai fini della presente valutazione
comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Rossella Bonito Oliva
Semerari Furio è professore associato di Storia della filosofia morale. La sua ricerca si
è concentrata soprattutto sulla ‘nuova retorica’ di Perelman, di cui sono testimonianza
molti saggi raccolti poi nel volume Relazioni morali e l’edizione italiana dell’opera di
Perelman e Olbrechts-Tyteca, Retorica e filosofia. Successivamente la riflessione di
Semerari si è concentrata sui temi legati al rapporto individuo/comunità seguito nel
doppio registro, giuridico e etico, soprattutto in riferimento a Hobbes e Locke, tutti
temi presenti nel saggio Potenza come diritto. In continuità con questo interesse e
sempre nell'attenzione alla configurazione della Modernità il candidato pone i suoi
interrogativi etici in La fine della virtù. Gracian La Rochefoucauld La Bruyère. Il
Moderno in definitiva costituisce la base per l'ulteriore allargamento della sua
riflessione etica in direzione di Nietzsche. Una genealogia dell'antropologia
nietzschiana viene proposta in Il gioco dei limiti. L’idea di esistenza in Nietzsche e in Il
predone, il barbaro, il giardiniere. Il tema dell’altro in Nietzsche.
Sulle forme nomadi e plurali della soggettività moderna Semerari riflette in una
serie di studi successivi: Il viaggio e la dimora. Tra metafora e realtà e Amore.
Itinerari di un’idea. Lo sfondo socio-politico di queste tematiche emerge invece in
Individualismo e comunità. Moderno, postmoderno e oltre.
La produzione di Semerari appare nel complesso varia e fornita di una solida
capacità argomentativa. In conderazione della produzione scientifica e del curriculum
vitae presentato Semerari pare idoneo a soddisfare i criteri previsti dal bando di
concorso per la procedura valutativa.
Giudizio individuale del Prof. Giuseppe Cantillo
Laureato in Filosofia nel 1975-76 presso l’Università degli Studi di Bari. E’ stato
Assistente incaricato di Filosofia del diritto nel ’79-80. Dall’a.a.1980-81 all’a.a.
2001-02 è stato Ricercatore nella Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Bari.
In questo periodo ha svolto un’intensa e continua attività didattica, collaborando con
esercitazioni e seminari all’attività didattica delle cattedre di Filosofia Morale e di
Filosofia del diritto. Ha tenuto per affidamento l’insegnamento di Storia della
Filosofia Morale dall’a.a.1993-94 all’a.a. 2001-02. Conseguita l’idoneità a Professore
Associato dall’a.a.2002-03 è stato chiamato a ricoprire la cattedra di Storia della
Filosofia Morale. Gli studi del prof. Semerari si sono rivolti in una prima fase ai
problemi della genesi, della funzione e della diffusione delle ideologie all’interno dei
sistemi storico-sociali (punti di riferimento sono stati autori come Althusser, Barthes,
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Baudrillard, Perelman). In questo quadro particolare rilievo ha assunto la riflessione
sulla nuova retorica di Perelman soprattutto al fine di delineare un nuovo concetto di
ragione legato alle dimensioni della storicità e della prassi. Tra gli scritti di questo
periodo vanno segnalati Ragione argomentativa e dominio.Sulla nuova retorica di Ch.
Perelman (1976-77), Perelman e la filosofia moderna (1978), Politica della nuova
reorica (1980). Successivamente le ricerche del prof. Semerari hanno riguardato
sempre più direttamente e tematicamente i problemi della morale sia sotto il profilo
teoretico che sotto quello storiografico. Ne è scaturita una costante ed ampia
produzione scientifica, tutta rientrante nel settore disciplinare della presente valutazione comparativa, che ha investito sia la storia del pensiero morale moderno e contemporaneo, sia temi e problemi specifici dell’esperienza morale e della riflessione
antropologica. In questa articolata linea di ricerca si inseriscono, oltre a numerosi
saggi, il volume del 1992 Potenza come diritto. Hobbes Locke Pascal; quello del 1993
La fine della virtù. Gracián, La Rochefoucauld La Bruyère; quello, ancora del 1993,
su Nietzsche; nonché la cura del volume collettivo Amore. Itinerari di un’idea del
1996. Molto significativa appare la delineazione della posizione di Pascal nel volume
del ’92, nella sua di versificazione da quella hobbesiana e lockiana, in quanto mette in
rilievo la convinzione pascaliana della non correttezza della identificazione tra
giustizia e forza. In La fine della virtù Semerari fa vedere come nelle pagine dei tre
pensatori trattati si venga configurando una immagine dell’uomo che pur nella
consapevolezza della finitezza delle sue possibilità possiede nella ragione e nella
volontà gli organi per fronteggiare i pericoli e le difficoltà difronte a cui si trova. Nel
secondo volume dedicato a Nietzsche nel 2000 (11 predone, il barbaro, il giardiniere.
Il tema dell’altro in Nietzsche ) Semerari in modo originale affronta il tema
dell’alterità, individuando tre forme principali della relazione di alterità: la relazione di
appropriazione; la relazione di crudeltà; la relazione di cura - una relazione, questa,
che riguarda, essenzialmente, il futuro, ben diversa da quello prevalentemente crudele
della storia passata, su cui in modo particolare, anche dal punto di vista teorico,
richiama l’attenzione Semerari. Il tema dell’individualismo moderno (già affrontato
in precedenti lavori) e dell’individualismo postmoderno costituisce l’oggetto del
volume Individualismo e comunità. Moderno, postmoderno e oltre (2005), in cui
Semerari prende in esame alcune elaborazioni teoriche, che, nel tempo stesso della
postmodernità, vanno nella direzione di un superamento dell’individualismo estremo
tipico di questa età. La costante ed intensa attività didattica e l’ampia produzione
scientifica di Furio Semerari si presentano pienamente congruenti con le discipline
afferenti al settore in cui è compresa la presente valutazione comparativa. I numerosi e
impegnativi scritti di Semerari si fanno apprezzare per la ricchezza di informazione,
per il rigore metodologico, per l’originalità delle proposte ermeneutiche e teoriche. Il
candidato Semerari, quindi, appare degno della massima considerazione nella presente
valutazione comparativa.
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Giudizio espresso dal Prof. Giannino Di Tommaso
Furio Semerari è attualmente Professore associato alla Cattedra di Storia della filosofia
morale della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Bari. Ha svolto una lunga e
ricca attività didattica e affrontato temi rientranti nell’ambito della filosofia morale.
Quanto agli argomenti della ricerca, si è occupato di vari Autori, tra cui Perelman,
Hobbes, Nietzsche, Locke, Pascal, La Rochefoucault, La Bruyère e di tematiche che
testimoniano di un sempre vivo interesse per i problemi della filosofia morale sia sotto
il profilo teoretico sia sotto quello storiografico. Prendendo le mosse dai temi di
filosofia pratica presenti nel pensiero di Perelman, Semerari si è quindi rivolto a
un’indagine sui momenti significativi della riflessione morale e antropologica in epoca
moderna e contemporanea. Si segnalano in modo particolare i volumi e i saggi dedicati
al pensiero di Nietzsche: Il gioco dei limiti. L’idea di esistenza in Nietzsche (1993), Il
predone, il barbaro, il giardiniere. Il tema dell’altro in Nietzsche (2000), che per il
rigore delle analisi e l’acume interpretativo documentano piena padronanza
metodologica e serietà scientifica.
L’attività didattica e la produzione scientifica del candidato, entrambe ricadenti
all’interno del settore scientifico disciplinare della Filosofia morale, la continuità nel
tempo del lavoro di ricerca, la collocazione editoriale adeguata delle pubblicazioni
sono altrettanti elementi che sostanziano un giudizio sicuramente positivo e fanno
considerare il candidato pienamente degno di essere segnalato nella valutazione
comparativa cui partecipa.
Giudizio espresso dal Prof. Mario Manfredi
Professore associato di Storia della filosofia morale nell’Università di Bari, dove ha
svolto a partire dal 1976 una ininterrotta attività didattica e scientifica.
Oltre che di numerosi saggi, il candidato è autore dei seguenti volumi: Potenza come
diritto. Hobbes Locke Pascal; La fine della virtù. Gracian La Rochefoucauld La
Bruyère; Il gioco dei limiti. L’idea di esistenza in Nietzsche; Il predone, il barbaro, il
giardiniere. Il tema dell’altro in Nietzsche; Relazioni morali; Individualismo e
comunità. Moderno, postmoderno e oltre. Ha curato l’edizione italiana dell’opera di
Perelman e Olbrechts-Tyteca, Retorica e filosofia. Ha promosso, curato e introdotto i
volumi Il viaggio e la dimora. Tra metafora e realtà; Amore. Itinerari di un’idea, nei
quali compaiono altresì suoi contributi.
Oggetti della ricerca del Semerari sono: la genesi e la funzione delle ideologie; alcuni
momenti fortemente significativi della riflessione etica e antropologica dell’età
moderna, con una speciale attenzione alla teoria dei diritti e al tema della virtù; il
pensiero dei moralisti del ‘600; il pensiero di Nietzsche, con particolare riferimento al
tema dei limiti e a quello della relazione di alterità; i problemi dell’etica postmoderna.
La produzione del candidato appare assai varia, equilibrata tra interessi storiografici e
teorici, sempre molto ben documentata e argomentata; i suoi lavori si collocano
senz’altro ad un livello di eccellenza per l’ampiezza e la rilevanza dei temi affrontati e
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per l’originalità degli apporti nel settore di riferimento. Pertanto, la posizione del
Semerari è da considerare di assoluto rilievo ai fini della presente valutazione
comparativa.
Giudizio collegiale:
Il candidato ha svolto una pluridecennale attività didattica nell’Università di Bari come
esercitatore (1976-1978), assistente incaricato (1979-80) e ricercatore di Filosofia del
diritto e Storia della filosofia morale (1980-1993 e 1998-2001), incaricato di
insegnamento ufficiale di Storia della filosofia morale (1993-2002), professore
associato di Storia della filosofia morale.
Le sue prime ricerche hanno per oggetto la genesi, funzione e diffusione degli apparati
ideologici e, in questo contesto, il rilievo assunto dalla ‘nuova retorica’ di Perelman.
Rientrano in questa fase numerosi saggi (molti dei quali confluiti nel volume Relazioni
morali) e l’edizione italiana dell’opera di Perelman e Olbrechts-Tyteca, Retorica e
filosofia. La ricerca si è poi volta a momenti altamente significativi dello sviluppo della
riflessione morale e antropologica in età moderna. Nel volume Potenza come diritto si
mette in luce il ruolo giocato dal dispiegamento della potenza soggettiva nella
concezione hobbesiana e lockiana dei diritti soggettivi. Analogamente, l’altro volume
dedicato al ‘600, La fine della virtù. Gracian La Rochefoucauld La Bruyère, indica, al
di là delle virtù morali, il fondamentale egoismo dell’uomo, che si serve delle virtù per
perseguire i propri fondamentali obiettivi. Il candidato ripropone criticamente una
tradizione di pensiero spesso trascurata dalle analisi filosofico-morali contemporanee.
In due volumi su Nietzsche, il candidato presenta un’indagine sistematica del concetto
di limite nella molteplicità dei suoi significati (Il gioco dei limiti. L’idea di esistenza in
Nietzsche), e una ricognizione del tema dell’alterità (Il predone, il barbaro, il
giardiniere. Il tema dell’altro in Nietzsche). Sulle forme dell’alterità e sulle relazioni di
amore come cura vertono i due volumi collettivi curati dal candidato: Il viaggio e la
dimora. Tra metafora e realtà e Amore. Itinerari di un’idea. Il volume Individualismo
e comunità. Moderno, postmoderno e oltre entra nel vivo dell’attuale dibattito etico: da
segnalare l’identificazione di tendenze (come l’economia solidale e l’etica animalista)
che, marginalmente presenti nell’età postmoderna, prefigurano qualcosa di oltre
rispetto ad essa.
L’attività scientifica e didattica del candidato è del tutto congruente con le discipline
del settore relativo alla presente procedura. La Commissione apprezza il rigore
metodologico che caratterizza la produzione scientifica del candidato – che è sempre
ben documentata e filologicamente corretta – nonché l’ampia competenza storiografica
che sorregge l’impianto teorico-critico dei suoi lavori. I risultati da lui conseguiti
appaiono eccellenti e si configurano come un apporto originale al campo di studi in cui
ricadono. La sua attività scientifica si è svolta secondo una linea di continuità
temporale attraverso successivi approfondimenti e nuovi indirizzi di ricerca. I risultati
di tale attività sono apparsi in prestigiose riviste del settore, in volumi monografici, in
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volumi collettivi dal candidato promossi e curati, in relazioni e comunicazioni a
convegni nazionali e internazionali. Per queste ragioni il candidato è da porre in
speciale risalto ai fini di questa valutazione comparativa.
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ALLEGATO al Verbale N. 2
ALL. 9
Candidato Prof. Stefano Semplici
La Commissione verifica la corrispondenza dei titoli e delle pubblicazioni presentate
dal candidato con quelli indicati negli elenchi allegati alla domanda di partecipazione
Profilo:
Laureato in Filosofia nel 1983, dal 1986 è stato tecnico laureato presso la cattedra di
Filosofia morale della Facoltà di lettere e filosofia di Roma Tor Vergata. Poi è stato
Ricercatore (confermato dal 2000) sempre nella stessa Facoltà, svolgendo con
continuità una intensa attività didattica (esercitazioni e seminari). Nell’a.a. 2000-01 ha
tenuto per affidamento il corso di Filosofia della religione , mentre dal 2001-02 è stato
inquadrato come Professore Associato sulla
di Etica sociale presso la Facoltà di
Lettere e Filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata. Dal 2004 fa parte del collegio
dei docenti del Dottorato in filosofia politica della “Luiss-Guido Carli” . E' membro
della "Internationale Hegel-Vereinigung" e del Comitato scientifico della Fondazione
"Centro studi filosofici di Gallarate". La sua produzione scientifica con una
impostazione prevalentemente teoretica si è rivolta all’analisi di problematiche
filosofico-religiose nell’ambito dall’illuminismo, dell’idealismo tedesco e del
nichilismo contemporaneo.
Giudizi individuali:
Giudizio espresso dal Prof. Nadia Boccara
Il candidato è professore associato alla Cattedra di Etica sociale presso la Facoltà di
Lettere e filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Ha svolto affrontato temi
riguardanti il pensiero classico tedesco e in particolare il pensiero religioso di Hegel,
con un’attenzione specifica alla filosofia contemporanea. Tra i suoi lavori più rilevanti
ricordiamo: Socrate e Gesù. Hegel dall’ideale della grecità al problema
dell’Uomo-Dio (1987) e Dalla teodicea al male radicale (1990), Il soggetto dell’ironia
(2001). Il taglio ermeneutico della produzione scientifica del candidato una pertinenza
solo marginale al settore di filosofia morale. Si valutano positivamente, tuttavia,
l’attività didattica svolta dal candidato, la continuità e la qualità dei suoi lavori.
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Giudizio espresso dal Prof. Rossella Bonito Oliva
Stefano Semplici è professore associato di Etica sociale presso la Facoltà di Lettere e
Filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata dal 2001. I suoi interessi si sono
concentrati in primo luogo sulla filosofia dell'Idealismo tedesco, con particolare
riferimento a Hegel, di cui ha ricostruito la genesi con particolare attenzione a temi di
natura religiosa ed etica. I suoi primi lavori sono stati dedicati a Weischedel con la
monografia del 1984, Un filosofo "all'ombra del nichilismo". W.Weischedel. Su Kant e
sul dibattito settecentesco intorno alla teodicea è focalizzato il volume Dalla teodicea
al male radicale. Kant e la dottrina illuminista della "giustizia di Dio", 1990. Ha
successivamente coniugato le sue competenze hegeliane con momenti del dibattito
contemparaneo. Da iscrivere a questa fase della riflessione di Semplici sono Socrate e
Gesù. Hegel dall'ideale della grecità al problema dell'Uomo-Dio, del 1987 e La logica
e il tempo. Il "nuovo pensiero" e Hegel, del 1992.
Nella più recente monografia, Il soggetto dell'ironia (2002) ricostruisce con rigore
storiografico e acutezza interpretativa la genesi del concetto moderno di ironia. Le sue
attuali ricerche sono particolarmente attente alle questioni di etica applicata, di etica
pubblica e di comunicazione interculturale. Gli esiti del lavoro di Semplici sono da
considerarsi sicuramente di rilievo anche in vista di un'ulteriore e più definita
configurazione di interessi etici.
Giudizio individuale del Prof. Giuseppe Cantillo
Laureato in Filosofia nel 1983, ha frequentato il Corso di perfezionamento in Filosofia
presso l’Università di Roma La Sapienza. Dal 1986 è stato tecnico laureato presso la
cattedra di Filosofia morale della Facoltà di Lettere e filosofia di Roma Tor Vergata,
divenendo successivamente Ricercatore. Dal 2001 è Professore Associato presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata nel settore
disciplinare di Filosofia Morale e ricopre la cattedra di Etica sociale. La ricerca del
prof. Semplici si è orientata lungo due direzioni principali: la filosofia classica tedesca
da Kant a Hegel, specialmente sul versante della filosofia della religione, e le
problematiche del nichilismo contemporaneo. Più recentemente si è aperta una nuova
linea di ricerca riguardante il territorio delle etiche applicate. Tra le sue numerose
pubblicazioni vanno ricordate e segnalate ai fini della presente valutazione
comparativa: Dalla teodicea al male radicale. Kant e la dottrina illuministica della
“giustizia di Dio” (1990), che pone al centro della intepretazione il nesso tra libertà e
male radicale nel senso di una antropo-dicea, e Un filosofo all’ombra del nichilismo. V.
Weischedel(1984), che presenta in modo accurato le posizioni di un filosofo e teologo
molto interessante e inquietante qual è Weischedel.
Dall’esame del curriculum e delle pubblicazioni di Stefano Semplici appare che si
tratta indubbiamente di uno studioso molto ben dotato dal punto di vista metodologico
e delle capacità ermeneutiche, avviato a conseguire una piena maturità scientifica.
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Tuttavia la sua produzione scientifica al momento appare ancora non sufficientemente
concentrata nell’ambito delle discipline del raggruppamento morale, come mostrano
sia gli studi prevalentemente di filosofia della religione con una forte connotazione
teoretica, sia anche l’ultimo libro Il soggetto e l’ironia che si iscrive più nettamente
nell’ambito delle ricerche di filosofia teoretica.
Giudizio espresso dal Prof. Giannino Di Tommaso
Stefano Semplici è professore associato alla Cattedra di Etica sociale presso la Facoltà
di Lettere e filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”. Ha svolto negli anni
un’intensa attività didattica, affrontando temi impegnativi, che hanno riguardato il
pensiero classico tedesco e la filosofia contemporanea. L’attività scientifica si è
concentrata sui medesimi argomenti, fornendo contributi rilevanti in tema di etica
pubblica e applicata e di bioetica. Tra i suoi lavori si segnalano i volumi Socrate e
Gesù. Hegel dall’ideale della grecità al problema dell’Uomo-Dio (1987) e Dalla
teodicea al male radicale (1990), Il soggetto dell’ironia (2001), dai quali traspaiono
ampiezza dei riferimenti culturali e sicurezza metodologica. Il taglio teoretico che si
riscontra in buona parte della produzione scientifica del candidato indicano una
maggiore pertinenza dei suoi lavori al settore di filosofia teoretica. Si apprezzano,
tuttavia, l’attività didattica svolta dal candidato, la continuità e la qualità dei suoi
lavori, che hanno peraltro trovato rilevante collocazione editoriale.
Giudizio espresso dal prof. Mario Manfredi
È stato ricercatore ed è, dall’anno accademico 2001-’02, professore associato di Etica
sociale nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Tor Vergata di Roma.
Al centro della ricerca di Semplici sono la filosofia classica tedesca, il nichilismo,
alcune tendenze del pensiero contemporaneo, problemi di etica applicata, il tema
dell’ironia.
Il senso di queste ricerche è espresso in alcuni volumi: Un filosofo “all’ombra del
nichilismo”. W. Weischedel; Socrate e Gesù. Hegel dall’ideale della grecità al
problema dell’Uomo-Dio; Dalla teodicea al male radicale; La logica e il tempo. Il
“nuovo pensiero” e Hegel; Il soggetto dell’ironia, e in un gran numero di saggi,
interventi, note, recensioni, che testimoniano una notevole latitudine di interessi e una
grande vivacità intellettuale. Il candidato dimostra competenza sia quando studia autori
classici sia quando affronta grossi nodi teorici. Nella sua ricerca l’interesse storico e
quello teoretico sembrano prevalere, almeno sino ad ora, sulla dimensione
filosofico-morale.
Giudizio collegiale:
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Prima tecnico laureato e poi Ricercatore, dal 2001 è Professore Associato presso la
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata nel settore
disciplinare di Filosofia Morale e ricopre la cattedra di Etica sociale. La ricerca del
prof. Semplici si è orientata lungo due direzioni principali: la filosofia classica tedesca
da Kant a Hegel, specialmente sul versante della filosofia della religione, e le
problematiche del nichilismo contemporaneo. Tra le sue numerose pubblicazioni
vanno ricordate e segnalate ai fini della presente valutazione comparativa: Dalla
teodicea al male radicale. Kant e la dottrina illuministica della “giustizia di
Dio”(1990), Un filosofo all’ombra del nichilismo. W. Weischedel (1984), Socrate e
Gesù. Hegel dall’ideale della grecità al problema dell’Uomo-Dio (1987), dai quali
traspaiono ampiezza dei riferimenti culturali e sicurezza metodologica. Meritano un
forte apprezzamento l’attività didattica svolta dal candidato e la continuità e la qualità
dei suoi lavori scientifici, che hanno trovato una rilevante collocazione editoriale. Il
taglio teoretico che si riscontra in buona parte della produzione scientifica del
candidato indicano una maggiore pertinenza dei sui lavori al settore di filosofia
teoretica, come mostrano sia gli studi prevalentemente di filosofia della religione, sia
l’ultimo libro Il soggetto e l’ironia che si iscrive più nettamente nell’ambito delle
ricerche di filosofia teoretica.
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