UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI VALUTAZIONE COMPARATIVA A N. 1 POSTO DI PROFESSORE ORDINARIO FACOLTA’ DI SCIENZE POLITICHE SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE IUS/20 BANDITO CON D.R. N. 12868 DEL 21/12/2001, IL CUI AVVISO E’ STATO PUBBLICATO NELLA G.U. DELLA REPUBBLICA IV SERIE SPECIALE “CONCORSI ED ESAMI” N. 4 DEL 15/01/2002 (I TORNATA 2002). SECONDA RIUNIONE Il giorno 21 mese ottobre anno 2002 alle ore 9:00 presso il Dipartimento per lo Studio delle Società Mediterranee della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari, si è riunita la Commissione giudicatrice della procedura di valutazione comparativa come sopra indicata, nominata con decreto rettorale n. 3830 del 02/05/2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica – IV Serie Speciale “Concorsi ed Esami” n. 41 del 24.05.2002, per procedere alla valutazione dei titoli, dei curricula e delle pubblicazioni dei candidati. Risultano presenti i seguenti commissari: -Prof. Luigi Ferrajoli, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Camerino, Presidente -Prof. Carla Faralli, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Bologna, Segretario -Prof. Pietro Barcellona, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Catania -Prof. Silvana Castignone, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Genova -Prof. Teresa Serra, Fac. di Scienze Politiche, Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. La Commissione prende atto della rinuncia alla presente valutazione dei candidati: Paolo BECCHI, Giorgio BONGIOVANNI, Morris GHEZZI, Vincenzo MARINELLI, Francesco NISIO, Luigi PANNARALE e Michele PROSPERO, come da comunicazioni pervenute agli Uffici e/o al Presidente della Commissione. La Commissione procede all’apertura dei plichi trasmessi dal Settore preposto contenente i titoli, le pubblicazioni ed i curricula presentati dai candidati COTTURRI e RIPOLI. Indi la Commissione, tenendo presente i criteri di massima già stabiliti nella precedente riunione del giorno 3 luglio 2002, procede alla valutazione degli stessi. Dopodiché, il Presidente invita ogni componente a formulare il giudizio individuale nonché quello collegiale della Commissione nei riguardi di ciascun candidato, come da allegato n. 1, che fa parte integrante del presente verbale. La seduta è tolta alle ore 12:00. Letto, approvato e sottoscritto. La Commissione: - Prof. Luigi Ferrajoli, Presidente _______________________ - Prof. Carla Faralli, Segretario ___________________________ -Prof. Pietro Barcellona, _______________________ -Prof. Silvana Castignone, _______________________ -Prof. Teresa Serra, _______________________ ALLEGATO AL VERBALE N. 2 ALL. 1 Prof./Dott COTTURRI Giuseppe Giudizio espresso dal Prof. Pietro BARCELLONA Cotturri - che ha insegnato dagli anni settanta materie giuridiche e politologiche (a Messina, Catania e ora Bari) presenta pubblicazioni su un arco lungo di attività: dagli esordi con una monografia di critica ai manuali giuridici tradizionali (Diritto eguale e società di classi, 1972) - che ai suoi tempi si segnalò come uno dei più brillanti contributi a quella corrente di studi che operava per il rinnovamento delle facoltà di giurisprudenza - fino all'ultima monografia, che analizza i processi di mutamento istituzionale nella globalizzazione (Potere sussidiario. Sussidiarietà e federalismo in Europa e in Italia, 2001). L'attività di ricerca documentata è intensa e continua per tutto l'arco di tempo indicato (sette monografie, quarantatre saggi) e si accompagna a un imponente lavoro di organizzazione e direzione scientifica di un Centro di studi per la riforma dello stato (Crs, associazione autonoma con sede a Roma, sotto la sua direzione dal 1980 al 1993), che si è tradotto in centinaia di seminari e convegni anche di rilevanza internazionale, nella pubblicazione di collane di studi, e infine nella direzione della rivista trimestrale Democrazia e diritto (dal 1993 a oggi). Le quindici pubblicazioni presentate ai fini del concorso forniscono una disamina critica di una letteratura sterminata, italiana e straniera, proponendo originali idee interpretative dei processi contemporanei di mutamento giuridico e politicoistituzionali e formulando nuove categorie analitiche. Esse si articolano su quattro principali filoni tematici, che nell'insieme forniscono un contributo di analisi organico e sistematico: a) studi sulla cultura e sulle ideologie degli operatori giuridici (oltre Diritto eguale già citato, cinque capitoli di Stato e giuristi, con Barcellona nel 1974; il saggio introduttivo a Quali garanzie, curato con Ramat nel 1983 sulla riforma della giustizia; Incontro alla Costituzione, saggio introduttivo a un fascicolo monografico di DeD da lui curato, 1994, ove si esaminano le diverse fasi di attuazione costituzionale e le posizioni dei costituzionalisti; Radicalismo e riformismo nel Crs, introduzione al volume da lui curato "Un laboratorio della democrazia" 1999, ove si traccia una storia e un bilancio del riformismo della sinistra); b) analisi del processo di mutamento costituzionale italiano ed europeo: si deve a Cotturri in proposito la più precoce analisi dei fenomeni di mutamento sotto la categoria "processo costituente" (1985), discussa ma poi largamente diffusa sia in sede di ricerca che nel linguaggio comune (questi scritti ora sono in La democrazia senza qualità. Politica istituzionale e processo costituente in Italia, 1988; notevoli inoltre: Strategie istituzionali della sinistra. Forme di governo e forme di stato, 1989: introduzione e conclusioni; La transizione lunga, 1997, monografia; Farsi costituzione tra Italia e Europa, 2000, saggio di osservatorio europeo); c) studi sull'associazionismo politico-culturale, in particolare sul terzo settore e sulle nuove forme di cittadinanza: Mutamenti. Culture e soggetti di un pubblico sociale, 1992; La cittadinanza attiva. Democrazia e riforma della politica, 1998; d) analisi della cultura del federalismo e dei processi contemporanei di riforma federale: Federalismo e mezzogiorno, 1999, introduzione e cura di un volume monografico; e la già citata monografia Potere sussidiario. Sussidiarietà e federalismo in Europa e in Italia, 2001: in questo scritto si formula la categoria di "potere sussidiario", che costituisce sicuramente un rilevante contributo anche alla teoria generale del diritto e della politica. Pur nella complessa produzione appena ricordata, Cotturri ha mostrato una continuità nella ricerca dei mutamenti delle forme giuridico politiche e della “mentalità” degli attori che agiscono nello “spazio pubblico” che ha portato a eccellenti risultati ricostruttivi e a una rigorosa concettualizzazione dei caratteri normativi dei processi politico-sociali. Cotturri si segnala come una personalità di studioso ricca e particolarmente attenta a cogliere gli aspetti interdisciplinari dei fenomeni studiati; la sensibilità particolare verso i nessi fra sociologia del diritto, teoria e filosofia politica costituisce il tratto più significativo di uno studioso originale e maturo. Per tutto ciò il candidato deve ritenersi pienamente idoneo ai fini della presente valutazione comparativa. Giudizio espresso dal Prof. Silvana CASTIGNONE Il candidato presenta una serie di lavori, monografie e articoli, che vertono sui mutamenti giuridici e politico-istituzionali sviluppatisi in Italia e in Europa negli ultimi decenni, analizzandoli con l’impiego di strumenti concettuali innovativi ed originali. I temi affrontati comprendono, in una prima fase, gli studi sulla cultura e sulle ideologie dei giudici e degli operatori giuridici in generale: Diritto eguale e società di classi, 1972; alcuni capitoli di Stato e giustizia del 1974; i saggi introduttivi di alcuni volumi collettanei, segnatamente di Quali garanzie, curato con Ramat sulla riforma della giustizia nel 1983, e Incontro con la Costituzione che apre un fascicolo monografico di “Democrazia e diritto” del 1994. Segue un gruppo nutrito di saggi aventi come oggetto il mutamento costituzionale: da segnalare La transizione lunga. Il processo costituente in Italia dalla crisi degli anni settanta alla Bicamerale e oltre (1997), in cui il candidato esamina le lotte e i progetti di riforma della nostra Costituzione. Vengono enucleate tre nozioni fondamentali attorno alle quali si snodano, secondo il candidato, le vicende costituzionali italiane (ma non solo), vale a dire ‘nazione’, ‘Costituzione’, ‘transizione’; soprattutto riguardo a quest’ultima Cotturri si sofferma ad esaminarne la valenza all’interno di concezioni ideologiche contrapposte, e cioè il pensiero liberal-democratico da un lato e quello della sinistra democratica dall’altro. Il lavoro è molto ricco di riferimenti culturali e di osservazioni su numerosi aspetti delle vicende politiche italiane, aspetti che sono colti anche nella loro dimensione sociologica e giuridica. Il candidato si è inoltre occupato dei problemi relativi alle nuove forme di cittadinanza: si vedano i saggi Mutamenti. Culture e soggetti di un pubblico sociale, 1992, e La cittadinanza attiva. Democrazia e riforma della politica, 1998. Un ulteriore aspetto dell’attività scientifica del candidato è rappresentato dagli studi sul federalismo e sulla globalizzazione: si veda in particolare Potere sussidiario, sussidiarietà e federalismo in Europa e in Italia, 2001, dove l’attenzione si concentra sull’analisi, penetrante e di grande interesse, delle varie forme di sussidiarietà sia interna ad una singola nazione sia sovranazionale, quest’ultima legata appunto all’attuale fenomeno della globalizzazione. Il principio di sussidiarietà viene anche esaminato nei vari documenti, soprattutto comunitari, in cui si trova enunciato, per indagarne meglio il significato e le eventuali differenze di significato; vengono altresì indicate le influenze che esso è in grado di esercitare sul piano degli ordinamenti giuridici interni ed internazionali. In conclusione si tratta di una serie di lavori fortemente caratterizzati in senso sociologico-giuridico che toccano i principali problemi politico-istituzionali del mondo contemporaneo. Alla perspicua attività scientifica del candidato, dotata di chiarezza metodologica ed espositiva, di ampiezza di interessi e di rilevante interdisciplinarietà, corredata da una ricca documentazione bibliografica, si è accompagnata una lunga attività didattica nonché di organizzazione della cultura e della ricerca. Cotturri infatti ha insegnato materie giuridiche e politologiche presso le Università di Messina e di Catania, e attualmente a Bari; ha inoltre organizzato e diretto fino al 1993 il Centro studi per la Riforma dello Stato. Di conseguenza il candidato deve ritenersi pienamente idoneo ai fini della presente valutazione comparativa. Giudizio espresso dal Prof. Carla FARALLI Il candidato, laureato in Giurisprudenza, ha svolto una lunga attività didattica presso le Università di Messina, Catania e Bari. All’attività didattica ha affiancato un’intensa attività organizzativa, nell’ambito della quale si segnala in particolare la direzione del Centro studi per la Riforma dello Stato (dal 1980 al 1993). La sua produzione scientifica si articola intorno a quattro filoni principali di ricerca: - un primo filone riguarda gli studi sulla cultura e sulle ideologie degli operatori giuridici (si vedano, in particolare, Diritto eguale e società di classi, 1972; alcuni capitoli di Stato e giuristi del 1974; i saggi introduttivi di alcuni volumi collettanei, ad esempio Quali garanzie, curato con Ramat sulla riforma della giustizia nel 1983, e Incontro con la Costituzione che apre un fascicolo monografico di “Democrazia e diritto”del 1994). - un secondo filone è incentrato sull’analisi del processo di mutamento costituzionale italiano ed europeo [si vedano, in particolare La democrazia senza qualità, 1988 e La transizione lunga. Il processo costituente in Italia dalla crisi degli anni settanta alla Bicamerale e oltre (1997).] - un terzo filone comprende gli studi sull’associazionismo politico-culturale (si vedano in particolare i saggi Mutamenti. Culture e soggetti di un pubblico sociale, 1992, e La cittadinanza attiva. Democrazia e riforma della politica, 1998.) - un quarto filone, infine, riguarda l’analisi della cultura del federalismo e dei processi contemporanei di riforma federale (si veda, in particolare Potere sussidiario, sussidiarietà e federalismo in Europa e in Italia, 2001). L’attività di ricerca del candidato si presenta quindi ricca e continua su tematiche che hanno rilevanza anche nell’ambito sociologico e teorico-giuridico: le sue opere rivelano un’ampia varietà di interessi, originalità, chiarezza espositiva, rigore metodologico, una sempre precisa documentazione bibliografica. Il candidato COTTURRI deve quindi ritenersi pienamente idoneo ai fini della presente valutazione comparativa. Giudizio espresso dal Prof. Luigi FERRAIOLI Giuseppe Cotturri ha insegnato fin dagli anni settanta - a Messina, a Catania e a Bari - discipline giuridiche, politologiche e sociologiche. Ha svolto un'intensa e multiforme attività di ricerca, documentata da una copiosa produzione - sette libri e numerosi saggi - durante un arco di oltre trent'anni. A questa attività di studio si è inoltre accompagnato un importante lavoro di organizzazione culturale, dapprima come direttore, dal 1980 al 1993, del Crs (Centro di studi per la riforma dello Stato) e poi come direttore, dal 1993 ad oggi, della rivista trimestrale "Democrazia e diritto" (Franco Angeli) e della collana "Radicalismo e riformismo" (Esi). I suoi contributi scientifici, che si caratterizzano tutti per spessore teorico e sicura originalità, affrontano temi di grande rilevanza giuridica e sociologica. Si distinguono, in essi, tre principali filoni tematici. Un primo gruppo di pubblicazioni è dedicato alle dottrine dei giuristi e ai loro orientamenti politici e, per altro verso, alle culture e alle ideologie degli operatori giuridici. Si segnalano, in particolare, il suo primo, fortunato libro, Diritto eguale e società di classi, del 1972; cinque capitoli del volume Stato e giuristi del 1974, con Pietro Barcellona; i saggi introduttivi ai volumi Quali garanzie del 1983, Incontro alla Costituzione del 1994 e Radicalismo e riformismo del 1999. Si tratta di saggi di sociologia della cultura giuridica, nei quali Cotturri dà prova di solida preparazione, di sicura padronanza della letteratura giuridica e di forte e maturo spirito critico. Il secondo e ancor più rilevante filone tematico della produzione scientifica di Cotturri è quello relativo al mutamento giuridico e istituzionale: alle forme della lunga crisi istituzionale italiana, ai processi di trasformazione del nostro sistema politico, ai numerosi conati di riforma costituzionale. Appartengono a questo secondo filone di ricerca i due volumi La democrazia senza qualità. Politica istituzionale e processo costituente in Italia, del 1988, e La transizione lunga. Il processo costituente in Italia dagli anni settanta alla Bicamerale, del 1997, oltre a numerosi saggi, introduzioni e curatele di volumi. Sono contributi di sicuro valore, nei quali Cotturri ha non solo offerto analisi originali e penetranti dei processi del mutamento giuridico e istituzionale, ma ha anche elaborato nuove categorie teoriche, a cominciare da quella, poi ampiamente diffusa, del "processo costituente". Il terzo e più recente filone di interessi è quello che si è espresso negli studi sull'associazionismo politico, sulla cittadinanza e, per altro verso, sul federalismo. Si ricordano, tra i contributi più rilevanti di Cotturri a questi temi, i tre volumi Mutamenti, culture e soggetti di un pubblico sociale, del 1992; La cittadinanza attiva. Democrazia e riforma della politica, del 1998; Potere sussidiario. Sussidiarietà e federalismo in Europa e in Italia, del 2001. Si tratta di contributi che segnalano la capacità di Cotturri di leggere, con nuove chiavi interpretative, i mutamenti intervenuti da un lato nelle forme dell'azione e della partecipazione politica, dall'altro nelle modalità di riorganizzazione e ridistribuzione dei poteri che stanno caratterizzando i mutamenti istituzionali in Italia e in Europa. Sotto quest'ultimo aspetto merita di essere sottolineata, quale importante contributo alla teoria del diritto, l'elaborazione teorica, sulla base delle innovazioni introdotte dalla riforma in senso federale dell'art.118 della Costituzione italiana e dall'art.5 del Trattato istitutivo della Comunità Europea, della figura del "potere sussidiario": cioè di un nuovo tipo di rapporto tra poteri - in aggiunta a quelli tradizionali della subordinazione gerarchica e della divisione delle competenze - consistente nell'intervento del potere sussidiario solo in caso di inerzia o su richiesta del potere sussidiato; dunque in un rapporto non già di dipendenza o di separazione, bensì di concorso e di codecisione tra soggetti diversi, informato al dialogo e alla negoziazione. Il candidato si segnala dunque per l'ampiezza dei suoi interessi, per le sue capacità di analisi e di critica e per la sua maturità di studioso. Queste qualità - sulla base di tutti i criteri di valutazione indicati nel verbale della prima seduta (originalità, innovatività, rigore metodologico, continuità e congruenza alla Sociologia del diritto della sua produzione scientifica, impegno nell'attività didattica e nel ruolo di direzio- ne e coordinamento di attività di ricerca) – lo rendono pienamente idoneo a ricoprire un posto di professore universitario di ruolo di prima fascia. Giudizio espresso dal Prof. Teresa SERRA Il candidato presenta una produzione vasta e varia che spazia su molteplici temi di carattere politico con un approccio di natura trasversale che tocca sia il campo giuridico sia soprattutto il momento politico istituzionale analizzato da varie angolazioni. Docente associato di sociologia della politica apporta con la sua lettura del presente politico una linea interpretativa valida improntata ad una visione personale. I suoi scritti, tutti editi presso sedi opportune, sono decisamente personali per il loro impianto e per il loro metodo con riferimento alle discipline oggetto della presente valutazione comparativa. Presenta vari volumi a stampa su argomenti diversificati: -Diritto eguale e società di classi, del 1972, rappresenta un primo filone di studi in cui il candidato mostra particolare interesse per le ideologie dei giudici e degli operatori giuridici. Su questi temi ritornerà in anni più recenti nel volume a sua cura Quali garanzie? Difesa penale, pubblico ministero carcere informazione del 1993 -Mutamenti. Culture e soggetti di un pubblico sociale, del 1992, studia il fenomeno della politica contemporanea in Italia e si sofferma soprattutto sulle nuove forme di impegno anche politico che vanno nascendo. Si tratta di una ripresa di interventi di varia natura. Al di là dell’impianto che risente dell’impostazione originaria dei saggi, conferenze, relazioni etc., di cui si compone, nel volume si avverte fortemente un background culturale apprezzabile anche sul piano teorico. -La transizione lunga, del 1997, si presenta come una lunga discussione e un approfondito riesame dell’attività e della cultura politica dagli anni settanta alla Bicamerale. Anche in questo volume si nota notevole ricchezza di riferimenti culturali. -La cittadinanza attiva- democrazia e riforma della politica del 1998, di impianto particolare , dopo una discussione dei temi della cittadinanza e della democrazia ricostruisce, anche attraverso numerosi brani antologici, la storia della democrazia. Agile volumetto a carattere divulgativo. -Potere sussidiario , del 2002, pone in relazione globalizzazione e sussidiarietà e analizza il tema della sussidiarietà. Rappresenta il contributo decisamente più vicino all’impianto scientifico caratteristico della filosofia giuridico-politica e denota una maturità e un impegno apprezzabili testimoniando, inoltre, la capacità di muoversi con strumenti scientifici nell’ambito degli studi caratteristici delle discipline della presente valutazione comparativa. Varia l’attività di studio e di ricerca del candidato. Notevoli, numerose e molto apprezzabili le iniziative culturali (tra l’altro dirige la Rivista Democrazia e diritto e ha svolto ampia e apprezzabile opera culturale come direttore del Centro per la Riforma dello Stato) . Notevole anche la sua attività di cura di opere collettanee, tra le quali la già ricordata Quali garanzie, del 1993, che raccoglie i risultati di una ricerca sulla giustizia. Interessante l’introduzione del candidato su Diritto giudici sistema politico e giustizia nella quale si rinviene anche una apprezzabile discussione dei temi luhmaniani. Da ricordare anche il saggio Guerra di globalizzazione posto all’inizio del volume collettaneo curato dal candidato : Guerra-individuo del 1999. La produzione del prof. Cotturri spazia trasversalmente su vari temi denotando una predilezione per l’analisi politica e decisa caratterizzazione in senso sociologicogiuridico. La pertinenza alla presente valutazione comparativa è data dalla innegabile capacità di toccare temi propri della discipline oggetto della presente valutazione comparativa attraverso una trasversalità che denota capacità di analisi e di argomentazione. I contributi del prof. Cotturri alle discipline giusfilosofiche e di sociologia giuridica sono in questa ottica personali e innovativi. Per la sua ampia produzione, per il suo impegno, per la sua lunga attività didattica, per le sue numerose e pregevoli iniziative culturali, per la capacità espositiva il prof. Cotturri può essere considerato pienamente idoneo nella presente valutazione comparativa. Giudizio collegiale della Commissione: La produzione scientifica del prof. COTTURRI si segnala per l’ampiezza degli interessi e per la capacità di analisi e di critica. La sua piena pertinenza alla presente valutazione comparativa è data dalla innegabile capacità da essa documentata di toccare temi propri delle discipline giusfilosofiche e di sociologia del diritto, attraverso una interdisciplinarietà che denota grande cultura, capacità di argomentazione e piena padronanza del metodo giuridico. I contributi del Prof. Cotturri alle discipline giusfilosofiche e di Sociologia giuridica sono originali e innovativi. Per la sua ampia produzione, tutta edita presso sedi adeguate, per il suo impegno nella ricerca, per la sua lunga attività didattica, per le sue numerose e pregevoli iniziative culturali il prof. Cotturri merita pienamente di essere considerato idoneo nella presente valutazione comparativa. ALL. 1 Prof./Dott RIPOLI Mariangela Giudizio espresso dal Prof. Pietro BARCELLONA La candidata presenta una produzione scientifica ampia e variegata che indica un’apprezzabile attitudine alla ricerca e una non comune dimestichezza con uno spettro di tematiche di matrice gius-filosofica ma anche politologia e sociologica. Particolare rilievo nell’ambito della sua produzione scientifica ha il confronto con luoghi ed autori della tradizione utilitarista, ai quali si rivolgono i saggi La coercizione nella dottrina etico-giuridica di John Stuart Mill(1990) e il più recente e maturo, Itinerari della felicità. La filosofia giuspolitica di Jeremy Bentham (2001). Qui l’analisi della candidata si diffonde sui complessi nodi teorici evocati da alcune questioni archetipiche del pensiero giuridico(sovranità, rappresentanza, libertà individuale e controllo sociale), mettendo a fuoco il tipico orientamento razionalista predicato in ambito utilitarista e connesso ad una visione antropologica positiva, in quanto fondata sull’idea di perfettibilità degli individui. A tali studi fanno da sfondo le pregevoli analisi contenute ne Il cambiamento possibile. Politica e società in Inghilterra tra sette e ottocento(u.e. 1997): chiaro esempio del fatto che le regole del diritto e i paradigmi della politica vanno studiati ed interpretati in costante riferimento al piano delle pratiche sociali, dei processi economici, e dei mutamenti di sensibilità di cui sono tanto condizione quanto espressione. Ad un approfondimento delle questioni connesse ad una “filosofia della pena”, peraltro presenti nei lavori sunnominati, si rivolge infine la monografia Carcere e delitti. Tra rieducazione e autonomia individuale, lavoro che si articola su un’analisi empirica delle condizioni di detenzione denunciandone la distanza dall’idea illuministica di pena consacrata dalla Costituzione. Tale produzione, accompagnata da un vasto numero di articoli e traduzioni, evidenzia originalità di interessi, rigore metodologico e brillantezza nonché profonda familiarità con la più importante letteratura gius-filosofica. Per tali motivi, la candidata Mariangela Ripoli deve considerarsi pienamente idonea ai fini della valutazione comparativa. Giudizio espresso dal Prof. Silvana CASTIGNONE La candidata presenta una produzione scientifica ampia ed articolata, che dimostra una notevole varietà di interessi, all’interno della quale è possibile reperire la permanenza di alcuni filoni di ricerca, perseguiti e sviluppati nel tempo, e tra loro connessi in vario modo; si può comunque notare un costante interesse per le tematiche connesse al controllo sociale, argomento affrontato sotto diversi profili in gran parte dei contributi prodotti. Il curriculum dimostra anche una approfondita conoscenza delle principali prospettive del pensiero giusfilosofico, politico e sociologico. Da segnalare inoltre un’ampia attività di traduzione e di cura di antologie e di lavori collettanei. Nella produzione della candidata si possono indicare almeno tre filoni di ricerca: 1) Filosofico-giuridico: l’utilitarismo storico Un primo filone di ricerca si ritrova nella progressiva attenzione dedicata agli autori compresi nel c.d. utilitarismo storico o classico. Il primo autore ad essere preso in considerazione (nella monografia La coercizione nella dottrina etico-giuridica di John Stuart Mill) è J.S. Mill, di cui la candidata analizza il percorso di revisione della dottrina benthamiana attraverso la progressiva introduzione, nell’apparato dottrinale sviluppato da Bentham, di assunti ideologici debitori di prospettive distanti, quando non confliggenti col modello utilitarista. Questo tipo di approccio si sviluppa appieno nel volume Itinerari della felicità. La filosofia giuspolitica di Jeremy Bentham, James Mill, John Stuart Mill, dove l’ipotesi di lavoro centrale emerge chiaramente come l’analisi delle implicazioni della natura composita dell’approccio utilitarista, proprio a cominciare dalla varietà di interpretazioni della nozione di utile sociale che dovrebbe costituire il principio ultimo dell’agire pubblico e privato. Il lavoro prende in considerazione, diacronicamente, le posizioni (e i mutamenti di posizione) di Bentham e dei due Mill rispetto a questioni centrali quali, appunto, la definizione di cosa si debba intendere per greatest happiness principle, la costruzione di un modello di sovranità e poi di sovranità popolare nell’ambito di un regime di democrazia rappresentativa, le accezioni di ‘libertà’ come risposta al problema del controllo (interno e/o esterno) del potere, il ruolo del diritto nella riforma della società ed il problema del superamento/mantenimento del sistema di common law, l’elaborazione delle basi ideologiche di un ordinamento penale moderno e ‘razionale’, adeguato alle esigenze di instaurare una modalità accentrata di controllo sociale. In questo modo la candidata dimostra di saper affrontare i nodi concettuali tuttora irrisolti nel dibattito giuspolitico contemporaneo (tematica d’altronde già affrontata in Controversie sulla sovranità e in altri saggi), e di ricondurli all’influenza esercitata dalla filosofia morale, giuridica e politica del sei-settecento inglese. Il lavoro di ricostruzione, pertanto, non si limita al profilo storico, ma impiega le tensioni interne al pensiero utilitarista per chiarire la complessità delle difficoltà legate allo sviluppo del modello liberal-democratico. 2) Filosofia giuspolitica Un secondo filone di ricerca può essere individuato nell’attenzione per i periodi c.d. di “transizione”, in particolare per l’interazione tra il mutamento sociale e l’elaborazione dottrinale (sempre vista anche sotto il profilo delle implicazioni pratiche) di una data società storica. In questo senso, le due edizioni de Il cambiamento possibile. Politica e società in Inghilterra tra sette e ottocento propongono una ricostruzione del modello inglese di sviluppo della modernità attraverso a. l’analisi dei fattori di cambiamento che hanno innescato in Inghilterra (in particolare dal partire dal primo settecento) un processo esponenziale di crescita economica e di diversificazione sociale; b. la ricognizione delle reazioni al cambiamento a livello sia colto sia di mutamento della sensibilità comune (si veda anche il saggio “The Philanthropist”. Riforma sociale e spirito umanitario nel primo ottocento inglese); c. l’individuazione nell’utilitarismo benthamiano dello strumentario concettuale e pratico che consente di catalizzare e conciliare le molteplici esigenze presenti nel movimento radicale. 3) Sociologia/filosofia della pena Il terzo filone di ricerca consiste nella riflessione sui problemi dei sistemi penali contemporanei, che caratterizza sin dall’inizio la produzione della candidata (si veda Depenalizzazione e mutamento sociale nell'opera di Thomas Mathiesen). In particolare, le tematiche affrontate vertono su due temi specifici: a. la tensione tra l’anti-paternalismo di matrice liberale e il principio di rieducazione del reo, assunti entrambi implicitamente o esplicitamente recepiti dagli ordinamenti costituzionali attuali (sul punto si veda Diritto e morale. Il neo-illuminismo penale di Luigi Ferrajoli); b. la contrapposizione tra il processo di delegittimazione (fattuale e ideologica) della pena detentiva e l’incremento del ricorso a tale misura tipico di tutte democrazie occidentali, un ricorso che per lo più interessa classi di rei appartenenti alle fasce più povere e ‘marginali della popolazione, e che sancisce la permanenza della funzione di ‘drenaggio’ sociale assolta dalle originarie istituzioni totali. La monografia Carcere e diritti. Tra rieducazione e autonomia individuale affronta entrambi questi problemi, dando conto della realtà specifica dell’ordinamento penitenziario italiano ed interpretandola come il prodotto, necessariamente disomogeneo, non solo della sedimentazione dell’esperienza storica del ‘vecchio’ carcere, ma anche delle molteplici esigenze, spesso legate alla legislazione c. d. di emergenza, che nella pena detentiva hanno trovato l’unica reazione istituzionali. In particolare, è degna di nota la tesi secondo cui il carcere moderno, nato agli albori dell’età dei diritti e dell’autonomia individuale proprio per sostituire alle pene corporali e afflittive la sofferenza apparentemente incruenta della perdita della facoltà di disporre di se stessi, risulta per ciò stesso incompatibile con un principio (e una prassi) rieducativa interpretata come graduale ri-assunzione di autonomia e responsabilità. - Vale la pena inoltre di segnalare un ultimo filone di ricerca, minoritario rispetto agli altri in quanto al numero di contributi, ma di grande originalità, che potremmo denominare lettura socio-politica della narrativa. Lungi dal costituire un semplice divertissment, la lettura ‘sociologica’ di alcuni contributi letterari costituisce per la candidata un modo ulteriore per delineare ed approfondire i problemi del cambiamento sociale sette-ottocentesco, e per suggerire come spesso la letteratura assolvesse, tra l’altro, il compito di spiegare/accreditare/criticare presso il pubblico la natura del cambiamento e le sue implicazioni: si vedano i saggi L'oculata benevolenza di Henry Fielding, Un mito moderno. Note di lettura sul Frankenstein di Mary Shelley, Pinocchio e l’obbligo scolastico. La produzione scientifica della candidata si presenta come quantitativamente e qualitativamente rilevante, caratterizzata da grande continuità. I suoi scritti offrono una discussione analitica ed articolata di alcune delle tematiche centrali del dibattito filosofico-giuridico, colte anche nella loro dimensione storica e sociologica. L’aspetto da sottolineare maggiormente è la capacità della candidata di costruire un discorso unitario sui temi trattati, ricercando ed evidenziando i collegamenti, in un rimando continuo tra teorie ed ideologie del passato e problemi del presente. Tale produzione è caratterizzata da originalità, rigore metodologico e chiarezza espositiva, nonché da un’ampia conoscenza della letteratura esistente. Il curriculum attesta una formazione ricca e coltivata anche attraverso lunghi soggiorni all’estero, e l’impegno didattico risulta cospicuo: laureata in giurisprudenza nel 1981 presso l’università di Genova, con una tesi sul realismo giuridico americano; dottore di ricerca in Filosofia analitica e teoria generale del diritto nel 1987; ricercatore di Filosofia del diritto nel 1990, dal 2000 è professore associato. Incarichi di insegnamento presso la Facoltà di Giurisprudenza: dal 1995/96 insegna Filosofia politica (ora Teorie della giustizia) presso il Polo di Imperia, e dal 1996/97 anche presso la sede di Genova ; lo scorso anno accademico ha tenuto per supplenza il corso di Filosofia del diritto (sede). Collabora a riviste italiane e straniere; è membro del comitato di redazione della rivista “Ragion pratica”. Ha effettuato interventi e relazioni a seminari, convegni e corsi di specializzazione, in Italia e all’estero. La candidata Mariangela Ripoli deve quindi considerarsi pienamente idonea ai fini della presente valutazione comparativa. Giudizio espresso dal Prof. Carla FARALLI La candidata, laureata in Giurisprudenza nel 1981 presso l’Università di Genova, dottore di ricerca in “Filosofia analitica e teoria generale del diritto” (1987), è attualmente professore associato (settore N20X) presso la Facoltà di Giurisprudenza di Genova, con l’affidamento dei corsi di Filosofia politica di Genova e Imperia. Ha compiuto vari soggiorni di studio all’estero (a Londra 1982 e 1988-89, a Saarbruecken nel 1991, di nuovo a Londra nel 1993); ha effettuato interventi e relazioni a seminari, convegni e corsi di specializzazione sia in Italia sia all’estero. Collabora a riviste italiane e straniere; è membro del comitato di redazione della rivista “Ragion Pratica”. Ha svolto un’ampia attività di traduzioni e cura di antologie e lavori collettanei. La sua produzione scientifica si articola intorno a tre filoni principali di ricerca: - un primo filone riguarda l’utilitarismo classico (si vedano le monografie La coercizione nella dottrina etico-giuridica di Stuart Mill, 1990 e Itinerari della felicità. La filosofia giuspolitica di J. Bentham, J. Mill e J. Stuart Mill, 2001 e vari saggi pubblicati su riviste italiane e straniere a prova della rilevanza anche internazionale della produzione della candidata). - un secondo filone comprende gli scritti di filosofia giuridico-politica (si vedano le due edizioni di Il cambiamento possibile. Politica e società in Inghilterra tra Sette e Ottocento, 1995 e 1997 e vari saggi). - un terzo filone consiste nella riflessione sui problemi dei sistemi penali contemporanei (si veda la monografia Carcere e diritti tra rieducazione e autonomia individuale, 2000 e vari saggi). L’attività di ricerca della candidata si presenta quindi rilevante sia dal punto di vista quantitativo sia dal punto di vista qualitativo. Essa è caratterizzata da una notevole varietà d’interessi e affronta con continuità, originalità, rigore metodologico, chiarezza espositiva alcuni temi centrali del dibattito filosofico-giuridico contemporaneo con grande attenzione sia alla loro dimensione storica sia a quella sociologica . La candidata M. RIPOLI deve quindi considerarsi pienamente idonea ai fini della presente valutazione comparativa. Giudizio espresso dal Prof. Luigi FERRAIOLI Mariangela Ripoli – ricercatore presso l’Istituto di Filosofia del diritto della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Genova dal 1990 e professore associato presso la medesima Facoltà dall’1.9.2000 – ha svolto continuativamente attività di insegnamento fin dal 1994, tenendo corsi di Filosofia del diritto e di Filosofia politica. Ha inoltre svolto un’intensa attività di ricerca, documentata da numerose pubblicazioni, tra le quali tre libri, tre curatele, ventisei articoli e numerose recensioni e traduzioni. Nella produzione scientifica della candidata, che segnala una sicura conoscenza del pensiero filosofico e sociologico-giuridico e una costante attenzione alle tematiche del controllo sociale, si possono distinguere tre filoni di ricerca. Il primo e più rilevante filone di studi è quello relativo ai classici dell’utilitarismo giuridico e, in particolare, a Jeremy Bentham, a James Mill e a John Stuart Mill. Si ricordano, sotto questo aspetto, due contributi di grande interesse e originalità: il volume La coercizione nella dottrina etico-giuridica di John Stuart Mill, del 1990 e il volume Itinerari della felicità. La filosofia giuspolitica di Jeremy Bentham, James Mill, John Stuart Mill, del 2001. Ne risulta una ricostruzione analitica e una reinterpretazione innovativa dell’utilitarismo classico liberale, del quale Ripoli identifica, nelle opere dei tre autori esaminati, i complessi percorsi, fatti di continuità e di discontinuità, in ordine a quasi tutti i temi della filosofia giuridica e politica: dalla configurazione stessa del greatest happiness principle, ai modelli della sovranità popolare e alle forme della democrazia rappresentativa; dalle diverse concezioni della libertà al ruolo del diritto e specificamente del diritto penale quale strumento del controllo sociale. E’ quest’ultimo tema, in particolare, che è al centro degli interessi del secondo filone di ricerca e di studi di Mariangela Ripoli: l’analisi, nel pensiero utilitaristico, delle diverse forme del controllo sociale, dai diversi tipi di sanzioni penali al trattamento carcerario e ai percorsi rieducativi, nella prospettiva di un modello razionale, al tempo stesso efficace e garantista, di diritto penale. Si iscrivono in questo filone di ricerca gli scritti Depenalizzazione e mutamento sociale nell’opera di Thomas Mathisen del 1984 e Carcere e diritti. Tra rieducazione e autonomia individuale, in cui viene svolta, tra l’altro, un’acuta ridefinizione delle finalità rieducative della pena carceraria. Infine, un terzo filone di ricerca è quello rappresentato dagli studi sul mutamento sociale ed espresso dalla monografia Il cambiamento possibile. Politica e società in Inghilterra tra sette e ottocento, del 1995 (II ed. del 1997). In questo lavoro viene analizzato il modello inglese della transizione dall’età premoderna all’età moderna, e in particolare il ruolo svolto dall’interazione tra sviluppo economico, stratificazione sociale e processi culturali, a cominciare dall’affermazione delle idee liberali e dell’utilitarismo benthamiano. Si tratta, in sintesi, di una studiosa che per la sua in- dubbia maturità scientifica e per la rilevanza e continuità dei suoi contributi, è pienamente idonea – sulla base di tutti i criteri di valutazione indicati nel verbale della prima seduta (originalità, innovatività, rigore metodologico, continuità) a ricoprire un posto di professore universitario di ruolo di prima fascia. Giudizio espresso dal Prof. Teresa SERRA Laureata in Giurisprudenza nel 1981, consegue nel 1987 il dottorato di ricerca in Filosofia analitica e teoria generale del diritto presso l’Università degli studi di Milano. Vari i soggiorni di studio all’estero (Londra, Saarbruecken ). Dal 1990 è ricercatore presso l’Università di Genova e dal 1995-96 insegna per affidamento Filosofia politica nel Polo Universitario di Imperia e dal 1996-97 anche presso l’Università di Genova. Professore associato dal 2000 ha al suo attivo collaborazioni a riviste e partecipazione a convegni. Il suo curriculum dichiara un nutrito numero di pubblicazioni, un impegno continuo sia nella didattica che nella ricerca. Ai fini del presente concorso presenta 5 monografie, un volume curato insieme a C. Faralli e S. Castignone La realtà del diritto. Antologia di scritti, e alcuni articoli . I temi principali delle sue ricerche riguardano per lo più la filosofia giuspolitica inglese tra sette e ottocento, ma non mancano una serie di interventi che attestano una varietà di interessi. Molto apprezzabile anche l’ attività di curatela di volumi e di traduzione che testimoniano un impegno continuo e profondo nelle discipline oggetto della presente valutazione comparativa. Sull’utilitarismo giusfilosofico ha pubblicato la prima monografia, La coercizione nella dottrina etico-giuridica di J. S. Mill,( 1990), dimostrando di muoversi con agilità e competenza oltre che con una autonomia interpretativa che le permette di avanzare tesi personali. La candidata ha poi proseguito in questa linea di ricerca pubblicando Itinerari della felicità. La filosofia giuspolitica di Jeremy Bentham, James Mill, John Stuart Mill, nel 2001. Questo più maturo volume è espressione di un notevole approfondimento sia nei metodi che nei contenuti. Emerge in esso un interesse notevole per il tema del controllo sociale. Il volume si apprezza oltre che per la chiarezza dell’esposizione per la padronanza degli argomenti trattati e per la capacità di ricostruzione non limitata al solo aspetto storico. Nel 1995 la candidata pubblica il volume Il cambiamento possibile. Politica e società in Inghilterra tra sette e ottocento, con seconda edizione nel 1997. In questa opera la candidata ricostruisce il modello inglese di sviluppo della modernità.Il volume mette ben in chiaro i fattori di cambiamento che hanno indirizzato la crescita economica e i mutamenti sociali in Inghilterra e si presenta come un contributo di ampio respiro non solo per le scienze giuridico-politiche ma anche per l’analisi sociologica. L’agile volumetto Carcere e diritti. Tra rieducazione e autonomia individuale, del 2002, segna la prosecuzione dell’interesse sul controllo sociale e il tentativo di passare dall’approccio ricostruttivo del pensiero ad una discussione per problemi se pur sempre filtrata dal riferimento agli autori. Esso si inserisce in un filone di ricerca relativo alla filosofia della pena che rappresenta unod elgi interessi della candidata. L’agile monografia risulta pregevole sia per l’analisi dell’ordinamento penitenziario italiano, sia soprattutto per le tesi personali avanzate con riferimento alle contraddizioni da cui è afflitto il sistema penitenziario in cui continuano a convivere strutture tradizionali che contrastano con principi e finalità nuovi. Apprezzabile è anche l’interesse per la lettura del giuridico attraverso la narrativa. In questa direzione si segnala L’oculata benevolenza di H. Fielding del 1987, Un mito moderno. Note di lettura su Frankestein di Mary Shelley del 1992. Si segnalano inoltre The Philanthropist del 1990, Diritto e morale. Il neoilluminismo penale di L. Ferrajoli del 1992 . Si tratta di un interesse personale in linea con alcune recenti impostazioni che tendono, attraverso la lettura di contributi letterari, ad avvicinarsi al fenomeno giuridico politico ( vedi la corrente letteratura e diritto ). La candidata, i cui interessi sono decisamente rivolti verso la filosofia giuspolitica inglese tra il sette e ottocento, ai cui studi ha dato un contributo sicuramente apprezzabile e innovativo, presenta una ampia , varia, articolata e continua produzione scientifica, edita presso sedi adeguate. Mostra di possedere un buon metodo di studi, una ampia conoscenza della letteratura sui temi trattati, reali interessi nella ricerca e buona capacità espositiva. Il suo curriculum denota una studiosa continua e attenta, un impegno decisamente apprezzabile anche nella didattica e nel lavoro di Facoltà. Per l’impegno dimostrato, per il contributo dato alla ricostruzione del pensiero giuspolitico, per l’ampia e varia produzione scientifica, la candidata risulta pienamente idonea ai fini della presente valutazione comparativa. Giudizio collegiale della Commissione: La produzione scientifica della candidata, rivolta soprattutto verso la filosofia giuspolitica tra il Sette e l’Ottocento, al cui studio ha dato un contributo apprezzabile ed innovativo, si presenta quantitativamente e qualitativamente rilevante e caratterizzata da grande continuità. I suoi scritti offrono una discussione analitica ed articolata di alcune delle tematiche centrali del dibattito filosofico giuridico, colte anche nella loro dimensione storica e sociologica. L’aspetto da sottolineare maggiormente è la capacità della candidata di costruire un discorso unitario sui temi trattati ricercando ed evidenziando i collegamenti, in un rimando continuo tra teorie e ideologie del passato e problemi del presente. Tale produzione è caratterizzata da originalità, rigore metodologico e chiarezza espositiva, nonché da un’ampia conoscenza della letteratura esistente. L’impegno della candidata si è manifestato anche nella attività didattica e nel lavoro di Facoltà. Pertanto la prof. Ripoli merita pienamente di essere considerata idonea nella presente valutazione comparativa. UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI VALUTAZIONE COMPARATIVA A N. 1 POSTO DI PROFESSORE ORDINARIO FACOLTA’ DI SCIENZE POLITICHE SETTORE SCIENTIFICO DISCIPLINARE IUS/20 BANDITO CON D.R. N. 12868 DEL 21/12/2001, IL CUI AVVISO E’ STATO PUBBLICATO NELLA G.U. DELLA REPUBBLICA IV SERIE SPECIALE “CONCORSI ED ESAMI” N. 4 DEL 15/01/2002 (I TORNATA 2002). TERZA RIUNIONE Il giorno 21 mese ottobre anno 2002 alle ore 12:15 presso il Dipartimento per lo Studio delle Società Mediterranee della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari, si è riunita la Commissione giudicatrice della procedura di valutazione comparativa come sopra indicata, nominata con decreto rettorale n. 3830 del 02/05/2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica – IV Serie Speciale “Concorsi ed Esami” n. 41 del 24.05.2002, per procedere alla valutazione comparativa dei candidati ai fini della individuazione degli idonei. Risultano presenti i seguenti commissari: -Prof. Luigi Ferrajoli, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Camerino, Presidente -Prof. Carla Faralli, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Bologna, Segretario -Prof. Pietro Barcellona, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Catania -Prof. Silvana Castignone, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Genova -Prof. Teresa Serra, Fac. di Scienze Politiche, Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. La Commissione, dopo attenta rilettura dei giudizi individuali e collegiali procede alla valutazione comparativa dei candidati. La Commissione procede, poi, a votare in forma palese e contestuale i candidati ed all’unanimità esprime voti favorevoli per i seguenti candidati: 1) Prof. Giuseppe COTTURRI 2) Prof. Mariangela RIPOLI. La Commissione, pertanto, all’unanimità dichiara idonei i seguenti candidati, elencati in ordine alfabetico: 1) Prof. COTTURRI Giuseppe nato a Lecce il 28/04/1943; 2) Prof. RIPOLI Mariangela nata a Carrara (MS) il 07/04/1958 La seduta è tolta alle ore 12,45. Letto, approvato e sottoscritto. La Commissione: - Prof. Luigi Ferrajoli, Presidente _______________________ - Prof. Carla Faralli, Segretario ___________________________ -Prof. Pietro Barcellona, _______________________ -Prof. Silvana Castignone, _______________________ -Prof. Teresa Serra, _______________________