21.10.2002

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
VALUTAZIONE COMPARATIVA A N. 1 POSTO DI PROFESSORE
ORDINARIO FACOLTA’ DI SCIENZE POLITICHE SETTORE SCIENTIFICO
DISCIPLINARE IUS/20 BANDITO CON D.R. N. 12868 DEL 21/12/2001, IL CUI
AVVISO E’ STATO PUBBLICATO NELLA G.U. DELLA REPUBBLICA IV
SERIE SPECIALE “CONCORSI ED ESAMI” N. 4 DEL 15/01/2002 (I TORNATA
2002).
SECONDA RIUNIONE
Il giorno 21 mese ottobre anno 2002 alle ore 9:00 presso il Dipartimento per lo Studio
delle Società Mediterranee della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli
Studi di Bari, si è riunita la Commissione giudicatrice della procedura di valutazione
comparativa come sopra indicata, nominata con decreto rettorale n. 3830 del
02/05/2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica – IV Serie Speciale
“Concorsi ed Esami” n. 41 del 24.05.2002, per procedere alla valutazione dei titoli,
dei curricula e delle pubblicazioni dei candidati.
Risultano presenti i seguenti commissari:
-Prof. Luigi Ferrajoli, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Camerino,
Presidente
-Prof. Carla Faralli, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Bologna,
Segretario
-Prof. Pietro Barcellona, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Catania
-Prof. Silvana Castignone, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Genova
-Prof. Teresa Serra, Fac. di Scienze Politiche, Università degli Studi “La Sapienza” di
Roma.
La Commissione prende atto della rinuncia alla presente valutazione dei candidati:
Paolo
BECCHI,
Giorgio
BONGIOVANNI,
Morris
GHEZZI,
Vincenzo
MARINELLI, Francesco NISIO, Luigi PANNARALE e Michele PROSPERO, come
da comunicazioni pervenute agli Uffici e/o al Presidente della Commissione.
La Commissione procede all’apertura dei plichi trasmessi dal Settore preposto
contenente i titoli, le pubblicazioni ed i curricula presentati dai candidati COTTURRI
e RIPOLI.
Indi la Commissione, tenendo presente i criteri di massima già stabiliti nella
precedente riunione del giorno 3 luglio 2002, procede alla valutazione degli stessi.
Dopodiché, il Presidente invita ogni componente a formulare il giudizio individuale
nonché quello collegiale della Commissione nei riguardi di ciascun candidato, come
da allegato n. 1, che fa parte integrante del presente verbale.
La seduta è tolta alle ore 12:00.
Letto, approvato e sottoscritto.
La Commissione:
- Prof. Luigi Ferrajoli, Presidente
_______________________
- Prof. Carla Faralli, Segretario
___________________________
-Prof. Pietro Barcellona,
_______________________
-Prof. Silvana Castignone,
_______________________
-Prof. Teresa Serra,
_______________________
ALLEGATO AL VERBALE N. 2
ALL. 1
Prof./Dott COTTURRI Giuseppe
Giudizio espresso dal Prof. Pietro BARCELLONA
Cotturri - che ha insegnato dagli anni settanta materie giuridiche e politologiche (a
Messina, Catania e ora Bari) presenta pubblicazioni su un arco lungo di attività: dagli
esordi con una monografia di critica ai manuali giuridici tradizionali (Diritto eguale e
società di classi, 1972) - che ai suoi tempi si segnalò come uno dei più brillanti
contributi a quella corrente di studi che operava per il rinnovamento delle facoltà di
giurisprudenza - fino all'ultima monografia, che analizza i processi di mutamento
istituzionale nella globalizzazione (Potere sussidiario. Sussidiarietà e federalismo in
Europa e in Italia, 2001).
L'attività di ricerca documentata è intensa e continua per tutto l'arco di tempo indicato
(sette monografie, quarantatre saggi) e si accompagna a un imponente lavoro di
organizzazione e direzione scientifica di un Centro di studi per la riforma dello stato
(Crs, associazione autonoma con sede a Roma, sotto la sua direzione dal 1980 al
1993), che si è tradotto in centinaia di seminari e convegni anche di rilevanza
internazionale, nella pubblicazione di collane di studi, e infine nella direzione della
rivista trimestrale Democrazia e diritto (dal 1993 a oggi).
Le quindici pubblicazioni presentate ai fini del concorso forniscono una disamina
critica di una letteratura sterminata, italiana e straniera, proponendo originali idee
interpretative dei processi contemporanei di mutamento giuridico e politicoistituzionali e formulando nuove categorie analitiche. Esse si articolano su quattro
principali filoni tematici, che nell'insieme forniscono un contributo di analisi organico
e sistematico:
a) studi sulla cultura e sulle ideologie degli operatori giuridici (oltre Diritto eguale
già citato, cinque capitoli di Stato e giuristi, con Barcellona nel 1974; il saggio
introduttivo a Quali garanzie, curato con Ramat nel 1983 sulla riforma della
giustizia; Incontro alla Costituzione, saggio introduttivo a un fascicolo
monografico di DeD da lui curato, 1994, ove si esaminano le diverse fasi di
attuazione costituzionale e le posizioni dei costituzionalisti; Radicalismo e
riformismo nel Crs, introduzione al volume da lui curato "Un laboratorio della
democrazia" 1999, ove si traccia una storia e un bilancio del riformismo della
sinistra);
b) analisi del processo di mutamento costituzionale italiano ed europeo: si deve a
Cotturri in proposito la più precoce analisi dei fenomeni di mutamento sotto la
categoria "processo costituente" (1985), discussa ma poi largamente diffusa sia in
sede di ricerca che nel linguaggio comune (questi scritti ora sono in La
democrazia senza qualità. Politica istituzionale e processo costituente in Italia,
1988; notevoli inoltre: Strategie istituzionali della sinistra. Forme di governo e
forme di stato, 1989: introduzione e conclusioni; La transizione lunga, 1997,
monografia; Farsi costituzione tra Italia e Europa, 2000, saggio di osservatorio
europeo);
c) studi sull'associazionismo politico-culturale, in particolare sul terzo settore e
sulle nuove forme di cittadinanza: Mutamenti. Culture e soggetti di un pubblico
sociale, 1992; La cittadinanza attiva. Democrazia e riforma della politica, 1998;
d) analisi della cultura del federalismo e dei processi contemporanei di riforma
federale: Federalismo e mezzogiorno, 1999, introduzione e cura di un volume
monografico; e la già citata monografia Potere sussidiario. Sussidiarietà e
federalismo in Europa e in Italia, 2001: in questo scritto si formula la categoria
di "potere sussidiario", che costituisce sicuramente un rilevante contributo anche
alla teoria generale del diritto e della politica.
Pur nella complessa produzione appena ricordata, Cotturri ha mostrato una continuità
nella ricerca dei mutamenti delle forme giuridico politiche e della “mentalità” degli
attori che agiscono nello “spazio pubblico” che ha portato a eccellenti risultati
ricostruttivi e a una rigorosa concettualizzazione dei caratteri normativi dei processi
politico-sociali. Cotturri si segnala come una personalità di studioso ricca e
particolarmente attenta a cogliere gli aspetti interdisciplinari dei fenomeni studiati; la
sensibilità particolare verso i nessi fra sociologia del diritto, teoria e filosofia politica
costituisce il tratto più significativo di uno studioso originale e maturo.
Per tutto ciò il candidato deve ritenersi pienamente idoneo ai fini della presente
valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Silvana CASTIGNONE
Il candidato presenta una serie di lavori, monografie e articoli, che vertono sui
mutamenti giuridici e politico-istituzionali sviluppatisi in Italia e in Europa negli
ultimi decenni, analizzandoli con l’impiego di strumenti concettuali innovativi ed
originali.
I temi affrontati comprendono, in una prima fase, gli studi sulla cultura e sulle
ideologie dei giudici e degli operatori giuridici in generale: Diritto eguale e società di
classi, 1972; alcuni capitoli di Stato e giustizia del 1974; i saggi introduttivi di alcuni
volumi collettanei, segnatamente di Quali garanzie, curato con Ramat sulla riforma
della giustizia nel 1983, e Incontro con la Costituzione che apre un fascicolo
monografico di “Democrazia e diritto” del 1994.
Segue un gruppo nutrito di saggi aventi come oggetto il mutamento costituzionale:
da segnalare La transizione lunga. Il processo costituente in Italia dalla crisi degli
anni settanta alla Bicamerale e oltre (1997), in cui il candidato esamina le lotte e i
progetti di riforma della nostra Costituzione. Vengono enucleate tre nozioni
fondamentali attorno alle quali si snodano, secondo il candidato, le vicende
costituzionali italiane (ma non solo), vale a dire ‘nazione’, ‘Costituzione’,
‘transizione’; soprattutto riguardo a quest’ultima Cotturri si sofferma ad esaminarne
la valenza all’interno di concezioni ideologiche contrapposte, e cioè il pensiero
liberal-democratico da un lato e quello della sinistra democratica dall’altro. Il lavoro
è molto ricco di riferimenti culturali e di osservazioni su numerosi aspetti delle
vicende politiche italiane, aspetti che sono colti anche nella loro dimensione
sociologica e giuridica. Il candidato si è inoltre occupato dei problemi relativi alle
nuove forme di cittadinanza: si vedano i saggi Mutamenti. Culture e soggetti di un
pubblico sociale, 1992, e La cittadinanza attiva. Democrazia e riforma della politica,
1998.
Un ulteriore aspetto dell’attività scientifica del candidato è rappresentato dagli
studi sul federalismo e sulla globalizzazione: si veda in particolare Potere sussidiario,
sussidiarietà e federalismo in Europa e in Italia, 2001, dove l’attenzione si concentra
sull’analisi, penetrante e di grande interesse, delle varie forme di sussidiarietà sia
interna ad una singola nazione sia sovranazionale, quest’ultima legata appunto
all’attuale fenomeno della globalizzazione. Il principio di sussidiarietà viene anche
esaminato nei vari documenti, soprattutto comunitari, in cui si trova enunciato, per
indagarne meglio il significato e le eventuali differenze di significato; vengono altresì
indicate le influenze che esso è in grado di esercitare sul piano degli ordinamenti
giuridici interni ed internazionali.
In conclusione si tratta di una serie di lavori fortemente caratterizzati in senso
sociologico-giuridico che toccano i principali problemi politico-istituzionali del
mondo contemporaneo. Alla perspicua attività scientifica del candidato, dotata di
chiarezza metodologica ed espositiva, di ampiezza di interessi e di rilevante
interdisciplinarietà, corredata da una ricca documentazione bibliografica, si è
accompagnata una lunga attività didattica nonché di organizzazione della cultura e
della ricerca. Cotturri infatti ha insegnato materie giuridiche e politologiche presso le
Università di Messina e di Catania, e attualmente a Bari; ha inoltre organizzato e
diretto fino al 1993 il Centro studi per la Riforma dello Stato.
Di conseguenza il candidato deve ritenersi pienamente idoneo ai fini della presente
valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Carla FARALLI
Il candidato, laureato in Giurisprudenza, ha svolto una lunga attività didattica presso
le Università di Messina, Catania e Bari. All’attività didattica ha affiancato un’intensa
attività organizzativa, nell’ambito della quale si segnala in particolare la direzione del
Centro studi per la Riforma dello Stato (dal 1980 al 1993).
La sua produzione scientifica si articola intorno a quattro filoni principali di ricerca:
- un primo filone riguarda gli studi sulla cultura e sulle ideologie degli operatori
giuridici (si
vedano, in particolare, Diritto eguale e società di classi, 1972;
alcuni capitoli di Stato e giuristi del 1974; i saggi introduttivi di alcuni volumi
collettanei, ad esempio Quali garanzie, curato con Ramat sulla riforma della
giustizia nel 1983, e Incontro con la Costituzione che apre un fascicolo
monografico di “Democrazia e diritto”del 1994).
- un secondo filone è incentrato sull’analisi del processo di mutamento
costituzionale italiano ed europeo [si vedano, in particolare La democrazia
senza qualità, 1988 e La transizione lunga. Il processo costituente in Italia dalla
crisi degli anni settanta alla Bicamerale e oltre (1997).]
- un terzo filone comprende gli studi sull’associazionismo politico-culturale (si
vedano in particolare i saggi Mutamenti. Culture e soggetti di un pubblico
sociale, 1992, e La cittadinanza attiva. Democrazia e riforma della politica,
1998.)
- un quarto filone, infine, riguarda l’analisi della cultura del federalismo e dei
processi contemporanei di riforma federale (si veda, in particolare Potere
sussidiario, sussidiarietà e federalismo in Europa e in Italia, 2001).
L’attività di ricerca del candidato si presenta quindi ricca e continua su tematiche che
hanno rilevanza anche nell’ambito sociologico e teorico-giuridico: le sue opere
rivelano un’ampia varietà di interessi, originalità, chiarezza espositiva, rigore
metodologico, una sempre precisa documentazione bibliografica.
Il candidato COTTURRI deve quindi ritenersi pienamente idoneo ai fini della
presente valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Luigi FERRAIOLI
Giuseppe Cotturri ha insegnato fin dagli anni settanta - a Messina, a Catania e a
Bari - discipline giuridiche, politologiche e sociologiche. Ha svolto un'intensa e
multiforme attività di ricerca, documentata da una copiosa produzione - sette libri e
numerosi saggi - durante un arco di oltre trent'anni. A questa attività di studio si è
inoltre accompagnato un importante lavoro di organizzazione culturale, dapprima
come direttore, dal 1980 al 1993, del Crs (Centro di studi per la riforma dello Stato) e
poi come direttore, dal 1993 ad oggi, della rivista trimestrale "Democrazia e diritto"
(Franco Angeli) e della collana "Radicalismo e riformismo" (Esi).
I suoi contributi scientifici, che si caratterizzano tutti per spessore teorico e sicura
originalità, affrontano temi di grande rilevanza giuridica e sociologica. Si
distinguono, in essi, tre principali filoni tematici.
Un primo gruppo di pubblicazioni è dedicato alle dottrine dei giuristi e ai loro
orientamenti politici e, per altro verso, alle culture e alle ideologie degli operatori
giuridici. Si segnalano, in particolare, il suo primo, fortunato libro, Diritto eguale e
società di classi, del 1972; cinque capitoli del volume Stato e giuristi del 1974, con
Pietro Barcellona; i saggi introduttivi ai volumi Quali garanzie del 1983, Incontro alla
Costituzione del 1994 e Radicalismo e riformismo del 1999. Si tratta di saggi di
sociologia della cultura giuridica, nei quali Cotturri dà prova di solida preparazione,
di sicura padronanza della letteratura giuridica e di forte e maturo spirito critico.
Il secondo e ancor più rilevante filone tematico della produzione scientifica di
Cotturri è quello relativo al mutamento giuridico e istituzionale: alle forme della
lunga crisi istituzionale italiana, ai processi di trasformazione del nostro sistema
politico, ai numerosi conati di riforma costituzionale. Appartengono a questo secondo
filone di ricerca i due volumi La democrazia senza qualità. Politica istituzionale e
processo costituente in Italia, del 1988, e La transizione lunga. Il processo costituente
in Italia dagli anni settanta alla Bicamerale, del 1997, oltre a numerosi saggi,
introduzioni e curatele di volumi. Sono contributi di sicuro valore, nei quali Cotturri
ha non solo offerto analisi originali e penetranti dei processi del mutamento giuridico
e istituzionale, ma ha anche elaborato nuove categorie teoriche, a cominciare da
quella, poi ampiamente diffusa, del "processo costituente".
Il terzo e più recente filone di interessi è quello che si è espresso negli studi
sull'associazionismo politico, sulla cittadinanza e, per altro verso, sul federalismo. Si
ricordano, tra i contributi più rilevanti di Cotturri a questi temi, i tre volumi Mutamenti, culture e soggetti di un pubblico sociale, del 1992; La cittadinanza attiva.
Democrazia e riforma della politica, del 1998; Potere sussidiario. Sussidiarietà e
federalismo in Europa e in Italia, del 2001. Si tratta di contributi che segnalano la
capacità di Cotturri di leggere, con nuove chiavi interpretative, i mutamenti
intervenuti da un lato nelle forme dell'azione e della partecipazione politica, dall'altro
nelle modalità di riorganizzazione e ridistribuzione dei poteri che stanno
caratterizzando i mutamenti istituzionali in Italia e in Europa. Sotto quest'ultimo
aspetto merita di essere sottolineata, quale importante contributo alla teoria del
diritto, l'elaborazione teorica, sulla base delle innovazioni introdotte dalla riforma in
senso federale dell'art.118 della Costituzione italiana e dall'art.5 del Trattato istitutivo
della Comunità Europea, della figura del "potere sussidiario": cioè di un nuovo tipo di
rapporto tra poteri - in aggiunta a quelli tradizionali della subordinazione gerarchica e
della divisione delle competenze - consistente nell'intervento del potere sussidiario
solo in caso di inerzia o su richiesta del potere sussidiato; dunque in un rapporto non
già di dipendenza o di separazione, bensì di concorso e di codecisione tra soggetti
diversi, informato al dialogo e alla negoziazione.
Il candidato si segnala dunque per l'ampiezza dei suoi interessi, per le sue capacità
di analisi e di critica e per la sua maturità di studioso. Queste qualità - sulla base di
tutti i criteri di valutazione indicati nel verbale della prima seduta (originalità,
innovatività, rigore metodologico, continuità e congruenza alla Sociologia del diritto
della sua produzione scientifica, impegno nell'attività didattica e nel ruolo di direzio-
ne e coordinamento di attività di ricerca) – lo rendono pienamente idoneo a ricoprire
un posto di professore universitario di ruolo di prima fascia.
Giudizio espresso dal Prof. Teresa SERRA
Il candidato presenta una produzione vasta e varia che spazia su molteplici temi di
carattere politico con un approccio di natura trasversale che tocca sia il campo
giuridico sia soprattutto il momento politico istituzionale analizzato da varie
angolazioni. Docente associato di sociologia della politica apporta con la sua lettura
del presente politico una linea interpretativa valida
improntata ad una visione
personale. I suoi scritti, tutti editi presso sedi opportune, sono decisamente personali
per il loro impianto e per il loro metodo con riferimento alle discipline oggetto della
presente valutazione comparativa.
Presenta vari volumi a stampa su argomenti diversificati:
-Diritto eguale e società di classi, del 1972, rappresenta un primo filone di studi in
cui il candidato mostra particolare interesse per le ideologie dei giudici e degli
operatori giuridici. Su questi temi ritornerà in anni più recenti nel volume a sua cura
Quali garanzie? Difesa penale, pubblico ministero carcere informazione del 1993
-Mutamenti. Culture e soggetti di un pubblico sociale, del 1992, studia il fenomeno
della politica contemporanea in Italia e si sofferma soprattutto sulle nuove forme di
impegno anche politico che vanno nascendo. Si tratta di una ripresa di interventi di
varia natura. Al di là dell’impianto che risente dell’impostazione originaria dei saggi,
conferenze, relazioni etc., di cui si compone, nel volume si avverte fortemente un
background culturale apprezzabile anche sul piano teorico.
-La transizione lunga, del 1997, si presenta come una lunga discussione e un
approfondito riesame dell’attività e della cultura politica dagli anni settanta alla
Bicamerale.
Anche in questo volume si nota notevole ricchezza di riferimenti
culturali.
-La cittadinanza attiva- democrazia e riforma della politica del 1998, di impianto
particolare , dopo una discussione dei temi della cittadinanza e della democrazia
ricostruisce, anche attraverso numerosi brani antologici, la storia della democrazia.
Agile volumetto a carattere divulgativo.
-Potere sussidiario , del 2002, pone in relazione globalizzazione e sussidiarietà e
analizza il tema della sussidiarietà. Rappresenta il contributo decisamente più vicino
all’impianto scientifico caratteristico della filosofia giuridico-politica e denota una
maturità e un impegno apprezzabili testimoniando, inoltre, la capacità di muoversi
con strumenti scientifici nell’ambito degli studi caratteristici delle discipline della
presente valutazione comparativa.
Varia l’attività di studio e di ricerca del candidato. Notevoli, numerose e molto
apprezzabili le iniziative culturali (tra l’altro dirige la Rivista Democrazia e diritto e
ha svolto ampia e apprezzabile opera culturale come direttore del Centro per la
Riforma dello Stato) . Notevole anche la sua attività di cura di opere collettanee, tra le
quali la già ricordata Quali garanzie, del 1993, che raccoglie i risultati di una ricerca
sulla giustizia. Interessante l’introduzione del candidato su Diritto giudici sistema
politico e giustizia nella quale si rinviene anche una apprezzabile discussione dei temi
luhmaniani. Da ricordare anche il saggio Guerra di globalizzazione posto all’inizio
del volume collettaneo curato dal candidato : Guerra-individuo del 1999.
La produzione del prof. Cotturri spazia trasversalmente su vari temi denotando una
predilezione per l’analisi politica e decisa caratterizzazione in senso sociologicogiuridico. La pertinenza alla presente valutazione comparativa è data dalla innegabile
capacità di toccare temi propri della discipline oggetto della presente valutazione
comparativa attraverso una trasversalità che denota capacità di analisi e di
argomentazione. I contributi del prof. Cotturri alle discipline giusfilosofiche e di
sociologia giuridica sono in questa ottica personali e innovativi. Per la sua ampia
produzione, per il suo impegno, per la sua lunga attività didattica, per
le sue
numerose e pregevoli iniziative culturali, per la capacità espositiva il prof. Cotturri
può essere considerato pienamente idoneo nella presente valutazione comparativa.
Giudizio collegiale della Commissione:
La produzione scientifica del prof. COTTURRI si segnala per l’ampiezza degli
interessi e per la capacità di analisi e di critica. La sua piena pertinenza alla presente
valutazione comparativa è data dalla innegabile capacità da essa documentata di
toccare temi propri delle discipline giusfilosofiche e di sociologia del diritto,
attraverso una interdisciplinarietà che denota grande cultura, capacità di
argomentazione e piena padronanza del metodo giuridico.
I contributi del Prof. Cotturri alle discipline giusfilosofiche e di Sociologia giuridica
sono originali e innovativi. Per la sua ampia produzione, tutta edita presso sedi
adeguate, per il suo impegno nella ricerca, per la sua lunga attività didattica, per le
sue numerose e pregevoli iniziative culturali il prof. Cotturri merita pienamente di
essere considerato idoneo nella presente valutazione comparativa.
ALL. 1
Prof./Dott RIPOLI Mariangela
Giudizio espresso dal Prof. Pietro BARCELLONA
La candidata presenta una produzione scientifica ampia e variegata
che indica un’apprezzabile attitudine alla ricerca e una non comune
dimestichezza con uno spettro di tematiche di matrice gius-filosofica ma
anche politologia e sociologica.
Particolare rilievo nell’ambito della sua produzione scientifica ha il
confronto con luoghi ed autori della tradizione utilitarista, ai quali si
rivolgono i saggi La coercizione nella dottrina etico-giuridica di John
Stuart Mill(1990) e il più recente e maturo, Itinerari della felicità. La
filosofia giuspolitica di Jeremy Bentham (2001).
Qui l’analisi della candidata si diffonde sui complessi nodi teorici
evocati da alcune questioni archetipiche del pensiero giuridico(sovranità,
rappresentanza, libertà individuale e controllo sociale), mettendo a fuoco il
tipico orientamento razionalista predicato in ambito utilitarista e connesso
ad una visione antropologica positiva, in quanto fondata sull’idea di
perfettibilità degli individui.
A tali studi fanno da sfondo le pregevoli analisi contenute ne Il
cambiamento possibile. Politica e società in Inghilterra tra sette e
ottocento(u.e. 1997): chiaro esempio del fatto che le regole del diritto e i
paradigmi della politica vanno studiati ed interpretati in costante
riferimento al piano delle pratiche sociali, dei processi economici, e dei
mutamenti di sensibilità di cui sono tanto condizione quanto espressione.
Ad un approfondimento delle questioni connesse ad una “filosofia
della pena”, peraltro presenti nei lavori sunnominati, si rivolge infine la
monografia Carcere e delitti. Tra rieducazione e autonomia individuale,
lavoro che si articola su un’analisi empirica delle condizioni di detenzione
denunciandone la distanza dall’idea illuministica di pena consacrata dalla
Costituzione.
Tale produzione, accompagnata da un vasto numero di articoli e
traduzioni, evidenzia originalità di interessi, rigore metodologico e
brillantezza nonché profonda familiarità con la più importante letteratura
gius-filosofica.
Per tali motivi, la candidata Mariangela Ripoli deve considerarsi
pienamente idonea ai fini della valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Silvana CASTIGNONE
La candidata presenta una produzione scientifica ampia ed articolata,
che dimostra una notevole varietà di interessi, all’interno della quale è
possibile reperire la permanenza di alcuni filoni di ricerca, perseguiti e
sviluppati nel tempo, e tra loro connessi in vario modo; si può comunque
notare un costante interesse per le tematiche connesse al controllo sociale,
argomento affrontato sotto diversi profili in gran parte dei contributi
prodotti. Il curriculum dimostra anche una approfondita conoscenza delle
principali prospettive del pensiero giusfilosofico, politico e sociologico. Da
segnalare inoltre un’ampia attività di traduzione e di cura di antologie e di
lavori collettanei.
Nella produzione della candidata si possono indicare almeno tre
filoni di ricerca:
1) Filosofico-giuridico: l’utilitarismo storico
Un primo filone di ricerca si ritrova nella progressiva attenzione
dedicata agli autori compresi nel c.d. utilitarismo storico o classico. Il
primo autore ad essere preso in considerazione (nella monografia La
coercizione nella dottrina etico-giuridica di John Stuart Mill) è J.S. Mill, di
cui la candidata analizza il percorso di revisione della dottrina benthamiana
attraverso la progressiva introduzione, nell’apparato dottrinale sviluppato
da Bentham, di assunti ideologici debitori di prospettive distanti, quando
non confliggenti col modello utilitarista.
Questo tipo di approccio si sviluppa appieno nel volume Itinerari
della felicità. La filosofia giuspolitica di Jeremy Bentham, James Mill, John
Stuart Mill, dove l’ipotesi di lavoro centrale emerge chiaramente come
l’analisi delle implicazioni della natura composita dell’approccio
utilitarista, proprio a cominciare dalla varietà di interpretazioni della
nozione di utile sociale che dovrebbe costituire il principio ultimo
dell’agire pubblico e privato. Il lavoro prende in considerazione,
diacronicamente, le posizioni (e i mutamenti di posizione) di Bentham e dei
due Mill rispetto a questioni centrali quali, appunto, la definizione di cosa
si debba intendere per greatest happiness principle, la costruzione di un
modello di sovranità e poi di sovranità popolare nell’ambito di un regime di
democrazia rappresentativa, le accezioni di ‘libertà’ come risposta al
problema del controllo (interno e/o esterno) del potere, il ruolo del diritto
nella riforma della società ed il problema del superamento/mantenimento
del sistema di common law, l’elaborazione delle basi ideologiche di un
ordinamento penale moderno e ‘razionale’, adeguato alle esigenze di
instaurare una modalità accentrata di controllo sociale.
In questo modo la candidata dimostra di saper affrontare i nodi
concettuali tuttora irrisolti nel dibattito giuspolitico contemporaneo
(tematica d’altronde già affrontata in Controversie sulla sovranità e in altri
saggi), e di ricondurli all’influenza esercitata dalla filosofia morale,
giuridica e politica del sei-settecento inglese. Il lavoro di ricostruzione,
pertanto, non si limita al profilo storico, ma impiega le tensioni interne al
pensiero utilitarista per chiarire la complessità delle difficoltà legate allo
sviluppo del modello liberal-democratico.
2) Filosofia giuspolitica
Un secondo filone di ricerca può essere individuato nell’attenzione
per i periodi c.d. di “transizione”, in particolare per l’interazione tra il
mutamento sociale e l’elaborazione dottrinale (sempre vista anche sotto il
profilo delle implicazioni pratiche) di una data società storica. In questo
senso, le due edizioni de Il cambiamento possibile. Politica e società in
Inghilterra tra sette e ottocento propongono una ricostruzione del modello
inglese di sviluppo della modernità attraverso a. l’analisi dei fattori di
cambiamento che hanno innescato in Inghilterra (in particolare dal partire
dal primo settecento) un processo esponenziale di crescita economica e di
diversificazione sociale; b. la ricognizione delle reazioni al cambiamento a
livello sia colto sia di mutamento della sensibilità comune (si veda anche il
saggio “The Philanthropist”. Riforma sociale e spirito umanitario nel primo
ottocento inglese); c. l’individuazione nell’utilitarismo benthamiano dello
strumentario concettuale e pratico che consente di catalizzare e conciliare
le molteplici esigenze presenti nel movimento radicale.
3) Sociologia/filosofia della pena
Il terzo filone di ricerca consiste nella riflessione sui problemi dei
sistemi penali contemporanei, che caratterizza sin dall’inizio la produzione
della candidata (si veda Depenalizzazione e mutamento sociale nell'opera
di Thomas Mathiesen). In particolare, le tematiche affrontate vertono su
due temi specifici: a. la tensione tra l’anti-paternalismo di matrice liberale e
il principio di rieducazione del reo, assunti entrambi implicitamente o
esplicitamente recepiti dagli ordinamenti costituzionali attuali (sul punto si
veda Diritto e morale. Il neo-illuminismo penale di Luigi Ferrajoli); b. la
contrapposizione tra il processo di delegittimazione (fattuale e ideologica)
della pena detentiva e l’incremento del ricorso a tale misura tipico di tutte
democrazie occidentali, un ricorso che per lo più interessa classi di rei
appartenenti alle fasce più povere e ‘marginali della popolazione, e che
sancisce la permanenza della funzione di ‘drenaggio’ sociale assolta dalle
originarie istituzioni totali. La monografia Carcere e diritti. Tra
rieducazione e autonomia individuale affronta entrambi questi problemi,
dando conto della realtà specifica dell’ordinamento penitenziario italiano
ed interpretandola come il prodotto, necessariamente disomogeneo, non
solo della sedimentazione dell’esperienza storica del ‘vecchio’ carcere, ma
anche delle molteplici esigenze, spesso legate alla legislazione c. d. di
emergenza, che nella pena detentiva hanno trovato l’unica reazione
istituzionali. In particolare, è degna di nota la tesi secondo cui il carcere
moderno, nato agli albori dell’età dei diritti e dell’autonomia individuale
proprio per sostituire alle pene corporali e afflittive la sofferenza
apparentemente incruenta della perdita della facoltà di disporre di se stessi,
risulta per ciò stesso incompatibile con un principio (e una prassi)
rieducativa interpretata come graduale ri-assunzione di autonomia e
responsabilità.
- Vale la pena inoltre di segnalare un ultimo filone di ricerca,
minoritario rispetto agli altri in quanto al numero di contributi, ma di
grande originalità, che potremmo denominare lettura socio-politica della
narrativa. Lungi dal costituire un semplice divertissment, la lettura
‘sociologica’ di alcuni contributi letterari costituisce per la candidata un
modo ulteriore per delineare ed approfondire i problemi del cambiamento
sociale sette-ottocentesco, e per suggerire come spesso la letteratura
assolvesse, tra l’altro, il compito di spiegare/accreditare/criticare presso il
pubblico la natura del cambiamento e le sue implicazioni: si vedano i saggi
L'oculata benevolenza di Henry Fielding, Un mito moderno. Note di lettura
sul Frankenstein di Mary Shelley, Pinocchio e l’obbligo scolastico.
La produzione scientifica della candidata si presenta come
quantitativamente e qualitativamente rilevante, caratterizzata da grande
continuità. I suoi scritti offrono una discussione analitica ed articolata di
alcune delle tematiche centrali del dibattito filosofico-giuridico, colte anche
nella loro dimensione storica e sociologica. L’aspetto da sottolineare
maggiormente è la capacità della candidata di costruire un discorso unitario
sui temi trattati, ricercando ed evidenziando i collegamenti, in un rimando
continuo tra teorie ed ideologie del passato e problemi del presente.
Tale produzione è caratterizzata da originalità, rigore metodologico e
chiarezza espositiva, nonché da un’ampia conoscenza della letteratura
esistente. Il curriculum attesta una formazione ricca e coltivata anche
attraverso lunghi soggiorni all’estero, e l’impegno didattico risulta
cospicuo: laureata in giurisprudenza nel 1981 presso l’università di
Genova, con una tesi sul realismo giuridico americano; dottore di ricerca in
Filosofia analitica e teoria generale del diritto nel 1987; ricercatore di
Filosofia del diritto nel 1990, dal 2000 è professore associato. Incarichi di
insegnamento presso la Facoltà di Giurisprudenza: dal 1995/96 insegna
Filosofia politica (ora Teorie della giustizia) presso il Polo di Imperia, e dal
1996/97 anche presso la sede di Genova ; lo scorso anno accademico ha
tenuto per supplenza il corso di Filosofia del diritto (sede).
Collabora a riviste italiane e straniere; è membro del comitato di
redazione della rivista “Ragion pratica”. Ha effettuato interventi e relazioni
a seminari, convegni e corsi di specializzazione, in Italia e all’estero.
La candidata Mariangela Ripoli deve quindi considerarsi pienamente
idonea ai fini della presente valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Carla FARALLI
La candidata, laureata in Giurisprudenza nel 1981 presso l’Università di Genova,
dottore di ricerca in “Filosofia analitica e teoria generale del diritto” (1987), è
attualmente professore associato (settore N20X) presso la Facoltà di Giurisprudenza
di Genova, con l’affidamento dei corsi di Filosofia politica di Genova e Imperia. Ha
compiuto vari soggiorni di studio all’estero (a Londra 1982 e 1988-89,
a
Saarbruecken nel 1991, di nuovo a Londra nel 1993); ha effettuato interventi e
relazioni a seminari, convegni e corsi di specializzazione sia in Italia sia all’estero.
Collabora a riviste italiane e straniere; è membro del comitato di redazione della
rivista “Ragion Pratica”.
Ha svolto un’ampia attività di traduzioni e cura di antologie e lavori collettanei.
La sua produzione scientifica si articola intorno a tre filoni principali di ricerca:
- un primo filone riguarda l’utilitarismo classico (si vedano le monografie La
coercizione nella dottrina etico-giuridica di Stuart Mill, 1990 e Itinerari della
felicità. La filosofia giuspolitica di J. Bentham, J. Mill e J. Stuart Mill, 2001 e
vari saggi pubblicati su riviste italiane e straniere a prova della rilevanza anche
internazionale della produzione della candidata).
- un secondo filone comprende gli scritti di filosofia giuridico-politica (si vedano
le due edizioni di Il cambiamento possibile. Politica e società in Inghilterra tra
Sette e Ottocento, 1995 e 1997 e vari saggi).
- un terzo filone consiste nella riflessione sui problemi dei sistemi penali
contemporanei (si veda la monografia Carcere e diritti tra rieducazione e
autonomia individuale, 2000 e vari saggi).
L’attività di ricerca della candidata si presenta quindi rilevante sia dal punto di vista
quantitativo sia dal punto di vista qualitativo. Essa è caratterizzata da una notevole
varietà d’interessi e affronta con continuità, originalità, rigore metodologico,
chiarezza
espositiva
alcuni
temi
centrali
del
dibattito
filosofico-giuridico
contemporaneo con grande attenzione sia alla loro dimensione storica sia a quella
sociologica .
La candidata M. RIPOLI deve quindi considerarsi pienamente idonea ai fini della
presente valutazione comparativa.
Giudizio espresso dal Prof. Luigi FERRAIOLI
Mariangela Ripoli – ricercatore presso l’Istituto di Filosofia del diritto della Facoltà
di Giurisprudenza dell’Università di Genova dal 1990 e professore associato presso la
medesima Facoltà dall’1.9.2000 – ha svolto continuativamente attività di insegnamento fin dal 1994, tenendo corsi di Filosofia del diritto e di Filosofia politica. Ha
inoltre svolto un’intensa attività di ricerca, documentata da numerose pubblicazioni,
tra le quali tre libri, tre curatele, ventisei articoli e numerose recensioni e traduzioni.
Nella produzione scientifica della candidata, che segnala una sicura conoscenza del
pensiero filosofico e sociologico-giuridico e una costante attenzione alle tematiche
del controllo sociale, si possono distinguere tre filoni di ricerca.
Il primo e più rilevante filone di studi è quello relativo ai classici dell’utilitarismo
giuridico e, in particolare, a Jeremy Bentham, a James Mill e a John Stuart Mill. Si
ricordano, sotto questo aspetto, due contributi di grande interesse e originalità: il
volume La coercizione nella dottrina etico-giuridica di John Stuart Mill, del 1990 e il
volume Itinerari della felicità. La filosofia giuspolitica di Jeremy Bentham, James
Mill, John Stuart Mill, del 2001. Ne risulta una ricostruzione analitica e una
reinterpretazione innovativa dell’utilitarismo classico liberale, del quale Ripoli
identifica, nelle opere dei tre autori esaminati, i complessi percorsi, fatti di continuità
e di discontinuità, in ordine a quasi tutti i temi della filosofia giuridica e politica:
dalla configurazione stessa del greatest happiness principle, ai modelli della sovranità
popolare e alle forme della democrazia rappresentativa; dalle diverse concezioni della
libertà al ruolo del diritto e specificamente del diritto penale quale strumento del
controllo sociale.
E’ quest’ultimo tema, in particolare, che è al centro degli interessi del secondo
filone di ricerca e di studi di Mariangela Ripoli: l’analisi, nel pensiero utilitaristico,
delle diverse forme del controllo sociale, dai diversi tipi di sanzioni penali al
trattamento carcerario e ai percorsi rieducativi, nella prospettiva di un modello
razionale, al tempo stesso efficace e garantista, di diritto penale. Si iscrivono in
questo filone di ricerca gli scritti Depenalizzazione e mutamento sociale nell’opera di
Thomas Mathisen del 1984 e Carcere e diritti. Tra rieducazione e autonomia
individuale, in cui viene svolta, tra l’altro, un’acuta ridefinizione delle finalità
rieducative della pena carceraria.
Infine, un terzo filone di ricerca è quello rappresentato dagli studi sul mutamento
sociale ed espresso dalla monografia Il cambiamento possibile. Politica e società in
Inghilterra tra sette e ottocento, del 1995 (II ed. del 1997). In questo lavoro viene
analizzato il modello inglese della transizione dall’età premoderna all’età moderna, e
in particolare il ruolo svolto dall’interazione tra sviluppo economico, stratificazione
sociale e processi culturali, a cominciare dall’affermazione delle idee liberali e
dell’utilitarismo benthamiano.
Si tratta, in sintesi, di una studiosa che per la sua in-
dubbia maturità scientifica e per la rilevanza e continuità dei suoi contributi, è
pienamente idonea – sulla base di tutti i criteri di valutazione indicati nel verbale
della prima seduta (originalità, innovatività, rigore metodologico, continuità) a
ricoprire un posto di professore universitario di ruolo di prima fascia.
Giudizio espresso dal Prof. Teresa SERRA
Laureata in Giurisprudenza nel 1981, consegue nel 1987 il dottorato di ricerca in
Filosofia analitica e teoria generale del diritto presso l’Università degli studi di
Milano. Vari i soggiorni di studio all’estero (Londra, Saarbruecken ). Dal 1990 è
ricercatore presso l’Università di Genova e dal 1995-96 insegna per affidamento
Filosofia politica nel Polo Universitario di Imperia e dal 1996-97 anche presso
l’Università di Genova. Professore associato dal 2000 ha al suo attivo collaborazioni
a riviste e partecipazione a convegni. Il suo curriculum dichiara un nutrito numero
di pubblicazioni, un impegno continuo sia nella didattica che nella ricerca. Ai fini del
presente concorso presenta 5 monografie, un volume curato insieme a C. Faralli e
S. Castignone La realtà del diritto. Antologia di scritti, e alcuni articoli .
I temi principali delle sue ricerche riguardano per lo più la filosofia giuspolitica
inglese tra sette e ottocento, ma non mancano una serie di interventi che attestano una
varietà di interessi. Molto apprezzabile anche l’ attività di curatela di volumi e di
traduzione che testimoniano un impegno continuo e profondo nelle discipline oggetto
della presente valutazione comparativa. Sull’utilitarismo giusfilosofico ha pubblicato
la prima monografia, La coercizione nella dottrina etico-giuridica di J. S. Mill,(
1990), dimostrando di muoversi con agilità e competenza oltre che con una
autonomia interpretativa che le permette di avanzare tesi personali. La candidata ha
poi proseguito in questa linea di ricerca pubblicando Itinerari della felicità. La
filosofia giuspolitica di Jeremy Bentham, James Mill, John Stuart Mill, nel 2001.
Questo più maturo volume è espressione di un notevole approfondimento sia nei
metodi che nei contenuti. Emerge in esso un interesse notevole per il tema del
controllo sociale. Il volume si apprezza oltre che per la chiarezza dell’esposizione per
la padronanza degli argomenti trattati e per la capacità di ricostruzione non limitata
al solo aspetto storico. Nel 1995 la candidata pubblica il volume Il cambiamento
possibile. Politica e società in Inghilterra tra sette e ottocento, con seconda edizione
nel 1997. In questa opera la candidata ricostruisce il modello inglese di sviluppo della
modernità.Il volume mette ben in chiaro i fattori di cambiamento che hanno
indirizzato la crescita economica e i mutamenti sociali in Inghilterra e si presenta
come un contributo di ampio respiro non solo per le scienze giuridico-politiche ma
anche per l’analisi sociologica. L’agile volumetto Carcere e diritti. Tra rieducazione
e autonomia individuale, del 2002, segna la prosecuzione dell’interesse sul controllo
sociale e il tentativo di passare dall’approccio ricostruttivo del pensiero ad una
discussione per problemi se pur sempre filtrata dal riferimento agli autori. Esso si
inserisce in un filone di ricerca relativo alla filosofia della pena che rappresenta unod
elgi interessi della candidata. L’agile monografia risulta pregevole sia per l’analisi
dell’ordinamento penitenziario italiano, sia soprattutto per le tesi personali avanzate
con riferimento alle contraddizioni da cui è afflitto il sistema penitenziario in cui
continuano a convivere strutture tradizionali che contrastano con principi e finalità
nuovi. Apprezzabile è anche l’interesse per la lettura del giuridico attraverso la
narrativa. In questa direzione si segnala L’oculata benevolenza di H. Fielding del
1987, Un mito moderno. Note di lettura su Frankestein di Mary Shelley del 1992. Si
segnalano inoltre The Philanthropist del 1990, Diritto e morale. Il neoilluminismo
penale di L. Ferrajoli del 1992 . Si tratta di un interesse personale in linea con
alcune recenti impostazioni che tendono, attraverso la lettura di contributi letterari, ad
avvicinarsi al fenomeno giuridico politico ( vedi la corrente letteratura e diritto ).
La candidata, i cui interessi sono decisamente rivolti verso la filosofia giuspolitica
inglese tra il sette e ottocento, ai cui studi ha dato un contributo sicuramente
apprezzabile e innovativo,
presenta
una ampia , varia, articolata e continua
produzione scientifica, edita presso sedi adeguate. Mostra di possedere un buon
metodo di studi, una ampia conoscenza della letteratura sui temi trattati, reali interessi
nella ricerca e buona capacità espositiva. Il suo curriculum denota una studiosa
continua e attenta, un impegno decisamente apprezzabile anche nella didattica e nel
lavoro di Facoltà. Per l’impegno dimostrato, per il contributo dato alla ricostruzione
del pensiero giuspolitico, per l’ampia e varia produzione scientifica, la candidata
risulta pienamente idonea ai fini della presente valutazione comparativa.
Giudizio collegiale della Commissione:
La produzione scientifica della candidata, rivolta soprattutto verso la filosofia
giuspolitica tra il Sette e l’Ottocento, al cui studio ha dato un contributo apprezzabile
ed innovativo, si presenta quantitativamente e qualitativamente rilevante e
caratterizzata da grande continuità. I suoi scritti offrono una discussione analitica ed
articolata di alcune delle tematiche centrali del dibattito filosofico giuridico, colte
anche nella loro dimensione storica e sociologica. L’aspetto da sottolineare
maggiormente è la capacità della candidata di costruire un discorso unitario sui temi
trattati ricercando ed evidenziando i collegamenti, in un rimando continuo tra teorie e
ideologie del passato e problemi del presente. Tale produzione è caratterizzata da
originalità, rigore metodologico e chiarezza espositiva, nonché da un’ampia
conoscenza della letteratura esistente. L’impegno della candidata si è manifestato
anche nella attività didattica e nel lavoro di Facoltà. Pertanto la prof. Ripoli merita
pienamente di essere considerata idonea nella presente valutazione comparativa.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI
VALUTAZIONE COMPARATIVA A N. 1 POSTO DI PROFESSORE
ORDINARIO FACOLTA’ DI SCIENZE POLITICHE SETTORE SCIENTIFICO
DISCIPLINARE IUS/20 BANDITO CON D.R. N. 12868 DEL 21/12/2001, IL CUI
AVVISO E’ STATO PUBBLICATO NELLA G.U. DELLA REPUBBLICA IV
SERIE SPECIALE “CONCORSI ED ESAMI” N. 4 DEL 15/01/2002 (I TORNATA
2002).
TERZA RIUNIONE
Il giorno 21 mese ottobre anno 2002 alle ore 12:15 presso il Dipartimento per lo
Studio delle Società Mediterranee della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università
degli Studi di Bari, si è riunita la Commissione giudicatrice della procedura di
valutazione comparativa come sopra indicata, nominata con decreto rettorale n. 3830
del 02/05/2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica – IV Serie
Speciale “Concorsi ed Esami” n. 41 del 24.05.2002, per procedere alla valutazione
comparativa dei candidati ai fini della individuazione degli idonei.
Risultano presenti i seguenti commissari:
-Prof. Luigi Ferrajoli, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Camerino,
Presidente
-Prof. Carla Faralli, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Bologna,
Segretario
-Prof. Pietro Barcellona, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Catania
-Prof. Silvana Castignone, Fac. di Giurisprudenza, Università degli Studi di Genova
-Prof. Teresa Serra, Fac. di Scienze Politiche, Università degli Studi “La Sapienza” di
Roma.
La Commissione, dopo attenta rilettura dei giudizi individuali e collegiali procede
alla valutazione comparativa dei candidati.
La Commissione procede, poi, a votare in forma palese e contestuale i candidati ed
all’unanimità esprime voti favorevoli per i seguenti candidati:
1) Prof. Giuseppe COTTURRI
2) Prof. Mariangela RIPOLI.
La Commissione, pertanto, all’unanimità dichiara idonei i seguenti candidati, elencati
in ordine alfabetico:
1) Prof. COTTURRI Giuseppe nato a Lecce il 28/04/1943;
2) Prof. RIPOLI Mariangela nata a Carrara (MS) il 07/04/1958
La seduta è tolta alle ore 12,45.
Letto, approvato e sottoscritto.
La Commissione:
- Prof. Luigi Ferrajoli, Presidente
_______________________
- Prof. Carla Faralli, Segretario
___________________________
-Prof. Pietro Barcellona,
_______________________
-Prof. Silvana Castignone,
_______________________
-Prof. Teresa Serra,
_______________________
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