PENT06

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Pentecoste B
4 giugno 2006
La Parola
Prima lettura
Dagli Atti degli apostoli
(At 2,1-11)
Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2Venne
all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si
trovavano. 3Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro;
4
ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava
loro il potere d’esprimersi. 5Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei osservanti di ogni nazione che
è sotto il cielo. 6Venuto quel fragore, la folla si radunò e rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva
parlare la propria lingua. 7Erano stupefatti e fuori di sé per lo stupore dicevano: «Costoro che parlano
non sono forse tutti Galilei? 8E com’è che li sentiamo ciascuno parlare la nostra lingua nativa? 9Siamo
Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e
dell’Asia, 10della Frigia e della Panfilia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di
Roma, 11Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di
Dio». Parola di Dio.
1
Dal Salmo 103
Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra.
Benedici il Signore, anima mia,
Signore, mio Dio, quanto sei grande!
24
Quanto sono grandi, Signore, le tue opere!
La terra è piena delle tue creature.
1
Se togli loro il respiro, muoiono
e ritornano nella loro polvere.
30
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.
29
La gloria del Signore sia per sempre;
gioisca il Signore delle sue opere.
34
A lui sia gradito il mio canto;
la mia gioia è nel Signore.
31
Seconda lettura
Dalla lettera di Paolo apostolo ai Galati
(Gal 5, 16-25)
Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; 17la carne
infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si
16
oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. 18Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito,
non siete più sotto la legge. 19Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità,
libertinaggio, 20idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, 21invidie,
ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come gia ho detto, che chi le
compie non erediterà il regno di Dio. 22Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza,
benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; 23contro queste cose non c’è legge. 24Ora quelli che
sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. 25Se pertanto
viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Parola di Dio.
Alleluia, alleluia.
Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Dal Vangelo secondo Giovanni
(Gv 15,26-27.16,12-15)
In quel tempoA, Gesù disse ai suoi discepoli: 26«Quando verrà il Consolatore che io vi manderòB dal
Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianzaC; 27e anche voi mi
renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. 16,12Molte cose ho ancora da dirvi,
ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi
guiderà alla veritàD tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi
annunzierà le cose future. 14Egli mi glorificheràE, perché prenderà del mio e ve l’annunzieràF. 15Tutto
quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà». Parola
del Signore.
Note del testo
Pentecoste vuol dire cinquanta giorni, ma nei primi tempi della Chiesa i cinquanta giorni che vanno da
Pasqua a Pentecoste erano considerati come unico, grande giorno, il giorno di Pasqua. La Pentecoste,
dunque, non è un’altra cosa rispetto alla Pasqua, ma ne è il compimento, il frutto. Gesù è andato in
croce per salvare l’umanità, è andato in croce per donare lo Spirito, cioè per donare la vita di Dio agli
uomini, per donare l’amore di Dio agli uomini. Lo Spirito è tutto questo.
Nella prima lettura ci troviamo di fronte al racconto dell’evento dal quale nasce la Chiesa, nuovo
popolo di Dio in cui si realizza la promessa del Padre che consiste nel dono dello Spirito Santo.
L’affermazione centrale è: “… e furono tutti pieni di Spirito Santo…”. Il resto è per illustrare il
significato di tale evento e per dirne gli effetti.
(A): Si compie la Pasqua nel giorno di Pentecoste. Noi siamo abituati alla scansione degli avvenimenti
del vangelo: Pasqua avviene la prima domenica dopo la luna piena di primavera e questo è il giorno di
Pasqua; quaranta giorni dopo c’è l’Ascensione, cinquanta giorni dopo c’è la Pentecoste. Bisogna che
pian piano arriviamo a renderci conto che Risurrezione e Ascensione sono la stessa cosa, sono due
modi diversi di esprimere lo stesso mistero, che è il mistero della glorificazione di Cristo; e che
Pentecoste è la stessa cosa ancora, è un’altra dimensione dello stesso mistero della glorificazione. Per
Gesù essere resuscitato non vuol dire semplicemente tornare a vivere nel mondo, vuol dire entrare nella
gloria del Padre, vuol dire Ascensione. E l’ingresso nella gloria del Padre non vuol dire solo la
glorificazione dell’uomo Gesù di Nazaret, ma vuol dire che Gesù di Nazaret diventa sorgente di vita
per il mondo, diventa Spirito vivificante.
(B): Con la sua morte Gesù non ha guadagnato altro se non lo Spirito, non ha donato altro se non lo
Spirito. Ha donato tutto, si può dire, ma tutto è concentrato in questo mistero grande dello Spirito, cioè
della vita e dell’amore di Dio messo a disposizione degli uomini, perché gli uomini ne possano vivere;
vivano di questa ricchezza che scaturisce dalla Pasqua del Signore. Nel Vangelo di San Giovanni, dal
costato di Cristo sono usciti sangue e acqua: questo significa che il Cristo morto sulla croce è fecondo,
è una sorgente di vita.
(C): L’azione dello Spirito è rendere testimonianza, una testimonianza che si cala ed entra nella
condizione di Cristo. Al versetto successivo, si dice che anche i discepoli renderanno testimonianza al
Cristo, esattamente come lo Spirito rende testimonianza al Cristo. Quindi, se viviamo secondo lo
Spirito, siamo chiamati, per rendere testimonianza, ad assumere la condizione che Cristo vive, in
rapporto al mondo. Infatti, ha senso una testimonianza solo nel momento in cui sappiamo a favore di
chi è. Se vogliamo vivere dello Spirito, siamo chiamati a questo. All’agire dello Spirito, equivale il
nostro agire. Al rendere testimonianza dello Spirito deve poter corrispondere il nostro rendere
testimonianza.
(D): Nella solennità della Pentecoste si leggono, nel vangelo di Giovanni, due delle cinque promesse
dello Spirito Santo fatte da Gesù l’ultima sera della sua vita terrena, durante i discorsi tenuti nel
cenacolo. Una delle definizioni dello Spirito, oltre a quella di Paraclito-Consolatore, è “Spirito di
verità”, ribadita nel brano odierno due volte. Il vocabolo greco per indicare la “ verità” è alètheia che
letteralmente significa “svelare qualcosa di nascosto”. Il termine ha avuto un rilievo altissimo nella
ricerca filosofica greca ove indicava la scoperta dell’essere profondo insito nella realtà. C’è stata però
la tentazione di leggere in senso “greco” e filosofico questa dichiarazione di Gesù. In realtà non
bisogna dimenticare che gli evangelisti, pur usando il greco, rimandano sempre alle matrici bibliche, e,
nel linguaggio dell’Antico testamento la “verità” è molto meno ideologica e più esistenziale. Essa
indica la fedeltà, l’amore di Dio, la sua esistenza, la sua salvezza. La verità di Gesù è la sua parola, il
suo vangelo, la sua opera di salvezza, la sua persona. Lo Spirito santo nella chiesa ha il compito di far
comprendere in pienezza la rivelazione di Gesù e di renderla efficace.
(E): La Pentecoste era per Israele la commemorazione dell’esperienza del Sinai, quindi la
commemorazione della nascita del popolo di Dio, Israele, che nasce dall’incontro con Dio. Era uscito
dall’Egitto come una accozzaglia di gente, quindi come tanta gente dispersa che aveva ormai
dimenticato la propria identità, la propria origine, le proprie tradizioni, unito solo dal desiderio di uscire
dalla servitù, dalla schiavitù d’Egitto, ma non c’era niente che facesse di loro un unico popolo,
un’unica famiglia. Questa unità viene data al popolo di Israele ai piedi del Sinai, attraverso l’incontro
con Dio, attraverso l’alleanza che Dio propone a Israele, attraverso la legge e quindi la parola che Dio
rivolge a questo popolo. Questo è il mistero della Pentecoste, cioè è la formazione del nuovo popolo di
Dio che nasce non dal Sinai ma dalla Pasqua di Cristo, dalla glorificazione di Cristo, dal dono che
Cristo ha fatto della sua vita. E in questo dono si compie il mistero di un’origine nuova, di una nuova
alleanza, di una novità interiore del cuore e dello Spirito.
(F): Si può dire che il vangelo di Giovanni è il frutto più bello di quest’opera dello Spirito. Lì i fatti
della vita di Cristo vengono raccontati, ma non con pura esattezza esterna, piuttosto con una
comprensione che mette in sintonia interiore con Cristo. Non è possibile una vera conoscenza di Cristo
che non sia nello Spirito così come non è autentico Spirito di Dio quello che non si riferisce a Gesù
Cristo e alla sua rivelazione.
Prefazio suggerito: “Oggi hai portato a compimento il mistero pasquale e su coloro che hai reso figli
di adozione in Cristo tuo Figlio hai effuso lo Spirito Santo, che agli albori della chiesa nascente ha
rivelato a tutti i popoli il mistero nascosto nei secoli, e ha riunito i linguaggi della famiglia umana nella
professione dell’unica fede” (prefazio proprio della Pentecoste).
Padri della chiesa
Beviamo dell’acqua viva che zampilla per la vita eterna (Gv 4,14;7,38). Come mai chiamò la grazia
dello Spirito con il nome di acqua? In effetti l’acqua dà consistenza a tutte le cose; essa è animatrice di
vita vegetale e animale. L’acqua scende dal cielo. Unica nell’aspetto, è molteplice nella virtù operativa.
Una sola sorgente irriga tutto il giardino e un’unica pioggia scende su tutto il mondo. Essa si trasforma
in bianco giglio e in rossa rosa. È diversa nella palma e nella vite ed è tutto in tutte le cose, pur restando
unica ed uguale a se stessa. La pioggia non muta e scende in forme diverse; si adatta invece alla natura
delle cose che la ricevono ed è per ciascuno quel che le conviene. Così è anche dello Spirito santo. E
alla stregua di chi, immerso dapprima nelle tenebre, ha visto improvvisamente il sole, così chi è stato
reso degno di ricevere lo Spirito santo rimane illuminato nell’anima e vede nel soprannaturale quello
che prima non riusciva a vedere. Quantunque il suo corpo resti sulla terra, la sua anima contempla i
cieli come in uno specchio (Cirillo di Gerusalemme, Catechesi 16).
La sorgente dello Spirito, * scendendo sui figli della terra, * dividendosi in fiumi di fuoco, * ha
spiritualmente irrorato i discepoli con la sua luce; * il fuoco è divenuto per loro nube rugiadosa, *
fiamma che li illumina * e si effonde in pioggia: * è così che noi riceviamo la grazia, * mediante il
fuoco e l’acqua. * È giunta la luce del Paraclito * e il mondo ha illuminato (Liturgia bizantina).
Secondo il suo compiacimento, * spontaneamente, * discende dal Padre lo Spirito che a nulla è
soggetto, * per rendere gli apostoli dotti nelle lingue, * confermando col suo sigillo * la parola
vitale pronunciata dal Salvatore, * essendo egli pari al Padre in potenza e natura (Liturgia bizantina).
Altri autori cristiani
Lo spirito di Dio, lo Spirito santo viene a riunire tutte le genti, divise e distinte per lingue dal peccato,
e viene a riunirle nell’unica famiglia di Dio… Nessuna differenza, né di razza, né di condizioni
impedisce di essere inseriti, attraverso il dono dello Spirito Santo, nell’unica famiglia di Dio, tutti fatti
figli di Dio e suoi eredi. È questo il significato dello Spirito Santo che si manifesta col dono delle
lingue.. Questa è l’unità a cui l’umanità aspira e sospira in un travaglio tremendo che a volte, come
oggi, si fa più sensibile che mai, al quale risponderà soltanto quella comunità di figli di Dio che è nel
disegno del Signore: il Regno di Dio deve estendersi a tutta l’umanità (G. Lercaro, Omelie domestiche
2/b, 145).
Il miracolo delle lingue avvenuto il giorno di Pentecoste… non rappresenta solo l’opposto della frattura
di Babele, ma manifesta soprattutto, per chi è disposto a salire a Gerusalemme, l’attualizzazione,
attraverso il dono dello Spirito, dei nuovi e perenni significati della parola. Lo Spirito ‘discese allora
sopra i discepoli in lingue di fuoco, perché dicessero parole di fuoco nella lingua di tutte le genti e
predicassero una legge di fuoco con lingua di fuoco’ (S.Bernardo). La lettura cristiana della parola
trova il proprio fulcro fondante nell’annuncio della vicenda pasquale di Gesù… Lo Spirito di
santificazione che ha operato nella resurrezione di Gesù si manifesta ora nel buon annuncio rivolto
tanto ai vicini quanto ai lontani, cioè tanto a coloro che erano già nell’alleanza, quanto a coloro che in
quell’alleanza possono ora inserirsi (P. Stefani, Sia santificato il tuo nome B, 83).
Dai versetti della lettera ai Galati emerge la condanna di alcuni atteggiamenti che spesso dal comune
sentire ci vengono mostrate come virtù, quasi che l’immagine creata in funzione della vita pubblica e
mondana mostri in realtà la parte peggiore dell’uomo. Inimicizie, discordie, dissensi, gelosie fan parte
della vita di tutti e noi qui reclusi abbiamo vissuto in famiglia o nella cerchia di amicizie la sofferenza
di questi atteggiamenti, subendoli e traendone conseguenze sbagliate e nefaste. Ora quale speranza
resta per ciascuno? Se uno coglie i frutti dello Spirito, allora non ha bisogno di una legge fatta dagli
uomini. E noi che siamo sotto la legge, addirittura sotto un Magistrato? Possiamo, grazie allo Spirito,
comprendere che la cosa grave per noi è essere andati contro lo Spirito stesso, ancor di più che contro
la legge umana. Poi però lo Spirito è Consolatore, è Spirito di Verità, in grado di stabilire con certezza i
livelli di giustizia come sono intesi da Dio. Potrà guidare alla verità tutta intera proprio in virtù del
fatto che non parlerà da sé: prenderà da Gesù. Questo vale anche per ciascuno: filtrare con il nostro
cervello limita la verità, del resto lo Spirito non fa così, non pone filtri e annuncia una verità che è fuori
da sé. Per il cristianesimo la verità non è un concetto, un contenitore di significati nobili, ma è la
persona di Gesù nella storia del pianeta. Per questo il termine “consolatore” assume un significato
forte, perché indica che c’è fisicamente qualcuno che ci sta a fianco per consegnarci Gesù-verità.
D’altra parte, se non siamo alla presenza di Dio perdiamo ciò che abbiamo e ciò che siamo, ritornando
nella polvere che è la rinuncia alla nostra vitalità. L’attesa non è da vivere inerti, ma da vivificare con
scelte importanti la nostra esistenza qui ed ora (Gruppo OPG).
Passi biblici paralleli
Il Consolatore
vv 15, 26-27 Sal 86,17: Dammi un segno di benevolenza; vedano e siano confusi i miei nemici, perché
tu, Signore, mi hai soccorso e consolato.
Sal 94,18-19: Quando dicevo: “Il mio piede vacilla”, la tua grazia, Signore, mi ha sostenuto.Quand’ero
oppresso dall’angoscia, il tuo conforto mi ha consolato.
Is 40,1: Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio.
Is 61,1-2: Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi
ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la
libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia del
Signore,un giorno di vendetta per il nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti
Is 66,13: Come una madre consola un figlio così io vi consolerò; in Gerusalemme sarete consolati.
Bar 4,30: Coraggio, Gerusalemme!Colui che ti ha dato un nome ti consolerà.
Gv 14,16: Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre,
Gv 16,7: Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non
verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.
2Cor 1,5b: Così, per mezzo di Cristo, abbonda anche la nostra consolazione.
Lo Spirito di verità e intelligenza
vv 15, 26-27 Sal 25,5: Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in
te ho sempre sperato.
Sap 7,9.17: Non la paragonai (la sapienza) neppure a una gemma inestimabile, perché tutto l’oro al suo
confronto è un pò di sabbia e come fango sarà valutato di fronte ad essa l’argento. Egli mi ha concesso
la conoscenza infallibile delle cose, per comprender la struttura del mondo e la forza degli elementi,
Sir 1,17a-18a: Dio ha visto e misurato la sapienza; ha fatto piovere la scienza e il lume
dell’intelligenza;radice della sapienza è temere il Signore;
Is 32,15: Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall’alto; allora il deserto diventerà un giardino e il
giardino sarà considerato una selva.
Gv 6,63: È lo Spirito che dá la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e
vita.
Gv 14,26: Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà
ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.
2Cor 3,14: Ma le loro menti furono accecate; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non
rimosso, alla lettura dell’Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato.
Ef 1,17: Perché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di
sapienza e di rivelazione per una più profonda conoscenza di lui.
1Gv 2,27: E quanto a voi, l’unzione che avete ricevuto da lui rimane in voi e non avete bisogno che
alcuno vi ammaestri; ma come la sua unzione vi insegna ogni cosa, è veritiera e non mentisce, così
state saldi in lui, come essa vi insegna.
La testimonianza
vv 15, 26-27 Is 44,8b: Voi siete miei testimoni: C’è forse un dio fuori di me o una roccia che io non
conosca?.
Gl 3,1a: Dopo questo, io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le
vostre figlie;
Mt 10,18-20: E sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a
loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa
dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a
parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Mc 13,9: Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe,
comparirete davanti a governatori e re a causa mia, per render testimonianza davanti a loro.
Lc 24,48-49: Di questo voi siete testimoni. E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha
promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto”.
Gv 1,2: Egli era in principio presso Dio
Gv 3,11.33.36: In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che
abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza. chi però ne accetta la testimonianza,
certifica che Dio è veritiero. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non
vedrà la vita, ma l’ira di Dio incombe su di lui.
Gv 5,32: Ma c’è un altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è
verace.
Gv 8,13: Gli dissero allora i farisei: “Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è
vera”.
Gv 10,25: Gesù rispose loro: “Ve l’ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre
mio, queste mi danno testimonianza;
Gv 18,37: Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re?”. Rispose Gesù: “Tu lo dici; io sono re. Per questo
io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è
dalla verità, ascolta la mia voce”.
Gv 19,35: Chi ha visto ne dá testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero,
perché anche voi crediate.
Gv 20,21-22; Gv 21,24; At 5,31-32; 1Cor 2,4 2Cor 4,6; Ap 11,3.
v 16, 12 Gv 3,3-5.
vv 16, 13-15
Nm 24,2-4a; Sal 25,5; Dn 2,19-20a.22; Mt 10,20; Lc 2,29-30; Gv 2,13,22;
Gv12,49,50; Gv14,26; Gv 20,21-22; At 1,8; 2Cor 5,16; Ef 1,17; Ef 2,18; Ef 3,8-9; Eb 1,1-2a; 1Pt
1,10a.12; 1Gv 5,6b; Ap 21,10.
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