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Comunicato stampa
L'Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'UE
COR/10/37
Bruxelles, 14 aprile 2010
Michel Platini: il calcio e gli enti locali, una cooperazione vincente per
l'inclusione sociale
Il calcio condivide i valori europei dell'integrazione, della solidarietà e dell'inclusione sociale, e
può svolgere quindi un ruolo importante nell'aiutare l'UE a promuoverli, in particolare a livello
locale dove le squadre sono parte integrante delle loro comunità locali. Questo è il messaggio
espresso da Michel Platini, presidente dell'UEFA, nel suo intervento alla sessione plenaria del
Comitato delle regioni svoltasi mercoledì a Bruxelles.
"Nel mondo del calcio, essere selezionati per far parte della nazionale o per giocare in un campionato
europeo rappresenta il culmine della carriera, ma in fondo la squadra nella quale si gioca è quella
locale, quella nella quale si è cresciuti", ha affermato Platini, sottolineando l'importanza del livello
locale per quello che nella cultura anglosassone viene definito il "beautiful game". "Il modello sportivo
europeo dipende in forte misura dal sostegno che riceve dalle comunità locali a ogni livello,
specialmente a quello amatoriale."
Il 2010 è l'Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale, e Platini ha voluto mettere
l'accento sul contributo che il gioco del calcio dà nell'affrontare questi problemi. "Il calcio è
integrazione, inclusione, dare sostegno e accoglienza" ha dichiarato, facendo l'esempio dei figli di
immigrati i quali spesso trovano un interesse comune con il paese che li ospita assai più facilmente
sui campi di calcio che non nelle aule scolastiche. "In molti casi, il calcio è un fattore di integrazione
molto più efficace della scuola stessa o dei servizi sociali, oltre che un gioco che dà un'identità ai
giovani."
L'idea dello sport in quanto motore di cambiamento è condivisa da Ramón Luis Valcárcel Siso
(ES/PPE), presidente della Comunità autonoma della regione Murcia e primo vicepresidente del
Comitato delle regioni (CdR), che ha presieduto la sessione plenaria. "Lo sport condivide con l'Europa
molti valori: ci aiuta a trovare una soluzione a un'ampia serie di questioni come la salute, la
cittadinanza, l'integrazione e il dialogo interculturale. L'UE ha capito che lo sport può svolgere un
ruolo importante anche nella creazione di un'identità veramente europea."
Per parte sua, Dimitrios Kalogeropoulos, sindaco di Egaleo, Atene (EL/PPE), ha messo in evidenza
il nesso che esiste per la popolazione tra salute e produttività economica: "Come ex presidente della
squadra di calcio dell'Egaleo, sono convinto che una popolazione forte e in buona salute costituisca la
base indispensabile e il motore della crescita economica, della competitività e di una maggior
prosperità in Europa."
Jennette Arnold (UK/PSE), membro dell'assemblea dell'area metropolitana di Londra e
rappresentante della città che ospiterà le Olimpiadi nel 2012, ha convenuto sul fatto che lo sport
rappresenta uno strumento efficace di integrazione. "Il successo di iniziative come il programma
Kickz, che offre ai giovani di tutto il Regno Unito la possibilità di allenarsi al gioco del calcio o di
impegnarsi in altre attività sportive e culturali, deriva dalla grande capacità che lo sport ha di incitare i
giovani a mettere a frutto il proprio talento, a raccogliere nuove sfide e a sviluppare forti legami
all'interno della comunità."
Michel Platini si è soffermato anche sul fatto che le società calcistiche sono viste soprattutto come
macchine per far soldi - una percezione che sarebbe ancora più diffusa in tempi di crisi quando molti
tifosi faticano a pagare il prezzo dell'abbonamento allo stadio. "La crisi ha messo a nudo i punti deboli
del modello economico del calcio. Per evitare il fallimento, molte squadre in mano a privati sono state
costrette a chiedere sostegno finanziario ai loro enti locali di riferimento. È forse questo l'utilizzo più
efficace del denaro dei contribuenti?"
Peter Moore (UK/ALDE), membro del Consiglio comunale di Sheffield e relatore del parere adottato
dal CdR nel 2007 sul tema pari opportunità e sport, ha sottolineato l'esigenza che le società di calcio
ricambino in qualche modo le comunità che le sostengono nella buona e nella cattiva sorte. "Nella
situazione economica che stiamo attraversando, le cifre astronomiche di denaro che ruotano attorno
al calcio risultano difficili da giustificare, e vi è il rischio che lo sport possa perdere un giorno qualsiasi
legame con le comunità nelle quali opera. Questo è il motivo per cui penso che molte società
calcistiche siano interessate a dimostrare che si danno da fare per le loro comunità locali."
Witold Krochmal (PL/AE), sindaco di Wołów, si è spinto ancora oltre, auspicando una "politica di
coesione per lo sport", con finanziamenti che consentano ai paesi meno privilegiati di promuovere lo
sviluppo dello sport nelle scuole realizzando gli investimenti necessari per creare le infrastrutture.
Krochmal ha spiegato che è "soltanto con un sostegno di questo tipo che si potrà trovare il prossimo
Messi".
Sito web del CdR: www.cor.europa.eu
Il Comitato delle regioni
Il Comitato delle regioni (CdR) è l'Assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell'UE. Il compito
dei suoi 344 membri, provenienti da tutti i 27 Stati membri dell'UE, è quello di coinvolgere nel
processo decisionale dell'Unione gli enti regionali e locali e le comunità che essi rappresentano e di
informarli sulle politiche comunitarie. La Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio
sono tenuti a consultare il CdR in relazione alle politiche europee che possono avere un'incidenza
sulle regioni e le città. Il CdR può inoltre adire la Corte di giustizia per salvaguardare le proprie
prerogative o se ritiene che un atto legislativo dell'UE violi il principio di sussidiarietà o non rispetti le
competenze degli enti regionali o locali.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Chris Jones
Tel. +32 25468751
[email protected]
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