RIFLESSIONI E PROPOSTE SULLA TERZA PROVA DEGLI ESAMI DI STATO
GRUPPO DI STUDIO SU INTERDISCIPLINARITÀ UMANISTICO-SCIENTIFICA
(Mimmo AREZZO (coordinatore), Laura FORTE, Ivana GAMBARO, Marcella MASCARINO,
Fernanda PEPE, Elena PODESTÀ, Maria Teresa POGGI, Manuela REGUZZONI, Patrizia
SERRA, Annamaria SOMAGLIA)
SCHEMA:
I) Considerazioni preliminari
1. Il nuovo esame di Stato: un passo avanti.
2. La terza prova: pluridisciplinarità o interdisciplinarità ?
3. La terza prova: finalità e competenze disciplinari.
II) Esempi elaborati dal gruppo di lavoro.
1. Premessa sulle tipologie della prova.
2. Gli esempi proposti.
I) Considerazioni preliminari
1. Il nuovo esame di Stato : un passo avanti
La carenza più rilevante del precedente esame di maturità era senza dubbio la parzialità
della prova. Sapere con mesi di anticipo che la prova complessiva avrebbe riguardato
soltanto un numero ristretto di discipline determinava, non solo negli studenti,
comportamenti contrari a un buon completamento della cultura di base.
Anche in sede di espletamento dell’esame la possibilità, spesso legata al caso o
condizionata dalle scelte dell’alunno, di evitare la prova orale di una disciplina
con-duceva a valutare la padronanza di quella disciplina in modo parziale e incompleto.
È sorpendente osservare come in sede ministeriale non siano stati valutati gli effetti
della possibilità che alcune discipline potessero non apparire fra quelle sulle quali
sarebbe stata effettuata la verifica.
Infine, il fatto che la disciplina della seconda prova scritta non comparisse mai fra quelle
del colloquio orale determinava un’altra distorsione nella qualità dello studio : lo
studente del liceo classico veniva informato a Marzo dei fatto che, ad esempio, l’esame
di latino si sarebbe risolto per lui nella sola prova di traduzione.
La cosa era particolarmente grave per la matematica nei licei scientifici, laddove la
seconda prova scritta era sempre quella di matematica e quindi è rimasto chiaro per
trent’anni che non c’era nemmeno il rischio che la matematica potesse essere oggetto
di una prova orale. L’esame di matematica era così ridotto alla verifica della capacità di
risolvere un problema.
Ci limitiamo qui a sottolineare il paradosso di un indirizzo assolutamente contrario alla
natura della matematica proveniente dai vertici della scuola stessa.
Naturalmente, considerazioni simili possono essere fatte per molte discipline. Si
immagini a titolo di esempio la situazione delle Scienze nei licei, disciplina di cui si
sapeva benissimo che la probabilità di inclusione fra i temi d’esame era assai prossima
allo zero.
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Fortunatamente, buona parte di questi problemi vengono risolti dalla perdita di certezza
che alcune discipline possano non far parte delle prove d’esame nel loro complesso,
anche se con spazi diversi.
È per questo importante non disperdere la carica di tendenziale innovazione che la
nuova normativa ministeriale sembra offrire, sottolineando, da un lato, il valore della
interdisciplinarità (v. punto 2) e, dall’altro, contrastando ogni tendenza ad
ingiustificate riduzioni di contenuti e (quindi) di qualità delle acquisizioni nel
complesso e nelle singole discipline, attraverso una determinazione degli obiettivi e dei
contenuti (v. punto 3).
2. La terza prova: pluridisciplinarità o interdisciplinarità ?
La pluridisciplinarità o multidisciplinarità è più volte richiamata nella normativa sui nuovi
esami di Stato come elemento caratterizzante in particolare la terza prova.
Il termine può rinviare ad ipotesi di semplice compresenza di materie nella stessa
prova d’esame o, come sarebbe preferibile, ad ipotesi di interrelazione significativa
tra le varie discipline: in questo caso il termine più adatto sarebbe interdisciplinarità.
In questo senso, del resto, sembra essere orientata la disposizione relativa alle finalità
della prova, intesa “ad accertare le conoscenze, competenze e capacità acquisite dal
candidato, nonché le capacità di utilizzare e integrare conoscenze e competenze
relative all’ultimo anno di corso” (DM. 390 del 18 sett. 98, art. 1).
È evidente che la capacità di integrare conoscenze e competenze potrà essere frutto
solo di un insegnamento volto ad una effettiva interdisciplinarità e non ad una semplice
pluridisciplinarità.
Ma quanto questo tipo di insegnamento è realizzabile in assenza di una riforma della
scuola secondaria ? La scarsa correlazione temporale esistente, ad esempio, tra i
programmi di letteratura, storia e filosofia nei licei o la scarsa attenzione a una
“storicizzazione” delle discipline scientifiche certamente non vanno nel senso di una
prospettiva interdisciplinare.
Le finalità previste per la terza prova inducono certamente a tentare di innovare in
questo senso, ma sembrano essere più una prospettiva per il futuro piuttosto che
un’indicazione concretamente attuabile in tempi brevi, se non col rischio di proporre ai
candidati prove al di sopra delle capacità che la scuola è stata in grado di far loro
acquisire.
La consapevolezza di questo rischio sembra stare alla base della prudenza di alcune
disposizioni ministeriali in cui, dopo aver precisato che la terza prova predisposta dalle
commissioni d’esame, deve essere formulata in modo “coerente con l’azione educativa
e didattica realizzata nell’ultimo anno di corso”, quale risulta dal documento elaborato
dai consigli di classe (Regolamento dei nuovi esami di maturità, art. 5); si stabilisce
inoltre che per i primi due anni la prova possa prevedere solo una delle 6 tipologie
previste (trattazione sintetica di argomenti, quesiti a risposta singola, quesiti a risposta
multipla, problemi a soluzione rapida, casi pratici e professionali, sviluppo di progetti),
da scegliere, ancora una volta, in relazione alla realtà della didattica dell’indirizzo di
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studi, di Istituto e di classe; e si prevede infine che in prima applicazione si possa
predisporre la prova mediante un testo di riferimento, che consenta di sollecitare
prestazioni di valore multidisciplinare (D.M. cit., art.4).
Un “garantismo” nei confronti dei candidati che appare però eccessivo là dove si
prevede che, nei primi due anni di applicazione, la prova, che non potrà coinvolgere
più di quattro discipline, dovrà essere ulteriormente limitata , ad esempio, a “non più
di 10 quesiti a risposta multipla”!
Dal rischio di un possibile eccesso di difficoltà della terza prova, derivante, come si è
accennato, dal formale rispetto delle indicazioni relative alle finalità della prova, si può
così facilmente cadere, seguendo le più riduttive indicazioni ministeriali, nel rischio
opposto, quello della facilità della terza prova, fino ad una vanificazione del suo stesso
significato.
La riflessione del gruppo di studio si propone di fornire un contributo al fine di evitare
appunto questi due estremi, individuando delle ipotesi di prove interdisciplinari tra area
scientifica ed area umanistica o, più semplicemente, all’interno delle due aree, che
consentano di coniugare le finalità della prova con la realtà della effettiva preparazione
dei candidati.
3. La terza prova : obiettivi generali e competenze disciplinari
Al di là del tema dell’interdisciplinarità, occorre individuare contenuti innovativi della
terza prova relativamente agli obiettivi generali e alle competenze disciplinari.
È evidente che non è possibile perseguire obiettivi riformatori solo attraverso
nuove modalità d’esame. Tuttavia, così come il modello precedente ha finito col dare
degli indirizzi non condivisibili sulla conduzione dell’attività didattica, ha senso la
speranza che le nuove prove d’esame possano contribuire a determinare positivi
mutamenti d’indirizzo.
In questo senso è quanto meno auspicabile che la terza prova scritta, nel rispetto di
quanto previsto dal DM 390, recuperi aspetti relativi alle discipline interessate non
coinvolti nelle prove precedenti, o comunque finora trascurati.
II) Esempi elaborati dal gruppo di lavoro
1. Premessa sulle tipologie della prova : ipotesi per il futuro ed ipotesi attuabili in tempi
brevi
Risulta chiaro dalle riflessioni fin qui svolte che la semplice esistenza della terza prova
scritta, insieme all'estensione del colloquio a tutto il programma svolto nell'ultimo anno,
pur con tutte la serie di limitazioni imposte dalla normativa, può presentare già elementi
di grande progresso.
Occorre però, come si è più sopra rilevato, non vanificarne le potenzialità (e la
riduzione della prova, ad esempio, a 10 quesiti a risposta multipla andrebbe
sicuramente in questo senso), né adottare in prima applicazione delle prove al di sopra
delle possibilità che l'attuale impostazione della didattica consente, in assenza di una
opportuna riforma.
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È opportuno perciò rinviare al futuro ipotesi di prova consistenti nel richiedere al
candidato di elaborare una sintesi di una serie di significativi, per quanto brevi, materiali
documenti, saggi, ...) predisposti dalla commissione su un determinato argomento
affrontato da diverse prospettive disciplinari. Questa ipotesi, diversamente da quella
prevista dal ministero nella tipologia “trattazione sintetica di argomenti” (da svolgere in
assenza di documentazione e sulla base delle conoscenze già acquisite) implica non
tanto l’acquisizione di competenze specifiche quanto quella di un metodo di lavoro
basato sulla lettura critica di fonti e testi e sulla capacità di coglierne l’essenziale.
Analogamente praticabile in futuro potrà essere un’altra ipotesi, quella di far formulare
al candidato un progetto di ricerca su un determinato tema, mettendogli a disposizione i
testi di base di discipline diverse. Anche qui si tratta di un'ipotesi diversa da quella
prevista dal Ministero, rivolta soltanto ad ipotesi di progetti tecnici.
Per il presente, il gruppo ha innanzitutto riconosciuto che con quesiti a risposta chiusa
possa risultare difficile testare conoscenze più che nozionistiche, mentre appare
necessario, soprattutto per le discipline che verosimilmente avranno solo questa
occasione di comparire nell'esame scritto, recuperare aspetti speculativi lungamente
mortificati dalla tipologia di esame precedente.
Ci si è quindi orientati a ricercare tipologie di prove basate su risposte aperte e
formulate in modo da privilegiare il ragionamento e la speculazione rispetto alla
semplice nozione.
Un altro problema è poi rappresentato dalla limitazione degli argomenti della terza prova
alle materie dell’ultimo anno. Le finalità della terza prova, così come sono enunciate nel
regolamento incluso nel DM n. 390, sono quelli di accertare le conoscenze, competenze
e capacità acquisite dal candidato, nonché le capacità di utilizzare e integrare
conoscenze e competenze relative alle materie dell'ultimo anno di corso.
Si può chiedere al candidato quale sarebbe la sua statura se invece della
quarantamilionesima parte del meridiano terrestre fosse stata scelta come unità di
misura la lunghezza del pendolo che batte il secondo ? Si può chiedere di fare un
paragone fra la riluttanza di Laplace ad accettare teorie in contraddizione con le teorie
di Newton e la riluttanza degli aristotelici a guardare il sole con il cannocchiale galileiano
? Si può, in una parola, chiedere al candidato se 2 + 2 fa 4 ?
Il gruppo ha osservato che in questi casi la posizione delle virgole finisca con il valere,
purtroppo, molto di più del buon senso, ma che anche la posizione delle virgole
consenta questa volta un po’ di spazio al buon senso.
Un'altra osservazione di carattere generale è stata la seguente : la proposta di una
trattazione sintetica presentata attraverso un testo, in relazione al quale vengano poste
specifiche domande (art. 2 del regolamento incluso nel DM n. 390), rischia di
privilegiare troppo alcune discipline come l'epistemologia, ma rende difficile l'entrata
in gioco di domande più specifiche capaci tuttavia di testare le conoscenze, competenze
e capacità in altri importanti settori del sapere.
Il gruppo ha perciò valutato positivamente la possibilità di sottoporre ai candidati le
domande aperte riferite a un testo in modo non troppo rigido. La possibilità di sottoporre
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ai candidati domande riferite a più di un testo ha invece creato qualche perplessità e la
questione viene perciò affidata a questa riunione aperta.
Evidentemente, le riflessioni effettuate durante l’elaborazione delle proposte hanno
determinato non lievi mutamenti dell’indirizzo iniziale. E come è facile immaginare è
apparso più serio testimoniare i diversi modi di vedere la prova attraverso la produzione
di molti esempi, piuttosto che con una ricerca di omogeneità che avrebbe condotto a
una conflittualità sterile e incongrua, visto che ciascuna delle persone per le quali il
lavoro è stato pensato ha sicuramente ulteriori modi di vedere la verifica
dell’apprendimento.
È stato detto varie volte durante il lavoro del gruppo che la prova, questa come tutte le
prove d’esame, deve limitarsi a consentire una serena verifica dell’apprendimento e
non deve essere caricata di significati speciali. Le prove di esame, sia quelle di
provenienza ministeriale, sia quelle di carattere locale, sono invece spesso segnate
dalla voglia dell’estensore di apparire o di far apparire ciò che ha fatto degno di un
apprezzamento particolare.
Il gruppo si augura di aver fatto, anche in questa direzione, qualche passo significativo.
2. Gli esempi proposti.
Sono stati prodotti 7 esempi di prove :
- Quattro di esse sono basate sulla lettura di un testo di riferimento.
I quesiti, tutti a risposta aperta, sono in parte riferiti direttamente al testo, in parte più
genericamente ispirati al periodo storico o all’argomento trattato nel testo. Come
detto sopra, ciò ha consentito di allargare i temi dei quesiti, pur mantenendo una
certa unitarietà.
Una di esse riguarda esclusivamente le materie letterarie ed è stata pensata per gli
studenti del Liceo Classico.
In qualche caso le discipline coinvolte sono più di quattro, e viene rivolto ai
commissari l’invito ad effettuare le scelte ritenute più idonee per rientrare nelle
prescrizioni e nei programmi effettivamente svolti.
- Altre due prove, sempre a risposte aperte, sono invece più libere e riferite alle
discipline latino, inglese, scienze e matematica o fisica. I quesiti richiedono la
trattazione sintetica di argomenti (tipologia A).
- Infine, un ultimo esempio è basato su quesiti a risposta singola, articolati in una o più
domande e riguarda le discipline latino, inglese, scienze, fisica, matematica
(tipologia B). Anche in questo caso, la commissione potrà effettuare le scelte
ritenute più idonee per far rientrare il numero delle discipline coinvolte nel prescritto
numero di quattro.
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ESEMPIO DI TERZA PROVA (proposta da Fernanda Pepe)
NOTE ILLUSTRATIVE
La prova presenta i seguenti caratteri:
1. è rivolta agli studenti dei Licei
2. è pensata al fine di coinvolgere insieme materie umanistiche e scientifiche
3. ha come punto di partenza l'analisi di un testo, a cui sono collegati quesiti a risposta
aperta
La prova si propone di raggiungere l'obiettivo di verificare conoscenze e capacità nelle varie
materie coinvolte : filosofia, lingua straniera (francese), maternatica, fisica.
Al fine di una migliore fruibilità di un esempio come quello proposto si ritiene necessario
fornire le seguenti precisazioni, che consentano di adattarlo, alle diverse esigenze in
relazione all'impostazione didattica effettivamente adottata :
1. La lunghezza del testo presuppone una didattica che abbia abituato gli studenti a un
lavoro di lettura critica e di sintesi.
2. Per quanto riguarda i quesiti proposti, essi sono stati elaborati
a) attenendosi ad una interpretazione “stretta” della normativa, limitandoli non solo alle
“materie”, ma anche ai “programmi dell’ultimo anno di corso” (precisazione presente
nel regolamento ministeriale solo relativamente al colloquio ma presumibilmente
riferibile anche alla terza prova). Un’interpreta-zione più estensiva, possibile in
relazione al programma e al lavoro didattico effettivamente svolto, consentirebbe
l’inserimento di altri quesiti.
b) cercando di contemperare le due esigenze indicate negli obiettivi (accertamen-to delle
conoscenze e delle capacità), concretamente raggiungibili solo affiancando al criterio
della stretta connessione dei quesiti al testo quello della sua utilizzazione del testo
come spunto per verificare conoscenze nelle varie discipline
3. Per quanto riguarda le risposte, si sono indicati massimi di righe e di parole sufficienti per
dire l’essenziale, nell'intento di valorizzare la capacità di sintesi, più difficilmente
valutabile nelle altre due prove.
4. Si ritiene che una durata congrua per l’espletamento della prova sia compresa fra le tre e
le quattro ore.
5. Si è omessa una valutazione della difficoltà relativa de quesiti e del peso da attribuire ad
ogni risposta, possibile solo in relazione al lavoro didattico effettivamente svolto.
6. Il carattere multidisciplinare della prova suggerisce che la correzione venga effettuata
collegialmente.
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PRESENTAZIONE
Il testo proposto è tratto da un’opera francese tardo settecentesca in cui si affronta, in modo
esemplarmente riassuntivo dell'inipostazíone illuminista, il tema della “verità” scientifica,
indicando i metodi suggeriti da un approccio “razionale”, libero da “pregiudizi”.
L'opera è Della verità, o meditazioni sui modi per giungere alla verità in tutte le conoscenze
umane, edita a Parigi nel 1782. L'autore è J.P. Brissot, che sarà uno dei leaders dei girondini
durante la rivoluzione francese (ghigliottinato nel 1793), e che fu autore, nell’ultima fase
dell’antico regime, di numerose e importanti opere volte alla riforma del sistema politico e
sociale del tempo (dal diritto penale, ai diritti delle minoranze, alle libertà civili e politiche).
Punto di partenza è la lotta al pregiudizio, che domina, secondo l'autore, non solo nella
mentalità dei meno colti, ma anche nella cultura ufficiale, rappresentata dall’ “Accademia”. Il
brano proposto si intitola appunto Del pregiudizio accademico.
Si consiglia al candidato una attenta analisi del testo prima di affrontare i quesiti proposti.
J-P Brissot - Del pregiudizio accademico
Gli studiosi sono così presuntuosi, così testardi nelle loro opinioni, che raramente si degnano
di abbassarsi all’esame delle ideee che contraddicono quelle da loro adottate. Ho conosciuto
degli scienziati convinti che in Newton tutto fosse degno di fede. Uno di essi un giorno
trattava da imbecille un fisico che aveva impostato dei nuovi esperimenti sulla luce,
completamente opposti alle teorie del maestro. Io, scettico, gli dissi :
Signor scienziato, un imbecille è una macchina incapace di idee. Coma farete credere che un
uomo che ha fatto più di seimila esperimanti nuovi, che ha scritto diversi volumi sulla fisica,
ecc.. non abbia né idee né capacità di averne ?
Lo Scienziato (Laplace1) Come! costui osa dubitare dell’infallibilità di Newton e non è un
imbecille ?
Lo scettico (Brissot). Ma Newton era un uomo e quindi soggetto all’errore. Descartes, il suo
predecessore, per quanto inventore di un metodo eccellente, per quanto restauratore
dell’analisi, Descartes si è sbagliato: Newton non avrebbe potuto ugualmente sbagliarsi? ...
Tutti gli accademici erano forse degli imbecilli nel 1720, giacché perseguitavano Newton? no,
erano soltanto intolleranti.
Laplace. Ma gli errori de Descartes furono presto riconosciuti.
Brissot. Dopo averli difesi per cinquant’anni. L’ammissione del sistema di Newton non è così
antica ed egli ha già dei detrattori: forse il tempo lo rovescerà così come quello di Descartes.
Ma anche se per lui ci fossero dieci secoli, che cosa importa qui il tempo? un errore che dura
dieci secoli è un errore tal quale quello che dura un giorno.
Laplace. Questi detrattori sono scrittori senza fama, e Newton godeva di fama universale.
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NOTA DELL’EDITORE, OTTOCENTESCO, DEL PREGIUDIZIO ACCADEMICO.
Pendant la révolution, Laplace devint ministre de l’interieur, et fut remplacé au but de six semaines par Lucien Bonaparte.
Comme astronome et comme géomètre, il a laissé un nome illustre et une réputation incontestable; comme homme d'’tat, il
s'’st acquis moins de gloire. Napoléon disait de lui qu'’l avait porté dans les affaires l’ésprit de l’infinement petit. Son
principal ouvrage, l’Exposition du système du monde, publié en 1796, fut dediée au Conseil des Cinc-Cents
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Brissot. Newton e Descartes non erano forse sconosciuti prima di divenire celebri? Ciò che
si deve esaminare sono i ragionamenti e non l’oscurità o la fama di uno scrittore. Aristotele
ha dominato le scienze per diciassette secoli. Erano per lui tutte le università, tutti i pedanti,
come per Newton sono tutte le accademie e tutti gli scienziati di oggi. Si esalta ciò che si sa,
si denigra ciò che si ignora. Il caso ha fatto sì che voi siate nel diciottesimo secolo difensore
di Newton: nel diciassettesimo avreste straziato Descartes; all’inizio di questo secolo avete
preso in giro questo inglese oscuro, che non aveva allora dalla sua parte né accademie né
scienziati.
Laplace. Ma se, con il calcolo, vi provo che il suo sistema è vero, non sarete allora costretto
a convenire che i suoi detrattori sono degli imbecilli?
Brissot. Ma questi detrattori presentano anch’essi i loro libri di calcoli. Che fare in questo
caos di cifre? Ricorrere alla natura, vedere il fatto, poiché il fatto è alla base del calcolo;
poiché se il fatto fondamentale è falso, tutti i calcoli cadono; e si i calcoli provassero la verità
di questo fatto falso, che cosa volete che si pensi della geo-metria? io preferisco credere ai
miei sensi e alla natura che ai vostri volumi di cifre.
Laplace. Dubitate quindi anche della certezza geometrica?
Brissot. Non è il caso qui di esprimere la mia opinione, ma credo che quando i calcoli
poggiano su dei fatti, occorra prima di credere ai calcoli verificare i fatti. Ricordate un’idea
ringolare, ma incisiva di Voltaire sull’abuso dei calcoli? egli diceva: se ci venissero a dire che
esiste un uomo alto cinquecento piedi, immediatamente i cultori della geometria si
metterebbero a calcolare quanto sarebbero lunghe le sue braccia, che movimenti potrebbe
fare ... Tutto ciò è meraviglioso, ma prima di perdersi nei calcoli, non sarebbe necessario
esaminare se il fatto è vero?
Laplace. Voltaire non faceva delle buone battute, mancava di “ésprit géomètrique”.
Brissot. Tanto meglio per Voltaire; se fosse stato così disgraziato da essere un cultore della
geometria, non ci farebbe piangere come Merope, né ridere come Candido. Ma per tornare
alla nostra tesi, qual è il problema? Di sapere se gli esperimenti del fisico moderno sono veri,
di sapere se ha ridotto i sette colori primitivi a tre; se lo spettro solare non è che un composto
di questi tre colori; se non è semplicemente formato dalla decomposizione della luce ai bordi
del foro attraverso cui passa il raggo; di sapere se il prisma decompone; se i raggi sono tutti
ugualmente rifrangibili. Ecco i fatti in questione. Ora il fisico moderno poggia le sue nuove
opinioni su una gran massa di esperimenti diretti. Ne ha, ad esempio, uno conclusivo per
provare che la luce si scompone passando da un ambiente ad un altro, poiché dà, con un
prisma, un fascio di raggi bianchi che è impossibile scomporre.
Laplace. Questi fatti sono falsi, assurdi, impossibili.
Brissot, Assomigliate ai teologi del sedicesimo secolo che, accumulando parole, credevano
di accumulare ragioni. Ma avete visto questi esperimenti?
Laplace. No.
Brissot. Avete letto l’autore?
Laplace. No.
Brissot. L’avete sentito?
Laplace. No.
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Brissot. Non l’avete né visto, né letto, né sentito, e vi pronunciate! e lo trattate da assurdo e
da imbecille!
Laplace. Non ho bisogno di vedere, di leggere o di sentire. Queste idee contraddicono
Newton, l’accademia, i miei calcoli; quindi sono assurde, non ho bisogno di esaminarle.
Brissot. Ecco precisamente i ragionamentidegli aristotelici contro Descartes. Si era apposta
alle Università questa insegna “Al di fuori di Aristotele non c’è salvezza”. L’accademia ha
cambiato il nome e ha scritto “Al di fuori di Newton non c’è salvezza”. Che cosa concluderne?
Non che Newton sia infallibile, perché lo dice l’accademia; ma che il suo sistema è di moda
come in altri tempi lo era l’entelechia. L’articolo di fede degli aristotelici non dispensò
dall’esame, e bene ne venne alla specie umana, poiché si scoprirono i suoi errori. Il nome di
Newton non deve altresì dispensare da un esame. Prima di giudicare dovete dunque vedere,
leggere e sentire.
Laplace. Gran Dio! che cosa diventeremmo, se dovessimo esaminare tutto ciò che è
assurdo!
Brissot. Convengo che il compito è duro. Ma se come dite ampollosamente l’accademia è il
tribunale sovrano consacrato a giudicare i progressi delle conoscenze umane, a mettere il
suo marchio sulle verità nuove, a evitare degli errori, ciò che io sono ben lungi dal credere; se
voi che ne siete membro, siete l’arbitro degli scrittori, non dovete sentirli prima di
condannarli? Che direste di un giudice che decidesse sulla semplice etichetta del sacco?
Dovete dunque esaminare, e scrupolosamente; dovete fare di più: incaricati di vegliare
affinché non si alteri il deposito delle conoscenze umane, spetta a voi osservare tutto ciò che
si dice, tutto ciò che si scrive di nuovo, a indicare al pubblico la strada che deve seguire. Se
si insegnano delle verità, voi dovete sostenerle; se si diffondono degli errori, voi dovete
combatterli pubblicamente. Voi dovete dare , in altre parole, la “lumière” al popolo. Da tutte le
parti si attacca la vostra dottrina ... che cosa deve pensare il pubblico?, vedendovi rifiutare il
combattimento e tenere un vile silenzio? Voi non vi strappate al sonno che vi intorpidisce
nelle vostre poltrone se non per comandare una fede cieca. È questo il cammino della
ragione? E voi, che tante volte vi scagliaste contro l’inquisizione, che fate oggi, se non
copiare le sue sentenze misteriore e il suo silenzio ostinato?
Mentre così ragionavo, lo scienziato accademico faceva un conto per divertimento ... e se ne
andò dicendo che il fisico non era che uno sciocco, e che il suo difensore non aveva logica.
Lo scienziato capiva solo la logica dell’accademia; e il Cielo ne presenvi color che vogliono
ragionare!
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QUESITI
1. L’insistenza sullo studio dei fatti presente in questo brano dell’età dell’illuminismo sarà, nel
secolo successivo, propria della corrente di pensiero che va sotto il nome di positivismo.
Delinea, in sintesi, qualche tratto caratteristico del positivismo e ricorda qualcuno dei suoi
principali esponenti, collegandoli alle scienze a cui rivolsero particolarmente la loro
attenzione.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : 100 parole.
2. La grandezza di Aristotele si misura anche con il fatto che egli “ha dominato le scienze per
17 secoli”. Metti in evidenza il risvolto negativo di questo fatto.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : 100 parole.
3. Traduci in italiano le notizie biografiche relative a Laplace.
4. Oltre a Laplace, altri grandi matematici furono reclutati da Napoleone, che era esso stesso
un matematico di discreto valore, per l’amministrazione : Carnot, Fourier, Lagrange,
Legendre, Monge, …
A Carnot si deve un famoso teorema sui triangoli di cui il teorema di Pitagora è un
corollario.
Scrivi l’enunciato di questo teorema, facendone anche un esempio di applicazione a un
triangolo non rettangolo.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : massimo 5 righe più, eventualmente, un
disegno e qualche espressione.
5. I matematici precedenti facevano parte della commissione dei pesi e delle misure.
Questa commissione cercava, per la misura delle lunghezze, una unità che avesse
carattere universale, in modo da porre fine alla babele di unità correnti.
Il dibattito si restrinse a due grandezze possibili : la quarantamilionesima parte del
meridiano terrestre, e la lunghezza del pendolo che batte il secondo.
Vinse, come è noto, la prima proposta.
Sapendo che il tempo t necessario al pendolo per compiere una oscillazione (senza
ritorno) è legato alla lunghezza l del pendolo dalla formula t   l , sapresti dire quale
g
sarebbe stata, in metri attuali, la lunghezza dell'unità se avesse vinto la seconda ?
6. Descrivi brevemente la teoria della gravitazione universale secondo Newton e mettine in
evidenza l’analogia con la forza di Coulomb.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : 100 parole.
7. Descrivi una argomentazione a favore della teoria corpuscolare della luce e una a favore
della teoria ondulatoria.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : massimo 5 righe.
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ESEMPIO DI TERZA PROVA (proposta da Ivana Gambaro - 1)
NOTE ILLUSTRATIVE
La prova presenta i seguenti caratteri :
1. è rivolta agli studenti dei Licei
2. è pensata al fine di coinvolgere insieme materie umanistiche e scientifiche
3. ha come punto di partenza l'analisi di un testo, a cui sono collegati quesiti a risposta
aperta
La prova si propone di raggiungere l'obiettivo di verificare conoscenze e capacità : nelle varie
materie coinvolte : filosofia, lingua straniera (inglese), fisica, storia, scienze, storia dell’arte.
Al fine di una migliore fruibilità di un esempio come quello proposto si ritiene necessario
fornire le seguenti precisazioni, che consentano di adattarlo, alle diverse esigenze in
relazione all'impostazione didattica effettivamente adottata :
1. Le discipline coinvolte dai quesiti sono più di quattro. La commissione che volesse trarre
da questo esempio spunti o ispirazioni per la composizione della prova può operare la
selezione delle domande che ritiene opportuna, facendo rientrare il numero delle
discipline coinvolte in quello prescritto. Per la stessa ragione, non si è ritenuto di limitare
a 8 il numero dei quesiti.
2. Per quanto riguarda le risposte, si sono indicati massimi di righe e di parole sufficienti per
dire l’essenziale, nell'intento di valorizzare la capacità di sintesi, più difficilmente
valutabile nelle altre due prove.
3. Si ritiene che una durata congrua per l’espletamento della prova sia compresa fra le due
ore e mezza e le tre ore.
4. Si è omessa una valutazione della difficoltà relativa de quesiti e del peso da attribuire ad
ogni risposta, possibile solo in relazione al lavoro didattico effettivamente svolto.
5. Il carattere multidisciplinare della prova suggerisce che la correzione venga effettuata
collegialmente.
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PRESENTAZIONE
Il testo proposto è tratto dall’opera di Karl. R Popper Congetture e confutazioni. In esso
l’autore si pone il problema del rapporto fra la scientificità di una teoria e la possibilità di
sottoporla a controllo.
Egli pone a confronto la teoria della relatività di Einstein con la teoria marxista della storia, la
psicoanalisi di Freud e la psicologia individuale di Adler.
Una delle conseguenze della teoria di Einstein era il fatto che le onde elettromagnetiche
fossero soggette alla gravitazione. Questo fatto è stato sottoposto a verifica da Eddington
proprio in quegli anni, fotografando la porzione di cielo intorno al sole durante un’eclisse
totale. La conferma era costituita dalla diversa posizione apparente delle stelle rispetto a
quella registrata fotografando di notte la stessa porzione di cielo.
Popper osserva che nessuna delle altre teorie è passibile di controlli dello stesso tipo.
La tipologia della prova è quella dei quesiti basati su un testo di riferimento.
Le materie coinvolte nei quesiti sono: filosofia, lingua straniera (inglese), fisica, storia, scienze
e storia dell’arte.
La durata della prova è di ......... ore.
K. R. Popper - Congetture e confutazioni
Dopo il crollo dell’impero austriaco, in Austria c’era stata una rivoluzione: circolavano
ovunque slogans e idee rivoluzionarie, come pure teorie nuove e spesso avventate. Fra
quelle che suscitarono il mio interesse, la teoria della relatività di Einstein fu indubbiamente,
di gran lunga, la più importante. Le altre tre furono: la teoria marxista della storia, la
psicanalisi di Freud e la cosiddetta “psicologia individuale” di Alfred Adler.
Intorno a queste teorie si diffusero una quantità di opinioni prive di senso, e soprattutto a
proposito della relatività, come capita ancor oggi, ma io fui fortunato per le persone che mi
introdussero allo studio di questa teoria. Tutti noi - nel piccolo circolo di studenti cui
appartenevo - ci esaltammo per il risultato delle osservazioni compiute da Eddington nel
corso dell’eclisse del 1919, osservazioni che offrirono la prima importante conferma alla
teoria einsteiniana della gravitazione. Fu per noi una grande esperienza, tale da esercitare
una durevole influenza sul mio sviluppo intellettuale.
Anche le altre tre teorie che ho ricordato furono allora oggetto di ampie discussioni fra gli
studenti. [...] Fu durante l’estate del 1919 che cominciai a sentirmi più insoddisfatto di queste
tre teorie: la teoria marxista della storia, la psicanalisi e la psicologia individuale; e cominciai
a dubitare delle loro pretse di scientificità. Il mio problema dapprima assunse, forse, la
semplice forma “che cosa non va nel marxismo, nella psicanalisi e nella pricologia
individuale? Perché queste dottrine sono così diverse dalle teorie fisiche, dalla teoria
newtoniana e soprattutto dalla teoria della relatività?”
Per chiarire questo contrasto, dovrei spiegare che pochi di noi allora avrebbero affermato di
credere nella verità della teoria einsteiniana della gravitazione. Ciò mostrra che quel che mi
preoccupava nelle altre tre teorie non era un dubbio circa la loro verità, bensì qualcos’altro.
[...] Riscontrai che i miei amici, ammiratori di Marx, Feud e Adler, erano colpiti da alcuni
elementi comuni a queste teorie e soprattutto dal loro apparente potere esplicativo. Esse
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Pag. 12
sembravano in grado di spiegare praticamente tutto ciò che accadeva nei campi cui si
riferivano.
[...] Nel caso della teoria di Einstein, la situazione era notevolmente differente. Si prenda un
esempio tipico, la previsione einsteiniana, confermata proprio allora dai risultati della
spedizione di Eddington. La teoria einsteiniana della gravitazione aveva portato alla
conclusione che la luce doveva essere attratta dai corpi pesanti come il sole nello stesso
modo in cui erano attratti i corpi materiali. Di conseguenza, si poteva calcolare che la luce
proveniente da una lontana stella fissa, la cui posizione apparente fosse prossima al sole,
avrebbe raggiunto la terra da una direzione tale da fare apparire la stella leggermente
allontanata dal sole; o, in altre parole, si poteva calcolare che le stelle vicine al sole
sarebbero apparse come se si fossero scostate un poco dal sole ed anche fra di loro. Si
tratta di un fatto che non può normalmente essere osservato poiché quelle stelle sono rese
invisibili durante il giorno dall’eccessivo splendore del sole: nel corso di un’eclissi è tuttavia
possibile fotografarle. Se si fotografa la stessa costellazione di notte, è possibile misurare le
distanza sulle due fotografie, e controllare così l’effetto previsto.
Ora, la cosa che impressiona in un caso come questo è il rischio implicato in una previ-sione
del genere. Se l’osservazione mostra che l’effetto previsto è del tutto assente, allora la teoria
risulta semplicemente confutata. Essa è incompatibile con ceti possibili risultati
dell’osservazione, di fatto, con i risultati che tutti si sarebbero aspettati prima di Einstein.
Il testo che segue è tratto da un articolo apparso sul quotidiano londinese Times il 7
novembre 1919.
REVOLUTION IN SCIENCE - NEW THEORY OF THE UNIVERSE - NEWTONIAN IDEAS OVERTHROWN
Yesterday afternoon in the rooms of the Royal and Astronomical Societies, the results obtained by British
observers of the total solar eclipse of May 29 were discussed.
The greatest possible interest had been aroused in scientific circles by the hope that rival theories of a
fundamental physical problem would be put to the test, and there was a vary large attendance of astronomers
and physicists. It was generally accepted that the observations were decisive in the verifying of the prediction of
the famous physicist Einstein […]. Sir Frank Dyson, the Astronomer Royal, described the work of the expeditions
sent respectively to Sobral in North Brazil and the island of Principe off the West Coast of Africa. At each of these
places, if the weather were propitious on the day of the eclipse, it would be possible to take duting totality a set of
photographs of the obscured sun and a number of bright stars which happened to be in its immediate vicinity.
The desired object was to ascertain whether the light from these stars, as it passed the sun, came as directly
towards us as if the sun were not there, or if there was a deflection due to its presence, and if the latter proved to
be the case, what the amount of the deflection was. If deflection did occur, the stars would appear on the
photographic plates at a measurable distance from the theoretical positions. He explained in detail the apparatus
that had been employed […] He convinced the meeting that the results were definite and conclusive. Deflection
did take place, and the measurements showed that the extent of the deflection was in close accord with the
theoretical degree predicted by Einstein, as opposed to half that degree, the amount that would follow from the
principles of Newton."
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QUESITI
(Per ciascun quesito, contenere la risposta in circa 100 parole)
1. Nel testo Popper fa riferimento alla genesi della sua teoria filosofica. A partire dalla
lettura del brano e dalla conoscenza delle tesi dell’autore esponi la sua teoria della
conoscenza, facendo, se possibile, riferimento anche alle tesi del Circolo di Vienna ed
illustrando analogie e differenze.
2. Nel testo si fa riferimento alla teoria di Einstein della relatività generale del 1916, ma la
prima grande svolta concettuale è quella associata alla formulazione della relatività
ristretta. Illustra sinteticamente le principali conseguenze della relatività ristretta.
3. Illustra qualche tratto della teoria marxista della storia.
4. Illustra qualche tratto della psicoanalisi freudiana.
5. Il testo fa riferimento al crollo dell’impero austriaco. Descrivi brevemente le circostanze
di questa caduta.
6. Nel periodo a cui si riferisce il testo operava a Vienna il pittore Gustav Klimt. Descrivi
brevemente le innovazioni formali e compositive della sua opera.
7. Descrivi mediante un semplice disegno il metodo della parallasse per la valutazione
della distanza stellare.
8. La luce è un'onda elettromagnetica. Da quali parametri è caratterizzata un'onda e.m. ?
Come è definita l'intensità di un'onda e.m.? In quale unità si misura ?
9. Da dove proviene l'energia luminosa delle stelle ?
10. Che cosa si intende con evoluzione stellare ?
Quesiti riferiti al testo in lingua inglese
11. Read the text and explain which “rival theories" were put to the test.
12. Using about 50 words explain which experiments were made on the expeditions
described in the text.
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ESEMPIO DI TERZA PROVA (proposta da Ivana Gambaro - 2)
NOTE ILLUSTRATIVE
La prova presenta i seguenti caratteri:
1. è rivolta agli studenti dei Licei
2. è pensata al fine di coinvolgere insieme materie umanistiche e scientifiche
3. ha come punto di partenza l'analisi di un testo, a cui sono collegati quesiti a risposta
aperta
La prova si propone di raggiungere l'obiettivo di verificare conoscenze e capacità : nelle varie
materie coinvolte : lingua straniera (inglese), filosofia, fisica e scienze.
Al fine di una migliore fruibilità di un esempio come quello proposto si ritiene necessario
fornire le seguenti precisazioni, che consentano di adattarlo, alle diverse esigenze in
relazione all'impostazione didattica effettivamente adottata :
1. Per quanto riguarda le risposte, si sono indicati massimi di righe e di parole sufficienti per
dire l’essenziale, nell'intento di valorizzare la capacità di sintesi, più difficilmente
valutabile nelle altre due prove.
2. Si ritiene che una durata congrua per l’espletamento della prova sia compresa fra le tre e
le quattro ore.
3. Si è omessa una valutazione della difficoltà relativa de quesiti e del peso da attribuire ad
ogni risposta, possibile solo in relazione al lavoro didattico effettivamente svolto.
4. Il carattere multidisciplinare della prova suggerisce che la correzione venga effettuata
collegialmente.
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PRESENTAZIONE
Che cosa conferisce scientificità allo studio della natura ? L’autore del testo proposto pone a
confronto i mutamenti di pensiero avvenuti su questo tema con l’avvento del romanticismo.
Dalla convinzione che la dignità scientifica derivasse dall’adozione della matematica si passò
a quella che a consentire una vera conoscenza fossero l’intuizione e la riflessione filosofica.
La tipologia della prova è quella dei quesiti basati su un testo di riferimento.
Le materie coinvolte nei quesiti sono: filosofia, lingua straniera (inglese), fisica e scienze.
La durata della prova è di ......... ore.
L. Geymonat - Storia del pensiero filosofico e scientifico
Matematica e intuizione nello studio della natura tra XVIII e XIX secolo
La grande maggioranza dei naturalisti tedeschi del periodo romantico [...] mirava a superare i
dettagli empirici delle singole ricerche settoriali in una visione di insieme che pretendeva ad
una maggior dignità conoscitiva. Non pensavano, come Kant, che il grado di scientificità delle
conoscenze naturali fosse commisurato all’adozione della matematica, ma partivano piuttosto
dalla convinzione che la matematica poteva accordarsi con la realtà concreta solo in un
modo approssimativo e per una coincidenza del tutto empirica che non trovava nessuna
garanzia a priori. Non l’applicazione della matematica quindi, ma l’intuizione o la riflessione
filosofica potevano permettere [...] il raggiungimento di una visione complessiva di tutta la
realtà naturale che includesse anche l’uomo [...]. [È pur vero comunque che] alcuni precisi
risultati della successiva ricerca scientifica poterono esser derivati da indicazioni speculative
della Naturphilosophie [Filosofia della natura]. È il caso della scoperta [della deviazione
dell’ago magnetico per effetto della corrente] compiuta da Oersted nel 1820 partendo dalla
convinzione filosofica dell’unità di tutte le forze fisiche; a lui secondo alcuni va attribuito il
merito di aver aperto la via alla successiva fisica dei campi.
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QUESITI
1. Speak about the relationship between man and nature in “first generation” romantic
poetry.
Suggested length of the answer : 100 words.
2. Compare the romantic poems you have studied with the works of some landscape
painters.
Suggested length of the answer : 50 words.
3. La matematica e la fisica rivestono un ruolo centrale nella Critica della Ragion Pura.
Illustra il pensiero di Kant a questo proposito
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : 100 parole.
4. Richiama alcuni aspetti della concezione della natura ed il rapporto uomo-natura così
come si presenta in alcuni esponenti tedeschi del periodo romantico (ad esempio,
Novalis, Schelling, ...).
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : 100 parole.
5. Analizzando e confrontando un campo gravitazionale generato da una massa
puntiforme ed un campo elettrostatico generato da una carica puntiforme, formula il
teorema di Gauss per il campo gravitazionale.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : 100 parole.
6. Rappresenta graficamente le linee di forza di un campo elettrostatico al variare del tipo
di carica puntiforme che lo genera e di un campo gracitazionale generato da una massa
(anch’essa puntiforme).
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : 100 parole.
7. Basandoti sulle conoscenza attuali sulla costituzione dell’interno della terra, formula
un’ipotesi che spieghi l’origine del campo magnetico terrestre.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : 100 parole.
8. Alcune rocce della crosta terrestre registrano il campo magnetico esistente al momento
della loro formazione. Descrivi il meccanismo di questa registrazione.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta : 100 parole.
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IPOTESI DI TERZA PROVA
tre esempi proposti da:
L. Forte, M. Mascarino, E. Podestà, M. T. Poggi, M. Reguzzoni, P. Serra
NOTE ILLUSTRATIVE
Scuole per le quali la prova è proposta
Liceo classico e liceo scientifico
Aree
Linguistico-storico-filosofica e scientifica
Discipline coinvolte
Lingua e letteratura latina, lingua e letteratura inglese (area linguistico-storico-filosofica)
scienze e matematica e/o fisica (area scientifica)
Tipologia delle prove
Tipologia A, trattazione sintetica di argomenti: due esempi.
Tipologia B, quesiti a risposta singola articolati in una o più domande: un esempio2
Criteri di costruzione delle prove
La “filosofia” è quella di ritenere che la capacità di integrazione tra le discipline possa essere
rilevata attraverso prove che attivino analoghi livelli di competenza nelle diverse discipline. Da
qui è discesa la necessità di individuare obiettivi “trasversali” alle discipline sui quali costruire
le prove. Questa scelta consente, inoltre, di porre sullo stesso piano l’accertamento sia delle
competenze nelle discipline, sia della capacità di integrarle.
Le prove sono state costruite pensando di attivare, per ogni disciplina, diversi livelli di abilità
cognitive, dalla conoscenza alla valutazione, in modo da poter corrispondere agli obiettivi
esplicitati dai documenti dei consigli di classe.
La tabella della pagina seguente affianca gli obiettivi disciplinari agli obiettivi specifici delle
prove proposte per evidenziarne la trasversalità.
Tempi previsti
Per valutare il tempo da consigliare per le diverse prove sono stati formulati esempi di
risposte, che possono essere forniti su richiesta. Si ritiene che una durata congrua per
l’espletamento del primo esempio di tipologia A sia compreso fra le tre ore e mezza e le
quattro; del secondo esempio tipologia A sia compreso fra le tre ore e le tre e mezza;
dell’esempio di tipologia B sia compreso fra le tre ore e le tre e mezza
2
l’esempio comprende 5 discipline tra le quali è necessario sceglierne 4 per ottemperare all’esigenza di
gradualità in prima applicazione delle nuove norme.
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OBIETTIVI SPECIFICI
DELLE PROVE
OBIETTIVI DISCIPLINARI
DISCIPLINA
latino
1- saper riferire un testo al suo contesto storico e al
genere letterario a cui appartiene
1- REPERIRE INFORMAZIONI
2- individuare, all’interno di uno stesso genere, le
ESPLICITE E IMPLICITE DA
specifiche caratteristiche di alcuni autori di epoche
UN TESTO
diverse
3- individuare lo specifico stilistico di autori le cui scelte
2- SELEZIONARE
formali sono divenute esemplari
I CONCETTI FONDAMENTALI
4- individuare, sul piano delle scelte lessicali, i campi
semantici prevalenti
3-APPLICARE LE CONOSCENZE 5- saper produrre un breve commento stilistico
SAPER:
4- INDIVIDUARE MODELLI
INTERPRETATIVI
5- RISOLVERE QUESITI E/O
PROBLEMI
6- UTILIZZARE TERMINOLOGIA
APPROPRIATA
7- ESPRIMERE GIUDIZI IN BASE
A CRITERI DATI
1- sapersi servire del dizionario bilingue e monolingue
per capire il significato di vocaboli non noti e riuscire
ad usarli In modo corretto
2- saper leggere e comprendere un testo (di genere
letterario) fafferrandone il significato generale e le
tematiche (“skimming”)
3- saper individuare i campi semantici prevalenti del
testo e saper reperire informazioni specifiche
(“scanning”)
4- saper applicare le conoscenze linguistiche acquisite
producendo un breve testo abbastanza corretto ed
appropriato nel linguaggio, coeso e coerente,
5- saper usare il registro linguistico più adeguato
al tipo di richiesta
6- saper produrre un breve commento ad un testo di
genere letterario, come richiesto dalle istruzioni
1- saper descrivere i caratteri distintivi dei sistemi
considerati e saperli correlare ai processi generativi
evidenziando tutte le possibili connessioni
2- saper correlare i caratteri mostrati da una sezione
geologica alla successione di eventi che li hanno
determinati, citando i corrispondenti principi di geologia
storica
3- saper individuare i nessi spaziali che consentono di
ricostruire la successione temporale di eventi geologici
4- saper individuare e descrivere il modello che
giustifica le strutture e i fenomeni che si manifestano
sulla superficie terrestre
1- saper descrivere le caratteristiche di un fenomeno
fisico e interpretarle attraverso l’analisi delle grandezze
in gioco
2- saper correlare i diversi tipi di funzione all’andamento
dei fenomeni descritti e viceversa
3- saper individuare i parametri che regolano
l’andamento di un fenomeno descritto da una certa
funzione
4- saper risolvere problemi attraverso la formalizzazione
algebrica
5- saper studiare una funzione usando trasformazioni
geometriche o l’analisi
inglese
scienze
fisica
fisica/
matematica
matematica
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1° esempio tipologia A
PRESENTAZIONE



tipologia della prova: trattazione sintetica di argomenti
discipline: latino, inglese, scienze, matematica
durata della prova ……………..
QUESITI
1. Confronta i due testi seguenti ponendo in evidenza le differenze stilistiche più rilevanti in
rapporto alla sintassi, al lessico e alle figure retoriche.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 100 PAROLE
a- “Soli omnium, otiosi sunt, qui sapientiae vacant, soli vivunt; nec enim sua tantum
aetatem bene tuentur; omne aevum suo adiciunt; quicquid annorum ante illos actum
est, illis adquisitum est”.
(Seneca, De Brevitate Vitae.)
b- “Hoc igitur potissimum loco tractanda quaestio est, utiliusne sit domi atque intra
privatos parietes studentem continere an frequentiae scholarum et velut publicis
praeceptoribus tradere”
(Quintiliano, Institutio oratoria.)
2. Read the following extract taken from the novel Sarum (1987) by Edward Rutherfurd and
do the tasks. (You can use your dictionaries)
‘It rose above the tundra – a huge natural causeway several hundred feet high, running
for two hundred miles down the east side of Britain before it curved westwards across
country for two hundred miles more, and finally turned south again to end its journey in
the sea. A little before it reached the sea, this limestone, Jurassic ridge would skirt in the
centre of southern Britain, a huge plateau of chalk, from which other long ridges spread
out…’
a- Find out:
- what the extract describes
- what data about the ridge the description provides
- what period the description refers to (Justify your answer with reference to the text)
Sum up your answers in a paragraph. (of about 50 words)
b- What branches of earth science is the extract connected to? Justify your answer with
reference to the text. (30 to 80 words)
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3. Gli effetti globali dell’alterazione mostrano che l’atmosfera, le acque continentali, gli
oceani e la crosta terrestre superficiale fanno parte, insieme, di un unico sistema assai
ampio e complesso. I gas dell’atmosfera, combinandosi con l’acqua, attaccano i materiali
della crosta terrestre in superficie. Questi processi di degradazione producono sedimenti
e danno origine alle sostanze disciolte che vengono trasportate dai fiumi fino agli oceani
rendendo l’acqua del mare una soluzione complessa.
a- Illustra lo schema seguente, desunto dal testo, descrivendo
ATMOSFERA
acqua piovana e co2
alterano le rocce della
evaporazione
OCEANO
CROSTA CONTINENTALE
scorrimento delle
ACQUE CONTINENTALI
i) i processi di alterazione delle rocce carbonatiche e silicatiche da parte dell’acqua a
contatto con l’atmosfera
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 60 parole
ii) le conseguenze del trasporto nell’oceano degli ioni e delle particelle detritiche
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 70 parole
b- Illustra con parole tue il significato dell’espressione : sistema assai ampio e
complesso riportata nel brano a proposito dei fenomeni descritti
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 70 parole
4. Di ciascuna delle seguenti funzioni
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f(x) = 1/(x–1)
g(x) = x–1+ 2
h(x) = 3 x  1
i(x) = x3 –3x–1
a- studia, giustificando opportunamente le risposte :
i) il campo di esistenza
ii) la continuità
iii) la derivabilità
iv) l’esistenza di eventuali zeri
b- traccia il grafico, evitando, quanto possibile, l’uso dell’analisi.
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Pag. 22
2° esempio tipologia A
PRESENTAZIONE



tipologia della prova: trattazione sintetica di argomenti
discipline: latino, inglese, scienze, fisica
durata della prova……………..
QUESITI
1. I pericoli della satira
Nil erit ulterius quod nostris moribus addat
posteritas Eadem facient cupientque,
minores, omne in praecipiti Vitium stetit
Nulla più rimane che i posteri possano
aggiungere alle nostre depravazioni: le
stesse cose faranno e brameranno i
nostri nipoti, ogni vizio è ormai giunto al
fondo dell’abisso
Il passo di sopra riportato è tratto dalla prima satira di Giovenale
a- sottolinea in esso le parole chiave e individua il campo semantico di riferimento
b- cita i nomi di almeno tre autori che, in epoche precedenti rispetto a quella di
Giovenale, scrivono satire
c- indica le caratteristiche formali e contenutistiche che assume la satira di Giovenale
rispetto ai modelli della tradizione.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta (70 – 80 parole)
2. Read the poem “ Fire and Ice” by Robert Frost (1874 – 1963) and do the tasks. (You can
use your dictionaries)
Some say the world will end in fire,
Some say in ice.
From what I’ve tasted of desire
I hold with those who favour fire.
But if I had to perish twice.
I think I know enough of hate
To say that for destruction ice
Is also great
And would suffice.
a- Find out what Frost associates “fire” with, by analysing the poem rhyming pattern, and
then decide what the relates “ice” to. (about 20 words)
b- Which of the two – fire or ice – does the poet prefer? Why? And what does he think
about the way the world will end? (max. 100 words)
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3. Dato lo schema a lato
a- specifica il tipo di litosfera di
ciascuna placca illustrata
b- specifica il tipo di sforzo cui sono
sottoposte le placche
c- descrivi il modello che spiega il
sollevamento
della
catena
mon-tuosa
in
relazione
ai
fenomeni
osservabili
in
superficie.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta (90 PAROLE)
d- Descrivi gli effetti sui minerali delle rocce intrusive, che strutturano la catena
montuosa, determinati dalle condizioni cui possono essere sottoposti:
- alta temperatura e relativamente bassa pressione
- relativamente bassa temperatura e alta pressione.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta (70 PAROLE)
e- Descrivi come le diverse tipologie di rocce che costituiscono le catene montuose,
esposte all’atmosfera dall’orogenesi, possono trasformarsi in rocce sedimentarie.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta (60 PAROLE)
4. Effetti di un campo elettrico e di un campo magnetico su una carica in moto.
Una carica elettrica positiva q di massa m …
a- … entra in un campo elettrico uniforme con velocità v0 perpendicolare alle linee di
campo.
Analizza il moto e prova che la traiettoria descritta è un arco di parabola.
b- … entra in un campo magnetico uniforme con velocità v0 perpendicolare al campo.
Descrivi il moto.
c- Descrivi sotto il profilo energetico la differenza tra le due situazioni precedentemente
esaminate.
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esempio tipologia B
PRESENTAZIONE



tipologia della prova: quesiti a risposta singola, articolati in una o più domande
discipline: latino, inglese, scienze, fisica, matematica
durata della prova……………..
QUESITI
1. Illustra sotto quali forme è presente la parodia della tradizione epica classica nel
materiale narrativo del Satyricon di Petronio.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 120 parole
2. Illustra alcuni dei caratteri peculiari della storiografia tacitiana.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 120 parole
3. Answer the following questions (you can use your dictionaries)
a- What is the denotation (i.e. the formal meaning or definition)3 of the word “rock”?
(Answer in about 10 words)
b- What is the connotation (i.e. the associations it induces in the reader) 4 of the work
“rock” in the specific extract from The Waste Land by T.S.Eliot, a poem about the
“waste land” of contemporary civilisation? Does it seem to be positive or negative?
Justify your answer with reference to the text.
(Answer in about 30 - 50 words)
…………………………………………………..
Here is no water but only rock
Rock and no water and the sandy road
The road winding above among the mountains
Which are mountains of rock wthout water
If there were water we should drop and drink
Amongst the rock one cannot stop or think
Sweat is dry and feet are in the sand
…………………………………………………..
3
4
da inserire a discrezione del commissario
da inserire a discrezione del commissario
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4. Data la sezione geologica a lato
a- descrivi
gli
eventi
che
hanno
determi-minato
le
discontinuità
rappresentate
Indicazioni sulla lunghezza della risposta:
30 parole
b- elenca i principi geologici in base ai quali hai ricostruito la successione di eventi.
c- la sezione geologica descrive i rapporti spaziali tra gli strati in base ai quali hai
ricostruito la sequenza di eventi che li ha prodotti. Evidenzia il tempo come una quarta
dimensione spaziale.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 40 parole
5. Misure riguardanti il campo magnetico terrestre attuale e il campo magnetico registrato
nelle rocce in epoche passate costituiscono una prova importante dell’esistenza di margini
distensivi sul fondo dell’oceano. Per illustrare ciò
a- descrivi l’andamento delle anomalie magnetiche riscontrate ai lati delle dorsali
oceaniche
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 40 parole
b- giustifica le anomalie di intensità magnetica registrate sul fondo oceanico in termini di
interazione tra verso del campo magnetico attuale e verso dei campi magnetici
registrati in epoche precedenti
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 50 parole
c- spiega come l’andamento delle anomalie magnetiche, che hai descritto al punto (a),
sia giustificato dalla presenza di margini distensivi sul fondo dell’oceano
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 100 parole
6. Il grafico a lato può essere rappresentato mediante una scrittura del tipo
y = A cos K x
a- indica sul grafico i significati geome-trici
di A e di K
b- individua uno dei fenomeni fisici
rap-presentabili da una tale funzione
c- scrivi che cosa rappresentano i due parametri che hai indicato nella funzione che
descrive il fenomeno fisico individuato.
d- illustra l’effetto della variazione di ciascun parametro della funzione che descrive il
fenomeno fisico individuato e disegna i grafici che mostrano l’effetto delle variazioni di
ciascun parametro.
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7. Considera le due funzioni:
a- indica le funzioni composte
f(x) = senx
g(x) = lnx
y = f(g(x))
y = g(f(x))
b- individua il campo di esistenza e calcola la derivata di entrambe le funzioni composte
c- disegna il grafico della y = g(f(x)) a partire dal grafico della y = f(x), senza far uso
dell’analisi
d- tenendo conto di quanto precedentemente osservato, se le funzioni f e g sono
definite e continue in [a, b], è sempre vero che la funzione composta è definita in [a,
b]? Giustifica la risposta.
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ESEMPIO DI TERZA PROVA (proposta da P. Serra e M. Reguzzoni)
NOTE ILLUSTRATIVE
Scuole per le quali la prova è proposta:
Liceo Classico
Area:
Linguistico-storico-filosofica
Discipline coinvolte:
Coerentemente con la specificità dell'indirizzo di studio, le discipline individuate per questo
esempio di III prova sono state:
Lingua e lettere italiane5
Lingua e lettere latine
Lingua e letteratura straniera (Inglese)
Storia
Storia dell'arte
Struttura della prova:
La prova è stata costruita intorno ad un testo di riferimento di struttura composita, costituito
da brevi componimenti poetici di autori noti di lingua italiana, latina ed inglese che consente,
quindi, di sollecitare facilmente prestazioni multidisciplinari. Il tema unificante della prova è 'Il
sentimento della morte nei secoli'.
Tipologia della prova:
Per Storia, Italiano, Latino e Storia dell'Arte:
(a) argomenti per la trattazione sintetica e (b) quesiti a risposta singola con riferimento a sei
poesie in lingua italiana e latina.
Per Inglese:
risposta a 1 o 2 domande relative alla poesia in lingua inglese (abbreviata per rimanere
nell'ambito prescritto di circa 80 parole)
Obiettivi generali della prova:
La prova, nel suo complesso, mira a mettere in evidenza la capacità degli alunni di :
- saper 'leggere' e interpretare correttamente testi poetici riuscendo, inoltre, a reperirvi
informazioni sia esplicite che implicite
- saper analizzare criticamente testi poetici e saperli rapportare al più vasto contesto storico
ed artistico da cui sono scaturiti
- saper usare il registro linguistico adeguato a ciascuna disciplina
- saper individuare e sintetizzare concetti chiave valutando cosa scegliere e cosa scartare
5
i quesiti relativi sono stati inseriti come possibilità da non utilizzare in fase di prima applicazione del nuovo esame
di stato
Università di Genova - Cared - Esempi di terza prova proposti dal gruppo di lavoro coordinato da Mimmo Arezzo
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Obiettivi disciplinari
1. Italiano
Saper riferire un testo al suo contesto storico, saperne evidenziare le caratteristiche
linguistiche e strutturali, saperne comprendere i contenuti e le tematiche, saper fare una
adeguata parafrasi.
2. Latino
Saper comprendere un testo nei suoi aspetti specifici, saper riconoscere le caratteristiche
linguistiche e tematiche di un autore, individuare i campi semantici prevalenti in un genere
letterario o in un autore.
3. Storia
Saper contestualizzare un testo ricordando gli avvenimenti storici salienti a cui l’argomento è
legato.
4. Storia dell'arte
Saper vedere l’evoluzione artistica come uno degli aspetti del cammino umano in stretta
connessione con gli altri ambiti
5. Inglese
- Sapersi servire del dizionario bilingue e monolingue per capire il significato di vocaboli
non noti e riuscire ad usarli in modo corretto
- Saper leggere e comprendere un testo (di genere letterario) afferrandone il significato
generale e le tematiche (“skimming”)
- Saper individuare i campi semantici prevalenti del testo e saper reperire informazioni
specifiche (“scanning”)
- Saper applicare le conoscenze linguistiche acquisite producendo un breve testo
abbastanza corretto ed appropriato nel linguaggio, coeso e coerente
- Saper usare il registro linguistico più adeguato al tipo di richiesta
- Saper produrre un breve commento ad un testo di genere letterario, come richiesto dalle
istruzioni.
Tempi previsti
Per valutare il tempo da consigliare per la prova sono state formulati esempi di risposte, che
possono essere richiesti.
Per questa ipotesi di terza prova il tempo consigliato è compreso tra le due ore e mezza e le
tre (includendo i quesiti di italiano).
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PRESENTAZIONE
Sulla base dei testi proposti (allegati), rispondere alle seguenti domande:
QUESITI
ITALIANO
1.
Il sonetto di Foscolo e la lirica di Caproni appartengono a due secoli differenti: esamina,
attraverso i due testi quali sono le principali novità strutturali della poesia novecentesca.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 80 parole
2.
In base a quali elementi possiamo desumere le istanze religiose o meno degli autori delle
liriche in lingua italiana? E quale di essi appartiene alla sfera cattolica?
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 60 parole
LATINO
1.
Quali sono gli elementi principali del discorso di Catullo e chi è il protagonista della sua lirica?
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 50 parole
2.
Quali sono i principali contenuti dell'elegia latina e quali i massimi esponenti?
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 50 parole
STORIA
1.
Mai come in epoca napoleonica la tomba entra nei dibattiti salottieri. A quale editto
napoleonico fanno seguito le discussioni e per quali ragioni?
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 60 parole
2.
Ungaretti assunse la posizione interventista nel dibattito che precedette l'entrata in guerra
dell'Italia. Di quale guerra si tratta e quali erano gli schieramenti in Italia pro e contro tale
guerra?
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 50 parole
STORIA DELL'ARTE
1.
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A quale grande scultore neoclassico dell'età napoleonica furono affidati insigni monumenti
funebri e quali sono i principali?
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 80 parole
2.
Un altro pittore, questa volta francese, Jacques Louis David, porta la morte in scena,
utilizzando schemi neoclassici. Ricordi in quale opera e presso chi operò David?
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 40 parole
INGLESE
1.
Why does Robert Graves say that 'few are wholly dead'? What is his attitude towards death
and mourning? How does he convey his feelings to the reader? Explain.
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 100-150 parole; è permesso l’uso del dizionario
bilingue e monolingue
2.
Bearing in mind the poet's attitude toward death, how would you define his attitude towards
life?
Indicazioni sulla lunghezza della risposta: 50-100 parole; è permesso l’uso del dizionario
bilingue e monolingue
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ALLEGATO
GIUSEPPE UNGARETTI
La Madre
E il cuore quando d'un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d'ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia.
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro.
GIORGIO CAPRONI
Atque In perpetuum, frater...
Quanto inverno, quanta neve ho attraversato,
Piero, per venirti a trovare.
Cosa mi ha accolto?
Il gelo della tua morte,
e tutta tutta quella neve bianca di febbraio il nero della tua fossa.
Ho anch'io detto le mie preghiere di rito.
Ma solo, Piero,
per dirti addio e addio per sempre,
io che in te avevo il solo e vero amico,
fratello mio.
GAIO VALERIO CATULLO
Carme CI
Multas per gentes et multa per aequora vectus
advenio has miseras, frater, ad inferias,
ut te postremo donarern munere mortis
et mutam nequiquam alloquerem cinerem,
quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum,
heu miser indigne frater ademple mihi!
Nunc tamen interea haec, prisco quae more
parentum
tradita sunt tristi munere ad inferias,
accipe fraterno multum manantia fietu,
atque in perpetuum, frater, ave atque vale!
ALBIO TIBULLO
Elegia a Delia, 1,3
lbitis Aegaeas sine me, Messalla, per undas,
o utinam memores ipse cohorsque mei:
me tenet ignotis aegrum Phaecia terris.
Abstineas avidas, Mors, precor, atra, manus;
abstlneas, Mors atra, precor. Non hic mihl mater
quae legat in maestos ossa perusta sinus,
non soror, Assyrios cineri quae dedat odores
et fleat effusis ante sepulcra comis.
Delia non usquam; quae me cum mitteret urbe,
GIOSUE' CARDUCCI
Funere mersit acerbo
O tu che dormi là su la fiorita
collina tosca, e ti sta il padre a canto;
non hai tra l'erbe del sepolcro udita
pur ora una gentil voce di pianto?
E' il fanciulletto mio, che a la romita
tua porta batte: ei che nel grande e santo
nome te rinnovava, anch'ei la vita
fugge, o fratel, che a te fu amara tanto.
Ahi no! giocava per le pinte aiole,
e arriso pur di vision leggiadre
l'ombra l'avvolse, ed a le fredde e sole
vostre rive lo spinse. Oh, giù ne l'adre
sedi accoglilo tu, chè al dolce sole
ei volge il capo ed a chiamar la madre.
UGO FOSCOLO
In morte del fratello Giovanni
Un dì, s'io non andrò sempre fuggendo
di gente in gente, mi vedrai seduto
su la tua pietra, o fratel mio, gemendo
il fior de' tuoi gentili anni caduto.
La madre or sol, suo dì tardo traendo,
parla di me col tuo cenere muto:
ma io deluse a voi le palme tendo;
e se da lunge i miei tetti saluto,
sento gli avversi Numi, e le secrete
cure che al viver tuo furon tempesta,
e prego anch'io nel tuo porto quiete.
Questo di tanta speme oggi mi resta!
Straniere genti, l'ossa mie rendete
allora al petto della madre mesta.
ROBERT GRAVES (1895 - 1975)
To bring the dead to life
To bring the dead to life
Is no great magic.
Few are wholly dead:
Blow on a dead man's embers
And a live flame will start
Let his forgotten griefs be now,
And now his withered hopes;
.........
Limp as he limped,
Swear by the oaths he swore;
...........
Assemble token intimate of him A seal, a cloak, a pen:
..........
So grant him life, but reckon
That the grave which housed him
May not be empty now:
You in his spotted garments
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dicitur ante omnes consuluisse deos….
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