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Brano : Ab urbe condita II, 51
Autore : Livio
Originale
[51] Cum haec accepta clades est, iam C. Horatius et T. Menenius consules erant. Menenius aduersus
Tuscos uictoria elatos confestim missus. Tum quoque male pugnatum est, et Ianiculum hostes occupauere;
obsessaque urbs foret, super bellum annona premente- transierant enim Etrusci Tiberim?, ni Horatius consul
ex Volscis esset reuocatus. Adeoque id bellum ipsis institit moenibus, ut primo pugnatum ad Spei sit aequo
Marte, iterum ad portam Collinam. Ibi quamquam paruo momento superior Romana res fuit, meliorem tamen
militem, recepto pristino animo, in futura proelia id certamen fecit. A. Verginius et Sp. Seruilius consules
fiunt. Post acceptam proxima pugna cladem Veientes abstinuere acie; populationes erant, et uelut ab arce
Ianiculo passim in Romanum agrum impetus dabant; non usquam pecora tuta, non agrestes erant. Capti
deinde eadem arte sunt qua ceperant Fabios. Secuti dedita opera passim ad inlecebras propulsa pecora
praecipitauere in insidias; quo plures erant, maior caedes fuit. Ex hac clade atrox ira maioris cladis causa
atque initium fuit. Traiecto enim nocte Tiberi, castra Seruili consulis adorti sunt oppugnare. Inde fusi magna
caede in Ianiculum se aegre recepere. Confestim consul et ipse transit Tiberim, castra sub Ianiculo
communit. Postero die luce orta nonnihil et hesterna felicitate pugnae ferox, magis tamen quod inopia
frumenti quamuis in praecipitia, dum celeriora essent, agebat consilia, temere aduerso Ianiculo ad castra
hostium aciem erexit, foediusque inde pulsus quam pridie pepulerat, interuentu collegae ipse exercitusque
est seruatus. Inter duas acies Etrusci, cum in uicem his atque illis terga darent, occidione occisi. Ita
oppressum temeritate felici Veiens bellum.
Traduzione
51 Al momento di questo disastro, Gaio Orazio e Tito Menenio erano gi? consoli. Menenio fu subito inviato a
fronteggiare gli Etruschi esaltati dalla vittoria. Ancora una volta la spedizione ebbe un esito sfavorevole e i
nemici occuparono il Gianicolo. E avrebbero addirittura assediato Roma, messa alle strette non solo dalla
guerra ma da una carestia in atto (infatti gli Etruschi avevano attraversato il Tevere), se il console Orazio non
fosse stato richiamato dal paese dei Volsci. La guerra stava minacciando le mura cos? da vicino che
avevano gi? avuto luogo una prima battaglia dall'esito incerto presso il tempio della Speranza e una seconda
davanti alla porta Collina. L?, i Romani ebbero la meglio, anche se di poco; tuttavia questa battaglia restitu?
ai soldati il coraggio dei giorni migliori in vista degli scontri a venire.Aulo Verginio e Spurio Servilio diventano
consoli. Dopo la sconfitta subita di recente, i Veienti evitarono il confronto in campo aperto e optarono per la
tecnica della scorribanda: utilizzando il Gianicolo come campo base, facevano incursioni qua e l? nella
campagna romana e tutti, bestiame e contadini, erano in pericolo. Ma dopo un po' di tempo furono vittime
della stessa trappola nella quale erano caduti i Fabi: mentre stavano inseguendo i capi di bestiame utilizzati
intenzionalmente come esca, caddero in un'imboscata; siccome per? eran pi? numerosi dei Fabi, le
proporzioni del massacro furono maggiori. Questo disastro, suscitando la loro rabbiosa reazione,
rappresent? l'inizio e la causa di una ben pi? grave disfatta. Infatti, attraversato il Tevere in piena notte, si
buttarono all'assalto del campo del console Servilio. Respinti per? con ingenti perdite, riuscirono a riparare
faticosamente sul Gianicolo. Senza indugiare un attimo, il console pass? a sua volta il Tevere e piazz? un
campo fortificato sotto il Gianicolo. All'alba del giorno successivo, esaltato in parte dal successo del giorno
prima, ma soprattutto costretto dalla carestia a optare per soluzioni spericolate purch? di rapido effetto,
arriv? a una tale temerariet? da spingere le sue truppe su per le pendici del Gianicolo fino al campo nemico:
la sconfitta fu peggiore di quella subita dai Veienti il giorno precedente e, soltanto grazie all'intervento del
collega, lui e le sue truppe ne uscirono incolumi. Gli Etruschi, presi tra due eserciti, dovendo dare le spalle
ora all'uno ora all'altro, subirono un vero massacro. Cos?, grazie a un'imprudenza dalle conseguenze
fortunate, la guerra contro Veio venne soffocata.
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