Centro Diocesano Famiglia Ufficio Liturgico Diocesano La famiglia in preghiera Tempo di Avvento e Tempo di Natale 2004-2005 Nel Natale è custodito uno dei più grandi misteri di Dio e dell’uomo. Un Dio che assume la nostra condizione umana, debole e mortale è impensabile per noi, inconcepibile. La Liturgia e la Scrittura ci aiutano a entrare in questo mistero. Nella professione di fede domenicale proclamiamo: “Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo”; san Paolo nella lettera ai Galati esclama: “Mi ha amato e ha dato se stesso per me” (Gal 2,20) e Giovanni nel suo Vangelo: “In questo sta l’amore, non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi ed ha mandato suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati”(Gv 4,10). All’inizio del Vangelo di Giovanni poi leggiamo: Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi (Gv 1,14) Anche noi oggi ci domandiamo il significato profondo della nascita del Figlio di Dio da una donna e, camminando nelle strade del duemila come il popolo pellegrino nel deserto, continuiamo a interrogarci: Dov’è il nostro Dio? Si interessa davvero a noi? E ogni anno arriva un altro Natale, un NUOVO NATALE! Nel bambino di Betlemme troviamo la risposta a questi interrogativi: un Dio Re e Bambino che nella debolezza ha nascosto una forza infinita, nella piccolezza un’immensa grandezza, nella povertà ha celato la sua immensa ricchezza. Ha condiviso la nostra condizione umana segnata dal bisogno e dal limite, perché voleva sentire, toccare e abbracciare il mondo. È nato nel nascondimento silenzioso; una Luce ha illuminato la notte e ha chiamato a quella culla i poveri, i pastori insieme ai lontani e potenti magi. Il suo pianto rompeva il silenzio, squarciava le tenebre e gridava al mondo il pensiero di Dio su ognuno di noi: FIGLI NEL FIGLIO, chiamati ad AMARCI COME LUI CI HA AMATO. Ecco la sua traccia indelebile che divide la storia. Riconosciamo dunque in quel Bambino la manifestazione di Dio per noi, il segno di un amore che ci ha amato fino alla fine. Alziamo gli occhi per trovare, nel nostro cielo, i segni luminosi che ci conducono a Lui, seguiamone la Voce, seguiamo come i magi la Stella. Viviamo questi giorni misteriosi dell’attesa con timore e pazienza, andando all’INCONTRO inaspettato con il Bambino per vedere e contemplare il Dio che chiede a noi affetto e amore, nutrimento e calore, un Dio che, come a Maria e Giuseppe, oggi a noi è stato affidato e si affida. La nostra fede cresca e si sviluppi perché possiamo riedificare, nella nostra esistenza, la relazione fra l’umano e il divino che precedeva il peccato e che sarà perfetta quando Dio sarà tutto in tutti. Creati a Sua somiglianza e immagine, pensati per poterlo conoscere e riconoscere siamo ancora qui oggi, nel soffio di un vento leggero, per ritrovare un tempo ed un modo per parlare di nuovo con Lui passeggiando nel giardino sul far della sera. I DOMENICA D’AVVENTO Vigilate ancora! 28 novembre 2004 (anno A) (Si può iniziare con un canto) ogni Natale, viene ogni giorno, ci fa nascere di nuovo, si regala a noi, instancabilmente. Tutto questo perché possiamo comprendere che è Lui il nostro fine essenziale; vederlo, trovarlo dopo averlo a lungo cercato, atteso, invocato. Preghiera Manda, o Padre, il tuo Spirito: fa’ che camminando nelle sue vie portiamo frutti di GIOIA. Amen Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Sei in mezzo a noi, Signore. Tutti: Noi ascoltiamo la tua Parola: aiutaci a realizzarla nella nostra vita. Tenendoci per mano preghiera di Gesù: Si accende la prima candela recitiamo insieme la Padre nostro La luce del Signore risplenda su di noi perché la nostra gioia sia piena. Attendiamo vigilanti la venuta del Signore. Tutti: Vieni Signore Gesù! Tutti: Egli ci dona la vita eterna. Ascoltiamo Dal Vangelo secondo Matteo (24,37-44) In quel tempo Gesù disse: «Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo. Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo. Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata. Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà». Silenzio Riflessione Questo brano è tratto dal cosiddetto “discorso escatologico” di Gesù, l’ultimo dei cinque grandi discorsi che si trovano nel vangelo secondo Matteo. Gesù ci invita a porre la nostra attenzione sul fine ultimo della nostra vita e sulla conseguente necessità di vigilare sulla nostra esistenza. La vita sembra scorrere giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese e poi anno dopo anno senza che niente cambi: amore, amicizia, figli e genitori... e arriva un altro Natale, un nuovo Natale senza che niente cambi mai davvero! Ma Dio viene davvero (È bello terminare con un canto di lode) Ogni giorno un gesto concreto Sorridiamo ogni giorno, anche quando ci costa fatica, quando le cose sembrano andare al contrario di come desideriamo e quando non riusciamo a capire bene ciò che ci succede. Resteranno meravigliate tutte le persone che oggi incontreremo. A tavola diciamo insieme (dal Salmo 15) Mi indicherai, Signore, il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. II DOMENICA D’AVVENTO Il fuoco del desiderio 5 dicembre 2004 (anno A) (Si può iniziare con un canto) Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Tu vieni nella storia, nella nostra storia. Tutti: Tu sei per noi amico, sposo, figlio, fratello nostro: Vieni Signore Gesù! Si accendono due candele con gli uomini, smascherando ogni ipocrisia e purificandoci da ogni peccato. Ora, dice il Battista, questo Regno si è avvicinato a noi, non è confinato in regioni lontane, ma è in mezzo a noi. Tutto ciò è dono di Dio, che, nella pienezza del tempo, realizza il proprio disegno di salvezza per ciascuno di noi. Ciò richiede necessariamente da parte nostra un radicale cambiamento di atteggiamento: la conversione. Convertirsi significa, quindi, prima di tutto riconoscere la presenza di una “novità” operata da Dio nella nostra vita, riconoscere la presenza del regno che viene. Dobbiamo perciò cambiare la nostra mente e la nostra vita, perché se Dio interviene nella nostra storia, niente è più come prima e tutto assume un significato nuovo. Preghiera La luce del Signore risplenda su di noi perché la nostra gioia sia piena. Manda, o Padre, il tuo Spirito: fa’ che camminando nelle sue vie portiamo frutti di CONVERSIONE . Tutti: Vieni Signore Gesù! Amen Ascoltiamo Dal Vangelo secondo Matteo (3,1-12) In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Giovanni portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano locuste e miele selvatico. Allora accorrevano a lui da Gerusalemme, da tutta la Giudea e dalla zona adiacente il Giordano; e, confessando i loro peccati, si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano. Vedendo però molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha suggerito di sottrarvi all'ira imminente? Fate dunque frutti degni di conversione, e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. Già la scure è posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più potente di me e io non sono degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito santo e fuoco. Egli ha in mano il ventilabro, pulirà la sua aia e raccoglierà il suo grano nel granaio, ma brucerà la pula con un fuoco inestinguibile». Silenzio Riflessione Appare all’orizzonte la figura di Giovanni Battista, che ci ripropone l’annuncio messianico dei profeti: la promessa della venuta del Messia che instaurerà il Regno di Dio. Egli porterà a compimento la nuova e definitiva alleanza di Dio Tenendoci per mano preghiera di Gesù: recitiamo insieme la Padre nostro Attendiamo vigilanti la venuta del Signore. Tutti: Egli ci dona la vita eterna. (È bello terminare con un canto di lode) Ogni giorno un gesto concreto Un abbraccio in famiglia, un segno di affetto e di comunione tra tutti i suoi membri. A tavola recitiamo insieme (dal Sl 102) Benedici il Signore, anima mia: quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. Benedici il Signore, anima mia, egli perdona tutte le tue colpe, Benedici il Signore, anima mia, egli guarisce tutte le tue malattie, Benedici il Signore, anima mia, egli ti corona di grazia e di misericordia Benedici il Signore, anima mia! IMMACOLATA CONCEZIONE Madre nel nostro cammino 8 dicembre 2004 Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo Ave, stella del mare Madre gloriosa di Dio Vergine sempre, Maria, Tutti: Porta felice del cielo, chiedi per noi ogni bene. Si accendono due candele La luce del Signore risplenda su di noi perché la nostra gioia sia piena. Tutti: Vieni Signore Gesù! Ascoltiamo Dal Vangelo secondo Luca (1,26-38) Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. Silenzio Riflessione Maria, figlia di Sion, offre il suo “sì” libero e responsabile alla proposta del Signore, confermando e rinnovando il rapporto di alleanza tra Dio e il suo popolo sancito dal popolo di Israele ai piedi del Sinai (Es 19,8; 24,3-7). Utilizzando il termine «serva», Maria dimostra infatti di aver ben compreso che il Signore la chiama a una missione in favore del suo popolo, come accade nell’Antico Testamento per coloro (Abramo, Mosè, Davide, i profeti…) che sono qualificati come “servi” di Dio. Maria concepisce e partorisce il Figlio di Dio perché già lei è l’immacolata, la “eccezionalmente Donna”, la piena di grazia che Dio ha chiamato a collaborare al suo progetto di salvezza per tutta l’umanità. L’«avvenga» che Maria pronuncia, non va inteso come rassegnazione o sottomissione: al contrario esprime il desiderio sincero e gioioso di Maria che si realizzi la parola del Signore e «sia fatta la sua volontà». Senza questo definitivo, pienamente libero e incondizionato “sì” di Maria, tutto sarebbe rimasto incompiuto. Preghiera Manda, o Padre, il tuo Spirito: fa’ che camminando nelle sue vie portiamo frutti di LIBERTÀ. Amen Tenendoci per mano preghiera di Gesù: recitiamo insieme la Padre nostro Attendiamo vigilanti la venuta del Signore. Tutti: Egli ci dona la vita eterna. (È bello terminare con un canto di lode) Ogni giorno un gesto concreto Come Maria, diciamo il nostro “si” a Dio, accogliendo ciò che ha pensato, desiderato, preparato per ognuno di noi. A tavola recitiamo insieme Signore, nostra gioia, tu operi grandi cose in noi, come in Maria, e ci rendi partecipi delle tue meraviglie. Grazie per questo giorno di festa, grazie per questo pasto che condividiamo, grazie perché sei il nostro unico Signore. Amen. Preghiamo con le parole di David Maria Turoldo Vergine, o natura sacra, piena di bellezza, tu sei l’isola della speranza. Arca della vera alleanza tra uomo e natura, ritorna, caravella che porti il Signore sotto la vela bianca. Amen III DOMENICA D’AVVENTO Chi sei Tu e io chi sono io? 12 dicembre 2004 (anno A) Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. sue opere e ascoltare le sue parole, perché anche noi crediamo. Ciascuno di noi è chiamato a prendere posizione davanti a Gesù, a decidere personalmente se è davvero per noi «colui che viene» in nome di Dio per la salvezza nostra e di tutta l’umanità. Nessun altro può prendere questa decisione al posto nostro o suggerirci la risposta. Tutta la creazione è in attesa di te. Preghiera Tutti: Vieni, Salvatore del mondo La luce del Signore risplenda su di noi perché la nostra gioia sia piena. Manda, o Padre, il tuo Spirito: fa’ che camminando nelle sue vie portiamo frutti di FEDE. Amen Tutti: Vieni Signore Gesù! Tenendoci per mano preghiera di Gesù: Ascoltiamo Padre nostro Dal Vangelo di Matteo (11,2-11) Giovanni, che era in carcere, avendo sentito parlare delle opere del Cristo, mandò a dirgli per mezzo dei suoi discepoli: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?». Gesù rispose: «Andate e riferite a Giovanni ciò che voi udite e vedete: I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, e beato colui che non si scandalizza di me». Mentre questi se ne andavano, Gesù si mise a parlare di Giovanni alle folle: «Che cosa siete andati a vedere nel deserto? Una canna sbattuta dal vento? Che cosa dunque siete andati a vedere? Un uomo avvolto in morbide vesti? Coloro che portano morbide vesti stanno nei palazzi dei re! E allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, anche più di un profeta. Egli è colui, del quale sta scritto: Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero che preparerà la tua via davanti a te. In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui. Attendiamo vigilanti la venuta del Signore. Si accendono tre candele Silenzio Riflessione Giovanni Battista era stato incarcerato da Erode Antipa e in prigione aveva sentito parlare dei miracoli di Gesù. Tuttavia era perplesso circa la sua identità che non corrispondeva all’austera figura del giudice ultimo e glorioso della tradizione giudaica. Anche noi possiamo riconoscere in Gesù il Messia solo ascoltando e vedendo: non c’è altro modo per decidere chi lui sia, se non riconoscendo le sue opere. Solo la fede può illuminare questo nostro cammino: non c’è nessuna “scorciatoia”. Il Signore ci chiama ogni giorno a contemplare le recitiamo insieme la Tutti: Egli ci dona la vita eterna. (È bello terminare con un canto di lode) Ogni giorno un gesto concreto Prendiamo un po’ di tempo insieme e condividiamo con semplicità le nostre difficoltà e le nostre gioie nel cammino di fede, chiedendoci: chi è Gesù per me?. A tavola recitiamo insieme (dal Salmo 138) Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu sai quando seggo e quando mi alzo. Penetri da lontano i miei pensieri, mi scruti quando cammino e quando riposo. Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio; sono stupende le tue opere, tu mi conosci fino in fondo. IV DOMENICA D’AVVENTO Io Sono … con voi 19 dicembre 2004 (anno A) Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Dio. Egli si mette al servizio di questa parola, quale discendente di Davide, timorato di Dio, capace di ascoltare il Signore nei momenti di difficoltà, convinto che le nostre scelte personali contribuiscono al compimento delle Scritture. Preghiera Tutti: Ascoltiamo oggi la tua Parola per realizzarla nella nostra vita. Manda, o Padre, il tuo Spirito: fa’ che camminando nelle sue vie portiamo frutti di OBBEDIENZA. Amen Si accendono tutte le candele Tenendoci per mano preghiera di Gesù: Sei con noi, Signore. La luce del Signore risplenda su di noi perché la nostra gioia sia piena. recitiamo insieme la Padre nostro Tutti: Vieni Signore Gesù! Attendiamo vigilanti la venuta del Signore. Ascoltiamo Tutti: Egli ci dona la vita eterna. Dal Vangelo secondo Matteo (1,18-24) Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa. Silenzio Riflessione Giuseppe accoglie l’annunzio dell’angelo e diventa intimo collaboratore di Dio nel suo progetto di salvezza. L’intervento di Dio nelle vicende umane è così imprevedibile da apparire a volte incomprensibile, “scandaloso”; esso può anche creare sofferenze, lacerazioni e fratture. Se però apriamo docilmente il cuore alla volontà di Dio e lo lasciamo agire nella nostra vita, allora le tensioni si ricompongono e si manifesta pienamente il senso salvifico di ciò che il Signore opera. Questo accade a Giuseppe, chiamato uomo “giusto” non perché pensa di allontanare in segreto Maria, ma perché obbedisce alla parola di (È bello terminare con un canto di lode) Ogni giorno un gesto concreto Facciamo posto a Gesù nella nostra vita e permettiamogli di incontrarci spesso in questi giorni nella Parola e nell’Eucaristia. A tavola recitiamo insieme (dal Salmo 125) Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si aprì al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Allora si diceva fra i popoli: “Il Signore ha fatto grandi cose per loro”. Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia! SANTO NATALE Nostra grazia e bellezza 25 dicembre 2004 Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Vivi fra noi, Signore! Tutti: Gesù, fratello nostro, ti accogliamo nella nostra vita. Si accendono tutte le candele La luce del Signore risplenda su di noi perché la nostra gioia sia piena. Tutti: Tu sei in mezzo a noi, Signore! dopo prende senso. Questo significa che qualunque cosa noi pensiamo su Dio, qualsiasi sia il nostro modo di vivere il rapporto con lui, tutto deve essere confrontato con la figura di Gesù, che costituisce la pienezza della Rivelazione. Certo, la Scrittura ci insegna che la nostra libertà di uomini è stata capace di rinunciare a ciò per cui è stata creata, e cioè che noi diventassimo «figli di Dio». Ma, nonostante ciò, l’amore di Dio non si è arreso. La Parola eterna, viene ancora, qui oggi, in mezzo a noi e ci propone la possibilità di ricevere la «grazia», cioè la totalità dei doni divini, quella vita piena, felice, luminosa che la Parola, che è vita, regala agli uomini. Pensare di poter conoscere Dio, di poterlo “vedere”, è davvero possibile perché l’«Unigenito» ce lo ha rivelato (Gv 1,18). Preghiera Ascoltiamo Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18) In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta. Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia. Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato. Silenzio Riflessione L’inizio del vangelo di Giovanni richiama l’inizio della Genesi (In principio Dio creò…). L’opera di Gesù è l’inizio di una nuova creazione. La venuta del Figlio di Dio non è un momento qualsiasi della Rivelazione, ma è il suo culmine, il punto centrale dal quale tutto ciò che viene prima e Manda, o Padre, il tuo Spirito: fa’ che camminando nelle sue vie portiamo frutti di GRAZIA. Amen Tenendoci per mano preghiera di Gesù: recitiamo insieme la Padre nostro Gesù ha posto la sua dimora in mezzo a noi. Tutti: Egli ci dona grazia su grazia. (È bello terminare con un canto di lode) Ogni giorno un gesto concreto Facciamo una passeggiata tutti insieme condividiamo qualche servizio come famiglia. A tavola recitiamo insieme o (dal Salmo 97) Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele. Preghiamo con le parole di David Maria Turoldo Gesù Signore, o luce del mondo Figlio di Dio e dell’uomo, per te la terra ritorni un giardino ove Dio e l’uomo si parlino ancora; ora che parli con voce di uomo, ogni cuore ti ascolti, o unico Verbo, sola parola che libera e salva: per questo tu stavi fin dal principio. Amen Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’ostilità di Erode per l’immaginario rivale è triste presagio del destino di persecuzione e di morte riservato a Gesù. In Gesù e con Gesù, che torna dall’Egitto, anche l’antica esperienza dell’Esodo acquista tutto il suo senso e si ripropone anche a noi oggi che siamo salvati dall’esilio e dalla schiavitù del peccato e della morte. Sei in mezzo a noi, Signore. Preghiera Tutti: Noi ascoltiamo la tua Parola: aiutaci a realizzarla nella nostra vita. Manda, o Padre, il tuo Spirito: fa’ che camminando nelle sue vie portiamo frutti di COMUNIONE. Amen Si accendono tutte le candele Tenendoci per mano preghiera di Gesù: SANTA FAMIGLIA Immagine di Dio 26 dicembre 2004 (anno A) La luce del Signore risplenda su di noi perché la nostra gioia sia piena. recitiamo insieme la Padre nostro Tutti: Tu sei in mezzo a noi, Signore! Gesù ha posto la sua dimora in mezzo a noi. Ascoltiamo Dal Vangelo di Matteo (2,13-15.19-23) I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio. Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va' nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino». Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele. Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno». Silenzio Riflessione La docilità e l’obbedienza alla parola di Dio sono i tratti caratteristici di Giuseppe, pronto a seguire gli “ordini” dell’angelo. È figura antitetica a Erode, che invece vuol ostacolare i piani divini cercando di eliminare il messia; un re folle e insensato che, sterminando i bambini di Betlemme, non solo si macchia di una terribile crudeltà, ma cerca di compromette il futuro di Israele. Giuseppe, invece, seguendo l’invito dell’angelo, si comporta come modello esemplare di marito e di padre difendendo e custodendo la vita. La responsabilità paterna di Giuseppe è il frutto della sua disponibilità all’ascolto del Signore e la sua obbedienza alla Parola è icona, per noi, di ogni rapporto dell’uomo con Dio. Tutti: Egli ci dona grazia su grazia. (È bello terminare con un canto di lode) Ogni giorno un gesto concreto Condividiamo con chi è in difficoltà qualcosa di prezioso per noi; non il superfluo o qualcosa che non ci serve più, ma qualcosa a cui teniamo. Decidiamo come sostenere il progetto dell’Avvento di Fraternità proposto dal Centro Missionario Diocesano. A tavola recitiamo insieme Signore, grazie per i frutti che fai crescere, per il vino che allieta la nostra mensa, per il pane che insieme condividiamo, per tutti i doni che ogni giorno rinnovi. A te la nostra lode, perché ci sei Padre e ci sostieni ora e sempre. Amen. Rifletttiamo con le parole di Madre Teresa di Calcutta La preghiera comincia nella casa e una famiglia che prega insieme, resta insieme. Dobbiamo dare una dimora a Gesù in casa nostra, perché solo allora potremo dare Gesù agli altri … Se Maria e Giuseppe stessero ora cercando un luogo per farne l’alloggio di Gesù, sceglierebbero la nostra casa, con tutto ciò che contiene? MARIA MADRE DI DIO Pace a voi! 1 gennaio 2005 Giornata Mondiale di preghiera per la Pace Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Maria, regina della pace, fa’ che siamo testimoni e operatori di pace. Preghiera Manda, o Padre, il tuo Spirito: fa’ che camminando nelle sue vie portiamo frutti di PACE . Amen Tenendoci per mano preghiera di Gesù: recitiamo insieme Padre nostro Tutti: Aiutaci a fare pace nella nostra vita. Gesù ha posto la sua dimora in mezzo a noi. Si accendono tutte le candele Tutti: Egli ci dona grazia su grazia. La luce del Signore risplenda su di noi perché la nostra gioia sia piena. (È bello terminare con un canto di lode) Tutti: Tu sei la nostra pace, Signore Gesù! Ogni giorno un gesto concreto Ascoltiamo Dal Vangelo secondo Luca (2,16-21) I pastori andarono senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. Silenzio Riflessione Il messianismo povero e umile che emerge nel Vangelo di Luca trova la sua espressione più grande nella manifestazione della nascita di Gesù ai pastori, persone non certo “facoltose” e biasimate per la loro ignoranza della legge. In risposta all’annuncio i pastori si muovono «senza indugio» verso Betlemme. Così fece Maria, quando dopo l’annuncio dell’angelo, «raggiunse in fretta» la casa di Elisabetta (Lc 1,39) e così farà anche Zaccheo, quando Gesù gli ordinerà di scendere «subito» dall’albero: obbedirà scendendo «in fretta» (Lc 19,5-6). L’intervento di Dio nella storia di una persona provoca fretta, un atteggiamento che nasce dalla gioia e dalla percezione che occorre subito fare qualcosa; non si può continuare come prima, perché il Signore offre una possibilità che va accolta immediatamente: sarebbe assurdo rimandare un grande dono! la Scegliamo insieme un gesto di pace e riconciliazione. Sia segno del nostro impegno a coltivare la pace nelle piccole cose di tutti i giorni. A tavola recitiamo insieme la preghiera più antica dedicata a Maria: Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio; Non disprezzare le suppliche di non che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o vergine gloriosa e benedetta . La parola del poeta David Maria Turoldo La perfezione o donna tu sei dell’universo tu l’opera ultima del grande amore sognata per prima. Perciò con te è finito il creato oltre non gli era possibile andare. EPIFANIA DEL SIGNORE Seguire la Stella 6 gennaio 2005 Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Mistero del Dio con noi, Re dei Re, Signore nostro. Tutti: Ti contempliamo e seguiamo la parola che a te conduce. genti e di tutta la storia. Essi portano doni a Gesù. E noi cosa offriamo al Signore? Facciamogli dono della nostra vita: offriamoci come oro, perché siamo preziosi ai suoi occhi; offriamoci come mirra, perché ci ricordiamo che le difficoltà, vissute con amore, sono mezzo per trasformare la nostra vita; offriamoci infine come incenso, perché il fuoco della vita ci faccia diventare profumo di Dio per chi ci circonda. Preghiera Manda, o Padre, il tuo Spirito: fa’ che camminando nelle sue vie portiamo frutti di AMORE . Amen Si accendono tutte le candele La luce del Signore risplenda su di noi perché la nostra gioia sia piena. Tenendoci per mano: Tutti: Tu sei luce per noi, Signore! Padre nostro Ascoltiamo Dal Vangelo secondo Matteo (2,1-12) Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo». All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele».Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. Silenzio Riflettiamo Il contrasto fra la Gerusalemme incredula che uccide i profeti e la Betlemme davidica patria del Messia, è sottolineato dall’evangelista Matteo per introdurre l’avvento dei Magi. Questi personaggi misteriosi, di cui non si conosce il numero, la professione e la provenienza, con la loro adorazione e consegna dei doni compiono gli oracoli messianici che annunciavano l’omaggio delle nazioni straniere al Messia, re di tutte le Gesù ha posto la sua dimora in mezzo a noi. Tutti: Egli ci dona grazia su grazia. (È bello terminare con un canto di lode) A CONCLUSIONE di questo nostro itinerario, lasciamoci interrogare dalle parole di due testimoni di fede a noi vicini. Possano aiutarci a continuare il nostro cammino con fiducia, al passo gioioso della danza! “Per essere un buon danzatore, con te, Signore, come con gli altri, non occorre sapere dove conduca la danza. Basta seguire il passo, essere contento, essere leggero e soprattutto non essere rigido. Non occorre chiederti spiegazioni sui passi che ti piace fare. Bisogna essere come il prolungamento agile e vivo di te. E ricevere da te la trasmissione del ritmo dell’orchestra. Bisogna non volere avanzare ad ogni costo, ma accettare di voltarsi indietro, di procedere di fianco. Bisogna sapersi fermare e saper scivolare anziché camminare. E questi sarebbero soltanto passi senza senso se la musica del tuo Spirito non ne facesse un’armonia. … Aiutaci a indovinare quale danza ti piace farci danzare, sposando i passi della tua Provvidenza!”. Madeleine Delbrel Dio, tu sei la sorpresa senza fine, e imprevedibili sono le forme sotto cui ti celi: che nessuno si stanchi di cercarti, Signore! Il segno che ti abbiamo trovato è il fatto che ti cerchiamo ancora, che ti cerchiamo sempre, Signore; e nessuno osi mai dire: Ecco, io so tutto di Dio. Amen David Maria Turoldo