Lezione del 9 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 1 Farmacognosia. [farmaco+-gnosia]. Disciplina che studia le caratteristiche generali dei farmaci e delle droghe semplici, quali vengono forniti dalla natura, cioè non sottoposti a processi di trasformazione o di mescolamento che ne abbiano alterato in modo sostanziale l'aspetto e la composizione originaria. Storia della farmacognosia Oltre ad avere un ruolo molto importante nell’alimentazione dell’uomo, le piante sono state utilizzate fin dai tempi più antichi per curare numerose malattie. L’utilizzo delle piante per le loro proprietà curative nasce in maniera istintiva e casuale. L'uomo vede la pianta non solo come cibo, ma anche come medicina. • Famosi sono i papiri rinvenuti dell’egittologo e romanziere tedesco G.M. Ebers (1837-1898) risalenti alla VI dinastia 24 secolo a.c.. che trattano droghe vegetali, animali e minerali. Sono riportate piante medicamentose che usiamo ancora oggi come , il giusquiamo, il ricino, il cardamomo, finocchio, ginepro ecc. Tra le droghe animali possiamo ricordare: − la tela di ragno usata per curare la malaria e le ferite − la carne di vipera (la terriaca era un medicamento allora considerato portentoso e composto da una grande varietà di elementi, di cui il principale era la carne di vipera che veniva preparato il 24 giugno alla presenza di speziali e medici − lombrichi (mal di denti) − corna di cervo (instabilità dei denti) • I Greci e i Romani ereditano dagli egiziani le nozioni relative alluso delle droghe e le portano a livelli più alti. Solo in epoca romana si comincia a parlare di Farmacoterapia e Farmacognosia nel senso moderno del termine (studio delle “droghe, ovvero dei prodotti complessi di origine vegetale, animale): non si hanno più meri elenchi, ma delle vere e proprie descrizioni dell’uso, degli effetti, del dosaggio, delle modalità di somministrazione e dell’aspetto delle piante medicinali. − Aristotele si interessa di botanica e scienze naturali − Il primo trattato sistematico di botanica farmaceutica è il difficile quasi incomprensibile “De historia plantarum” scritto dal greco Teofrasto (372-287 a.C.), successore di Aristotele nella direzione della sua scuola. − Un’altra figura greca è protagonista di un atto di importanza eccezionale: Ippocrate fondatore della scuola di Coo (460-377 circa a.C.), un medico dell'antichità greca che attraverso una collezione di 70 libri, "Corpus Hippocraticum", classificò per la prima volta in maniera organica 300 specie di piante medicinali, fornendo anche ricette, metodi di dosaggio e diete, influenzando il mondo romano ed anche il pensiero medievale. Per questo viene considerato il padre della medicina − Il greco Discoride (500 d.c.) scrisse un trattato sulle sostanze con effetti benefici per la salute dell'uomo, chiamato in seguito generalmente "De Materia Medica". Comprende composti medicinali da tutti e tre i regni naturali, quello vegetale, quello animale (compreso l'uomo) e quello dei minerali. Egli tratta tutta la conoscenza medica dell'epoca, comprendendo le proprietà medicinali delle piante ed inserendo le piante non in ordine alfabetico, ma secondo le loro affinità − Claudio Galeno (129-201 d.c.) catalogò i medicamenti in funzione del "calore" (o umore), secondo gradi crescenti, permettendo la scelta del farmaco con tale parametro per ogni malattia (Methodus medendi).ed introdusse la Farmacia Galenica cioè la preparazione di droghe con solventi e azioni meccaniche. (idrolisi, alcoliti, oleoliti ecc) Lezione del 9 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 2 • Durante il medioevo inizia una fase di forte contraddizione, i monaci attraverso la trascrizione di testi e la realizzazione di orti conservano le conoscenze scientifiche e mediche nei monasteri allo stesso tempo la chiesa individua le erbe del diavolo (mandragola, stramonio, belladonna e giusquiamo) utilizzate dalle streghe da portare sul rogo (vedi Giovanna d’Arco incolpata di portare la mandragola sotto l’armatura cosa che la rendeva invincibile) − Tra i monaci famosa è Suor Ildegarda che introduce alcune nuove erbe :arnica e pilosella − Nasce la Scuola Salernitana • Nel rinascimento (400-500) prende il via la vera scienza botanica. Nascono i primi "erbari secchi", che consentono una più esatta identificazione delle piante (tra gli studiosi più noti: Luca Ghini, Ulisse Aldrovandi, Andrea Cesalpino, Giovanni Girault) e si diffondono le prime cattedre universitarie di Lectura semplicium (botanica sperimentale). Queste erbe dalle proprietà medicamentose furono dette officinali, parola che deriva dal latino "officina", con riferimento agli antichi laboratori farmaceutici dove venivano estratti dalle erbe i principi attivi, le sostanze chimiche con cui curare le malattie. − In questi anni, Paracelso (svizzero 1493-1541) scopre la V essenza delle piante attraverso gli studi chimici: individua il principio attivo della pianta − Pier Andrea Mattioli classifica 100 nuove specie botaniche − In Italia vengono allestiti molti Orti Botanici, i più importanti sono quelli di Pisa (Luca Ghini), Venezia; Padova − Luigi XIII a Parigi fonda il “ Giardino del Re” − Linneo (1707-1778), partendo dalla scoperta degli organi sessuali dei fiori, classifica le piante adottando una speciale nomenclatura a due nomi. Il genere e la specie permette di identificare ogni specie vivente. Solo dopo l’individuazione del “principio attivo” viene abbandonato il metodo della signatura In fatti le piante venivano usate per tradizione, consuetudine ma soprattutto per i caratteri fisici, in quanto evocavano con il loro aspetto parti del corpo umano. Anche Paracelo utilizzava il criterio della somiglianza, ad esempio: melograno → denti (piorrea, gengive deboli e sanguinanti) noci → testa spaccapietre → calcoli Eufrasia → occhi foglie di fico → mani capelvenere → capelli equiseto → colonna vertebrale polmonaria → polmone Con l’avvento della chimica vengono isolati i principi attivi, studiati e sintetizzati in laboratorio Il primo principio attivo isolato è stato l’acido salicilico del salice bianco. Ai nostri giorni, la comunità scientifica ha riconosciuto nelle piante grandi doti curative: molti medicinali moderni contengono quale principio attivo le sostanze ricavate per l’appunto dalle piante o prodotti di sintesi. PRNCPI ATTIVI: sostanze che derivano dal metabolismo cellulare delle piante a cui è attribuita l’attività farmacologia esempi di principi attivi oppio → morfina (antidolorifico) ipecacuana → emetina (antivomito) Lezione del 9 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 3 noce vomica → stricnina (stimolante) china → chinino (antimalarico) salice → acido salicilico (antipiretico) malva → mucillagine (antinfiammatorio) noce → tannino (astringente – antiossidante) rabarbaro → principio amaro (aumenta la secrezione gastrica e favorisce la digestione) senna → antrachinoni (lassativi) FITOCOMPLESSO: è costituito dai P.A. legati ad altre molecole (non identificate e non identificabili) che nei normali processi di purificazione verrebbero eliminati. Il fitocomplesso ha: • un azione farmacologia più armoniosa (tende a ristabilire un equilibrio nell’organismo) • una biodisponibilità maggiore in quanto viene assimilata meglio [ad es la vitamina C del Cebion è solo Acido Ascorbico mentre quella contenuta in una spremuta d’arancia contiene Acido Ascorbico e flavonodi (antinfiammatori – immunostimolanti)] • ha unazione farmacologia meno specifica L’estrazione di un P.A. implica l’uso di solventi, l’azione dell’estratto cambia in base alla dose che assumo e a come la faccio l’estrazione es se prepara il tè variando l tempo di infusione avrò risultati diversi 1 – 2 minuti → ricco di alcaloidi (caffeina e teina) =eccitante nuti → ricco di alcaloidi e tannini (i tannini si uniscono agli alcaloidi e li rendono meno disponibili all’apparato digerente + tannini)= antiossidante - astringente 5 minuti o più → ricco di tannini (avrà una patina in superficie) irritante per l’apparato digerente Vi sono alcune droghe che hanno un azione paradosso, ad esempio la valeriana che è un sedativo ma su alcuni soggetti ha l’effetto contrario Le vitamine non vanno ma res in dosi eccessive in quanto la loro sovrabbondanza nell’organismo viene interpretata come carenza . La dose giornaliera dovrebbe essere di 500 mg, nei fumatori va maggiorata a 1 g. Se ne prendo 10 – 15 g mi possono causare tumori vitamina D →olio di fegato di merluzzo vitamina E →olio di germe di grano Vitamina C →agrumi Lezione del 16 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 1 Droghe Minerali, animali, piante e loro parti usate a scopo terapeutico (es. la cartilagine dello squalo, i fiori di calendula ecc) Classificazione delle piante Medicinali secondo la provenienza: • spontanee (Le piante spontanee, cioè quelle che non sono seminate appositamente dall'uomo, vengono raccolte sempre più raramente perchè risulta costoso inoltre non è possibile controllare le sostanze presenti nel terreno che possono essere state assorbite come pesticidi e anticrittogamici)) • coltivate • indigene (appartenenti all’habitat) • acclimatale [piante che si sono adattate al nostro clima ma non sono do origine Italiana. Es pomodori, peperoncino(pepe dei poveri), patate, mais] • esotiche (provengono da altri paesi, in Italia o non riescono a crescere oppure hanno pochi principi attivi perché l’ambiente non è favorevole al loro completo sviluppo. es ginseng: il migliore è quello coreano Tempo balsamico: periodo in cui nella pianta è maggiormente contenuto il principio attivo Regole generali per la raccolta (ci possono essere delle differenze tra pianta e pianta, quindi occorre consultare testi erboristici) • organi sotterranei → Autunno (la pianta è ha riposo, la parte aerea e (radici/tuberi/rizomi) assente o poco sviluppata) • cortecce → dalla primavera fino alla fine dell’estate ma prima (non da piante molto vecchie) della fioritura (in questo periodo sale la linfa) La corteccia viene separata dal legno con un coltello d’osso • legno → autunno /inverno • foglie → Prima della fioritura e quando la pianta è a maggior rigore (in genere in primavera, talvolta si fanno 2 raccolti) • sommità fiorite → alla fioritura ma prima della completa fioritura • fiori → ancora non sbocciate (es. rosa) o a fioritura completa (es camomilla) • frutti secchi → a completa maturità (es anice, finocchio) • frutti carnosi → a completa maturazione o immaturi La concentrazione del P.A. varia durante la giornata, quindi incide anche l’ora in cui si fa la raccolta. Lezione del 16 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 2 L’essiccazione L’essiccazione può essere fatta: • industrialmente (con macchinari specializzati • a casa (all’ombra, in un luogo areato mettendo le droghe su graticci o a mazzetti La conservazione Le droghe vanno conservate in recipienti in cui deve poter passare l’aria (cassette di legno, sacchetti di tela, di juta, di carta, barattoli di coccio con tappi di sughero) perché è sempre presente un po’ di umidità quindi nei recipienti non areati possono comparire muffe Le piante possono forare insetti specialmente nel periodo che va da agosto a settembre (fine estate). Alcune erbe come la bardana, la dulcamara, il tarassaco e i peduncoli di ciliegia, sono più soggetti ala formazione di insetti. Per brevi periodi, e prima dell’uso; le erbe possono essere messe in frigo in barattoli ben chiusi; in tal modo si evita la formazione di insetti le erbe raccolte in genere hanno la durata di due anni, per essere vendute necessitano dell’etichetta garante . “certificato di qualità”. Dopo la scadenza alcuni P.A. diminuiscono altri aumentano N. B. antiparassitari e anticrittogamici non passano nelle soluzioni Estrazione del P:A. solvente → nome dell’estratto • acqua → idro-lito (PA solubili in acqua) • alcool → alcool-lito (PA solubili in alcool) • vino → eno-lito (preparazione antica ora in disuso) • aceto → aceto-lito (preparazione antica ora in disuso) • olio → olio-lito • glicerolo → glicero-lito Lezione del 23 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 1 Idroliti Il solvente di un idrolito è l’acqua; attraverso questo processo vengono estratti i P.A. solubili in acqua. INFUSI: si ottiene versando acqua bollente sulla droga che è stata appositamente tagliata. Dose 5% per le droghe normali 1-2% per le droghe eroiche cioè che hanno un’azione farmacologia molto elevata (es. arnica, calendula) Posologia: 1 tazza 2-3 volte al dì L’infuso va assunto tiepido o freddo. E deve essere utilizzato nella giornata oppure entro 48 ore conservandolo in frigo a 4°C (l’acqua aiuta la proliferazione dei batteri, inoltre col passere delle ore i P.A. si alterano) L’infuso si usa per droghe con tessuto delicato quali fiori, foglie e gemme. In caso di foglie coriacee si hanno due alternative o far bollire la droga per qualche minuto oppure lasciare le foglie a macerare nell’acqua per un o e poi fare l’infuso. Viene fatto l’infuso anche di droghe con PA inastabili o volatili (olii essenziali). DECOTTO: si ottiene facendo bollire la droga in acqua Dose 5% per le droghe normali 1-2% per le droghe eroiche Posologia 1 tazza 2 volte al dì Il decotto si assume freddo Conservazione: Estemporanea Il decotto si usa per droghe compatte (radici, legni ecc) con P.A. termoresistenti. (ad es la liquirizia, pur essendo una radice va utilizzata in infuso perché ha molti olii essenziali. Tisane e decotti possono essere dolcificate con zucchero di canna o miele. TISANA: Soluzione acquosa di più piante messe insieme. • Rimedio Base (droga che ha l’azione farmacologia principale) • Coadiuvante (droga che aiuta l’azione farmacologia del rimedio base o risolve problemi secondari) • Correttore (rende più gradevole il sapore, in generale non conviene “nasondere2 il principio amaro perché ha azioni farmacologiche) Nel formulare tisane bisogna: • Rispettare l’omogeneità morfologica • Rispettare l’omogeneità farmacologia • Il n° di piante non deve essere molto elevato. Lezione del 23 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 2 Alcune tisane: • Tisana dimagrante Rimedio Base: − fucus vesiculosus (tallo) 40% Rimedio secondario − Tarassaco (radice) → disintossica il fegato ed è drenante 20% − Betulla (Foglie) → diuretico 15% − Finocchio (Semi) → carminativo e diuretico 10% Correttore − Liquirizia (radice) 15% I coadiuvanti in questo caso servono per risolvere problemi secondari e sono drenanti oltre a sgonfiare la pancia. Il rimedio secondario potrebbero essere sostituito da arancetti immaturi di arancio amaro, essi contengono la sinefrina che aumenta la termogenesi. Il rimedio principale può essere sostituita da rhodiola rosea che toglie l’ansia del cibo poiché fa aumentare la serotonina nel sistema nervoso Questa tisana contenendo radici è semi dovrebbe essere fatta come decotto Dose: Decotto con 2 cucchiai di droga in 2 bicchieri d’acqua, bollire per 15 minuti Posologia 2 volte al dì • Tisana per le vie respiratorie i caso di influenza, catarro e tosse Rimedio Base: − Timo volgare(foglie) 25% − Eucalipto (foglie) 25% Rimedio secondario − Altea (radice) 20% − Malva (Foglie) 20% − Papavero (Fiori) 10% Correttore − Nessuno NB occorre badare anche al peso specifico ad esempio il papavero è molto leggero quindi bastano 10 g Questa tisana può essere fatta come infuso ma anche come decotto riducendo il tempo di ebollizione a 5 minuti. Dose: Infuso in acqua con 2 cucchiai di droga in 2 bicchieri, far riposare per 10 minuti, filtrare e bere Posologia 2 volte al dì Lezione del 30 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 1 Alcooliti o tinture alcoliche Il solvente di un alcoolito è l’alcool etilico; attraverso questo processo vengono estratti i P.A. solubili sia in acqua e sia in alcool. L’alcool etilico si trova in commercio ad una gradazione alcolica di 95°, per essere usato deve esser ridotta la gradazione alcolica miscelando l’alcool con l’acqua secondo proporzioni riportate nell’apposta tabella. Alcool Etilico • 90° per canfora o soluzioni di o.e. (menta, anice,…) • 80° per droghe resinose (mirra, benzoino ecc,) • 70° per droghe contenenti alcaloidi • 60° in ogni altro caso • 20° per droghe contenenti principi amari (china, assenzio, centaura, genziana) Queste droghe stimolano la produzione delle secrezioni gastriche e quindi migliorano la digestione. Le gradazioni alcoliche superiori a 20° inibiscono le secrezioni gastriche per questo i P.A. delle droghe amare devono essere estratte a 20° gradi. Dose: rapporto in peso droga / alcool è : • Per droghe normali 20% (1:5) • Per droghe eroiche 10% (1:10) La droga viene lasciata a macerare per 10 – 20 gg, quindi viene filtrata e riportata a volume utilizzando un idroalcoolico avente la stessa gradazione di quello in cui si è lasciata a macerare la droga. Posologia: a gocce o a cucchiai (30-40gt 2 volte al dì, si può arrivare fino a 60gt 2 volte al dì in base al peso corporeo e alla reazione soggettiva all’estratto idroalcoolico) Conservazione: le tinture di grado alcolico superiore a 20° in realtà non hanno scadenza se vengono conservate in barattolo chiuso, dentro un barattolo scuro e in un posto fresco. Ora per norma di legge si è imposta la scadenza dopo 5 anni Tinture da estratti fluidi Vengono realizzate mescolando: estratto fluido + alcool con un rapporto tra il 10% e il 20% (cioè 20 ml di estratto fluido ogni 100 ml di alcool a 60° si agita e poi si lascia riposare per 24 ore. Le tinture da estratto fluido si preparano più velocemente, sono meno efficaci e meno costose. Lezione del 30 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 2 Oleoliti o tinture oleose o oli medicati Il solvente di un oleolito è l’olio; attraverso questo processo vengono estratti i P.A. liposolubili. Gli oleoliti sono diversi dagli oli medicinali ottenuti per spremitura e non per macerazione come l’olio di semi di lino, semi di ricino etc. La preparazione avviene: • Per soluzione (con olio essenziale diluito in olio) • Per digestione (A freddo, attraverso la macerazione in olio della droga per 10-20gg; ad esempio l’iperico si lascia macerare al sole mentre le altre droghe preferiscono la macerazione all’ombra) Dose: il rapporto droga solvente è del 10% (1:10) Oli usati: olio di oliva, olio di mandorle, olio di germe di grano, olio di jojoba etc Per i massaggi è preferibile l’olio di sesamo o di lino L’olio più buono è quello di jojoba perché è il più simile alla pelle L’olio di rosa mosqueta come quello di Argan e antiossidante e rigenerante, ottimo per le rughe. Conservazione: gli oleoliti non si conservano irrancidiscono NB gli oli essenziali sono un fitocomplesso e non sono oleoliti. Enolito o tinture vinose Il solvente di un enolito è il vino Rossi → droghe astringenti (tannini) Bianchi → droghe diuretiche Liquori → droghe con forte quantità di resine Dose: il rapporto droga/vino e del 5% (1:20) Preparazione: macerazione per 10 gg, filtrazione Posologia: 1 cucchiaio o bicchiere di liquore Conservazione: è soggetto a fermentazione acetica se la gradazione alcolica è tra i 10° e i 20° Vino di genziana (digestivo) Genziana radice 30 g Vino bianco 1 litro Macerare per 10gg, filtrare e prendere o come aperitivo o come digestivo in quanto aumenta la produzione di succhi gastrici Vino di gin-seng (tonificante) Gin-seng 50g Marsala 1 litro Macerare per 10gg, filtrare e prendere i bicchierino al mattino (pochi P.A. idem dell’estratto idroalcoolico) Acetoliti o tinture acetiche Il solvente di un acetolito è l’aceto naturale cioè quello ottenuto per fermentazione acetica del vino bianco (talvolta si usa il vino rosso decolorato) Dose: rapporto droga solvente 10% - 20 % (1:10 oppure 1:5) Preparazione: macerazione per 10 giorni (max 20gg) Conservazione: si conservano grazie alla presenza dell’acido acetico ma possono formare muffe e depositi, in tal caso vanno filtrati L’Aceto di Modena si ottiene da uva Trebbiana raccolta quando è matura. Il "Balsamico" si ottiene dal mosto d'uva cotto che matura per la lenta acetificazione derivata dalla naturale fermentazione e dalla progressiva concentrazione in botticelle di legni diversi, senza alcuna aggiunta di sostanze aromatiche. Di colore bruno, scuro, carico e lucente, manifesta la propria densità in una corretta, scorrevole sciropposità. Tre esempi di acetoliti Aceto da tavola (per uso culinario) • Alloro foglie 30g • Rosmarino foglie 20g • Ginepro frutti 20g • Cannella corteccia 10g • Menta foglie 10g • Timo sommità 10g • Aceto di vino bianco 1 Aceto dei quattro ladri (antisettico, ottimo per risciacquo dei capelli) • Assenzio sommità fiorite 16g • Rosmarino foglie 16g • Salvia foglie 16g • Menta foglie 16g • Ruta sommità fiorite 16g • Lavanda fiori 16g • Aglio bulbi 2g • Calamo aromatico rizoma 2g • Cannella corteccia 2g • Noce moscata 2g • Chiodi di garofano 2g • Aceto di vino bianco 1 Aceto antisterico (in caso di crisi isteriche e svenimenti) • Ruta sommità 50g • Rosmarino foglie 50g • Menta foglie 50g • Etanolo 50ml • Aceto di vino bianco 1 Lezione del 7 Dicembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 1 Lezione del 7 Dicembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 2 Macerati glicerinati o gemmoderivati La gemmoterapia è stata introdotta da Paul Henry nel 1956; vengono utilizzate parti embrionali della pianta ricche di ormoni, vitamine, enzimi ecc queste parti racchiudono tutta l’energia della pianta adulta. Nei glicerinati si usano: • Droghe: Gemme vegetali fresche, radici secondarie o tessuti embrionali in fase di crescita • Solvente: glicerina → H O → alcool 2 Preparazione − Raccolta vegetale (in primavera) − Triturazione e macerazione Prima fase della macerazione: in alcool a 90°per 4 - 5 g (rapporto droga solvente 1:20 cioè 5%) Seconda fase della macerazione: aggiunta di H O e glicerina in rapporto 1:1 2 (es 50g:50g se avevo 100g di alcool) e lasciare macerare per 3 settimane − Prima diluizione del macerato con H O- alcool e glicerina nel rapporto 1:10 2 Azione farmacologia: azione detossicante e drenante – Stimolazione del sistema reticolo - endoteliale. Classificazione dei prodotti in base al metodo di preparazione • Preparazioni ottenute per macerazione mediante operazioni meccaniche sulle droghe (triturazione) esempio Polveri • Preparazioni ottenute per macerazione della droga secca in un solvente (suffisso ito) oleolito → idrolito → alcolito Idroliti zuccherini → sciroppo Alcoliti zuccherini → elisir • Preparazioni ottenute per macerazione della droga fresca in solvente Tintura madre Macerati glicerinati • Preparazioni ottenute per spremitura della droga fresca succhi • Preparazioni ottenute per distillazione della droga fresca o secca con solvente (suffisso ato) Alcolato Idrolato ecc • Preparazioni ottenute per macerazione della droga fresca o secca in un solvente appropriato e successiva evaporazione Vengono classificati in base al grado di evaporazione: − ESTRATTI FLUIDI Si fa evaporare il solvente fino a che il peso della soluzione eguagli quello della droga di partenza Peso soluzione = Peso droga ⇒ 1 g di estratto fluido = 1g di droga secca − ESTRATTI MOLLI consistenza pastosa che non bagni più la carta da filtro − ESTRATTI SECCHI Polveri – Igroscopici (che tendono ad assorbite l’H O) 2