Lezione del 9 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 1
Farmacognosia. [farmaco+-gnosia]. Disciplina che studia le caratteristiche generali dei farmaci e
delle droghe semplici, quali vengono forniti dalla natura, cioè non sottoposti a processi di
trasformazione o di mescolamento che ne abbiano alterato in modo sostanziale l'aspetto e la
composizione originaria.
Storia della farmacognosia
Oltre ad avere un ruolo molto importante nell’alimentazione dell’uomo, le piante sono state utilizzate
fin dai tempi più antichi per curare numerose malattie.
L’utilizzo delle piante per le loro proprietà curative nasce in maniera istintiva e casuale. L'uomo vede
la pianta non solo come cibo, ma anche come medicina.
• Famosi sono i papiri rinvenuti dell’egittologo e romanziere tedesco G.M. Ebers (1837-1898)
risalenti alla VI dinastia 24 secolo a.c.. che trattano droghe vegetali, animali e minerali. Sono
riportate piante medicamentose che usiamo ancora oggi come , il giusquiamo, il ricino, il
cardamomo, finocchio, ginepro ecc. Tra le droghe animali possiamo ricordare:
− la tela di ragno usata per curare la malaria e le ferite
− la carne di vipera (la terriaca era un medicamento allora considerato portentoso e composto
da una grande varietà di elementi, di cui il principale era la carne di vipera che veniva
preparato il 24 giugno alla presenza di speziali e medici
− lombrichi (mal di denti)
− corna di cervo (instabilità dei denti)
• I Greci e i Romani ereditano dagli egiziani le nozioni relative alluso delle droghe e le portano a
livelli più alti. Solo in epoca romana si comincia a parlare di Farmacoterapia e Farmacognosia
nel senso moderno del termine (studio delle “droghe, ovvero dei prodotti complessi di origine
vegetale, animale): non si hanno più meri elenchi, ma delle vere e proprie descrizioni dell’uso,
degli effetti, del dosaggio, delle modalità di somministrazione e dell’aspetto delle piante
medicinali.
− Aristotele si interessa di botanica e scienze naturali
− Il primo trattato sistematico di botanica farmaceutica è il difficile quasi incomprensibile “De
historia plantarum” scritto dal greco Teofrasto (372-287 a.C.), successore di Aristotele nella
direzione della sua scuola.
− Un’altra figura greca è protagonista di un atto di importanza eccezionale: Ippocrate fondatore
della scuola di Coo (460-377 circa a.C.), un medico dell'antichità greca che attraverso una
collezione di 70 libri, "Corpus Hippocraticum", classificò per la prima volta in maniera
organica 300 specie di piante medicinali, fornendo anche ricette, metodi di dosaggio e diete,
influenzando il mondo romano ed anche il pensiero medievale. Per questo viene considerato
il padre della medicina
− Il greco Discoride (500 d.c.) scrisse un trattato sulle sostanze con effetti benefici per la salute
dell'uomo, chiamato in seguito generalmente "De Materia Medica". Comprende composti
medicinali da tutti e tre i regni naturali, quello vegetale, quello animale (compreso l'uomo) e
quello dei minerali. Egli tratta tutta la conoscenza medica dell'epoca, comprendendo le
proprietà medicinali delle piante ed inserendo le piante non in ordine alfabetico, ma secondo
le loro affinità
− Claudio Galeno (129-201 d.c.) catalogò i medicamenti in funzione del "calore" (o umore),
secondo gradi crescenti, permettendo la scelta del farmaco con tale parametro per ogni
malattia (Methodus medendi).ed introdusse la Farmacia Galenica cioè la preparazione di
droghe con solventi e azioni meccaniche. (idrolisi, alcoliti, oleoliti ecc)
Lezione del 9 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 2
• Durante il medioevo inizia una fase di forte contraddizione, i monaci attraverso la trascrizione di
testi e la realizzazione di orti conservano le conoscenze scientifiche e mediche nei monasteri allo
stesso tempo la chiesa individua le erbe del diavolo (mandragola, stramonio, belladonna e
giusquiamo) utilizzate dalle streghe da portare sul rogo (vedi Giovanna d’Arco incolpata di
portare la mandragola sotto l’armatura cosa che la rendeva invincibile)
− Tra i monaci famosa è Suor Ildegarda che introduce alcune nuove erbe :arnica e pilosella
− Nasce la Scuola Salernitana
• Nel rinascimento (400-500) prende il via la vera scienza botanica. Nascono i primi "erbari secchi",
che consentono una più esatta identificazione delle piante (tra gli studiosi più noti: Luca Ghini,
Ulisse Aldrovandi, Andrea Cesalpino, Giovanni Girault) e si diffondono le prime cattedre
universitarie di Lectura semplicium (botanica sperimentale). Queste erbe dalle proprietà
medicamentose furono dette officinali, parola che deriva dal latino "officina", con riferimento
agli antichi laboratori farmaceutici dove venivano estratti dalle erbe i principi attivi, le sostanze
chimiche con cui curare le malattie.
− In questi anni, Paracelso (svizzero 1493-1541) scopre la V essenza delle piante attraverso gli
studi chimici: individua il principio attivo della pianta
− Pier Andrea Mattioli classifica 100 nuove specie botaniche
− In Italia vengono allestiti molti Orti Botanici, i più importanti sono quelli di Pisa (Luca Ghini),
Venezia; Padova
− Luigi XIII a Parigi fonda il “ Giardino del Re”
− Linneo (1707-1778), partendo dalla scoperta degli organi sessuali dei fiori, classifica le piante
adottando una speciale nomenclatura a due nomi. Il genere e la specie permette di identificare
ogni specie vivente.
Solo dopo l’individuazione del “principio attivo” viene abbandonato il metodo della signatura
In fatti le piante venivano usate per tradizione, consuetudine ma soprattutto per i caratteri fisici, in
quanto evocavano con il loro aspetto parti del corpo umano.
Anche Paracelo utilizzava il criterio della somiglianza, ad esempio:
melograno → denti (piorrea, gengive deboli e sanguinanti)
noci → testa
spaccapietre → calcoli
Eufrasia → occhi
foglie di fico → mani
capelvenere → capelli
equiseto → colonna vertebrale
polmonaria → polmone
Con l’avvento della chimica vengono isolati i principi attivi, studiati e sintetizzati in laboratorio
Il primo principio attivo isolato è stato l’acido salicilico del salice bianco.
Ai nostri giorni, la comunità scientifica ha riconosciuto nelle piante grandi doti curative: molti
medicinali moderni contengono quale principio attivo le sostanze ricavate per l’appunto dalle piante
o prodotti di sintesi.
PRNCPI ATTIVI: sostanze che derivano dal metabolismo cellulare delle piante a cui è attribuita
l’attività farmacologia
esempi di principi attivi
oppio → morfina (antidolorifico)
ipecacuana → emetina (antivomito) Lezione del 9 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 3
noce vomica → stricnina (stimolante)
china → chinino (antimalarico)
salice → acido salicilico (antipiretico)
malva → mucillagine (antinfiammatorio)
noce → tannino (astringente – antiossidante)
rabarbaro → principio amaro (aumenta la secrezione gastrica e favorisce la digestione)
senna → antrachinoni (lassativi)
FITOCOMPLESSO: è costituito dai P.A. legati ad altre molecole (non identificate e non
identificabili) che nei normali processi di purificazione verrebbero eliminati.
Il fitocomplesso ha:
• un azione farmacologia più armoniosa (tende a ristabilire un equilibrio nell’organismo)
• una biodisponibilità maggiore in quanto viene assimilata meglio [ad es la vitamina C del
Cebion è solo Acido Ascorbico mentre quella contenuta in una spremuta d’arancia contiene
Acido Ascorbico e flavonodi (antinfiammatori – immunostimolanti)]
• ha unazione farmacologia meno specifica
L’estrazione di un P.A. implica l’uso di solventi, l’azione dell’estratto cambia in base alla dose che
assumo e a come la faccio l’estrazione
es se prepara il tè variando l tempo di infusione avrò risultati diversi
1 – 2 minuti → ricco di alcaloidi (caffeina e teina) =eccitante
nuti → ricco di alcaloidi e tannini (i tannini si uniscono agli alcaloidi e li rendono meno disponibili all’apparato
digerente + tannini)= antiossidante - astringente
5 minuti o più → ricco di tannini (avrà una patina in superficie) irritante per l’apparato digerente
Vi sono alcune droghe che hanno un azione paradosso, ad esempio la valeriana che è un sedativo
ma su alcuni soggetti ha l’effetto contrario
Le vitamine non vanno ma res in dosi eccessive in quanto la loro sovrabbondanza nell’organismo
viene interpretata come carenza . La dose giornaliera dovrebbe essere di 500 mg, nei fumatori va
maggiorata a 1 g. Se ne prendo 10 – 15 g mi possono causare tumori
vitamina D →olio di fegato di merluzzo
vitamina E →olio di germe di grano
Vitamina C →agrumi Lezione del 16 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 1
Droghe
Minerali, animali, piante e loro parti usate a scopo terapeutico (es. la cartilagine dello squalo, i fiori
di calendula ecc)
Classificazione delle piante Medicinali secondo la provenienza:
• spontanee (Le piante spontanee, cioè quelle che non sono seminate appositamente dall'uomo,
vengono raccolte sempre più raramente perchè risulta costoso inoltre non è possibile
controllare le sostanze presenti nel terreno che possono essere state assorbite come pesticidi e
anticrittogamici))
• coltivate
• indigene (appartenenti all’habitat)
• acclimatale [piante che si sono adattate al nostro clima ma non sono do origine Italiana. Es
pomodori, peperoncino(pepe dei poveri), patate, mais]
• esotiche (provengono da altri paesi, in Italia o non riescono a crescere oppure hanno pochi
principi attivi perché l’ambiente non è favorevole al loro completo sviluppo. es ginseng: il
migliore è quello coreano
Tempo balsamico:
periodo in cui nella pianta è maggiormente contenuto il principio attivo
Regole generali per la raccolta
(ci possono essere delle differenze tra pianta e pianta, quindi occorre consultare testi erboristici)
• organi sotterranei → Autunno (la pianta è ha riposo, la parte aerea e (radici/tuberi/rizomi)
assente o poco sviluppata)
• cortecce → dalla primavera fino alla fine dell’estate ma prima (non da piante molto vecchie)
della fioritura (in questo periodo sale la linfa) La corteccia viene separata dal legno con un
coltello d’osso
• legno → autunno /inverno
• foglie → Prima della fioritura e quando la pianta è a
maggior rigore (in genere in primavera, talvolta si fanno 2 raccolti)
• sommità fiorite → alla fioritura ma prima della completa fioritura
• fiori → ancora non sbocciate (es. rosa) o a fioritura completa (es camomilla)
• frutti secchi → a completa maturità (es anice, finocchio)
• frutti carnosi → a completa maturazione o immaturi
La concentrazione del P.A. varia durante la giornata, quindi incide anche l’ora in cui si fa la raccolta.
Lezione del 16 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 2
L’essiccazione
L’essiccazione può essere fatta:
• industrialmente (con macchinari specializzati
• a casa (all’ombra, in un luogo areato mettendo le droghe su graticci o a mazzetti
La conservazione
Le droghe vanno conservate in recipienti in cui deve poter passare l’aria (cassette di legno, sacchetti
di tela, di juta, di carta, barattoli di coccio con tappi di sughero) perché è sempre presente un po’ di
umidità quindi nei recipienti non areati possono comparire muffe
Le piante possono forare insetti specialmente nel periodo che va da agosto a settembre (fine estate).
Alcune erbe come la bardana, la dulcamara, il tarassaco e i peduncoli di ciliegia, sono più soggetti ala
formazione di insetti.
Per brevi periodi, e prima dell’uso; le erbe possono essere messe in frigo in barattoli ben chiusi; in tal
modo si evita la formazione di insetti
le erbe raccolte in genere hanno la durata di due anni, per essere vendute necessitano dell’etichetta
garante . “certificato di qualità”.
Dopo la scadenza alcuni P.A. diminuiscono altri aumentano
N. B. antiparassitari e anticrittogamici non passano nelle soluzioni
Estrazione del P:A.
solvente → nome dell’estratto
• acqua → idro-lito (PA solubili in acqua)
• alcool → alcool-lito (PA solubili in alcool)
• vino → eno-lito (preparazione antica ora in disuso)
• aceto → aceto-lito (preparazione antica ora in disuso)
• olio → olio-lito
• glicerolo → glicero-lito
Lezione del 23 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 1
Idroliti
Il solvente di un idrolito è l’acqua; attraverso questo processo vengono estratti i P.A. solubili in
acqua.
INFUSI: si ottiene versando acqua bollente sulla droga che è stata appositamente tagliata.
Dose 5% per le droghe normali
1-2% per le droghe eroiche cioè che hanno un’azione farmacologia molto elevata (es. arnica,
calendula)
Posologia: 1 tazza 2-3 volte al dì
L’infuso va assunto tiepido o freddo. E deve essere utilizzato nella giornata oppure entro 48 ore
conservandolo in frigo a 4°C (l’acqua aiuta la proliferazione dei batteri, inoltre col passere delle ore i
P.A. si alterano)
L’infuso si usa per droghe con tessuto delicato quali fiori, foglie e gemme.
In caso di foglie coriacee si hanno due alternative o far bollire la droga per qualche minuto oppure
lasciare le foglie a macerare nell’acqua per un o e poi fare l’infuso.
Viene fatto l’infuso anche di droghe con PA inastabili o volatili (olii essenziali).
DECOTTO: si ottiene facendo bollire la droga in acqua
Dose 5% per le droghe normali
1-2% per le droghe eroiche
Posologia 1 tazza 2 volte al dì
Il decotto si assume freddo
Conservazione: Estemporanea
Il decotto si usa per droghe compatte (radici, legni ecc) con P.A. termoresistenti. (ad es la liquirizia,
pur essendo una radice va utilizzata in infuso perché ha molti olii essenziali.
Tisane e decotti possono essere dolcificate con zucchero di canna o miele.
TISANA: Soluzione acquosa di più piante messe insieme.
• Rimedio Base (droga che ha l’azione farmacologia principale)
• Coadiuvante (droga che aiuta l’azione farmacologia del rimedio base o risolve problemi
secondari)
• Correttore (rende più gradevole il sapore, in generale non conviene “nasondere2 il principio
amaro perché ha azioni farmacologiche)
Nel formulare tisane bisogna:
• Rispettare l’omogeneità morfologica
• Rispettare l’omogeneità farmacologia
• Il n° di piante non deve essere molto elevato.
Lezione del 23 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 2
Alcune tisane:
• Tisana dimagrante
Rimedio Base:
− fucus vesiculosus (tallo) 40%
Rimedio secondario
− Tarassaco (radice) → disintossica il fegato ed è drenante 20%
− Betulla (Foglie) → diuretico 15%
− Finocchio (Semi) → carminativo e diuretico 10%
Correttore
− Liquirizia (radice) 15%
I coadiuvanti in questo caso servono per risolvere problemi secondari e sono drenanti oltre a
sgonfiare la pancia. Il rimedio secondario potrebbero essere sostituito da arancetti immaturi di
arancio amaro, essi contengono la sinefrina che aumenta la termogenesi.
Il rimedio principale può essere sostituita da rhodiola rosea che toglie l’ansia del cibo poiché fa
aumentare la serotonina nel sistema nervoso
Questa tisana contenendo radici è semi dovrebbe essere fatta come decotto
Dose: Decotto con 2 cucchiai di droga in 2 bicchieri d’acqua, bollire per 15 minuti
Posologia 2 volte al dì
• Tisana per le vie respiratorie i caso di influenza, catarro e tosse
Rimedio Base:
− Timo volgare(foglie) 25%
− Eucalipto (foglie) 25%
Rimedio secondario
− Altea (radice) 20%
− Malva (Foglie) 20%
− Papavero (Fiori) 10%
Correttore
− Nessuno
NB occorre badare anche al peso specifico ad esempio il papavero è molto leggero quindi bastano 10
g
Questa tisana può essere fatta come infuso ma anche come decotto riducendo il tempo di ebollizione
a 5 minuti.
Dose: Infuso in acqua con 2 cucchiai di droga in 2 bicchieri, far riposare per 10 minuti, filtrare e bere
Posologia 2 volte al dì Lezione del 30 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 1
Alcooliti o tinture alcoliche
Il solvente di un alcoolito è l’alcool etilico; attraverso questo processo vengono estratti i P.A. solubili
sia in acqua e sia in alcool.
L’alcool etilico si trova in commercio ad una gradazione alcolica di 95°, per essere usato deve esser
ridotta la gradazione alcolica miscelando l’alcool con l’acqua secondo proporzioni riportate
nell’apposta tabella.
Alcool Etilico
• 90° per canfora o soluzioni di o.e. (menta, anice,…)
• 80° per droghe resinose (mirra, benzoino ecc,)
• 70° per droghe contenenti alcaloidi
• 60° in ogni altro caso
• 20° per droghe contenenti principi amari (china, assenzio, centaura, genziana) Queste droghe
stimolano la produzione delle secrezioni gastriche e quindi migliorano la digestione. Le
gradazioni alcoliche superiori a 20° inibiscono le secrezioni gastriche per questo i P.A. delle
droghe amare devono essere estratte a 20° gradi.
Dose: rapporto in peso droga / alcool è :
• Per droghe normali 20% (1:5)
• Per droghe eroiche 10% (1:10)
La droga viene lasciata a macerare per 10 – 20 gg, quindi viene filtrata e riportata a volume
utilizzando un idroalcoolico avente la stessa gradazione di quello in cui si è lasciata a macerare la
droga.
Posologia: a gocce o a cucchiai (30-40gt 2 volte al dì, si può arrivare fino a 60gt 2 volte al dì in base
al peso corporeo e alla reazione soggettiva all’estratto idroalcoolico)
Conservazione: le tinture di grado alcolico superiore a 20° in realtà non hanno scadenza se vengono
conservate in barattolo chiuso, dentro un barattolo scuro e in un posto fresco. Ora per norma di legge
si è imposta la scadenza dopo 5 anni
Tinture da estratti fluidi
Vengono realizzate mescolando:
estratto fluido + alcool con un rapporto tra il 10% e il 20% (cioè 20 ml di estratto fluido ogni 100 ml
di alcool a 60°
si agita e poi si lascia riposare per 24 ore.
Le tinture da estratto fluido si preparano più velocemente, sono meno efficaci e meno costose. Lezione
del 30 novembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 2
Oleoliti o tinture oleose o oli medicati
Il solvente di un oleolito è l’olio; attraverso questo processo vengono estratti i P.A. liposolubili.
Gli oleoliti sono diversi dagli oli medicinali ottenuti per spremitura e non per macerazione come
l’olio di semi di lino, semi di ricino etc.
La preparazione avviene:
• Per soluzione (con olio essenziale diluito in olio)
• Per digestione (A freddo, attraverso la macerazione in olio della droga per
10-20gg; ad esempio l’iperico si lascia macerare al sole mentre le altre
droghe preferiscono la macerazione all’ombra)
Dose: il rapporto droga solvente è del 10% (1:10)
Oli usati: olio di oliva, olio di mandorle, olio di germe di grano, olio di jojoba etc
Per i massaggi è preferibile l’olio di sesamo o di lino
L’olio più buono è quello di jojoba perché è il più simile alla pelle
L’olio di rosa mosqueta come quello di Argan e antiossidante e rigenerante, ottimo per le rughe.
Conservazione: gli oleoliti non si conservano irrancidiscono
NB gli oli essenziali sono un fitocomplesso e non sono oleoliti.
Enolito o tinture vinose
Il solvente di un enolito è il vino
Rossi → droghe astringenti (tannini)
Bianchi → droghe diuretiche
Liquori → droghe con forte quantità di resine
Dose: il rapporto droga/vino e del 5% (1:20)
Preparazione: macerazione per 10 gg, filtrazione
Posologia: 1 cucchiaio o bicchiere di liquore
Conservazione: è soggetto a fermentazione acetica se la gradazione alcolica è tra i 10° e i 20°
Vino di genziana (digestivo)
Genziana radice 30 g
Vino bianco 1 litro
Macerare per 10gg, filtrare e prendere o come aperitivo o come digestivo in quanto aumenta la
produzione di succhi gastrici
Vino di gin-seng (tonificante)
Gin-seng 50g
Marsala 1 litro
Macerare per 10gg, filtrare e prendere i bicchierino al mattino (pochi P.A. idem dell’estratto
idroalcoolico)
Acetoliti o tinture acetiche
Il solvente di un acetolito è l’aceto naturale cioè quello ottenuto per fermentazione acetica del vino
bianco (talvolta si usa il vino rosso decolorato)
Dose: rapporto droga solvente 10% - 20 % (1:10 oppure 1:5)
Preparazione: macerazione per 10 giorni (max 20gg)
Conservazione: si conservano grazie alla presenza dell’acido acetico ma possono formare muffe e
depositi, in tal caso vanno filtrati
L’Aceto di Modena si ottiene da uva Trebbiana raccolta quando è matura.
Il "Balsamico" si ottiene dal mosto d'uva cotto che matura per la lenta acetificazione derivata dalla
naturale fermentazione e dalla progressiva concentrazione in botticelle di legni diversi, senza alcuna
aggiunta di sostanze aromatiche. Di colore bruno, scuro, carico e lucente, manifesta la propria densità
in una corretta, scorrevole sciropposità.
Tre esempi di acetoliti
Aceto da tavola
(per uso culinario)
• Alloro foglie 30g
• Rosmarino foglie 20g
• Ginepro frutti 20g
• Cannella corteccia 10g
• Menta foglie 10g
• Timo sommità 10g
• Aceto di vino bianco 1 

Aceto dei quattro ladri
(antisettico, ottimo per risciacquo dei capelli)
• Assenzio sommità fiorite 16g
• Rosmarino foglie 16g
• Salvia foglie 16g
• Menta foglie 16g
• Ruta sommità fiorite 16g
• Lavanda fiori 16g
• Aglio bulbi 2g
• Calamo aromatico rizoma 2g
• Cannella corteccia 2g
• Noce moscata 2g
• Chiodi di garofano 2g
• Aceto di vino bianco 1

Aceto antisterico
(in caso di crisi isteriche e svenimenti)
• Ruta sommità 50g
• Rosmarino foglie 50g
• Menta foglie 50g
• Etanolo 50ml
• Aceto di vino bianco 1 

Lezione del 7 Dicembre – farmacognosia – “corso base” Pagina 1 Lezione del 7 Dicembre – farmacognosia – “corso base”
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Macerati glicerinati o gemmoderivati
La gemmoterapia è stata introdotta da Paul Henry nel 1956; vengono utilizzate parti embrionali della
pianta ricche di ormoni, vitamine, enzimi ecc queste parti racchiudono tutta l’energia della pianta
adulta.
Nei glicerinati si usano:
• Droghe: Gemme vegetali fresche, radici secondarie o tessuti embrionali in fase di crescita
• Solvente: glicerina → H O → alcool
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Preparazione
− Raccolta vegetale (in primavera)
− Triturazione e macerazione
Prima fase della macerazione: in alcool a 90°per 4 - 5 g (rapporto droga
solvente 1:20 cioè 5%)
Seconda fase della macerazione: aggiunta di H O e glicerina in rapporto 1:1
2
(es 50g:50g se avevo 100g di alcool) e lasciare macerare per 3 settimane
− Prima diluizione del macerato con H O- alcool e glicerina nel rapporto 1:10
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Azione farmacologia: azione detossicante e drenante – Stimolazione del sistema
reticolo - endoteliale.
Classificazione dei prodotti in base al metodo di preparazione
• Preparazioni ottenute per macerazione mediante operazioni meccaniche sulle droghe
(triturazione) esempio Polveri
• Preparazioni ottenute per macerazione della droga secca in un solvente (suffisso ito) oleolito →
idrolito → alcolito Idroliti zuccherini → sciroppo Alcoliti zuccherini → elisir
• Preparazioni ottenute per macerazione della droga fresca in solvente Tintura madre Macerati
glicerinati
• Preparazioni ottenute per spremitura della droga fresca succhi
• Preparazioni ottenute per distillazione della droga fresca o secca con solvente (suffisso ato)
Alcolato Idrolato ecc
• Preparazioni ottenute per macerazione della droga fresca o secca in un solvente appropriato e
successiva evaporazione Vengono classificati in base al grado di evaporazione:
− ESTRATTI FLUIDI Si fa evaporare il solvente fino a che il peso della
soluzione eguagli quello della droga di partenza Peso soluzione = Peso droga ⇒
1 g di estratto fluido = 1g di droga secca
− ESTRATTI MOLLI consistenza pastosa che non bagni più la carta da filtro
− ESTRATTI SECCHI Polveri – Igroscopici (che tendono ad assorbite l’H O)
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