piante officinal1 - Erboristeria Sauro

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PIANTE OFFICINALI
La droga è quindi la materia prima utilizzata nelle preparazioni erboristiche e da essa si
estraggono, oltre al principio attivo che interessa maggiormente, altre sostanze attive che,
nell'insieme originano quello che viene chiamato FITOCOMPLESSO. Assumendo una droga
dunque si assimila un insieme di principi attivi che farmacologicamente possono esplicare
un'azione sinergica, favorire l'assorbimento o ridurre o annullare eventuali effetti indesiderati
fungendo da "diluitori" del principio attivo principale. L'AZIONE SINERGICA (insieme di principi
attivi che concorrono ad ottenere un determinato effetto) può essere ottenuta anche utilizzando
Più droghe. In questo caso avremo i COMPOSTI che si ottengono per semplice miscela o unendo
prodotti finiti già estratti. Le principali droghe possono essere rappresentate da:
•
pianta intera
•
parte aerea (fusto o foglie)
•
Radici. bulbo o rizomi
•
Foglie
•
Fiori
•
Semi. bacche o frutto
•
Linfa
•
Corteccia
•
Brattee (foglie adibite a proteggere il fiore)
•
Resine
•
Scorza del frutto
•
Gemme
•
Giovani getti
E' importante sapere che "Droga" non coincide con pianta e che di conseguenza una
stessa pianta può contenere Più droghe.
Se prendiamo in considerazione il Tiglio esso contiene due droghe: le gemme e le brattee
con i fiori.
L'uso erboristico o farmacologico di una pianta ha senso solo in funzione dei principi attivi
in essa contenuti.
Alcaloidi: (azoto, carbonio, idrogeno e ossigeno) Sono i principi attivi Più potenti
rappresentati da molecole complesse che si distinguono per la presenza di un atomo di
azoto. Normalmente sono considerati veleni (I Più potenti veleni sono alcaloidi ) in quanto i
loro effetti fisiologici sono talmente forti e immediati che, a qualsiasi livello agiscano,
determinano reazioni che possono condurre a gravi conseguenze ivi compresa la morte. I l
loro uso in campo medico è tuttavia diffuso ma solo con dosaggi controllati, mirati e
giustificati da corrette diagnosi.
Saponine: Si tratta di glucosidi a forte azione tensioattiva (diminuiscono la tensione
superficiale dell'acqua formando schiuma) che perdono le loro proprietà terapeutiche se si
fanno bollire troppo a lungo. Il nome di questo principio attivo fa pensare giustamente al
sapone che ne è logicamente l'uso cosmetico Più diffuso. Tuttavia la loro efficacia curativa
si manifesta anche nell'uso interno (ci riferiamo ovviamente alle saponine e non al sapone
che le contiene) in quanto la loro azione ha effetti espettoranti e, secondariamente,
diuretici. L'assunzione di saponine è quindi raccomandata come "sinergico" (azione che
concorre positivamente ad ottenere un risultato curativo) in tutte le cure in quanto
favorisce l'assorbimento di altre sostanze farmacologiche.
Tannini: Il termine deriva da "tannare+conciare le pelli". Sono sostanze tipicamente
vegetali e non contengono azoto. Hanno la proprietà di far precipitare le proteine con la
formazione di coaguli ed esplicano di conseguenza un'azione astringente,
antiinfiammatoria ed emostatica. Il loro utilizzo riguarda sia l'uso interno che interno per
frenare le infiammazioni, arrestare Piccole emorragie cutanee o delle mucose, contro
diarree e come antimocrobico. I tannini sono solubili in acqua e perdono efficacia a
contatto con l'aria o se sottoposti a bollitura troppo prolungata.
Resine: Sono il prodotto di secrezione di alcune cellule specializzate ( presenti soprattutto
nelle conifere) e scaturiscono dalla polimerizzazione e ossidazione di olii essenziali
appartenenti al gruppo dei terpeni.
Vitamine idrosolubili: vitamine del gruppo B - C _ P Vitamine liposolubili: A - D - E - F - K
La migliore assunzione di questi preziosi elementi va fatta soprattutto consumando cibi
freschi e crudi. La cottura e i processi di conservazione ne provocano la progressiva
riduzione che può essere limitata attraverso una cottura a vapore o in poca acqua ed
evitando possibilmente il sale.
Mucillagini: Polissacaridi che si presentano sottoforma di masse amorfe biancastre che in
acqua originano soluzioni colloidali e viscose ma non adesive. Queste proprietà chimicofisiche esplicano un'azione antinfiammatoria a livello delle mucose sulle quali la
mucillagine si deposita in modo stratificato fungendo da barriera contro le irritazioni. La
bollitura prolungata ne provoca un annullamento dell' efficacia.
Principi amari: Sostanze di vario genere ( es. nella genziana) caratterizzate dal sapore
amaro. Proprio quest'ultimo ne costituisce la peculiarità. Favoriscono la digestione e
l'appetito aumentando la secrezione cloropeptica agendo anche a livello epatico
stimolando la secrezione (azione coleretica) e biliare per quanto riguarda il deflusso
(azione colagoga).
Olii essenziali: Si ottengono per distillazione, estrazione con solventi volatili o per
pressione. Si tratta di miscugli di sostanze organiche volatili ( terpeni ciclici e aciclici, alcoli,
aldeidi, chetoni, acidi) e di consistenza oleosa. Sono poco solubili in acqua ma molto
solubili in alcool, etere, cloroformio e grassi. Glucosidi: Sono i principi attivi Più importanti
e quelli che giustificano l'utilizzo di molte Piante in farmacologia e fitoterapia. Non a caso
la loro suddivisione rispecchia spesso l'uso farmacologico e quindi avremo:
Cardiotonici: a livello cardiaco; Antrachinonici: azione lassativa o purgativa;
Solforati: azione antisettica, stimolante, stomachica, revulsiva; Arbutina e metilarbutina:
azione antisettica sulle vie urinarie; Salicilica: azione antireumatica e antipiretica ( es.
Salice)
Acidi organici: Sono presenti sotto forma di sali e abbondano particolarmente nelle
leguminose. Possiedono attività osmotica ed esercitano un'azione blandamente lassativa.
Sali minerali e sostanze inorganiche: Sono particolarmente importanti per l'attività
osmotica dell'organismo e per i tessuti di sostegno (sali di potassio, di calcio, di ferro e
acido silicico).
Oligoelementi: Elementi richiesti dall'organismo in quantità ridottissime ma nello stesso
tempo importantissimi per tutte le attività fisiologiche, di crescita e di sana costituzione
(Cobalto, Magnesio, Manganese, Rame, Zinco).
Flavonoidi: da ((flavus" = giallo). Sono sostanze che rendono Più resistenti i vasi capillari
e utili contro gli spasmi digestivi e i disturbi cardiovascolari. I Più noti sono la rutina e
l'esperidina.
Cumarine: La presenza di cumarine può essere anche percepita in modo olfattivo visto
che tutte le Piante ricche di tali sostanze odorano di fieno fresco. Pare che agiscano sulla
distensione della muscolatura liscia. Esistono due categorie di cumarine: sempici e
complesse come le furanocumarine.
Terpeni: I terpeni sono biomolecole costituite da multipli dell'unità isoprenica
I fenoli. Svolgono principalmente attività antisettica e analgesica. Un esempio è l’acido
salicilico contenuto nell’aspirina e naturalmente presente nella corteccia
Le preparazioni erboristiche
La predisposizione della droga
Una volta isolata la parte di pianta che contiene i principi attivi richiesti occorre predisporla
alla preparazione o semplicemente al confezionamento, nel caso di Piante essiccate.
Droghe destinate ad uso aromatico in cucina vanno ridotte quasi in polvere, negli altri casi,
secche o fresche che siano, ridotte a pezzetti grossolani ( basta sforbiciare mazzetti di
erbe) onde agevolarne l'eventuale filtraggio.
I solventi
I principi attivi contenuti nelle droghe vanno estratti e per far questo occorre un solvente
che nello stesso tempo costituirà anche il "veicolo" adatto per la somministrazione o
l'applicazione delle sostanze estratte. I solventi hanno dunque l'importante ruolo di estrarre
sostanze attive dalla pianta e insieme alla droga costituiscono la materia prima
dell'erborista o del cauto apprendista. I solventi principali sono: acqua, vino, olio d'oliva,
alcool, glicerina, aceto ecc.
I principali preparati
I vari preparati erboristici prendono il nome dal solvente o dal loro aspetto finale
caratterizzato dal "veicolo" utilizzato per l'assunzione.
Idroliti: le tisane
Sono soluzioni acquose di fitocomplessi di Piante medicinali ottenute versando acqua
bollente sulla droga ( infuso) o portando ad ebollizione quest'ultima aggiunta a freddo
( decotto ). Le Tisane vengono preparate dunque a partire da miscugli di erbe realizzati
allo scopo di rinforzare l'effetto curativo attraverso un sinergismo costituito dai vari principi
attivi. Nella preparazione si devono sempre seguire alcuni criteri derivanti da quella che è
la composizione base di una Tisana.
Il rimedio base ( rimedium cardinale ): Una o Più droghe che contengono i principi attivi
necessari alla cura da intraprendere;
L'adiuvante ( adjuvans ): Una o Più droghe aventi lo scopo di rinforzare il rimedio base
attraverso un'azione detta "sinergica" in quanto atta a favorire l'assorbimento dei principi
attivi necessari. Un esempio è dato dalle saponine che svolgono un ruolo importantissimo
in tal senso.
Il correttore ( corrigens ): Serve per migliorare il sapore e l'odore della Tisana. In ogni caso
nella composizione di una Tisana si deve:
Associare sempre droghe omogenee per durezza o delicatezza. Ad esempio non fare mai
tisane con radici e fiori insieme ma miscelare tra loro foglie tenere e fiori o radici con
cortecce.
Rispettare l' omogeneità farmacologia. Mai unire droghe ad effetto contrapposto.
Non miscelare più di 5-8 droghe.
Infusi
L'infuso è una soluzione medicamentosa ottenuta da una o più droghe secche disciolte in
acqua portata a temperatura di ebollizione ( da unire a fiamma spenta) e lasciate infondere
in un tempo che varia dai 5 ai 30 minuti. Il dosaggio è generalmente di 1 a 20 con dosi di
circa 5 grammi di droga ogni 100 grammi di acqua.
Gli infusi devono essere preparati e consumati al momento in quanto non si conservano.
Decotti
Si usano generalmente quando si ha a che fare con droghe piuttosto dure e consistenti (
radici, rizomi. cortecce o altre parti dure) ma anche in altri casi. Rispetto alle tisane e gli
infusi le droghe vengono immesse in acqua fredda e quindi portata ad ebollizione. Il tempo
di ebollizione è di circa 10-30 minuti per le parti dure e di 5 minuti per fiori, foglie ecc. E'
buona norma, prima di filtrare, lasciare riposare a fuoco spento per circa 10 minuti.
Il rapporto droga solvente è lo stesso degli infusi ( 1 a 20 e in taluni casi 1 a 50 ). Il decotto
può essere consumato freddo e si conserva uno o due giorni se posto in frigorifero.
Tinture o soluzioni idroalcooliche
Negli alcoliti il solvente è costituito dall'alcool, opportunamente ridotto di gradazione
mediante diluizione proporzionale in acqua, che va utilizzato con droghe preferibilmente
fresche.
Esistono vari metodi di estrazione ma generalmente si usa un dosaggio 10: 1 o 5: 1
Un metodo indicato per l' ottenimento delle tinture è quello della percolazione dove,
rispettando sempre le stesse proporzioni, la droga viene immessa in un cilindro che nella
parte inferiore si restringe ad imbuto munito di rubinetto. Una serie di filtri tengono
appressata la droga e su di essi si versa la soluzione che percola attraverso di essi. Ogni
tanto di apre il rubinetto, si svuota il tutto e si reimmette dall’alto. Si potenzia così l’azione
del solvente e l’infusione può definirsi perfetta. Dopo il filtraggio il preparato si confeziona
in flaconi con contagocce e va assunto con poca acqua in dosi che possono variare dalle
15 alle 30/40 gocce
Consigli sulla somministrazione dei preparati erboristici
Per avere una maggiore efficacia, è consigliabile attenersi ad alcune regole (salvo diversa
prescrizione) circa l'assunzione dei diversi preparati.
Mattino a digiuno
Depurativi, lassativi e purganti, diuretici, cicatrizzanti delIo stomaco e dell' intestino,
vermifughi, enteroclismi o clisteri.
Alle ore 10 o 16 (oppure due ore prima o dopo i pasti)
Neurotonici, antigottosi, antireumatici, cardiotonici, epatoprotettori, emmenagoghi,
antisettici, antitosse. antipiretici.
15 - 20 minuti prima dei pasti :
Ricostituenti, antiacidi, demineralizzanti.
Dopo i pasti:
antiacidi, digestivi, carminativi, sedativi, antifermentativi, calmanti dei dolori gastrici,
antisettici intestinali
Prima di coricarsi
Ipnotici. sedativi, lassativi, cardiotonici e prodotti atti a migliorare la circolazione
sanguigna.
Gli olii essenziali non devono mai essere assunti puri
Mescolare le gocce prescritte con miele o con olio commestibile (oliva, mandorle).
Prendere la dose durante o subito dopo i pasti.
Macerati glicerici (MG) e tinture madri (TM)
Le gocce prescritte si diluiscono in poca acqua e si assumono prima dei pasti (oppure
almeno quindici minuti dopo) trattenendo il liquido, per un minuto, sotto la lingua prima di
deglutire.
Tratto da: “Dall’abete allo zafferano” di M. Sarandrea e W. Culicelli – Ed. Ambrosini
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