Il paesaggio, ci è ormai chiaro, è quella "particolare forma di bene estetico-economico-culturale scaturita dall'interazione dell'uomo con la natura, configuratasi nei secoli come uno scrigno di documentazione storica, luogo della memoria, degli affetti ed oggi, più che mai, campo di studio di una crescita sostenibile". Mi è sembrato pertanto opportuno sottoporvi - in qualità di operatori culturali impegnati non nella semplice trasmissione di saperi, ma in una quantomai delicata operazione di formazione delle coscienze critiche delle nuove generazioni che saranno impegnate domani nella salvaguardia del nostro paesaggio, ossia dell'identità culturale del nostro territorio - un esempio di studio e di recupero integrato del sistema di beni culturali di una specifica area della provincia di Salerno, realizzato nell'ambito del Programma Operativo Regionale della Campania 2000-2006, all'interno della misura 2.1 . La modalità operativa del progetto integrato territoriale ( P.I.T.), nell'impiego dei fondi strutturali europei, ha consentito di concentrare, in maniera innovativa, risorse economiche sullo sviluppo di specifici territori o di filiere specializzate, coinvolgendo nel progetto tutti i soggetti del mondo istituzionale - economico -sociale impegnati nella realizzazione di una serie integrata di interventi intesi a favorire uno sviluppo locale sostenibile. Nel caso del Progetto integrato territoriale "Itinerario culturale regionale Antica Volcei", la struttura territoriale interessata è stata quella compresa tra l'alto ed il medio percorso del fiume Sele e la zona attraversata dal fiume Tanagro, individuata come sistema omogeneo di aree interne ad economia debole di carattere rurale, in un contesto ambientale, paesaggistico e storico-archeologico di rilevante pregio. Partners del progetto sono stati la Regione Campania, l'Amministrazione provinciale di Salerno, le Soprintendenze, i sedici Comuni delle Comunità montane "Zona del Tanagro" e dell'"Alto e Medio Sele" che, riuniti intorno ad uno stesso tavolo di concertazione, hanno messo in atto una comune strategia - fuori da logiche campanilistiche soffocanti ed inutili incentrata sulla valorizzazione del patrimonio culturale come risorsa in grado di creare condizioni favorevoli allo sviluppo sostenibile del territorio, alla sua crescita economica ed imprenditoriale, all'occupazione nei settori del turismo culturale e dei servizi collegati. Questa dunque l'idea forza del progetto, la cui genesi affonda le sue radici lontano nel tempo, nell'attività di tutela e di scavo condotta durante i lavori di ricostruzione post-sismica nel centro storico di Buccino, l'antica città etrusco-romana di Volcei, di cui si conservano gli splendidi ori rinvenuti nella necropoli nel Museo Nazionale di Paestum. La Soprintendenza per i Beni Archeologici di SA-AV-BN, con la sua attività di recupero, messa in atto sia all'interno del centro storico che nella zona suburbana e nel più ampio ambito dell'ager volceianus, ha così posto le basi per la realizzazione di un parco archeologico, urbano e territoriale, diffuso lungo l'antica via romana Popilia e l'annesso ampio reticolo viario, da sempre principale asse di penetrazione commerciale e culturale di questo territorio. Con l'avvento del Programma Operativo Regionale ha potuto, poi, concretizzarsi l'idea di unire in un unico itinerario di recupero e di fruizione tutte le emergenze culturali presenti in questo ampio territorio, per costruire, intorno al fulcro costituito dalle emergenze archeologiche dell'antica Volcei, un sistema integrato di recupero e valorizzazione dell'intero patrimonio monumentale-storicoartistico ed ambientale, capace di lanciare offerte turistico-culturali diffuse per uno sviluppo sostenibile del territorio. Gli obiettivi strategici del progetto sono stati essenzialmente tre: a) la conservazione del patrimonio culturale per le future generazioni, perchè da una complessiva conoscenza del proprio patrimonio culturale esse possano accrescere la percezione della propria identità culturale e sviluppare un radicamento alla propria terra; b) la produzione di servizi culturali strettamente connessi alla fruizione e alla valorizzazione dei beni culturali (servizi educativi, informativi, di ricerca, comunicazione ed esportazione della cultura locale); c) il potenziamento delle infrastrutture, delle opportunità di lavoro e del sistema creditizio. Il merito del progetto è stato senz'altro quello di aver posto valide premesse perchè il patrimonio monumentale, storico-artistico, archeologico e naturalistico di questo territorio - riconosciuto nella sua totalità come sua cifra connotante ed identitaria - possa essere fruito attraverso un itinerario in cui ogni tappa conoscitiva, sia essa un giardino storico, un palazzo del cinquecento o del settecento, l'antico tracciato di una via romana o un'oasi protetta concorre, correttamente recuperato ed opportunamente inserito in una oculata politica di valorizzazione, ad innescare un processo di sviluppo sostenibile del territorio. Il limite del progetto è stato quello di non aver dato piena realizzazione all'aspetto della formazione, dell'aiuto alle imprese impegnate in attività di carattere rurale e alle strategie gestionali. Si dovranno, dunque, apportare dei miglioramenti, dei correttivi nell'ambito di ulteriori interventi da realizzarsi nell'ambito del Programma Operativo della Regione Campania per il 2007-2013, da attuarsi sempre nel segno di una sovvenzione integrata, globale dell'intero territorio, la cui peculiare identità è stata riconosciuta anche nell'ambito del Piano Territoriale Regionale della Campania, che lo ha riconosciuto come Sistema Territoriale di Sviluppo rurale-culturale. In conclusione penso che questo modello operativo integrato possa essere esportato anche all'interno di strategie didattiche da mettere a punto nelle scuole, per rendere consapevoli gli studenti di uno specifico territorio di quelli che sono tutti i tratti costitutivi della sua identità culturale. Interdisciplinarietà e tecniche di approccio multisensoriali ritengo siano indispensabili per fornire una conoscenza complessiva di un paesaggio - territorio, nel suo insieme fatto di odori, sapori, emozioni visive, scenari naturali, conoscenze storiche, artistiche, archeologiche - da provare, fruire, approfondire insieme. Soltanto così può svilupparsi nei ragazzi la sensibilità necessaria a difendere l'integrità e la conservazione del territorio di appartenenza. Domani da semplici cittadini o da amministratori del bene pubblico saranno capaci di discernere tra ciò che va fatto o meno per la sua conservazione e per promuoverne uno sviluppo economico sostenibile.