SPUNTI PER PARLARE DELL’ANIMA ATTRAVERSO LE
IMMAGINI, LE FUNZIONI, LA FISIOLOGIA E LA
PATOLOGIA DEL CUORE USANDO METAFORE,
PARADOSSI, ETIMOLOGIE E MODI DI DIRE.
 Dentro al cuore c’è sangue vivo e sangue morto (ricco di ossigeno e di anidride
carbonica) in continuo ricambio; metaforicamente il cuore mescola vita e
morte. E’ l’equilibrio degli opposti che produce vita.
 Il cuore e i polmoni sono gli unici organi “pulsanti” cioè che pulsano e come
pulsanti (bottoni – interruttori - tasti) vanno toccati per attivarne la funzione.
 Fisiologicamente il cuore ha bisogno di sangue ossigenato dai polmoni ;
metaforicamente il cuore e l’anima hanno bisogno di aria, spazi liberi per
vivere.
 Il cuore e i polmoni sono fisicamente separati ma funzionalmente in relazione;
aumentano i battiti cardiaci, aumentano gli atti respiratori e viceversa; l’anima
e il corpo sono in relazione e richiedono lo stesso ritmo.
 Le coronarie sono arterie che ossigenano, nutrono il cuore perché esso a sua
volta possa ossigenare altri organi; metaforicamente il cuore deve provvedere a
se stesso per poter provvedere ad altro (AMOR PROPRIO). Non puoi amare se
prima non ti ami.
 Quando avviene l’infarto il cuore non riceve ossigeno, muore e produce la
morte degli altri organi (annulla l’equilibrio vita/morte); metaforicamente
l’infarto è una mancanza d’amor proprio.
 Il cuore produce una traccia visiva ed una sonora; il cuore ha una voce e una
scrittura, un tratto, un modo di esprimersi, di lasciare traccia di sé (tracciato).
 L’arresto cardiaco:
- Fermata del cuore (silenzio, morte del cuore).
- Sequestro del cuore ( il cuore imprigionato fa morire l’anima oppure
l’anima senza libertà sequestra – arresta il cuore).
- Rapimento/ estasi ( il cuore è portato altrove, il cuore rapito evade).
 La gabbia toracica può essere sia una protezione che una prigione.
 Il cuore abita dentro la gabbia toracica ma vive fuori nelle cose dove si ha il
coraggio di metterlo (“Mettere il cuore nelle cose” Leva calcistica del 1973 –
“La donna cannone” De Gregori).
 Fisiologicamente un ritmo troppo elevato del cuore produce tachicardia che se
si protrae causa l’arresto; metaforicamente la fretta del cuore soffoca il cuore. (
“Tutta la fretta è del diavolo”- “La gatta frettolosa fa i gattini ciechi”)
 Ricordare = tenere nel cuore. Le cose per diventare memoria devono uscire
dal cuore e poterci ri-entrare.
 Nostalgia = malattia del ritorno. Quando il cuore ri-torna, ri-corda relazioni
che non si possono ri-vivere.
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 la radiografia è un’immagine del cuore. Il ricordo è un’immagine nel cuore e
l’immaginazione è un’immagine dal cuore.
 Il cuore è come una valigia: contiene ricordi e immaginazioni, aspettative,
attese, speranze, da un viaggio e per un viaggio.
 Il massaggio cardiaco: per essere riattivato il cuore ha bisogno di veemenza,
forza, di violenza; metaforicamente perché l’anima possa ri-vivere sono
necessarie delle rotture, delle azioni violente.
 Chirurgicamente per arrivare al cuore bisogna segare la gabbia toracica;
metaforicamente per raggiungere il cuore bisogna rompere le protezioni e le
difese.
 I bypass naturali ed artificiali sono delle strategie per permettere al sangue di
raggiungere aree che sono scollegate, compensando l’interruzione di un
collegamento con un’altra zona (cuore/cuore – cuore/altri organi); qualunque
relazione umana ha bisogno di un contatto col cuore e, dove questo non
succede, il cuore cerca di compensare come può questa mancanza di legame. I
bambini da questo punto di vista hanno un cuore più plastico ed
intraprendente.
 A differenza dei bambini gli adulti sono molto meno plastici e più rigidi. Da un
punto di vista del cuore la rigidità (delle vene) fa aumentare la pressione e i
rischi di arresto cardiaco.
 Il cuore ha una pressione massima e una minima entro le quali funziona bene,
oltre si produce uno scompenso sia nella fisiologia che nelle relazioni. Esistono
relazioni e persone ipertese.
 Il cuore, sia fisiologicamente, che metaforicamente, vive soltanto di brevissime
pause e ritmi. Una parte del corpo dove il sangue ristagna troppo a lungo
produce necrosi, morte ( “ . . . troppo spesso la prudenza è il sentimento più
stagnante”- Battisti).
 Il ristagno dei sentimenti è la morte dell’anima.
 E’ più vivo e sano un sanguinamento che un edema ( “ . . . inciampa piuttosto
che tacere e domanda piuttosto che aspettare “ I.Fossati
“No, uomo, non coprirti
la fronte,
di’ le parole del dolore;
perché il dolore muto
sussurra al cuore
un peso che lo rompe.”
Borges
Meglio una ferita che sanguina che un’emorragia interna; nelle relazioni il
dolore che non esce uccide uno dei due.
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Così come il livido è sangue morto che non circola più, si coagula e può
bloccare il circolo, così l’emozione non riconosciuta ed espressa è un grumo
che blocca l’anima.
Differenza tra ferita e livido: la ferita è sangue che esce all’esterno da una
rottura, il livido è sangue che esce dalle vene, preme all’interno ma non ha
sbocco all’esterno.
L’ematoma è sangue fermo che non si vede ma uccide.
Trapianto di cuore: il cuore attivo, vitale di una persona morta può dare vita
ad una persona con il cuore malato; la vitalità del cuore fuori dal corpo è breve,
deve trovare un’altra sede per continuare a battere. Metaforicamente nelle
relazioni c’è un tempo breve oltre il quale il cuore non può stare fermo se non
rischiando di fermarsi per sempre. Dal punto di vista di chi “riceve il cuore” il
tempo ha un limite oltre il quale il cuore malato si ferma. Il cuore non può star
fermo sia nel tempo che nello spazio.
Sindrome di Lazzaro: chi vive sapendo di vivere grazie alla morte di
qualcuno che “ti ha dato il cuore” sente di dover meritare un cuore e la vita che
gli ha portato. Ricevere un cuore “nuovo” ti obbliga ad imparare ad usarlo di
nuovo: generosità altruismo, empatia, umiltà.
Rigetto cardiaco: molte persone si difendono dall’amore rigettando il cuore, il
proprio e quello degli altri; dare per forza il cuore a queste persone causa la
morte di chi lo riceve e di chi lo dà. Di solito chi subisce un trapianto di cuore
usa dei farmaci per abbattere le difese immunitarie che servono per proteggere
l’organismo da un attacco esterno, il dentro dal fuori; metaforicamente
significa ridurre la resistenza al bisogno dell’altro, la presunzione di credere
che tutto il buono è dentro e il cattivo fuori e che chiedere non è umiliazione
ma relazione.
Il cuore e la sinistra: il cuore è uno dei pochi organi che non stanno nel mezzo
o in simmetria, il cuore ha una posizione, qualche volta noi riusciamo a
prenderla per seguirlo, altre volte ci manca il coraggio per prendere la
posizione del cuore.
Il cuore non solo prende posizione ma è anche in continuo e vitale conflitto con
se stesso: quando si contrae la parte sinistra si dilata la destra e viceversa.
Prendere la posizione del cuore porta la testa ad uscire dalla sua centralità
(anche fisica, la testa si trova al centro del corpo da un punto di vista
simmetrico poiché si trova sull’asse di simmetria) ed entrare nella logica del
conflitto. Quando la testa trova il coraggio di entrare in sintonia con il cuore si
sente il tuffo al cuore, come se il cuore fosse un mare e la testa vi si tuffasse
dentro. Si può anche pensarla come il tuffo del cuore nelle cose.
La contraddizione del cuore (il ritmo e la simultaneità delle contrazionidilatazioni) è la vita dell’organismo; nelle relazioni 2C’è vita” quando si riesce
ad apprezzare che il conflitto è come il battito del cuore nel corpo.
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 Avere il cuore in gola: il cuore parla attraverso tutti gli organi del corpo (
stomaco, gola, pelle, occhi, gambe) Non si possono tacere le emozioni, la voce
dell’anima.
 Rincuorare: ricordare a qualcuno che non lo sa e che per questo soffre, che ha
un cuore capace di sperare.
 Scompenso cardiaco: quando il cuore smette di essere in equilibrio;
metaforicamente il cuore perde il suo equilibrio quando si prende il posto e il
carico della testa. In questo caso il cuore perde il suo centro, che è a sinistra, e
tradisce la propria indole producendo uno squilibrio, uno scompenso.
 Attacco di cuore: clinicamente è una crisi cardiaca; metaforicamente è
l’attacco al cuore con il cuore, producendo nell’altro, attraverso il proprio
dolore, sensi di colpa e ricatti affettivi.
 Scordare: lasciare andare lontano o impedire di avvicinarsi al cuore, alle
immagini; significa anche l’opposto di accordare, quindi stonare, togliere
armonia e bellezza.
 Accordare: ridare armonia, trasformare un rumore in un suono, permettere alle
immagini di ritornare e diventare immaginazione. Nelle relazioni se qualcosa
stona ( è scordato o non accordato), non c’è bellezza, armonia e il cuore è fuori
del suo centro (scompenso cardiaco).
 Coraggio: (da coraticum = cuore) usare la forza del cuore. Anche ri-cordare
richiede coraggio.
 Corazza: copertura, protezione del cuore.
 Infarto: ogni infarto, in chi sopravvive, lascia un segno, una cicatrice, una
parte di morte.
 Passione: (da patire = subire, ricevere, essere passivi). Il cuore è l’unico
organo che agisce quando si arrende, toglie le resistenze all’essere attraversato,
abitato, toccato, rapito.
MODI DI DIRE
 Male al cuore: sofferenza dell’anima.
 Malato di cuore: incapace di soffrire nell’anima e con l’anima.
 Cuore malato: è un cuore che ha perso il ritmo, che non sa più entrare nelle
cose e farsi entrare dalle cose.
 Mi hai spezzato il cuore: hai diviso il mio cuore, non hai saputo prenderlo per
come è. Interamente.
 Mi hai preso il cuore: hai fatto in modo che il mio cuore si tuffasse in te come
nel mare, anche se è fuori di me mi fido a lasciarlo a te.
 Non ho cuore di . . . : non ho il coraggio di . . .
 Con il cuore in mano: senza nessuna protezione, umilmente.
 Cuore rotto: cuore senza armonia.
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 Cuore trafitto: segno dell’amore o del dolore (immagini religiose). E’ un
segno dell’amore la capacità di vedere il bello nel brutto.
 Fare con il cuore: fare con passione, con amore.
ALTRI SUGGERIMENTI DI LAVORO
 Ricercare il cuore nelle poesie e nelle canzoni
 Ricercare il cuore nelle fiabe e nei miti
 Ricercare il cuore nella pittura e nelle icone religiose
Lucia Prati e Claudio Nocito
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