Laboratorio di composzione architettonica I disegno

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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PARMA
FACOLTA' DI ARCHITETTURA – CORSO DI LAUREA IN DISEGNO INDUSTRIALE D'ARCHITETTURA
LABORATORIO DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA
- Composizione architettonica I
- Caratteri distributivi degli edifici
Docente responsabile: Prof. Aurelio Cortesi (composizione architettonica I)
Prof. Fabrizion Iandiorio (Caratteri distributivi degli edifici)
Ricevimento studenti:
PROGRAMMA DEL CORSO
Il laboratorio si pone l'obiettivo principale di fornire agli studenti le competenze necessarie per
intraprendere la professione di designer, di ricoprire un ruolo professionale che si esplica in una progettazione
attenta alle richieste ed agli andamenti del mercato e dell'ambito produttivo. Partendo dal presupposto che la
progettazione nell'ambito del design è un'attività continuamente in fieri, in ogni momento suscettibile di modifiche
dettate dal suo essere in strettissima relazione con il mercato, l'industria, il contesto ambientale e socio-culturale
dei possibili fruitori, nonchè dalla marcata condizione di interrelazione ed interdipendenza con le nuove
tecnologie, il corso si propone di fornire ai partecipanti gli stumenti basilari per affrontare la professione nel
contesto odierno: dalle nozioni del disegno, della progettazione e della storia del design, conoscenze
indispensabili per chi voglia essere designer quanto per chi voglia essere architetto, alle conoscenze di base
della teoria delle comunicazioni, utili a comprendere e a rielaborare gli stimoli del mercato, al fine di dare vita a
prodotti non solo attuali e competitivi, ma spesso anche in anticipo sui tempi.
ELENCO ESERCITAZIONI DEL CORDO DI COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA I
Le esercitazioni sono state concordate con il Prof. Fabrizio Iandiorio, docente di Caratteri Distributivi degli Edifici
nel Laboratorio di Progettazione Architettonica.
I ESERCITAZIONE
Si chiede di commentare un testo di G. Grassi “Sull’arredamento”, (da “Scritti scelti” F. Angeli, Milano 1999)
L’autore risponde ad alcune domande sul design e sull’arredamento con la “provocatorietà” e la sintesi
argomentativa che lo contraddistinguono e che devono essere messe in evidenza attraverso una frase scritta.
II ESERCITAZIONE: UN CUBO PER ABITAZIONE
Si chiede agli studenti di progettare la propria abitazione secondo le loro personali aspirazioni. I vincoli a loro
imposti sono di ordine geometrico, essendo assegnato, come figura di partenza, un cubo di dimensioni
prestabilite: 8 x 8 x 8. All’interno di questa definizione spaziale si chiede di disegnare, attraverso piante, sezioni,
prospetti e assonometrie, una possibile caratterizzazione del cubo.
III ESERCITAZIONE: IL DISEGNO DEL TEMPO
Dopo la progettazione di un manufatto architettonico, nell’esercitazione successiva si scende di scala e si
affronta il significato del “design” attraverso la visualizzazione di un orologio, o meglio della sua interfaccia
grafica. Un oggetto di uso comune che racchiude al proprio interno il concetto di tempo: materiale ed
immateriale, fisica e metafisica sono racchiusi nello stesso prodotto.
Utilizzando le possibilità fornite dal disegno e dal colore, si richiede che gli studenti caratterizzino il progetto del
nuovo orologio e che altresì lo enuncino attraverso la creazione di uno slogan.
IV ESERCITAZIONE: SPECCHIO DELLE MIE BRAME
Giochi di immagini riflesse su una trama modulare esagonale, esercitazione assegnata dal Prof. Iandiorio.
V ESERCITAZIONE: VIAGGIO A VENEZIA
Si richiede che gli studenti disegnino un piccolo edificio isolato inserito all’interno del parco della Biennale di
Venezia. Il tema del padiglione riprende una tradizione del Moderno, a partire dal Pavillon dell’Esprit Nouveau di
Le Corbusier a Parigi, per arrivare a quello di Mies Van De Rohe a Barcellona. Tale tema è stato quasi sempre,
nella storia dell’architettura moderna, un mezzo attraverso il quale dichiarare il proprio pensiero architettonico e
fissare il “manifesto” del proprio operare.
La funzione da attribuire al padiglione è quella espositiva ed i riferimenti utili alla sua progettazione sono quelli
dei giardini veneziani. (M. Mulazzani – I padiglioni della Biennale. Venezia 1887 – 1988. Milano 1988)
La collocazione all’interno dei giardini è libera e dovrà rispondere alle seguenti caratteristiche:
superficie complessiva tra i 180 e i 200mq
un unico piano con ballatoi o soppalchi
l’altezza fuori terra non dovrà superare gli 8 metri
La scelta dei materiali e dei colori diventa fondamentale, così come la tipologia del manufatto architettonico;
l’introversione dell’edificio può suggerire un approccio materico-costruttivo specifico, al contrario della
trasparenza che richiede un operare opposto.
La “volontà” di forma, e quindi il problema che ne scaturisce, deve essere necessariamente “domata”; la
rappresentazione e la riconoscibilità dell’edificio, contro una concettualizzazione del nostro operare, devono
essere l’obiettivo primario.
La scelta di definire la funzione è intesa didatticamente in questo senso, la “giusta forma” è legata alla
rappresentatività di ciò che noi, culturalmente informati su ciò che costruiamo, vogliamo comunicare.
L’architettura deve necessariamente parlare un linguaggio comprensibile a tutti: come una lingua, è il mezzo che
ci permette di comunicare le nostre idee, indiscutibilemente non astratta.
VI ESERCITAZIONE: PROGETTO DI CARTA
L’esercitazione è libera da ogni vincolo e prevede che lo studente costruisca con un cartoncino un qualsiasi
oggetto che abbia significato e che formuli uno slogan per la presentazione del manufatto.
Il tempo a disposizione dello studente è di circa quattro ore, al termine del quale ciascuno dovrà procedere alla
esposizione del proprio lavoro.
VII ESERCITAZIONE: RILETTURA DEL PROGETTO DI UN MAESTRO
DELL’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
L’esercitazione riguarda l’analisi da parte dello studente di una delle seguenti opere: I. Gardella – casa del
viticoltore, Mies Van De Rohe – Padiglione a Barcellona, Casa Tugendhat, Casa Farnsworth , Adolf Loos –
Casa Steiner, Casa Horner, Casa di Tristan Tzara, P. Johnson – Glasshouse, M. Ridolfi – Casa Lina, Le
Corbusier – Ville Savoye, Casa Citrohen, A. Siza – Casa Duarte, A. Rossi – Casa Alessi, R. Meyer – Smith
House, Douglas House.
Successivamente si chiede allo studente, attraverso il disegno di piante, sezioni, prospetti, assonometrie e un
piccolo plastico, la rielaborazione dell’opera del maestro, agendo liberamente sul manufatto ma dimostrando,
attraverso la “forma”, la conoscenza delle regole che sottendono l’opera. Il risultato, come atto finale del
corso, dovrà dimostrare l’avvenuto avanzamento delle proprie tecniche rappresentative nonché la maturazione
dei concetti legati all’opera presa in esame.
VIII ESERCITAZIONE
L’ultima esercitazione richiede allo studente un ulteriore commento allo scritto di Grassi consegnato all’inizio
dell’anno. La prova vuole essere una verifica, attraverso il confronto, dello sviluppo concettuale maturato da
parte degli allievi
PROGRAMMA DELLE LEZIONI DI CARATTERI DISTRIBUTIVI DEGLI EDIFICI
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Lezione del 8 novembre 2001
- Art Noveau e Bauhaus: due sensibilità formali distinte nell’arte, nel design, nell’architettura del XX secolo.
Premessa di carattere storico, differenze, punti di contatto.
- L’architettura e il design di Josef Hoffmann, attraverso l’evoluzione della sua opera: dalle realizzazioni di arredi
e interni per le Officine della Wiener Werkstatte all’analisi di Palazzo Stoclet (1911); da Villa Primavesi (1915)
alla riduzione linguistica e funzionale negli alloggi a schiera del Werkbund viennese (1932).
- Esercitazione: progetto di un edificio ad uso residenziale o pubblico, attraverso una aggregazione modulare ad
esagoni.
Lezione del 15 novembre 2001
- Premessa circa l’evoluzione storica, l’organizzazione didattica e gli esponenti del Bauhaus; analisi dell’edificio
di Gropius per la scuola di Dessau.
- Analisi della Weissenhofsiedlung a Stoccarda, attraverso l’indagine tipologica e le caratterizzazioni stilistiche
dei singoli edifici: la casa in linea di Mies, le due case in acciaio e c.a. di LC, le case prefabbricate di Gropius,
l’edificio a schiera di Oud, la casa unifamiliare di Scharoun.
- Revisione dell’esercitazione.
Lezione del 22 novembre 2001
- Il Razionalismo italiano attraverso l’analisi di opere di Michelucci (la Stazione di Firenze), di Figini e Pollini
(l’asilo nido a Ivrea), di Libera (Villa Malaparte e Ufficio postale), di Pagano (case a patio per la Città
Orizzontale), di Mollino (Società Ippica), di Moretti (Casa delle Armi), di Cattaneo (Alberghi a Ivrea), di Albini
(quartiere popolare a Milano).
- Revisione dell’esercitazione.
Lezione del 29 novembre 2001
- L’opera di G. Terragni attraverso l’analisi di arredi, progetti, edifici quali Negozio Vitrum, Novocomum, Officina
per la produzione del gas, Casa per vacanze, Casa del Fascio, casa Rustici, Casa per artista, progetto A per il
Palazzo Littorio, Asilo Sant’Elia, Palazzo dei Ricevimenti, Danteum, Quartiere Cortesella.
- Ritiro dell’esercitazione “Edificio a pattern esagonale”.
Lezione del 6 dicembre 2001
- L’opera di G. Ponti tra architettura, grafica, design: Casa di via Randaccio, produzione di ceramiche di
estrazione secessionista per la Richard Ginori, Mostra delle Arti Decorative a Parigi, (Anni Venti); le “case
tipiche”, il complesso Rasini, casa razionalista di via Brin, (Anni Trenta); il grattacielo Pirelli, il convento del
Carmelo, (Anni Cinquanta); il progetto per il museo di Denver, la cattedrale di Taranto, (anni Settanta).
- Esercitazione: progetto di una piazza, comprensiva della progettazione di oggetti d’arredo urbano.
Lezione del 13 dicembre 2001
- Evoluzione dell’architettura italiana dall’immediato dopoguerra agli anni ’60, attraverso esempi quali il Quartiere
residenziale al Tiburtino (Quaroni, Ridolfi); unità orizzontale al Tuscolano (Libera); quartiere Iacp “Mangiagalli”
(Albini, Gardella); case-torri di viale Etiopia (Ridolfi); edificio Ina (Albini); Torre Velasca (BPR); Bottega d’Erasmo
(Gabetti e Isola); Casa alle Zattere (Gardella).
- Revisione dell’esercitazione.
Lezione del 20 dicembre 2001
- Design e sistemazioni museali. Confronto tra: Gallerie Comunali di Palazzo Bianco (1951) e Museo del Tesoro
di S.Lorenzo (1956) (Albini, Helg); Musei del Castello Sforzesco (BPR, 1956); Museo di Castelvecchio (Scarpa,
1964).
- Revisione dell’esercitazione.
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Lezione del 10 gennaio 2002
- “Exempla” anni ’70 e ‘80: complesso del Monte Amiata al Gallaratese (A. Aymonino, A.Rossi, 1973); Villaggio
Matteotti (De Carlo, 1975); complesso residenziale a Napoli-Marianella (F.Purini, L.Thermes, 1983); residenze
alla Giudecca (G. Valle, 1986).
- Ritiro dell’esercitazione “Progetto di una piazza”.
Lezione del 17 gennaio 2002
- Designer stranieri: il design di Ron Arad; grafica e design dei FUEL; arredi e interni di J. Nouvel, oggetti
d’arredo di Toyo Ito.
- Esercitazione: trasformazione-trasgressione di una sedia/poltrona famosa.
Lezione del 24 gennaio 2002
- Esempi esteri: complesso residenziale a Seaside, Florida (S. Holl, 1990); complesso di case, Fukuoka,
Giappone (R. Koolhaas, 1° blocco,1991); edifici residenziali “a pettine”, Fukuoka, Giappone (S. Holl, 1991);
complesso residenziale, Berlino (H. Kollhoff, H. Timmermann, 1996).
Ritiro dell’esercitazione.
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