Assemblea Generale Seduta del 12 Gennaio 2001 Voto n.469 Oggetto: Art. 19 Legge 199/81 - Realizzazione cittadella Giudiziaria - Parere progetto definitivo ai sensi art-6, comma 5 legge 109/94 e ss.mm.ii. - Importo L.140.700.000.000. SALERNO L'ASSEMBLEA VISTA la nota n. 340 in data 13.10.2000 con la quale il Comune di Salerno ha richiesto il parere sul progetto in argomento ai sensi e per gli effetti dell'art.6, coma 5, della legge 109/94 e ss.mm.ii; ESAMINATI gli atti; UDITA la Commissione Relatrice (Mauro, De Angelis, Tatò, Guglielmi, D'Ambrosio, Braga, Burghignoli, Ceccoli, Fontana D., Magnaghi, Sinopoli, Da Deppo, Veca) PREMESSO Con nota del 18 ottobre 2000 prot. N.340 l'Amministrazione Comunale di Salerno ha trasmesso a questo Consiglio Superiore il progetto definitivo della cittadella giudiziaria al fine di acquisire il parere previsto dall'art.6 comma 5 della legge 109/94 e successive modificazioni ed integrazioni. L'opera risulta finanziata dal Ministero di Grazia e Giustizia ai sensi dell'art.19 della legge 119/81 con un mutuo a totale carico dello Stato per L. 140.000.000.000. Per tale opera in data 4.2.1998 il Comune di Salerno ha approvato la localizzazione in un area delle Ferrovie dello Stato, attualmente destinata a scalo merci, individuando una superficie di sedime di mq. 22.000 circa. Attraverso un "Concorso di progettazione" il Comune stesso ha affidato al Prof. Arch. David Chipperfield di Londra, vincitore di detto concorso, la progettazione generale. Con delibera di G.M. n. 143 il Comune ha poi approvato il Programma funzionale alla presenza dei rappresentanti della Corte di Appello cittadina e del Ministero della 1 Giustizia. In data 5.4.2000 la G.M. ha approvato il "Progetto Preliminare" e successivamente in data 18.10.2000 (delibera G.M. n.1331) ha approvato il Progetto definitivo ora all'esame nei seguenti elaborati: a) Relazione descrittiva; b) Programma funzionale; b) Relazione tecnico-specialistica impiantistica; c) Disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici; d) Relazione tecnica-specialistica strutturale; e) Relazione geotecnica; f) Computo metrico estimativo; g) Stima sommaria dei lavori e quadro economico; h) Elaborati grafici: - architettonici - elettrici - strutture - sicurezza - meccanici - antincendio - idrico - opere civili Si riassumono di seguito gli aspetti principali del progetto in esame così come si desume dagli atti trasmessi. Aspetti urbanistici La città giudiziaria si inserisce in un area libera compresa fra il tratto terminale, verso il mare, della nuova strada urbana Lungo Imo ed il fascio dei binari del deposito delle Ferrovie dello Stato. Il complesso occupa un'area industriale dismessa interna al nucleo centrale della città e si compone di sei blocchi edilizi disposti su una piastra intervallati da cinque corti che collegano gli edifici tra loro; al di sotto della piastra due piani per archivi al 1 ° livello e per parcheggi al 2° livello. 2 L'intero piano - parcheggio è predisposto per 232 posti auto e 12 cellulari. L'ingresso principale è ubicato all'estremità nord del sito, dove tra Via Dalmazia e Via Cacciatori dell'Imo viene proposta un'ampia piazza urbana che, articolandosi su due livelli con un'ampia scala ed una rampa pedonale, media la transizione dal contesto a quota + 17 metri, su cui si articola il complesso. L'accesso veicolare per il pubblico ed il personale avviene attraverso una rampa a doppio senso di circolazione tangente la piazza urbana connessa a Via Dalmazia mentre quello dei giudici, dei mezzi di scorta e dei mezzi di scorta e dei cellulari dedicati al trasporto dei detenuti viene realizzato attraverso un'altra rampa ubicata sul fronte est dei complesso raggiungibile dalla strada di sicurezza connessa alla via Lungo Irno. L'accesso pedonale avviene, invece, dalla piazza, attraverso una corte pubblica, raggiungibile anche dalla Via Lungo Irno mediante una rampa di scale. La corte è direttamente connessa all'edificio di ingresso del Tribunale (edificio A) dove è ubicata la postazione di controllo principale. Un secondo ingresso pedonale è localizzato lungo la Via Lungo Irno in posizione baricentrica rispetto all'intero complesso ed in prossimità della Corte d'Appello (edificio E). L'edificio di ingresso (edificio D), in cui e' prevista la seconda postazione di controllo, è l'unico blocco che attraversa il podio raggiungendo la quota stradale. In prossimità dell'edificio di ingresso (edificio D) sulla via Lungo Irno è previsto un altro spazio pubblico di contorno al Palazzo di Giustizia. L'area, oggetto di profonda ristrutturazione e riqualificazione urbanistica non è direttamente servita da infrastrutture di distribuzione sia elettrica che telefonica. Pertanto sono da realizzarsi allacciamenti con nuove tratte di rete da connettersi, per entrambe le forniture, a nodi esistenti nei pressi della confluenza tra Ponte Cacciatori dell'Imo e la Strada Lungo Irno. Per l'alimentazione idrica del complesso è stata stimata una portata di 20 l/s per le utenze igieniche, e di 32 l/s per le utenze antincendio, con una pressione di 9 bar. Poiché la rete esistente non è in grado di garantire tali prestazioni, è stata prevista la installazione di vasche di accumulo e centrali di pressurizzazione per entrambi i servizi. Gli accumuli saranno alimentati dal collettore esistente su Via Cacciatori dell'Imo. La rete fognaria esistente non è in grado di ricevere gli scarichi provenienti dal complesso 3 edilizio in oggetto. L'Ufficio Tecnico dei Comune di Salerno ha predisposto un progetto per la costruzione di un collettore fognario che collegherà l'area interessata con l'impianto di sollevamento esistente in piazza della Concordia. Per lo smaltimento delle acque nere e meteoriche provenienti dal nuovo complesso edilizio è stata pertanto prevista la realizzazione di due distinte reti, ciascuna costituita da due rami che si sviluppano lungo i lati Est ed Ovest dei complesso. Detti collettori confluiranno in un pozzetto finale posto nell'angolo Sud dell'insediamento, che sarà collegato al nuovo collettore. Aspetti architettonici-funzionali Nella relazione descrittiva allegata al progetto si legge: "Le scelte progettuali sono state indirizzate verso la massima valorizzazione del luogo e dell'istituzione e verso la semplificazione e l'armonia, per costruire con minimo sforzo e massima semplicità soluzioni durature. Si é così lavorato per realizzare un complesso edilizio che fosse estremamente semplice nella concezione e nella costruzione e potesse allo stesso tempo presentare eleganza, varietà, flessibilità alle funzioni ed ai mutamenti spaziali. L'edificio si e strutturato come un'infrastruttura che esprime con chiarezza le costanti del sistema giudiziario e dell'istituzione rispondendo allo stesso tempo alle diverse variabili ed ai bisogni dei cittadino, della comunità, dei luogo e dei tempo. Il sistema di circolazione è stato articolato attraverso le corti che strutturano il percorso pubblico e stabiliscono una chiara gerarchia tra gli edifici, riflettendo le loro necessità di connessione ed il loro livello di sicurezza. Corti e Blocchi si interrelazionano e si caratterizzano a vicenda, ricercando modi per frammentare la monoliticità dell'istituzione, rafforzando la natura pubblica del complesso nonché la sua dimensione umana e il suo senso di accoglienza. Il verde delle corti si struttura confermando l'idea di apertura della costruzione e stabilendo continuità e ricchezza spaziale tra le sue singole parti. Per quanto riguarda gli aspetti distributivi-funzionali, questi tengono conto di un quadro esigenziale concordato con la committenza che prevede i seguenti principali spazi funzionali: 4 - Spazi per il Dibattimento - Spazi per il Presidente (Procuratore della Repubblica) - Spazi per le attività dei Magistrati (Procuratori) - Spazi per le attività di Cancelleria e Segreteria - Spazi tecnici e complementari Questi ultimi sono a loro volta suddivisi in nuclei funzionali. Gli archivi sono situati in un unico piano e collegati tra di loro, permettendo una facile assegnazione delle aree ai vari uffici, secondo le esigenze che si presenteranno al momento del loro utilizzo. Spazi e nuclei funzionali sono stati distribuiti nei sei edifici costituenti il complesso e situati su una piastra. Gli edifici sono collegati tra loro da un sistema di colonnati formanti delle corti, e ai piani superiori - secondo e terzo - da un sistema di passaggi. L'edificio A, di ingresso al Tribunale e agli uffici dei Giudici di Pace, a cui si accede attraverso la prima corte, consta di quattro piani e accoglie il Centro Stampa, la Banca, l'Ufficio Postale, uno Spazio Collettivo, la Biblioteca e l'Ordine degli Avvocati. L'atrio è fornito di una Postazione di Controllo, connessa con i passi e il rilevatore a raggi X. Gli edifici A e B hanno comunicazione diretta ai livelli secondo e terzo. L'edificio B viene raggiunto attraverso la seconda corte e presenta un androne d'ingresso ad un grande atrio comune a doppia altezza che distribuisce a questo livello le tre Aule Collegiali Civili dei Tribunale e il Bar. Gli Uffici/aula dei Magistrati Civili dei Tribunale, le Cancellerie delle Sezioni Civili e Penali dei Tribunale, i Presidenti delle Sezioni Civili, gli Uffici/aula e la Cancelleria dei Giudici di Pace vengono organizzati sugli otto piani superiori. Nei cinque piani dell'edificio C sono situate le Aule Penali dei Tribunale e gli uffici dei Magistrati Penali. L'edificio viene raggiunto attraverso un loggiato interno all'edificio B e alla terza corte antistante gli androni d'ingresso. Il collegamento al secondo e al terzo piano tra i due edifici dei Tribunale, garantisce un rapporto diretto tra Aule Penali e Cancellerie. L'edificio presenta due distinti atri d'ingresso, ciascuno dei quali disimpegna tre Aule di Udienza Collegiale Penale e un Aula Collegiale d'Assise, che servono i diversi -nuclei di collegamento verticale. In questo edificio si articolano tre tipi di percorsi dedicati: quello dei Detenuti, quello dei Magistrati e quello dei Pubblico. 5 Al secondo e terzo piano, le Aule Monocromatiche Penali, otto delle quali fornite di gabbia per detenuti, e le Aule per le Indagini Preliminari sono servite da tutte e tre le tipologie di percorsi. Al quarto piano sono situati gli uffici dei Magistrati Penali, con relative Segreterie, dei Giudici GIP, le Stanze per il Riconoscimento, e gli spazi dedicati al Presidente dei Tribunale. Il pubblico può accedere a questo livello riservato ai Magistrati a alle Aule GIP solo attraverso un percorso controllato. Gli ascensori e le scale dedicate ai Magistrati permettano il collegamento con le Aule d'Udienza e cori il Parcheggio riservato ai Magistrati. L'edificio D, costituito da quattro piani e il cui livello d'accesso è ad una quota inferiore rispetto alla piastra e rispetto al piano d'ingresso di tutti gli altri edifici, rappresenta il secondo accesso al complesso. Nell'atrio a doppia altezza si hanno la Postazione di Controllo, i passi e il rilevatore a raggi X. L'Aula Magna costituisce un ambiente completamente autonomo con i suoi accessi indipendenti, sviluppandosi doppia altezza su tutto un piano. Al terzo piano sono ospitati gli Ufficiali Giudiziari. le Organizzazioni Sindacali e l'associazione Magistrati. Un loggiato permette il collegamento con l'edificio E della Corte d'Appello e dei Tribunale di, Sorveglianza, mentre la corte posteriore collega l'edificio F che ospita la Procura della Repubblica e la Procura Generale della Repubblica. L'edificio E risulta costituito da sei piani. Al piano terra un ampio atrio a doppia altezza serve le due Aule Collegiali Penali ed le due Aule Collegiali d'Assise. Tre diverse tipologie di percorsi strutturano l'edificio: Pubblico e Personale, Magistrati, Detenuti. Il secondo piano accoglie l'Aula del Tribunale di Sorveglianza con le relative Cancellerie e le due aule di Udienza Collegiale Civile. I due piani superiori ospitano la Cancelleria della Corte d'Appello, organizzata secondo stanze per Dirigenti, Direttori e Funzionari e ambienti "open-pian", e gli uffici dei Consiglieri e Presidenti di Sezione Civili. I Consiglieri e Presidenti di Sezione Penali, i Magistrati di Sorveglianza e gli spazi per la Presidenza di entrambi Corte d'Appello e Tribunale di Sorveglianza sono situati all'ultimo piano, piano a cui e' possibile un accesso controllato del Pubblico. Gli ambienti della Cancelleria sono collegati, al terzo piano, agli uffici degli Ufficiali Giudiziari, situati nell'edificio D. L'edificio F della Procura della Repubblica e della Procura Generale della Repubblica si sviluppa su tredici piani. Gli uffici aperti al pubblico, come il Casellario Giudiziario e la 6 Ricezione Atti, sono situati al piano terra. Tutti i piani superiori sono suddivisi in un area destinata ad uffici come l'Ufficio Economato, l'Ufficio Affari Civili, le Segreterie Dibattimentali dove non sono necessarie particolari misure di sicurezza, e in un'area destinata agli uffici e Segreterie dei Procuratori e Sostituti Procuratori, in cui si trova anche la Polizia Giudiziaria, filtrata attraverso accessi non consentiti al pubblico non autorizzato. I passaggi che connettono questo edificio con gli uffici dei Tribunale e della Corte d'Appello, edifici C ed E, sono anch'essi controllati. I due ascensori che partono dal livello Parcheggio Magistrati sono interni a questa zona riservata. Gli spazi riservati alle Intercettazioni Telefoniche occupano aree con accesso riservato ai soli Magistrati ed Ufficiali di Polizia Giudiziaria. Il primo livello sottostante il piano d'ingresso è dedicato agli Archivi e accoglie anche una serie di centrali impiantistiche. Connessioni verticali sono assicurate dagli ascensori principali con le Cancellerie di tutti gli edifici ed un percorso di collegamento attraversa l'intero livello. Sono situati sempre a questo livello le camere per il pernottamento dei Magistrati in caso di Permanenza prolungata in Camera di Consiglio, in aree protette e collegate verticalmente con le Camere di Consiglio dei Tribunale e della Corte d'Appello, e con gli uffici dei Magistrati Penali e Consiglieri della Corte, d'Appello. Il livello sottostante destinato ai Parcheggi e alle centrali impiantistiche risulta suddiviso in un'area riservata al parcheggio, per Magistrati Penali, Consiglieri e Sostituti Procuratori e per i Cellulari dedicati al trasporto dei Detenuti e in un'area destinata al parcheggio per i Magistrati Civili e per il Personale autorizzato. Le aree riservate ai Detenuti e alla Scorta per il Tribunale, per la Corte d'Appello e per il Tribunale di Sorveglianza, sono collegate alle Aule di Udienza attraverso percorsi dedicati. Il parcheggio per i Magistrati Penali assicura, collegamenti verticali esclusivamente riservati ad essi. Si evidenzia, infine, che il progetto in esame presenta le seguenti superfici lorde: - Edifici 47.800 m2 - Livello parcheggi 12.460 m2 - Livello archivi 11.729 m2 - Colonnati e giardini 4.046 m2 7 - Aree esterne 1.682 m2 Totale Superfici lorde 77.717 m2 Aspetti geotecnici L'area individuata per la realizzazione dell'opera è contigua al corso del fiume Irno, ed i sondaggi effettuati hanno evidenziato la presenza, per i primi 2025m circa, di una sabbia limosa, satura a partire da una profondità di 4-5-6 m dal piano campagna, e intercalata da strati di ghiaia di incerta continuità. A partire da una profondità variabile tra i 20 e i 25 m, e fino alla profondità di - 50 m, dove i sondaggi si arrestano, si rinviene una formazione abbastanza continua di argille grigio azzurre, saltuariamente sormontate da qualche debole livello calcareo. Solo uno dei sondaggi effettuati non ha raggiunto il tetto della formazione argillosa, ma è lecito supporre, a parere dei progettisti, che questo si trovi ad una profondità maggiore rispetto a quella di perforazione, che in tal caso è stata arrestata alla quota di -30m. Peraltro questa circostanza testimonia come la quota di tale livello sia piuttosto variabile. L'analisi delle caratteristiche fisiche dei terreni di fondazione è stata condotta sulla base dei dati ricavati dalle prove sui campioni indisturbati. L'esame dei dati autorizza i progettisti ad ipotizzare in prima approssimazione, " il sottosuolo schematizzato attraverso due formazioni di differente natura, una a comportamento essenzialmente attritivo (alluvioni), una a comportamento di tipo coesivo (argille grigio - azzurre) " In questa fase non vengono peraltro elaborate le caratteristiche di deformabilità dei materiali, " rimandando la loro valutazione ad un'analisi di dettaglio che sarà eseguita sulla base delle problematiche eventualmente evidenziate dall'analisi delle strutture in elevazione dei singoli fabbricati ". La posizione della falda è confermata tra i 4.5 e i 6 m dal piano campagna. Aspetti Strutturali Per quanto riguarda le fondazioni viene evidenziato quanto segue: "Sia per motivi statici, sia per garantire la piena funzionalità del complesso in esercizio, occorre ridurre al minimo i cedimenti differenziali che potrebbero insorgere nei fabbricati. Peraltro, viste le caratteristiche delle strutture in elevazione, la fondazione, 8 qualunque sia la tipologia scelta, determinerà un incremento dello stato tensionale anche nella formazione coesiva, ponendo dunque il problema della limitazione dei cedimenti di consolidazione delle argille grigio - azzurre. Per tali motivi si ritiene che il sistema di fondazione più appropriato sia di tipo indiretto, ovvero costituito da plinti e/o platee su pali trivellati di medio - grande diametro, che vadano ad attestarsi per una conveniente lunghezza nella formazione di argille grigio azzurre. La realizzazione di pali di questo tipo, vista la presenza di acqua e la natura dei terreni attraversati (formazione di natura alluvionale), richiede un sostegno delle pareti del foro, con camicia di acciaio o con fanghi bentonitici, almeno fino al raggiungimento del tetto delle argille ". Tutte le strutture degli edifici sono previste in cemento armato. In particolare gli schemi funzionali degli edifici principali prevedono pilastri e travi per l'assorbimento delle azioni verticali e nuclei e/o pareti per l'assorbimento delle azioni verticali ed orizzontali (sisma). I pilastri sono, tipicamente, a sezione quadrata nei livelli interrati ed a sezione circolare nei livelli fuori terra; alcuni di questi ultimi sono costituiti da "colonne composte" ossia da profilati metallici a doppio T rivestiti di calcestruzzo armato. Questa soluzione si è resa necessaria, a detta dei progettisti, al fine di limitare le dimensioni dei pilastri per motivi architettonici. I nuclei e le pareti sono costituiti, in generale, dalle gabbie scale ed ascensori. I corpi secondari A1, B1, C1, E1 ed F1 sono costituiti ciascuno da una doppia famiglia di telai ortogonali in c.a. I solai sono previsti con predalles in cemento armato precompresso di tipo antincendio (REI 90) con alleggerimento in polistirolo e completamento in c.a. I tompagni sono previsti con una doppia fodera; quella interna in blocchi di muratura in laterizio, mentre esternamente sono previsti pannelli prefabbricati di cemento armato con finitura in laterizio. Tipicamente i pannelli sono a sviluppo verticale con aggancio alle travi. Impianti meccanici climatizzazione e ventilazione Gli uffici situati ai vari livelli degli edifici sono climatizzati con impianto a ventilconvettori a quattro tubi dotati ciascuno di presa d'aria esterna, mentre per la aule di 9 udienza e per l'aula magna sono previsti impianti a tutta aria. I locali archivi invece non sono climatizzati, ma sono dotati soltanto di riscaldamento invernale e ventilazione estiva realizzata con impianti a sola aria. Le centrali di ventilazione, localizzate al piano archivi, ospitano le unità di trattamento aria al servizio delle aule e le unità di termoventilazione al servizio degli archivi. Le centrali termica e frigorifera, posizionate al piano autorimessa, alimenteranno con acqua calda e refrigerata i ventilconvettori e le unità di trattamento dell'aria, tramite gruppi di pompaggio primari e secondari. Le centrali idrica ed antincendio anch'esse posizionate al piano seminterrato, alimenteranno le utenze idriche ed i sistemi antincendio, tramite accumuli e gruppi di pressurizzazione. In particolare l'acqua calda occorrente per l'alimentazione delle batterie di scambio termico dei ventilconvettori e delle unità di trattamento dell'aria viene prodotta da tre generatori di calore ad acqua calda in acciaio, di tipo pressurizzato, ad altissimo rendimento, omologati ISPESL e collaudati per una pressione di esercizio di 10 bar, funzionanti in parallelo, alimentati con gas metano, posizionati nel locale centrale termica posto al piano interrato. Per motivi di sicurezza, nel locale centrale termica è stata anche prevista la installazione di una centrale di rilevazione di anomale concentrazioni di gas. metano. Lo smaltimento all'esterno dei prodotti della combustione è previsto realizzato mediante canne fumarie a doppia parete con interposto materiale isolante, a perfetta tenuta di fumo, installate in apposito cavedio tecnico, e prolungate al di sopra della copertura dell'edificio più alto. L'acqua refrigerata occorrente per l'alimentazione delle batterie di scambio termico dei ventilconvettori degli uffici e delle unità di trattamento aria delle aule è prodotta da una centrale frigorifera ubicata al piano interrato, con ingresso della rampa di accesso al parcheggio e dotata di superfici d'aerazione, che si articola su quattro gruppi refrigeratori d'acqua con condensatori raffreddati con acqua di torre e compressori a vite, funzionanti con gas R 134a, ciascuno di potenza pari a 1117 kW. I gruppi sono previsti collegati in parallelo ed hanno una potenza frigorifera totale pari al 113% della potenza massima occorrente durante la stagione estiva, comprensiva di quella relativa agli edifici previsti nel futuro ampliamento, valutata pari al 30% di quella attuale, per cui si dispone di una riserva di potenza pari al 13%. 10 Le torri di raffreddamento sono previste posizionate sulla copertura dell'edificio più alto e sono collegate ai gruppi tramite apposito circuito di tipo aperto realizzato con tubazioni in acciaio nero trafilato. Esse sono di tipo centrifugo e dotate di attenuatori acustici. La circolazione dell'acqua di raffreddamento nel circuito refrigeratori-torri è ottenuta tramite quattro elettropompe centrifughe, una per ciascun gruppo refrigeratore. Per la climatizzazione dell'Aula Magna situata al primo piano dell'edificio "D" è stata prevista la installazione di un condizionatore autonomo a pompa di calore tipo aria - aria ubicato sulla copertura dell'edificio. Tale apparecchio, sarà dotato di compressori, ventilatori di mandata e di ricircolo/espulsione, ventilatori di raffreddamento (riscaldamento) dello scambiatore esterno, filtri, presa di aria esterna, condotto di espulsione, ecc. I locali archivi non sono previsti climatizzati, ma soltanto riscaldati durante la stagione invernale e ventilati durante quella estiva con impianti a tutt'aria, tramite apposite unità termoventilanti installate nelle centrali di ventilazione ubicate al piano archivi. Impianto idrico L'acqua fredda per l'alimentazione dei servizi viene fornita dall'acquedotto cittadino. Poiché l'acquedotto non è in grado di assicurare le prestazioni richieste in termini di pressione mentre sembra in grado di garantire la portata occorrente, è stato necessario prevedere la installazione di una centrale di pressurizzazione e di serbatoi di accumulo e disgiunzione per evitare l'aspirazione diretta dalla rete idrica cittadina. Sono previsti due serbatoi di accumulo dell'acqua potabile costruiti in vetroresina da 5.000 l cad. dotati di tutti gli accessori occorrenti, posizionati nella centrale idrica al piano interrato. A tali serbatoi è collegato, in aspirazione, il gruppo di pressurizzazione costituito da quattro elettropompe in grado ciascuna di erogare una portata di 20 m/h e collegate in parallelo. Esse sono gestite dalla unità di controllo a microprocessore montata in fabbrica sul gruppo e completa di inverter, in grado di azionare le pompe a frequenza variabile in funzione della pressione di rete, e di effettuare le sequenze operative descritte nelle sequenze di controllo, in modo da mantenere costante la pressione nella rete di distribuzione. 11 Impianto antincendio A protezione dell'intero complesso e prevista la installazione di un impianto idrico antincendio con idranti opportunamente posizionati per coprire tutte le aree da proteggere, alimentati da vasca di accumulo tramite centrale di pressurizzazione e rete di distribuzione. Il piano autorimessa è protetto, oltre che con l'impianto ad idranti previsti a servizio dell' intero complesso, anche con un impianto di spegnimento automatico tipo sprinkler. La protezione antincendio del complesso è poi completata con la installazione di estintori portatili a polvere da 6 Kg, previsti in ragioni di uno ogni 200 m di superficie per i piani uffici ed aule, di uno ogni 150 m- per il piano archivi e del numero di autoveicoli per l'autorimessa come previsto dal D.M. 16.2.86. Impianti Elettrici L'energia elettrica per gli utilizzatori dell'interro complesso, alle tensioni di 380 e 20 V, è trasformata e distribuita da una Centrale Elettrica, dislocata in posizione baricentrica all'intero complesso, al livello Parcheggi, con gruppi di trasformazione 10000-20000/380-220V. Si prevede allo scopo la realizzazione di un collegamento primario di alimentazione a 10-20KV, connesso alla rete ENEL in una Cabina di consegna principale posizionata in adiacenza alla viabilità pubblica al livello -1. Con tale collegamento si alimenta un Quadro M.T. 0-20kV, 16kA, collegato, mediante cavi unipolari, a 3 trasformatori in resina della potenza unitaria di 250 kVA. con doppia tensione primaria per essere predisposti alla futura probabile alimentazione a 20 kV da arte dell'ENEL. Nello stesso unico ambiente della Cabina Elettrica trova alloggiamento il Quadro Generale di distribuzione B.T. 380-220V, che consente il parallelo dei 3 trasformatori, con tipologia di rete TN-S. Il quadro B.T. comprende batterie di rifasamento fisso per i trasformatori ed è predisposto per il collegamento ad un gruppo di rifasamento automatico della potenza di 400 kVAr. In Cabina trova anche un gruppo di continuità per i servizi ausiliari di Cabina. In caso di fuori servizio della alimentazione ENEL in M.T., parte della rete di distribuzione in B.T. a 380/220, identificata come rete di emergenza. è automaticamente 12 energizzata attraverso un gruppo elettrogeno ad intervento automatico della potenza di 800 kVA installato in locale adiacente alla Cabina Elettrica. Dalla Centrale Elettrica si derivano tutte le linee di alimentazione per le Centrali Tecnologiche e per i diversi edifici che costituiscono ..1 Complesso in oggetto, con circuiti multipolari in cavo posati su canaline metalliche allo scopo predisposte nel piano parcheggio. Dai quadri elettrici di piano, di zona o di Centrale, si derivano le alimentazioni per gli utilizzatori finali del complesso; corpi illuminati, prese di servizio, ventilconvettori, etc. La distribuzione si effettua prevalentemente con cavi multipolari posati su canaline metalliche zincate disposte superiormente ai controsoffitti rimovibili presenti nelle parti comuni. L'impianto di illuminazione dell'intero complesso è tutto alimentato dalla rete di energia elettrica privilegiata, con integrazione per alcuni corpi illuminati di alimentazione di sicurezza, attuata con gruppi di continuità distribuiti. I parametri di illuminamento presentano i seguenti valori minimi: Uffici generici: 300 lux Sale per riunioni: 300 lux Corridoi: 50-100 lux Scale: 100 lux Depositi: 100 lux Locali Tecnici : 150 lux. Costo dell'Opera Il quadro di spesa dell'opera in argomento risulta essere il seguente: A. Importo presunto opere L. 108.000.000.000 B. Somme a disposizione dell'Amministrazione L. 9.600.000.000 L. 50.000.000 L. 1.100.000.000 B 1. Spese generali e teoriche B2. Spese di pubblicazione gara. IVA inclusa B3. Allacciamenti (acqua, gas, enel telecom, pubblici servizi), Iva inclusa 13 B4. Studi, indagini e sondaggi, IVA inclusa L. 370.000.000 B5. Acquisizione area L. 6.700.000.000 B6. IVA al 10% L. 10.800.000.000 B7. IVA al 20% di B 1 L. 1.920.000.000 B8. Opere d'arte (2% sull'importo L. 2.160.000.000 Totale L. 32.700.000.000 Totale Generale L. 140.700.000.000 Come risulta dagli atti, la stima delle opere è stata basata sull'elenco prezzi della Regione Campania dell'anno 1990, incrementati del 10% alla data del giugno 1999. Gli stessi progettisti evidenziano che il computo esclude i costo di arredamenti, macchinari, generatori, strutture per pulizia vetri, sistemi di sicurezza, di comunicazione, nonché l'inflazione dopo giugno 1999. A seguito di un esame preliminare da parte della Commissione relatrice, è stata evidenziata al Comune di Salerno con nota 27.11.2000 prot. 1008 la necessità di acquisire i seguenti elaborati: - stralcio del P.R.G. relativo all'area in questione; - variante al P.R.G. e suo stato di attuazione; - delibera di approvazione della localizzazione del 4/2/1998; delibera di G.M. n.978 del 14/7/1999; - delibera di G.M. n.143 del 10/2/2000 di approvazione del "Programma funzionale" con le integrazioni decise nella riunione del 3/2/2000; - delibera di G.M. del 5/4/2000 di approvazione del "Progetto preliminare"; delibera di G.M. n.1331 del 8/10/2000 di approvazione del "Progetto definitivo"; - approvazione dal punto di vista funzionale dei competenti Uffici Giudiziari; - parere preventivo del competente comando dei Vigili del Fuoco. Nella stessa nota è stato inoltre evidenziato quanto segue: " Inoltre, atteso la sinteticità della relazione geotecnica presentata, occorre che la stessa venga integrata con apposito elaborato che comprenda una chiara descrizione dei terreni, con l'individuazione planimetrica dei punti di indagine in relazione all'ubicazione dei diversi manufatti e con appropriate sezioni stratigrafiche. Occorre anche che sia chiaramente individuato il regime delle pressioni interstiziali nelle 14 diverse formazioni. Per quanto riguarda poi la caratterizzazione meccanica dei terreni, oltre ad allegare alla relazione i risultati delle misure in sito e delle prove di laboratorio, é necessario che sia definitivamente accertato lo stato di normale consolidazione o di sovraconsolidazione della formazione argillosa, valutate le caratteristiche di resistenza e deformabilità a breve e a lungo termine. Infine devono essere descritte e motivate le scelte progettuali attinenti le opere di fondazione e di sostegno e illustrati i criteri di dimensionamento geotecnica di tali opere. Si ricorda che le relazioni devono essere firmate da un tecnico abilitato. Per quanto attiene gli impianti é stato rilevato che quelli termici non prevedono il controllo dell'umidità e della qual cosa si richiede giustificazione. " In esito a quanto sopra il Comune di Salerno in allegato alla nota 6/12/2000 prot. 442 ha trasmesso la seguente documentazione: 1. deliberazione di C.C. n.2 del 4/2/1997 di approvazione della localizzazione della Cittadella Giudiziaria; 2. deliberazione di G.M. n.978 del 14/7/1999 di affidamento dell'incarico di progettazione al Prof. Arch. David Chipperfield; 3. deliberazione di G.M. n. 143 del 10/2/2000 di approvazione del Programma Funzionale con le integrazioni formulate nella riunione del 3/3/200; 4. deliberazione di G.M. n.438 del 5/4/2000 di approvazione del Progetto Preliminare; 5. deliberazione di C.C. n.30 del 6/05/2000 di approvazione del Progetto Preliminare ai fini urbanistici; 6. deliberazione di G.M. n.1331 del 18/10/2000 di approvazione del Progetto Definitivo; 7. parere del Presidente della Corte di Appello prot. N.14553 del 1712/2000; 8. parere del Comando dei Vigili del Fuoco prot. N.116086 del 6/12/2000; 9. copia della Relazione Geologica e della Relazione Geotecnica nonché la relazione di fine campagna sondaggi, la planimetria ubicazione sondaggi, le colonne stratigrafiche, le prove penetrometriche dinamiche continue, la sismica in foro tipo Down-Hole e le analisi geotecniche di laboratorio; 10. copia della delibera di C.C. n.30/2000 con la planimetria di P.R.G. relativa alla precedente destinazione; 11. copia "Relazione integrativa sul Progetto degli Impianti"; 12. copia "Relazione sulle scelte progettuali attinenti le opere di fondazione e di 15 sostegno". Con successivo fax 21.12.2000 lo stesso Comune ha trasmesso il parere sul progetto espresso dall'Autorità di Bacino Regionale Destra Sele. In tale parere si prescrive che: "si proceda alla fase esecutiva delle opere solo dopo aver effettuato la verifica idraulica del collettore fognario ricevente le acque nere e di prima pioggia, anche in funzione dei variati coefficienti edometrici; venga altresì verificata l'immissione della acque meteoriche eccedenti le prime, nel fiume Irno, sia riguardo ai tiranti idrici che alle modalità di scarico, al fine di evitare le erosioni del franco interessato. Venga inoltre effettuata la verifica di stabilità della spianata del tratto fluviale interessato ". Si riporta, infine, che sul progetto in esame in sede istruttoria, è stato acquisito il parere dell'ufficio VI della Direzione Generale degli Affari Civili e delle Libere Professioni presso il Ministero della Giustizia da cui si evince che il numero di personale previsto dai progettisti risulta in linea con il dimensionamento del Nuovo Palazzo (organico previsto 1.221, organico presente 995 unità). CONSIDERATO Il progetto in esame, dichiarato definitivo, prevede la realizzazione della Cittadella Giudiziaria in Salerno al fine di unificare, ampliare e razionalizzare i vari uffici della giustizia presenti nel capoluogo. L'opera, data la sua complessità spaziale e volumetrica (oltre 200.000 m3) e l'incidenza sul panorama architettonico della città, costituirà sicuramente un elemento di grande rilievo. L'area dove sorgerà il complesso edilizio, è compresa fra il tratto terminale, verso il mare, della nuova strada urbana Lungo Imo ed il fascio dei binari del Deposito delle Ferrovie dello Stato. Per quanto attiene gli specifici aspetti in ordine alla progettazione dell'opera prevista e sua realizzazione, l'Assemblea rileva quanto segue. Aspetti urbanistici Preliminarmente l'Assemblea osserva che l'area prescelta per la realizzazione della Cittadella Giudiziaria è destinata dal vigente P.R.G. a Zona F. definita come " le parti di 16 territorio destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale", ed in particolare individuata come Zona F 10 - zona ferroviaria. Nelle more della elaborazione del nuovo P.R.G. e sulla scorta del documento urbanistico programmatico, il Consiglio Comunale, con delibera n°2 del 1997, con il parere favorevole della IV Commissione Consiliare Permanente (urbanistica) in merito all'impostazione generale dell'Area di Attuazione Puntuale Urbanistica (A.A.P.U.) n°7 Lungo Imo - e alla scelta localizzativa della Cittadella, ha approvato lo spostamento della Cittadella Giudiziaria nell'area di proprietà delle FF.SS., autorizzando il Sindaco ad attivarsi per le procedure necessarie per l'accordo di programma. Con successiva delibera n°20 del 26.5.2000, il Consiglio Comunale ha approvato il progetto preliminare " in variante agli strumenti urbanistici vigenti ai sensi dell'art.1 comma 4 della legge 3.1.78". Al riguardo l'Assemblea richiama l'attenzione dell'Amministrazione comunale sulla necessaria definizione delle procedure urbanistiche che riguardano sia le aree originariamente previste che quelle successivamente prescelte per la localizzazione dell'intervento. L'opera si sviluppa in adiacenza al greto del fiume Imo, in posizione relativamente vicina alla sua foce, e quindi nel tratto di invaso più consistente. Dalla parte opposta, come già accennato, confina con il parco ferroviario FF.SS. e, in particolare, con la zona destinata alla sosta dei convogli per le. operazioni di carico e scarico. Il parco ferroviario si trova ad una quota inferiore alla rete stradale, e ciò permette di ricavare un piano supplementare allo zoccolo dei servizi su cui si erge la cittadella giudiziaria vera e propria, determinando un fronte libero. Di questo fronte il progetto si avvale per inserire funzioni, anche ricettive, che hanno quindi luce ed aria diretta. L'opera si inserisce dunque in un'area di frangia, attualmente non integrata nella città, e alla quale ora si cerca di dare una qualità urbana e un giusto inserimento nel contesto cittadino; non può sfuggire che sul torrente Imo. dalla parte opposta della Cittadella, si affacciano i retri delle case di cui non è noto l'aspetto di sky-line. Nel rinviare, per quanto attiene gli aspetti più propriamente idraulici alle specifiche considerazioni più avanti formulate, si evidenzia che particolare attenzione va posta ai fini della funzionalità dell'opera, alla presenza del torrente Irno il cui livello, a seconda 17 delle condizioni di deflusso, potrà venirsi a trovare ad una quota superiore al piano più basso dell'edificio e quindi con possibilità di allagamenti in caso esondazione. Inoltre, dal progetto si evince che la strada di nuova costruzione, denominata strada Lungo Irno, verrà a costituire un argine elevato, scandito dalla piantumazione di alberi di alto fusto con evidente funzione di quinta verso il concentrico. A questa infrastruttura, che esula dal progetto, l'Amministrazione dovrà porre particolare attenzione, anche per la presenza, a valle del fiume, di fosse sfioratrici, con il compito di immettere nel fiume gli eccessi delle acque meteoriche che si raccoglieranno per effetto dell'intervento. In realtà, al punto 8 della Relazione descrittiva gli stessi Progettisti lamentano queste carenze infrastrutturali, la cui sistemazione dovrà essere contestuale all'esecuzione del progetto, onde evitare che la Cittadella ultimata non possa al più presto entrare in funzione per le mancanze riscontrate. Sul piano generale urbanistico l'accessibilità dell'area è garantita, in quanto essendo limitrofa al centro più antico, dispone di un buon sistema viario, potendo essere collegata con la via Paolo de Granito che sembra ben agganciata alla viabilità cittadina e direttamente collegata con i nodi autostradali. L'accessibilità sarà ulteriormente migliorata con il tratto stradale Lungo Irno che sarà dotato di poli rotatori collegati con altri accessi urbani a nord. La scelta localizzativa della Cittadella appare, quindi, positiva rispondendo al duplice scopo di dotare la città di un'importante struttura urbana e di ricomposizione e riqualificazione di una zona in parte degradata. In effetti il progetto si erge sul sito quale punto di riferimento urbano, emergendo dal profilo delle case in virtù dei blocchi alternati che si elevano in maniera differenziata da quattro a tredici piani, scomponendo così la compattezza dell'organismo per confrontarsi, in qualche modo, con la tessitura urbana esistente. Aspetti architettonico - funzionali La funzionalità dell'organismo è assicurata dalle zoccolo di due piani che contiene i servizi e i parcheggi: questo funge da grande parterre articolato con patii tematici attraverso i quali il pubblico che usa tale struttura si distribuisce. Una spina centrale riconnette, attraverso scale ed ascensori, collegati direttamente nello 18 zoccolo non accessibile al pubblico, funzioni dedicate con percorsi differenziati e non intercomunicanti tra addetti, funzionari, giudici, avvocati e indagati in attesa di giudizio, mentre aule con diverse connotazioni spaziali si sviluppano all'intorno dei blocchi. I percorsi garantiscono una netta divisione per i diversi utenti, mentre appropriati filtri controllati garantiscono la riservatezza agli accessi non utilizzabili dal pubblico. La permeabilità dell'organismo è garantita dalla presenza dello zoccolo già citato, posto a circa 2,50m di altezza rispetto alla quota della via Lungo Irno; questo dislivello permette una certa riservatezza al parterre dal traffico cittadino. Gli accessi al parterre sono molteplici ma certamente assumerà predominanza quello posto all'incrocio tra le vie Paolo de Granito e la via Lungo Irno, la prima delle quali pare trafficata, mentre la seconda. ancora da costruire, potrà caricarsi di un traffico pedonale e veicolare scorrevole. L'Assemblea rileva, peraltro, l'assenza di parcheggi a raso per il pubblico numeroso che utilizzerà tale servizio. Al proposito si raccomanda di studiare il possibile reperimento di adeguati spazi per parcheggi che non possono esaurirsi nelle aree limitrofe alle strade esistenti o di prossima costruzione. Appare, quindi, necessario integrare il progetto con la previsione di adeguata dotazione di parcheggi esterni nel rispetto degli specifici standards normativi. Una soluzione potrebbe essere quella di usare temporaneamente l'area posta a monte del fiume che il progetto prende in considerazione per futuri ampliamenti che al momento paiono di ben lontana realizzazione, atteso che, come si evince dal parere 8.11.2000 prot.5872 Ufficio VI richiamato in premesse, il Ministero della Giustizia ha verificato la rispondenza del progetto anche in relazione al futuro organico (sono previste 1221 unità lavorative a fronte di una pianta organica attuale di 995 unità). Tra l'altro questa zona che risulta infossata dovrà essere in qualche modo sistemata per soddisfare esigenze di affaccio per i locali inseriti nello zoccolo. Inoltre, data la compattezza dello zoccolo stesso, i parcheggi interni appaiono nei disegni di difficile percorrenza per l'assenza di chiari collegamenti interni tra le varie parti riservate. La posizione della centrale tecnologica sembra corretta ma non facilmente raggiungibile da parte dei mezzi dei Vigili del Fuoco. 19 Per quanto riguarda le questioni architettoniche, il sistema costruttivo di tamponamento, previsto con pannelli prefabbricati inframmezzati dai serramenti in alluminio, rende particolarmente rigido e ripetitivo lo schema dei prospetti, negando uno dei presupposti contenuti nelle premesse del progetto preliminare, cioè quello di superfici distese e aderenti all'architettura locale. Le paraste verticali, segnate dai pannelli di tamponamento, di cui non si specifica il tipo di finitura, (punto 0.4.03.2.1.1 pannelli) se non con la dicitura "finitura di aggregati faccia a vista", l'alternanza regolare dei serramenti e il fascione strutturale di supporto a questi, si prestano ad una interpretazione semplicistica dei prospetti. A ciò certamente ha concorso la dichiarata necessità di contenimento dei costi di costruzione, per cui si raccomanda, nel passaggio al progetto esecutivo, anche un'attenzione particolare ai computi metrici estimativi. Di tale necessità sembra consapevole il Progettista che, nel Disciplinare descrittivo, fa carico all'Impresa esecutrice di oneri notevoli per la perfetta messa in opera dei manufatti costituenti l'edificio. In complesso l'opera progettata risulta sufficientemente documentata nei suoi componenti. Peraltro l'Assemblea ritiene che non siano risolti in maniera adeguata i punti di unione tra i diversi corpi; ciò emerge, in particolare, dall'esame delle soluzioni adottate per le diverse connessioni delle piattabande orizzontali che sorreggono i pannelli di tamponamento. Allo stato tali soluzioni paiono nuocere alla cristallina impostazione del progetto preliminare, quale appare dalla documentazione trasmessa, in quanto tendono a disaggregare ciò che era stato pensato quale accostamento di volumi puri. Si raccomanda, inoltre, di tener conto del mantenimento delle aree verdi sia interne che esterne, i cui oneri dovranno essere contemplati nel piano di manutenzione generale, nonché il puntuale rispetto delle prescrizioni formulate dal Comando dei V.V.F. di Salerno in sede di esame preventivo del progetto, tenendo anche conto della necessità di verificare la viabilità interna a servizio dei mezzi di soccorso anche in relazione al rispetto delle prescrizioni di cui al p.to C.3 del D.M. 16.01.96 "Norme Tecniche per le Costruzioni in Zone Sismiche". L'Assemblea rileva, infine, che il progetto è stato sviluppato tenendo conto delle problematiche relative all'abbattimento delle barriere architettoniche: peraltro manca agli 20 atti la specifica relazione prevista dall'art. 20 comma 2° del D.P.R. n.503/96 e la dichiarazione di conformità di cui al successivo art. 21. Aspetti Idraulici L'area oggetto dell'intervento si trova come detto, in prossimità del torrente Imo, dal quale la separa una strada in via di realizzazione. Poiché tale corso d'acqua ricade sotto le competenze dell'Autorità di Bacino Regionale in Destra Sele, come già rilevato nelle premesse, il Comune di Salerno ha sottoposto il progetto in esame alla citata Autorità di Bacino che ha formulato prescrizioni e raccomandazioni. Al riguardo l'Assemblea condivide quanto espresso dall'Autorità di Bacino con l'ulteriore prescrizione che vengano studiati l'andamento della falda nella zona interessata dagli scavi per prevedere un adeguato sistema di opere provvisionali, l'andamento dei lavori nella parte interrata e per la parte di prima elevazione, nonché idonei interventi di impermeabilizzazione. In particolare nella valutazione delle massime quote di piena del corso d'acqua va verificata la possibile influenza di tratti tombati e di restringimenti di alveo, nel tratto di valle, ove possano verificarsi ostruzioni. Le prescrizioni vanno assolte prima del passaggio alla fase esecutiva del progetto. Aspetti geotecnica Nell'area in cui dovranno essere realizzati gli edifici in esame sono stati effettuati 12 sondaggi, spinti fino alla profondità massima di oltre 50 metri, con prelievo di 40 campioni indisturbati. Sono stati inoltre installati alcuni piezometri "Casagrande", eseguite 11 prove penetrometriche dinamiche continue e 5 prove sismiche di tipo down-hole. Sui campioni indisturbati sono state effettuate prove di laboratorio per la caratterizzazione fisica e meccanica. Dall'insieme delle indagini è stata ricostruita la successione stratigrafica dei terreni di fondazione costituiti per 20-25 m da sabbie limose e, al di sotto. da una formazione argillosa. Pur in presenza di numerose indagini non risulta definita la situazione dell'acqua nel sottosuolo. Dai sondaggi, la falda sembra risultare assente; nella relazione di fine 21 campagna di indagini si afferma che "Nelle colonne stratigrafiche non è stata segnalata la presenza di acqua poiché non sono ancora state effettuate misure piezometriche" ma si segnala che durante le perforazioni e le prove penetrometriche la falda è stata rilevata a profondità compresa tra 4,5 e 6 m dal piano di campagna; nella relazione geologica (pressoché tutta dedicata ad argomenti propri della relazione geotecnica) si accenna a falde idriche sovrapposte, la prima delle quali si rinviene mediamente tra 4 e 6 m s.l.m.. Infine, non risulta se i piezometri, pur installati, siano mai stati letti. Per questi aspetti, che rivestono un'importanza fondamentale per la progettazione delle opere ed anche per la loro esecuzione, la documentazione risulta carente e confusa. Per quanto riguarda la caratterizzazione fisica e meccanica dei terreni, nella relazione geotecnica si afferma che dall'esame delle prove di laboratorio emergono talvolta indicazioni contraddittorie e che si può solo giungere ad una schematizzazione di prima approssimazione del sottosuolo. Dalle prove di compressione edometrica risulta che le argille di base sono normalmente consolidate. Peraltro, i parametri di resistenza in termini di tensioni efficaci per questa formazione, in particolare i valori elevati della coesione, non sembrano corrispondere ad uno stato di normale consolidazione. Anche la valutazione della resistenza non drenata delle argille merita qualche commento. Infatti i valori di tale parametro sono stati ricavati sia sulla base di una correlazione empirica con i risultati delle prove penetrometriche dinamiche (correlazione di primissima approssimazione stante la scarsa significatività di tali prove nei terreni coesivi), sia sulla base delle determinazioni speditive con il penetrometro tascabile. Pur essendo i risultati in evidente disaccordo tra loro ( i secondi risultano circa due volte e mezzo più elevati dei primi), il progettista ha semplicemente adottato il valore medio. Tale procedura che appare molto singolare, non meriterebbe particolare considerazione se non fosse per il fatto che i pali di fondazione risultano dimensionati proprio sulla base dei valori della resistenza non drenata. In definitiva, per quanto riguarda la caratterizzazione geotecnica dei terreni di fondazione, dall'esame della documentazione tecnica prodotta emergono numerose carenze ed incertezze su diversi aspetti quali il regime delle pressioni interstiziali nel sottosuolo, lo stato di normale consolidazione della formazione argillosa, le caratteristiche di resistenza della stessa formazione. 22 In assenza di un quadro certo sul modello geotecnico di sottosuolo, a parere di questo Consesso, non è possibile pervenire alla più idonea scelta del sistema di fondazioni ed effettuare il dimensionamento geotecnico delle stesse garantendo i livelli di sicurezza che la normativa richiede e un corretto comportamento dei manufatti nelle condizioni di servizio. Per tali motivi l'ipotesi progettuale di adottare fondazioni profonde con pali deve essere attentamente verificata; infatti, se venisse confermato lo stato di normale consolidazione per la formazione argillosa, entro la quale si intesterebbero i pali, sarebbe necessario valutare con molta cura l'entità dei cedimenti immediati e per consolidazione connessi con la soluzione adottata che prevede di trasferire direttamente in tale formazione compressibile un apprezzabile aliquota dei carichi esterni. In definitiva, per gli aspetti geotecnici, il progetto lascia ancora sostanzialmente irrisolti una serie di problemi che richiedono più approfondite indagini ed elaborazioni secondo quanto indicato nelle precedenti considerazioni. Aspetti strutturali L'intervento comprende sei corpi di fabbrica denominati con le lettere A, B, C, D, E ed F rispettivamente di 6, 12. 7, 6, 8 e 15 livelli; per tutti i corpi di fabbrica due livelli sono interrati. I vari corpi sono strutturalmente fra di loro isolati e presentano, in elevazione, impianti strutturali del tutto simili. Infatti, ogni corpo ha pianta rettangolare e le strutture portanti sono costituite da nuclei di controventamento in c.a. (vani scala e ascensori) collocati in posizione centrale e da telai trasversali longitudinali in c. a. gettati in opera. Le travi dei telai sono sostanzialmente travi in spessore di solaio (con luci dell'ordine di 7,50, 6,50 m.) di larghezza in genere superiore al metro e spessore di cm35. I solai di 26 cm di spessore e luci teoriche di 7,50 m sono previsti in predalles. Tutte le strutture sono progettate antisismiche e nella relazione illustrativa si dichiara che la quasi totalità delle azioni orizzontali sismiche è affidata ai nuclei di contoventamento in c.a.. Poiché l'impianto strutturale è, per ogni corpo di fabbrica, molto regolare, il comportamento sismico dei vari edifici può essere accuratamente valutato, le dimensioni delle strutture sembrano, in generale sufficienti per un corretto funzionamento strutturale. 23 Va tuttavia anche osservato che gran parte della relazione di calcolo è riportata sotto forma di minute (redatte in inglese) di non chiara lettura e interpretazione. Non è quindi possibile formulare un compiuto parere circa la correttezza del dimensionamento strutturale. Dall'esame della relazione illustrativa sui criteri di calcolo delle strutture risulta che i controventamenti in c.a. sono considerati sostanzialmente come "contrastati" in corrispondenza del solaio del piano terra e presumibilmente tale schematizzazione deriva dall'ipotesi di considerare i solai del piano terra come diaframmi rigidi nel loro piano e controventati dalle pareti in c.a. di sostegno dei terreni. Tale ipotesi di calcolo non appare corretta anche perché, se così fosse, le azioni di taglio nei tratti di controventamento compresi fra i due piani interrati darebbero origine a sollecitazioni inaccettabili. Si ritiene quindi doveroso segnalare che i controventamenti in c.a. vanno considerati vincolati solo in corrispondenza delle fondazioni. Aspetti Impiantistici Impianti Meccanici Il progetto appare completo e ben documentato sia come relazioni che come elaborati grafici. Sembra peraltro opportuno mettere in evidenza alcuni aspetti relativi alle scelte di impostazione dell'impianto di climatizzazione (non alle soluzioni realizzative) che, richiedono, a parere dell'Assemblea, ulteriore approfondimento. Si tratta di un impianto di grande potenzialità, al servizio di un edificio di oltre 200.000 m3 di volume, per il quale è stata scelta la soluzione con fan-coils a 4 tubi con presa di aria esterna, senza impianti di aria primaria. Si tratta di un tipo di impianto che consente un controllo finissimo della temperatura anche nelle medie stagioni o in presenza di carichi interni fortemente variabili in modo diverso da ambiente ad ambiente, non consentendo però di per sé il controllo indipendente dell'umidità. A riguardo si osserva che l'umidità non è controllata in modo indipendente dalla temperatura. In inverno, non è possibile alcuna forma di umidificazione ed, al tempo stesso, il fan-coil produce in estate una certa deumidificazione, quindi la relativa spesa di 24 gestione rimane pressoché eguale a quella di un impianto con aria primaria. Il servizio che si ottiene, dal punto di vista della qualità dell'habitat, è quindi comparabile a quello di un impianto a radiatori per l'inverno e condizionatori da finestra per l'estate. La stessa osservazione vale per gli impianti a tutt'aria (aule giudiziarie) ove i trattamenti prevedono solo due batterie (calda e fredda, nell'ordine) in modo da non consentire né l'umidificazione invernale né la deumidificazione estiva. D'altra parte, si tratta di scelte abbastanza diffuse nei paesi anglosassoni ed in particolare in USA, dove dall'impianto di condizionamento non ci si aspettano prestazioni necessariamente di alto profilo come è in uso nei Paesi europei ed in particolare in Italia. Si nota infine che non è stato possibile reperire alcuna identificazione dei fan-coils e delle relative caratteristiche (potenzialità termica frigorifera , portata ecc.). Inoltre, i fan-coils sono alimentati in inverno con acqua ad 80° C. Anche questa è una soluzione di basso profilo (è preferibile l'alimentazione con acqua a 45° - 50° C) perché l'alta temperatura tende a cuocere il pulviscolo atmosferico e fa aumentare, soprattutto in assenza di umidificazione, il senso di secchezza dell'aria. Nella relazione integrativa del dicembre 2000 vengono esposte alcune considerazioni riguardo al controllo dell'umidità, riassumibili come segue: - per l'estate è previsto un abbassamento della temperatura ambiente all'aumentare dell'umidità relativa, in modo che la coppia temperatura umidità risulti sempre di "benessere termoigrometrico" in base alle correnti carte del benessere, in particolare la carta americana ASHRAE. Si prevede in tal modo di ottenere valori di umidità relativa fino al 70%; - per l'inverno, si rileva che, con le condizioni esterne di 2°C/85% di umidità e le occupazioni previste, l'umidità scenda sotto il 40% per gli uffici e il 50% per le aule. Tali argomentazioni non sembrano condivisibili, perché da un lato, il disagio dovuto alla alta umidità relativa in estate non è di tipo "termico", dall'altro una umidità relativa del 40% è anch'essa da considerare bassa, non tanto per gli aspetti del benessere termico ma di tipo igienico. Inoltre i valori di umidità interna possono risultare ancor più bassi in presenza di valori dell'umidità esterna più bassi dell'85% ipotizzato. 25 Impianti Tecnologici Relativamente alla rete fognaria viene segnalato che essa dovrà far capo alla rete comunale per la quale il Comune di Salerno dovrà provvedere ad un collettamento fino ad una stazione di sollevamento. Tenuto conto che l'area dell'insediamento è racchiusa in una conca senza possibilità di evacuazione naturale delle acque appare necessario che il progettista preveda adeguate misure (eventualmente valutando l'opportunità di collocare una vasca di modulazione) affinché non si abbiano a verificarsi allagamenti dell'area stessa. Tale studio, con la valutazione del livello di rischio, deve essere redatto prima di passare al progetto esecutivo. Impianti Elettrici e Speciali Dalla documentazione fornita per l'esame del progetto si può concludere che il livello di approfondimento può essere ritenuto sufficiente per un progetto definitivo. Si ritiene comunque di formulare le osservazioni che seguono richiamando in merito l'attenzione dei progettisti. 1 valori di illuminamento medio nei vari locali indicati nel paragrafo 4. della Relazione Generale appaiono accettabili ma contrastano notevolmente con quelli indicati nello stesso documento al paragrafo 6. Sarebbe auspicabile un chiarimento in merito con la conferma dei valori più contenuti adottati nel paragrafo 4, perché 600 lux medi in un'aula giudiziaria sembrano davvero eccessivi. Si nota che il progettista fa uso di dispositivi differenziali nel sistema di specie che è un TN-S, fin dalla protezione dei secondari dei trasformatori e cosi via fino ai singoli sottoquadri. La taratura degli stessi però non risulta affatto chiara anche perché manca un documento sulla assicurata selettività delle protezioni. Inoltre non si ritiene funzionale la scelta operata dal progettista di mettere sotto un unico differenziale più partenze: in tal modo il guasto di un utenza porta al black-out di tutte le utenze accorpate sotto lo stesso differenziale. Si prende atto che dalla relazione secondo le CEI 81.1 non necessita un sistema di protezione contro le scariche atmosferiche. Mancano però delle tavole identificative del lay-out della rete di terra, dal momento che essa dovrà essere posta in atto contestualmente con le fondazioni degli edifici, stanti le scelte operate dal progettista. Al riguardo si raccomanda molta cautela nella scelta dei materiali che si intende 26 interconnettere, al fine di evitare la formazione di pile elettrochimiche con conseguente rapida corrosione di alcuni componenti il sistema. Sarebbe auspicabile una specifica approvazione da parte dell'Autorità usuaria del complesso sia sulla distribuzione luce e F.M. ma soprattutto sui numerosi e sofisticati sistemi di sicurezza che il progettista descrive al fine di compararne lo standard proposto con quello in uso presso gli altri tribunali. Al riguardo si osserva che tali sistemi sono descritti a livello prestazionale ma non si va oltre la loro architettura. Tale livello non è compatibile con quello di un progetto definitivo. Attesa l'interrelazione di dette opere con quelle principali ora all'esame, si rappresenta la necessità che la progettazione dei nuovi uffici giudiziari di Salerno comprenda anche le lavorazioni relative alla "Sicurezza attiva" al fine di rendere immediatamente fruibile e funzionale l'opera ottimizzandone i costi e le lavorazioni. Aspetti economici L'Assemblea prende atto che la stima delle opere è stata condotta, per quanto possibile, con riferimento al tariffario in uso presso la Regione Campania al quale è stato apportato dai progettisti un incremento del 10% quale adeguamento alla data giugno 1999. Al riguardo si richiama l'attenzione sulla circostanza che, ai sensi del Decreto Provveditoriale in data 3.5.94, ai prezzi elencati in detto tariffario deve essere applicata una riduzione del 5% ciò in aderenza alle condizioni effettive di mercato. Poiché tale riduzione risulta tuttora vigente e confermata, si ritiene che il computo metrico estimativo dell'opera debba essere puntualmente ricondotto alle condizioni previste dall'attuale tariffario in uso presso la Regione Campania; vale a dire che il computo metrico estimativo deve essere svolto adottando i prezzi riportati da detto tariffario con la riduzione del 5%. Conseguentemente dovranno essere rimodulate anche e somme a disposizione dell'Amministrazione. L'Assemblea rileva, infine, che nel quadro di spesa non viene data menzione dei costi per gli oneri connessi alla sicurezza e al suo coordinamento che devono essere previsti nel quadro economico sin dalla attuale fase, così come appare opportuna la previsione di somme per l'eventuale bonifica di ordigni bellici. 27 Tutto ciò premesso e considerato l'Assemblea all'unanimità E' DEL PARERE Che previo adempimento alle prescrizioni, osservazioni e raccomandazioni formulate nei precedenti considerato, il progetto definitivo della Cittadella Giudiziaria in Salerno appare suscettibile di essere sviluppato a livello di progettazione esecutiva. 28