Veglia di Natale
ED ECCO LA STELLA LI PRECEDEVA
17 dicembre 2004
CANTO DI INGRESSO: N. 83 sul libretto blu "Natale tutti insieme" - "N. 84 "Tu scendi dalle
stelle"
INTRODUZIONE:
Cos'è la notte? Prova a chiudere gli occhi e lascia che la tua immaginazione lavori: la notte…:
buio, freddo, le strade deserte o quasi... qualche lampione che illumina intorno, e, più su, se
alzi lo sguardo e scruti il cielo, se non ci sono nuvole che le nascondono, le stelle. Di solito la
notte è fatta per dormire .
Sicuramente avrai anche tu qualche notte speciale nella quale sei rimasto sveglio fino a tardi,
magari non hai dormito per niente. Ma vorrei questa sera chiederti di rivivere, insieme a tutti
noi, una notte speciale, il tempo dell’attesa, per aspettare un amico che viene, che viene
proprio nella notte più lunga dell'anno, come una stella luminosa e bellissima.
Tutti insieme vogliamo alzare lo sguardo a questo cielo stellato che abbiamo costruito ed
essere partecipi del grande mistero che ha cambiato la storia e la nostra vita.
INVITO INIZIALE: (bambino)
La terra tutta si fa bella, Gesù.
La volta celeste fa brillare il suo manto
per dirti che è felice di accoglierti.
Ti fanno festa tremolando le stelle
e la misteriosa cometa dalla coda splendente.
Vieni Gesù, le terra e il firmamento ti attendono.
Vieni Gesù, tutti noi ti attendiamo.
1. LE STELLE DEL CIELO
Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
(Sal. 33, 6)
Ci sono molte stelle nel cielo della nostra vita.
Brillano nell’universo della TV, del cinema, della moda, della canzone, del calcio: sono le
nostre “star”, fascinosi personaggi che ci ammiccano dalle riviste, dagli schermi, dalla nostra
squadra del cuore.
Poi ci sono le stelle dell’oroscopo, che pretendono di dirci come sarà la nostra vita: “Ariete:
Marte entrato nella costellazione del sagittario vi garantisce una settimana di successo e
……”
E poi, in questo periodo di Natale, che indigestione di stelle! Ne vediamo in giro a migliaia,
luminose e luccicanti, nei grandi magazzini, nelle vetrine, tra gli addobbi delle vie. Attraggono
la nostra attenzione e ci allietano con la forza della loro suggestione.
Ognuna di queste stelle ci promette la felicità o, almeno, qualche vantaggio particolare. Ci
affascinano, ma sono fugaci e passeggere, invecchiano in fretta, passano di moda, perdono al
loro brillantezza. Quando una di queste esse si spegne, neanche ce ne accorgiamo, perché
viene subito rimpiazzata da altre stelle, impazienti di fare la loro breve comparsa nel
firmamento delle celebrità.
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Diversa è la storia delle stelle del firmamento celeste.
Le ha create tutte Dio, quando disse: “Che ci siano stelle nel firmamento del cielo, per
distinguere il giorno dalla notte e servano come segno al tempo, ai giorni e agli anni.
Splendano in cielo ed illuminino la terra”.
Così Dio fece le stelle- migliaia! - che uscivano bellissime dalle sue mani, piene di luce.
Alcune erano bianche, molto bianche e piccole. Altre colorate. Tutti gli angeli lavoravano
sistemandole dove Dio indicava loro. Tutti volavano da un posto all'altro e si poteva seguire il
loro volo per la scia luminosa che lasciavano le stelle nella notte. La loro luce riempiva il cielo,
in una fantastica festa.
In un attimo le stelle furono tutte al loro posto. Il cielo era diventato bellissimo. Tutti gli angeli si
giravano verso Dio per lodarlo.
PRIMA PREGHIERA SUL FOGLIO (a cori alterni: 1°coro a sinistra, 2°coro a destra)
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo, degno di lode e di gloria nei secoli.
Benedite, opere tutte del Signore, il Signore,
Benedite, cieli, il Signore,
Benedite, sole e luna, il Signore,
Benedite, piogge e rugiade, il Signore,
Benedite, o venti tutti, il Signore,
Benedite, gelo e freddo, il Signore,
Benedite, ghiacci e nevi, il Signore,
Benedite, notti e giorni, il Signore,
Benedite, luce e tenebre, il Signore,
Benedite, folgori e nubi, il Signore,
Benedica la terra il Signore,
Benedite, monti e colline, il Signore,
Benedite, creature tutte che germinate sulla terra, il Signore,
Benedite, stelle del cielo, il Signore,
Ogni vivente benedica il Signore ,
lo lodi e lo esalti nei secoli. Amen, Alleluia
CANTO: N. 4 del libretto blu "Ha mandato una luce"
2. LA STELLA POLARE
Quello che più piaceva a Conrad il marinaio era la sera, quando ad occidente l’orizzonte
ancora si staglia nel crepuscolo che sta per soccombere alla notte, e ad
oriente già brillano le prime stelle, e l’Ufficiale di guardia cerca, col
sestante, la sua strada tra le stelle.
Aveva osservato le stelle molte volte, aveva imparato a riconoscerle e a
ritrovarle nell’immensità del cielo che si imbruniva, sia che si trovasse a
navigare nell’emisfero settentrionale che in quello meridionale: ne
calcolava la posizione approssimata sul quadrante del cielo, poi le
individuava e, facendo riferimento alla stella polare, ne memorizzava
la posizione. Le individuava tra le nuvole in fuga, oppure all’oscurarsi del
cielo nel crepuscolo, ne misurava l’altezza portandole con il sestante a
sfiorare l’orizzonte, le poneva a calcolo fino a determinare la posizione
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della nave e su quella correggeva la rotta.
Le stelle del cielo erano state le sue compagne preferite nei lunghi anni di
navigazione nei turni di guardia notturni, mute avevano ascoltato il suo
cuore.
Ma come avrebbe fatto senza la stella polare? La stella che, pur non essendo la più luminosa,
lo orientava in modo infallibile, perché non si spostava mai e rimaneva sempre ferma al suo
posto. Ogni sera si rendeva conto che era quella stella che gli dava sicurezza nell’immensità
del mare ed essa era la fedele compagna, che gli indicava la rotta sicura.
CANTO: N: 38 del libretto blu: "Tu al centro del mio cuore"
3. LA STELLA CADENTE
Non privarti di un giorno felice; non ti sfugga alcuna parte di un buon desiderio.
(Sir. 14,14).
Durante le serate estive a chi non è mai capitato di alzare gli occhi verso il cielo alla ricerca di
qualche "stella cadente"?
Ognuno, prima o poi, nel vedere quelle lontane scie luminose, che tagliano fulmineamente
l’immensità del cielo buio e pulito, si è ritrovato ad esprimere un desiderio, legandolo a
quell’astro, così rapido e suggestivo da far sobbalzare il cuore.
1° lettore:
Voglio….. voglio…. voglio….. voglio….
Voglio un nuovo cellulare, la play station, voglio il lettore MP3;
Voglio essere più alta, voglio essere più magra, voglio essere più bella.
Voglio un cameretta tutta per me, voglio una tavola da snowboard, voglio andare da Mac
Donald.
Voglio essere capito, voglio imparare senza studiare, voglio solo amici simpatici.
2° lettore:
Non so cosa fare, non so cosa desiderare; mi sdraio sul divano, mi guardo la TV, così passo il
pomeriggio.
Tanto, domani, ci sarà tempo per fare e per desiderare. Ma poi, che cosa desiderare? Non lo
so neanche. Tanto….. ho già tutto.
E poi non vale la pena, i desideri non si avverano mai. Succede solo nelle fiabe, roba da
bambini. La realtà è ben altra. Meglio aspettare, senza pensare, senza volere.
3° lettore:
Quando la tua stella cadente attraverserà fulminea il tuo cielo, se vuoi troppe cose non
farai in tempo a scegliere tra i tuoi mille desideri e la stella passerà senza che il tuo animo
possa chiedere e sperare.
Ma ugualmente, se non avrai pronto nemmeno un desiderio, chiaro nella tua testa e nel tuo
cuore, pronto al momento giusto, né un attimo prima, né un attimo dopo, quando la stella
rapidissima cadrà, rimarrai lì, con un palmo di naso, a scrutare il cielo buio sopra di te.
Se vuoi catturare la tua stella devi coltivare un desiderio, forte e grande, per averlo pronto da
esprimere al momento giusto.
SECONDA PREGHIERA SUL FOGLIO (tutti insieme)
Signore, parlami dei tuoi progetti
ed io mi rallegrerò.
Invitami a lavorare nella tua impresa
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e subito verrò.
Prendimi come tuo operaio
ed io ogni giorno mi alzerò presto e mi darò da fare.
Come socio della tua impresa
Mi sentirò importante.
Come tuo collaboratore
saprò cosa desiderare.
Come partecipe dei tuo progetti
io saprò perché vivo ogni giorno.
CANTO : N. 87 del libretto blu "Brilla una luce in cielo"
4. LA STELLA COMETA
Ed ecco la stella che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finchè giunse e
si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. (Mt. 2, 9)
La stella cometa - nello stesso istante in cui fu vista a Roma e nell'intero bacino del
Mediterraneo - fu scorsa a migliaia di chilometri di distanza da Melchiorre, re dei Persiani, che
in Oriente era detto uno dei tre re magi.
Era una stella d'una tale possanza da oscurare quella del sole e della luna: e la sua luce
brillava notte e giorno.
Melchiorre si interrogò a lungo:
“Quale portento! Quale stella sarà mai questa? E’ la prima volta che vedo un tal fenomeno! ”
Per tutta la giornata e la notte successiva la stella cometa splendeva sempre più alta.
E Melchiorre era sempre più perplesso.
Anche Gasparre, re degli Indi, un altro dei re magi, vide in quello stesso giorno una colonna di
luce, sopra la quale appariva una stella di splendore tale da non potersi paragonare a quello
del sole.
A questa vista, impaurito, Gasparre fu colto da un tremito: “Non capisco da dove spunti questa
stella? Chi l'avrà fatta sorgere? Chi ne determina il corso? Cosa vorrà comunicarci col suo
fulgore? ”
Per tre giorni e per tre notti Gasparre scrutò il cielo, senza riuscire a darsi una risposta.
Anche Baldassarre, re degli Arabi, il terzo dei re magi d'Oriente, vide la cometa, ne stupì, si
inquietò, ma seppe dare una risposta: “Quella stella prodigiosa non è un astro del firmamento!
lo, vecchio astronomo, posso ben dirlo”.
Gli Arabi, infatti, erano abituati da tempo a conoscere dal corso delle il divenire dei fatti prima
che si realizzassero.
Per questo Baldassarre poté dire: “Lo so con certezza, non posso ingannarmi. Quella stella
mi indica la strada. Devo partire e mettermi a cercare. E avvertirò i miei fratelli magi d'Oriente
perché vengano con me”.
E si misero in viaggio.
Ma fu un freddo avvento per loro, proprio il tempo peggiore dell'anno per un viaggio, per un
lungo viaggio come questo, con le vie fangose e la stagione rigida, nel cuore dell'inverno.
E i cammelli piagati, coi piedi sanguinanti, indocili, sdraiati nella neve che si scioglieva.
Vi furono momenti in cui rimpiansero i palazzi d'estate sui pendii, le terrazze, il calore del
sole.
I fuochi notturni s'estinguevano, mancavano ricoveri, e le città ostili e i paesi nemici
e i villaggi sporchi e tutto era a caro prezzo: ebbero ore difficili.
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Preferirono alla fine viaggiare di notte, dormendo solo a tratti, pensando a volte che questo
era tutta follia.
Poi all'alba giunsero a una valle più tiepida, umida, sotto la linea della neve, tutta odorante di
vegetazione; con un ruscello in corsa e un mulino ad acqua che batteva il buio, e tre alberi
contro il cielo basso e un vecchio cavallo bianco al galoppo sul prato.
Poi arrivarono a una taverna con l'architrave coperta di pampini, ma non ebbero alcuna
informazione, e così proseguirono e arrivati a sera, non un solo momento troppo presto,
trovarono il posto, dove era nato un uomo del tutto simile a noi, che sarebbe stato Signore
di tutta la terra e avrebbe regnato in eterno attraverso i secoli. Si prostrarono e lo adorarono.
TERZA PREGHIERA SUL FOGLIO (tutti insieme)
Signore, come i magi, rendici capaci di metterci in cammino, ogni giorno sulle strade non
sempre facili della nostra città.
Signore rendici desiderosi e disponibili a cercare, rendici resistenti alla pigrizia e alla fatica,
sorreggici quando ci sentiamo vinti dalla stanchezza.
Signore fa che cerchiamo ciò che è importante per la nostra vita e la nostra felicità.
Signore, fa che riusciamo a trovarti.
CANTO: N. 81 del libretto blu "Là sulla montagna"
5. LA STELLA CHE ILLUMINA OGNI UOMO
Don Matteo
CANTO: N. 78 del libretto blu "Nella mangiatoia"
PREGHIERA (bambino)
Benvenuto Gesù Bambino!
Benvenuto nel mondo,
Benvenuto tra noi.
Per te, Gesù, è questa festa.
Queste luci, questi canti e queste preghiere sono per te.
Con te la tenerezza di Dio nasce sulla terra.
CANTO: N. 6 del libretto blu "IL CANTO DELLA TENEREZZA "
PREGHIERA FINALE DAL FOGLIO (tutti insieme)
Signore, siamo venuti qui stasera dalle nostre case, riuniti dal tuo amore, per prepararci al
Natale di Gesù.
Ognuno ha portato la sua stella e tutti insieme abbiamo costruito un grande cielo che
abbraccia noi e la tua capanna.
Queste stelle ci indicano la rotta e la via da seguire e ci spingono a metterci nuovamente in
cammino.
Custodisci dentro di esse i nostri desideri e fa che siano desideri d’amore.
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Aiutaci ad accogliere sotto questo cielo tutti i fratelli che hanno bisogno: i bambini, gli anziani,
i poveri e chi non ha una casa, gli stranieri, chi cerca un lavoro, i malati, le famiglie in difficoltà,
chi non ti conosce.
Fai brillare sopra alle altre la stella che ci guida a Te e rendici guida sicura per i nostri figli.
Illumina Don Luciano e Don Matteo che ti rappresentano in questa comunità.
Tienici tutti vicino a te sotto a questo cielo stellato che insieme abbiamo costruito.
Tu, che sei la vera luce che illumina ogni uomo, proteggi le nostre famiglie e donaci di vivere
sempre uniti nella concordia e nell'amore. Amen
BENEDIZIONE: Don Matteo
CANTO FINALE: N. 86 Blu "E' Natale"
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