B - Zanichelli online per la scuola

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Unità 1 - Gnatologia
01
È chiamata gnatologia:
A
la scienza che si occupa della fisiologia del sistema masticatorio, dei suoi disturbi funzionali
e delle terapie necessarie alla loro eliminazione.
B
la scienza che si occupa dello sviluppo di un corretto rapporto occlusale nel bambino.
C
la scienza che si occupa delle malformazioni dentali.
D
la scienza che studia la forma e il colore dei denti.
02
Le tre regole fondamentali che permettono una funzione fisiologicamente corretta del sistema
masticatorio prevedono che siano sempre rispettate:
A
occlusione, morfologia, curve di compenso e stabilità disclusiva.
B
disclusione, anatomia, morfologia, curve di compenso e stabilità occlusale.
C
morfologia, curve di compenso, forma e colore.
D
curve di compenso, forma, massima intercuspidazione e piano di Camper.
03
La sigla D.AT.O. sintetizza le tre definizioni:
A
Disclusione, Altezza Totale, Overbite.
B
Disclusione, Allineamento Tridimensionale, Overbite.
C
Disclusione, Altezza Totale, Occlusione.
D
Disclusione, Allineamento Tridimensionale, Occlusione.
04
La disclusione si determina allorché:
A
i denti anteriori, entrando in contatto tra loro, provocano l’intercuspidazione dei posteriori.
B
i denti posteriori, entrando in contatto tra loro, provocano l’intercuspidazione degli anteriori.
C
i denti anteriori, entrando in contatto tra loro, provocano la perdita di contatto dei settori
posteriori.
D
i denti posteriori, entrando in contatto tra loro, provocano la perdita di contatto dei denti
anteriori.
05
A livello dei denti posteriori trova inserzione una muscolatura più potente di quella che agisce sui
settori anteriori: in particolare, i due muscoli più potenti del sistema masticatorio, che sono:
A
temporale e pterigoideo esterno.
B
massetere e pterigoideo esterno.
C
massetere e temporale.
D
temporale e pterigoideo interno.
06
La mandibola si presenta come una leva di:
A
prima classe.
B
seconda classe.
C
terza classe.
D
quarta classe.
07
In una bocca priva di difetti funzionali, la protezione anteriore nel movimento di protrusiva è offerta:
A
dagli incisivi laterali.
B
dai canini.
C
dagli incisivi centrali.
D
dai denti posteriori.
08
In una bocca priva di difetti funzionali, la protezione anteriore nel movimento di lateralità è offerta:
A
dagli incisivi laterali.
B
dai canini.
C
dagli incisivi centrali.
D
dai denti posteriori.
09
Il piano di scivolamento che si crea nella disclusione tra le superfici a contatto dei denti anteriori
superiori e inferiori si presenta simile ad un angolo di circa:
A
0°.
B
10°.
C
40°.
D
90°.
A. De Benedetto, A. Buttieri, L. Galli – Manuale di Laboratorio Odontotecnico – Volume 1
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10
Le radici più lunghe dei denti anteriori:
A
garantiscono una migliore resistenza alle forze orizzontali in fase di occlusione.
B
garantiscono una migliore resistenza alle forze orizzontali in fase di disclusione.
A
garantiscono una migliore resistenza alle forze verticali in fase di occlusione.
A
garantiscono una migliore resistenza alle forze verticali in fase di disclusione.
11
Il piano di scivolamento che si forma tra i denti anteriori, in una bocca anatomicamente funzionale, è
in genere di:
A
10 gradi.
B
25 gradi.
C
40 gradi.
D
90 gradi.
12
La diminuzione degli attriti, durante la disclusione, è essenzialmente garantita:
A
dalla particolare conformazione della superficie occlusale dei denti posteriori superiori.
B
dalla presenza di un’azione muscolare riflessa.
C
dalla presenza delle creste marginali dei denti anteriori superiori.
D
dalla lingua.
13
Nel contesto gnatologico, il canino riveste un’importanza fondamentale. Anche perché:
A
sprogramma l’osso mascellare.
B
ha la radice più lunga di quella degli altri denti.
C
permette la disclusione nel movimento di protrusiva.
D
nessuna delle precedenti risposte è esatta.
14
Il contatto simultaneo dei quattro canini corrisponde in genere:
A
alla massima intercuspidazione.
B
alla relazione centrica.
C
alla massima protrusione.
D
alla massima retrusione.
15
L’occlusione dente a dente:
A
è presente nel 5% circa della popolazione.
B
è presente nel 25% circa della popolazione.
C
è presente nel 50% circa della popolazione.
D
è presente nel 95% circa della popolazione.
16
Il minus incisale dei laterali superiori:
A
permette il passaggio degli incisivi centrali inferiori nel movimento di protrusiva.
B
permette il passaggio degli incisivi centrali inferiori nel movimento di lateralità.
C
permette il passaggio dei canini inferiori nel movimento di protrusiva.
D
permette il passaggio dei canini inferiori nel movimento di lateralità.
17
La curva di Wilson risulta maggiore:
A
nei settori anteriori.
B
nei settori posteriori.
C
nei denti superiori.
D
nei denti inferiori.
18
Denti posteriori che presentino cuspidi molto elevate e fosse notevolmente profonde generalmente
necessitano di una quantità di disclusione:
A
maggiore rispetto a quella di denti caratterizzati da un tipo di intercuspidazione meno
profonda.
B
minore rispetto a quella di denti caratterizzati da un tipo di intercuspidazione meno profonda.
C
uguale a quella di denti caratterizzati da un tipo di intercuspidazione meno profonda.
D
tutte le risposte precedenti sono errate, poiché dipende dai casi.
19
Un dente non allineato:
A
disclude, ma potrebbe non occludere.
B
sicuramente occlude e disclude.
C
occlude, ma potrebbe non discludere.
D
sicuramente non occlude né disclude.
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20
Gli interventi impiegati per eliminare dei disallineamenti dentali si dividono essenzialmente in:
A
sottrattivi, additivi e correttivi.
B
permanenti, temporanei e definitivi.
C
occlusivi, disclusivi e ortodontici.
D
di prima, seconda e terza classe.
21
La particolare conformazione sferica delle singole unità occlusali garantisce:
A
minore attrito.
B
superfici di contatto minime e puntiformi.
C
l’immediata disclusione.
D
tutte le risposte precedenti sono esatte.
22
Quale, tra i punti di contatto A-B-C definiti da Stuart, è quello situato più vicino alla faccia vestibolare
del dente?
A
Il punto A.
B
Il punto B.
C
Il punto C.
D
Dipende dal tipo di dente.
23
Quale, tra i punti di contatto A-B-C definiti da Stuart, è quello che risulta essenziale per garantire la
stabilità dell’occlusione rispetto alle forze di traslazione palato-vestibolari?
A
Il punto A.
B
Il punto B.
C
Il punto C.
D
Dipende dal tipo di dente.
24
Di quale, tra i punti di contatto A-B-C definiti da Stuart, non si può assolutamente fare a meno?
A
Del punto A.
B
Del punto B.
C
Del punto C.
D
Si può fare a meno di uno qualunque dei tre punti, purché gli altri due siano realizzati
correttamente.
25
I punti di contatto comunemente definiti “stop di centrica” sono quelli situati:
A
sui margini discendenti delle cuspidi, rivolti distalmente nell’arcata inferiore e mesialmente in
quella superiore.
B
sui margini discendenti delle cuspidi, rivolti mesialmente nell’arcata inferiore e distalmente in
quella superiore.
C
sulla sommità delle cuspidi, rivolti mesialmente nell’arcata inferiore e distalmente in quella
superiore.
D
sulla sommità delle cuspidi, rivolti distalmente nell’arcata inferiore e mesialmente in quella
superiore.
26
Nel dente, visto in visione prossimale, le cuspidi di dimensione maggiore risultano essere:
A
le cuspidi lavoranti.
B
le cuspidi bilancianti.
C
le cuspidi vestibolari.
D
le cuspidi palatali o linguali.
27
Nel dente, visto in visione prossimale, le cuspidi meno elevate risultano essere:
A
le cuspidi lavoranti.
B
le cuspidi bilancianti.
C
le cuspidi vestibolari.
D
le cuspidi palatali o linguali.
28
Le proporzioni anatomiche tra cuspidi lavoranti e bilancianti prevedono che, considerando 100%
l’equatore del dente, le cuspidi lavoranti occupino:
A
il 30% della dimensione del dente.
B
il 40% della dimensione del dente.
C
il 50% della dimensione del dente.
D
il 60% della dimensione del dente.
A. De Benedetto, A. Buttieri, L. Galli – Manuale di Laboratorio Odontotecnico – Volume 1
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29
Un precontatto deflettente può provocare:
A
una dislocazione della mandibola.
C
una dislocazione del mascellare superiore.
B
la distruzione della radice del dente.
D
uno qualunque dei fenomeni indicati nelle risposte A, B e C.
30
Quale, tra le seguenti, è la funzione esercitata da un fulcro anteriore?
A
Sprogrammare il paziente dall’input dettato dall’intercuspidazione dei denti anteriori.
B
Sprogrammare il paziente dall’input dettato dalla posizione dei condili.
C
Sprogrammare il paziente dall’input dettato dall’intercuspidazione dei denti posteriori.
D
Sprogrammare il paziente dall’input dettato dalla disclusione.
31
L’interposizione tra i denti di un fulcro anteriore determina in genere:
A
una surtrusione, cioè una spinta all’indietro di mandibola e condili.
B
una surtrusione, cioè una spinta in avanti di mandibola e condili.
C
una protrusione, cioè una spinta all’indietro di mandibola e condili.
D
una protrusione, cioè una spinta all’indietro di mandibola e condili.
32
L’occlusione in relazione centrica prevede la presenza contemporanea di :
A
occlusione e disclusione.
B
massima protrusione e minima retrusione.
C
relazione centrica e massima intercuspidazione.
D
massima protrusione e relazione centrica.
33
La dimensione verticale è:
A
l’altezza massima dei denti, dall’apice coronale alla superficie occlusale.
B
l’altezza massima del processo alveolare del mascellare.
C
l’altezza massima del processo alveolare della mandibola.
D
la distanza tra l’arcata mascellare e quella mandibolare.
34
In visione occlusale il margine incisale dei denti anteriori superiori divide:
A
il terzo vestibolare dai due terzi palatini.
B
il terzo palatino dai due terzi vestibolari.
C
la metà vestibolare da quella palatina.
D
il terzo cervicale dal terzo incisale.
35
In visione occlusale il margine incisale dei denti anteriori inferiori divide:
A
il terzo vestibolare dai due terzi linguali.
B
il terzo linguale dai due terzi vestibolari.
C
la metà vestibolare da quella linguale.
D
il terzo cervicale dal terzo incisale.
36
Nei denti anteriori la porzione del cingolo occupa, in visione linguale:
A
circa un quarto della lunghezza complessiva della corona.
B
circa un terzo della lunghezza complessiva della corona.
C
circa la metà della lunghezza complessiva della corona nei denti superiori, circa un terzo in
quelli inferiori.
D
circa un terzo della lunghezza complessiva della corona nei denti superiori, e circa la metà in
quelli inferiori.
37
L’eventuale imprecisione delle preparazioni, può comportare, tra l’altro:
A
l’avulsione del dente.
B
difetti di occlusione.
C
la frattura delle ceramiche.
D
tutte le risposte precedenti sono esatte.
38
Abrasioni della superficie del dente di aspetto piatto e rettilineo generalmente sono indice:
A
di scarsa protezione anteriore nei movimenti di lateralità.
B
di scarsa protezione anteriore nel movimento di protrusiva.
C
di eccessiva protezione anteriore nei movimenti di lateralità.
D
di eccessiva protezione anteriore nel movimento di protrusiva.
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Quale, tra i seguenti, è l’aspetto delle faccette di usura che denota che le stesse sono frutto di
patologie remote o di fasi precedenti della patologia in atto?
A
aspetto lucido.
B
aspetto opaco.
C
aspetto sinuoso.
D
aspetto rettilineo.
40
La presenza del fiordaliso in tarda età denota:
A
una disfunzione della protezione anteriore in lateralità.
B
una disfunzione della protezione anteriore in protrusiva.
C
un perfetto funzionamento della protezione anteriore in lateralità.
D
un perfetto funzionamento della protezione anteriore in protrusiva.
41
L’alterazione della dimensione verticale può essere imputabile:
A
a un rallentamento della crescita in età adolescenziale.
B
a un contatto deflettente.
C
alla pressione esercitata dai denti attigui.
D
al bruxismo.
42
La presenza di una modifica del tipo di leva mandibolare può essere evidenziata:
A
da faccette di usura vestibolari.
B
da faccette di usura lucide.
C
da faccette di usura opache.
D
da faccette di usura che sui modelli non entrano in contatto con l’antagonista.
Vero

Falso

































Patologie che originano da sistemi sottostanti possono arrivare a danneggiare il sistema
masticatorio.
Le patologie ascendenti sono quelle che, originando da piccoli problemi gnatologici, possono
arrivare a interessare tutto l’apparato masticatorio.
Il lato verso cui si sposta la mandibola è detto bilanciante.
Punti di contatto disallineati possono pregiudicare l’occlusione, ma non hanno alcun effetto
sulla disclusione.
Nei denti superiori sono cuspidi lavoranti (di stampo) solo le cuspidi palatali.
Il tavolato occlusale rappresenta circal’80% della massima circonferenza del dente.
Se nel movimento di chiusura della mandibola si riuscisse ad ottenere il contatto simultaneo
dei quattro canini, eliminando virtualmente gli altri denti e/o modificando a tale scopo i canini
stessi, si raggiungerebbe una posizione dei condili corrispondente alla relazione centrica.
Si definisce occlusione in relazione centrica la massima intercuspidazione del paziente,
anche se tale posizione non corrisponde ad una corretta posizione anatomica dei condili e
ad un corretto equilibrio neuromuscolare.
La relazione centrica è la posizione dei condili più protrusa all’interno delle cavità glenoidi.
La relazione centrica è la posizione dei condili anatomicamente più confortevole per il
paziente.
La massima intercuspidazione avviene solo in relazione centrica.
La realizzazione di protesi di dimensione verticale eccessiva può causare l’aumento dello
spazio libero funzionale, ovvero lo spazio libero normalmente presente tra le due arcate in
posizione di riposo.
Nella realizzazione degli elementi anteriori superiori si dovrebbe iniziare la modellazione
dalla zona palatina, poiché essa costituisce la parte lavorante di questi denti.
Nella riabilitazioni complete fisse in antagonismo, è opportuno prevedere modelli che
possano essere scomposti in una zona anteriore e due posteriori, tutte asportabili
all’occorrenza.
In genere, più le abrasioni si presentano di aspetto orizzontale, più il processo distruttivo
degenera lentamente, a causa del minore attrito.
La presenza del fiordaliso può essere imputabile a lla mancanza di protezione in protrusiva.
La recessione gengivale può talvolta essere imputabile a un problema gnatologico.
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