98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 OGGETTO: MOZIONE PRESENTATA DAI CONSIGLIERI MUNAFO’ E MENGHI DEL COMITATO ANNA MENGHI IN MERITO ALLA REALE SITUAZIONE FINANZIARIA E PATRIMONIALE DELL’ASSOCIAZIONE SFERISTERIO. DISCUSSIONE POJAGHI – PRESIDENTE – Comunico che è tornato dal CORECO il regolamento comunale relativo all’installazione degli impianti per le reti di telefonia radiomobile, degli impianti di trasmissione radiofonica e televisiva e servizi similari, con un’unica osservazione nel senso che è stata annullata una riga nell’articolo 16 che riguarda il riferimento all’obiettivo di qualità fissato dal presente regolamento. Quindi il regolamento è stato approvato con questa modifica minima che voi potete richiedere alla Segreteria: i capigruppo hanno avuto sia la copia della lettera del CORECO sia l’articolo 16 con la modifica, ma è una modifica completamente ininfluente. Dobbiamo ora decidere come procedere alla discussione delle 3 mozioni che riguardano, in maniera in alcuni casi più collegata, in altri un po’ meno, l’Associazione Sferisterio. La prima mozione è quella presentata dai Consiglieri Munafò e Menghi del Comitato Anna Menghi in merito alla situazione finanziaria e patrimoniale dell’Associazione Sferisterio. L’altra mozione presentata da alcuni Consiglieri di gruppi di minoranza, AN, Forza Italia e CDU, in merito alla situazione economica dell’Associazione Arena Sferisterio e questo è il motivo per cui noi abbiamo accorpato le due mozioni. 1 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 L’altra, l’ultima, mozione che è stata inserita da alcuni Consiglieri di minoranza è in merito all’utilizzo del coro Lauro Rossi nell’ambito delle attività programmate dall’Associazione Sferisterio che ha un collegamento con il tema Sferisterio ma chiaramente non ha lo stesso tipo di collegamento perché nelle prime due anche il contenuto è lo stesso. Io farei la proposta di far presentare le prime due mozioni e discuterle e poi parlare della mozione che è collegata ma che non ha lo stesso tema e quindi mi sembrerebbe un po’ una forzatura: poi si deciderà, perché ne avevamo parlato nella conferenza dei capigruppo, i prestatori decideranno se rimane una mozione, se può essere inserita come…siete liberi di fare durante il corso del lavoro di fare questo tipo di cambiamento. Il regolamento dice che quando mozioni o ordini del giorno hanno lo stesso tema sono da trattare insieme nei tempi previsti, quindi non è che si raddoppia: l’altra volta abbiamo sommato, però era un ordine del giorno e l’ordine del giorno ha 5 minuti, quindi siccome ora ci sono 10 minuti decidiamo insieme cosa fare. Nella mozione tutti possono parlare mentre nell’ordine del giorno io avevo deciso di raddoppiare il tempo dato che solo uno poteva parlare. Quindi facciamo un intervento, come fosse un’unica mozione, tutti possono intervenire, per 15 minuti. Ripeto, vengono presentate entrambe le mozioni nel tempo che viene previsto per la presentazione, quindi la mozione del comitato Anna Menghi e la mozione dei gruppi. L’intervento dipende dai Consiglieri non dipende dal tempo che viene dato: non è detto che se uno ha 15 minuti per la presentazione li debbano utilizzare completamente. Io chiederei alla Consigliera Menghi di presentare la mozione sulla situazione finanziaria e patrimoniale dell’Associazione Sferisterio: la pregherei prima di prenotarsi di permettermi di dare il tempo. MENGHI –Comitato Anna Menghi – per la illustrazione della propria mozione- 2 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Diciamo che questa mozione prende spunto da un tema che noi come Comitato avevano sollevato nel luglio 2000: credo che sia chi ci ascolta che i Consiglieri Comunali ricorderanno che era il periodo in cui si parlava della questione di Renato Bruson, agli onori della cronaca locale anche per una vertenza che riguardava il maestro Bruson in relazione al crack Bacaloni e che aveva suscitato un certo scalpore nella vita cittadina. Siccome era in concomitanza con un caso che lo stesso Bruson aveva sollevato sulla stampa locale, soprattutto in relazione al fatto, che lo stesso Bruson lamentava di uno strano comportamento da parte dell’Associazione Sferisterio in merito ad un impegno che, lo stesso, riteneva di aver assunto con lo Sferisterio, impegno che poi veniva stranamente sciolto, con modalità poco chiare: il maestro Bruson si ritrovava sostituito rispetto ad un impegno che lui stesso diceva di aver assunto con il sovrintendente Orazi, impegno che poi invece si era dileguato. Noi prendendo spunto da una situazione abbastanza spiacevole per il rapporto di amicizia, e molto stretto, che legava il maestro Bruson con lo Sferisterio di Macerata e quindi un rapporto di collaborazione che rischiava di andare in fumo e di vedersi interrotto per una situazione, ripeto, poco chiara, presentavamo una mozione che tendeva a recuperare il rapporto con il maestro Bruson per consentire che, proprio allo Sferisterio e durante la stagione lirica 2000, si creasse un’occasione per celebrare l’anniversario di carriera che ricorreva proprio l’anno scorso. Ricordo che il maestro Bruson a Macerata aveva avuto moltissime occasioni, aveva presentato libri, insomma, una gran parte della sua attività era legata allo Sferisterio. Da parte nostra ritenevamo che fosse importante e utile recuperare questo rapporto. In quella sede, purtroppo, il Consiglio Comunale ritenne, addirittura, in maniera molto speciosa, sollevando questioni relative a presunti danni di immagine che avremmo creato sul caso Bruson in un momento delicato per lo Sferisterio (mi auguro poi che oggi non si arrivi a dire che la situazione economica sia negativa per colpa nostra perché abbiamo parlato del caso Bruson nel luglio 2000 perché rasenteremmo il ridicolo), di respingere la nostra mozione. Il sindaco Meschini, che purtroppo non può partecipare ai lavori di questo Consiglio, dichiarava espressamente una enunciazione che riportiamo testualmente nella mozione e asseriva “io a settembre (diceva il 26 e 27 luglio 2000) in uno dei prossimi Consiglio Comunali farò una comunicazione, presenterò il bilancio 1999 dell’Associazione Sferisterio in maniera che possa essere aperta una discussione in 3 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Consiglio Comunale sull’andamento dello Sferisterio, perché quello è il reale compito e competenza del Consiglio comunale stesso”. Meschini artatamente rifiutava il dibattito sul caso Bruson dicendo in quel momento, quindi usando delle argomentazioni del tutto strumentali con la questione Bruson, che il compito dello Sferisterio non era quello di preoccuparsi, nel caso di specie, della situazione di Renato Bruson ma invece era molto più pregnante, sarebbe stato molto più legittimo discutere in Consiglio Comunale sulla situazione finanziaria dello Sferisterio. Allora quasi a distogliere l’attenzione sull’argomento Sferisterio perché poi in quella sede, basta andare a rileggersi gli atti, la situazione economica fu comunque tirata in ballo, il Sindaco Meschini diceva di non preoccuparsi, respingiamo questa mozione perché tanto in uno dei prossimi Consigli Comunali, chiusa la Stagione lirica e quindi calmate le acque e in questo momento consentiamo che lo Sferisterio possa, col massimo degli onori e quindi senza polemiche, aprire i battenti in uno dei prossimi Consigli di settembre, disse il Sindaco, garantì che lui avrebbe personalmente portato, perché quello era il compito, lui come presidente dell’Associazione Sferisterio e quindi espressione del Consiglio Comunale del socio promotore dell’Associazione Sferisterio quale il Comune di Macerata. Pare voler mettere il dito sulla piaga ma non è la prima volta che Meschini dice una cosa e poi puntualmente non mantiene fede ai suoi impegni e quindi poi quella comunicazione sul bilancio dello Sferisterio non ci fu mai. Chiaramente ognuno di noi aspettava che forse invece del Consiglio Comunale di settembre fosse stato magri invece quello di ottobre, invece non ci fu nessuna comunicazione a riguardo: i mesi sono passati e siamo arrivati alla attuale situazione quando, non ricordo bene per opera di chi, il dibattito che in consiglio comunale doveva verificarsi è invece insediato in un’altra sede, sulla stampa locale, che per un certo periodo ha ospitato interventi più diversificati. Tra i tanti ne ricordo uno quello dell’attuale assessore alla Cultura Pasqualetti che liquidava il problema Sferisterio dicendo che ci dovrebbero essere 7 o 8 miliardi di deficit, come se fosse poco miliardo più miliardo meno, obiettivamente per lui che era stato segretario generale dell’Associazione Sferisterio e quindi con compiti sempre molto decisi e molto precisi, sia nella gestione dello Sferisterio prima come Segretario Generale, carica costruita ad arte e ad hoc per Renato Pasqualetti e poi rientrato (qualcuno dice cacciato dalla porta e poi rientrato dalla finestra) come Assessore provinciale alla Cultura della provincia Macerata, rientrava in Consiglio d’amministrazione dello Sferisterio non potendo disconoscere delle sue personali responsabilità in una situazione di bilancio che lui stesso definiva così gravosa. 4 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Dichiarando una sorta di ultimatum, non si capiva bene a chi questo fosse rivolto, considerato che lui diceva che se qualcuno non ci da i soldi tanto vale che qui lo Sferisterio lo chiudiamo, pare che questo fosse il reale senso del suo intervento sulla stampa. Ma dico e questo e cito questo intervento semplicemente perché è forse, senza nulla togliere a tutti gli altri che sono intervenuti sullo stesso argomento sulle pagine del Carlino, che era e chiaramente un intervento autorevole per l’incarico istituzionale che Renato Pasqualetti ricopre e soprattutto per la pesantezza delle sue dichiarazioni che non lasciavano spazio né a reali argomentazioni e assoluzioni rispetto ad un problema che sta diventando obiettivamente, un problema difficile e pesante da tutti ammesso e da nessuno disconosciuto. A questo punto abbiamo ritenuto opportuno, come Comitato, far si che quel famoso dibattito, che il Sindaco Meschini garantiva, che comunque ci doveva essere sull’andamento dello Sferisterio perché quello è il reale compito e competenza del Consiglio Comunale, questo dibattito, sia pure con un anno di ritardo, finalmente giungesse in quest’aula. Anche soprattutto da sollecitazioni ricevute anche da esponenti di questa maggioranza che, sempre sulle pagine di un giornale, noi riteniamo, senza nulla togliere ad un dibattito avviato sulla stampa locale, che se dibattito deve esserci, questo deve essere riportato nella sua sede naturale, nel luogo istituzionale ad hoc quale il consiglio comunale per consentire che questa situazione venisse in qualche maniera affrontata e si facesse chiarezza. Tutto questo conoscendo anche l’impegno che la mozione pone all’attenzione dei Consiglieri, impegna non solo l’Amministrazione a farci conoscere la reale situazione finanziaria e patrimoniale dello Sferisterio e di informarlo su quale prospettive o piani di risanamento finanziario siano stati elaborati dal consiglio d’amministrazione, quali siano le strade, le soluzioni che il consiglio d’amministrazione, i soci e quant’altro abbiano nell’ambito delle loro responsabilità deciso o prospettato per trovare soluzioni ad un problema che obiettivamente pone un problema molto importante. Questo perché tocca innanzitutto uno, forse, dei pochi punti di riferimento della nostra città, e cioè lo Sferisterio, e dall’altro tocca anche la gestione di un contenitore quale lo Sferisterio che, attraverso l’associazione, ogni anno ha un patrimonio, un bilancio, obiettivamente, molto impegnativi anche per le casse comunali. Non posso sottacere in questa sede le difficoltà che tutti abbiamo avuto, che io stessa ho affrontato come presidente dell’associazione Sferisterio durante il periodo dell’incarico che ho ricoperto come Sindaco. 5 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Debbo anche dire delle difficoltà che l’allora assessore Romagnoli ebbe per poter avere copie dei bilanci passati, questo, quello che dico è agli atti, è tutto verificabile. Questo perché per la questione dell’autonomia dell’associazione Sferisterio, di un ente che comunque è autonomo ed è stato creato per essere autonomo rispetto al Comune ma che, in ogni caso, trae la propria origine, la propria forza dal Comune che ha voluto la sua costituzione. Ricordo che in quel periodo sedevo tra i banchi di questo Consiglio comunale tra le file della maggioranza, ma sicuramente con molta meno esperienza di oggi, c’era la volontà, attraverso la creazione dell’associazione Sferisterio, di creare un ente autonomo per poter meglio controllare i bilanci e quanto il Comune spendeva, più o meno direttamente, per qualche cosa si ritenuto importante ma che cominciava a intraprendere e ad assumere dimensione certamente importanti. Non voglio in questa sede affrontare problematiche relative alla gestione artistica, alle scelte fatte nel corso di questi anni per lo sfruttamento del palcoscenico dello Sferisterio che ha portato ad una scelta di, ripeto su cui non ho assolutamente le competenze per poter discutere, scenografie che hanno sicuramente impegnato, a scapito di altro tipo di scelte artistiche, come per esempio i cantanti e quant’altro, il bilancio dello Sferisterio per importi sicuramente molto consistenti. Certo è che come amministratore mi interessa quando, credo, non molto tempo fa, sempre un giornale locale, ci informava che forse una di quelle scenografie era andata nella discarica, allora discarica della Pieve. Questo credo che possa interessare i cittadini perché se non siamo mai riusciti a capire quale introito lo Sferisterio abbia come ente che produce delle scenografie che poi girano il mondo e quindi come soggetto che promuove e produce, e quindi fa produzione scenografica, e quindi “affitta” le proprie produzioni fuori Macerata: non siamo mai riusciti a capire in realtà queste produzioni all’estero possano fruttare nei bilanci dell’associazione Sferisterio. Certo è che, sostenevo da Sindaco e lo sostengo ancora oggi, un Comune e anche il comune di Macerata nonostante una situazione di bilancio, credo, comunque non disastrosa rispetto a moltissimi altri comuni, non si possa comunque oggi più permettere che la cultura sia fina a se stessa, che non si possa oggi permettere che il dibattito attraverso il quale si faccia una seria analisi sulle ricadute economiche della gestione dello Sferisterio che ancora oggi porta un turismo che non riesce a riversare un effetto sulla nostra economia, sulle nostre attività commerciali. 6 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 E’ una valutazione che chi ha la volontà di amministrare seriamente una città, un territorio, quindi anche un ente che, non è un ente lirico ma che si sta avvicinando con dei costi anche di produzione per un periodo molto ristretto dell’anno, a svariati miliardi siano delle valutazioni che amministratori seri che hanno a cuore l’interesse, ripeto, la produttività degli investimenti che nello Sferisterio vengono effettuati, sulla ricaduta economica della città non può sicuramente non fare. Noi con questa mozione ci siamo posti quindi questo obiettivo, una mozione che ci siamo sentiti di presentare dopo per un impegno che riteniamo scontato, per un impegno da parte dell’amministrazione che sicuramente se il Sindaco Meschini avesse mantenuto fede alla sua parola, non avrebbe avuto bisogno di una mozione per conoscere la reale situazione economica dello Sferisterio. Siamo stati costretti per la non volontà e per una dichiarazione che Meschini fece nel luglio 2000 a cui non ha mai dato seguito: allora a questo punto ci siamo sentiti nella necessità di impegnare l’Amministrazione e di porre sul tappeto e di riportare nella sua sede istituzionale un dibattito che, ripeto, ha impegnato per lungo tempo vari soggetti della città di Macerata su di un argomento che rimane sicuramente, uno dei pochi argomenti che possono costituire ancora oggi una potenzialità espressiva ed economica per la nostra città. CASTIGLIONI–AN – per la illustrazione della mozione quale primo firmatarioVoglio iniziare il mio intervento con la premessa indicata nella parte motiva della mozione: premesso che la stagione lirica maceratese, l’associazione Arena Sferisterio hanno avuto e devono mantenere un ruolo di traino, non solo artistico, per lo sviluppo della città di Macerata e per l’intera provincia. Faccio questa premessa per sgombrare il campo da dubbi o da eventuali strumentalizzazioni, nella convinzione che, come ripetuto più volte in diverse occasioni, chi vuole veramente bene allo Sferisterio, a differenza di quanto può sembrare in un approccio disattento, non deve fare come lo struzzo, più si vuole bene a questa realtà maceratese e più probabilmente si dovrebbe mettere in evidenza i problemi che ci sono al fine di risolverli. Non siamo più ad un periodo storico per Macerata in cui c’era qualcuno che era pro e qualcuno che era contro lo Sferisterio, ora mi pare un dato assodato che tutti 7 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 vogliamo che lo Sferisterio, che l’Associazione Arena, le stagione lirica maceratese vada avanti e vada avanti al meglio. Ritengo abbastanza grave, allora, il fatto che non ci si sia voluti accorgere per diversi anni del fatto che le cose non andavano bene e appare strano che solo oggi, l’altro ieri, ma comunque recentissimamente, sulla stampa i rappresentanti dei due soci maggiori, direi gli unici se si esclude San Severino con la sua quota fortemente minoritaria, dicano che o si trovano i soldi o si chiude. Con questa mozione io non intendo trattare l’aspetto artistico, anzi, in questa mozione viene riconosciuta l’attuale capacità di proposte artistico – culturale, anche se nelle precedenti gestioni non è che le cose andassero peggio, anche quando l’allora partito Comunista Italiano per bocca dell’attuale assessore Pasqualetti, lanciava strali contro la lirica e lo Sferisterio. Qui viceversa si vuole analizzare la situazione economica, patrimoniale, finanziaria dell’ente. Tre gestioni che come gli studiosi di economia aziendale sanno bene vanno viste in modo del tutto separato anche se hanno delle interconnessioni importanti. Iniziamo dalla gestione patrimoniale: dalla parte dell’attivo noi vediamo un dato preoccupante che è una forte immobilizzazione dell’attività: attualmente circa il 60% delle attività sono immobilizzate quando nel 94, faccio un riferimento storico, l’immobilizzazione dell’attivo era appena il 30%: c’è stato un forte irrigidimento della struttura del patrimonio che secondo noi è fortemente preoccupante. Se poi andiamo sul lato del passivo vediamo come le passività siano enormemente, come dire, superiori al capitale proprio in quanto addirittura il capitale proprio non c’è, non esiste patrimonio netto, esiste deficit patrimoniale, cioè in pratica, tutte le passività, o meglio tutte le attività, non sono sufficienti, anzi per 900 milioni sono deficitarie, per poter coprire le passività. Per far comprendere meglio la situazione a chi non si intende troppo di contabilità posso dire senza ombra di dubbio e senza possibilità di smentita che qualsiasi azienda si fosse trovata in questa situazione sarebbe stata o dichiarata fallita o comunque sarebbe incorsa in una qualche procedura concorsuale, nel caso che non fosse soggetta a fallimento, già da diverso tempo. Tale negatività della situazione patrimoniale si ripercuote sicuramente nella situazione finanziaria. 8 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Anche in questo caso ci troviamo di fronte direi disastrosa: come evidenziato dalla relazione dei revisori dei conti tutti i margini strutturali evidenziano valori drammaticamente negativi, non da oggi, ciò significa che a fronte di un attivo fortemente immobilizzato, le passività sono invece quasi totalmente a breve termine cioè significa che a fronte di immobilizzazioni, dal lato del passivo abbiamo debiti a breve, ciò significa che una qualsiasi azienda privata che presentasse tali valori non potrebbe accedere a nessuna forma di credito, già da tempo e quindi non avrebbe mai potuto rimborsare i propri debiti a breve con l’attivo ne con forme di indebitamento alternative. Come rileva il documento dei revisori dei conti l’indice di liquidità aziendale si attesta ad un terzo, ripeto ad un terzo, del valore minimo che potrebbe indicare un valore di tranquillità di liquidità. Anche questo dato, per chi è cresciuto con la ragioneria, sembra un qualcosa di, come dire, di inaccettabile soprattutto del fatto che ci si sia resi conto solo così tardi. Veniamo ora alla situazione economica cioè all’analisi dei costi e dei ricavi: ancora una volta ci troviamo di fronte ad una situazione sicuramente tutt’altro che rosea: con un fondo di dotazione azzerato, con perdite d’esercizio pregresse su 870 milioni, con perdite d’esercizio nel corso dell’ultimo anno di 2 miliardi: questi quadri si possono commentare da soli. Questo quadro andava sicuramente fatto, anche se qui non siamo più nella fase in cui dobbiamo conoscere, perché io devo riconoscere, in pratica, che in effetti dopo tanto tempo siamo riusciti ad entrare nel santa santorum e cioè un qualcosa di inviolabile, devo dare atto a questa amministrazione che ci ha permesso di avere questi dati però dirò che questo non basta. Noi riteniamo che a fronte di tale difficile situazione, evidenziata sia a livello economico perché molto spesso si fa l’errore da parte dei non addetti ai lavori di confondere un po’ tutto, ma qui le 3 situazioni economico, finanziario, patrimoniale, non ce ne una che può andare bene. Non può essere accettabile quello che dicevo poc’anzi e cioè non si dica che o troviamo i soldi oppure chiudiamo. E’ difficile credere infatti che i rappresentanti in seno all’associazione Arena Sferisterio non si siano resi conto che una soluzione andava presa sicuramente prima. Voglio ricordare che i revisori dei conti, e qui leggo qualche dato perché ho preso questi dati dalle relazioni dei revisori conti dei vari anni, segnalavano già nel ’84, invero poche però, disfunzioni derivanti da un eccessivo ricorso all’indebitamento 9 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 bancario a breve: ciò nonostante che in quegli anni la redditività dell’ente era ancora soddisfacente. In seguito ricordavano testualmente che pur non dimenticando che l’associazione Arena Sferisterio non ha scopi lucrativi e che chi la guida tende a privilegiare finalità artistiche e culturali, non bisogna tuttavia trascurare le esigenze di bilancio, cioè in pratica si riconosceva la tipicità di quella azienda, si diceva che comunque doveva perseguire scopi che erano più che finalizzati al lucro, finalizzati all’aspetto culturale ma avvertivano, attenzione non dimentichiamoci, dei dati di bilancio. Successivamente sempre il revisore dei conti nel fare riferimento al risultato economico estremamente negativo citavano espressamente il rilevante scostamento, anche questo è importante, dei dati consultivi da quelli del bilancio di previsione, invitando gli amministratori dell’amministrazione a porre in essere adeguati strumenti di controllo interno mediante i quali, adottando un periodico monitoraggio delle entrate e delle uscite, tenendo anche in debita considerazione sia i tempi che le modalità di svolgimento degli spettacoli, coinvolgendo e responsabilizzando l’intera struttura sia nella costruzione che nell’attuazione del bilancio in misura ancor superiore rispetto al passato, facendo proporre ed adottare……e via via davano i revisori una serie di indicazioni importantissime che sono state inascoltate. Nel 2000 il Resto del Carlino titolava “il grido d’allarme dei revisori dei conti”. Mentre però i revisori dei conti puntualmente, direi sistematicamente, pedantemente, mettevano in guardia i soci e gli amministratori di questo stato di fatto, cosa faceva (io qui capisco che mi riferisco al Comune, però non posso fare a meno di dire…) chi ha avuto una continuità storica nell’essere responsabile di certe cose, la provincia e chi rappresentava la provincia, con mansioni diverse, certamente, con mansioni diverse. Io ho fatto anche riferimento al fatto di avere avuto finalmente i dati disponibili, ma lo stesso rappresentante della provincia quando noi eravamo in maggioranza, nonostante che il nostro segretario avesse espresso un’opinione del tutto diversa, asseriva che i dati non potevano essere dati. Ecco ancora una responsabilità forte: quando i consiglieri comunali chiedevano venissero resi pubblici i dati di bilancio dell’Associazione Sferisterio l’attuale Assessore alla provincia li rifiutava, probabilmente oggi non li ha più rifiutati, dite voi il perché, io non so il perché. Prendendo spunto da queste cose io voglio andare ancora più in la: abbiamo visto il richiamo del revisore dei conti circa la necessità di rispettare e di attenersi ai 10 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 preventivi: questa è una necessità inderogabile, soprattutto dal lato dei costi, non si può preventivare di spendere 100 e poi spendere 200, ciò non è conciliabile assolutamente con una sana politica di bilancio, non dico di un’azienda, ma nemmeno di una famiglia…..e lo sappiamo tutti. Non si può, non deve accadere, come segnalato dal revisore dei conti recentemente in una riunione della commissione cultura, che a tutt’oggi la scrivania del contabile dell’associazione Arena Sferisterio ha una pila alta un metro di fatture ancora da vedere: allora io dico se serve una persona in più, un dipendente in più con quella mansione si prenda, se poi noi dobbiamo pensare che non si prende perché si vuole risparmiare dal lato dei costi del personale, mi si dovrebbe spiegare una strana operazione per cui un dipendente di 4 livello si accinge a diventare un collaboratore a 75 milioni circa l’anno, addirittura quando lui stesso ne aveva chiesti 65. La ricerca di un mantenimento del livello dei costi, io non so se vi risulta, che si sia parlato di un dipendente di 4 livello che debba diventare un collaboratore esterno, risulta anche da alcuni atti, soprattutto risulta dal fatto che molti, anche un consigliere d’amministrazione dello Sferisterio ha segnalato la pericolosità di un’operazione come questa, comunque si vada a leggere i documenti e poi mi dice se le risulta. Probabilmente se c’era il Sindaco, a lui sarebbe risultato: chiaramente qui io quasi volevo rinviare la discussione ma….. La ricerca di un mantenimento del livello dei costi a quanto preventivato deve essere, appunto, un imperativo se si vuole una costante analisi degli stessi. Abbiamo visto gli stessi revisori dei conti in quella sede, in sede di commissione cultura, richiamare il fatto che non avendo l’associazione Arena Sferisterio scopi lucrativi e che, sebbene, chi la guida tenda normalmente a privilegiare più finalità artistiche - culturali, occorre tuttavia non trascurare le esigenze di bilancio. Questo è verissimo in quanto se ci lasciamo prendere da questo giochetto, a volte anche supportato dalla stampa, noi potremmo dire, bè, 2 miliardi di perdita, allora non perché 4, se 4 va bene allora perché non 8 o 16? E’ molto pericoloso non porre un limite su questo con la scusa che comunque si sta facendo un’azione culturale. Io sono sempre per pochissimi limiti, per carità, ma un limite ci deve essere, sennò è anarchia. Capite bene come questa logica è molto pericolosa anche se si riferisce alla gestione di un servizio pubblico: è vero che lo Sferisterio deve essere considerato come una sorta di servizio pubblico che non può necessariamente, e non deve 11 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 necessariamente, produrre utili, ma è un’altra cosa è non porre alcun limite a queste perdite. E’ chiaro che oggi qualcosa bisogna fare, ma la possibilità di accesso anche a nuove forme di credito, a nuovi finanziamenti non può essere assolutamente ipotizzabili se resta una gestione così fallimentare sotto i 3 aspetti, ripeto, economico, finanziario e patrimoniale. Occorre infine fare un’ultima considerazione: non appare forse un po’ megalomane un atteggiamento con cui, in presenza di una situazione, che io penso sol o un cieco possa dire che non è grave, come quella illustrata poc’anzi, si sia pensato di finanziare eventi al di fuori di quelli inizialmente ipotizzati per l’associazione Arena Sferisterio. Così negli anni sono state finanziate rassegne curate dalla provincia per complessivi 450 milioni, così manifestazioni come “Bella estate arte e musica”, concerti sul territorio provinciale curati dalla provincia sono costati all’associazione Sferisterio 400 milioni, bè ciò mi fa pensare un po’ all’ospedale che aiuta la chiesa, in questa situazione. D’altra parte non sembra quantomeno inopportuno, sempre in una situazione così grave, distogliere spettacoli dallo Sferisterio per fare spettacoli al Lauro Rossi per i quali si spendono centinaia di milioni e per i quali si hanno pochissimi spettatori paganti. Certo, farsi belli è facile, ma farsi belli con i soldi degli altri non è facile, è facilissimo: non sarebbe opportuno che opere contemporanee, come è uscito qualcuno in sede di commissione cultura, non fossero finanziate al di fuori, non dico di non farle, le facciamo, ma finanziate al di fuori dei fondi destinati all’associazione Arena Sferisterio. Per non parlare poi del treno della lirica, io dal mio primo intervento in questo Consiglio ho detto che la stagione lirica maceratese doveva essere propulsore per attività collaterali e per un indotto importante. Secondo me, qui però andiamo sui pareri personali, il treno della lirica offrendo ad un prezzo stracciato il viaggio e la cena, non solo non è quello che fa riempire, spero, il teatro, perché se le cose vanno così bene non occorre il treno della lirica, ma soprattutto è come se si desse un invito ai spettatori che vengono da fuori a ripartire entro la sera in cui arrivano senza nemmeno mangiare una pizza, perché appena finisce l’opera montano sul treno e se ne vanno: bè se questa è un’azione promozionale, allora tutti quanti possono fare un’attività di promoter, penso. 12 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 A fronte di tutto quanto detto, ci sembra quanto mai necessario avere quanto prima a disposizione anche i dati del 2001, certo, se la ragioneria ha ancora la pila di fatture sopra la scrivania penso che ci invecchieremo qui, però penso che in una situazione come questa i tempi vadano accelerati. A fronte di una disponibilità di informazioni, ripeto, che sono sicuramente da rilevare come fatto positivo, questa Amministrazione ha fatto si che dal ’94 in poi abbiamo avuto i dati, però una volta che abbiamo i dati penso che bisogna agire. Fino a quando noi non conoscevamo i dati potevamo stare zitti per non li conoscevamo, ma oggi che li conosciamo in tutta la loro gravità occorre agire: allora scusatemi, qui vi parlo da aziendalista, ma bisognerà che qualcuno mi spieghi che stavano a fare i consiglieri d’amministrazione quando questa situazione si andava creando nel tempo. Ma soprattutto che ci stava a fare chi, con continuità di responsabilità, con diverse mansioni, addirittura alcune create ad hoc, perché poi non si è capito perché in una certa fase serviva quella figura e poi non serviva più: mi dovete spiegare se occorra o non occorra fare qualcosa e se non è troppo facilistico dire qui occorre trovare denaro o si chiude. CIAFFI – I Popolari Vorrei proporre a tutto il Consiglio un tipo di percorso positivo, propositivo, alla luce dei dati che come diceva, giustamente, Castiglioni, sono stati dati dal ’94 in poi, non necessariamente conclusivo perché avremo bisogno delle proposte dell’Amministrazione, ma largamente unitario. Quindi nel mio intervento vorrei giustificare le conclusioni, vorrei tentare di evitare che le due mozioni, giustamente allarmate ma anche dal loro punto di vista, dal punto di vista dei presentatori, fortemente polemiche, non portino a una conclusione ovvia che è quella che ciascuno dice la sua e vota la sua, ma non riusciamo ad esprimere una volontà di consiglio su un tema che mi pare, coinvolgendo tutti, attuali e prossimi, come si è cominciato ad approfondire con la lettura delle osservazioni dei revisori dei conti dell’esercizio ’94, io continuerò con quello ’85 e si può continuare fino a quello del ’99, anche a quello del 2000 che il Sindaco ci fece pervenire ma che, come dice la mozione Menghi, non fu discusso in questo Consiglio. 13 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Oggi credo che l’Amministrazione voglia senz’altro il nostro consiglio, e quindi tutti noi, per porre in essere una profonda discussione, presa di possesso della situazione economico finanziaria complessiva, essendo quella che fa acqua, quella artistico – culturale grazie a dio è ancora di sommo livello, per porre in essere un programma incisivo di effettivo risanamento. Quindi questo Consiglio e questa Amministrazione debbono proporsi questo obiettivo. Una situazione che va quindi approfondita con grande serietà, come sta facendo già la commissione, quindi con il concorso di tutti i gruppo politici e come dobbiamo far noi, subito non un giorno in più, non appena abbiamo il conto consultivo del 2001 che io prevedo, non so, ma che dovendo ereditare una progressione di anni che hanno accumulato tipi di deficit che, di cui poi mi permetterò di parlare, non potrà che fotografare la situazione finale di un processo a cui dobbiamo subito, prima che inizino gli impegni e l’esercizio 2002, in riga con una serie di proposte propositive. Io leggo nella mozione Menghi, nella dichiarazione del Sindaco, questa riaffermata competenza del Consiglio a dare gli indirizzi, mi sembra povero, dopo che ci sono stati dati tutti i dati dal 1994 in poi, dire che l’indirizzo è quello di impegnare l’Amministrazione ad informarci, nel senso che, giustamente come ha riconosciuto Castiglioni e come credo riconosca Munafò e la Menghi, queste mozioni erano precedenti alle informazioni, almeno quelle storiche perché i bilanci sono sempre a disposizione una volta presentati, che sono avvenute in formazioni storiche dopo. Perché io ritengo che sia un atto di alta responsabilità, se vi è disponibilità di tutti, tentare di offrire all’ente Sferisterio, che è un ente concorsuale, di più comuni della provincia ed anche di privati e di associazioni, un contributo forte e articolato e possibilmente unitario. Questo perché in questo ultimo Consiglio d’Amministrazione i rappresentanti sono stati scelti secondo una logica non strettamente di maggioranza, vi sono presenze autorevoli anche in quest’ultimo consiglio d’amministrazione dell’ente Sferisterio come nei precedenti quando in fondo il concorso di una espressione politica comunale, con quella di un’altra espressione politica provinciale, portavano ad un consiglio d’amministrazione di alta rappresentanza. Noi potremmo aprire il discorso delle responsabilità, tale discorso coinvolgerebbe tutti i consigli d’amministrazione, le gestioni amministrative dal 94/95 in poi...ma a che serve? Se serve per l’approfondimento della materia ben venga questo discorso, ma se serve per un processo ex post che riguarda tra l’altro, aspetti e soluzioni delicate e complesse, come adesso cercherò di dire e gli altri colleghi cercheranno di dire, serve a poco, ecco perché la mia proposta. 14 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 La situazione è che gravano due errori di fondo che le amministrazioni comunali e provinciali succedutesi non hanno saputo evitare: è quello di aver finanziato con le entrate correnti spese di investimento. Quando fu sollevata, fin dal 95 mi pare, l’idea di fare un mutuo per risanare, e già siamo a bilanci di 1 miliardo e 2 l’anno di passivo (94 e 95 e anzi precisamente nel 94 abbiamo 2.280.084.000 e nel 1.129.000.000). Queste spese non sono sbilanci reali ma sono investimenti, infatti, lo Sferisterio che era nato senza una lira di investimento al 2000 ha patrimonializzato 6.800 milioni di investimento che nel 2001 non coprono le passività consolidate tanto che il passivo che andremo a verificare nel 2001, dipenderà in gran parte per 800 almeno e passa milioni, da un accantonamento per ricostituire un patrimonio perché non si verifichi quanto Castiglioni stava dicendo perché il debito era superiore al patrimonio, ai 6 miliardi x 800 milioni. Per cui le entrate ordinarie del 2001 sono state utilizzate per 1 miliardo e 2, adesso ho detto la cifra maggiore per patrimonializzare l’ente. Il secondo errore è quello di non avere costituito subito quando fin dal 94 gli organi contabili trasmisero al consiglio d’amministrazione e agli enti e lo ripetettero ogni anno, perché sono frasi che il Castiglioni che è un competente rileggerà anche nella dizione letterale in modo sempre uguale e cioè in sostanza, il conseguimento del passivo di 1.129.000.000 del 96 sul 95, la successiva a quella letta, il conseguimento di detto risultato negativo ha completamente azzerato il patrimonio, allora lo aveva addirittura azzerato, dell’associazione, perché non c’era, pertanto gli enti soci, non tanto il consiglio d’amministrazione che non fa mutui, li fanno gli enti soci, non fa mutui perché non ha garanzie, non ha patrimonio, gli enti soci dovranno quanto meno reintegrare la perdita accertata e possibilmente, per le considerazioni che seguiranno, costituire in breve tempo un adeguato fondo di dotazione. Negli anni 97, 98, 99 e 2000 questo fondo di dotazione non si è fatto ma anzi nel 1999/2000 si è avuto un investimento per un palcoscenico mobile, ecc…tutto portato poi in passivo perché ha gravato sull’esercizio, ecc…di 2.124.527.000 miliardi, aggiungendo al passivo precedente una spesa che non è una spesa corrente ma è una spesa che va a patrimonio ma che conta nel bilancio in termini di squilibrio perché quell’investimento va pagato solo con le entrate dell’anno. Ecco perché in fondo si delinea già un’ipotesi di soluzione con la acquisizione e, dovremo studiare e approfondire come, di un fondo di dotazione che azzeri il passivo e modifichi le condizioni strutturali dello squilibrio annuo che, depurato del costo di interessi di questi debiti pregressi che incidono su 250/300 milioni l’anno, 15 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 hanno inciso negli anni passati e che va crescendo di anno in anno, concorrono a uno squilibrio che dovrà essere riassorbito al 100% solo in questo caso ha senso una chiusura del debito pregresso, che è un debito, secondo punto del trend economico di questo ente, una cronica sfasatura tra le previsioni di entrata e i tempi effettivi delle erogazioni di questi enti che contribuiscono al finanziamento dello stato, primo fra tutti lo stato. Ha detto bene nella relazione del 95, questo secondo punto in questi termini che io leggo per brevità, l’ingente mole di interessi passivi, quelli che sono arrivati a 250/300 milioni l’anno, deriva da un notevole ricorso agli affidamenti concessi agli istituti di credito per sopperire alle carenze finanziarie che si vengono a creare a causa, non tanto perché si spende di più di quanto preventivato, è generico questo, di sfasamenti temporali tra il momento degli incassi e quello dei pagamenti dovuti, all’impossibilità di prevedere il momento di erogazione dei contributi da parte degli enti finanziatori, e per quanto riguarda l’esercizio appena chiuso, per i notevoli investimenti di beni strumentali (i famosi 2 miliardi del 95 di cui parlavo, investimenti in beni strumentali). Posto che vi sono questi debiti, ma vi è anche questo patrimonio di 6 miliardi e 800 milioni, che forse arriverà sui 7 col bilancio di quest’anno, posto che vi sono delle causa strutturali di deficit dei costi benefici annui derivato anche da questa sfasatura cronica dei finanziamenti, il fondo di dotazione dovrebbe permettere di avere la liquidità necessaria, non solo per azzerare gli oneri passivi dei 200/300 milioni annui, ma anche per non ricorrere ad anticipazioni bancarie che sfasano lo stretto e nudo costi e ricavi del bilancio preventivo. Lo si fa attraverso la somma fondante di una fondazione, lo si fa attraverso l’esistenza di un ente pubblico con personalità giuridica come è attualmente, secondo me fa poca differenza, dipenderà dagli indirizzi nuovi e governativi, se privilegeranno le personalità giuridiche tout-court degli enti morali o privilegeranno la forma delle fondazioni. Oggi come oggi è necessario configurare con l’apporto di più fattori quali le sponsorizzazioni, nuovi soci, ingresso della Regione, fondazione, accollo delle rate di ammortamento di questo fondo di dotazione da parte degli enti fondatori così che possa sia pure decurtato degli interessi passivi di 200/300 milioni, essere sopportato dagli enti fondatori. Concludo dicendo che se queste sono le ragioni mi indicano a favore di una soluzione concordata che si trova………….. con una mozione nuova, di una modifica sostanziale delle mozioni precedenti, una volontà che ha il preliminare diritto di questo Consiglio, la più larga e la più unanime possibile. 16 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 FIORETTI – FI Innanzitutto un complimento al collega Castiglioni per come ha presentato la nostra mozione. Vorrei subito riallacciarmi all’intervento del consigliere Ciaffi quando parla di proposte propositive, positive per sanare l’attuale situazione. Noi su questo siamo pienamente d’accordo, però bisogna fare un attimino un’analisi seria e reale delle cose che sono accadute affinché queste non si ripetano. Innanzitutto bisogna scoraggiare la mentalità che esiste in certi amministratori pubblici e cioè quella che siccome i soldi sono pubblici, sono della collettività, è possibile spendere al di la di quello che è consentito spendere, mi spiego: prendiamo ad esempio il bilancio di previsione del 2000, 7 miliardi di spesa prevista, a consuntivo, 9 miliardi e rotti, domanda: “chi è che ha la facoltà di sbadgettare in questa maniera? A chi è consentito sciupare, buttare, spendere i soldi della collettività? Chi è che ha questa facoltà?” Ci sono delle nomine ben precise nell’atto costitutivo, dice che l’assemblea dei soci, oltre che approvare il preventivo, deve approvare attraverso l’assemblea le variazioni di bilancio e il conto consuntivo, questo non viene fatto e gli amministratori continuano a spendere soldi che non sono propri. Ma c’è un altro articolo ancora più chiaro, è quando parla dei poteri d’urgenza che vengono dati al Sindaco, che è il presidente, dice che in casi d’urgenza e nei limiti di spesa prevista per ogni singolo capitolo di bilancio, il presidente, che sarebbe il Sindaco pro tempore, può spendere chiedendo immediatamente alla prima riunione ratifica al consiglio d’amministrazione. Tra i vari compiti del consiglio d’amministrazione è quello di controllare che le uscite finanziarie, che ci sia compatibilità tra le uscite finanziarie con i bilanci di previsione. Noi, Consigliere Ciaffi, possiamo tentare di fare qualunque cosa, ma se non si cambia questo modo di interpretare l’amministrazione pubblica, questo modo di amministrare la cosa pubblica, non riusciremo mai a fare nulla. 17 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Le porto un esempio 94/95 problema degli oneri finanziari, perché i contributi arrivavano in ritardi e quindi si doveva fare ricorso al credito, allora i tassi erano piuttosto alti e venivano fuori 300/315 circa milioni all’anno. Per sopperire a questa carenza nel 1996, forse gli è sfuggito, ma fu costituito un fondo di dotazione di 2 miliardi, poiché non è stata cambiata la mentalità di gestire il denaro pubblico i 2 miliardi se li sono mangiati subito, non c’è stato più niente e ci troviamo alla situazione di oggi che è fortemente disastrosa. Io chiedo a Torregrossa che è un bancario: affideresti un’azienda del genere? Cioè se fosse un’azienda privata, i soci, che in questo caso sono il Comune e la Provincia, avrebbero consentito, Torregrossa, il mantenimento dei Presidenti che si sono succeduti in questo arco di tempo dal 94 in poi che erano i Sindaci e i vari consigli di amministrazione? Oggi il primo atto secondo me che dobbiamo fare è quello di azzerare tutto e ricominciare da capo, compreso l’azzeramento del consiglio d’amministrazione: non può essere, siccome questa è un’azienda che amministra 10 miliardi, occorre delle persone che non solo si intendano di musica, di lirica e di arte, ma che sappiamo anche gestire un’azienda. E’ facile gestire in questa maniera, si fa un budget di 7 miliardi di spesa e se ne spende 9 e mezzo, tanto che succede, non c’è un problema etico o morale, non c’è niente dietro. Io mi domando, ma la Corte dei Conti regionale, questo problema non se lo pine? E’ vero che questa è un’associazione privata, ma poiché oltre il 50% dei soldi vengono da contributi pubblici, quindi sono della collettività, i soci sono enti pubblici, le norme che regolano la contabilità, il bilancio di questa associazione, non dovrebbero rispettare le norme previste per gli enti pubblici dove occorrono delle variazioni di bilancio se si spende di più, delle approvazioni, e bisogna che comunque ci sia sempre una copertura finanziaria? Se non riusciamo a fare una gestione contabile corretta, ad avere un’etica amministrativa, che è dovuta perché amministriamo soldi pubblici, tutte le proposte, io ho letto poco tempo fa che il Sindaco proponeva di fare un mutuo di 10 miliardi fra il comune di Macerata e la Provincia, a parte il fatto che mi spaventa fare un mutuo di 10 miliardi perché significa togliere a questo comune soldi per investire alla città, ma mi spaventa perché se non modifichiamo quello che poc’anzi ho denunciato, nel giro di 3 anni ci finiamo anche i 10 miliardi, tanto che problema c’è, mica sono soldi nostri personali, non sono del sindaco né del consiglio d’amministrazione, non sono dei consiglieri comunali, quindi il prossimo bilancio si può sbadgettare. 18 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Io non vorrei come qualcuno, sicuramente è stata una battuta quando si dice “ma che non lo sapete che i bilanci di previsione sono sempre falsi”, io la prendo per quella che è, una battuta, però non vorrei che dietro questa battuta ci sia un modo di pensare, un modo di ragionare, un modo di amministrare, io mi auguro proprio di no. Fra i vari impegni per sanare l’attuale situazione, io suggerisco, anche perché c’è un filo diretto fra questa amministrazione, l’amministrazione provinciale e la Regione ed è prevista anche dallo statuto, di impegnare la Regione, sto cercando dove è scritto, come socio di questa associazione in modo da poter avere del denaro fresco da inserire nell’associazione. Quindi quello che noi chiediamo, all’articolo 4, dice possono fare parte altri comuni, le amministrazioni provinciali, le regioni, l’università, per esempio, abbiamo parlato tanto dell’università: l’università non può essere solo l’ente che copre le necessità di cassa della Provincia o del Comune che gli vendono immobili per sopperire ai problemi che ha di bilancio, tipo ieri il discorso di Villa Lauri, la Provincia non riesce a raggiungere l’equilibrio di bilancio, ha problemi di cassa, propone all’università di acquistare Villa Lauri e tutti i discorsi che si erano fatti per Villa Lauri (da utilizzare per la città, per fini culturali, ecc) passano in secondo ordine perché in primo ordine si vuole sanare quella situazione. E’ una cosa strana che questa amministrazione non vuole prendere una posizione, non accetta una mozione perché dice altrimenti dovrei prendere una posizione (scusate la divagazione). Io chiedo se vogliamo cominciare a lavorare insieme, chiedo che l’attuale consiglio d’amministrazione venga azzerato perché potremmo poi anche riconfermare quelle persone ma dobbiamo un attimino valutare dei componenti, sono 4 del Comune, 3 della Provincia, 1 nominato dall’associazione Sferisterio e in più il Sindaco, perché se questi signori si sono fatti passare, senza accorgersi, senza chiedere un’assemblea preventiva, senza investire nel problema i soci che sono la Provincia e il Comune della situazione che si determinava e cioè che da un budget di 7 miliardi a un consuntivo di 9 miliardi e mezzo. Perché poi non crediate che, come ha detto il collega Castiglioni, la pila delle fatture sono così e non si sa poi quello che si è speso, quello è solo per avere i numeri precisi, nel momento in cui si stipulano contratti, addirittura l’anno prima si sa con precisione perché vengono stipulati l’anno prima o i primi mesi dell’anno in cui poi le opere vengono portate allo Sferisterio, si sa quant’è la spesa. Non é che si può dire che per gli artisti abbiamo un bilancio di 1 miliardo e 8 però me ne sono accorto solo alla fine che ne ho spesi 2 miliardi: no perché i contratti li faccio prima e quindi lo so prima. 19 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Il fatto della fattura è solo un fatto di cassa, di registrazione contabile ma già potevamo avere, ma forse anche un mese fa, la situazione del 2001 che sarebbe stata utile anche per questa discussione per vedere di affrontare al meglio l’attuale situazione. Io finisco scoraggiato perché poi ho la sensazione che da parte della maggioranza ci siano delle posizioni, anche se Ciaffi ha fatto delle dichiarazioni di disponibilità, preconcette, a me questa idea mi viene dal fatto dei vari comportamenti che vedo nel Consiglio Comunale, che ci sia una presa di posizione della maggioranza, che viene presa prima del Consiglio Comunale, quello che accade al Consiglio Comunale non ha importanza, comunque è così e così bisogna votare, se si dice che non deve passare o quello deve passare, qui si può parlare, cercare, ecc, non succede nulla, le posizioni rimangono quelle. Vedo poi gli sguardi se qualcuno se poco poco prova a dissentire, ci sono, non dico delle minacce, ci sono degli sguardi, vengono trattati come dei sovversivi. Io ho la sensazione che ancora una volta affrontiamo un argomento serio, il Sindaco non c’è, forse avrebbe dovuto chiedere di spostare questa riunione proprio da parte sua, questo perché solo lui può darci certe rispose dato che ha fatto le assemblee come e se già conosceva la situazione, come è intervenuto nel corso di gestione essendo il presidente. Se ci avesse comunicato che era assente alla precedente conferenza dei capigruppo avremmo potuto anche rimandare la discussione di questo argomento perché era interessante che ci fosse stato il Sindaco, purtroppo non c’è e comunque gli riferirete tutto. Grazie. MUNAFO’ – Comitato Anna Menghi E’ chiaro che la proposta del Consigliere Ciaffi su una soluzione nuova, in relazione alla mozione che noi abbiamo presentato che è nettamente distinta nei contenuti rispetto, su cui poi parlerò, a quella presentata dalle altre forze di opposizione, ma la nostra mozione dice una cosa semplicissima: noi non essendo rappresentati come forza politica, pur essendo il primo partito di Macerata in quanto lista civica, all’interno del Consiglio di amministrazione dell’associazione Arena 20 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Sferisterio, abbiamo la necessità qui, in questo Consiglio Comunale, come credo altri consiglieri comunali , dia vere un rendiconto sulla situazione finanziaria per capire. La nostra mozione nasce da una legittima necessità di comprendere qual è la reale situazione. Questo è quando afferisce alla nostra mozione che schietta, semplice e lineare, penso non meriti nemmeno un ulteriore commento perché è chiarissima nell’esposizione. In merito alla seconda mozione è chiaro che le domande essenziali, elementari, io non sono un profondo conoscitore dell’arena Sferisterio, ma il cittadino comune pone delle domande chiare, semplici, non fa dei paragoni di bilancio e cito alcuni esempi: la famosa palla della Turandot, dove io anche da Assessore ai Lavori Pubblici mi sono occupato e di cui non ho avuto risposta, costata 1 miliardo, io ho chiesto il rendiconto delle spese, ci sono gli atti, basta vederle le mie lettere inviate e delle risposte dell’attuale Assessore alla Cultura Pasqualetti, che non mi dava risposte di come erano stati spesi, ad un certo punto, se non ricordo male, in lampadine, mi diceva sai, abbiamo dovuto chiamare degli operai. Io risposi che un miliardo era un miliardo, la stessa palla prodotta dall’arena Sferisterio con i soldi dei contribuenti maceratesi, svenduta a Bologna a 30 milioni, è ricordo, pochi mesi dopo, il tg1 o il tg2, non ricordo bene, presenta la palla della Turandot prodotta da Bologna, quando il contribuente maceratese aveva speso quella cifra, tutto documentato e verificabile. Allora quel telegiornale nazionale presenta la produzione di Bologna con la palla della Turandot di Macerata. Queste sono le domande elementari che io pongo, scusate, il basso profilo delle domande. L’altra domanda che pone la mozione è qual è l’attività, il patrimonio dell’Associazione Sferisterio, non mi risulta che l’associazione dell’arena Sferisterio ha delle proprietà. Forse qui, su questo argomento, è bene parlare chiaro perché l’altra domanda che aveva posto la questione la consigliere Menghi era come mai alcune scenografie vanno in discarica, che costituiscono, per scelta del sovrintendente, bisogna parlare chiaro, l’investimento che viene fatto nelle stagioni liriche a Macerata. Si è investito sulla scenografia: allora se si investe sulla scenografia, alcune, esteticamente non sono un cultore della materia, possono essere apprezzabili, ma cosa 21 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 ritorna al cittadino maceratese? Non ritorna nulla, la discarica, alcune sono andati in discarica. Allora qui forse è il caso di parlare di qualcos’altro, è il caso di porre alcune questioni che tutti ci girano intorno e che forse non possono affrontare e che sono due questioni fondamentali: uno è le motivazioni che tengono in vita l’associazione Sferisterio che posso, alla luce dei fatti (ripeto che il mio ragionamento non è molto elevato, è molto semplice) potrebbe essere definito un carrozzone, perché quando il Comune, o meglio, l’assessorato alla Cultura del Comune lo gestiva direttamente, se non ricordo male, costava circa 3 miliardi, 3,5 miliardi l’anno, appena costituita l’associazione Sferisterio, parliamo di 8 miliardi e già se ne parla di decine di miliardi. Forse in questa gestione c’è un responsabile, perché io vorrei capire, con tutto l’apprezzamento e la competenza che ha il direttore artistico Orazi, perché è chiaro che bisogna parlare di lui, è sua la responsabilità della situazione attuale dell’arena Sferisterio, di chi altri è se non di Orazi che fa le scelte, decide come spendere, come indirizzare le attività dell’arena dell’associazione Sferisterio, comanda Orazi. Allora si pone la questione Orazi, è inutile girare intorno alla questione, a questo punto io, ripeto, rifacendomi alla nostra mozione, non conoscendo a pieno e prendendo fede e spunto dalle parole del Sindaco, avendo voluto conoscere qui qual’è la reale situazione finanziaria, non era una contestazione, non conosciamo in quanto non siamo rappresentati politicamente, quindi non possiamo conoscere qual è la reale situazione se non dalla lettura dei giornali e, parliamoci chiaro, dal bilancio che ci viene distribuito, non ci da il polso della situazione in termini se non contabili, vorremmo un attimo conoscere bene dall’Amministrazione qual è la situazione. Da qui la nostra mozione, ma da qui scusate eh, il problema associazione Sferisterio, deficit dell’associazione Sferisterio, qui sarebbe il caso di porre il problema del sovrintendente. Quando noi abbiamo posto la questione a suo tempo, per carità non abbiamo nulla contro lui, gli riconosciamo tutti i meriti artistici che vuole, ma la situazione dell’arena Sferisterio così come appare dagli articoli allarmanti sui giornali di diversi miliardi, pone la questione Orazi. A me è saltato subito in viso una difesa a spada tratta del sovrintendente, che mi può star bene, vorrei assistere ad un dibattito anche sulla sua conduzione artistica, mi va bene, ma signori, come mai questa persona è un intoccabile? È uno che non sbaglia mai, come mai? 22 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Perché i dati che ci risultano sembrerebbe, se è vero quello che scrivono i giornali, che il primo responsabile a questo punto è Orazi, per forza, è il sovrintendente. Come mai non si chiede al sovrintendente il rendiconto di quello che ha fatto? Questo è quello che mi è saltato subito in viso quando l’altra volta, con Bruson, tutti dicevano “ah Orazi per carità, Orazi per carità”, chi sarà mai, quale luminare a livello mondiale è per cui non è attaccabile ma, con i dati di fatto che noi abbiamo, io da un ragionamento semplice, spicciolo, lui è il responsabile, lui chiamerei qui a rendicontare il perché l’arena Sferisterio, se è vero se non ricordo male, ha 5 miliardi di deficit, come ha impiegato il denaro pubblico in questi anni? Quali risultati ha portato a Macerata in concreto? Se sono veri i dati, niente, ha portato 5 miliardi di deficit aggiuntivo, questo è il fatto. Per cui io inviterei, io non ce l’ho con Orazi, per carità, mi spiegherete che è un grande direttore artistico, per carità, non contesto, ma qui c’è questa responsabilità, per cui io invito a chiamarlo qui a renderci conto, lui e poi conoscere l’Amministrazione che intende fare, perché a me preoccupa che qui stiamo parlando di destinare all’associazione Sferisterio decine di miliardi, non si bene poi con quali tipi di prospettive, certo se la conduzione rimane quella che è adesso a Macerata non ritorna nulla se non privarla di investimenti perché vengono dirottati li gli investimenti che il comune altrimenti destinerebbe ad altri usi, quindi toglie risorse all’Amministrazione. Purtroppo il grosso problema di Macerata, e parlo di Macerata non conoscendo altre realtà, sono esattamente questo tipo di contenitori che imbrigliano l’Amministrazione dandogli l’illusione di governare ma in realtà governa ben poco del bilancio comunale perché c’è il CEMACO, l’associazione Sferisterio, perché c’è il Consmari e chi più ne ha più ne metta. Questo toglie potere e dà solo l’illusione che si governa la città ma in realtà questi contenitori fanno parte, perché parliamoci chiaro, della spartizione politica. Chi controlla i contenitori, controlla la reale situazione del Comune di Macerata, questa è la nuda e cruda realtà, chi le ha pensate già dagli inizi degli anni 90 sapeva benissimo questo che chiunque andasse a governare il Comune di Macerata, comunque deteneva il potere reale amministrativo, il potere reale del Comune. 23 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 TACCONI – PPE – Vorrei iniziare il mio intervento con delle parole riportare dal Resto del Carlino su di un articolo di Mandrelli che ci invitava saggiamente, nel mezzo c’è bisogno di un’analisi seria costruttiva, non polemica ma neanche superficiale, cioè il collega Consigliere Mandrelli giustamente affronta il problema dello Sferisterio, dove tutti noi, non ci nascondiamo dietro ad un dito, sappiamo stare dei problemi. Però dagli interventi che mi hanno preceduto c’è stata una netta flagellazione di questo nostro problema, si parlava dello sgombro subito dal campo, il CEMACO, altro deficit molto impegnativo per le nostre forze economiche da vendere subito, io sono favorevole a venderlo subito il CEMACO, però lo Sferisterio è un discorso molto, ma molto diverso colleghi Consiglieri. Lo Sferisterio ha prodotto professionalità, io vorrei parlare positivamente, dando un indirizzo come lo sta dando il nuovo Senatore Forlani, come lo sta dando il nuovo Senatore Cavallaro e spero che a questi, in modo particolare su Cavallaro, si aggiungano altri parlamentari di qualsiasi partito: a questa città è mancata sempre l’unificazione delle forze politiche parlamentari per i propri problemi, infatti non abbiamo nulla, non abbiamo una strada, quello che abbiamo è in deficit. Perché Cavallaro intelligentemente ha proposto una legge sullo Sferisterio e una normativa per un fondo speciale? Perché un fondo speciale, colleghi parlamentari ecco le soluzioni a questo problema e non flagellarsi, perché con lo Sferisterio non si torna indietro, la città non può tornare indietro, non si può mettere in liquidazione una struttura che funziona. Orazi non è un problema, Orazi è intoccabile perché lo Sferisterio va forte, perché l’allenatore non si cambia quando la partita, il campionato lo vince ogni anno, perché lo Sferisterio Orazi, l’allenatore dello Sferisterio, ha vinto ogni anno con il pieno, le scelte le porta la qualificazione, quando uno fa un manager, sta attento al bilancio fino ad un certo punto, cerca di fare il pieno, cerca di portare la gente, poi l’indotto, se le associazioni industriali, se altre categorie non danno il massimo, non ne approfittano, non salgono su questo treno dello Sferisterio di Macerata che è l’unica immagine positiva della nostra città, oltre all’università, oltre a che? A niente. Perché quando uno va fuori Macerata è ricordata per la lirica e per l’università, con altro non siamo emersi come immagine di una città competitiva: quindi la legge per il fondo speciale l’ha ottenuta il Rossini Opera Festival, Torre del Lago, il Regio di Parma. Noi siamo arrivati a questi livelli perché con il Regio di Parma e il centro europeo del Tuscolano a Roma, che ha sostituito Caracalla che andava fortissima e poi 24 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 è stata chiusa per motivi ambientali, logistici, non era prevista nei ruderi romani, la biennale di Venezia, il Giacomo Leopardi di Recanati ha ottenuto i fondi speciali, questo caro collega Ciaffi, onorevole Ciaffi, sottosegretario Ciaffi, capogruppo Ciaffi auspico che il pugno sul tavolo a Roma lo deve battere certi personaggi, a braccetto nella legge Cavallaro, Forlani e qualche altro se viene Dio lo benedica, perché sembra che si sia interessato anche il deputato, ex sottosegretario Calzolaio. Quindi queste cose noi che facciamo politica, noi facciamo le scelte politiche, quelli che hanno inventato lo Sferisterio hanno fatto la scelta politica, se poi la gestione e il deficit è 2 miliardi e il fabbisogno è 6 miliardi, i manager è noi che li dobbiamo controllare, però dagli delle alternative. Perché l’idea del treno delle ferrovie è negativa? Li la politica a dire alle Ferrovie dello Stato sponsor definitivo, io a te non ti posso dare Ferrovie dello Stato che spendi miliardi per l’immagine pubblicitaria sulla tv nazionale, mi fai pagare mezzo miliardo per i treni, fa pubblicità a te Ferrovia dello Stato che a me, abbraccia una fascia costiera che va da Rimini a Pescara, lo Sferisterio è un’immagine internazionale. Ecco il deputato, ecco chi sta più in grado di noi di andare in certi uffici, perché se ci va Carancini, se ci va Tacconi, contiamo ben poco, io ci sono andato per merito di Anna Menghi su qualche ministero, si, sfonda, conviene andarci sempre, però se ci va un personaggio diverso, alle Ferrovie dello Stato, il mezzo miliardo lo dobbiamo risparmiare ed ecco lo sponsor definitivo che costa mezzo miliardo cari colleghi consiglieri. Certo i revisori d’allarme inventano una nuova opera attraverso le pagine del Carlino, il grido d’allarme dei revisori dei conti, tutti pensano ad una nuova opera, no, è un grido d’allarme dei revisori dei conti: però Orazi non ci sente perché Orazi pensa alla qualificazione, il grido d’allarme dei revisori dei conti, non lo deve sentire Orazi lo dobbiamo sentire noi, noi Consiglieri. Perché quando tu crei una professionalità come l’abbiamo creata con Perucci, con Orazi, Orazi potrebbe fare la fine professionale di Perucci, potrebbe essere assorbito tanto bene dall’arena di Verona. Ha parlato benissimo tecnicamente il capogruppo di Alleanza Nazionale Castiglioni su quello che sono i conti, hanno parlato altri, ha parlato criticamente il Consigliere Munafò, ha parlato auspicando qualcosa di diverso Ciaffi, ma le soluzioni dobbiamo darle noi perché sono investimenti positivi l’arena Sferisterio, quindi darsi da fare e appoggiare questa legge per il fondo speciale. 25 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Darsi da fare non per prendere per la giacca chi riesce a fare il pieno sullo Sferisterio, è assurdo, è impossibile: noi dobbiamo fare, inventare, non dico come il Chievo ma avere la fortuna del Chievo, perché non sarà mai perché i giocatori nostri vogliono essere pagati, non cantano per passione, allora facciamo il lancio dei cantanti, ci costa poco però dopo la qualità è molto a rischio. Questa grande struttura dello Sferisterio ci sta sfuggendo di mano a causa della qualità, a causa della forte crescita, se qui noi Consiglieri Comunali, non siamo capaci di riordinare i conti, no mandando via Orazi, no facendo una manifestazione diversa, di risparmio, noi Consiglieri Comunali, l’industria, la Banca delle Marche, la Regione Marche in modo particolare, perché voi sapete benissimo che ad Ancona quello che succede per la sanità, può succedere anche per la stagione lirica, quindi la politica nostra di risolutezza, dobbiamo essere più risoluti non che le interrogazioni dei Consiglieri regionali, perché l’interrogazione lascia il tempo che trova, trovi si il giorno dopo lo spazio sul giornale e ti fai bello, però il problema rimane perché la Regione ti dice ni però i soldi per lo Sferisterio che è cresciuto, offre un buon prodotto, quindi l’interrogazione non è più sufficiente. Perché noi maceratesi lo dobbiamo sapere che ci è sfuggita di mano tante cose per la nostra timidezza politica, guardate la Lube che rischia di salutarci però lo sentite la domenica che Macerata, Macerata, Macerata, questa è una possibilità di immagine positiva per la città, perché 3 volte dice Macerata e una volta dice Lube, mezza volta dice Banca delle Marche. Quindi questa città ha sofferto sempre di questo: io ci sono passato da don Chisciotte per queste mie aspettative diverse, mi ricordo quando la Maceratese Calcio doveva andare in serie B e a Perugina c’eravamo andati con tanto entusiasmo ai tempi di Dugini e Turchetto, dovevamo andare benissimo in serie B, però non ci siamo andati, sempre per quelle timidezza politica dei politici, degli imprenditori che quando ci sono le occasioni non salgono sul treno e Macerata non ci andò in serie B, non è che il calcio poteva portarti…portava forse più guai dello Sferisterio, però quando uno ci crede, ci crede. Guardate Ascoli Piceno, guardate San Benedetto del Tronto, perché San Benedetto del Tronto, vi porto questi esempi perché attraverso queste attività queste città sono cresciute nell’immagine nazionale e internazionale perché quando la Sanbenedettese è stata in serie B per anni e anni, San Benedetto del Tronto è cresciuta come immagine grazie a quello. Noi siamo cresciuti come immagine grazie allo Sferisterio, nemmeno io ci credevo tanto perché i deficit mettono paura, perché preferisco la qualità dei marciapiedi, delle vie, delle vie, dei semafori, preferisco questo per la gente, perché abbiamo anche un’attività vedi e fuggi, perché guardate quando finisce un’opera all’1 26 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 di notte, sembra pazza la gente per scappare, per andare via, passa il pullman già li aspetta fuori, le organizzazioni di trasporto lottano contro il tempo e via. Però sempre noi a fianco a Orazi dobbiamo mettere altre persone che creano produttività di indotto, perché effettivamente così è un carrozzone, gente che sta li e poi rientra dalla finestra con gli assessorati, mettono tanta buona volontà, per carità, però li ci deve andare tizio, ci deve andare caio, politicizziamo tutto, enormemente politicizziamo tutto e facciamo male a politicizzarlo, perché lo Sferisterio con la politica fa karakiri, non può andare oltre a queste cose se non ci mettiamo tutti insieme, ecco l’auspicio positivo del Consigliere Ciaffi, tutti insieme però seriamente e positivamente. Perché è imperdonabile, la gente non ce lo perdonerebbe mai se noi lo Sferisterio lo perdiamo a causa dei fondi, a causa del grande deficit che si sta accumulando. Domanda che viene dal Consiglio: “lo vendiamo”. Tacconi risponde: certo lo potremo anche vendere, perché al tempo dell’onorevole Sposetti, quando emergeva Berlusconi (…mi fate parlare pur edi Berlusconi) c’era anche l’idea perché emergeva Mediaset, emergevano queste attività positive dell’odierno presidente del Consiglio dei Ministri eletto democraticamente dal popolo italiano, noi di Macerata che ancora stavamo in difficoltà con lo Sferisterio, perché ci siamo stati sempre, c’era la possibilità di venderlo a Berlusconi, quindi però non era giusto allora e non è giusto neppure adesso. Io voglio partecipare, se c’è bisogno mi impegno pure nella mia modestia, perché frequento Rossigni Opera Festival, frequento Spoleto, anche nella mia professionalità, e vedo idee diverse, non vedo la politica. A Pesaro l apolitica si sente poco, sono tutti compatti su Rossini Opera Festival, vi prego, e termino, di darci una mano, di vedere quali sono le possibilità, no con le dimissioni dei direttivi, non con le dimissioni di chi finora ha fatto il proprio dovere, il deficit è maturato dalla eccessiva professionalità, per portare avanti, per portarlo in serie A abbiamo dovuto spendere soldi, noi che facciamo politica dobbiamo darle le possibilità a trovarli questi soldi, altrimenti non dobbiamo chiamare lo Sferisterio a livello internazionale, facciamo uno Sferisterio, e io sono negativo in questo senso, a livello maceratese. 27 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 CARANCINI – DS Stiamo discutendo evidentemente di un tema, di una materia di assoluta importanza per la città di Macerata. Io credo che sia necessario, utile e serio anche, precisare come questa Amministrazione a distanza, dico, di solo 1 anno, 1 anno e mezzo, dall’inizio concreto del proprio mandato, riesce a mantenere un impegno che mi pare di ricordare era stato specificatamente rappresentato ed espresso negli atti di indirizzo. Ricordo che all’epoca il Sindaco Meschini, disse, o sostanzialmente disse, ci occuperemo dello Sferisterio, ci occuperemo soprattutto del bilancio dello Sferisterio e dico, non casualmente, e dico anche abbastanza puntualmente, dopo circa un anno e mezzo troviamo in Consigli Comunale a discutere di questo tema. Mi pare che della circostanza abbia dato atto anche l’opposizione con l’apprezzato intervento di Castiglioni e credo che non sia un fatto da sottovalutare se dopo un certo numero di ani, se dopo anche il mandato alle destre si è riusciti ad avere il dato effettivo del bilancio dello Sferisterio, io credo che, sotto il profilo amministrativo, alla Giunta Meschini debba darsi atto dell’impegno, della serietà e della lealtà, della volontà della Giunta Meschini anche di mettersi in discussione o quanto meno di trovare tutte le strade serie per arrivare ad una soluzione di un problema direi annoso. E’ sicuramente un dato fondamentale, lo dico per Fioretti che parlava di dovere amministrativo, questo è il dovere amministrativo rispettato. Io penso che questo consiglio comunale abbia in questa occasione l’opportunità di svolgere una discussione, oserei dire alta o quanto meno fattiva, che sia in grado di affrontare la problematica Sferisterio in tutta la sua complessità senza passare attraverso strumentalizzazioni politiche. Io voglio premettere anche che nelle due mozioni presentate dalle opposizioni, quella della consigliera Menghi e quella del centro – destra presentata stasera da Castiglioni, vi sono sicuramente degli elementi positivi, degli elementi di fatto sui quali discutere, sui quali confrontarci e partendo dai quali si possa poi cercare insieme una soluzione, un percorso in grado di sciogliere questo nodo assolutamente intrecciato, nel senso particolarmente intrecciato. Io credo di aver colto nell’invito, nell’intervento di Ciaffi questo spirito perché certo se qui stasera dobbiamo attaccarci reciprocamente sulla questione, io credo sia 28 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 facile per tutti, sia facile per voi, per le opposizioni, ma sia facile anche per noi perché a governare questa città ci siete stati anche voi tutti insieme. Io sfuggo con assoluta indeterminazione a questo discorso perché penso che invece oggi si abbia l’opportunità tutti insieme di superare il problema. Debbo dire peraltro che entrambe le mozioni, particolarmente quella del centro – destra, utilizza all’interno di essa, nella formulazione letterale, anche delle strumentalizzazioni politiche e qui cerco di entrare nel merito, allorquando si dice che una tale situazione non è emersa dal nulla, dall’oggi e dal domani, e che è difficile credere che i rappresentanti di Comune e Provincia in seno all’assemblea dei soci, non si fossero resi conto che la situazione andava affrontata in epoca precedente: proprio su questo punto di vista credo che tutti noi e tutti voi avevate l’opportunità nelle sedi competenti all’epoca di poter fare ogni tipo di azione, sta di fatto che non è stata fatta, sta di fatto che no si è arrivati ad una soluzione. Io penso che la rappresentazione che è stata fatta soprattutto dal Consiglieri Castiglioni sulla questione Sferisterio sia assolutamente parziale perché non si può parlare dello Sferisterio esclusivamente e meramente sulla base del dato contabile, la questione Sferisterio va affrontata complessivamente. Certamente il dato contabile, il dato di bilancio sono elementi essenziali ma devono necessariamente essere intersecati, collegati a quella che è stata la storia dello Sferisterio dai primi anni 90, qui credo che non occorra ricordare quale ruolo fondamentale, e devo dire di assoluto valore sia stata quella del nostro Consigliere Mandrelli che già all’epoca in una certa maniera prefigurasse questo rischio, rischio che lo Sferisterio potesse trovarsi ad un certo punto della sua storia in questa situazione drammatica. Allora dico che discutere solo di dati di bilanci è parziale perché noi partiamo dai primi anni 90 in una città come Macerata che vede lo Sferisterio come punto di contrasto tra varie forze politiche, fra gli stessi cittadini, alcuni dei quali ritengono che lo Sferisterio debba andare in una certa direzione, altri nella direzione opposta…e allora dico che partire da questo dato significa oggi accertare, dare atto di quelli che sono stati alcuni elementi positivi e di cui nessuno ha dato atto in questa sede fino in questo momento. Attenzione..si, è stato fatto Castiglioni, ma in maniera troppo poco significativa rispetto all’accentuazione dell’altro problema, io voglio dare alcuni dati, perché questi sono effettivi, la stagione lirica è stata portata in circa 8 – 9 anni da 19 mila spettatori dell’inizio a 33 mila spettatori medi anni, la biglietteria è stata portata da 900 milioni a 2 miliardi e 200 milioni. 29 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Io credo che questo sia stato possibile anche dalla qualità degli spettacoli che ci ha fatto diventare una delle migliori stagioni estive d’Europa. Ci sono stati dei premi, ci sono stati dei premi Abbiati che sono come il premio Strega per la letteratura, i nostri spettacoli, caso unico per un teatro di tradizione vanno in grandi sedi o impianti lirici, come l’Opera di Roma o il Comunale di Bologna, oltre a Cesarea e a Tokio. Ma la crescita quantitativa di pubblico e di incasso è stata possibile anche perché passiamo dai 2 titoli in cartellone dei primi anni 90, ai 4 titoli in cartellone a partire dal 94 e anche perché invece di fare prima la rappresentazione di un’opera e poi via le altre, facciamo un’opera dopo l’altra, smontando e rimontando le opere in una notte, in un giorno per consentire al pubblico che viene a Macerata, che deve venire appositamente, di poter assistere a 2 o 3 titoli in 3 giorni. Il fatto di produrre tutti gli spettacoli a Macerata portano all’elemento assolutamente positivo che allo Sferisterio ormai lavorano più di 100 persone con una occupazione che se non è indeterminata è certamente ricorrente nel corso di tutti gli anni. Inoltre, e qui pochi lo hanno detto, l’associazione Sferisterio riversa indirettamente nelle tasche dei maceratesi attraverso una indagine, circa 2 miliardi di reddito alle persone e alle imprese, per non parlare della ricaduta economica sul territorio della città e della provincia, approssimativamente indicati in 5 miliardi a stagione. E’ chiaro che questa scelta anche artistica, se capisco bene, di crearsi all’interno del vasto, dell’ampio repertorio di stagioni estive, una propria nicchia sia stata una scelta strategica finora vincente dal punto di vista artistico, almeno a nostro parere, perché certamente riconoscimenti ci sono stati e guarda caso non casualmente, arriviamo oggi, dopo 8 anni di distanza, a dire che lo Sferisterio è un patrimonio di tutti, non staremmo a dire questo qualora non ci fossero stati tutti i successi che dal punto di vista artistico ci sono stati in 8 anni. Io credo che poi non si possa sottovalutare neppure la preparazione e la professionalità di tutti quelli che hanno lavorato e si sono costruiti, formati all’interno e con l’esperienza dello Sferisterio, a parte Orazi, scelto con una lungimirante, direi illuminata, opzione agli inizi degli anni 90, non ci ricordiamo che il signor Orazi era un illustre sconosciuto e oggi, pur criticabile come tutti i sovrintendenti, è arrivato certamente a costituirsi un prestigio nazionale indiscutibile, ritengo. 30 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Ma penso anche a tutti gli altri collaboratori artistici, che sono più di 40, molti giovani, che si sono formati con questa esperienza e che poi durante il corso dell’anno si recano anche in altri teatri europei a svolgere la propria professione. Io credo pure, e chiudo, gli aspetti positivi perché credo che fosse doveroso dirlo che c’è stata tutta una politica di vivaio rispetto a cercare di avvicinare anche ceti sociali giovani a quella che è la lirica. Io ho preso spunto, vi sono ogni anno biglietti sociali che riguardano sia i giovani convenzionati, che hanno la possibilità di accedere allo Sferisterio a prezzi ridotti, agli stessi portatori di handicap don biglietti ridotti, cioè se non si dicono queste cose e si sottolineano solo le altre credo che non si possa avere un quadro serio della questione. Arrivo a dire dopo l’elenco di queste cose, aggiungo un altro aspetto, perché mi pare pure rilevante pur se non lo prendo come oro colato, lo Sferisterio ha bilanci di 8 miliardi e mezzo all’anno, il Rof di Pesaro sfiora i 15 miliardi l’anno, Verona 140 miliardi l’anno, La Scala 170 miliardi, il teatro lirico di Cagliari riceve 24 miliardi annui solo dallo Stato, il Bellini di Catania circa 40 miliardi, lo Sferisterio ha un autofinanziamento di circa il 30% dei bilanci, questo che cosa vuol dire vuol dire che ci sono ampiamente elementi positivi, significativi che danno lustro, che vanno apprezzati, che vanno sottolineati ma che non vanno esclusi da una valutazione complessiva di quelli che sono i dati di bilancio. Sappiate bene che questa maggioranza e tanto meno i DS arrivano a dire che va tutto bene, al contrario, noi sosteniamo che ci sono dei problemi e siamo pronti ad affrontarli attraverso tutti quegli strumenti necessari e utili, non ci sottrarremo a questo impegno ma vorremmo che fosse fatto con lealtà da tutte le forze politiche, e in primis l’amministrazione, senza preconcetti politici strumentali. PANTANETTI – Rifondazione Comunista Sarò estremamente breve anche perché l’argomento è stato toccato nella sua interezza. Io voglio partire da un dato che è questo: tutti coloro che sono intervenuti hanno in qualche modo, chi più e chi meno, messo in risalto la qualità della Stagione Lirica che c’è a Macerata all’interno della struttura Sferisterio, questo mi sembra sia un 31 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 dato che in qualche modo tutti quanti coloro che sono intervenuti in precedenza hanno riconosciuto, così come tutti quanti hanno messo in evidenza quello che è lo stato patrimoniale o, per meglio dire, l’attuale deficit che l’associazione ha in questo momento. Io personalmente, in questo momento, ritengo che le due cose non possono essere considerate l’una in modo contrapposto rispetto all’altra, mi spiego meglio: se noi a Macerata vogliamo una Stagione Lirica di qualità, purtroppo, volente o nolente i costi sono questi. Si potrebbe in qualche modo andare a limare da qualche parte o dall’altra ma il grosso del costo è questo. Io personalmente, lo dico personalmente, anche perché il mio partito sta su posizioni diverse, così come puntualmente faceva presente il consigliere Castiglioni nel suo intervento, il partito comunista fino agli inizi degli anni 80 ha fatto delle battaglie contro lo Sferisterio, si furono anche delle delegazioni che andarono a Roma affinché si ponesse fine alla Stagione Lirica, ripeto, personalmente io sono ancora su quella linea, per mia ignoranza, perché non riesco a capire in nessun modo la bellezza di questa musica, però lontana secoli dalla mia generazione, così perché fa nascere nei primi anni dell’800, tuttavia tutti quanti, i gruppi politici sino ad ora intervenuti, sono per mantenere a Macerata la Stagione Lirica. Rappresento un partito che sta su questa lunghezza d’onda quindi anch’io, in qualità di portavoce, sto su questa posizione ribadendo comunque le mie perplessità, personalmente, potrei dire impegniamo i 650 milioni o la cifra che il comune da allo Sferisterio per fare all’interno di questa struttura attività diverse, o comunque sia musica diversa, comunque questo non è e mi adeguo, facciamo la Stagione Lirica. Adesso sugli interventi che ci sono stati in precedenza, in special modo quello del Consigliere Castiglioni, ci ha parlato di un’associazione, anche se è con personalità giuridica ma è un’associazione che non ha scopo di lucro, alla stessa stregua di un’azienda, di una società, di una s.p.a. o quello che è, ritengo che questo ragionamento in ambito di una struttura giuridica come questa non può essere in nessun modo inserito e dico anche il perché: che la Stagione Lirica così come intesa è deficitaria a priori è un dato di fatto, cioè, quelle che sono le entrate che derivano dalla vendita dei biglietti, va a coprire una minima parte di quello che è il costo integrale, totale della Stagione Lirica, questo è un dato di fatto. Allora io dico che se noi vogliamo andare avanti su questa linea è inutile puntare il dito nei confronti di tizio, di caio o di sempronio, possiamo portare degli aggiustamenti per limitare la spesa ma che comunque sia questo discorso non può 32 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 andare in contrasto con quello che è la qualità: quindi è come dire una sorta di circolo vizioso. Io personalmente a questo punto mi metto sulla qualità, quando dico qualità la intendo a 360 gradi, cioè qualità nei confronti dello spettacolo, della scenografia, ma la stessa qualità deve essere garantita a coloro che ci lavorano, è vero che ci lavorano maceratesi, 100 maceratesi ha detto il Consigliere Carancini prima, mi sembrano ben poca cosa per quello che è il costo per le casse del Comune di Macerata di questa struttura, ben poca cosa. Quindi innanzitutto sarebbe cosa più saggia fare in modo tale, così come questa maggioranza ha votato nella delibera degli indirizzi generali di governo, io non mi ricordo bene le parole testuali, ma ad ogni buon conto il senso era questo che bisognava creare a Macerata delle professionalità, parlo di maestranze, per poter poi esportare fuori provincia o fuori regione, adesso i miei dati, io mi auguro che possano e vengano smentiti, mi dicono che queste maestranze a Macerata non ci stanno, c’è un gruppo di lavoratori, il Consigliere Carancini ne ha detti 100 io ne sapevo qualcuno in meno, che stagionalmente vengono chiamati, chi come facchini, chi come macchinisti o quant’altro a lavorare all’interno. Adesso è un’occupazione precaria ma bisogna considerare tuttavia quello che è l’attività di questa stagione. Questa Amministrazione, bisogna dargliene atto, tutti quanti lo hanno messo in evidenza, lo stesso Castiglioni, il 5 settembre, grazie al presidente della commissione Cultura, ha indetto una prima riunione proprio per andare a discutere dei bilanci dello Sferisterio. In quella stessa riunione, che era invitato anche il sovrintendente, non essendo potuto esserci, è slittata a una decina di giorni e ha messo in evidenza quali erano, dal suo punto di vista, le carenze dell’associazione: quello che mi è rimasto in mente è il fatto che questa stagione lirica si condensa in un lasso temporale estremamente ristretto, che ci siano delle pile di fatture sopra i banchi del contabile dello Sferisterio, è vero, perché in due mesi a questi signori gli arrivano il numero di fatture corrispondenti a 8 miliardi di bilancio e in 2 mesi devono provvedere a fare tutto. Voglio dire che se noi andiamo a leggere i bilanci, noi abbiamo, dal 95 a oggi, perché il problema del deficit nasce mi pare di aver capito dal 95, ha pagato (l’associazione Sferisterio) circa 500 milioni di affitti per le scene ricoverate in vari magazzini. La associazione Sferisterio ha pagato 200 / 300 milioni di interessi passivi per le spese anticipate, se noi andiamo a fare due calcoli, è inutile puntare il dito contro 33 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 tizio o contro sempronio, è stata una struttura che ha lavorato in quel modo perché altrimenti non poteva portare avanti quello che era l’oggetto e cioè la stagione lirica. Questo non è che me lo invento, è possibile leggerlo da tutti i bilanci, allora andare a dire scioglimento del consiglio d’amministrazione, fuori Orazi, mi sembra assolutamente fuori luogo anche perché, siamo un attimo obiettivi, ma i consigli di amministrazione o i soci, come a dire la carica di consigliere all’interno del consiglio d’amministrazione, la carica di socio (presidente è il Sindaco pro tempore), l’hanno ricoperta in questo arco temporale tutti quanti, da Rifondazione che faceva parte nel 96 durante l’amministrazione Maulo del consiglio d’amministrazione, all’attuale Consigliera Menghi, ex Sindaco di Macerata che è stata in carica per 18 mesi: ora se noi vogliamo puntare il dito contro qualcuno dobbiamo anche dire che questa Amministrazione si troverà a dover ratificare un bilancio che non ha programmato. Questo perché il bilancio di previsione di questa Stagione Lirica non l’ha fatto questa Amministrazione o qualche esponente incaricato di questa Amministrazione, ma l’hanno fatto altri. Allora fare questo tipo di discorso è estremamente parziale e non ci porta a nessuna soluzione. Detto questo, parentesi chiusa, io vorrei ecco puntare di nuovo l’accento, non perché voglia fare una vertenza sindacale,ma perché comunque sia mi sento di dirlo nei confronti di tutti coloro che ci hanno lavorato o in un modo o in altro, ora mi vengono in mente i ragazzi che hanno lavorato all’interno dello Sferisterio quest’anno: sono stati pagati 5.000 lire l’ora, coloro che fanno le comparse o coloro che vanno a fare le vallette non è che stanno su una lunghezza d’onda diversa. Allora io dico, vogliamo puntare sulla qualità? Mi va benissimo, puntiamo sulla qualità, ma la qualità intesa nella sua complessità, qualità per le maestranze, qualità per gli scenografi, qualità per i cantanti che ci vengono a cantare, qualità per tutti: allora su questa lunghezza d’onda noi personalmente ci siamo, se però la qualità è solo parziale a questo punto ci sentiamo di dissentire su molti aspetti. Finisco con questo: è una cosa che è già stata messa in evidenza, sulle due mozioni: la mozione che è stata presentata dal gruppo Menghi impegna l’Amministrazione Comunale a, adesso non ce l’ho sotto ma comunque sono due le richieste, rendere pubblici ormai questa è superata questa richiesta per il semplice fatto che già ci sono state due commissioni, a tutti i Consiglieri Comunali sono stati dati tutti i bilanci, sia di previsione che consuntivi dal 94 ad oggi, e la seconda parte dice prospettive e piano di risanamento finanziario, è logico nell’attuale situazione noi dobbiamo in qualche modo provvedere a quello che è l’attuale deficit. 34 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Sarà oggetto di discussione ampia tra tutti quanti, ma è già oggetto di discussione, ci sono stati due commissioni, c’è stato il sovrintendente che è venuto qui a relazionare su quella che è stata l’attività dal 94 ad oggi. La commissione è propedeutica, qualsiasi questione che viene trattata in questo Consiglio Comunale ha un passaggio all’interno della Commissione, la commissione ha cominciato a lavorare su questa questione, è logico che la commissione ci sta lavorando, nel momento in cui la commissione ha finito, e nella commissione ci fanno parte tutti quanti in rappresentanza, si porterà all’interno di questo Consiglio Comunale. BABINI – I Democratici Io esordisco chiedendo scusa al consigliere Carancini se durante il suo intervento l’ho interrotto però mi è venuta così, dal fondo del cuore, perché tutto sommato è una valutazione errata, si dice sono portati da 18.000 a 30.000 spettatori…no, no perché già prima del 92 lo Sferisterio aveva già una sua storia venticinquennale, aveva un suo pubblico e quindi un portafoglio, se vogliamo parlare da un punto di vista commerciale, aveva delle professionalità, non a caso l’anno scorso questa Amministrazione Comunale, giustamente, ha deciso di intitolare una lapide, il Sindaco preferisce il termine targa, io quello di lapide, che si trova all’ingresso dello Sferisterio dedicata a Perucci, a Calise e a Rodolfo Pieroni. Quando si fanno certi raffronti è sbagliato dire si parte da…..come a dire che prima ci fosse stato l’anno 0 (zero), no, ci sono 25 anni di storia dello Sferisterio che vanno considerati a tutti gli effetti, come non scopre certo l’acqua calda Orazi o chi per lui, oh qui non facciamo tutte le opere in sequenza ma le alterniamo, per forza, ho spiegato in commissione che quella era una caratteristica dei teatri all’aperto. Quindi non è un merito o che si devono calcolare delle spese in più per questo, il teatro all’aperto o si fa così o non si fa, è tanto semplice, prendete tutti i cartelloni che volete di chi fa spettacoli all’aperto e in un lasso di tempo determinato, circoscritto, perché di quello si tratta, se il periodo in cui si fanno le recite è 25 giorni per forza devo farle in questo modo. Come brevissime considerazioni a quello che ha detto adesso Pantanetti, il deficit è un dato di fatto, è un dato di fatto che una manifestazione lirica finisca in deficit, è per questo c’è il contributo degli enti pubblici e in primis dello Stato anche se 35 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 poi non viene erogato puntualmente e con grave ritardo ma questo è un fatto che non si riferisce all’ultimo settennio, sempre i contributi dello Stato sono stati erogati con un certo ritardo, forse il ritardo è aumentato, un 80% dovrebbe essere corrisposto in anticipo, non c’è tempo qui adesso durante questo in intervento per scendere in questi dettagli, però succede da sempre così. Le comparse prendono 5.000 lire l’ora, pigliano 50.000 lire al giorno e quelli che vengono scelti come comparse sono privilegiati rispetto agli altri che rimangono fuori, perché bisogna dire anche queste cose, ci manca poco che si facciano i manifesti per l’assunzione delle comparse quando poi a lavorare sono sempre gli stessi e mi spiego ancora meglio: se c’è una possibilità di far lavorare 30 persone, ci sono 30 domande che giacciono in biglietteria o negli uffici e allora quelli sono già privilegiati e magari attraverso una raccomandazione hanno ottenuto quel privilegio, ma non voglio farne ovviamente motivo di polemica in una occasione importante come questa, altrimenti banalizzeremo il tutto. Questa è un po’ l’antefatto per togliermi il sassolino dalla scarpa e adesso parliamo di motivi più seri, più concreti se si vuole. E’ stato calcolato che complessivamente ci siano, attualmente, circa 1500 festival, il nostro è un festival. Per l’esattezza 1000 avrebbero luogo in Europa e 450 – 500 tra gli Stati Uniti e il Canada: questi festival nascono, hanno la costante di nascere intorno agli anni 70 come prodotto di un fenomeno sociale nato dalla combinazione di comunicazioni, consumo e mercato della musica e del turismo culturale. Perché vi dico queste cose? Perché se prendiamo questi dati il primo spettacolo allo Sferisterio, la prima stagione viene organizzata nel 67, qui si parla del 70, quindi ci inquadriamo in questa situazione, uno dei 1500 è il nostro: come si finanziano? Grosso modo attraverso due canali: un finanziamento statale, parto un po’ da lontano, Festival di Bairoit, fino a quando c’era Wagner, bussava a denari a Luigi II di Baviera e quello sganciava, oggi non c’è più Luigi II di Baviera ma c’è lo Stato austriaco che finanzia completamente il Festival di Salisburgo. L’altra per una certa consistenza, mi riferisco ai teatri, ai Festival nord o centro americani, degli Stati Uniti e del Canada per capirci, quelli hanno un altro tipo di finanziamento che è prevalentemente quello pubblico, questo per capirsi perché se non si parte da certi dati, se non si stabiliscono determinate coordinate vengono fuori affermazioni, come le tue Luciano, che sono fondate se pigliate in senso assoluto ma perdono di valore se calate in questo tipo di realtà, per questo dico queste cose. 36 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Veniamo più strettamente a noi altri allora: sono state fatte già 2 commissioni, questo problema è stato dibattuto, mi sono permesso di suggerire alcune soluzioni all’elenco che ha fatto, un elenco compiuto fatto da Claudio Orazi, dal sovrintendente dicendo da dove escono questi soldi, perché in qualche modo era un voler giustificare questo carico, questo gravame di 5 miliardi 3 700 milioni e mi sono permesso di individuare così, alcune linee guida che molto sinteticamente ripropongo stasera. Allora non si può parlare del lato artistico del programma, e perché, chi ce lo vieta? Io non faccio mica una disquisizione tecnica se il tal cantante è migliore di un altro oppure no, io dico che si può e si deve parlare dell’aspetto artistico quando questo è strettamente connesso con l’aspetto organizzativo, gestionale e quindi economico, in questo caso parlo di aspetto artistico e ne sono legittimato da quello che ho detto adesso. Vi dico questo per come, prima indicazione, opere fatte al Lauro Rossi un fallimento, non si devono fare, attenzione, fallimento da questo punto di vista appena indicato perché se no mi dicevate come, ci sono intere rassegne stampa che elogiano quanto fatto al Lauro Rossi, la televisione l’ha trasmesso e tu ci dici che no vale niente? No, io vi dico che è stata un’operazione estremamente sbagliata da un punto di vista della commercializzazione e dal punto di vista, prima ancora, della gestione delle risorse. Questo perché se si soldi vengono, Ivano Tacconi, siamo tutti d’accordo se fanno una legge speciale i nostri Senatori, i nostri Deputati, ma sono anche qui 25 anni che, o forse di più, che ci diciamo sempre le stesse cose e allora basta, se vengono sono benedetti se non venissero, come non vengono quelli dai privati, che pure sono stati sollecitati, il Sindaco parlava di una ripresa di contatti con la Lube, ben venga, se la Lube oltre ad avere un occhio di riguardo per la pallavolo ce l’ha anche per la lirica, benissimo, però se questi danari non arrivano, bisogna fare i conti con quello che si ha in cassa e allora qui diventa strettamente connesso: non si devono disperdere quelle risorse, proprio perché sono poche, facendo quegli spettacoli che, cosa hanno come difetto?, che non portano pubblico, nella migliore delle ipotesi 300 persone, quando pagano, spesso non pagano perché Satiricon è inutile che faccia rassegne stampa e dica che è stato un bijou, ma la gente non lo ha gradito, la biglietteria non l’ha frequentata per comprare il biglietto, andatevi a vedere i dati, io non li ho visti, andatevi a vedere per apprendere quanti spettatori ci sono stati. Ma diciamo un’altra cosa ancora, ammesso che fosse stato pieno il Teatro Lauro Rossi di spettatori paganti, sempre 300 persone avremmo avuto, a fronte di quanto Romano Carancini, di 2500 posti, una volta erano 4000, ma magari a riempirli tutte le sere, questo non è possibile, perché si fanno delle serate qui. 37 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Allora? Allora c’è una contraddizione di fondo da quanto si sostiene, da una parte dice servire l’indotto, portare gente a Macerata, d’altra parte diminuiamo il numero delle serate allo Sferisterio e si organizza qui al Lauro Rossi e poi al sovrintendente non si può dir nulla perché è un fatto artistico questo qui, no, non sono assolutamente d’accordo, ma non sono d’accordo per i motivi che vi ho detto, allora li un consiglio d’amministrazione cosciente del ruolo che deve svolgere sarebbe intervenuto e invece, mi sono fatto dare, col benestare del Sindaco, gli atti, i verbali con cui sono state decise le due ultime stagioni liriche, anche qui non è lo spirito di polemica, io mi sono limitato all’amministrazione Meschini, probabilmente, andando indietro avremo trovato delle situazioni analoghe, io non lo so, ma non voglio assolutamente essere polemico. Perché dico che il consiglio d’amministrazione è inadeguato? Volete sapere una riunione fondamentale come quella in cui si discute del programma che si andrà ad effettuare l’anno venturo, si fa a circa un anno di distanza, allora su 9 consiglieri 3 risultano assenti, già questo vi dice tutto, e che forse quelli presenti poi avanzano delle considerazioni valide e attendibili da questo punto di vista qui, del connubio non qualità artistico – qualità ma artistico – commerciale – finanziario – economico, no si scade nel banale. La cosa che mi sorprende, per esempio, Orazi dice che guardando di dati della stagione 2000 i risultati sono risultati soddisfacenti, è vero che la stagione era ancora in corso, ma poi la stessa stagione ci ha evidenziato un deficit di 2 miliardi. Il presidente che è invece il Sindaco dice, auspica un ampliamento del periodo di svolgimento della manifestazione, ed un maggiore coinvolgimento del territorio provinciale, grazie alla rappresentazione di alcuni spettacoli da realizzarsi in altre sedi non a Macerata: errore, cioè come un errore dirottare le poche risorse che ci stanno sul Lauro Rossi è altrettanto un errore dirottare quelle scarse risorse e disperderle nell’ambito provinciale, non può essere tollerato. La Provincia vuole la terra dei teatri, la terra delle armonie? Se le paga, la Provincia vuole una maggiore divulgazione della rassegna di nuova musica? Se le paga, perché se l’Assessore Bianchini se fosse qui direbbe che in bilancio, già il nostro Comune prevede una voce di 50 milioni per la rassegna di nuova musica, se ci stanno queste risorse debbono essere indirizzate con oculatezza. E’ un’altra contraddizione di fondo: il Sindaco dice, ampliamento del periodo di svolgimento della manifestazione e poi che fa? Diminuiscono le serate. Allora Meschini aveva ereditato un budget di rappresentazione di 16 serate, sono diventate 13 quest’anno, io parlo dello Sferisterio, l’anno prossimo una ulteriore contrazione, da 13 a 12 e già quest’anno avevamo tutto pieno con quei 2500 posti di 38 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 cui c’è la disponibilità in Arena, che significa che ci aspetteremo poi l’altro anno una sfilza di titoloni dei giornali di tutto esaurito? Ma lo sappiamo già adesso che sarà tutto esaurito, perché diminuisce il numero dei spettacoli, da 16 a 13 e da 13 a 12, anche qui si va in una controtendenza. Altra osservazione da fare qui in sede di consiglio d’amministrazione, che poi finalmente ad un certo punto quest’anno prende atto che i risultati non erano così rosei come aveva detto il sovrintendente l’anno scorso, allora che cosa si fa per ovviare a questo stato di cose? Si contrae il numero delle recite e si aumenta il prezzo del biglietto, mi pare sano no?è lo stesso Claudio Orazi quest’anno, non a caso, comincia a prendere coscienza che qualche cosa non andava bene e cos’è che non andava bene? Adesso non lo trovo ma comunque il senso è questo qua che siccome….. (si spegne il microfono perché è finito il tempo il resto dell’intervento non può essere trascritto). CASTIGLIONI – AN – Devo dire che è stato il consigliere Pantanetti a ricordare a tutti noi come si rischiasse un po’ quella tavoletta per cui il bue diceva cornuto all’asino, sembrava quasi che noi avessimo un ripensamento sullo Sferisterio, quando il ripensamento c’è stato da tutt’altra parte. Volevo però dire sempre a Pantanetti come un’associazione è vero che non ha scopi di lucro ma non ha nemmeno come scopo quello di sperperare denaro pubblico, se non sbaglio, e mi rifaccio a quello che ho già detto nella fase introduttiva, cioè se noi non poniamo un limite allora 2 miliardi di perdite vanno bene ma vanno bene anche 4,anche 8, anche 12, anche 25, anche 40, anche 80, bhè questo mi pare un po’ troppo. Ma voglio subito rispondere all’onorevole Ciaffi che ha esternato, nel suo intervento apprezzabile, un auspicio volto all’unità di intenti, certo è un auspicio condivisibile però, se noi partiamo da un approccio diverso da quello fatto da lui, cioè non può essere un invito al vogliamoci bene e andiamo avanti. Bisogna, ripeto, puntualizzare bene da dove vengono alcune disfunzioni e allora la prima cosa è questa, cioè la disfunzione di un disequilibrio strutturale non viene da un lato dei finanziamenti, ma viene dal lato economico, dal conto economico, dai costi, è un parametro che è il reddito operativo che è diverso dal reddito d’esercizio, 39 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 cioè il reddito operativo non tiene conto degli interessi passivi, delle imposte, di tutto quello che non riguarda la gestione, cioè questo reddito operativo al quale i revisori ancora una volta hanno fatto riferimento in modo molto puntuale e quando questo reddito operativo è negativo significa che l’attività caratteristica, in qualsiasi azienda privata o pubblica, ci sono disfunzioni strutturali (e su questo sono pronto a qualsiasi tipo di discussione, anche al di fuori di qui). Non si può sanare la situazione con supposte o punture finanziarie quando noi rischiamo che queste supposte vengono assorbite dall’organismo ed è come se non fossero state prese, cioè non può essere che si chiedono finanziamenti che irrimediabilmente e inesorabilmente verrebbero riassorbiti da una gestione economica negativa. Il secondo punto di vista: gli amministratori, sugli amministratori indubbiamente si può anche non concordare in una soluzione così drastica come l’azzeramento del consiglio d’amministrazione, si può essere d’accordo come si può non essere d’accordo, ma io penso che nessuno di noi qui possa dire che non si debba fare un intervento a livello di amministratori. Io voglio ricordare che gli amministratori non sono stati poi così, come dire, bravi nello svolgere il loro compito, e poi ricorderò anche il compito che a loro assegna lo statuto, e allora io penso anche che questa difficoltà di operare degli amministratori, e l’ho già detto, deriva molto dal fatto che si siano un po’ persi di vista le loro effettive funzioni. Funzioni che ad esempio vanno anche oltre alla programmazione dell’attività all’individuazione dei criteri generali, alla compatibilità finanziaria, cioè gli amministratori, a quanto mi risulta, a volte aspettavano in anticamera le decisioni prese in altro posto. Allora probabilmente questi amministratori da un lato non hanno svolto il loro compito o dall’altro non hanno saputo farsi valere: allora sotto questo aspetto, dire di cambiare gli amministratori, dire di fare una revisione dello statuto che comunque delinei però una funzione che però gli amministratori già hanno, non sono stati in grado di svolgere, ecco l’incapacità. Non possiamo allora far finta di niente, non possiamo dire dateci i soldi, poi l’aspetto economico fa acqua da tutte le parti, gli amministratori non sono in grado di svolgere il loro compito, però andiamo avanti: questo mi sembra veramente un invito al vogliamoci bene che non può essere accolto onorevole Ciaffi. Sotto l’aspetto, e chiudo, per quanto riguarda il fatto che io, puntualizzando l’aspetto economico – finanziario, non ho puntualizzato l’aspetto artistico , voglio dire 40 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 che alcune connessioni ci sono, certo è facile chiamare De Hana e dargli 350 milioni e fare bella figura, probabilmente sarebbe più difficile chiamare magari uno meno bravo e fare altrettanto bella figura, come d’altronde è stato fatto in precedenza. Voglio dire che ormai è risaputo che Macerata è un posto in cui tutti quanti vengono perché non trovano problemi di spesa, qui voglio fare la palla, la faccio, spendo 500 milioni, spendo 500 milioni, ma questo non è un modo giusto di portare avanti una situazione, questa è una situazione che va modificata. Certo poi do anche ragione a Pantanetti, se uno mi chiede per fare una palla più grossa di 1 centimetro di diametro, mi chiede 100 milioni in più poi dopo stiamo a lesinare 5.000 all’operaio che me la monta? Ecco i problemi sono questi. Poi sul fatto della valorizzazione, delle maestranze e delle persone di Macerata o Provincia l’altra mozione sul coro lirico del Lauro Rossi mi darà spazio e possibilità di dimostrare come anche questa sia un po’ una favola. CRUCIANELLI – AN – Dopo quanto è stato detto da parte dei Consiglieri di opposizione che io ritengo un discorso più che saggio per una sede consiliare, solo che sono entrati un po’ tutti nel dettaglio. Io ritengo che il consiglio dovrebbe tracciare le linee della gestione, poi i discorsi come quelli che ha fatto Pierfrancesco Castiglioni, Babini e altri sono discorsi che investono le persone e gli amministratori. Gli amministratori devono ragionare così, noi non dobbiamo metterci a dibattere, questa è un’assemblea cittadina che dice facciamo lo spettacolo lirico tutti gli anni e lo vogliamo, come l’operetta di Pollenza o come la Scala di Milano, dopo di che gli fissiamo un budget e gli amministratori, nelle persone fisiche, discutono su questo: noi stiamo andando tutti fuori tema. Quindi io dico che dovremmo rivedere un attimo le linee di questa stagione lirica, io mi auguro che quello che ha detto Carlo, che la Einaudi ha pubblicato tutti i festival , non sia vero, cioè è vero che ha pubblicato i festival, probabilmente il nostro non è ritenuto un festival ma qualche cosa di più o qualche cosa di meno perché se i 41 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 festival che dice Babini sono 1500 penso che ci poteva entrare lo Sferisterio, penso, sicuramente allora non sarà un festival, me lo auguro quanto meno. Io dico una cosa che non deve fare il Consiglio è quella di entrare nel come amministrare quelle linee che invece noi abbiamo l’obbligo di dare. Una cosa che mi ha stonato appena entrato è stato l’intervento di Carancini: ha fatto un buon discorso, il discorso dell’orbo nella terra dei ciechi, quelli rimette 40 miliardi, quelli ne rimette 30, qui ne rimette 15, a noi 5, bhè il discorso era questo: quando uno dice che d’altra parte perdono tutti, io l’ho sentito, c’è la registrazione, allora io dico che non era il tono, non era il motivo quello che dico io per cui tu lo dicevi, però questo l’hai detto, allora non è detto che noi non possiamo anche perdere, possiamo anche perdere se vogliamo dare una linea di grandezza, di importanza, di un livello culturale che adesso mi fa dubitare perché Babini dice che quelli che fanno la critica sono invitati, per cui vanno a tavola, mangiano sul piatto del padrone per cui quando escono non possono che dire che hanno mangiato bene: questo sarebbe una cosa pessima caro Babini, io non ci posso creder perché se così è noi ci dobbiamo mettere a fare le operette come quelli di Mogliano, questo non è assolutamente possibile perché entra in un discorso che riguarda la moralità di questi critici e di questi commentatori di questi spettacoli. Ma se vogliamo rimanere in una sfera di conoscenze a livello nazionale e internazionale a cui è arrivato lo Sferisterio, sarà comprata la critica favorevole, sarà dovuta da altri fatti, che lo Sferisterio, al di la che non sta nell’Einaudi, fa un certo effetto nel suo campo a livello anche internazionale non possiamo disconoscerlo, non dobbiamo e non possiamo disconoscerlo. Io direi che questo vada mantenuto però, perché se vogliamo fare le cose modeste non vale la pena di fare tante dissertazioni, se invece vogliamo rimanere nell’interesse della città, del territorio, di questa che è stata definita da parte della provincia e di soldi ne tira fuori pochi, la terra delle armonie, se vogliamo rimanere in questo campo dobbiamo tracciare le linee che sono quelle di spettacoli di livello alto e fissare anche dei budget e prevedere e prevenire le eventuali perdite che devono essere contenute non perché dopo tanto si ripiana, devono essere contenute dalle norme del regolamento, dello statuto, di indirizzo che vorrà dare questa pubblica amministrazione, cioè chi è il responsabile, il proprietario, il presidente che è il Sindaco, queste linee le dobbiamo dare, ma dobbiamo rinnovare o quanto meno rivedere alcune posizione all’interno del consiglio. Ho sentito gli elogi di Orazi, Carancini non c’era in Consiglio Comunale quando si voleva licenziare o pensionare Orazi, io l’ho difeso estremamente perché lo ritengo un maceratese meritevole e capace di operare nel suo settore e si è rivelato da 42 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 solo con la passione come si è rivelato da solo il direttore della Scala di Milano che l’ingegnere Malgrande, è nato qui, piano piano ed è arrivato. Io ritengo che questi personaggi, fra virgolette, vadano potenziati, vadano aiutati, però loro non debbono decidere liberamente su tutto, ci deve essere un consiglio d’amministrazione che gli dice che fino li ci puoi andare, se non ci puoi andare tu dici che è una cosa eccelsa, premuniamoci di avere delle linee di finanziamento diverse, no che accumuliamo. Però tutto questo è un discorso da consiglio d’amministrazione, io non do nessun suggerimento, sono gli amministratori, io posso esprimere la linea che preferisco come consigliere comunale, come cittadino maceratese che è quella dello spettacolo di alto livello per poter essere messi in quel “fregno” che dice lui che è importante e che noi non ci stiamo. Io preferisco fare una cosa di queste perché se dobbiamo fare le operette, a Pollenza è 40 anni che le fa, non ne parla nessuno, questo è il discorso, se vogliamo continuare sulla scia dell’impegno di Perucci, di Ballesi, di Calogero, di Calise, crescendo, perché siamo cresciuti da quell’epoca, facciamo spettacoli più altisonanti. Noi dobbiamo dare queste linee se siamo tutti d’accordo di fare spettacoli di qualità se poi vogliamo farle più modeste la maggioranza decide quello che vuole fare, però nel consiglio d’amministrazione ci deve essere la parte artistica che non si può discostare dalla parte economica, ci deve essere qualcuno che dice a Orazi, “oh Orazi, sarebbe una bella cosa ma vediamo se troviamo i soldi sennò quest’anno facciamo una via di mezzo”, questo è il discorso, ma abbandonare uno spettacolo che noi facciamo ormai da 30 anni e più, abbandonarlo e rinunciare per litigi, proteste, discussioni all’interno del Consiglio Comunale mi sembra che non sia una cosa molto saggia. Grazie. MAULO – I Democratici – Con una battuta scherzosa dico evidentemente è un dono dello Spirito Santo Mario Crucianelli l’ha avuto perché apprezzo tantissimo la saggezza del suo intervento e parto proprio da questo. Il valore artistico dello Sferisterio e del suo personale da quando è nato in una crescita continua sia di professionalità, che di coinvolgimento della città, sia di 43 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 riconoscimenti a livello artistico anche con premi, sia a li vello di immagine e ormai è a livello europeo riconosciuto da tutti e quindi non ha bisogno di nessuna difesa d’ufficio. Preso atto di questo, ma questo non ci può far sedere sugli allori perché i problemi economici – finanziari gravi ce ne sono e qualcuno, lo voglio sottolineare, perché non vorrei ci si illudesse che è minore di quel che sembra la gravità del problema. Premetto che quindi non è realistico assolutamente chiedere la testa dei dirigenti dal punto di vista artistico, tanto meno di Claudio Orazi che dobbiamo dire apertamente, è stato più volte sollecitato da altri e più alti livelli a fuggire da Macerata, ma la sua maceratesità è pari al suo valore artistico. Anche durante la mia amministrazione è stato sollecitato più volte e senza appoggi dovuti ad assegni più alti è rimasto a Macerata, potrei fare anche i conti in tasca di quanto prende Claudio Orazi a Macerata e di quanto prenderebbe in altre città in cui è stato sollecitato ad andare. Dico anche che non mi sembra realistico, in questo mi differenzio anche da posizioni espresse da questi banchi, l’azzeramento del consiglio d’amministrazione: ci saranno, e su questo sono d’accordo con Carlo Babini, state leggerezze nella valutazione economica o delle scelte strategiche ed artistiche, ma questo non può portare ad accusare ne tanto meno a chiedere la testa del consiglio d’amministrazione, sarebbe un danno gravissimo per l’immagine dello Sferisterio che dobbiamo custodire gelosamente tutti come un valore ormai condiviso da tutta la comunità maceratese, no era 30 anni fa, e sbagliava chi non lo condivideva, ma lo è attualmente. Vado alle due cause principali sulle quali io credo dobbiamo, come Comune, in qualche maniera dare degli indirizzi: sono d’accordo che su questo deve lavorare soprattutto il consiglio d’amministrazione ma il bilancio è approvato dai due soci e quindi questo socio chiamato Comune in qualche maniera gli indirizzi deve darli e deve anche concordarli con l’altro socio chiamato Provincia che per il pari impegno economico, qualche diritto di dare indirizzi ma di fruire anche del servizio, deve averlo e con questo mi differenzio anche dai giudizi che sono stati dati qui. Le due carenze di base che allarmano sono la prima dovuta a una mancanza al fondo di dotazione iniziale quando è stato costituita l’associazione Sferisterio, non se ne fa colpa a nessuno, non si tratta di individuare colpe o responsabilità ma di porre mano a risolvere questo problema che ormai dura da 8 anni e che subito l’amministrazione che ho presieduto si è resa conto che avrebbe creato problemi, forse non abbiamo valutato subito la gravità del problema, ma appena ci siamo resi conto della sfasatura tra gli impegni di spesa, chiedo scusa ma io insegno filosofia no finanza 44 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 quindi il linguaggio forse non è il più preciso, gli impegni di spesa incominciavano da gennaio e si concentravano soprattutto nel mese di luglio e agosto, con un pronto cassa da serata a serata, perché gli artisti vengono pagati immediatamente, e spesse volte tra un atto e l’altro bisogna sganciare assegni. Questo comporta un anticipo tale che crea, per chi come me se ne intende poco, un enorme debito dovuto agli interessi da pagare in banca dal momento che le entrate sono ritardate di mesi quando non di anni. Ricordo nel 1994 noi abbiamo avuto le entrate dello Stato un anno dopo, le entrate degli enti privati che contribuivano all’associazione Sferisterio, non faccio nomi per rispetto della dignità di tutti, ma mentre noi pagavamo gli interessi passivi, noi ricevevamo i finanziamenti a sostegno dello sferisterio dallo stesso ente, molto ma molto più tardi con l’assurdità che noi pagavamo gli interessi anche su finanziamenti che ci dovevano essere dati dallo stesso ente, non faccio il nome per rispetto perché penso che tutti quanti abbiano capito. Debbo anche aggiungere che questa operazione in parte è stata, diciamo, rallentata; questo deficit strutturale dovuto all’anticipo di cassa, penso che si chiami così, è stato in parte ritardato da quando il consiglio di amministrazione, con il tanto vituperato personaggio che qui si dice sia stato, con diversi ruoli entrato in sevizio nello sferisterio, lo chiamo con nome e cognome, Renato Pasqualetti, per merito soprattutto suo, ma di tutto il consiglio d’amministrazione, una parte di questo deficit dovuto ad interessi che maturavano, noi l’abbiamo potuto fermare perché abbiamo ottenuto dalla Regione, non è stato ricordato prima, la legge triennale di 1 miliardo e 100 milioni l’anno, che inizialmente ci veniva dato anch’esso in ritardo; ma ben presto facendo la voce alta, come la faccio qui, siamo riusciti ad ottenere che ci venisse prima dato in tempo reale e poi addirittura in anticipo. La stessa cosa è stata ottenuta dal Comune e dalla Provincia, e qualche danno, in questo modo, è stato parzialmente evitato, ma non totalmente anche perché l’altra causa, giustamente dicono qui dalla minoranza, del deficit è dovuta al fatto che anno per anno, per alcuni imprevisti, più o meno grossi, le spese, non per gli artisti i cui contratti sono sempre stati sempre firmati almeno mesi prima e non sono stati mai revisionati in corso di attività di spettacolo, i contratti quindi non degli artisti, ma dovuti a spese di imprevisti per scenografia in parte, ed in parte per il personale operaio che è stato impiegato più del necessario o più del previsto sono stati superiori a quelli preventivati. Queste due cause, quindi, spese impreviste di spettacolo e spese dovute agli interessi passivi hanno portato gradualmente a questo indebitamento enorme. 45 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Nel 1995 – 1996 nel bilancio del Comune e nel bilancio della Provincia sono stati previsti con volontà concorde, 2 miliardi di fondo di dotazione, che però purtroppo, dato il crescente sommarsi di interessi passivi, non ha potuto bloccare definitivamente questo deficit, ma ha potuto soltanto colmare quello già maturato. Di qui credo bisogna partire per cercare delle soluzioni. Il deficit strutturale per la differenza tra tempi delle entrate e tempi delle uscite resta, perfino, aggiungo anche per quanto riguarda le entrate della biglietteria, che vengono sempre rimborsate con mesi di ritardo rispetto alle spese che la stagione lirica sostiene soprattutto nel mese di luglio ed agosto. Resta un altro deficit ben più grave che non è stato sottolineato ed è dovuto al fatto che con delicatezza , ma con molto realismo, nelle relazioni dei revisori dei conti si fa notare che il patrimonio reale non è quello scritto in bilancio, poiché quello scritto in bilancio, e questo forse è la cosa più grave, è il patrimonio contando i costi iniziali dell’acquisto delle scenografie. Ma i costi iniziali degli acquisti delle scenografi non corrispondono al valore reale attuale delle scenografie, che eccetto che per alcuni casi, sono scenografie che vanno in disuso o invecchiano. Molte di queste scenografie oggi sono un valore fittizio. Devo dire ad onor del vero che alcune di queste scenografie, non è vero che sono costate miliardi, ne tanto meno è vero che sono state vendute a quattro soldi, non sono state affatto vendute , sono state affittate e quelle si sono un investimento che un’industria di spettacolo può prevedere con un rientro anche in tempi più lunghi. Sono stati spesi 380 milioni però si è previsto che esse possono essere affittate per anni e mi pare che quest’anno sono state affittate a Tokio , con un ritorno non solo di immagine, anche quella conta, perché per la Turandot debbo dire è stata fatta una scelta esplicita nell’ufficio del Sindaco, quello di evitare spese di pubblicità e di investire su spese di qualità del prodotto, e sappiamo tutti che ha fatto il giro del mondo la Turandot quell’anno: è stato un investimento non uno spreco. Sono rientrati da quell’investimento decine, anzi centinaia di milioni, come sono rientrati da un’altra spesa d’investimento, quella relativa al Sansone Dalila, sono rientrati immediatamente , su 250 milioni di spesa, ben 120 milioni con il primo affitto: queste cose, cito a memoria, se ne potrebbero dire molte altre. Bisogna su questo fare giustizia, altrimenti facciamo una giustizia sommaria. 46 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Bisogna che i bilanci vengano visti in tutta la loro integralità, come io dico che è più allarmante di quel che sembra il deficit di bilancio dovuto al fatto che è fittizio il valore di quel patrimonio, così però debbo dire che anche alcune scelte sono state, secondo noi, indovinate; sia per il ritorno di immagine, sia per il numero di spettatori. Debbo però anche aggiungere, e concludo, che sono d’accordo con alcune note fatte da Carlo Babini: prima di tutto non si può scendere sotto le 16 serate, anche se fosse garantito lo stesso introito da parte dello stato di 1 miliardo e 816 milioni se ricordo la cifra esatta, tra l’altro bisogna dire per giustizia che sono state fatte altre spese che non si possono non tenere in conto, l’assicurazione, la messa a norma delle strutture in parte è stata dovuta a spesa dell’amministrazione dello Sferisterio, la spesa, è stato ricordato, è stato senz’altro un errore fatto ed evidenziarlo in quella maniera, ma la spesa di 600 milioni circa del palco mobile che ha portato ad un enorme risparmio su scenografie, cominciando dalla scenografia del Sansone Dalila. Aggiungo anche che senz’altro la scelta di fare spettacoli al Teatro Lauro Rossi non credo che sia la più felice anche se può essere immediatamente la più gratificante davanti alla stampa. Secondo me bisogna operare su più settori per cercare di coinvolgere i privati, di coinvolgere altri enti territoriali e lo Stato stesso in questa operazione di salvataggio dello sferisterio che ormai è un patrimonio di tutto il territorio. Quindi lo Stato deve essere coinvolto e sono d’accordo col senatore Cavallaro per l’operazione che sta tentando di fare e spero che da qualsiasi parte politica si sia tutti coinvolti nel sostenerlo. Bisogna rinnovare la legge regionale, bisogna coinvolgere di più l’associazione …………., la Confcommercio, la Confindustria. Sono state tentate queste operazioni però non sono riuscite: io credo che si possa ritentare. Alle ore 20,30 la seduta viene sospesa per una pausa Alle ore 22 riprendono i lavori. I Consiglieri presenti ed assenti sono riportati in delibera. 47 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 MANDRELLI – SDI – Ritengo che questa discussione debba nei limiti del possibile evitare di cadere all’interno di un ragionamento cosiddetto tetragono. Credo che vi siano alcuni elementi sui quali, senza dubbio, l’intero Consiglio può essere d’accordo. Il presupposto dal quale è opportuno ripartire è quello della sottolineatura di come questa materia, già da tempo. Sia stata sottratta nei suoi aspetti squisitamente gestionali, alla competenza del Comune. La nascita dell’Associazione dello Sferisterio, da questo punto di vista, è stata sicuramente anticipatrice di un fenomeno, poi confermato dalla legislazione sugli enti locali, che ha visto un’ispirazione un afflato a creare strutture, al di fuori dell’articolazione squisitamente politica del Consiglio comunale per la gestione di determinati servizi e per interventi mirati in determinati settori. Ebbene tutto ciò, per quello che riguarda la gestione dell’Arena Sferisterio, non è cosa di oggi ma è cosa di ieri. Io voglio ricordare, così come avevo fatto in Commissione e Cultura, che già nel 1986, anno della mia prima personale esperienza assessorile, si discuteva e si ragionava sulla costituzione di una associazione, cosa che poi venne concretizzata da li a breve, che avrebbe dovuto per l’appunto gestire il maggior teatro cittadino in una logica, la più vicina possibile a quella dell’imprenditoria e sottraendola, per quanto possibile, alle discussioni che all’epoca sicuramente erano molto più accese e molto più polemiche di quelle che ci sono oggi. Fu da un lato, quindi, un’intuizione felice, dall’altro molto più concretamente, fu la necessità di creare uno strumento che rendesse compartecipe del destino di questo teatro, un ente territoriale importantissimo come la Provincia di Macerata, che all’epoca dava un contributo sostanziale, ma che non essendo coinvolta direttamente nella gestione del Teatro Sferisterio, era soggetta a tutte le possibili ed immaginabili ripercussioni politiche di un impegno molto forte nei confronti di un unico soggetto che magari andava a penalizzare quelle che erano le altre realtà provinciali. Questo va ricordato per ricordare che era stata la genesi anche di questa associazione dal punto di vista politico, e perché alcuni degli argomenti che sono poi 48 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 emersi questa sera, mi fanno personalmente intuire, che il problema di fondo risalente a 15 anni fa forse no né stato ancora completamente dissolto. Su questo preliminare voglio esprimere un paio di concetti: credo che anche questa discussione, e per il motivo tecnico che ho detto testè, e per quello che è lo Sferisterio nella realtà della città di Macerata, possa essere una problematica affrontata, così come si usa dire oggi, un po’ di moda con una logica baipartisa, nel senso che lo sferisterio, obiettivamente, io lo definisco una risorsa della città, qualcuno un patrimonio, io preferisco dire risorsa perché le risorse vanno attivate e i patrimoni sono tali sempre. Un teatro, secondo me, se non lo si impegna bene non è un patrimonio. E’ una risorsa della città e quindi una risorsa di tutti, ok? Se questo è, quali possono essere le ragioni che debbono indurci a privilegiare, anche nella discussione di questa sera, i motivi positivi rispetto a quelli della critica, pur doverose? Sono diverse. Io vorrei iniziare dicendo questo: non ritengo che sia utile un processo a chi ha amministrato questa associazione negli anni passati, e lo dico con tutta franchezza, forse per avuto esperienze del caso, noi ci troviamo in una situazione in cui è obbligatorio pensare al futuro e quindi la critica se è utile per costruire un percorso nel quale la città di Macerata crede, nel quale l’Amministrazione ed il Sindaco credono, è giusta perché ci servirà ad evitare errori nei passi che dovremo fare, se la critica è fine a se stessa serve a ben poco. Allora cerchiamo di indirizzarla, così come credo, nel bene o nel male, più o meno sia stato fatto fino ad oggi, ed anche dal tono complessivo degli interventi di questa sera, credo che si possa dire che prevalga una sincera intenzione di continuare l’impegno comune per questo nostro teatro, cerchiamo di fare in modo che tutto ciò poi assuma un aspetto di concretezza. Allora alcuni passaggi, sia pur brevi, vanno fatti per ricostruire la situazione. Questo teatro ha avuto una gestione municipale fino al 1993, credo, con tutti i vantaggi e svantaggi che portava questo stadio di cose. Una gestione municipale della stagione lirica, significava non avere alcun bisogno del ricorso al credito, in quanto le anticipazioni di cassa venivano fatte dal Comune che era l’organizzatore della manifestazione; non si ponevano problemi di rapporti con le banche, non si ponevano problemi di scoperti di conto, di interessi passivi e quant’altro: questo era l’aspetto positivo. 49 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 L’aspetto negativo era, forse, anzi, sotto certi profili certamente, quello che essendo materia di squisita competenza comunale, la discussione anche all’interno di questo Consiglio, poi si allargava su ambiti non squisitamente politico – amministrativi. Ha detto bene prima il consigliere Babini quando ci ha ricordato: io sono qui per parlare di quali opere fa nell’estate, però nessuno mi impedisce di esprimere una mia opinione, ebbene in quegli anni purtroppo accadeva il contrario, l’opinione non l’esprimeva nessuno, ma qui dentro si parlava se fare l’Aida o la Traviata. Francamente dopo un po’ la cosa perdeva di senso perché non si capiva il motivo in base al quale bisognasse scegliere. Allora da questo punto di vista la creazione di un ente che comunque ha le sue responsabilità anche artistiche, io credo che sia una cosa giusta. I soci hanno il dovere di esprimere le loro opinioni nei momenti consultivi, nell’approvazione dei bilanci, preventivi, consultivi, di rendiconto del successo o meno di una manifestazione. Se i soci vogliono essere amministratori in prima persona, c’è qualche problema, soprattutto se il socio è un ente collettivo come può essere un comune. Quindi da questo punto di vista sicuramente è stata una buona cosa. La cosa negativa è che fin da allora venne detto, e questo va ricordato ma senza alcuna plageria, sono passati 8 – 9 anni e spero che i colleghi mi credano, ma perché era chiarissimo, attenzione dal 1994, dal momento in cui questa associazione inizierà ad agire, iuri privatorum , ci saranno dei problemi di cassa enormi. Ci saranno dei motivi di cassa per motivi che sono anche stati detti, da un lato perché non sarà più possibile ricorrere alla cassa del Comune e quindi attingere denaro gratis e senza limiti di tempo per la restituzione. Dall’altro perché il Comune sarà obbligato a dare, salva successiva delibera, solo ciò che ha determinati legale, il contributo statuito, dall’altro ancora, perché il meccanismo infernale, lo dico tra virgolette, degli spettacoli lirici è quello, ricordatoci anche dal Consigliere Maulo, la spesa di luglio – agosto, l’incasso, non per nostra volontà, è dilazionato nel tempo e anche di molto. Allora, all’epoca, io lasciavo una stagione lirica con un bilancio consultivo che oscillava tra i 5 miliardi e i 5 miliardi e mezzo, io avevo stimato il fabbisogno di cassa 50 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 per la neonata associazione Arena Sferisterio, neonata dal punto di vista operativo, in 3 miliardi, e cioè circa il 60% di quello che era la spesa che si effettuava nella stagione. Credo che questa percentuale sia sostanzialmente valida ancora oggi con la sostanziale differenza che il fabbisogno della stagione lirica, per motivi diversi, è passato dai 5 – 5,5 miliardi a 8 – 9 miliardi, quelli che sono attualmente. Io questo lo dico perché il consiglio, secondo me, dovrebbe essere consapevole sin d’ora per poi poterci riflettere sopra su quello che è la vera materia di discussione. Cioè su che cosa stanno parlando per fare domani un’operazione intelligente e definitiva nei confronti dell’associazione Arena Sferisterio: da questo il primo aspetto. Il secondo aspetto: dell’associazione Arena Sferisterio se ne può parlare bene e male, come in tutte le cose. Anche questa sera sono stati ricordati i successi artistici di queste nostre ultime stagioni, che sono veri, vanno inquadrati nella giusta luce, ma sono veri. Io credo che sarebbe sbagliato sostenere che in questi anni, e seguendo un percorso che, è giusto riconoscerlo, non nasce oggi, non nasce né con l’associazione Arena Sferisterio, non nasce nell’amministrazione nel quale ero Assessore, ma nasce prima, seguendo questo percorso, l’Arena Sferisterio, nell’arco di 30 anni circa poco più, ha raccolto spesso indubitabili successi artistici; in questi ultimi anni ha raccolto buoni successi artistici, secondo me a prescindere dalle valutazioni che possiamo dare sulla stampa, ma comunque credo che ci siano stati spettacoli di buona qualità e una programmazione intelligente e da questo punto di vista meritevole di riconoscimento. Lo dico subito perché poi parliamo di quello che va fatto per correggere la situazione che è allarmante. Dal punto di vista strutturale la situazione è allarmante, negarlo sarebbe sciocco e sarebbe venir meno al nostro compito. Questa situazione è allarmante per diversi motivi: un primo motivo è di carattere generale. Lo spettacolo in se per se, come costume, come manifestazione, non è un’iniziativa economicamente vantaggiosa, questo bisogna che lo chiariamo in via definitiva: chi ritiene che si possano fare stagioni di prosa, stagioni liriche, iniziative di un certo spessore culturale oltre che spettacolare, guadagnandoci sopra sbaglia. 51 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Il guadagno non si avrà mai con queste cose, si potrà avere il guadagno con un singolo concerto, con una singola iniziativa musicale presa in se per se, si può avere un guadagno in luoghi dove fanno spettacoli di altro tipo e di altro modello dove sono abituati alle tre, alle quattro, alle cinque mila repliche ogni sera, li si può avere un guadagno imprenditoriale. Non si può avere un guadagno imprenditoriale in una manifestazione limitata nel tempo e nello spazio come è una stagione lirica all’aperto. Chi pensa questo sbaglia, glielo dico in tutta franchezza e per esperienza, non è possibile. Allora la questione è della politica amministrativa e a questo il Comune di Macerata non è mai venuto meno, il Comune, la Provincia, la Regione, voglio dire tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione delle nostre iniziative nel senso che si è sempre ritenuto, e secondo me a ragione, che il contributo, perché di questo si tratta, dato dal comune, sia quando lo gestiva in economia, tanto per usare un termine dell’epoca, che oggi che lo fa gestire ad una associazione o dalla Provincia era un contributo utile e finalizzato perché si raggiungevano molti obiettivi positivi: la qualità dello spettacolo, la notorietà della città di Macerata, sicuramente è un indotto che può essere calcolato in modi diversi, non pretendo di aver la verità in tasca, ma che credo sia assolutamente realistico definire come di valenza di gran lunga superiore all’impegno diretto delle somme che erogava il Comune. Qual è il problema: un problema che non tutti abbiamo avuto e che dobbiamo superare, rilevante, poteva essere segnalato prima, potevo farlo perché è stato fatto dal 1993 e questo sta agli atti dell’associazione dello Sferisterio, sta scritto, sta li ed io ho la copia a casa, c’è, nessuno può dire…fattore imprevedibile, no, il fatto è prevedibilissimo. Io dico questo sena, ripeto, voler croce addosso a nessuno perché il discorso della croce a me non interessa e no penso debba interessare a questo Consiglio Comunale. Ciò che è accaduto è accaduto per tanti motivi che non ho il tempo di approfondire, non ultimo dei quali quello del rapporto con l’amministrazione provinciale che ancora oggi, da quel che vedo e da quel che sento, ha bisogno di sforzi particolari, all’interno del bilancio dell’associazione per essere tenuto in piedi. Quando noi ragioniamo delle iniziative collaterali dobbiamo chiederci perché questo accade. 52 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Probabilmente questo accade perché c’è ancora bisogno di concludere un percorso. Per le conclusioni: sulle mozioni che sono state presentate ritengo, per quanto mi riguarda sostanzialmente assorbita, nella sua conclusione di Menghi, di Placido Munafò, di Castiglioni che è più ampia. Quella quasi prodromica chiedo informazioni della mozione di Castiglioni, già va un passo avanti, mi ritrovo in tantissime cose, sull’analisi e cerco di afferrarne soprattutto l’aspetto più positivo al di la di quello della critica, cioè la manifestazione pubblica dell’impegno che anche l’opposizione e quindi il Consiglio Comunale , vuole assumere per procedere in senso positivo su questa strada. Non so se questa questione potrà essere risolta questa sera con un voto sulla mozione, con un voto sulla mozione non data o forse se è preferibile continuare questa discussione anche in un’altra serata anche alla presenza del nostro Sindaco, perché ritengo che ne valga la pena. Quello che cerco di cogliere è questo: noi abbiamo bisogno sulla questione Arena Sferisterio di essere molto seri, perché chiederemo impegni forti e su questi impegni forti noi abbiamo il dovere di costruire un futuro forte, non di fare un processo al passato, ma di imparare dal passato ciò che dobbiamo correggere, ciò che dobbiamo modificare perché questo non accada nel futuro. Su questo il Consiglio Comunale si impegna, non una maggioranza o una opposizione, ma si impegnano tutti. Noi chiediamo sacrifici a questa città e dovremo dimostrargli che questi sacrifici porteranno del bene, da tutti i punti di vista, che sarà un investimento utile e ben amministrato. Ce ne sono le possibilità. ANTOLINI – FI Certo prendere la parola dopo un industriale della parola, come l’avvocato Mandrelli, io misero artigiano nel dire è problematico, complimenti. Abbiamo sentito dalle 17, anche prima, di questo pomeriggio fino ad adesso con la prolusione dell’avvocato Mandrelli, abbiamo sentito quali sono i meriti dello Sferisterio, meriti indubbi. 53 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Pensate voi che io stesso, in una lontanissima cittadina dell’Austria, in un laghetto a 2000 metri, presentandomi all’amico Massimiliano d’Amburgo, io dicendomi che ero di Macerata, mi disse ahh..opera lirica. Io rimasi quasi trasecolato anche se poi, mi collego a quanto detto Babini, indubbiamente in tutte quelle che sono le riviste più popolari che normalmente si leggono e si acquistano lungo le spiagge, le nostre coste d’estate, quindi parlo delle riviste di un certo livello come Panorama ad arrivare ad altre riviste che sono meno importanti ma che fanno tiratura, quando c’è che cosa fare questo mese, purtroppo spesso e volentieri ho notato che erano segnati occasioni di incontro e spettacolo minori ma lo Sferisterio di Macerata non veniva citato e questo mi dava dispiacere perché naturalmente è un bene importante per questa nostra città. Poi ho sentito anche, c’è stato un inizio abbastanza importante, ma poi il tono pacato e rassicurante dell’avvocato Carancini dove appunto spiegava quali fossero i meriti importanti dello Sferisterio, il lavoro che da a 100 dipendenti, certamente ha pacato un attimo la discussione, però secondo me, l’ha anche fuorviata, fuorviata naturalmente non l’avrà certo fatto a posta. Però a noi quello che ci interessa, interessa a me prevalentemente e più che i meriti, gli spettacoli, ecc…tutte le cose, l’organizzazione, penso che non ci competa oppure si ci compete la dovremmo vedere in un’altra occasione. Io dico che quello che ci interessa oggi, per cui ci siamo riuniti questa sera, discutiamo sulla parte amministrativa perché naturalmente, come voi mi insegnerete, l’azienda per andare bene, deve avere anche forti basi e sane: in caso contrario è destinata certamente al fallimento. Voi vedrete che aziende, per non andare troppo lontano, del maceratese famose ed importanti, quando entrano in crisi, applicano tutte quelle misure per ridurre quelli che sono i costi: quindi opera in cassa integrazione, non assunzioni e quant’altro. Voi sapete anche che una grossa azienda molto vicina a Macerata, purtroppo ha fatto dei passi, potremmo dire scellerati, che si è trovata a corto di liquidità per cui è stata poi venduta. Quindi, tutto questo per dire che dobbiamo parlare assolutamente di una gestione economica che con una parola un po’ impropria, direi è fortemente confusionata. 54 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 E’ chiaro che noi, o per lo meno io, non voglio assolutamente ghettizzare nessuno, siamo qui a parlare di un problema che però come tale qualcuno lo avrà certamente creato questo problema. Lasciamo però perdere, nomi, cognomi, orazi, curiazi e quant’altro. Io dico che per risanare una situazione pesantissima quella di 6 miliardi di passivo che, naturalmente pesa sulla nostra comunità, quindi un fatto anche da parte nostra di responsabilità nelle nostre scelte. Io credo o che noi, e faccio una battuta, ma mica tanto, rimettiamo all’avvocato Mandrelli a vertice di questa organizzazione perché dobbiamo pur dire che quando c’era lui abbiamo avuto dei risultati che con attività all’epoca di 150 e anche più milioni, considerando poi la svalutazione, non posso che complimentarmi per le sue capacità, oppure mettiamo mano a questa organizzazione e dobbiamo sicuramente occuparci con fermezza e responsabilità di questa situazione dei 6 miliardi di passivo, anche perché credo che è facile mettere mano al portafoglio ed appianare tutte le passività ma non credo sia questa la linea giusta da seguire perché non avendo poi un piano di lavoro preordinato e precostituivo e non sapendo esattamente qual è quello che si chiama il punto d’equilibrio, no credo sia possibile versare o accendere mutui così alla cieca, perché non avendo un piano di lavoro, di sviluppo, ci ritroveremmo poi , nei periodi successivi, naturalmente con altre passività che non gravano nelle nostre tasche ma gravano nelle tasche della comunità. Allora credo che fermezza e sollecitudine ci portino a delle decisioni che sono importanti come quello di congelare le cariche del consiglio d’amministrazione, di nominare un commissario che proceda ad una precisa analisi finanziaria naturalmente fatta da consulenti esterni che poi riferiscono. Da qui il punto di partenza per ricominciare, in questo caso la parola è giusta, una nuova stagione per l’Arena Sferisterio. Grazie. VITALETTI – FI – Intanto io condivido il tema che trattiamo questa sera, cioè il tema dello Sferisterio inteso come luogo, come stagione, come punto di eccellenza. Ci deve vedere Bipartisan come hai detto tu Mandrelli. 55 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Quindi è auspicabile come al di la del quale sarà l’esito della mozione presentata questa sera, comunque ci veda in un percorso comune, perché lo Sferisterio è una risorsa della città. Non un patrimonio o una risorsa, ma un patrimonio – risorsa della città: patrimonio perché c’è stato diciamo tramandato. Voi siete andati in la di 25 anni, io mi permetto, addirittura, di ritornare a 100 anni fa, ai consorti che generosamente costruirono lo Sferisterio, anche perché negli anni 70 fu lanciata l’attività lirica di questo teatro con una stagione famosissima. Stagione che veramente è rimasta celebre non solo negli annali di Macerata ma anche negli annali delle rappresentazioni liriche all’aperto. Dunque patrimonio, rispetto per questo patrimonio fisico, architettonico, strutturale, ma anche per il patrimonio di avviamento della stagione lirica che qui le persone sono state ricordate e celebrate anche con una lapide che Babini ha ricordato. Quindi la seconda cosa che voglio dire , noi dovremo insieme, tutta l’amministrazione affrontare e risolvere e portare a soluzione questo problema, perché è sicuramente un problema. Un secondo punto, una seconda affermazione la voglio fare circa il successo delle stagioni liriche dello Sferisterio: è un successo innegabile. Naturalmente qui è questione di gusti, chi preferisce un tipo di rappresentazione, chi ne preferisce un’altra e qui non staremo certamente a discettare se il volo di Lindberg ci è piaciuto più della Tosca o dell’Aida, ma sicuramente a seconda poi dei gusti o della preparazione di ognuno, noi riteniamo che le stagioni siano state anche di grande successo. Aggiungo anche un elemento importante: cerchiamo di non buttare insieme all’acqua anche il bambino, noi abbiamo un sovrintendente che in questo momento ci viene addirittura, forse, carpito da altri teatri e portato a successo lo Sferisterio, io ritengo che un sovrintendente, come diceva Carancini, che si è fatto da solo e con lo Sferisterio. Speriamo di non perdere questa persona che è così maturata nel nostro ambiente. Ciò detto debbo dire che qui si è parlato poco, se non da ultimo, dell’associazione: l’associazione Sferisterio che veramente è stata una creazione 56 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 lungimirante dell’epoca perché, diciamo, allora non erano ancora presenti queste aziende esterne, cominciavano a quel tempo l’avviamento e l’associazione Sferisterio che si chiama Associazione Sferisterio Teatro di Tradizione, io inviterei colleghi consiglieri a leggere l’articolo 2, del quale io vi farò grazie, perché tra i compiti dell’associazione, non c’è soltanto l’organizzazione degli spettacoli allo Sferisterio del mese estivo. C’è una serie, ci sono una serie di compiti, attività di sviluppo culturale, che dovrebbero essere manifestazioni di tutto l’anno della città perché in effetti una delle cose che dobbiamo dire è che ha anche una ricaduta di tipo economico – finanziario. Ma rimanendo un attimo alle finalità dell’associazione, noi auspichiamo che al di la dei mutamenti che si potranno fare dello statuto per aggiornarlo, e diciamo anche adeguarlo ai tempi, indubbiamente di queste attività, l’associazione Sferisterio non si è occupata se non per questo aspetto di Macerata Opera. Dobbiamo quindi, dotarci di questo e fare in modo che invece che questa associazione, in maniera così lungimirante, è stata costituita, riprenda questa funzione. Rimanendo sempre sull’analisi dell’associazione, dobbiamo, a questo punto indicare non la composizione, ma l’articolo 10 che indica i compiti del Consiglio d’Amministrazione. Alla lettera B c’è scritto, oltre alle direttive generali, programmi di attività individuando i criteri generali, le compatibilità finanziarie ed i prezzi degli spettacoli. Questo mi serve per andare al terzo punto, diciamo di quello che sarà il mio breve intervento, e cioè, al punto in cui ci troviamo. Noi ci troviamo in una situazione drammatica, non è il caso di usare il termine tragico, ma è una situazione di una tale gravità, della quale anticipo subito, non mi sembra che si possa far carico, sia pure sotto il profilo della solidarietà, alla nostra città, i rimedi debbono essere altri. Noi ci troviamo in una situazione preannunciata, e qui non lo dice un consigliere , che questa situazione fosse annunciata lo dice la relazione del collegio dei sindaci, dei revisori dei conti i quali dicono che già da tempo, e ci illustrano in questo modo, non tornerò sulle cifre su cui altri consiglieri si sono soffermati, ma leggo solo 2 o 3 cifre segnalate dai revisori dei conti. Un deficit di esercizio di 2 miliardi che è il più elevato dall’epoca della costituzione, un deficit patrimoniale, quindi altro che patrimonio o risorse, si è vero che da una crisi può nascere un’opportunità e quindi ben venga questo momento critico 57 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 per rilanciare tutta la politica culturale di questa città che può avvalersi di questa associazione Sferisterio. Da ultimo, per arrivare, diciamo, ad un fabbisogno a breve pari a 5 miliardi e 700 milioni, circa 6 miliardi. Queste sono le osservazioni dei revisori dei conti, i quali si dolgono con molto garbo, così, con lo stile dei revisori dei conti, si dolgono di questa situazione da loro più volte annunciata. Ebbene cosa fare: sinceramente io sono andata a prelevare, così, a chiedere quali sono i componenti del consiglio d’amministrazione, ma no certamente per tirargli la croce addosso, ma soltanto per dire che ormai anche se noi volessimo dire, voi dovete ripianare il bilancio, non credo che loro saranno più in grado, diciamo, di prospettare qualche soluzione. Le uniche soluzioni sono queste e cioè: innanzitutto una legge nazionale o regionale perché attenzione, a parte lo statuto, siamo in presenza di un cambiamento costituzionale delle competenze, quindi per carità, bene hanno fatto i senatori proponenti della legge, se si aggregano tutte le parti politiche, ben vengano. Ma ritengo che è possibile studiare e vedere se questo rientri addirittura nelle nuove competenze regionali. Allora sviluppare un progetto tecnico perché con la legge nazionale o regionale da fare, provveda all’azzeramento del deficit. Si costituisca un fondo di dotazione, che però il fondo di dotazione che già c’è, dovrebbe servire, ogni anno, a poter pagare in anticipo quelle somme che poi vengono riversate dai versanti. Ma ben inteso, nel momento in cui arrivano i fondi, devono essere reimmessi dentro il fondo di dotazione. Questo è un principio di buona amministrazione, dal quale, ripeto, io non voglio dare la croce a questi poveracci che costituiscono, poi dirò una cosa però, che rispondono, perché dovevano rispondere dei propri bilanci (debbo dire, ho detto poveracci perché hanno veramente una responsabilità alla quale da soli non possono far fronte). Allora occorre quindi una legge che azzeri e d’ora in poi il consiglio d’amministrazione che dovrebbe essere un po’ ristretto, secondo la moda di questi anni, perché oggi enti di ben altra portata, il consiglio d’amministrazione è costituito 58 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 da 5 persone, qui una pletora di rappresentanti, che ne diluisce anche la possibilità di apporto. Dunque un consiglio d’amministrazione il quale deve fare un bilancio preventivo ed al quale si deve attenere, perché il bilancio c’è per questo, al bilancio occorre attenersi, questo si, questo dobbiamo dire che questi sprofondamenti di bilancio non possono più essere tollerati per il futuro. Noi come amministrazione ci dobbiamo prendere il compito di dare che cosa, Mandrelli l’ha detto, questa è un’associazione autonoma, noi ci entriamo poco ma noi possiamo dare delle indicazioni, degli indirizzi per il semplice fatto che lo Sferisterio è privato quanto alla gestione ma ha un significato pubblico di grossa portata. L’ultima cosa è importante: in questo Sferisterio c’è un sovrintendente, poi ci sono degli impiegati, per carità, bravi, generosi, che si danno da fare in quei due mesi, ma manca una struttura, un vertice, un direttore amministrativo, io penso che ci debba essere altrimenti la mattina, ognuno, durante quel mese fatidico, è chiaro bisogna fronteggiare qualsiasi richiesta e penso che occorra una struttura amministrativa adeguata ad una gestione di un bilancio di 8 – 9 miliardi nel giro d 2 mesi, ma ancor più non è possibile avere, dunque, abbiamo un consiglio d’amministrazione pletorico e mi pare, come dire, scarsamente presente nelle decisioni fondanti che gli appartengono e cioè quelle di carattere amministrativo contabile. Una struttura burocratica amministrativa, per carità, composta da brave persone, che si danno da fare, ma che non ha un vertice. Il sovrintendente ha il suo ruolo, tanto è vero che sono andata a vedere che lui nell’associazione ha solo un voto consultivo, sceglie, fa delle scelte artistiche, ha i collegamenti. Non sono assolutamente d’accordo con Babini quando dice che ben hanno fatto a coltivare il prodotto a danno della pubblicità. Io detesto la pubblicità e sicuramente non sono neanche in grado di farmela, debbo dire però che è un elemento della produzione; non mi meraviglia che l’editrice Einaudi non abbia nominato lo Sferisterio, qui ci vuole veramente in campo. Ricordo che in questo anno, pochi giorni prima della stagione lirica, siccome frequento per ragioni di parentela una consorte dello Sferisterio, si preoccupava perché non ne parlava la televisione, non ne parlavano i giornali. E’ vero, è vero che poi si fa conto sui treni della lirica, però noi dobbiamo entrare in un’altra fase. 59 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Noi il treno della lirica che può avere avuto un significato in passato per promozione, ma non possiamo più sopportare un onere di quella portata, noi dobbiamo adeguare la gestione dello Sferisterio ai tempi attuali, cioè se c’è da fare una politica diversa dei prezzi, si faccia, non si facciano regalie di questa portata. Io ritengo che questa è un’occasione, diciamo terribile, drammatica perché l’abbiamo letto su tutti i giornali, anzi ho sentito addirittura le parole del Sindaco: qui si chiude sicuramente era un tipo d’allarme che tendeva a sollevare il problema, per carità, gliene diamo atto; qui si chiude, qui si riparte e si riparte non certo chiedendo la solidarietà della città si, ma non facendone un carico economico alla città. Qui occorre promuovere naturalmente le forze politiche, una legge nazionale o regionale che azzeri il debito e soprattutto rilanciare l’attività dell’associazione Sferisterio da una possibilità in questa città, altrimenti finito quel mese, tutte le attività parallele, Lauro Rossi, noi abbiamo veramente della grandi risorse. Abbiamo avuto un regista che ha fatto il regista di un’opera lirica di grande successo che può essere utilizzata anche per altre cose. Occorre un processo tecnico di risanamento di questa situazione ma nessuno può pensare che è vero che tutti gli enti lirici hanno una percentuale di autonomia gestionale, noi arriviamo al 30% ed è giusto che ci sia l’intervento pubblico e anche vero che non ci posiamo dimenticare che uno degli elementi negativi è proprio il limite che questa stagione si esaurisce in un mese. Noi dobbiamo parlare tutto l’anno e lanciare per tutto l’anno un’attività vera e propria dell’associazione. GIUSTOZZI – Rifondazione Comunista – Su queste mozioni presentate sull’associazione Sferisterio io voglio ritornare un po’ all’indietro, 1996, c’erano una mozione sul decreto presentata dall’allora sindaco Maulo sul decreto Veltroni e Rifondazione disse che lo Sferisterio, la stagione lirica per Macerata aveva un costo, un costo molto alto, e non poteva essere, a quei tempi dicevamo noi di Rifondazione, non poteva essere che tutto il bilancio del Comune di Macerata della Cultura andava li. Andava su quel settore, perché per tutti i maceratesi non è lirica. 60 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Io riprendo da quell’introduzione, 1986 e ripeto che secondo me non è colpa di questa Amministrazione, è un qualcosa di un male ben preciso che viene da 15 anni, 20 anni, io dico da quanto abbiamo incominciato a fare politica. Allora, ha dei costi che per la nostra città, secondo il mio parere, e secondo il mio partito non ha portato beneficio alla città, perché il lavoro non è stato mai organizzato con l’associazione Sferisterio o prima con il Comune, quando gli assessorati dirigevano loro la questione a Macerata. Qui è ora che noi cominciamo a parlare seriamente, ben venga questa mozione, però cominciamo veramente a parlare nel senso che il discorso, io dico, parliamo di bilancio, stiamo fuori, è vero, però c’è un obiettivo che è quello di rilanciare, se dobbiamo buttare dei soldi, per una cultura diversa da una cultura di base, io dico, che è un impegno che noi dobbiamo esercitare, come, io riprendo prima delle parole degli interventi che sono stati fatti e secondo me, la questione, ritorno al mondo lavorativo degli operai che stanno li dentro, per due mesi, fanno un lavoro grande, straordinari, anche qui, straordinari che vengono dati con recuperi: è tutta un’organizzazione che no va bene, ma non va bene perché, perché, io dico, noi sappiamo per esempio, l’anno prossimo quali opere si fanno, perché non cominciare adesso a preparare che diamo lavoro, a non preparare, lo so Maulo che porto disappunto. Io dico che questo è il discorso, organizzare le opere, se noi incominciamo adesso ad organizzare le opere, esercitare con cooperative di Macerata, organizzare lavoro, si, c’è un costo elevato però almeno diamo occupazione. Così non diamo occupazione, in questo momento io sto facendo una domanda, 6 miliardi, 8 miliardi, ma che occupazione abbiamo dato fino ad ora? Si perché su qualche giornale..oh..toh..c’è Macerata sulla lirica, e no, questo non l’ammetto. Ritorno sul consiglio d’amministrazione che secondo me dobbiamo dargli un senso, un senso politico. Non mi sta bene quando sento parlare il sovrintendente che dice lui ha solo un voto: si ma io quando ho sentito che hai visto queste mozioni sono andata a sentire chi lavora. Ma li fa tutto lui: lui sceglie le opere, mi sta bene, non parlo sul fattore artistico, non metto, non ci entro, ma non mi sta bene se fa dei tagli, si fa questo, si fa quello, c’è il consiglio d’amministrazione, c’è il loro riferente politico. 61 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Se adesso governa il centro sinistra due anni fa il centro destra, era uguale. E’ questo che dobbiamo dire, non è vero che lui ha solo un voto, ma non è così, io non ho nulla contro Orazi, ci mancherebbe, mi caccio il cappello, è una persona bravissima, ma non è politico, perché qui stiamo parlando di politica. Se a me costa 8 miliardi, ben venga, va bene, prendiamo il mutuo quello che ci pare, ma mi deve ritornare, un’occupazione vera a Macerata, che questa non c’è, ma non è da adesso però che attacchiamo questa amministrazione, è da quando era Calise. E’ questo, non l’abbiamo mai presa di petto a Macerata il problema della lirica: prima la lirica erano per due bar portavano lavoro e basta, prima è stato citato alla stazione che la sera ritorno, ma perché non c’è un’organizzazione. Questa è politica, se noi vogliamo far tornare le persone, far conoscere Macerata, noi dobbiamo organizzare. Il problema poi lo Sferisterio ci costa, ma se noi diamo in affitto ad un qualsiasi privato, quanto gli chiediamo? Quelli sono altri soldi, tutti gli operai che mettiamo? Ecco che non sono 6 o 8 miliardi ma di più, e questo è una vita che succede. Io dico e ripeto che questo, come diceva Mandrelli, va aggiornato, secondo me, e va discusso tutto il consiglio perché noi abbiamo dei costi, ma dobbiamo riportare, è importante questo, ripeto, perché non abbiamo industrie a Macerata. Quindi se puntiamo sulla cultura, ma deve portare lavoro, lavoro sulla sartoria, ma non un mese; non dobbiamo portare lavoro fuori, ma organizzare a Macerata. Abbiamo delle scuole, promuovere, organizzare durante l’anno, perché noi sappiamo le opere che succedono l’anno prossimo, perché non impegnare degli operai, altri ragazzi che vogliono lavorare in quel settore. Perché ragazzi che io conosco stanno lavorando al teatro di Bologna tutto l’anno? Per quale motivo questo a Macerata non può succedere. Noi possiamo usufruire, perché d’estate abbiamo più tempo, dello Sferisterio per altre iniziative e non si può usufruire perché fanno gli straordinari tutta la notte e tutto il giorno lavorano e non si può organizzare concerti. I problemi ci sono per poter organizzare qualsiasi altra cosa, oltre i concerti allo Sferisterio, perché in quel periodo, non si può toccare lo Sferisterio, è questo. 62 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Dobbiamo capire che questo e l’amministrazione non va mandata via ma va data alla politica, un senso politico, se è il consiglio comunale, ben venga. Io direi oltretutto che grazie a questa amministrazione abbiamo trovato un bilancio: bene o male io mi ricordo che 4 anni fa in Consiglio Comunale non ho mai visto un bilancio. Ma non è una colpa di un’amministrazione o di un’altra, ci mancherebbe: c’è stata una voglia di questa amministrazione, parlare di questo problema. Ma non è di adesso, perché tra di noi è da 8 mesi che parliamo del problema della stagione lirica. Il problema, ripeto, se andiamo a fare un referendum tra i maceratesi, penso che vincono i no per la lirica a Macerata. Questo è giusto che ci sia perché la città ne trae vantaggio ma è giusto che rientra, se l’amministrazione caccia, deve rientrare per i cittadini. Perché lo dice Mandrelli, c’è un costo, alla città chiediamo sacrifici, ma sacrifici che devono rientrare per i cittadini, perché noi stiamo ad amministrare qua, in questo Comune, per i cittadini, che è importante. Ripeto, Orazi deve fare il sovrintendente per le opere artistiche ma non amministrative. MENGHI – Comitato Anna Menghi Credo che questa sera dalle 5 del pomeriggio, di cose sullo Sferisterio, finalmente ne siano state dette tante: qualcuna più precisa altre sinceramente meno precise. Lo Sferisterio non compare nel dizionario, non ricordo se il Garzanti, perché lo Sferisterio non è un festival. Alessio Vlad, tanto di cui si parlò durante l’amministrazione, che la sottoscritta ha diretto, voleva fare un festival: però anche qui grandi discussioni e non dobbiamo nasconderci che anche la allora maggioranza, diciamo si divise e discusse anche sulla gestione dello Sferisterio. 63 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Quindi sono sicuramente d’accordo con chi dice che il problema dello Sferisterio non nasce oggi: è un problema che viene da molto lontano che non può sicuramente essere disgiunto dalla valutazione che il patrimonio Sferisterio e cioè il teatro all’aperto che costituisce un reale patrimonio di questa città, un testimonial che potrebbe essere veramente usato e questo credo che noi riteniamo la lirica ancora svolga, e tutt’altro invece sono le problematiche legate alla gestione della stagione lirica estiva. Altre imprecisioni sono state dette quando si paragona il teatro dello Sferisterio, nel suo budget, nel suo bilancio, e teatri che svolgono invece la loro attività per tutto il corso dell’anno. Anche qui, durante la nostra amministrazione, e questo è un tema sul quale si è in passato molto discusso, poi l’argomento è stato accantonato, credo che non sia assolutamente, diciamo possa essere affrontata anche la questione relativa allo sfruttamento dello sferisterio per tutto il corso dell’anno. Oggi tecnicamente possibile, per far si che, lo Sferisterio in quanto tale possa realmente diventare una risorsa di questa città, perché mi trovo sicuramente più d’accordo con chi durante il corso degli interventi, ha sottolineato quello che ogni cittadino comune, ma che ricordo ai nostri, durante l’amministrazione fu detto, in particolare fu l’assessore Mignini, assessore alla Provincia, alla Cultura, che mi parlò, credo di un’indagine fatta dall’Istituto San Paolo sulla ricaduta dello Sferisterio di questa città. Addirittura lo Sferisterio veniva paragonato ad una palla di fuoco che non riusciva ad amalgamarsi con questa città. Oggi da parte di alcuni esponenti della maggioranza sento degli interventi, che mi dimostrano come, anche all’interno della maggioranza, una linea comune, compatta, sia ancora alla ricerca di un obiettivo, di un indirizzo politico, perché quando sento parlare di miliardi diciamo quantificati sulla ricaduta, io non so se su questo sia stata fatta un’analisi da parte di istituti specializzati, ma credo che possa essere un’analisi che invece ad un occhio attento che vive questa città, invece, risulta difficile per quello che ormai da anni accade. Di una stagione lirica che porta ad una fruizione strettamente legata alla durata alla durata dello spettacolo, perché è stato sempre questo il problema: questo rimane il problema. E’ sicuramente un problema che incide sulla ricaduta obiettiva della nostra città perché, come è possibile quantificare la ricaduta dell’attività dello Sferisterio, su un 64 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 turismo, quello che viene chiamato mordi e fuggi, un turismo di passaggio, un turismo che ormai va alla ricerca del piccolo centro, alla ricerca della città, diciamo, come potrebbe essere Macerata. Quindi credo non sia serio, se seria deve essere la valutazione condivisa all’interno del Consiglio Comunale al di la delle forze politiche, siano esse di maggioranza e di opposizione, perché altrimenti diventa, diciamo, la difesa d’ufficio di chi in passato doveva dir prima, o di chi, addirittura, invece, avrebbe il merito di aver sollevato il problema. Scusate ma io da questo punto di vista non posso, nel mio ruolo di opposizione, non sottolineare, purtroppo, non alla presenza del sindaco questa sera, un mancato impegno, comunque, se all’interno della maggioranza sono 8 mesi che se ne parla, in questo Consiglio il Sindaco prese un impegno. Allora, quando il primo cittadino di Macerata ci dice che di li a settembre, cioè settembre 2000 si doveva parlare e si sarebbe parlato di una competenza del Consiglio, allora questo non é accaduto. E’ dovuto passare un anno che dall’opposizione venissero due mozioni, diverse, mozioni che hanno dato motivo, sicuramente questa sera, di discutere e che qualcuno, ho sentito dire nel corso del dibattito che, l’impegno della nostra mozione sarebbe superato. Non credo proprio, mozione presentata dal Comitato, non credo proprio perché la discussione che c’è stata stasera è stata una discussione delle forze politiche. Io credo, e credo che mi si possa dare atto della non facilità del rapporto con Crucianelli, ma gli riconosco quello che stasera ha detto e cioè che un conto è l’espressione che deve dare il Consiglio, di indirizzo all’associazione Sferisterio, ma ben altro è l’attività di gestione che l’attività di gestione che l’assicurazione svolge. Quindi non possiamo, se vogliamo veramente fare una valutazione seria, e questo era intento della nostra mozione, sottovalutare o addirittura disconoscere, perché questa sera non ce ne è stata la possibilità di un esame, se è stato fatto qualcosa del genere in commissione ben venga, ma credo non sia quella la sede ufficiale, ma sia il Consiglio Comunale, non si possa assolutamente non fare una valutazione seria che parta da un’analisi di chi comunque ha la responsabilità della gestione, di chi, perché anche questo ce lo dobbiamo dire in maniera bipartisan che le nomine all’interno dello Sferisterio vengano fatte con il classico criterio della spartizione politica. Abbiamo vissuto, come si è detto, tutti all’interno dello Sferisterio e sappiamo che molto spesso i consiglieri di amministrazione tutte brave persone, come brava 65 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 persona è il sovrintendente, si trovano a gestire una responsabilità molto più grande di quelle che sono le specifiche competenze o mere appartenenze politiche. Come pure va detto, ma non per fargliene una croce, ma per dare, credo, non a Cesare ma a Orazi quel che è di Orazi che è una responsabilità e in questo senso l’intervento del consigliere Munafò non per da parte nostra mettere una croce addosso a qualcuno, come diceva Mandrelli, ma per fare e partire da una valutazione seria perché, se facciamo un minimo di analisi anche con i grandi teatri europei, oggi la figura del sovrintendente , e perché anche qui questo ce lo dobbiamo dire, è la figura, si che valuta la qualità degli spettacoli, ma che non può assolutamente perdere di vista l’aspetto economico. Perché altrimenti, scusate, non dico che siamo tutti bravi perché non mi ritengo e non ritengo che tutti siano bravi come Orazi, ma credo che fare spettacolo di qualità diciamo no dimenticando, ma forse a volte non valutando attentamente le possibilità economiche che l’associazione Sferisterio poteva esprimere sia un atto di responsabilità, perché sappiamo perfettamente, e ce lo ricordiamo tutti, perché credo che sia accaduto sia sotto la mia Amministrazione che sotto altre, quando il sovrintendente Orazi va al consiglio d’amministrazione, ti dice quello che è il programma per l’anno successivo, diventa difficile dire o addirittura avere degli strumenti su cui dire, quest’opera quanto spendi, quanto costa. Non accade perché diventa un atto di sfiducia nei suoi confronti e quindi capite benissimo quali sono le difficoltà, i meccanismi anche interpersonali che si creano in una situazione che poi produce deficit da sola. L’altra inesattezza, non so se ne ho fatto riferimento nel mio intervento, l’associazione, aveva un fondo di dotazione, non è vero che non ce l’aveva. Purtroppo il fondo di dotazione è stato “mangiato” per coprire i deficit e questo pure ce lo dobbiamo dire, perché se qua diciamo il problema è il fondo di dotazione, partiamo da un’analisi non seria e se l’analisi non è seria, non può essere condivisa. Allora da questo punto di vista, io dico che l’intendimento della nostra mozione non era quello di avere ricette da qualcuno, era quello di partire per un’analisi assolutamente seria perché credo da questo punto di vista che, scusate ma io faccio una valutazione, a me poco importa se i soldi vengono da Macerata, dalla Regione o da Roma. Io credo che sarebbe un atteggiamento assolutamente irresponsabile quello di chi dice, chi se ne frega di chi tira fuori i soldi, se vengono da un’istituzione pubblica sia essa nazionale, regionale o comunale, è che credo molto improbabile, sono soldi nostri, sono soldi dei contribuenti maceratesi, che sono anche concittadini italiani. 66 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Allora da questo punto di vista dico che anche qui dobbiamo essere molto chiari e seri tra di noi, che poi parleremo dell’emendamento che diventa una pia intenzione quella di dire che debbono tirare fuori i soldi i privati, tutti questi privati nel corso di questi anni, credo che non si siano mai visti. Se addirittura, io lo dico, perché non ho problemi a dirlo che la Banca delle Marche non si pagava nemmeno gli interessi passivi che maturavano sulla scopertura che l’associazione doveva prendere per, diciamo poter coprire con il contributo della Banca delle Marche. Come pure, valutazioni diciamo simili potrebbero essere fatte sul fondo e sul contributo della Fondazione Cassai di Risparmio. Se la fondazione aumentasse il suo contributo, questo non basterebbe, allora credo che la valutazione se deve essere seria deve essere complessiva che non può scindere, ma non da responsabilità del tipo da addebitare esclusivamente a qualcuno. Se vogliamo fare veramente un’analisi del problema Sferisterio, se vogliamo essere seri, e qui condivido la finale del consigliere Mandrelli, se volgiamo veramente fare un servizio ai cittadini di Macerata, parlando chiaro e dicendo obiettivamente che si è arrivati ad una scopertura di una realtà, e anche questo condivido con chi l’ha detto, di una realtà che non ha avuto la capacità di creare una scuola di professioni che sono legate espressamente allo Sferisterio. Io ricordo, e su questo credo che il sovrintendente Orazi possa darmene atto, che lo Sferisterio e la sovrintendenza di Orazi non era assolutamente nemmeno d’accordo con l’operazione dell’orchestra regionale, perché sappiamo che l’altro carrozzone creato da parte della Regione Marche sull’orchestra regionale faceva perdere di qualità una sana concorrenza che, il sovrintendente d’Orazio aveva creato, invece, con altre realtà sul territorio regionale di orchestre. Purtroppo non siamo stati capaci di creare un’attività per esempio legata con le scuole di musica del nostro territorio, legate ad attività espressamente da parte degli orchestrali. Sicuramente la banda della città di macerata, la banda Salvadei è una piccola attività che all’interno della realtà maceratese è stata inserita da un punto di vista professionale dello Sferisterio. Ma mille altre potevano essere le iniziative che avrebbero creato una reale crescita del nostro territorio e avrebbero contribuito ad inglobare nel tessuto cittadino 67 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 qualche cosa come lo Sferisterio che oggi è ancora avulso dalla realtà cittadina ma anche dalla realtà provinciale e culturale. Il festival è una precisa dimostrazione di una volontà politica di chi ha ricoperto ruoli di responsabilità all’interno dello Sferisterio e si è invece, all’interno della provincia, dato da fare non per creare un festival che avesse come fulcro lo Sferisterio, ma per creare un’attività che molto spesso si sovrappone in maniera assolutamente disordinata con l’attività dello Sferisterio. SAVI – Comunisti Italiani E’ inutile negare che la questione che stiamo affrontando questa sera è estremamente complessa e sicuramente complessa e sicuramente una delle più importanti tra le tante che abbiamo affrontato in questo scorcio di consigliatura. Mi fa piacere che quasi nessuno degli interventi che sono stati fatti fino a questo momento, abbia in qualche modo avuto l’arroganza, la pretesa di cercare una soluzione ultimativa al problema, quindi non lo faremo neanche noi, ci limiteremo soltanto ad enucleare, a cercare di sviscerare un po’ il problema enucleando quelli che sono gli aspetti preoccupanti ed indicando quelle che secondo noi le possibilità, perché di questo si tratta, di possibilità per ovviare a questa situazione che molti hanno definito preoccupante ed anche io vorrei definirla come tale. C’è in realtà un elemento sul quale riteniamo opportuno di soffermarci anche noi, qualcuno l’ha già messo in evidenza: mi fa piacere che siano stati i compagni della Sinistra che compongono questa assise. Mi sto riferendo alla necessità, a quella che per noi è una priorità assoluta, di tornare a ragionare intorno ad una attività culturale e non ad una azienda. Cerchiamo di intenderci su questo punto perché altrimenti, se continuiamo a mettere sempre al centro dell’universo il liberalismo e quell’affarismo spregiudicato che ne rappresenta il corollario, rischieremmo anche in questo caso di deludere quello che è diventato nel corso degli anni, un fiore all’occhiello della nostra città. Quindi questo, a nostro avviso, deve essere un vero e proprio assioma, cioè cercare di risanare il bilancio di un’associazione che produce, passatemi il termine, cultura e non produce bottoni o stringhe per le scarpe. 68 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Non voglio minimamente soffermarmi sulla figura di Claudio Orazi, mi limito quindi, a far mia, ad accogliere quella colorata metafora calcistica che ci è stata esposta in questo pomeriggio dal consigliere Tacconi quando diceva che la squadra vincente non si cambia. Sarebbe assurdo privarci delle capacità di Orazi, capacità che anche esse, non soltanto esse, ma anche esse, hanno in qualche modo consentito il raggiungimento di un prestigio internazionale. Di quel prestigio internazionale che Carancini, nel pomeriggio, illustrava e che oggi nessuno può negare, anche noi, noi comunisti che in passato siamo stati prima critici e poi diffidenti, oggi non possiamo far altro che prenderne atto. Mi è dispiaciuto molto che Carancini non abbia potuto terminare il suo intervento perché stava dicendo, a mio avviso, delle cose giustissime, rilevava per esempio che è stato raddoppiato il numero degli spettatori e l’entità degli introiti, che è stato incrementato notevolmente e soprattutto regolarmente il reddito dei cittadini e delle imprese maceratesi, che è stato ottimizzato il servizio per favorire lo sviluppo del turismo, mi riferisco ovviamente alla rotazione delle rappresentazioni, che è stata creata una possibilità occupazionale anche se su questo punto, mi sento, ci sentiamo come gruppo dei Comunisti Italiani, di associarci alle critiche costruttive che sono venute dai banchi di Rifondazione, prima con l’intervento del consigliere Pantanetti, poi con quello del capogruppo Giustozzi. Su questo punto, e questo deve essere chiaro, la nostra attenzione sarà altissima. Noi valutiamo positivamente l’incremento delle spese destinate al personale di circa 800 milioni, un incremento che è stato realizzato in questi ultimi anni, ma un taglio eventuale delle spese in questo settore troverà la nostra opposizione più forte. Veniamo al dunque su come risolvere il problema: come già avevo anticipato che non siamo in grado di dare risposte ultimative, ma sicuramente il problema non si risolve strumentalizzandolo politicamente, diversi Sindaci, diverse maggioranze hanno avuto diversi problemi su questo aspetto. Come non ricordare per esempio la vicenda Vlad, nel periodo in cui era sindaco la consigliera Menghi, si era creata una spaccatura definitiva all’interno del gruppo di Alleanza Nazionale, parte del quale oggi, e mi riferisco al gruppo di Alleanza Nazionale, chiede più oculatezza, chiede addirittura l’azzeramento del consiglio d’amministrazione, mentre all’ora, inserendo questa ulteriore figura di direttore artistico, sicuramente queste finalità non voleva perseguire. 69 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Si è parlato di un ingresso della Regione, ben venga, mi sembra anche che il Presidente della Regione abbia dimostrato una propria disponibilità, ma piuttosto bisogna chiedersi se questa soluzione possa essere una soluzione sufficiente per risolvere concretamente il problema. C’è anche il problema degli sponsor è vero, qualcuno ha sollevato, queste imprese, le nostre imprese non ci danno una mano concreta, ci danno una misera. E’ probabile che quindi che qualche spesa possa essere limata, qualche cifra possa essere aggiusta ma non credo che questi aggiustamenti possano essere sostanziali, anche perché dicono gli esperti, dice chi veramente se ne intende e quindi io non rientro tra questi, che in questo ambiente molto spesso risparmiare qualche milione significa addirittura precipitare e quindi poi un risparmio minimo che poi comporta quello che comporta. Noi crediamo che occorra piuttosto un intervento concreto dello Stato in difesa dello Sferisterio, anche qui Carancini aveva tutte le ragioni del mondo. Il senatore Cavallaro e l’onorevole Calzolaio l’hanno fatto e l’hanno fatto attraverso un disegno di legge rivolto proprio a superare queste nostre difficoltà attraverso un sostegno concreto, attuale, attraverso quindi la possibilità di una lesione dell’associazione Sferisterio al Ministero per i beni Culturali e Ambientali. Principalmente noi crediamo che questa sia la strada che bisogna percorrere. Grazie MARCONI – ASSESSORE Io ho ascoltato attentamente tutti gli interventi e in primo luogo per cercare di acquisire tutti i ragionamenti, tutte le motivazioni che ogni singolo consigliere ha portato: devo dire che ognuno è partito da una valutazione che ha teso ad evidenziare l’importanza dell’associazione e della stagione che l’associazione pone in essere. Ci sono state accentuazioni, alcune delle quali personalmente non condivido ma non mi interessa entrare in una interlocuzione specifica sui vari aspetti, ciò che mi interessa evidenziare è questo: che noi ci troviamo nella necessità di affrontare una 70 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 questione particolarmente significativa per la città e che si è determinata nel tempo con una caratteristica molto precisa, al di la delle valutazioni che possono essere fatte, come si è giunti a questa situazione che evidenzia una significativa presenza nel panorama nazionale della stagione maceratese, al di la quindi delle valutazioni che sono tutte legittime sulle opportunità delle scelte che sono state fin qui fatte, c’è un dato che è un po’ riconosciuto da tutti quanti e cioè che la qualità della stagione lirica è un qualcosa da valorizzare. Ci troviamo di fronte alla necessità di individuare gli strumenti più idonei per valorizzare questo tipo di patrimonio: questo è un primo punto. Siamo partiti da una situazione che vedeva una riorganizzazione del modo con cui fare la stagione lirica, si è costituita un’associazione l’abbiamo detto senza che ci fosse sostanzialmente un fondo che permettesse di porre rimedio alle necessità di porre rimedio per realizzare effettivamente la stagione, e questo ce lo siamo portati dietro: questo è un elemento. L’altro elemento è che c’è una, più o meno nella valutazione dei consiglieri, oggettiva necessità di risorse per poter sostenere una qualità come quella che possiamo verificare. Allora il primo punto è che necessita in primo luogo di valorizzare fino in fondo le risorse che sono state impegnate e questo lo può fare l’amministrazione comunale, l’amministrazione provinciale, i soggetti che costituiscono oggi l’associazione, ma io credo che sia necessario che intervengano altri enti perché altrimenti sarà molto difficile mantenere il livello qualitativo che si è raggiunto: questo è un primo elemento. L’altro elemento è che in questi anni, è stato evidenziato questo aspetto, si è puntato, oltre che alla qualità, anche a costruire, diciamo così, un indotto nella città che fosse capace di costruire quelle dinamiche anche di tipo economico che supportassero l’iniziativa. Quindi ritengo che tutto questo non vada disperso. Ritengo anche che non si possa affrontare questo problema in termini, con un’ottica di tipo aziendalistico, non andremmo da nessuna parte anche se ciò non significa che non si debba individuare una modalità operativa che tenga conto anche delle risorse che si hanno a disposizione per realizzare le varie stagioni liriche. Sono tutte questiono che sono state richiamate, io non faccio altro che evidenziarne alcune, e sono questioni che sicuramente vedranno, sono oggetto 71 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 dell’attività che si sta svolgendo in questo periodo per giungere alla definizione di una proposta di delibera, di indirizzo da portare a questo Consiglio. Il Sindaco non è potuto essere presente per impegni presi in precedenza ma io il preciso compito di riferire questa volontà, di ribadirla: c’è l’impegno da parte del Sindaco a portare il prima possibile, alla discussione del Consiglio, una delibera di indirizzo che riesca, in qualche modo, a definire le questioni che sono state poste questa sera a partire anche d alcune considerazioni. Da un lato il Comune e la Provincia di Macerata, che sono i due soggetti che maggiormente concorrono a fornire le risorse per l’attività dell’associazione, non hanno un grande margine di manovra nei propri bilanci per poter affrontare la questione del deficit ma al tempo stesso la questione della costituzione di un fondo che sia capace di invertire quella tendenza all’indebitamento e pertanto bisognerà che ci sia una, io credo, precisa volontà da parte del Consiglio, che si esprima su questa questione in termini unitari. Sono state fatte alcune considerazioni su questo proposito e poi si sono affiancate delle considerazioni relative alla necessità di adeguare gli strumenti, diciamo così, gestionali: io credo che dovremmo assumere, ma questo avremo modo di parlarne quando appunto questo consiglio sarà chiamato ad esprimere il proprio parere in questa delibera di indirizzo, dovremmo avere la consapevolezza che a fronte di precisi indirizzi i soggetti che sono stati e che saranno chiamati ad attuare questi indirizzi dovrà essere dato il modo a questi soggetti di porli in essere. Oggi ci troviamo il consiglio d’amministrazione che sta operando, sta operando in una situazione rispetto alla quale non si è trovata ancora un indirizzo preciso, ne stiamo discutendo. Abbiamo iniziato questo percorso, l’abbiamo iniziato attraverso la messa a disposizione dei consiglieri una prima fase di discussione, di presa di cognizione degli elementi, anche di tipo economico ma non solo, anche di tipo artistico della iniziativa dello Sferisterio e, dicevo, c’è l’impegno quanto prima a porre il Consiglio, a investire il Consiglio sull’individuazione di una precisa linea di indirizzo. Voglio chiudere ricordando il fatto che comunque per il livello che la stagione lirica maceratese ha raggiunto, è inevitabile tentare, con tutte le risorse politiche che possiamo mettere in atto, individuare una soluzione che riesca ad abbattere il debito e su questo credo che tutti saremmo chiamati ai vari livelli, le varie forze politiche che compongono questo Consiglio, ad operarsi. Perché sarebbe illogico, credo, pensare che lo sforzo che è stato fatto, perché è stato fatto uno sforzo significativo e rilevante, che ha dato prestigio, che ha posto le 72 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 basi per una qualificazione significativa di questa esperienza: però dovremo trovare risorse che siano in grado di dare una nuova prospettiva. Questo lo dovremo fare sapendo che soprattutto gli enti territoriali più vicini hanno la necessità di non incrementare ulteriormente le risorse che dedicano a questa stagione. Una questione complessa che ha bisogno di sedimentazione e quindi la discussione di questa sera io credo che sia utile, così come sono state utili le precedenti, l’analisi che sono state messe in essere dalle discussioni e allora tutto il materiale raccolto, le opinioni raccolte questa sera potranno, e saranno sicuramente tenute in debito conto per la definizione della proposta da portare al consiglio per una discussione e trovare una soluzione adeguata. Grazie MANDRELLI – SDI – per mozione d’ordine Volevo fare una proposta al consiglio, la proposta è questa: è mezzanotte meno 5, quindi mi pare evidente che non entreremmo nella fase della votazione per mezza notte e che quindi bisognerebbe sospendere. Allora dicevo che siccome il ragionamento mi sembra abbastanza interessante e partecipato e con un Consiglio Comunale molto positivo insomma sulle questioni di fondo, tenuto presente che sicuramente noi avremo modo di ritornare su questo argomento per l’adozione degli atti amministrativi che si riterranno necessari anche su proposta dell’amministrazione. Riterrei utile, questa è la mia opinione, non strozzare adesso la discussione, anche fosse solo sul primo emendamento, sospenderla per questi 5 minuti che ci rimandano, riprenderla in maniera più compiuta sugli emendamenti, sulle mozioni, su tutto quello che ancora dobbiamo fare, il primo Consiglio Comunale utile, perché altrimenti, ripeto, il tempo che abbiamo a disposizione consentirebbe si e no l’illustrazione di un emendamento e poi comunque non andremmo in votazione delle due mozioni questa sera, avremmo forse una strozzatura del dibattito che invece credo possa, in gran parte già lo ha fatto secondo me, però può farlo ancora di più, portare a delle conclusioni positive su una materia che è una materia delicata e ha bisogno di un grande impegno di tutto il Consiglio. 73 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 POJAGHI – PRESIDENTE – Se il Consiglio ritiene che questa sia una proposta accettabile io proporrei anche di non fare le repliche ed ora vi spiego il perché: la prossima volta sarà presente anche il Sindaco a cui noi faremo sentire la…diremo un po’ come è andato il dibattito ma se le repliche sono poi, che sono un po’ la sintesi, la risposta alla discussione che c’è stata, le facciamo la prossima volta come primo punto mettiamo questo che è il terminale, il punto all’ordine del giorno, partendo dalle repliche, la presentazione dell’emendamento, la discussione dell’emendamento ed eventualmente, se voi siete d’accordo, permettere l’intervento del Sindaco a cui noi, il vice Sindaco, io come appunto delle cose che sono state discusse e portate dai Consiglieri, potremo chiedere di fare una comunicazione che possa essere utile al Consiglio. Chi presenta le mozioni ha diritto di replica finita la discussione: io vi chiedevo, tra l’altro è mezza notte, invece di farla adesso di ripartire con le due repliche che servono anche al Sindaco per fare una sintesi dei vari punti di vista, dare a lui la possibilità di fare un intervento che può indubbiamente essere utile per rispondere ad alcuni punti che sono stati affrontati dai Consiglieri, passare alla presentazione dell’emendamento e discutere dell’emendamento. Poiché il Consiglio comunale è d’accordo, a mezzanotte terminano i lavori. DISCUSSIONE DEL GIORNO 5 NOVEMBRE MESCHINI GIORGIO - SINDACO Sinceramente non ho avuto modo di vedere questo voluminoso resoconto del Consiglio Comunale in cui si è discusso delle due mozioni presentate dal Comitato Anna Menghi e dai gruppi di minoranza. 74 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Io però non vorrei entrare troppo nel merito, nel dettaglio, per il semplice motivo che è intenzione di questa Amministrazione Comunale portare in discussione – è un impegno- prima della fine dell’anno, una delibera consiliare di indirizzo con un’analisi dettagliata di quello che è stata l’attività del ‘93 ad oggi dell’Associazione Arena Sferisterio e un pacchetto di proposte per un intervento strutturale sull’associazione stessa e sulla stagione lirica che dia modo di potersi riorganizzare, di poter avere un futuro più roseo, ma anche delle indicazioni più precise sull’attività che l’associazione deve svolgere, come deve svolgerla e quali criteri anche amministrativi, finanziari debbano guidare l’associazione stessa. In questa fase, e mi auguro che ci sia la più larga convergenza del Consiglio Comunale, volevo fermarmi su alcuni punti fermi riguardo all’Associazione e alla stagione lirica, sui quali io credo, tutti dovremmo riconoscerci. io mi auguro che questa avvenga se non tutti almeno una larga maggioranza che vada al di là della maggioranza che sostiene questa Amministrazione, proprio perché, lo leggevo sfogliando questo reso conto, con la solita passione che lo contraddistingue il Consigliere Tacconi diceva questo, diceva che lo Sferisterio è un patrimonio della città e non della parte politica, o di qualcuno all’interno della città, ma è un patrimonio di tutta la città ormai, perché questo è il primo punto fermo, la stagione lirica rappresenta ormai un fatto anche, e direi soprattutto economico per la nostra città. Da un apporto forte all’economia maceratese, sia in modo indiretto con l’indotto del commercio e non solo, delle attività artigianali che attorno allo Sferisterio stanno lavorando perché lo Sferisterio porta ed ha portato lavoro con le ultime scelte di questi anni, di produrre gli spettacoli, i costumi, il loco ha portato anche all’indotto dell’artigianato, del commercio un apporto importante e sicuramente un apporto indiretto per quanto riguarda l’immagine della nostra città, e non solo, all’immagine della nostra provincia, e questo ormai è riconosciuto enormemente da tutti, non solo dagli enti, ma anche dalle categorie produttive e dalla regione, la quale l’ha riconosciuta addirittura con la legge regionale e l’utilizza come strumento per la promozione all’estero della nostra regione. Non ci dimentichiamo che lo sferisterio, la stagione lirica offre occupazione per diversi mesi all’anno per alcuni decine di giovani Maceratesi che si sono formati nel nostro teatro, e che oggi vanno, durante i periodi morti, anche a lavorare grazie a questa professionalità in altri teatri in tutta Italia e anche all’Estero. Quindi questo è, penso, il primo punto fermo che dobbiamo riconoscere tutti, che la stagione lirica non è un fatto culturale di spettacolo che porta gente da fuori, ma è un fatto economico importante per la città. Secondo punto fermo, a mio modo di vedere, è quello del livello qualitativo della stagione lirica, che è di assoluto valore nazionale e internazionale, ormai riconosciuto 75 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 unanimemente dalla critica. Spesso e volentieri in questi ultimi anni, se avete letto la rassegna stampa, la nostra stagione lirica è stata giudicata dai critici, la migliore stagione all’aperto in Italia. Tra l’altro da noi ancora, grazie a Dio, si canta a voce viva, a Verona cantano con i microfoni perché non ce la fanno più i cantanti. Purtroppo abbiamo i cantanti lirici che in questo periodo hanno dei grossi limiti. Quindi il nostro livello qualitativo è stato riconosciuto di tale valore e di questo dobbiamo ringraziare principalmente un gruppo di giovani collaboratori Maceratesi che anch’essi hanno iniziato la loro attività a Macerata nello Sferisterio, e poi sono andati a lavorare chiamati da altri teatri a livello nazionale e internazionale. Questo livello ci è riconosciuto e testimoniato anche dal fatto che l’allestimento dei nostri spettacoli viene riprodotto in altre parti del mondo, l’ultima a settembre a Tokio?????, e viene ripresa da diversi enti lirici in Italia che hanno mezzi finanziari ben superiore i nostri, e che quindi potrebbero anche prodursi gli spettacoli da soli, ma vengono a prendere i nostri perché sono di livello qualitativo assoluto. Il terzo punto fermo, secondo me che riguarda sempre il livello qualitativo, è che questo riconoscimento ci è stato attribuito non solo dalla critica, ma anche dal pubblico. Nel 2001 abbiamo avuto praticamente il tutto esaurito in tutte le serate allo Sferisterio. Questo riconoscimento però non ci è stato attribuito a livello di contributi finanziari sia pubblici che privati, perché al di là della legge regionale del 1996 dallo Stato abbiamo avuto gli stessi finanziamenti, senza particolari attribuzioni, e anche con i privati non abbiamo avuto fortuna o capacità nell’individuare imprenditori pronti ad intervenire ed affiancare il loro nome a quello dello Sferisterio. Certo si dice “apriamo ai privati e coinvolgiamoli nella gestione”, ma tanto per citare un nome Scavolini non è che da un miliardo a ROF????e poi partecipa alla gestione, da un miliardo come sponsor e poi utilizza questo suo contributo per promuovere la sua immagine abbinata a quello del ROF???, se andate a prendere pagine intere di riviste importanti ci sono le due pagine in cui la Scavolini a proprie spese fa la pubblicità alla propria azienda accostando al suo intervento in favore del Rossini Opera Festival. Noi stiamo tentando con imprenditori locali, forse la nostra provincia non ne ha degli imprenditori di quel livello, però non hanno fatto questa scelta. Probabilmente dobbiamo fare una Mea Culpa per le scarse capacità promozionali di marketing, e qui io vorrei fare un appello al Consiglio Comunale, perché se ci dividiamo ancora di più allontaneremo i privati, perché il privato, l’azienda che vuole fare promozione ha bisogno di tranquillità nella gestione, che l’immagine dello Sferisterio sia 76 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 un’immagine pulita. Se è un immagine in cui c’è contrapposizione, in cui non c’è compattezza, l’imprenditore non ci viene perché poi l’immagine dello Sferisterio è abbinata a livello di opinione pubblica a non serenità e quindi a non promozione dei prodotti. Quarto punto che volevo sottolineare è che questo livello qualitativo raggiunto non è più sostenibile economicamente in queste condizioni organizzative gestionali. Quindi è necessario rivedere sia le une che le altre, intendo, sia l’organizzazione interna, la gestione dell’associazione della stagione lirica, sia la sua natura giuridica e quindi la necessità di un coinvolgimento di altri soggetti, che possa anche dare modo di un maggiore apporto di ulteriori risorse finanziarie. Il Comune di Macerata ha sostenuto, con risorse notevoli in tutti questi anni, questa attività: insieme alla provincia, soprattutto nell’ultimo periodo e con il contributo della regione, ha sostenuto in questa fase la crescita dello Sferisterio, della stagione lirica, allora non può essere relegato ad un ruolo subordinato, ad un ruolo marginale, perché c’è una storia alle spalle, c’è una volontà di proseguire insieme ad altri. Ma non può significare che il Comune di Macerata con il contributo che è ancora considerevole, perché minimo è di 750 milioni l’anno, più la struttura, più altre attività collaterali ecc., non si può pensare che altri in contributi minori vengano a marginalizzare il ruolo del Comune, ma più piena disponibilità da parte del Comune a collaborare con chi vuol dare idee importanti. Mi è stato riferito che ad alcuni Consiglieri è stato chiesto le dimissioni dal Consiglio di Amministrazione. Questo Consiglio di Amministrazione, escluso il sottoscritto, è in carica da dopo la stagione lirica 2000, quindi alla responsabilità della stagione 2001. Questo Consiglio di Amministrazione proporrà al Consiglio Comunale per bocca del Sindaco in quella delibera che dicevo che non sarà una proposta dell’Amministrazione, ma proverrà dal Consiglio dell’Amministrazione, dopo un anno di rodaggio farà delle proposte concrete al Consiglio Comunale, all’Amministrazione Comunale di Macerata e all’Amministrazione Provinciale per intervenire. Ho già detto che ci dovrà essere una revisione anche della forma giuridica, quindi statutaria, quindi anche nella composizione del Consiglio di Amministrazione e sarà in quella fase allora che il Consiglio di Amministrazione necessariamente dovrà essere modificato. Quindi io credo che in questa fase parlare di dimissioni del Consiglio di Amministrazione sia del tutto improprio, tra l’altro debbo dire che questo Consiglio di Amministrazione ha lavorato in maniera soda, concreta, ci sono alcuni Consiglieri di Amministrazione che sono stati incaricati di seguire alcune fasi, parlo di quelli del Comune Piergiorgio Pietroni che ha seguito tutta la parte strutturale perché era più di sua competenza, sia per la sua attività professionale, ma anche per la sua esperienza 77 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 amatoriale teatrale. Alberto Girolami ha seguito più la parte promozionale di marketing. Debbo dire che per quest’anno abbiamo avuto un numero maggiore di aziende e quindi anche un incasso maggiore per quanto riguarda gli sponsor, se avete visto i nostri deplian, quest’anno si sono aggiunte la ZENIT come società a livello nazionale, la LUBE che aveva lasciato lo sponsor allo Sferisterio, quindi c’è stato un impegno da parte dei Consiglieri di Amministrazione senza neanche un gettone di presenza e fatto quindi tutto a livello di volontariato. Ripeto l’impegno che io prendo in questa sede è che prima della fine dell’anno porteremo in discussione una delibera di analisi e di indirizzo della situazione della stagione lirica e dell’Associazione Sferisterio. MENGHI – Comitato Anna Menghi – per la replica Credo che dall’intervento del Sindaco debbano essere fatte delle precisazioni per quanto riguarda la mozione da noi presentata. Su una cosa sono assolutamente d’accordo con lui, e questo era il senso della nostra mozione, mi fa piacere che entro l’anno il Sindaco si sia impegnato ufficialmente a portare una proposta in discussione in Consiglio Comunale, perché con la nostra mozione volevamo ricordargli che lo stesso impegno quanto meno di informazione puntuale al Consiglio lui lo assunse in sede di dibattito svoltosi nel luglio 2000 in occasione di una mozione da noi presentata sul così detto caso Bruson. Quindi la nostra mozione aveva questo senso, ed in questo senso mi auguro che possa essere accolta, perché voleva solo che un dibattito che ultimante si era trasferito sulle pagine dei quotidiani locali, tornasse nella sede più giusta e legittima. Da questo punto di vista io dico che è giusto che chi ha la responsabilità della gestione porti in Consiglio Comunale una proposta, un indirizzo che per essere, come dice il Sindaco, patrimonio di tutti, e su questo credo che lo Sferisterio qui in questo Consiglio sia stato da tutti ampliamente riconosciuto, però su alcuni punti dobbiamo essere chiari tra di noi, e dobbiamo anche evitare delle ipocrisie che non credo possano servire allo Sferisterio. Prima fra tutti, perché questo è il punto cruciale, mi riferisco alla notizia data da qualche intervenuto nel dibattito assolutamente impropria quando si diceva che non 78 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 c’era mai stato il fondo di dotazione. Il fondo di dotazione c’è stato e purtroppo è stato mangiato dalle necessità gestionali. Allora dicevo che bisogna essere su alcuni punti chiari che su questo Consiglio si è dibattuto, e non sono propriamente d’accordo con quanto diceva il Sindaco, perché se non condividiamo dei punti di partenza comuni allora poi diventa assolutamente difficile poter dire, o addirittura presupporre che un eventuale divisione possa essere condizione dell’allontanamento di privati. Sull’immagine siamo tutti d’accordo che l’immagine dello Sferisterio è stata accolta anche promozionalmente, di questo dobbiamo rendere atto alla regione in tutte le attività anche a livello Europeo lo Sferisterio è sempre il primo punto di riferimento della Regione Marche, ma perché credo abbiamo fatto un’iniziativa molto intelligente di qualche cosa che ci caratterizza e quindi può caratterizzare anche l’attività della Regione. Però dicevo su alcuni punti dobbiamo poter essere tutti d’accordo su alcuni presupposti perché poi minacciare presunte divisioni diventa una vera e propria minaccia. Dicevo che forse il Sindaco non ha avuto modo di sfogliare il dibattito perché anche degli esponenti della sua maggioranza hanno dato atto di un problema vero che qualche esponente assumendo pienamente il proprio ruolo ha cercato di dipingere, ma il problema di fondo è sulla ricaduta economica dello Sferisterio sulle opportunità lavorative che fino ad ora questo ha offerto ai giovani del nostro territorio. Io credo che qui non ci sia un gioco di maggioranza e di opposizioni, io credo che sia una delle ultime possibilità insieme ad altri motori, che purtroppo in questo momento, mi riferisco alle università, sono in una fase non solo di stati, ma in una fase assolutamente critica, lo Sferisterio ancora possa costituire un motore per questa città che sta vivendo un periodo di difficoltà, e allora da questo punto di vista e sulla ricaduta economica che lo Sferisterio ha prodotto, e sta riproducendo sul territorio della nostra città, ma anche sul territorio provinciale, perché è su questo che noi abbiamo forti dubbi. E’ vero che c’è un alto livello qualitativo, ma dobbiamo chiederci a che prezzo tutto questo è avvenuto, quanto obbiettivamente dei 7, 8 miliardi di deficit che oggi abbiamo siano stati maturati, perché da questo punto di vista il sovrintendente quanto presenta una stagione lirica è difficile, quando il livello qualitativo è molto alto, fare una previsione di costi, perché come solito che accade i costi a volte vanno al di là delle previsioni iniziali. Abbiamo anche detto, e questo bisogna che ce lo ripetiamo, e dipende da un problema politico quando la Banca delle Marche ci dava i soldi questi non bastavano a pagare gli interessi delle aperture, e delle scoperte di conto a cui bisognava rivolgersi per il gioco dei finanziamenti a pie di lista e non, invece, anticipati come l’attività dello Sferisterio richiederebbe. 79 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Allora, in questo senso, dobbiamo essere molto chiari perché faremo altrimenti un’operazione di ipocrisia alla quale la sottoscritta ed il proprio gruppo non prende assolutamente parte, ma allora se vogliamo affrontare in maniera concreta e seria questo discorso dobbiamo fare un’analisi vera, reale sulle ricadute economiche che lo Sferisterio oggi produce nella nostra città, quindi con questa mozione noi vorremmo semplicemente suggellare questo impegno perché sulla delibera di indirizzo ci sia però la reale, concreta possibilità per tutto il Consiglio Comunale per fare un lavoro serio, un analisi seria che consenta di richiamare a responsabilità tutti coloro che ne hanno, ma creare una macchina organizzativa che non sia oggetto di spartizione politica o di gestioni semplicemente di parte. CASTIGLIONI – AN – per la replica Durante lo scorso Consiglio abbiamo discusso ampliamente la mozione in oggetto, ed ora sentita anche la replica del Sindaco che mi dispiace che non abbia tenuto conto di tutto il lavoro svolto, è il momento di tirare le conclusioni. Sul fatto che lo Sferisterio costituisca finalmente un patrimonio per tutta la città non vi è più dubbio. Io ho avuto modo di evidenziare nel precedente intervento di presentazione l’attuale grave situazione economica finanziaria e patrimoniale, ho avuto modo di ricordare come tale situazione sia maturata nel tempo e come in qualche modo sia da stigmatizzare il fatto che si sia dovuti arrivare in questo punto prima di accorgersi che oltre non si poteva andare, ma come diceva il Consigliere Mandrelli questo è passato, ora occorre privilegiare gli aspetti positivi, non bisogna processare, occorre pensare al futuro, la critica fine a se stessa serve a poco. Tutto questo è vero, è condivisibile anche perché il mio volere evidenziare in qualche modo una situazione certamente non buona, il mio ricordare circostanze e comportamenti che a mio parere non sono stati in passato e anche recente adeguati a quanto sta accadendo, non vuole sfociare in alcun processo contro qualcuno, ma nasce dalla convinzione che ho già ripetuto in precedenza, per cui allo Sferisterio la stagione lirica non fa bene un comportamento tipo struzzo, ma anzi occorre mettere in evidenza i problemi al fine di risolverli. Allora veniamo all’auspicio fatto dal Consigliere Ciaffi, e cioè all’individuazione degli elementi su cui l’intero consiglio può essere d’accordo. Se tutti siamo d’accordo sulla 80 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 necessità di risolvere i problemi dello Sferisterio, probabilmente non siamo d’accordo sul modo in cui poterli risolvere. Ciò nasce dai nostri diversi modi, e convincimenti su ciò che si ritengono i reali problemi che affliggono questo ente e la stagione. Se voi pensate, come mi sembra di aver capito, che il vero problema sia quello finanziario, o comunque se date la priorità al problema finanziario vi sbagliate di grosso. Il vero problema secondo noi è un problema di tipo economico, risolvere l’aspetto finanziario senza aver risolto prima l’aspetto economico non sarebbe comunque un comportamento adeguato, perché sarebbe individuabile un palliativo che ritarderebbe solo i problemi ancora più grossi. Ecco allora che lo sfasamento temporale, se così è, tra entrate ed uscite rischia di essere un falso problema, o meglio non il vero problema. Gli stessi interessi passivi di 300 milioni potrebbero essere poca cosa nell’ambito di una perdita di esercizio di 2 miliardi. La trasformazione di debiti a breve in debiti a lungo, anche questo potrebbe non risolvere il problema. Noi concordiamo sul fatto che la cultura difficilmente possa produrre utili, ma tuttavia noi crediamo che le perdite debbano essere definite nei limiti massimi. Ha detto bene il Consigliere Crucianelli l’altra volta nel suo intervento, la validità di Orazi non va messa in discussione, ma Orazi deve muoversi nei limiti stabiliti, non da noi, ma nel Consiglio di Amministrazione, i bilanci preventivi devono essere rispettati. Allora se così è, non si possono finanziare spettacoli che rientrano nell’ambito di competenza dell’Assessorato della Cultura della Provincia, non si possono avallare delle operazioni come quelle del SATIRICON per le quali si sono spesi centinaia di milioni, ma con un ritorno in termini di ricavi mediamente intorno ai 10 milioni. Anziché vantarsi per un articolo del critico Zurletti su Repubblica, dovremmo forse chiederci se quell’articolo ci sia costato un po' troppo. Non si può tacere il fatto che noi ci facciamo grandi con una situazione così disastrosa, mentre altri teatri quali il teatro La Scala non si vergogna di proiettare anziché produrre come facciamo noi, salvo poi noi di riempirci d’orgoglio per un premio che non riguarda un’opera nel suo complesso, ma solo un aspetto particolare che per altro c’è costato un occhio della testa. E sotto tale aspetto non si può tacere il fatto che ormai alcuni sceneggiatori vedano Macerata come una mecca, perché sanno benissimo che qualsiasi richiesta di splafonamento del preventivo viene accolta. Allora se tutto questo è accettabile in una situazione normale, tutto questo è molto meno accettabile in una situazione come questa. Lo stesso Vice Sindaco Marconi, nel suo intervento ha convenuto che se si vogliono valorizzare fino in fondo le risorse disponibili, probabilmente occorrerà l’intervento di altri enti. 81 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Marconi ha ricordato come Comune e Provincia non hanno grandi margini di manovra per poter affrontare la costituzione di un fondo, il Consiglio deve trovare una soluzione in modo unitario, deve avere la consapevolezza che affronta precisi indirizzi, al Consiglio di Amministrazione si devono dare i mezzi per perseguire tali indirizzi. Probabilmente il punto sta proprio qui, noi non dobbiamo dimenticare che gli indirizzi per gli enti indicati da questo Consiglio nel giugno del 2000 focalizzavano una necessità di una forte accentuazione di una analisi dei bilanci allo scopo di verificare possibili soluzioni gestionali e contabili. Così come non si può pensare di dare più mezzi agli Amministratori, qualsiasi sia la forma tecnica, capitale proprio, capitale di terzi, debiti a breve o lungo, senza modificare e dare delle direttive sul modo diverso di gestire questi capitali. Ebbene noi chiediamo che prima venga individuato un piano di risanamento che può o non può prevedere anche il cambio di uomini, ma che assolutamente deve prevedere il cambiamento di un modo di agire, perché in effetti noi dobbiamo concordare su un fatto o Orazi non ha dato spazio al Consiglio di Amministrazione, oppure Orazi ha detto delle cose ed il Consiglio di Amministrazione ne ha fatte altre. Allora noi chiediamo che venga individuato un piano di risanamento che può o non può prevedere anche il cambio di uomini, oggi noi abbiamo l’impressione che qui si stia pensando più ad un’operazione opposta, abbiamo già sentito in giro la voce della necessità di stipulare mutui, di trasformare debiti a breve in debiti a medio lungo, senza essere ancora a conoscenza di ciò che si vuol fare a livello di risanamento economico gestionale. Ciò non ci trova consenzienti su questo modo di procedere, ciò serve solo a salvare momentaneamente la faccia a chi ha operato male, certamente non a salvare lo Sferisterio. Se così stanno le cose non potete contare sul nostro appoggio. Ho aperto il mio intervento nel precedente Consiglio dicendo appunto come per noi resti comunque lo Sferisterio una cosa da salvaguardare non solo a livello artistico, ma prima di tutto non dobbiamo indebitarci ancora, o pensare a nuove fonti di capitale proprio se poi queste fonti vengono dilapidate in qualche anno se non in qualche mese. MAULO – I Democratici – per la illustrazione dell’emendamento Le intenzioni che dichiariamo subito con le quali si è proceduto a questa stesura di un emendamento molto dettagliato e globale contemporaneamente, sono intenzioni solamente costruttive, si vuole uscire da un dibattito di ben 7 ore l’altra volta, e penso 82 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 quasi 3 ore questa volta, con una mozione di tipo operativo rispettando sia il potere di indirizzo che ha il Consiglio, sia più specificamente moltissimi interventi che sono stati accolti in questo emendamento sostitutivo a più punti, e i più punti stanno a dimostrare che si è voluto tenere conto della maggior parte degli interventi presenti in aula, dando anche il segno di una svolta che è stata auspicata dalla maggior parte dei Consiglieri. Una svolta che non significa ne processo al passato, ne tanto meno condanna di persone, ma soltanto orientamento prospettiva. Tutti siamo innamorati di Macerata Opera, tutti siamo ammirati del livello qualitativo a cui il Macerata Opera è arrivata, ma noi siamo tutti preoccupati per il crescente rilevante deficit che nel testo definitivo dell’emendamento non si dice la causa, si dice soltanto che questi sfondamenti dei limiti di bilancio ci stanno preoccupando enormente a tutti. Siamo anche preoccupati di dare maggiore concretezza a quegli indirizzi per gli enti che a giugno 2000 l’Amministrazione ha presentato e che in realtà soffre di una mancanza di analisi dei problemi strutturali dell’Associazione Sferisterio. E’ stato richiamato poco fa, che nel testo dell’ultimo punto si dice di una forte accentuazione delle analisi dei bilanci allo scopo di verificare possibili soluzioni gestionali e contabili, volte al recupero di efficienza finaziaria dell’Associazione. Noi attendiamo la proposta operativa dell’Associazione Sferisterio, ma ci permettiamo di venire incontro con una proposta politica a più voci ed articolata. Ecco allora il primo punto: il Consiglio esprime la preoccupazione per il crescente rilevante deficit; si invita il Consiglio di Amministrazione ad esercitare una vigilanza più assidua sui costi degli spettacoli; si invita lo stesso Consiglio di Amministrazione a rivedere la programmazione in modo da differenziarla ed ampliarla, in modo da realizzare il massimo numero possibile di spettacoli all’Arena; si invita al Consiglio d’Amministrazione a contenere le spese entro i limiti di bilancio affinché il Consiglio di Amministrazione abbia non solo un ruolo di assenso, ma un ruolo di controllo effettivo del rapporto tra entrate ed uscite; si vuole inoltre invitare il Consiglio d’Amministrazione a dotare l’organico di un dirigente amministrativo distinto dal sovrintendente responsabile del bilancio. Al quarto punto si dice: l’impegno dell’Amministrazione Comunale ad ampliare le uscite della struttura per consentire un numero maggiore di spettatori, e questo comporta un aumento di entrate della biglietteria che è già notevole per la stagione lirica. 83 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Quinto: l’invito ad adeguare lo Statuto e la forma giuridica dell’Associazione in modo da favorire l’adesione a pieno titolo anche di soci privati. Aggiungiamo al sesto punto: l’impegno dei soci a dotare l’Associazione di un adeguato fondo di dotazione. Non interveniamo sulle modalità perché non è una mozione di tipo strettamente deliberante sul piano economico, ma aggiungiamo che un debito a breve coperto con un debito a lungo termine ci lascia estremamente perplessi. Settimo punto: l’impegno di tutte le forze politiche, perché i loro gruppi parlamentari sostengano la proposta di legge appena presentata in Parlamento per i finanziamenti di Macerata Opere. Questo ci sembra forse il punto più qualificante, qui dobbiamo uscire coralmente senza farci sgambetti in parlamento, perché sia chi sta in maggioranza qui, sia chi sta in minoranza qui, come chi sta in maggioranza e minoranza a Roma possano ottenere coralmente questa proposta che forse è la soluzione risolutiva ai problemi economici di Macerata Opera. Aggiungiamo infine l’invito alla Regione Marche ad entrare a pieno titolo fra i soci, visto che Macerata Opere è testimonial... Ultimi due punti:l’invito alla Fondazione Carima a partecipare a pieno titolo, fin’ora partecipa con una cifra che si aggira tra i 300, 400 milioni; l’invito alle Associazioni di categoria a sostenere Macerata Opera come soci o mediante responsabilizzazione direttamente o attraverso i suoi aderenti. E’ un indirizzo politico e non una soluzione di tipo tecnico. CRUCIANELLI – AN Io dico subito che sono favorevole a tutto l’emendamento presentato dal Consigliere Maulo, e penso che su questo emendamento potrebbe convergere l’unanimità del Consiglio. se veramente diamo per certo che una innovazione all’interno della gestione di questa struttura, che è l’Associazione Sferisterio vada apportata, io credo che non si possa non accettare un emendamento di questo genere. Questo però presuppone che fossimo tutti d’accordo sull’analisi tecnicamente valida fatta dall’intervento del Consigliere Castiglioni, no perché è sui banchi dove sto io, ma perché è un’analisi precisa, è un’analisi che dovrebbe fare anche la maggioranza, il Sindaco, indipendentemente dal fatto che si accetti o no l’emendamento; perché quella è un’analisi che dice che le cose non vanno e dice il perché non vanno. 84 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 La maggioranza o accetta l’emendamento Maulo, oppure ha una soluzione diversa da prospettare. Io penso che ce ne siano poche di soluzioni diverse e ugualmente ragionevoli, io credo che ci dovremmo accordare su questo. Se veramente tutti siamo interessati a mantenere in piedi questa attività, che l’anno prossimo compie il 38° anno, non possiamo fare a meno di accettare un emendamento di questo, che potrebbe essere in fase di maggioranza anche successivamente potrebbe essere migliorato e integrato su come procedere sugli indirizzi politici da dare al Consiglio d’Amministrazione. Tutto questo presuppone di riconoscere che fino adesso le cose non sono andate come dovevano. Se c’è questa umiltà di ammettere, io credo che l’unica soluzione è quella di accettare, o eventualmente di criticare, ed adottare tutti insieme gli emendamenti fatti da Maulo con eventuali aggiunte che potrebbero emergere in sede di affidamento, di consegna al Consiglio d’Amministrazione di come deve muoversi. Se poi la maggioranza ritiene di avere lei le soluzioni, il giorno in cui ce le prospetterà, noi o applaudiremo alle soluzioni che non mi pare siano molte all’orizzonte, oppure ritorneremo a criticare l’operato della maggioranza. MENGHI – Comitato Anna Menghi – sull’emendamento Al di là del modo, non per prendere le parti dei presentatori della mozione emendata, credo che un emendamento che sostituisce completamente la parte dispositiva della mozione più che un emendamento sia una nuova mozione. Quindi non reputo una modalità corretta quella di chi con un emendamento dà un indirizzo preciso, vero e proprio su molti punti che da più parti ed in più occasioni ci siano stati tentativi anche da parte della stessa Associazione Sferisterio, mi riferisco agli inviti alle associazioni di categoria, all’impegno della proposta di legge ecc., anche al fatto relativamente al punto sei di un adeguato fondo di dotazione, che come dicevo prima fondo che già esisteva, che cosa significa adeguato, che tipo di impegni comporta da parte dei soci, o addirittura, invece, mi riferisco al primo e secondo punto là dove si fa un riferimento espresso alla programmazione, cioè si dice alla differenziazione ed estensione nel tempo del numero degli spettacoli. Quindi dando un indirizzo addirittura nella programmazione artistica con il rischio che si possa essere anche fraintesi, perché mi pare che sia stato da più parti evidenziato per esempio la non condivisione. Allora io dico che qui non abbiamo le competenze per 85 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 una discussione in campo artistico, se il numero o le serate al teatro Lauro Rossi fossero meno opportune al di là di una analisi minimale secondo la quale i costi sono stati maggiori dei ricavi. Però io credo che un emendamento complessivo sulla parte dispositiva, non possa essere disgiunto da una analisi comune di chi vota un indirizzo preciso del Consiglio. Io credo che non sia possibile, sia pure con tutta la buona volontà, a dare un indirizzo senza che ci sia stata una premessa comune, una valutazione da parte di tutto il Consiglio che possa essere considerata base comune, perché per esempio l’invito alla dotazione di un dirigente amministrativo, non credo che possa essere, anzi potrebbe tradursi in un aumento di spese. Le gestioni più avanzate dei maggiori teatri anche a livello europeo hanno eliminato le figure che si occupano della gestione amministrativa accollando al Sovrintendente la necessità di un controllo non solo relativo all’indirizzo artistico, ma anche di una necessaria valutazione della parte economico gestionale. Quindi per esempio non vedo, per quanto mi riguarda, come soluzione positiva quella di un dirigente amministrativo che per altro oggi esiste all’interno dell’Associazione Sferisterio. Quindi per quanto mi riguarda è una proposta troppo articolata che necessita, come parte provvedimentale, di una analisi e una valutazione che credo debba necessariamente venire con un lavoro comune, che secondo me sia pure con una discussione ampia che ci sia stata, non ci sono le condizioni. MESCHINI GIORGIO – SINDACO – sull’emendamento Qualche considerazione volevo farla in merito a questo emendamento, riprendendo anche quello che aveva detto il Consigliere Castiglioni, e non so se Castiglioni ha ascoltato tutto il mio intervento, ma credo che sostanzialmente eravamo in linea, nel senso che io avevo detto a premessa di tutto il mio intervento che avrei presentato prima della fine dell’anno, quindi al massimo insieme al bilancio una delibera di indirizzo che non riguardava solo la soluzione finanziaria dello Sferisterio, ma era un pacchetto complessivo e completo degli indirizzi operativi, gestionali, finanziari, economici ecc., all’Associazione Sferisterio. 86 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Quindi siamo sullo stesso tenore, sono ben consapevole che non è solo una soluzione finanziaria quella che serve allo Sferisterio, ma che è ben più complessiva strutturale, diciamo anche giuridico della forma dell’Associazione e quant’altro, quindi una delibera che riportava tante cose, e mi ricollego a questo andamento al di là del merito, ma questa mozione praticamente renderebbe inutile la delibera, nel senso che approviamo questa mozione se il Consiglio ritiene e dopo di che no più materia per portare una delibera di indirizzo in cui si faccia un’analisi approfondita e seria con tutti i numeri, perché io ripeto non ho letto tutti i documenti, ecco quello che io intendevo una delibera in cui si potesse ridiscutere anche delle cose che abbiamo detto ma partendo da dati concreti da quello che è stata l’attività nel corso di tutti questi anni da parte dell’Associazione. Questo tipo di emendamento però il problema è la scelta che vuol fare il Consiglio rispetto a questa possibilità di poter ridiscutere nel merito sia dell’analisi, sia della proposta con un ulteriore approfondimento partendo dai dati concreti oggettivi che in questo Consiglio non sono state a disposizione di tutti i Consiglieri, questa è la posizione dell’Amministrazione. POJAGHI – PRESIDENTE Volevo ricordare a questo Consiglio qualcosa che già sa sicuramente, però le mozioni sono delibere a tutti gli effetti e quindi se votiamo questa mozione, essa diventa una delibera di indirizzo. Quindi volevo riprendere quello che il Sindaco ha già detto, non è che possiamo portare un’altra delibera di indirizzo, questa è la delibera di indirizzo ed il Sindaco, per cui non possiamo portare un’altra delibera di indirizzo sul problema dello Sferisterio, diventerebbe un doppione. Quindi ripeto: le mozioni una volta approvate sono delibere di indirizzo per l’Amministrazione. VITALETTI – FI – sull’emendamento - 87 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Peccato che il Sindaco non sia stato presente al dibattito dell’altro Consiglio, perché in realtà si è trovato a ripetere anche alcune cose che noi stessi abbiamo sostenuto, e cioè dire l’alto livello qualitativo raggiunto dalla stagione lirica dello Sferisterio, per cui le proposte che noi facciamo sono quelle di dare una struttura giuridica e organizzativa adeguata all’oggi. Ma non possiamo dimenticare che questa situazione di qualità si trova di fronte ad una situazione di bilancio veramente drammatica. Di questa drammaticità non possiamo assolutamente nascondercela, ne possiamo alleggerire, e vengo all’emendamento del collega Maulo. Anche qui condividiamo i contenuti perché sono tutti espressi decorosamente, sostengono le stesse cose che abbiamo sostenuto noi, ha individuato la struttura amministrativa con un dirigente o comunque un responsabile contabile, però non affronta il problema principale o per lo meno non le affronta con le dovute cesoie perché il bilancio dello Sferisterio desta un allarme, e non siamo neanche d’accordo con l’invocazione che è stata rivolta nel corso dell’altra seduta ai cittadini a fare tanti sacrifici per una situazione che doveva essere maggiormente seguita. Siamo anche tutti d’accordo nel dire che per il futuro il bilancio sarà un vangelo, in quanto il bilancio non potrà essere in ogni caso splafonato, altrimenti questo debito continuerà ad aumentare, ed è giusto che questa città sappia questo aspetto. Ci sembra quindi che l’emendamento presentato dal Consigliere Maulo pur condivisibile, com’è condivisibile anche la mozione Menghi, ed il Presidente ci ha detto oggi che le mozioni sono un indirizzo. Allora noi chiederemmo questo, prendiamo atto che il Sindaco verrà con una proposta da parte dell’Associazione Sferisterio, ma noi vogliamo da questo Consiglio uscire con una delibera possibilmente comune all’opposizione, perché tutto sommato abbiamo sostenuto e detto le stesse cose, quindi cerchiamo di concludere nello stesso modo... (si interrompe la registrazione)... di poter disporre di una pausa in modo tale da poter verificare se c’è la possibilità di rielaborare sulla base dell’emendamento una mozione comune che faccia il punto anche sulla situazione di bilancio. Un ultima cosa che dico, non è che disprezzi il volontariato, ma a questo punto l’azienda Sferisterio ha bisogno di una struttura giuridica, amministrativa, una contabilità per conto di costo, quindi io ritengo che la nostra mozione dovrebbe assumere un contenuto di indirizzo nei confronti dell’Amministrazione e anche l’Associazione Sferisterio che poi tornerà a noi con una proposta concreta. 88 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 CIAFFI - I POPOLARI – sull’emendamento Sostanzialmente nella discussione sviluppatasi nell’ultimo Consiglio Comunale si era arrivati almeno alla definizione di un percorso, cioè definire nella discussione una linea di indirizzo per mettere alla luce anche dei consuntivi della stagione 2001, potesse l’Amministrazione presentarci una prima bozza di attuazione di questi stessi indirizzi che ci hanno visto con alcune sfumature fino almeno agli interventi di questa sera convergere, per poi portare il Sindaco munito di indirizzi all’incontro nel Consiglio di Amministrazione, dove vi sono anche altri enti autorevoli come il Comune. Quindi non è che le nostre deliberazioni sono esecutive, il nostro è un processo di approfondimento e di proposta che dà al Sindaco idee e suggerimenti abbastanza articolati per poter poi offrirli al Consiglio d’Amministrazione dove giustamente quanto più sagge, quanto più autorevoli saranno le indicazioni, tanto più il Sindaco di Macerata potrà affermarle al Consiglio d’Amministrazione. Quindi questi stadi tra il generico e lo specifico sono stadi importanti. Si era fatto un appello all’unità, si era cercato di trovare questa larga convergenza su alcuni indirizzi, mi pare che le due mozioni avevano delle asperità politiche, seguire le quali non ci avrebbe portato lontano, quindi cadute tutte le proposte di azzerare l’unico Consiglio di Amministrazione non ci avrebbe permesso di arrivare a nessuna convergenza. Ora sento che sull’emendamento Maulo che con un sforzo di elencazione, di individuazione delle proposte tentava di porsi come punto di incontro del dibattito si fanno delle osservazioni. Io per primo riconosco che l’emendamento Maulo ha forse delle determinazioni eccessive proprio perché mancano alcuni dati, per esempio la contabilità dell’ultimo anno ed alcune elasticità necessarie nel concreto della soluzione da riservare un po' la proposta dell’Amministrazione, e dall’altra forse qualche genericità eccessiva, la stessa proposta Castiglioni, se elevassimo alcune connotazioni politiche ovviamente non condivisibile, per altri versi è accettabile. Certo l’intervento del Consigliere Vitaletti crea qualche problema perchè mentre dice bisogna che siamo più chiari sul tono. Se il tono è recuperare quello che invece avevamo ritenuto segno di partenza … (il resto dell’intervento avviene a microfono spento). 89 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 CARANCINI – DS – sull’emendamento Molto brevemente sulla questione, cercando di sintetizzare quanto più possibile i passaggi che a parere del gruppo DS sono essenziali in questa vicenda. Io credo che l’intervento del Sindaco sia stato estremamente puntuale e mette a disposizione del Consiglio Comunale un percorso utile a tutti per arrivare a quello scopo già prefisso in sede di impegno all’atto di insediamento della Giunta. Quindi noi riteniamo che le mozioni presentate, e per certi versi anche l’emendamento, abbiano tutte in se degli aspetti positivi, chi più chi meno, ma comunque individuano certamente un terreno comune, e sopratutto individuano come l’argomento debba trovare una convergenza sul piano degli strumenti per realizzare gli obiettivi prefissi. Ritengo però che il percorso suggerito in maniera abbastanza specifica dal Consigliere Maulo, non possa essere accolto e non certamente per il merito in se considerato, in realtà se andiamo a verificare i punti sui quali questo Consiglio Comunale dovrebbe oggi accettare quelle che possono essere le ipotesi presentate. Sembrano troppo analitiche, a me pare più serio che invece l’Amministrazione ed il Consiglio d’Amministrazione, così come suggerito dal Sindaco, anche alla luce di tutti quelli che sono i documenti contabili, di quelli che sono i dati di bilancio, possano presentare nei termini in cui si è impegnato a dare un progetto sul quale poi questo Consiglio Comunale, nei tempi dovuti dovrà pronunciarsi. Si parla ad esempio di fondo di dotazione, noi DS riteniamo che i punti essenziali sui quali il Sindaco ed il Consiglio d’Amministrazione Sferisterio debbano confrontarsi, siano pochi, sintetici, ma chiari. Un piano di risanamento finanziario che è il punto di partenza imprescindibile, dotarsi di uno strumento giuridico in grado oggi di poter far sì che lo Sferisterio possa poi svolgere quelli che sono gli scopi. Se noi ipotizzassimo una trasformazione dell’Associazione in una società di capitale non si potrebbe, ad esempio, più parlare di fondo di dotazione ma si dovrebbe parlare di altre cose. Quindi indicare in maniera così precisa e analitica, ci sembra esagerato, fermo restando che poi la sostanza la condividiamo. Allora ecco perché noi riteniamo che l’indicazione del Sindaco sia soddisfacente. Sul piano di risanamento finanziario noi DS siamo estremamente rigidi, siamo stati quelli che abbiamo sostenuto con forza come lo Sferisterio debba divenire più trasparente e più funzionale, più amministrato seriamente di quello che è stato fino ad oggi, e le diamo questo mandato, ma vogliamo che sia un progetto serio. Terzo, il progetto Sferisterio non può prescindere da un progetto artistico credibile, ovviamente compatibile con quello che è l’aspetto amministrativo, deve essere così importante da far sì che poi i privati possano avere interesse, perché non si può dire così semplicemente “cerchiamo i privati”, i privati verranno ad investire se hanno la 90 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 possibilità di avere un tornaconto, ed il tornaconto lo si ha solo nel momento in cui c’è un progetto serio, credibile, allettante dal punto di vista finanziario. Ultimo punto è quello di cercare quello che sono i finanziamenti da tutti gli enti, sarà un aspetto ulteriore che ci dovrà mettere in condizione di avere più risorse. Ma i punti fondamentali debbono essere quelli sopra indicati, che non sono incompatibili con l’emendamento o anche con le altre mozioni, ma credo che oggi sia più serio e opportuno avere un piano sul quale poi confrontarci. Quindi, ripeto, sotto questo aspetto noi non voteremo le mozioni di Alleanza Nazionale per queste semplici ragioni. MAULO – I DEMOCRATI Prima io ho sottolineato la differenza tra indirizzi politici e soluzioni tecniche, e mi pare che questo non sia stato percepito. Dopo 7 ore di Consiglio l’altra volta, 3 ore questa volta, noi stiamo ancora aspettando, diamo l’impressione chiara di un Consiglio di impotenti che non sono capaci di uscire da qui con degli indirizzi. Ringrazio Ciaffi per la morbidezza del suo intervento, e ricordo però che l’altra sera in TV ha detto che l’Amministrazione ha un progetto per uscire dal problema di Macerata Opera, ora non si neppure quando sarà presentato. Non si sa neppure se viene presentato contemporaneamente al problema bilancio. Non è meglio che un Consiglio Comunale con i vincoli molto relativi di una mozione, indichi degli indirizzi politici? Ed ancora elabori una proposta più tecnica con la quale presentarsi alla seduta consiliare del Bilancio? Sono due livelli differenti un Consiglio Comunale che da quasi un mese ha davanti due proposte, dopo 15 giorni, abbiamo aspettato che venisse il Sindaco, viene qui con una proposta genericissima non assume nessuna indicazione del Consiglio, io mi domando che sta a fare questo Consiglio Comunale. Allora elaborate un’altra proposta voi da proporre questa sera, ma qualcosa da qui deve uscire, non può la maggioranza uscire dicendo “noi non la votiamo”, ditemi voi se questo è un Consiglio che attende impotente un GODOT che non arriverà mai. 91 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Alle ore 23.40 la seduta viene sospesa per una pausa A mezzanotte terminano i lavori del Consiglio DISCUSSIONE DEL GIORNO 6 NOVEMBRE 2001 MESCHINI GIORGIO – SINDACO Vorrei fare richiesta di una sospensione del consiglio per una riunione di tutti i capogruppo per discutere dell'argomento, dato che questo non è stato fatto in precedenza, anche perché avrei una proposta da fare per poter giungere ad un accordo unitario. Alle ore 17.30 i lavori vengono sospesi RIPRENDONO ALLE ORE 19.00 VITALETTI Vorrei fare i rallegramenti alla nostra presidente del consiglio perché ha superato il concorso da associato e noi ne siamo molto lieti. 92 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 POJAGHI – PRESIDENTE Vi ringrazio, sono molto commossa e sono anche felice di condividere con voi un momento che per me è stato di grande gioia. Grazie mille. Abbiamo lavorato su questo argomento per tantissimo tempo che mi fa molto piacere che il consiglio sia riuscito a trovare una negoziazione che probabilmente non ha soddisfatto tutti, ma che sta a indicare che c'è stata una volontà da parte di tutti di affrontare questo problema con serietà, senza quegli atteggiamenti che sono propri, in altre situazioni, proprio per il gioco delle parti e che normalmente sono presenti in questo consiglio. Questo sta a indicare la serietà che c'è in questo consiglio e io non posso che rallegrarmene. A questo punto possiamo presentare l'ordine del giorno che avete elaborato dopo parecchio lavoro insieme, penso che sia il consigliere Mandrelli, insieme i suoi colleghi a presentare l'ordine del giorno, lasceremo poi a chi aveva presentato sia le emozioni, sia l'emendamento, la possibilità di commentare come si è trasformato tutto questo in quest'ordine del giorno. IL TESTO DELL’ORDINE DEL GIORNO E’ RIPORTATO IN DELIBERA MANDRELLI – SDI Sarò brevissimo perché quest'ordine del giorno è figlio della grande disponibilità di tutti i colleghi consiglieri e dei capigruppo, in particolare dei presentatori delle mozioni sulle quali abbiamo discusso in queste due lunghe e interessanti sedute del consiglio comunale, dei presentatori degli emendamenti e anche di chi aveva espresso alcune perplessità su alcuni profili delle impostazioni che stavano nascendo dal dibattito. È prevalsa la comune esigenza di continuare a mantenere in questa fase, facendo tesoro delle riflessioni che sono scaturite in questo dibattito, una posizione molto forte su un 93 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 tema delicatissimo come quello dell'Associazione Arena Sferisterio che vuole vedere la città coinvolta nel suo insieme. Da questo è scaturita la volontà di fare un ulteriore passo avanti, quindi proseguire il ragionamento in una futura riunione del consiglio comunale, sospendendo la discussione sulle mozioni e presentando all'attenzione del consiglio comunale un ordine del giorno unitario, condiviso da tutti i gruppi consiliari, che a questo punto leggerei: "Il consiglio comunale, preso atto dell'ampia discussione operata in merito alla situazione dell'Associazione Arena Sferisterio, condivisa la comune preoccupazione per le difficoltà economiche e finanziarie attualmente in essere, ritenuta la necessità di porre mano ad un progetto di risanamento complessivo che salvaguardi la qualità artistica raggiunta e le possibilità di ricaduta economica nel territorio e nel contempo individui gli strumenti per un corretto controllo del bilancio, in particolare nel rapporto costi/ricavi, il tutto in un quadro di ammodernamento dell'attuale struttura di gestione del senso dell'efficienza e della funzionalità. Preso atto della proposta del sindaco di portare all'attenzione del consiglio comunale un atto di indirizzo dettagliato e che rifletta quanto scaturito nella discussione anche relativamente alla possibilità dell'ingresso di nuovi soci pubblici e privati nell'associazione. Condivisa la necessità che da parte delle forze politiche e dei loro gruppi parlamentari si sostenga la proposta di legge appena presentata in parlamento per il finanziamento di Macerata Opera, pur nella consapevolezza che la stessa non possa risolvere i problemi finanziari a breve termine, impegna l'amministrazione a predisporre in accordo con la Provincia e sentito il consiglio di amministrazione dell'Associazione Arena Sferisterio una proposta di intervento complessivo che rifletta sulle cause dell'attuale situazione e proponga un piano di intervento per il presente per il futuro comprensivo degli aspetti di indirizzo costituzionale e finanziario e sulla scorta di quanto è emerso dal dibattito". È un ordine del giorno sottoscritto da tutti i capigruppo consiliari. MENGHI -Comitato Anna Menghi Con un atto di grande responsabilità politica il nostro gruppo ha aderito all'invito del sindaco, perché ricordo che la presentazione di un ordine del giorno, ritirando le emozioni che erano state presentate anche da noi e che nella parte della premessa avevano un richiamo politico di un impegno assunto dal sindaco nel luglio 2000 che 94 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 entro fine anno avrebbe portato in discussione in consiglio da situazione finanziaria dello Sferisterio, questo non è avvenuto, alla luce del dibattito che si era sviluppato anche sulle pagine dei locali quotidiani, avevamo ritenuto opportuno che il dibattito tornasse nella propria sede istituzionale che è il consiglio comunale. Detto questo condividiamo quest'ordine del giorno in quanto riteniamo che vada nella direzione della mozione da noi presentata, che nella parte dispositiva impegnava l'amministrazione ad una proposta di risanamento finanziario che è l'obiettivo che si raggiunge in quest'ordine del giorno. Dopo un dibattito di molte ore che ha impegnato il consiglio, abbiamo ritenuto che non ci fossero le condizioni perché si votasse una proposta che fosse partita da un'analisi più approfondita che deve coinvolgere il consiglio di amministrazione dello Sferisterio, che deve coinvolgere gli enti che fanno parte dell'Associazione Arena Sferisterio e che non può essere disgiunto da un'analisi approfondita e da un piano che verrà riportato in consiglio, su questo dev'essere l'impegno da parte dell'amministrazione, in cui avremo il vero dibattito e in cui questo monito arriva a chi ha in questo momento le responsabilità di governo della città, il monito è quello che non basta l'unità di intenti per risanare dello Sferisterio, occorre un piano serio, non politico, non oggetto di spartizione, occorre un atto di grande responsabilità, in quest'ordine del giorno abbiamo anche condiviso da volontà di inserire anche l'esame delle cause che hanno portato ad una situazione a dir poco preoccupante. Allora rivediamo un dibattito serio, così come abbiamo detto ieri in sede di discussione di emendamento, tenendo conto anche delle sollecitazioni che sono venute dalla discussione delle due mozioni in consiglio comunale, ma che deve avere dei momenti di passaggio comune, di condivisione, per fare in modo che poi questa ricetta risolva i problemi dello sferisterio e che possa veramente avere l'unità di intenti. Quello che mi preoccupa, al di là del deficit dell'azienda Sferisterio, è che oggi occorre creare la premessa per una reale ricaduta economica sul territorio, non è semplicemente il deficit che preoccupa, è anche una scarsa ricaduta sul territorio che ormai da tempo tutti cittadini hanno sempre lamentato nei confronti dello Sferisterio. Ci auguriamo che il piano riaffermato in quest'ordine del giorno, e che noi volevamo con la nostra mozione, verrà poi discusso per dare un contributo reale alla soluzione di un problema che non è solo di una parte ma è di tutta la città. 95 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 CASTIGLIONI –AN Il poco pubblico che è in quest'aula fin dall'inizio si sarà domandato come mai si siano impiegate circa due ore per arrivare a questo documento comune. Penso che il motivo principale sia quello che nessuno ha voluto firmare cambiali in bianco. Questa maratona consiliare, che ci ha tenuti qui per quasi una decina di ore, ha posto in evidenza moltissimi punti critici del livello gestionale, a livello amministrativo, ed ha posto in evidenza dei punti che a detta della maggioranza dei gruppi consiliari sono in gran parte condivisibili, alla fine si è passati da una mozione a un ordine del giorno che impegna, quindi sembra più essere una mozione che un ordine del giorno, alcune cose che comparivano nella parte motiva sono apparse nella parte dispositiva e viceversa, però queste due ore che abbiamo trascorso sono state necessarie affinché tutto ciò che era emerso nel corso del dibattito e che, alla fine, era messo per iscritto in una mozione emendata, comunque sia stato recepito, anche se in forma forse più generica, dal documento finale. Nessuno è disposto a firmare cambiali in bianco e, ricollegandomi a quanto detto dalla consigliera Menghi, attendiamo che il sindaco venga qui nel più breve tempo possibile per proporci qualcosa di serio, chiediamo la puntualizzazione nella proposta del sindaco che si debba tenere conto di tutti quegli aspetti che sono emersi in questa sede consiliare. Se questo accadrà noi saremo felici, come tutti quelli che tengono al futuro di questa realtà che è l'Associazione Arena Sferisterio. Io spero che tutto quello che è stato detto qui in queste ore si materializzi nel documento finale che il sindaco ci proporrà. MAULO – I DEMOCRATICI Direi che tutti abbiamo fatto un passo avanti, se dovessi fare il mio mestiere di insegnante dovrei dire, correggendo l'ordine del giorno e la mozione fatta da noi, che cambia la forma è non il contenuto. Noi abbiamo accettato questo invito a cambiare la forma ma siamo stati fermi per quanto concerne il contenuto. 96 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Siamo stati disponibili a modificare la forma giuridica da mozione a ordine del giorno, come d'altra parte avevamo dichiarato all'inizio che per noi era un indirizzo politico e non una delibera impegnativa in dettaglio, senz'altro è più corretto che sia un ordine del giorno. Siamo stati disponibili per senso di responsabilità e per cercare un'unità dinamica, non per fare retromarcia, non certo per dissolvere quanto era stato detto in consiglio comunale, ma per risolvere una situazione di impasse che si era creata. Da lunga trattativa che c'è stata a portato ad una modifica della forma ma a un'assunzione puntuale e puntigliosa di tutti i punti qualificanti del nostro emendamento, li elenco. Nella nuova mozione che è stata letta e di cui ringrazio il consigliere Mandrelli si è assunto sia il punto relativo al grave e crescente deficit e gli sfondamenti dei limiti di bilancio, si è assunto il punto riguardante la necessità di un controllo più assiduo sul rapporto costi/ricavi, si è assunto l'impegno ad un progetto di ampliamento della partecipazione all'Associazione Arena Sferisterio, si è assunto l'impegno di adeguare lo statuto e la forma giuridica, a presentare al più presto un piano economico di risanamento, come era nell'ultimo testo che avevamo corretto, si è, soprattutto, impegnata la nostra maggioranza con l'opposizione, unitariamente, a sostenere la proposta di legge che potrebbe, almeno a medio termine, risolvere i problemi dello Sferisterio dal punto di vista finanziario, visto che dal punto di vista artistico sono ampiamente già risolti. Questo impegno era contenuto in uno dei punti del nostro emendamento ed è stato assunto responsabilmente da tutti. Ci auguriamo che questo impegno ritorni in parlamento da parte della maggioranza e da parte dell'opposizione presente in parlamento, come contropartita noi ci auguriamo che anche al consiglio regionale la regione si impegni ad entrare nell'Arena Sferisterio non solo per gli spettacoli e non solo con il finanziamento annuale di cui ci vantiamo di essere stati artefici nel 1996, ma che entri a pieno titolo, anche con capacità decisionale prevista nel futuro statuto, essendo pienamente coinvolta. Concludo dicendo che abbiamo visto assumere nella mozione anche la preoccupazione di rivedere la struttura amministrativa perché da molti era stato detto che non ci sembrava adeguata per i compiti attuali. Riteniamo soddisfatto il nostro lavoro nella redazione dell'emendamento proposto e quindi voteremo senz'altro a favore di quest'ordine del giorno con pienissima convinzione, senza nessuna remora e senza nessun retropensiero. 97 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 E' chiaro però che avendo fatto tutti un passo avanti noi chiediamo che nel rispetto delle indicazioni del consiglio l'amministrazione, a breve, venga con una proposta tecnica operativa. Speriamo che le forze di maggioranza facciano in venti giorni quello che non hanno fatto in un mese, ci sono stati ben due consigli comunali utili per presentare qualche riga ma questo non è stato fatto, noi ci auguriamo che attraverso il consiglio di amministrazione dell'Associazione Arena Sferisterio possa redigere, con l'aiuto dei tecnici e dei legali, un piano operativo che possa essere condiviso dalle forze di maggioranza e anche dall'opposizione, con soluzioni tecniche adeguate. La nostra perplessità deriva solo dai tempi. Siamo in un momento complesso per impegni politici di alcuni gruppi anche di maggioranza, siamo in un momento congestionato per gli impegni del consiglio comunale e di tutte le procedure relative alla relazione del bilancio e alla sua successiva analisi, siamo in un momento congestionato da un consiglio comunale aperto che speriamo al più presto, entro questo o il prossimo mese, venga portato a termine come impegno, noi speriamo di riuscire entro la sessione di bilancio a poter dire una parola chiara, operativa, tecnicamente sostenibile e per questo auguriamo a coloro che sono impegnati nella relazione, buon lavoro, vi attendiamo sia in commissione, sia in consiglio comunale. Grazie. CARANCINI – DS Sarò estremamente breve, cercherò di sintetizzare quello che è il pensiero dei democratici di sinistra su questo passaggio amministrativo, noi riteniamo non decisivo ma sicuramente importante. Sottolineo in primo luogo, perché credo sia serio farlo, la responsabilità di tutti i gruppi consiliari e indico prima di tutti quelli di opposizione, su quella che è stata la proposta del Sindaco. Tutti hanno riflettuto su quella che è la proposta, tutti hanno dibattuto, e tutti hanno assunto comunemente un percorso che per noi è stato ben tracciato dal Sindaco e che ha il merito di non compromettere nessuna posizione, ma che secondo noi ha il merito di attribuire le competenze per quella che è la questione Sferisterio all’organo, ai soggetti che in realtà lo hanno per propria natura, parlo delle Amministrazioni e dei soci. 98 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Anche noi, Sindaco, utilizzando le parole usate dal Consigliere Castiglioni, non intendiamo firmare cambiali in bianco, perché noi DS pretendiamo che sulla questione Sferisterio ci sia un progetto complessivamente credibile. Credo che questo sia un passaggio in cui l’Amministrazione ha la possibilità di dimostrare, di avere il coraggio di affrontare un nodo decennale, e credo che la qualità, il livello, la cifra di ogni Amministrazione si veda in queste occasioni. Se ci vuole coraggio, si abbia coraggio, se ci vuole qualche lacrima, occorre anche questo. Noi Ds vogliamo rivendicare anche l’approccio serio che con questa approvazione nell’ordine del giorno si avrà, cioè l’approccio metodologico che già ieri sera avevamo sottolineato con assoluta forza, e cioè quella di far sì che dettati, ragionati, discussi, contraddetti alcuni dei problemi visti da ogni prospettiva, fosse appunto l’Amministrazione a predisporre un piano. Io credo che non sia solo forma, per noi è anche sostanza, è anche un modo serio, approfondito di affrontare una questione come quella dello Sferisterio. Chiudo dicendo questo, voglio sottolineare che per molti anni grazie a quest’Amministrazione abbiamo conosciuto la reale situazione finanziaria ed economica dello Sferisterio. Certamente non è molto, ma è già qualcosa, ora sta all’Amministrazione ed a questo Consiglio nei passaggi successivi verificare una proposta seria con il rispetto di tutti quelli che sono stati gli aspetti sottolineati da quest’ordine del giorno. CRUCIANELLI – AN Non vedo l’utilità di questi interventi, forse vedo più utile il mio perché dirò cose che non riguardano espressamente i contenuti di quello che abbiamo fatto, perché quello che abbiamo fatto lo abbiamo discusso e concordato chiaramente sulla proposta Mandrelli. Io dico che la proposta è buona, però un suggerimento voglio dare, non voglio dare dei moniti, nell’Iter della preparazione di questa serie di provvedimenti sarebbe opportuno tenere informati dai lavori le commissioni inerenti a quello che è lo Sferisterio, la cultura, il bilancio ecc.. 99 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Perché io dico che il mio intervento è più importante, perché abbiamo dato la prova di una cosa di cui non tutta l’umanità è dotata, perché se fosse obbligatorio avere buon senso ed intelligenza, penso che molti di noi pagherebbero una multa o starebbero in galera. In questa circostanza sia l’opposizione, sia la maggioranza hanno dato prova alla città di una grande intelligenza politica. Io credo che abbiamo dato un’immagine ottima, ma non abbiamo ceduto niente, basterebbe dire che questa è una tregua per il gruppo di opposizione, ma la maggioranza questo lo sa, perché questa immagine che abbiamo evitato oggi la potremmo dare quando il Sindaco ci porterà tutte le proposte dell’Amministrazione. Se le cose verranno valutate con il buon senso in cui si sono ragionate negli ultimi 20 minuti noi abbiamo ottenuto il risultato migliore sul piano politico, ed avremmo agito nell’interesse della collettività e della città. Grazie. MUNAFO’ – Comitato Anna Menghi Sarò brevissimo, io non ho partecipato alla riunione dei capi gruppo, e devo dire che con questo intervento non confermerò quanto detto dal Consigliere Menghi, però consentitemi un appunto a questa maggioranza che cerca l’unanimità nel momento in cui si presentano delle mozioni che dichiarano molti essere datate, poi si fa di tutt’erba un fascio e si vota un documento comune. Mi auguro che non sia solamente una prassi quella del momento in cui da gruppi consiliari anche di opposizione vengono presentate mozioni che possono essere anche condivise, poi queste pur di non votarle si inventano stratagemmi tipo ultimi del giorno, qualcos’altro per poter cercare una unanimità che ci sarebbe pure stata qualora fosse presente una onestà intellettuale politica nella valutazione oggettiva delle proposte. Detto questo, io mi auguro che il dibattito possa proseguire alla presentazione della proposta da parte dell’Amministrazione, dove finalmente potremmo discutere anche di cifre oltre che di indirizzi, e quindi dopo mi auguro che questa maggioranza abbia rispetto delle posizioni di una opposizione, ed il rispetto risiede nel fatto che non stravolga le mozioni presentate dalla opposizione pur di votarla, noi non cerchiamo paternità su questo o quell’altro, ma una questione di correttezza politica ed istituzionale. 100 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Mi auguro che questo modo di procedere abbia fine, mi auguro che l’autonomia politica di ciascun gruppo venga presa nelle dovute considerazioni, se poi si cerca un accordo ben venga. Questo mi corre l’obbligo di sottolinearlo per una serietà di comportamento dell’aula che non è solo di carattere formale, ma è sostanziale di carattere politico. Dico di carattere politico perché la correttezza deriva dal fatto che se c’è un riconoscimento sulla mozione valida da chiunque venga proposta, questa deve essere riconosciuta. SALVATORI – FI Io vorrei sottolineare il fatto che i gruppi di minoranza presentando la mozione che tendeva ad affrontare in modo serio ed approfondito la preoccupante situazione economico finanziaria dell’Arena Sferisterio, ha voluto portare l’attenzione di questo Consiglio, di questa Amministrazione un problema che non era più rinviabile, un problema che fa parte del tessuto di questa città, perché siamo stati tutti d’accordo nel dire che gli spettacoli proposti dall’Arena Sferisterio sono un’eccellenza per questa città. Siamo stati tutti altrettanto d’accordo nel dire che la gestione economica e finanziaria di questo ente il deficit è arrivato ad un livello preoccupante. Noi siamo contenti che a seguito della nostra sollecitazione ci sia stato da parte di tutto il Consiglio e anche da parte dei gruppi di maggioranza, un’attenzione alle nostre proposte. Riteniamo anche noi un passaggio politico importante verso i cittadini, verso questa città, cioè non ci interessa portare il livello dello scontro politico fino alle estreme conseguenze, ci interessa lo scontro politico per affermare un nostro progetto su questa città, in questo caso la nostra idea di soluzione del problema, quindi ben venga che il Sindaco rispetti l’impegno che si è preso, di portare in tempi brevi un documento di programmazione economica finanziaria, che dica come risolvere i problemi di deficit attuale, e soprattutto dica come si voglia andare avanti nella gestione economica dell’Arena. E’ vero che il livello artistico sia cresciuto in questi anni, è altrettanto vero che in qualche modo ci sia stata molta leggerezza nella gestione economica e finanziaria dell’ente. 101 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Io mi sarei aspettato che si sarebbe giunti in questo Consiglio con una proposta da parte dell’Amministrazione, i tempi c’erano, il problema è vecchio e conosciuto ed ogni giorno che noi perdiamo nell’affrontare questo problema rischiamo solo di renderlo più difficile. Comunque noi siamo fiduciosi che il lavoro svolto in questi giorni che le ipotesi, le soluzioni, i punti critici che sono stati indicati vengano tenuti nella dovuta considerazione dal Sindaco, dal Consiglio di Amministrazione dell’Arena Sferisterio nel presentarci questo progetto. E’ importante che il Sindaco ci faccia sapere in questo progetto qual’è la posizione dell’Amministrazione provinciale, la posizione dell’altro socio, verificare presso la Regione Marche la possibilità di ulteriori finanziamenti a sostegno di una struttura, una iniziativa che è comunque importante per tutta la regione da un punto di vista turistico e culturale, che in qualche modo svolge un ruolo che va al di là oltre i confini, e che tutto questo sia oggetto di discussione a quel punto la nostra posizione ritornerà di essere chiara e decisa. Se tutto quello che viene fatto va verso la soluzione del problema saremmo disponibili, altrimenti ci vedrà contrari. Grazie. MANDRELLI – SDI Questi pochi minuti ne approfitto per fare, con una questione parzialmente fuori tema, ieri quando ho ascoltato l’intervento del Sindaco che ha accennato al fatto che si stava rileggendo la trascrizione del dibattito sullo Sferisterio dello scorso Consiglio Comunale, devo dire che un po' l’ho invidiato nel senso che anche a me sarebbe piaciuto potere intervenire dopo due settimane rinfrescandomi la memoria. Ora mi si dirà che nessuno poteva impedirmi di chiedere agli uffici questa trascrizione, però due profili li voglio segnalare: il primo che anche su questo si misura la nostra efficienza, e quindi se davvero crediamo che sia necessario, ad esempio, sprecare meno carta, è anche necessario che si prosegua su una strada che abbiamo già individuato unanimemente o quasi, che è quella della maggiore efficacia della nostra azione, evitando gli sprechi e rendendo disponibile su supporti elettronici che pure l’Amministrazione ha, quello che è disponibile su carta, su richiesta. 102 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Secondo: io non credo che come Consigliere Comunale oggi debba ancora essere costretto a chiedere queste cose. Mi dà un po' fastidio il pensiero, mi dà fastidio di sapere che do fastidio agli uffici, credo che ci si debba organizzare in tempi brevi perché questi supporti documentali siano disponibili sui sistemi di scritturazione elettronica. Nel merito del dibattito io credo che questa sia una ulteriore occasione dove in questo Consiglio Comunale prevale l’etica della responsabilità, e questo è un fatto molto positivo, io non voglio essere unanimista, è possibile che vi siano valutazioni diverse, però non sarebbe neanche giusto sottovalutare l’atto che oggi il Consiglio va a compiere, che ripeto, è un atto incardinato nel segno dell’etica della responsabilità su una delle questioni importanti, serie, che questa città ha il dovere di discutere e di governare i processi. Ci sono altre questioni, l’Arena Sferisterio è una di queste, dov’è possibile, secondo me, portare avanti un ragionamento collettivo che abbia delle conclusioni collettive che manifesti pienamente l’impegno di tutta la città in favore di una delle sue risorse vere. L’Arena Sferisterio è una risorsa che se noi non siamo capaci di fare emergere resta lì tale, ma se noi non siamo capaci di estrarne quel che di positivo essa contiene, non è un patrimonio, è una risorsa a me sconosciuta. La critica è positiva quando si basa sulla realtà effettuale delle cose, che c’è una situazione difficile è un fatto, che questa situazione la si voglia affrontare e risolvere con la dotazione su questo ordine del giorno diventa un altro fatto al quale io ritengo noi possiamo essere in grado di darne una risposta conseguente e positiva. E’ una di quelle occasioni questa dove ancora una volta noi cerchiamo a concretizzare il testo unico sull’autonomia locale...(la registrazione è anomala).. Ci sono questioni che sono di iniziativa dell’Amministrazione e del Sindaco al quale noi diamo gli indirizzi politici dove va a rappresentare il Comune di Macerata. Cerchiamo di portare fino in fondo questa sinergia in un rapporto collaborativo per il bene della città, per il bene del nostro teatro. CIAFFI – I POPOLARI - 103 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 Aggiungiamo anche noi la soddisfazione per il risultato che abbiamo raggiunto che si prefigura con la votazione, per i motivi che sono stati ampliamente illustrati da tutti. E’ un risultato che appartiene a tutti i consiglieri perché fin dal primo intervento ritenevamo possibile raggiungere questo obiettivo unitario, necessario ed utile per Macerata, che si sia raggiunto ha fatto riflettere molti, ha indicato un percorso possibile sulle cose essenziali, non ha mortificato l’autonomia di nessuno che si potrà esercitare all’interno di alcune coordinate che sono di tutti necessarie data l’importanza primaria quale lo Sferisterio. Quindi siamo partecipi di questo, allora qualche osservazione particolare. Ne approfitto per ringraziare non solo il Sindaco e soprattutto il Sindaco quale direttore del coro, ci ha riproposto una partecipazione corale ad un indirizzo perché sia più facile da parte sua realizzare non solo il progetto di risanamento complessivo, ma tutti quegli obiettivi politici che questa mozione già definisce. Vorrei dire anche che un ringraziamento va alla Commissione Cultura, al suo Presidente Zazzaretta, perché prima ancora delle mozioni ha iniziato un processo di approfondimento che è stato richiamato da alcuni Consiglieri perché continui anche in questa fase intermedia tra qui ed i primi di dicembre, quando il Sindaco ci presenterà la proposta complessiva. Quindi questa procedura di partecipazione effettiva ci può essere utile anche per altri problemi della città. A questo punto mi viene da dire “per fortuna non l’ha presentata subito” perché avrebbe anticipato un processo di acquisizione da parte di tutte le forze politiche e soprattutto prepara anche una tessera fondamentale, basta pensare al bilancio 2001 della stagione lirica dello Sferisterio che non è parte secondaria da cui si può prescindere per presentare il progetto complessivo. Vi sono alcune novità politiche che non attengono al progetto di risanamento complessivo che si affida all’Amministrazione perché venga presentato qui prima possibile. Le novità politiche sono che abbiamo stabilito di percorrere gli obiettivi politici insieme. Tanto parliamoci chiaro, i miliardi di deficit o li coprono gli enti esterni, o li copriamo noi. Non è indifferente che questi obiettivi siano obiettivi comuni. Quindi avere acquisito una unanimità convinta nell’interesse non della maggioranza dell’opposizione, ma soprattutto di Macerata è un grosso fatto che è stato già detto di responsabilità, ma è anche un accrescimento delle probabilità di successo decisivo, perché questo punto fermo insieme al controllo di bilancio, l’ammodernamento 104 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 dell’attuale struttura permette di stabilire delle coordinate in cui il Sindaco poi ... la proposta che ritornerà a noi. Grazie. TACCONI – PPE Io faccio solo una proposta a quest’ordine del giorno che siamo riusciti a comporre dimostrando alla città che su certi problemi non esiste maggioranza o minoranza. Le due mozioni della minoranza hanno stimolato il raggiungimento di tutto questo, e gli emendamenti idem. Quindi dobbiamo riflettere non solo per lo Sferisterio, ma anche in qualche altro problema che esiste nella città. Vorrei portare all’attenzione vostra di comunicare a livello parlamentare in appoggio alla legge presentata da poco per il finanziamento di Macerata Opera, quindi è una proposta di legge che ci toglie molte soluzioni. Inoltre nel Consiglio Amministrazione il Sindaco si farà garante su questo ordine del giorno, però io credo che l’impegno di qualcosa che deve cambiare non solo come Orazi che ha dimostrato che lo Sferisterio è arrivato a certi livelli, ma non basta l’organizzazione è carente. Quando si chiede uno sponsor non si va dalla ditta che noi scegliamo come sponsor a dire “mi appoggi, mi finanzi, mi sponsorizzi la stagione lirica di Macerata”, il discorso è ben diverso perché nessun titolare quando ha fatto una scelta è padrone del proprio badget, quindi credo che vada fatto un discorso ben diverso da quello che è stato fatto finora. Quindi un personale, qualcuno che gestisca questi problemi io credo che sia come la legge che dobbiamo approvare in Parlamento, perché la professionalità nel trovare gli sponsor finora non c’è stata. Quindi noi non chiudiamoci a riccio, apriamo da questa compattezza nostra che nasca un qualcosa di diverso per lo Sferisterio, politicamente senza guardarci in cagnesco basta guardare il Rossini Opera Festival, quindi l’ambiente crea positività su queste nostre scelte. 105 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 PANTANETTI – Rifondazione Comunista Io telegraficamente vorrei dire alcune cose, la prima: al fine di non essere frainteso io vorrei differenziarmi dagli interventi che sono stati fatti in precedenza, che hanno elogiato i gruppi consiliari dell’opposizione per la loro maturità e per la loro assunzione di responsabilità, in merito a questo io vorrei dire che ritengo, quanto è accaduto, un atto dovuto perché vorrei ricordare che l’Associazione Sferisterio è stata presieduta, dalla data della sua costituzione sino ad oggi, da vari soggetti che hanno rappresentato sia maggioranza del centro destra, sia maggioranza del centro sinistra, così come coloro che hanno ricoperto il ruolo di Consiglieri nell’ambito del Consiglio d’Amministrazione. Detto questo io mi discosto anche da coloro che hanno sostenuto che il dibattito che è stato in qualche modo affrontato in questa sede dal nostro punto di vista ha avuto una grossa importanza, cioè di essere riusciti di aver messo in evidenza moltissimi problemi che hanno caratterizzato l’Associazione Sferisterio. Da ultimo vorrei dire per quanto riguarda l’ordine del giorno quando parliamo di qualità dal punto di vista artistico e la ricaduta economica nel territorio, mi auguro che nella proposta che verrà fatta dall’Amministrazione questa qualità abbia una ricaduta che vada dal regista fino all’ultima delle comparse, una qualità a 360 gradi. MESCHINI GIORGIO – SINDACO Una brevissima riflessione che parte da un ringraziamento a tutto il Consiglio Comunale per il risultato che abbiamo raggiunto, e che mi auguro venga mantenuto, perché sono convinto che questo è un passo in avanti di una fase intermedia che dovrà portare al risultato finale di indicazioni precise e puntuali per risolvere la situazione dell’Arena Sferisterio. Un passaggio in avanti importante che sintetizza l’ampio dibattito che c’è stato in quest’aula partito da due mozioni consiliari proposte dalla minoranza, da un dibattito già formulato in sede di Commissione Cultura, e quindi importante anche per poter cogliere tutte le opportunità positive, perché se è vero che l’unanimità non risolve i 106 98 del 23 ottobre e 5/6 novembre 2001 PROT. N. 28316 problemi dello Sferisterio, però credo che l’unanimità del Consiglio Comunale sia un ottimo punto di partenza. Unanimità che condivido e mi auguro che anche nella delibera che proporremo in Consiglio Comunale ci possa essere una larga maggioranza. Quindi i termini dovranno essere brevi perché non ci possiamo permettere di andare oltre la fine di quest’anno, possibilmente ci impegneremo con tutte le nostre capacità per poterla portare nel Consiglio del mese di dicembre, ma se l’obiettivo è quello di una delibera pienamente condivisa, io credo che a quel punto se c’è anche un dibattito che si prolunga di un po', non è un grave fatto ma semmai un fatto positivo per raccogliere i contributi positivi di tutti. Ci sono anche problemi di natura tecnica, ed abbiamo dato già incarico al segretario di studiare le modalità per poter intervenire su alcune questioni, quindi dovremo individuare anche questi aspetti tecnici. Quindi l’impegno dell’Amministrazione è di arrivare ad una proposta verso la metà di novembre per poterla portare nella discussione della Commissione, e se è possibile alla discussione del primo Consiglio Comunale di dicembre, ma se dovessimo avere bisogno di qualche altro giorno per approfondire ulteriormente, credo che non sia un grosso problema, per fare delle proposte di soluzione più efficaci. Grazie. MENGHI – Comitato Anna Menghi – per mozione d’ordine Volevo dichiarare che nonostante ci sia volontà di costruire un obiettivo comune, alla luce delle dichiarazioni di una forza politica del capogruppo di rifondazione comunista che ha dichiarato poc’anzi che l’atto da parte dell’opposizione era un atto dovuto, noi non parteciperemo al voto considerando estremamente gravi le dichiarazioni fatte da chi poco tempo fa si alleò con la destra. s:\segrcons\anno2001\discuss\discu98.rtf 107