11novembre,08 - via Paolo Sarpi

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Conto alla rovescia. A una settimana dall’avvio il monito dell’imprenditore Sun
Sarpi, sale la tensione per la Ztl: «Comunità cinese esasperata»
Il portavoce: «Potrebbe bastare poco per far scoppiare un nuovo caso, De Corato
responsabile di eventuali conseguenze».
Davide Comunello
Milano
«La comunità cinese è tesa ed esasperata, ho paura che potrebbe bastare poco per far
scoppiare un altro caso». A sei giorni dall’avvio della Ztl in via Paolo Sarpi, l’impren ditore Luigi Sun prende il polso agli umori del dragone e lancia l’allarme sul rischio
che si possano ripetere i fatti del 12 aprile 2007, quando una multa dei vigili urbani a
una commerciante cinese fece insorgere il quartiere. «Voglio scongiurare che si possano
ripetere situazioni di quel tipo - continua Sun, ex capocordata del trasloco in via dei
Missaglia - Si tratta però di una possibilità, ci sono tutte le premesse affinché si crei una
situazione di tensione Sun, peraltro, rileva le divisioni all’interno della stessa comunità
cinese, frammentata in «troppe associazioni: nessuno ha voglia di fare massa critica per
articolare proposte e rimedi e così è più facile che si creino problemi».
Eppure, per Sun, questo non basta a scusare il Comune: «Senza dubbio c’è un
accanimento, il percorso verso la Ztl poteva essere fatto un passo alla volta - continua
l’imprenditore - Il vicesindaco De Corato ha voluto invece andare avanti ed è perquesto
che si dovrà assumere tutte le responsabilità di quello che potrebbe succedere ».
La requisitoria di Sun è dura e va ad abbattersi anche sulle isole di cemento che hanno
ristretto la carreggiata: «Non solo non sono necessarie - è la bocciatura – Ora la via è
diventata davvero orrenda ».
Così, per ora, ai grossisti non resta che «rassegnarsi o andarsene: continua a mancare
un progetto comune - conclude Sun - Con la crisi in corso non c’è ricchezza sufficiente
per ipotizzare traslochi di massa». Missaglia è tramontata, ma Lacchiarella? «Forse può
sbloccarsi, ma ci vorrà del tempo». <
L’accusa
«C’è un accanimento, il percorso poteva essere fatto un passo alla volta, senza fretta»
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