IL CATALOGO DEGLI UMANI TRA ‘800 E ‘900
Dal 18 settembre al 28 febbraio oltre 800 immagini e oggetti etnologici in
mostra al Museo della Figurina e al Museo civico archeologico di Modena
Gli abiti, le tradizioni, le abitazioni, la caccia, l’uso del fuoco, ma anche le
tecniche approntate dalle mamme per trasportare i bambini, i giochi e le forme
di comunicazione. Si tratta di un vero e proprio “catalogo degli umani”
realizzato attraverso oltre 800 figurine e diversi album la mostra “People”,
aperta al Museo della Figurina di corso Canalgrande 103 e al Museo Civico
Archeologico Etnologico di viale Vittorio Veneto 5 dal 18 settembre 2009
(inaugurazione alle 18.30) al 28 febbraio del prossimo anno.
Curata da Maria Giovanna Battistini e Ilaria Pulini, organizzata e prodotta dal
Museo Della Figurina e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in
collaborazione con il Museo Civico Archeologico Etnologico, la mostra rientra
tra le iniziative del Festival filosofia, in programma a Modena, Carpi e
Sassuolo dal 18 al 20 settembre e dedicato quest’anno al tema della comunità.
L'esposizione è volta ad evidenziare come l'idea di comunità intesa in senso
etno-antropologico abbia orientato e determinato la produzione di un
notevolissimo numero di serie e di collezioni di figurine a partire dalla fine del
XIX secolo.
La mostra è aperta venerdì 18 settembre dalle 9 alle 23, sabato 19 dalle 9 alle 2
di notte, domenica 20 dalle 9 alle 20 e, nei giorni seguenti, da martedì a venerdì
dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle
18, lunedì chiuso, informazioni ai numeri 059 2033090/2032940 e in internet
(www.museodellafigurina.it).
Al Museo della Figurina la vetrina di 12 metri per le mostre temporanee ospita
le sezioni “Le Terre”, “Attraverso i luoghi”, “Americhe, Africa e Medio
Oriente”, “Asia e Oceania”, “Il catalogo degli umani”, “Quotidianamente” e
“Tra materiale e immateriale”. Una sezione è interamente dedicata ad un
raffronto tra oggetti provenienti dalle raccolte civiche e la loro
rappresentazione in figurina. Al Museo Civico Archeologico Etnologico le
figurine relative ai grandi esploratori, alle colonie, al rapporto tra il mondo
occidentale e l'altro, alle materie prime e all'artigianato, dialogano con i
materiali dell'allestimento permanente, in un continuo gioco di rimandi.
L'attuale grado di sviluppo dei mezzi di comunicazione ha prodotto nuove
tipologie di comunità non più basate sulla vicinanza fisica, ma sul desiderio di
condividere interessi e passioni che vanno oltre i confini geografici. Ben altra
situazione si presentava nell'Ottocento quando, in seguito alla colonizzazione,
l'Occidente “civilizzato” e dominato dall'idea del progresso entrava in contatto
in maniera dirompente con il tema dell'”altro” e dell'”altrove”, sia in senso
culturale che in senso geografico. È l'epoca che vede lo sviluppo della
disciplina antropologica a partire dalla storia naturale e la nascita dei primi
grandi musei di antropologia e di etnografia. Le figurine, che proprio negli
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stessi anni vedono un enorme sviluppo come mezzo pubblicitario e didattico,
risentono di questo clima, al punto che i popoli del mondo divengono oggetto
di un'infinita quantità di raffigurazioni.
L'ardore positivistico permea la scelta dei temi da trattare, spesso affrontati in
maniera comparativa come voleva l'antropologia dell'epoca influenzata
dall'evoluzionismo: venivano confrontati gli usi, i costumi, le tradizioni, i
caratteri somatici dei popoli, alla maniera delle prime foto segnaletiche, basate
sulla concezione fisiognomica.
L'occhio dell'osservatore, del classificatore occidentale, resta quasi sempre
fuori campo, quasi ad evidenziarne una presunta quanto asettica neutralità. In
realtà, il significato che emerge dalla lettura delle immagini è molto meno
neutro di quanto le didascalie che le accompagnano vogliano far apparire: pur
mostrando tutto il fascino per ciò che è esotico e la meraviglia per la diversità,
in esse traspare l'etnocentrismo di un’epoca in cui i popoli cosiddetti
“primitivi” vengono collocati in cammino verso una meta che non può essere
nient'altro che il progresso occidentale ed europeo. Lo stesso colonialismo
viene visto come una pratica civile e gentile e nessun accenno viene fatto agli
aspetti conflittuali e frequentemente brutali che lo hanno contraddistinto.
La mostra è accompagnata da un catalogo dell'editore Franco Cosimo Panini
che ripropone la suddivisione in sezioni delle due sedi, un testo scientifico di
Ilaria Pulini, direttrice del Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena,
e un apparato iconografico di oltre 800 immagini.
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TACCUINI E TATTUAGGI CON I SIMBOLI DELL’AFRICA
Al Museo della Figurina installazione realizzata dall’Istituto d’arte Venturi
Si intitola “Worlds. Le mappe degli adinkra” ed è stata realizzata dall’istituto
d’arte Venturi di Modena l’installazione che accompagna al Museo della
Figurina di Modena la mostra “People”, aperta dal 18 settembre al 28 febbraio.
Appositi taccuini raffigurano e spiegano i simboli adinkra, che derivano dall’
antica tradizione africana di decorazione delle stoffe del popolo Ashanti. I
simboli sono circa quattrocento, ma si aggiungono continuamente nuovi
elementi elaborati dalla vitalità delle tradizioni artigianali, una sorta di alfabeto
simbolico in continua costruzione, la cui sapienza grafica è in grado di
generare un linguaggio astratto di grande forza comunicativa.
I taccuini verranno dati in omaggio durante l'inaugurazione della mostra. In
concomitanza, chi lo desidera potrà scegliere un simbolo con il quale farsi fare
un tatuaggio temporaneo. Il progetto è ideato da Antonella Battilani, docente di
grafica all’Istituto d’arte Venturi e realizzato dai suoi studenti coordinati da
Debora Vallicelli del corso di Comunicazione visiva.
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TAVOLA DEI MATRIMONI DA INDIA, GIAPPONE E MAGHREB
Sabato 19 settembre alle 18 iniziativa eno-gastronomia al Museo della Figurina
Nello scenario multiforme e variegato della mostra “People”, il locale Fusorari
Cibi&Viaggi propone suggestivi momenti eno-gastronomici. Traendo
ispirazione da alcune figurine esposte dedicate ai riti nuziali, sabato 19
settembre alle 19 verrà ricreata nella sala espositiva del Museo della Figurina
l'atmosfera dei matrimoni di tre culture diverse: indiana, giapponese e
maghrebina. Il buffet prevede un'offerta gastronomica composta da spuntini e
bevande etniche, serviti dagli sposi in costumi originali, con utensili e tessuti
caratteristici. Nelle settimane successive, Fusorari Cibi&Viaggi proporrà “Le
cene dei matrimoni”, occasioni conviviali che abbinano appuntamenti culturali
con cibi di provenienza maghrebina, indiana e giapponese.
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CON FOTO E SAGOME SI COSTRUIRA’ LA COMUNITA’
Sabato 19 e domenica 20 settembre iniziativa al Museo della Figurina
L'utilizzo e la diffusione della parola "extracomunitario" porta a riflettere su
cosa intendiamo per comunità, se esista una sua rappresentazione condivisa da
persone che vivono nello stesso luogo o se, al contrario, ognuno abbia una
versione personale. Sabato 19 e domenica 20 dalle 16 alle 18, in occasione del
Festival filosofia, il Museo della Figurina propone “Chi è fuori è fuori, chi è
dentro è dentro!”. La proposta è di farsi fotografare insieme alle riproduzioni di
alcuni personaggi o “abitando” le sagome che li rappresentano, con la possibilità
di scegliere chi appartiene e chi è escluso dalla propria comunità. Le foto delle
diverse comunità venutesi così a creare verranno esposte nel chiostro di Palazzo
Santa Margherita. L’iniziativa è a cura di Elena Bergonzini.
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