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CHE COS’E’ LA CRETA?
“Creta” è il nome comunemente attribuito a una roccia sedimentaria che è più
corretto chiamare “argilla”. Essa si trova in natura e ve n’è in grande
abbondanza sparsa su tutta la superficie terrestre; costituisce la maggior parte
dei terreni agricoli e si trova in grande quantità nei fondali marini (fra i 4OOOe
i 6OOOm di profondità).
Non è semplice determinare la composizione dell’argilla, poiché deriva dalla
frantumazione e polverizzazione di rocce, spesso di tipo granitico, inoltre in
essa sono spesso presenti impurità derivate dalla decomposizione di materia
organica.
In relazione alla loro composizione, le argille hanno caratteristiche differenti. In
primo luogo il colore. Vi sono depositi ricchi di caolino (roccia sedimentaria) e
poveri di ossidi di ferro che hanno una colorazione più chiara e vicina al bianco.
Questo tipo d’argilla viene sfruttato per l’industria della porcellana. Vi sono
anche argille con maggior presenza di ossidi di ferro che hanno colorazioni che
spaziano nella gamma del rosso.
L’argilla più comune, la nostra creta, quella grigiastra, contiene una maggior
quantità di impurità di origine organica e ha buone proprietà di modellabilità.
Altra caratteristica di questo materiale è la “grassezza”che dipende dal
rapporto di quantità tra la parte realmente argillosa e la parte sabbiosa:
maggiore è la prima, maggiore è la grassezza dell’argilla quindi maggiore è la
sua plasticità.
Gli usi di questa ricchezza naturale sono tra i più disparati: dalla produzione di
materiali per l’edilizia a quella di coloranti e di cosmetici; le argille sono inoltre
utilizzate in vari rami dell’industria (farmaceutica, olearia, etc.....)
Naturalmente uno degli impieghi che può maggiormente interessare adulti e
bambini è quello legato alla produzione artistica.
L’argilla può essere acquistata nei colorifici e nei negozi che forniscono articoli
per le belle arti.
Come allestire un laboratorio
Sono materiali indispensabili:
-teli di nylon da stendere sui tavoli
-vecchie camicie o grembiuli
-tavole di compensato da utilizzare come piano d’appoggio per lavorare
-contenitori per l’acqua (meglio se vaschette) per bagnarsi le mani
all’occorrenza
-spugne
-filo di ferro sottile e tappi di sughero (per costruire l’attrezzo che permette
di tagliare il pane d’argilla)
-mattarelli da cucina, coltelli, oggetti di diverso genere adatti a lasciare
una traccia o un’impronta (conchiglie, foglie pigne, viti, stuzzicadenti tappi
tessuti bottoni, stoffe, pizzi.......)
L’argilla non utilizzata, al termine dell’attività, va conservata avvolta in stracci
bagnati o in sacchetti di plastica, per evitare che si asciughi. Nel caso in cui
l’argilla abbia perso troppa acqua, è sufficiente metterla a bagno per il tempo
necessario a farle riassorbire la quantità d’acqua indispensabile per renderla
nuovamente modellabile.
Che cos’è la barbottina?
L’argilla essiccata, pestata con un batticarne o polverizzata, sciolta in acqua
fino a ottenere una consistenza cremosa, verrà usata come collante.
L’argilla lavorata che s’intende conservare, richiede di passare per un processo
di cottura dopo l’essicazione. Attraverso questo trattamento, i manufatti
diventano più resistenti; inoltre il materiale grigio acquisisce la tipica
colorazione rossastra dei mattoni, quello grigio chiaro diviene rosa scuro,
quello bianco diviene ancora più chiaro.
La possibilità di lavorare intorno a tavoli comuni favorisce i processi di
apprendimento cooperativo, creando un clima idoneo all’esplorazione delle
possibilità offerte dal materiale e alla creatività.
La predisposizione iniziale dello spazio e il suo riordino, rivestono una funzione di
particolare importanza nelle valenze educative che il laboratorio di manipolazione
dell’argilla veicola.
La lavorazione della creta appare quindi come un’esperienza didattica di grande
rilevanza, anche educativa. I benefici di tale attività, che avvicina adulti e bambini,
sono riscontrabili solo dove esiste, la disponibilità a mettersi in gioco, su un terreno
che si presenta inizialmente piuttosto incerto e che pare non avere né forma, né
colore, né contorni significativi, proprio come quando ci si trova, al principio del
percorso, davanti al grigio e anonimo blocco d’argilla.
Avete mai provato a mettere le mani nella creta?
E’ ora di farlo !!!
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