LA COMUNICAZIONE MANIPOLATA O LE MANIPOLAZIONI DELLA/NELLA COMUNICAZIONE ? Prof. Leandro Petrucci BIBLIOGRAFIA • Anthony Pratkanis e Elliot Aronson, L'età della propaganda. Usi e abusi quotidiani della persuasione, (titolo originale: Age of propaganda. The everyday use and abuse of persuasion), Il Mulino Editrice, Bologna 2003 • Eldon Taylor, Programmazione mentale, dal lavaggio del cervello alla libertà di pensiero, (titolo originale: Mind programming), Edizioni Il Punto d'Incontro, Vicenza 2011 • N. F. Dixon. Subliminal Perception: The nature of a controversy. (in inglese) New York, McGraw-Hill, 1971. • Stefano Marzorati. Dizionario dell'horror rock Sugarco, 1993 • Graeme Donald. When the Earth Was Flat. All the Bits of Science We Got Wrong (2012) - Il cugino di Darwin - Le (clamorose) cantonate della scienza (2013) pp.80-92 • E. Perucchetti, Le origini occulte della musica, Vol I, Il sentiero oscuro, da Mozart agli anni Settanta, UNO editori, 2014; • E. 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Bonaiuto, La trappola delle sette, Editore Sempre, Rimini, 2011. TERMINE • Messaggio subliminale (dal latino sub, sotto, e limen, soglia, in riferimento al confine del pensiero conscio) è un termine mutuato dal linguaggio della pubblicità che in psicologia si riferisce ad un'informazione che il cervello di una persona assimilerebbe a livello inconscio. Si tratta di un segnale o di una stimolazione destinata a raggiungere la psiche del soggetto proprio al di sotto del limite assoluto della sua coscienza. Esso viene tradizionalmente inteso come la più quantità più piccola di energia stimolante che l'osservatore avverte il 50% delle volte, cominciando dalla quantità zero ed aumentando gradualmente. Con il termine «percezione subliminale» si indica perciò il fenomeno secondo il quale stimoli non avvertibili a livello conscio perché troppo deboli, troppo confusi o perché troppo rapidi, possono tuttavia influenzare il comportamento di un individuo. Secondo l'opinione di molti ed autorevoli scienziati, tali stimoli sfuggono all'orecchio, agli occhi, ai sensi e penetrano nel profondo subcosciente dell'individuo, che viene così raggiunto a sua insaputa da questa sottile ed insospettabile forma di aggressione. La sua intelligenza cosciente e la sua volontà non sono in stato di allerta, né sono in grado di portare un qualsiasi discernimento, per cui il subcosciente - obiettivo primario di questa scorretta forma di seduzione - capta il messaggio e lo decodifica, per poi trasmetterlo all'io cosciente in forma di suggestione, che tuttavia l'individuo, grazie al libero arbitrio, può sempre rifiutare. A seconda del senso esterno attraverso cui il messaggio subliminale penetra nella mente umana, i messaggi si differenziano in messaggi «visivi» e messaggi «verbali» o «fonetici». Nel primo caso si tratta, come abbiamo visto, di un fotogramma, di un flash o di un'immagine occultata che, dopo essere sfuggiti all'attenzione vigile dell'ignaro spettatore, vanno, con la mediazione della retina e del nervo ottico, ad annidarsi nel suo subcosciente più profondo, rimanendovi in attesa di un possibile utilizzo. Il messaggio subliminale «verbale» o «fonico», oggetto più immediato del nostro interesse, viene invece trasmesso sotto forma di parole velate che, tramite la via regale del nervo uditivo, penetrano nel subcosciente dell'ascoltatore bypassando le sue difese ed andando ad imprimersi nella sua memoria. STORIA L’evento che portò alla ribalta l'argomento della pubblicità subliminale è ormai molto noto. Nel 1957 James Vicary, uno studioso di marketing, durante la proiezione del film Picnic (Joshua Logan, Usa, 1955) mandò sullo schermo tramite un apposito strumento, le scritte «bevete Coca-Cola» e «mangiate pop corn». Il tempo di proiezione, 1/3000 di secondo, risultava così breve da rendere impossibile la visione agli spettatori. Alla fine del film si scopri che vi era stato un consumo medio di Coca-Cola e pop corn statisticamente superiore alla media (rispettivamente del 18% e 57%), dal che se ne dedusse che il comportamento d'acquisto era stato condizionato da quel messaggio non visto. Per fare ciò non hanno inserito dei messaggi pubblicitari tra i fotogrammi del film, ma hanno utilizzato una particolare apparecchiatura denominata tachistoscopio, uno strumento che permette di proiettare immagini a diverse velocità usato spesso nei test psicologici e nella valutazione di figure e scritte pubblicitarie. Brevettato nel 1962 dal Dott. Hal Becker, dell’Università di Tulane, il tachistoscopio ad alta velocità è un proiettore lampeggiante usato per imprimere parole ed immagini nella mente della gente a frequenze molto elevate. Inizialmente tale invenzione doveva essere utilizzata a favore di attività sociali, come per esempio indurre a guidare con prudenza, non bere ecc., attraverso l’uso del mezzo televisivo e anche in programmi di 12 settimane per obesi, che permettevano di ridurre il peso in eccesso qualora altre tecniche non avessero funzionato. Per alcuni ricercatori la frequenza di stimolazione più efficace è di 1/3000 di secondo, ciò significa che un’immagine, una scritta o qualsiasi altro stimolo dura 333,3ms (microsecondi), tuttavia pare che una piccola percentuale di persone percepisca i flashes (lampeggi) del proiettore. (da http://persuasionesubliminale.it/cenniteorici/nascita-dei-messaggi-subliminali/ ) Il summenzionato Dr. Becker era considerato il principale ricercatore nel campo del subliminale quando presentò al commercio al dettaglio una versione aggiornata del tachistoscopio, un congegno misteriosamente battezzato da Becker «little black box» («piccola scatola nera»). A dire il vero, l’apparecchiatura consiste in un registratore di cassette autoreverse in grado di ricevere, mixare e trasmettere materiale da due fonti separate. Inoltre, esso è regolato in modo che solamente una delle due fonti è subliminalmente percepibile. La piccola «scatola nera» è stata usata a partire dal 1978 per diffondere messaggi che inducono all’onestà inseriti nelle musiche di sottofondo. Nascosti nella musica di fondo presente in almeno trentasette supermercati negli Stati Uniti ci sono i piccoli promemoria di Becker: «Be honest: do not steal. I am honest: I will not steal» («Sii onesto: non rubare. Sono onesto: non ruberò»). Le parole variano leggermente, ma la comunicazione rimane la stessa, 9.000 volte all’ora (Cfr. «Secret Voices», in Time, del 10 settembre 1979, pag. 71). Il giornale Time, che fece conoscere al grande pubblico l’apparecchiatura in un articolo del 1979, descrive così il suo funzionamento: «Un acquirente in un grande magazzino raccoglie una sciarpa, si guarda attorno in modo furtivo, la piega in fretta e se la infila in tasca. Poi gli sovviene un secondo pensiero. Tira fuori la sciarpa, la liscia e la rimette al suo posto. Un’altra vittoria dell’onestà? Non completamente. Questo cambiamento di attitudine viene accreditato ad un congegno che i direttori dei supermercati chiamano la loro “piccola scatola nera”, un tipo di coscienza elettronica. La scatola diffonde nell’ambiente musica di sottofondo che cela il messaggio “io sono onesto, non ruberò”, ripetuto rapidamente... ad un volume molto basso». Questa apparecchiatura funziona veramente? Una catena di supermercati dell’Est Coast pagò Becker e il suo partner, Louis Romberg, uno scienziato comportamentale canadese, una parcella di 10.000 dollari per i loro servizi. Un compenso vertiginoso certo, ma la società riportò una diminuzione del 37% dei furti in un periodo di nove mesi. L’ammontare totale che la società risparmiò fu di quasi 600.000 dollari! Questa stessa apparecchiatura - che utilizzava cassette audio e video - ricevette un riconoscimento dalla New Orleans Medical Society come un valido strumento per un programma di riduzione di peso che Becker e Romberg operano da anni. Tale programma di dodici settimane, che utilizza nastri contenenti stimoli subliminali, ha avuto successo con numerosi pazienti, molti dei quali avevano dovuto ricorrere a terapie psichiatriche. L’invenzione di Becker è stata usata anche da un’agenzia immobiliare di Toronto per galvanizzare i suoi agenti di vendita con messaggi del tipo: «I love real estate. I will prospect for new listings and clients each and every day» («Io amo gli immobili. Cercherò nuovi elenchi e clienti uno ad uno e ogni giorno»). Anche il football professionista è stato coinvolto nel gioco del lavaggio mentale utilizzando l'addestramento silenzioso di Becker per aumentare i discorsi di incoraggiamento ad una squadra della National Football League («Lega Nazionale di Football») della quale non conosciamo il nome. Inoltre, alcune squadre canadesi di hockey di Montreal utilizzano l’«allenamento» subliminale negli spogliatoi. Infine, l'inventore della scatola nera afferma di prevedere che i promemoria celati potranno assumere un’attività legale come se fossero una specie di «madrina»: «Non vedo la ragione per cui non si possa condizionare l’ambiente nello stesso modo in cui ora condizioniamo l’aria». Infatti, Becker pensa che l’inserimento di stimoli subliminali alla televisione, con o senza il consenso del pubblico, sia una buona idea. Chiaramente, egli precisa, che userebbe questo stratagemma per contrastare situazioni negative come la guida in stato di ebbrezza o l'abuso di droga: «Potremmo eliminare i problemi di peso che affliggono la nostra generazione e ridurre il costo dell’assicurazione automobilistica del 50%». E gli abusi? Becker afferma di non essere affatto preoccupato per eventuali abusi, in quanto le sue piccole scatole nere contengono meccanismi di sicurezza che impediscono di cambiare il contenuto dei messaggi subliminali da parte chiunque altro tranne lui. (Naturalmente, questo modo di pensare dà per scontato che Becker sappia ciò che è meglio per ognuno dei suoi inconsapevoli ascoltatori). Becker sostiene di avere inizialmente sperato che gli utenti della sua apparecchiatura venissero pubblicamente a conoscenza della sua presenza affiggendo cartelli che, ad esempio, nel caso di un grande magazzino, affermassero: «Lei sta per essere trattato dal nostro sistema di rafforzamento dell’onestà e di deterrenza dei furti». Nondimeno, i suoi clienti hanno finora rifiutato di esporre simili annunci temendo di farsi una pubblicità negativa e di essere querelati dall’American Civil Liberties Union («Unione Americana per le Libertà Civili»). Gli abusi sembrano comunque più fattibili, vista la difficoltà nello scoprire la presenza di stimoli subliminali. Molti ricercatori cui è stato permesso di analizzare un campione di esemplari di nastri, anche se dotati di attrezzature sofisticate, non sono stati in grado di isolare stimoli subliminali occulti. Inoltre, come indica l'esperto di persuasione subliminale Wilson Bryan Key, nel suo libro Clame Plat Orgy, la maggior parte degli psicologi sa poco o nulla sulle apparecchiature brevettate da Becker, anche se dozzine di dirigenti d’azienda che lavorano nel campo della pubblicità seguono la sua ricerca sul subliminale da anni . Di conseguenza, Key fà notare che non si può essere certi del fatto che tali apparecchiature non siano mai state utilizzate in questi ultimi trent’anni, un fatto più che probabile visto che lo standard morale di base dell'industria pubblicitaria americana è il «Grande Dollaro». L’ulteriore deduzione che seguiva era incredibile: si prospettava l'ipotesi di poter influenzare i consumi di una persona semplicemente proponendole dei messaggi di cui essa stessa rimaneva ignara. Quando i risultati di questo esperimento divennero di dominio pubblico si accese immediatamente in America un forte dibattito etico sulla tecnica. La questione attirò l'interesse del mondo industriale perché, come disse Vicary: Il miraggio che questa forma persuasiva potesse incrementare il fatturato delle aziende fece trovare finanziatori interessati ad approfondire il tema, tanto che nacquero le prime agenzie specializzate in pubblicità subliminale. (da http://www.disinformazione.it/pubblicita_subliminale.htm ) • • • Si cominciò a parlare pubblicamente di questi messaggi quando Vance Packard pubblicò il libro I persuasori occulti. Poco dopo egli rese pubblici i risultati di un suo studio in cui egli affermava che gli avventori di quel famoso cinema in cui venivano inseriti brevi messaggi subliminali di tipo pubblicitario nei fotogrammi del film ("bevi Coca-Cola" e "mangia popcorn") aumentavano effettivamente i consumi dei prodotti in questione. Sebbene per un certo periodo le agenzie pubblicitarie abbiano mostrato interesse per questo possibile metodo di condizionamento, oggi quasi nessuno si affida a tali metodi per condizionare gli acquisti dei potenziali clienti, anche se rimangono diffuse numerose teorie cospirative sul fenomeno. Successe infatti che dopo il 70 il subliminale, quel «qualcosa che non si percepisce bene», sarebbe andato a sostituire i decenni di studi sulla comunicazione persuasiva, che si arrovellava su come far cambiare opinione alla gente, ignorando gli aspetti principali che questi studi avevano già individuato: le caratteristiche della fonte (l'aspetto fisico, l'importanza percepita, la credibilità, ecc.), la struttura del messaggio (la coerenza argomentativa, la logicità interna ed esterna, ecc.), il medium utilizzato (il gruppo, la televisione, la radio, ecc.). Ma sarà ancora la strada dell'inconscio che verrà battuta, qualche anno più tardi (1970), da un altro celebre protagonista della saga del subliminale: il professor Wilson Bryan Key, un ricercatore di marketing che diventerà famoso per le scoperte sulle «figure subliminali», nascoste nelle normali immagini pubblicitarie, che avrebbero la proprietà di sedurre lo spettatore. Anche questa proposta di Key e i suoi libri ebbero molto successo, trovando nel grande pubblico entusiasti sostenitori disposti a credervi, nonostante i risultati sperimentali successivi non concordassero con le sue ipotesi. • Il successo «di pubblico» di questa tecnica fu enorme e quasi inversamente proporzionale alle prove scientifiche della sua efficacia, ancora oggi rileviamo nelle nostre ricerche sul cinema (e sul product placement) residui di alcuni fantasmi di allora. Cercando le cause di questo successo, la letteratura pare ormai concordare su alcune spiegazioni. 1) La prima è contenuta nel discorso fatto finora sui mass media. Giornali, Tv, cinema, radio fecero da cassa di risonanza al fenomeno subliminale: quando un argomento stuzzica e incuriosisce, infatti, questo si propaga da solo, come se il sassolino lanciato quasi sbadatamente da Vicary, scendendo a valle, avesse provocato una valanga. 2) • Vi è una seconda spiegazione, di tipo psicologico, su cui concorda la letteratura: la strana facilità che ebbe il tema del subliminale ad attecchire nell'opinione pubblica, grazie al clima sociale che si respirava in quel tempo. Si era all'inizio di una stagione sociopolitica particolare, in cui si stava sviluppando il timore che un pugno di uomini di potere potesse usare questi mezzi per condizionare la popolazione, piegandola ai proprio scopi. Nel 1958 William Dawson, un rappresentante del Congresso, guidò una battaglia contro il subliminale affermando che potesse «essere usato per scopi politici»'. Si temeva uno scenario orwelliano di un'umanità annichilita e impotente di fronte a chi detiene gli strumenti della propaganda: un mondo di zombi al servizio di un qualsiasi big brother fu evocato con particolare insistenza nei confronti della pubblicità subliminale. Non era infrequente vedere rappresentati i piani alti del potere politico come una cricca di burattinai interessati solo che le persone facessero i movimenti da loro voluti, nullificando il libero arbitrio del singolo cittadino in favore dei propri interessi personali. Questo comportamento di massa, conosciuto alla psicologia e ben descritto dalla cosiddetta «teoria della cospirazione», consiste nella tendenza a imbastire trame spesse e complicate intorno ad argomenti che abbiano certe caratteristiche, come il non essere supportati da prove certe, non essere «falsificabili». Questi eventi sono gli omicidi politici, come quello del presidente Kennedy (1963), trame politiche come quelle del Watergate (1973) o del nostrano «caso Ustica» (1980), le vicende delle sette (come i suicidi di massa), l'operato delle agenzie di spionaggio (come il caso MkUltra della Cia). Su questa interpretazione, tramite la teoria della cospirazione, converge gran parte della letteratura. CARATTERISTICHE • Il messaggio è trasmesso attraverso scritte, suoni o immagini che trattano un qualsiasi argomento che nasconde al suo interno - come in un codice cifrato - ulteriori frasi o immagini avulse dal contesto iniziale che rimarrebbero inconsapevolmente nella memoria dell'osservatore. • Alcuni studi mostrano che i messaggi subliminali stimolano alcune specifiche aree del cervello tuttavia altre ricerche svolte in merito avrebbe rilevato che tali messaggi non producono alcun effetto marcato o duraturo nel comportamento umano. • Essenzialmente lo scopo di un messaggio subliminale sarebbe, se inserito nei comunicati pubblicitari, di invogliare il consumatore ad acquistare uno specifico prodotto. Oppure, attraverso la scrittura e la grafica in genere ed anche attraverso il suono, potrebbe servire a propagandare pensieri ed ideologie di qualsiasi natura, compresa la propaganda politica e/o elettorale. Alcuni stimoli che raggiungono il subconscio possono avere un qualche piccolo effetto sulle emozioni ed il comportamento, ma è da sottolineare il fatto che ad oggi non è provata alcuna efficacia di questi messaggi nascosti nelle pubblicità. TIPOLOGIE Messaggi scritti In una frase, paragrafo o testo possono nascondersi dei messaggi rintracciabili ed evidenziabili solo leggendo la medesima frase al contrario o solo le iniziali di ogni parola oppure ancora le iniziali della riga. I modi e le tecniche possono essere i più disparati. Per esempio la parola fnord, derivata dalla Trilogia degli Illuminati di R. Shea e R.A. Wilson, è spesso sinonimo di messaggio subliminale. Messaggi sonori È noto che l'orecchio e l'occhio umano sono in grado di percepire una determinata gamma di frequenze d'onda. Come qualunque gamma di valori, questo intervallo ammette un certo errore in eccesso e in difetto, sia all'estremo superiore che inferiore, non avendo senso dare una misura senza una relativa dispersione. È altresì noto che fra la ricezione del segnale visivo o sonoro nell'organo e la sua rielaborazione cerebrale intercorre un tempo finito, seppure molto breve: anche in questo caso, non avrebbe senso fisico postulare due azioni simultanee agenti a distanza. Combinando queste due considerazioni, può essere definita una gamma ristretta di frequenze d'onda e di tempo (sia audio che video) che sono percepite dall'organo, ma non interpretate dal cervello, presenti nell'inconscio come messaggi subliminali, ma estranei alla coscienza. Similmente ai messaggi di natura visiva, anche i messaggi «verbali» o «fonici» vengono trasmessi nel modo più furtivo possibile, facendo uso di diverse tecniche: 1. La prima, detta preconscious message («messaggio preconscio»), consiste nel registrare una frase ed inserirla al dritto nel master dell'album ad un volume talmente basso da riuscire a stento a distinguere le parole che la compongono. A volte, tali messaggi vengono deliberatamente alterati accelerandone o rallentandone la velocità di circa otto volte rispetto al numero ottimale di giri. All'ascolto si presentano come un cinguettio molto veloce. 2. La seconda, molto più utilizzata della precedente, è stata denominata backward masking process («procedimento del mascheramento rovesciato»), o più semplicemente backmasking, backmask o backtrack. Come suggerisce lo stesso termine, si tratta di una o più parole registrate in precedenza, che vengono successivamente rovesciate e riversate, usando alte (17.000/20.000 cicli al secondo) o basse frequenze (14/20 cicli al secondo, al momento del missaggio finale nel master in una delle ventiquattro piste dei multitraccia di cui dispongono gli ingegneri del suono negli studi di incisione. Tali parole, indistinguibili e prive di alcun senso se ascoltate al dritto, diventano perfettamente intelligibile solo quando il disco, la musicassetta o il CD-ROM vengono ascoltati in senso inverso, così come le parole scritte rovesciate possono essere lette riflettendole in uno specchio. In generale, l'individuazione di questo tipo di messaggi - detta in gergo tecnico backward unmasking («smascheramento all'indietro») - è facilitata dal fatto che essi si presentano all'ascolto come un groviglio di suoni assolutamente incomprensibili e prive di alcun significato, che un ascoltatore non particolarmente attento potrebbe scambiare per un idioma a lui sconosciuto, ma il cui suono inspirato non sfugge all'orecchio affinato ed allenato a questo genere di ricerche. Per supplire alla vulnerabilità di questo tipo di messaggi, che rischia di facilitarne oltre modo l'individuazione, si provvede in sede di mixaggio a camuffarli ricorrendo a diversi accorgimenti: in certi casi, ad esempio, si provvede ad una sovrapposizione del messaggio con un assolo di chitarra elettrica distorta o di altri strumenti, o a distorcerlo con un'eco che lo renderanno meno distinguibile. 3. Accanto ai backmaking «verbali» rovesciati, esiste un'altra categoria di messaggi molto più celata, e quindi assai più ardua da individuare in fase di l'ascolto in chiaro: i messaggi bifronti. Per definizione, bifronte è una parola o una frase che scritta o letta da sinistra verso destra ha un proprio significato, e scritta o letta da destra verso sinistra ne assume un'altro completamente diverso, ma sempre di senso compiuto. Esempi tipici di questo fenomeno - noto da sempre agli enigmisti - sono le parole Eva\Ave, Ossa\Asso, Ocra\Arco, Roma\Amor, Acetone\Enoteca, Egida\Adige, God\dog o le frasi E tra di noi si vela\A le visioni d'arte, Era in rotta\Attorniare, ecc... In definitiva, si tratta di una o più parole la cui caratteristica specifica è, come indica l'etimologia stessa di questo vocabolo, quella di sottintendere altre parole, la cui prima lettera diventa l'ultima dell'altra parola e viceversa a seconda da dove si inizia la lettura. Nel caso specifico di parole cantate, si tratta di un testo a cui soggiace un vero e proprio contro-testo di cui l'ascoltatore non sospetta minimamente l'esistenza perché, nell'ascolto al dritto, nulla ne tradisce la presenza. Vogliamo però precisare che, diversamente delle parole bifronti che abbiamo appena elencato, frutto della semplice inversione della lettura, questi contro-testi, soprattutto quando al dritto sono in lingua inglese, nascono dalla combinazione fonetica dei suoni invertiti, per cui non riuscirebbe a ricostruire tale messaggio chi cercasse di ottenerlo leggendo semplicemente in modo rovesciato il testo delle canzoni. NELLA MUSICA Alcuni hanno sostenuto di aver trovato messaggi subliminali anche nella musica. Essi ritengono di aver trovato messaggi di varia natura; commerciale, promozionale, scherzosa ma anche di natura satanista e istigante al suicidio e omicidio. Questi ultimi tre sono i tipi di messaggi che più hanno attirato l'attenzione dei mass media e del pubblico e hanno reso oggetto di critica gruppi musicali come Beatles, Queen, Led Zeppelin, Judas Priest e altri. Alcuni messaggi nascosti si troverebbero anche nelle copertine degli album dei Beatles: ad esempio la celebre copertina di Abbey Road. Ad esempio il brano Better by You Better Than Me spinse i Judas Priest in tribunale con l'accusa di aver istigato due ragazzi al suicidio, dato che alcuni critici avvertirono nella registrazione l'esclamazione Do It! Do It! (Fallo! Fallo!)[13]. UN’OBIEZIONE FREQUENTE Una delle obiezioni che più spesso viene sollevata dagli innocentisti o dagli scettici nella polemica sul rock satanico è quella secondo cui i messaggi bifronti, lungi dall'essere intenzionalmente e coscientemente inseriti nei dischi, non sarebbero nient'altro che il risultato casuale della combinazione acustica dei suoni rovesciati. Secondo l'opinione di tali persone, insomma, per quel gioco strano che è la fonetica dei suoni inspirati, qualsiasi registrazione ascoltata a ritroso darebbe luogo a parole di senso compiuto, ma la cui formazione è del tutto fortuita. La vivace fantasia dell'ascoltatore e l'interpretazione forzata di tali parole da parte di chi è «in cerca di messaggi subliminali e di musicisti da crocifiggere» 11 farebbero il resto. In conclusione, si tratterebbe di pareidolia acustica. Un registratore a nastro della Sony: questo tipo di apparecchiatura permetteva facilmente la registrazione e l'ascolto invertito delle registrazioni Per definizione, la pareidolia è l'illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. Nel caso di percezioni uditive, la pareidolia si manifesta quando si crede di sentire suoni, parole o frasi significative in rumori casuali (come appunto quelli ottenibili da registrazioni eseguite al contrario). Premesso che tale obiezione possa avere una sua validità solo per i messaggi bifronti e non per quelli rovesciati (sulla cui intenzionalità non possono esistere dubbi di sorta), e non negando che durante l'ascolto rovesciato di una qualsiasi registrazione sia possibile la formazione accidentale di vocaboli di senso compiuto, vorremmo qui ricordare che, anche in base alla nostra esperienza pluriennale, tali parole, quando emergono - e ciò accade molto raramente sono spesso sconnesse tra loro e prive di qualsiasi aggancio con elementi esterni che ne giustifichino e ne comprovino in qualche modo la presenza in quella registrazione. Il volto su Marte (talvolta anche detto «faccia su Marte» o «volto di Cydonia») è un'ampia area della superficie del pianeta Marte, situata nella regione di Cydonia. Misura approssimativamente tre chilometri in lunghezza e 1,5 in larghezza, e si trova 10° a Nord dell'Equatore marziano. Venne fotografato per la prima volta il 25 luglio 1976 dalla sonda spaziale Viking 1 che si trovava in orbita sul pianeta. Venne portata all'attenzione del pubblico dalla NASA, che la pubblicò sei giorni dopo. Quello che sembra un volto umano ben delineato appare su di una parete rocciosa. Ecco un altro esempio di pareidolia visiva: la fotografia di due poltrone in pelle affiancate suggeriscono al nostro cervello l'immagine di un fondoschiena femminile. PAREIDOLIA ACUSTICA Accanto alla pareidolia visiva esiste anche quella acustica, detta anche illusione uditiva. Spesso essa si verifica ascoltando brani in lingua straniera che hanno delle assonanze con la nostra lingua nativa 2. In questo caso, il nostro cervello riconosce - o crede di riconoscere parole familiari in italiano in frasi in lingua inglese o in altre lingue. Ma questo non è forse anche il caso dei cosiddetti backmasking bifronti, ovvero di quei messaggi che si possono udire ascoltando al contrario una frase di senso compiuto cantata al dritto? Non potrebbe essere che anche in questo frangente la nostra mente crede di riconoscere delle parole mentre in realtà si tratterebbe di pareidolia acustica? Indubbiamente, è possibile che l'ascolto a ritroso non solo di una canzone, ma anche di una registrazione di parlato, possa rivelare la presenza del tutto fortuita di una o più parole di senso compiuto. Tuttavia, come abbiamo già sottolineato altrove, nella maggior parte dei backmasking bifronti presentati in questo sito ci troviamo di fronte non solo a qualche parola riconoscibile, ma a frasi grammaticalmente corrette di senso compiuto e magari formate da quattro, cinque o più parole, un fenomeno che non può essere ascritto esclusivamente al caso o all'inconscio. Lasciando ad un matematico o ad un enigmista il difficile calcolo delle probabilità che ciò possa avvenire in modo del tutto accidentale, ci chiediamo come sia anche solo plausibile supporre la non-volontarietà di tale inserimento. Inoltre, la presenza di questi messaggi è comprovata da altri elementi esterni, come il contenuto testo del brano (sovente in sintonia con il messaggio), la simbologia usata nella cover del CD, le dichiarazioni del cantante, la sua filosofia di vita o le sue convinzioni religiose, ecc... In questo ambito, l'esempio fornito dai LED ZEPPELIN è assolutamente inoppugnabile. Infatti, i vari backmasking bifronti ritrovati nella famosissima Stairway to Heaven sono del tutto coerenti con tutta una serie di fatti che nessuno può negare. UN ESEMPIO …. ESOTERICO • • Sempre rimanendo a quest’ultimo gruppo citato è degno di nota il fatto che la Boleskine House, la casa nella quale visse Jimmy Page dei LED ZEPPELIN dal 1970 al 1980, all'inizio del Novecento fu l'abitazione del celebre satanista inglese Aleister Crowley (1875-1947). Di essa, Page ha affermato: «Sì, fu di proprietà di Aleister Crowley, ma ci furono due o tre proprietari prima di lui. Fu anche una chiesa che bruciò completamente insieme alla congregazione che la abitava [...]. In quella casa sono accadute cose strane che non hanno nulla a che fare con Crowley. Si possono ancora sentire delle cattivi vibrazioni. Un uomo vi fu decapitato, e qualche volta si può sentire la sua testa che rotola... Chiaramente, dopo Crowley, ci sono stati alcuni suicidi e persone finite in manicomio...» (Cfr. Rolling Stones Interviews, 1967-1980, pag. 317) Una chiave di lettura molto importante per dare una ragione al perché questo gruppo avrebbe inserito dei backmasking satanici potrebbe risiedere nel fatto che Jimmy Page ha studiato profondamente la magia nera. Egli è anche stato proprietario per diversi anni di una libreria specializzata in opere sull'occultismo chiamata Equinox, lo stesso nome di una rivista pubblicata da Crowley. Naturalmente, non si può essere un vero fan di Crowley se non si conosce il suo grande libro, Magick in Theory and Practice (1929), un'opera più particolareggiata a riguardo della magia nera. Nell'Appendice VII, il mago Crowley consiglia ai suoi discepoli di compiere alcuni esperimenti pratici... : Cfr. A. CROWLEY, Magick, Astrolabio, Roma 1976, pagg. 581-582 COSA DICE LA SCIENZA • • William Yarroll, un ricercatore neuro-scientifico dell'Applied Potential Institute («Istituto del Potenziale Applicato») di Aurora, nel Colorado, è stato un testimone-chiave nell’inchiesta condotta dal California State Assembly’s Consumer Protection and Toxic Materials Committee («Comitato di protezione del consumatore dal materiale tossico dell’Assemblea dello Stato della California») quando si riunì a Sacramento nell’aprile del 1982 per esaminare alcuni brani musicali. Yarroll studia i processi del pensiero nelle funzioni cerebrali. Egli sostiene che alla base del cervello ci sia un sistema attivatore reticolare o - in modo più profano - un'apparecchiatura di redazione. Quest’area contiene ciò che viene definito il Conditioned Response Mechanism («meccanismo di risposta condizionata») (Cfr. J. ARANZA, Backward Masking-Unmasked («Il mascheramento rovesciato smascherato»), Huntington House, Shreveport 1983, pag. 2) Tale sistema si comporta come un programmatore del cervello, che scarta le informazioni non desiderate o inaccettabili. Tuttavia, quando alcune informazioni si presentano alla mente in forma celata, come nel caso dei messaggi ottenuti facendo uso di tecniche di mascheramento, esse eludono questa procedura di controllo, penetrano nella memoria non-controllata, vengono decodificate e immagazzinate per un uso futuro. • Secondo Lloyd H. Silverman, Professore di Psicologia all'Università di New York, ci sono due centri del cervello che trattano gli stimoli provenienti dall’esterno: «Un centro è responsabile della registrazione dello stimolo, e l'altro lo conduce alla coscienza. Il primo centro è molto più sensibile del secondo, cosìcché uno stimolo molto debole (come le parole a basso volume nascoste sotto la musica, o inserite al contrario) viene registrato nella mente, ma non entra nella parte conscia» (Cfr. A. ATHENS, «Beware Here Come the Mind Manipulators» cioè: «Attenti, arrivano i manipolatori della mente», in Family Health Magazine, dicembre 1978, pag. 40). Per il momento, la mente non ha bisogno di queste informazioni, per cui vengono parcheggiate in un contenitore di campioni prima che esse giungano al livello consapevole (prima che il ricevente ne sia cosciente). In questo modo, una nozione che più persone potrebbero rifiutare - come l'asserzione «Satana è dio» - viene accettata e immagazzinata per un futuro accesso senza la consueta supervisione. Ad esempio, se un ascoltatore ricevesse un substimolo che gli dice che rubare è un comportamento accettabile e che farlo lo renderebbe felice, e dopo breve tempo egli si trovasse in una situazione in cui è tentato di rubare, è probabile che il suo subconscio richiami le informazioni immagazzinate e le utilizzi per determinare il suo comportamento. Il lavoro di Silverman suggerisce che le persone dotate di una solida base morale, come i Dieci Comandamenti, respingerebbero comunque questi substimuli negativi. (Forse questa suggestione potrebbe avere presa su una mente imbevuta di umanesimo secolare, più interessato al controllo attraverso comandi subliminali, a cominciare dal motto «se ti piace, fallo», comportamento che può essere facilmente indotto da un messaggio segreto che dice loro solo ciò che li farà sentire appagati!). Nella sua ricerca, Silverman ha inoltre dimostrato che la percezione subliminale delle informazioni può essere direttamente collegata ad un comportamento psicopatologico. In generale, egli ha scoperto che è possibile far ammalare degli individui o renderli sani esponendoli a stimolazioni subliminali che suggeriscono loro l’una o l’altra cosa. Un altro ricercatore, Wallace LaBenne, Professore di Psicologia e Psicoterapia di Lansing Est, nel Michigan, afferma che ci sono almeno 1.000 studi che confermano l'efficacia dei messaggi subliminali: «Ciò che oggi sappiamo è che il cervello vede e sente più di quanto non vedano e non sentano gli occhi e gli orecchi. Inoltre, sappiamo che certe frequenze di luce e di suono mandano in tilt la parte cosciente (della mente). Si vuole aggirare la censura esercitata dall’emisfero cerebrale sinistro (la parte esaminatrice e razionale) e andare all’emisfero destro del cervello (quello che controlla gli atteggiamenti e le abitudini)» (Cfr.F. LEE, «Whispering Messages to the Mind» («Sussurrando messaggi alla mente»), in U.S.A. Today, del 4 novembre 1983). • Alle stesse conclusioni è giunto lo psicologo inglese Norman F. Dixon, autore del libro Subliminal Perception: The Nature of a Controversy (McGraw-Hill, Londra 1971). Anche il Professor Howard Shevrin, dell'Università del Michigan, intervenuto al processo tenutosi nel 1985 a carico del gruppo heavy metal JUDAS PRIEST per il suicidio di un ragazzo, sostiene che «i messaggi subliminali diretti e forse anche messaggi registrati con il backward masking potrebbero, in determinate condizioni, influenzare gli ascoltatori». Mirror reading La maggior parte dei neurologi suddivide il cervello in emisfero destro ed emisfero sinistro, e ritiene che quello destro sia la «mente subconscia». Le ricerche dello psicologo Premio Nobel Roger Sperry (1913-1994) e altre opere suggeriscono che l'emisfero sinistro sia la sede del pensiero, della parola, della logica e dell'analisi, mentre l'emisfero destro sia visualmente e spazialmente più abile per ciò che concerne l'arte, la musica, l'emotività e la creatività La controversia tra chi è a favore dell'efficacia del subliminale e chi invece non lo è sembrava giunta ad un punto morto senza nè vincitori nè vinti, quando fummo contattati dal Dr. Renato Cocchi, un neurologo, psicologo medico, sociologo di San Costanzo (Pesaro), nonché Direttore Sanitario e Primario della Casa di Cura «Villa Silvia» a Senigallia (Ancona), il quale, pur non essendosi direttamente interessato all'argomento del subliminale e partendo da un campo d'indagine estraneo al tema che stiamo trattando, è giunto nel corso delle proprie ricerche personali a conclusioni che sembrano avvalorare l'ipotesi di una reale efficacia del backmasking 9. (In http://www.centrosangiorgio.com/subliminale/articoli/pagine _articoli/subliminale_nella_musica.htm#9 ) Durante lo studio di diversi soggetti affetti da particolari psicopatologie, il Dr. Cocchi ha riscontrato alcuni comportamenti che, partendo dalle scoperte sulle relazioni e sulle competizioni intra ed inter-emisferiche sulla gestione delle informazioni di Flor-Henry, di Strauss e di Kosaka, egli attribuisce ad una dominanza emisferica imperfetta in soggetti malati o sani, ossia ad una dominanza temporanea, stabile o stabilizzata di strutture, aree o funzioni di quell'emisfero celebrale che abitualmente non è l'emisfero dominante per uno specifico compito. La dominanza dell'emisfero cerebrale destro (sede dell'emotività) sull'emisfero sinistro (sede della razionalità) può dar luogo a comportamenti cognitivi incongrui quali il mirror writing (scrittura a specchio), il mirror reading (lettura a specchio) ed il mirror speaking (linguaggio a specchio). Tali comportamenti, derivanti non solo da patologie specifiche del sistema nervoso centrale, ma anche da traumi accidentali allo stesso, da interventi neurochirurgici o dal consumo di oppiacei o di alcool, hanno alla loro base un meccanismo cerebrale già noto da tempo, che fa sì che stimoli percettivi producano contemporaneamente nei due emisferi cerebrali un engramma e il suo opposto; quest'ultimo viene normalmente soppresso. In particolari condizioni, questo meccanismo di soppressione viene inibito, per cui l'opposto può farsi presente con un'immagine di solito a specchio. Non solamente la scrittura, la lettura o il linguaggio possono acquisire comportamenti a specchio, ma anche la manipolazione di oggetti può avvenire al contrario. L'esistenza di questo meccanismo cerebrale è provata dal fatto che se si fissa per qualche minuto una superficie rossa e si passa repentinamente ad una superficie bianca (assenza di colore), per qualche istante, prima di venire soppresso dal meccanismo d'inibizione, l'occhio vedrà il colore verde, ovvero l'opposto del rosso. Proietta all'esterno, quindi, il colore che si è formato nell'emisfero non dominante, più lento nell'adattarsi al nuovo stimolo. Ciò che in definitiva il Dr. Cocchi sostiene è che se dunque il nostro cervello è sempre in grado di percepire l'opposto di ogni stimolo, e, in presenza di determinate patologie che inibiscono il meccanismo di soppressione dell'opposto, può produrre in certi soggetti la scrittura, la lettura o il linguaggio al contrario, ne consegue inevitabilmente che la nostra mente è certamente in grado di cogliere anche il contrario di una frase rovesciata, se disposta in sequenza adeguata, e che quindi un messaggio a ritroso è un mezzo idoneo per raggiungere la nostra psiche. (Da http://www.disinformazione.it/messaggi_subliminali2.htm ) Com'è possibile che si possa essere influenzati da parole all'incontrario? È un fatto assodato da numerosi studi che il cervello compia determinate operazioni a rovescio automaticamente... Mentre state guardando questa pagina, l'immagine passa attraverso la lente dei vostri occhi e viene ribaltata in modo tale che ciò che «vedete» è realmente rovesciato. Il cervello prende l'immagine e istantaneamente la inverte in modo che appaia raddrizzata. Quindi, in sostanza, il cervello rovescia continuamente ciò gli viene inviato dall'occhio. BIBLIOGRAFIA • • • • • • • • • • • • Le diverse funzioni esercitate dai due emisferi cerebrali sono ormai un dato scientifico acquisito e riconosciuto universalmente dalla scienza; lo testimonia una piccola parte della vastissima bibliografia sull'argomento che riportiamo di seguito: - J. L. BRADSHAW, N. C. NETTLETON, K. PATTERSON, «Identification of mirror-reversed and non-reversed profiles in same and opposite visual fields», in J. Exp. Psychol., 1973, 99, pagg. 42-48. - R. COCCHI, «Analisi delle risposte errate, date alle PM47 di Raven, rev. 1962, forma I, da un campione di universitari», in Riv. Ital. Disturbo Intellet., 1993, 6, pagg. 83-90. - R. COCCHI, A. POLA, M. SELLERINI, P. TOSCA, F. ZERBI, «Mirror speaking after neurosurgery, Case history», in Acta Neurol. Belg., 1986, 86, pagg. 224-232. - L. CORDELLA, «Lateralizzazione emisferica: aspetti dinamici in ambito biologico», in Riv. Ital. Disturbo Intellet., 1991, 4, pagg. 57-71. - T. FEINBERG, G. JONES, «Object reversal after parietal lobe infarction - A case report.», in Cortex 1985, 21, pagg. 261-271. - G. GAINOTTI, «Laterally of affect: the emotional behavior of right- and left-braindamaged patients», in Myslobosky M. S. (Ed.), Hemisyndromes. Academic Press, New York, 1983, pagg. 175-192. - H. W. GORDON, «Genetic and hormonal aspects of hemispheric asymmetries», in Neurosciences Letters Supplement, 1980, 5, S8. - J. NOBLE, «Paradoxical interocular transfer of mirror-image discriminations in the optic chiasm sectioned monkeys», in Brain Res., 1968, pagg. 1095-1099. - A. ROTHENBERG, «Opposite responding as a mesure of creativity», in Psychol. Rep., 1973, 33, pagg. 15-18. - A. ROTHENBERG, «Janusian thinking and Nobel Prize laureates», in Am. J. Psychiatry, 1982, 139, pagg. 122124. - W. WITTLING, R. ROSCHMANN, «Emotion-related hemisphere asymmetry; subjective emotional responses to laterally presented films», in Cortex, 1993, 29, pagg. 431-448. ESEMPI FAMOSI • • • • Uno dei primi brani in cui fu segnalato un presunto messaggio inserito in backmasking è stato Revolution 9 dei Beatles. Il messaggio ascoltato al dritto ripeteva in continuazione "Number nine, Number nine..." (Trad.: "numero nove, numero nove..."). Ascoltato al contrario, invece, il messaggio era "Turn me on, dead man..." (Trad.: "eccitami uomo morto"). Nell'album The Wall dei Pink Floyd si può trovare un messaggio "nascosto" ascoltando al contrario la traccia Empty Spaces. il messaggio dice: -Congratulations. You have just discovered the secret message. Please send your answer to Old Pink, care of the Funny Farm, Chalfont-Congratulazioni. Hai appena scoperto il messaggio segreto. Per piacere, invia la tua risposta al Vecchio Pink, presso la Funny Farm, a Chalfont Il messaggio, evidente parodia dei messaggi subliminali, è un chiaro riferimento a Syd Barrett (il Vecchio Pink), fondatore ed exleader dei Pink Floyd, allontanato dal gruppo per problemi comportamentali causati principalmente dall'assunzione di droghe psicotrope. Infatti, Funny Farm è un termine in slang inglese con il quale si indicano gli ospedali psichiatrici. Un esempio in Italiano è la canzone Shock in my town di Franco Battiato, che contiene la frase "di amminoacidi... nelle mie orbite si scontrano tribù di suburbani, di amminoacidi", pronunciata anche nel verso normale nella stessa canzone. Messaggi Subliminali: Perché? • Perché inserire dei messaggi subliminali ad esempio nelle pubblicità? Innanzitutto perché il subconscio, a differenza del conscio, si “beve” tutto quello che gli viene dato, senza filtri. Scavalcando il conscio si fa arrivare meglio il messaggio che si vuole trasmettere. • Un’altra motivazione per cui sono usati i messaggi subliminali è quella di inviare un messaggio diverso dall’apparentemente principale messaggio pubblicitario. • Per esempio, prendiamo la pubblicità di un alcolico. Per la parte conscia si può scrivere uno slogan che mette in risalto il sapore o il fatto che rilassi dopo una giornata di lavoro. • Per la parte inconscia invece i pubblicitari inseriscono la scritta “Sex” nascosta nel bicchiere ad indicare al subconscio che comprare quella bevanda ti può far avere più successo in quel senso. • Alcune volte vengono introdotti degli elementi “disturbanti” tipo immagini che rompono qualche tabù culturale (ad esempio la morte, quindi foto di teschi) in modo che l’individuo venga incuriosito dall’immagine e la guardi con più attenzione, anche non sapendo perché. • Perché molto spesso non ce ne accorgiamo? Il fatto è che il nostro cervello vede ciò che vuole vedere o ciò che si aspetta di vedere, e se qualcosa è contro i nostri valori o non è plausibile (tipo un pene in una pubblicità) allora a livello conscio viene repressa perché “non è possibile che sia realmente così!”. GLI 11 LOGHI CHE NASCONDONO …. MA CHISSA’ QUANTI? http://allthatweb.sixeleven.it/post/50977900956/11-loghi-che-nascondono-messaggisubliminali Sopra è indicato il link di quanto andiamo dicendo. Che qualcuno si prendesse gioco del nostro inconscio per veicolare messaggi commerciali non è certo una novità. La lotta ai messaggi subliminali, tra leggende metropolitane e realtà, si è conclusa a metà del secolo scorso, con la promessa di bandirne l’utilizzo nel cinema, là dove tutto era cominciato. Richiami politici, satanici, sessuali…orde di agguerriti difensori della coscienza si sono battute per portare a galla il “sottosuolo della pubblicità”. Ma la “cospirazione” contro la nostra razionalità non si è mai spenta per davvero e i loghi di molti brand famosi ne sono la prova. Desiderio di plasmarci? Tentativo di inculcarci ideologie o di spingerci a preferire un prodotto ad un altro? In questi casi, ci sentiamo piuttosto di rispondere: virtuosismi autoreferenziali poco pericolosi, ricerca artistica di un segno grafico che possa essere letto a più livelli e che possa stratificare un messaggio più completo ed elaborato. Più forte, insomma. Il processo alle intenzioni fatelo voi. Gli 11 loghi corporate come non li avete mai visti. Di certo lo conosciamo tutti, e di certo ci saremo anche accorti della freccia gialla/sorriso, simbolo lampante della soddisfazione del cliente. Chissà quanti, però, hanno fatto caso alle lettere coinvolte nel suo percorso. Chiarissimo il significato: da noi si trova di tutto, dalla a alla zeta. Un gorilla e un leone che si osservano o il profilo di un albero? Lo zoo di Pittsburgh azzarda con il paradosso delle figure reversibili restituendoci un'immagine che sa di natura al cento per cento. Quello di FedEx è uno degli esempi più famosi, per quanto riguarda lo studio dei messaggi subliminali nei loghi corporate, soprattutto per la disinvoltura con cui, nel caso specifico, il messaggio stesso viene celato. Nessun artificio, infatti: soltanto una freccia generata dallo stesso font, visibile tra la “e” la “x”, e simbolo naturalmente di movimento ed efficienza. Le due T al centro vi fanno forse venir fame? Tutto nella norma. Il brand di tortillas Tostitos nasconde infatti nel suo logo le sagome di due amici che condividono chips e salsa. Grandiosa la capacità del logo di trasmettere, con la sola forza dell'immagine, sentiment di “friendship” e “togetherness”. Toblerone, azienda famosissima soprattutto per i torroni, ha sede a Berna, notoriamente definita “The City Of Bears”. L'omaggio nascosto alla capitale svizzera si riscopre nella sagoma dell'orso, abilmente incorporato nelle linee della montagna. Digitale e analogico si fondono alla perfezione nel famosissimo logo dei portatili Sony. Se infatti le prime due lettere rappresentano in realtà il segnale analogico di base, la “i” e la “o” richiamano rispettivamente l'1 e lo 0 del codice binario. Uno dei pochi in casi in cui è stato il logo a dare il nome al brand. Prima di essere acquistata da Oracle, Sun era un importante produttore di computer. Il suo logo, un ambigramma perfetto, può essere letto da qualsiasi direzione. L'immagine, sorprendentemente, include solo una lettera (la U). Leggermente più astratto rispetto agli altri esempi, il logo del Tour de France trasmette un'incredibile sensazione di movimento “attivo”. Quella che a prima vista sembra una scritta con lo sfondo del sole contiene in realtà le forme stilizzate di un ciclista in azione. Frutto da tempo di accesi dibattiti sull'etere, l'eterno dubbio sull'origine del logo LG sembra finalmente aver trovato pace. La versione universalmente condivisa lo vedrebbe come un omaggio alla cultura videoludica degli anni ‘80 (Pacman) o forse, più semplicemente, al mood luccicante dell'epoca. Un logo “minore” ma stilisticamente splendido: la postura del corpo della ragazza è solo un pretesto per delineare la sagoma della mappa australiana. Più che un messaggio subliminale, una vera e propria case history. Cosa accadrebbe se Coca-Cola e la Danimarca (statisticamente il Paese più felice del mondo) diffondessero gioia insieme? La sfida della beverage company più famosa del mondo si traduce in un ambient basato su un assunto tanto semplice quanto geniale: la bandiera danese può essere scorporata dal logo CocaCola.