modulo sui messaggi subliminali

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LA COMUNICAZIONE
MANIPOLATA O LE
MANIPOLAZIONI
DELLA/NELLA
COMUNICAZIONE ?
Prof. Leandro Petrucci
BIBLIOGRAFIA
• Anthony Pratkanis e Elliot Aronson, L'età della propaganda.
Usi e abusi quotidiani della persuasione, (titolo originale:
Age of propaganda. The everyday use and abuse of
persuasion), Il Mulino Editrice, Bologna 2003
• Eldon Taylor, Programmazione mentale, dal lavaggio del
cervello alla libertà di pensiero, (titolo originale: Mind
programming), Edizioni Il Punto d'Incontro, Vicenza 2011
• N. F. Dixon. Subliminal Perception: The nature of a
controversy. (in inglese) New York, McGraw-Hill, 1971.
• Stefano Marzorati. Dizionario dell'horror rock Sugarco, 1993
• Graeme Donald. When the Earth Was Flat. All the Bits of
Science We Got Wrong (2012) - Il cugino di Darwin - Le
(clamorose) cantonate della scienza (2013) pp.80-92
• E. Perucchetti, Le origini occulte della musica, Vol I, Il
sentiero oscuro, da Mozart agli anni Settanta, UNO
editori, 2014;
• E. Perucchetti, Le origini occulte della musica, Vol II, Dai
Queen a Marilyn Manson, UNO editori, 2015;
• Laurent Glauzy, Illuminati: Dall industria Rock al Walt
Disney, gli arcani del satanismo, La Maison du Salat,
2013;
• E. Fardella, Il lato occulto della musica, CLC ediz,
Firenze , 2010;
• E. Fardella, Oltre la musica. Simboli e messaggi
subliminali, Edizioni Vita, Catania, 2013;
• E. Fardella, Insider. Dentro la setta, Edizioni Leima,
Milano, 2016
• Paolo Baroni, I Prìncipi del Tramonto, Satanismo,
esoterismo e messaggi subliminali nella musica rock,
Ed. Il Cerchio, Rimini, 1997;
• DAN e STEVE PETERS intitolata Rock's Hidden Persuader:
the Truth About Backmasking («Il persuasore occulto
del rock: la verità sul backmasking), Bethany House
Publishers, Minneapolis 1985;
• M. Distort, NeuroShow, Come Tv, Internet e videogiochi
manipolano i nostri pensieri, La pietra angolare,
Arezzo, 2015;
• A. Pacciolla- S. Luca, La vulnerabilità psichica e il
pericolo delle sette, LEV, 2008;
• A. Bonaiuto, La trappola delle sette, Editore Sempre,
Rimini, 2011.
TERMINE
• Messaggio subliminale (dal latino sub, sotto, e
limen, soglia, in riferimento al confine del
pensiero conscio) è un termine mutuato dal
linguaggio della pubblicità che in psicologia si
riferisce ad un'informazione che il cervello di
una persona assimilerebbe a livello inconscio.
Si tratta di un segnale o di una stimolazione destinata a raggiungere la psiche del soggetto
proprio al di sotto del limite assoluto della sua coscienza. Esso viene tradizionalmente inteso
come la più quantità più piccola di energia stimolante che l'osservatore avverte il 50% delle
volte, cominciando dalla quantità zero ed aumentando gradualmente. Con il termine
«percezione subliminale» si indica perciò il fenomeno secondo il quale stimoli non avvertibili
a livello conscio perché troppo deboli, troppo confusi o perché troppo rapidi, possono
tuttavia influenzare il comportamento di un individuo. Secondo l'opinione di molti ed
autorevoli scienziati, tali stimoli sfuggono all'orecchio, agli occhi, ai sensi e penetrano nel
profondo subcosciente dell'individuo, che viene così raggiunto a sua insaputa da questa
sottile ed insospettabile forma di aggressione. La sua intelligenza cosciente e la sua volontà
non sono in stato di allerta, né sono in grado di portare un qualsiasi discernimento, per cui il
subcosciente - obiettivo primario di questa scorretta forma di seduzione - capta il messaggio
e lo decodifica, per poi trasmetterlo all'io cosciente in forma di suggestione, che tuttavia
l'individuo, grazie al libero arbitrio, può sempre rifiutare. A seconda del senso esterno
attraverso cui il messaggio subliminale penetra nella mente umana, i messaggi si
differenziano in messaggi «visivi» e messaggi «verbali» o «fonetici». Nel primo caso si tratta,
come abbiamo visto, di un fotogramma, di un flash o di un'immagine occultata che, dopo
essere sfuggiti all'attenzione vigile dell'ignaro spettatore, vanno, con la mediazione della
retina e del nervo ottico, ad annidarsi nel suo subcosciente più profondo, rimanendovi in
attesa di un possibile utilizzo. Il messaggio subliminale «verbale» o «fonico», oggetto più
immediato del nostro interesse, viene invece trasmesso sotto forma di parole velate che,
tramite la via regale del nervo uditivo, penetrano nel subcosciente dell'ascoltatore
bypassando le sue difese ed andando ad imprimersi nella sua memoria.
STORIA
L’evento che portò alla ribalta l'argomento della pubblicità
subliminale è ormai molto noto. Nel 1957 James Vicary, uno
studioso di marketing, durante la proiezione del film Picnic (Joshua
Logan, Usa, 1955) mandò sullo schermo tramite un apposito
strumento, le scritte «bevete Coca-Cola» e «mangiate pop corn». Il
tempo di proiezione, 1/3000 di secondo, risultava così breve da
rendere impossibile la visione agli spettatori. Alla fine del film si
scopri che vi era stato un consumo medio di Coca-Cola e pop corn
statisticamente superiore alla media (rispettivamente del 18% e
57%), dal che se ne dedusse che il comportamento d'acquisto era
stato condizionato da quel messaggio non visto. Per fare ciò non
hanno inserito dei messaggi pubblicitari tra i fotogrammi del film, ma
hanno utilizzato una particolare apparecchiatura denominata
tachistoscopio, uno strumento che permette di proiettare immagini a
diverse velocità usato spesso nei test psicologici e nella valutazione di
figure e scritte pubblicitarie.
Brevettato nel 1962 dal Dott. Hal Becker,
dell’Università di Tulane, il tachistoscopio ad
alta velocità è un proiettore lampeggiante
usato per imprimere parole ed immagini nella
mente della gente a frequenze molto elevate.
Inizialmente tale invenzione doveva essere
utilizzata a favore di attività sociali, come per
esempio indurre a guidare con prudenza, non
bere ecc., attraverso l’uso del mezzo televisivo
e anche in programmi di 12 settimane per
obesi, che permettevano di ridurre il peso in
eccesso qualora altre tecniche non avessero
funzionato.
Per alcuni ricercatori la frequenza di
stimolazione più efficace è di 1/3000 di
secondo, ciò significa che un’immagine, una
scritta o qualsiasi altro stimolo dura 333,3ms
(microsecondi), tuttavia pare che una piccola
percentuale di persone percepisca i flashes
(lampeggi) del proiettore.
(da http://persuasionesubliminale.it/cenniteorici/nascita-dei-messaggi-subliminali/ )
Il summenzionato Dr. Becker era considerato il principale ricercatore nel campo del
subliminale quando presentò al commercio al dettaglio una versione aggiornata del
tachistoscopio, un congegno misteriosamente battezzato da Becker «little black box»
(«piccola scatola nera»). A dire il vero, l’apparecchiatura consiste in un registratore di
cassette autoreverse in grado di ricevere, mixare e trasmettere materiale da due fonti
separate. Inoltre, esso è regolato in modo che solamente una delle due fonti è
subliminalmente percepibile. La piccola «scatola nera» è stata usata a partire dal 1978
per diffondere messaggi che inducono all’onestà inseriti nelle musiche di sottofondo.
Nascosti nella musica di fondo presente in almeno trentasette supermercati negli Stati
Uniti ci sono i piccoli promemoria di Becker: «Be honest: do not steal. I am honest: I will
not steal» («Sii onesto: non rubare. Sono onesto: non ruberò»). Le parole variano
leggermente, ma la comunicazione rimane la stessa, 9.000 volte all’ora (Cfr. «Secret
Voices», in Time, del 10 settembre 1979, pag. 71).
Il giornale Time, che fece conoscere al grande pubblico l’apparecchiatura in un articolo
del 1979, descrive così il suo funzionamento: «Un acquirente in un grande magazzino
raccoglie una sciarpa, si guarda attorno in modo furtivo, la piega in fretta e se la infila in
tasca. Poi gli sovviene un secondo pensiero. Tira fuori la sciarpa, la liscia e la rimette al
suo posto. Un’altra vittoria dell’onestà? Non completamente.
Questo cambiamento di attitudine viene accreditato ad un congegno che i
direttori dei supermercati chiamano la loro “piccola scatola nera”, un tipo
di coscienza elettronica. La scatola diffonde nell’ambiente musica di
sottofondo che cela il messaggio “io sono onesto, non ruberò”, ripetuto
rapidamente... ad un volume molto basso». Questa apparecchiatura funziona
veramente? Una catena di supermercati dell’Est Coast pagò Becker e il suo
partner, Louis Romberg, uno scienziato comportamentale canadese, una parcella
di 10.000 dollari per i loro servizi. Un compenso vertiginoso certo, ma la società
riportò una diminuzione del 37% dei furti in un periodo di nove mesi.
L’ammontare totale che la società risparmiò fu di quasi 600.000 dollari! Questa
stessa apparecchiatura - che utilizzava cassette audio e video - ricevette un
riconoscimento dalla New Orleans Medical Society come un valido strumento per
un programma di riduzione di peso che Becker e Romberg operano da anni. Tale
programma di dodici settimane, che utilizza nastri contenenti stimoli subliminali,
ha avuto successo con numerosi pazienti, molti dei quali avevano dovuto
ricorrere a terapie psichiatriche. L’invenzione di Becker è stata usata anche da
un’agenzia immobiliare di Toronto per galvanizzare i suoi agenti di vendita con
messaggi del tipo: «I love real estate. I will prospect for new listings and clients
each and every day» («Io amo gli immobili. Cercherò nuovi elenchi e clienti uno
ad uno e ogni giorno»).
Anche il football professionista è stato coinvolto nel gioco del lavaggio mentale
utilizzando l'addestramento silenzioso di Becker per aumentare i discorsi di
incoraggiamento ad una squadra della National Football League («Lega Nazionale
di Football») della quale non conosciamo il nome. Inoltre, alcune squadre canadesi
di hockey di Montreal utilizzano l’«allenamento» subliminale negli spogliatoi.
Infine, l'inventore della scatola nera afferma di prevedere che i promemoria celati
potranno assumere un’attività legale come se fossero una specie di «madrina»:
«Non vedo la ragione per cui non si possa condizionare l’ambiente nello stesso
modo in cui ora condizioniamo l’aria». Infatti, Becker pensa che l’inserimento di
stimoli subliminali alla televisione, con o senza il consenso del pubblico, sia una
buona idea. Chiaramente, egli precisa, che userebbe questo stratagemma per
contrastare situazioni negative come la guida in stato di ebbrezza o l'abuso di
droga: «Potremmo eliminare i problemi di peso che affliggono la nostra
generazione e ridurre il costo dell’assicurazione automobilistica del 50%». E gli
abusi?
Becker afferma di non essere affatto preoccupato per eventuali abusi, in quanto le
sue piccole scatole nere contengono meccanismi di sicurezza che impediscono di
cambiare il contenuto dei messaggi subliminali da parte chiunque altro tranne lui.
(Naturalmente, questo modo di pensare dà per scontato che Becker sappia ciò che
è meglio per ognuno dei suoi inconsapevoli ascoltatori). Becker sostiene di avere
inizialmente sperato che gli utenti della sua apparecchiatura venissero
pubblicamente a conoscenza della sua presenza affiggendo cartelli che, ad esempio,
nel caso di un grande magazzino, affermassero: «Lei sta per essere trattato dal
nostro sistema di rafforzamento dell’onestà e di deterrenza dei furti».
Nondimeno, i suoi clienti hanno finora rifiutato di esporre simili annunci temendo di
farsi una pubblicità negativa e di essere querelati dall’American Civil Liberties Union
(«Unione Americana per le Libertà Civili»). Gli abusi sembrano comunque più
fattibili, vista la difficoltà nello scoprire la presenza di stimoli subliminali. Molti
ricercatori cui è stato permesso di analizzare un campione di esemplari di nastri,
anche se dotati di attrezzature sofisticate, non sono stati in grado di isolare stimoli
subliminali occulti. Inoltre, come indica l'esperto di persuasione subliminale Wilson
Bryan Key, nel suo libro Clame Plat Orgy, la maggior parte degli psicologi sa poco o
nulla sulle apparecchiature brevettate da Becker, anche se dozzine di dirigenti
d’azienda che lavorano nel campo della pubblicità seguono la sua ricerca sul
subliminale da anni . Di conseguenza, Key fà notare che non si può essere certi del
fatto che tali apparecchiature non siano mai state utilizzate in questi ultimi
trent’anni, un fatto più che probabile visto che lo standard morale di base
dell'industria pubblicitaria americana è il «Grande Dollaro».
L’ulteriore deduzione che seguiva era incredibile: si
prospettava l'ipotesi di poter influenzare i consumi di una
persona semplicemente proponendole dei messaggi di
cui essa stessa rimaneva ignara. Quando i risultati di
questo esperimento divennero di dominio pubblico si
accese immediatamente in America un forte dibattito
etico sulla tecnica. La questione attirò l'interesse del
mondo industriale perché, come disse Vicary: Il miraggio
che questa forma persuasiva potesse incrementare il
fatturato delle aziende fece trovare finanziatori
interessati ad approfondire il tema, tanto che nacquero le
prime agenzie specializzate in pubblicità subliminale.
(da http://www.disinformazione.it/pubblicita_subliminale.htm )
•
•
•
Si cominciò a parlare pubblicamente di questi messaggi quando Vance Packard pubblicò il
libro I persuasori occulti. Poco dopo egli rese pubblici i risultati di un suo studio in cui egli
affermava che gli avventori di quel famoso cinema in cui venivano inseriti brevi messaggi
subliminali di tipo pubblicitario nei fotogrammi del film ("bevi Coca-Cola" e "mangia
popcorn") aumentavano effettivamente i consumi dei prodotti in questione.
Sebbene per un certo periodo le agenzie pubblicitarie abbiano mostrato interesse per
questo possibile metodo di condizionamento, oggi quasi nessuno si affida a tali metodi
per condizionare gli acquisti dei potenziali clienti, anche se rimangono diffuse numerose
teorie cospirative sul fenomeno.
Successe infatti che dopo il 70 il subliminale, quel «qualcosa che non si percepisce bene»,
sarebbe andato a sostituire i decenni di studi sulla comunicazione persuasiva, che si
arrovellava su come far cambiare opinione alla gente, ignorando gli aspetti principali che
questi studi avevano già individuato: le caratteristiche della fonte (l'aspetto fisico,
l'importanza percepita, la credibilità, ecc.), la struttura del messaggio (la coerenza
argomentativa, la logicità interna ed esterna, ecc.), il medium utilizzato (il gruppo, la
televisione, la radio, ecc.). Ma sarà ancora la strada dell'inconscio che verrà battuta,
qualche anno più tardi (1970), da un altro celebre protagonista della saga del subliminale:
il professor Wilson Bryan Key, un ricercatore di marketing che diventerà famoso per le
scoperte sulle «figure subliminali», nascoste nelle normali immagini pubblicitarie, che
avrebbero la proprietà di sedurre lo spettatore. Anche questa proposta di Key e i suoi libri
ebbero molto successo, trovando nel grande pubblico entusiasti sostenitori disposti a
credervi, nonostante i risultati sperimentali successivi non concordassero con le sue
ipotesi.
• Il successo «di pubblico» di questa tecnica fu enorme e
quasi inversamente proporzionale alle prove
scientifiche della sua efficacia, ancora oggi rileviamo
nelle nostre ricerche sul cinema (e sul product
placement) residui di alcuni fantasmi di allora.
Cercando le cause di questo successo, la letteratura
pare ormai concordare su alcune spiegazioni.
1) La prima è contenuta nel discorso fatto finora sui
mass media. Giornali, Tv, cinema, radio fecero da
cassa di risonanza al fenomeno subliminale: quando
un argomento stuzzica e incuriosisce, infatti, questo si
propaga da solo, come se il sassolino lanciato quasi
sbadatamente da Vicary, scendendo a valle, avesse
provocato una valanga.
2)
•
Vi è una seconda spiegazione, di tipo psicologico, su cui concorda la letteratura: la
strana facilità che ebbe il tema del subliminale ad attecchire nell'opinione pubblica,
grazie al clima sociale che si respirava in quel tempo. Si era all'inizio di una stagione
sociopolitica particolare, in cui si stava sviluppando il timore che un pugno di uomini di
potere potesse usare questi mezzi per condizionare la popolazione, piegandola ai
proprio scopi. Nel 1958 William Dawson, un rappresentante del Congresso, guidò una
battaglia contro il subliminale affermando che potesse «essere usato per scopi
politici»'. Si temeva uno scenario orwelliano di un'umanità annichilita e impotente di
fronte a chi detiene gli strumenti della propaganda: un mondo di zombi al servizio di
un qualsiasi big brother fu evocato con particolare insistenza nei confronti della
pubblicità subliminale.
Non era infrequente vedere rappresentati i piani alti del potere politico come una cricca
di burattinai interessati solo che le persone facessero i movimenti da loro voluti,
nullificando il libero arbitrio del singolo cittadino in favore dei propri interessi personali.
Questo comportamento di massa, conosciuto alla psicologia e ben descritto dalla
cosiddetta «teoria della cospirazione», consiste nella tendenza a imbastire trame spesse
e complicate intorno ad argomenti che abbiano certe caratteristiche, come il non essere
supportati da prove certe, non essere «falsificabili». Questi eventi sono gli omicidi
politici, come quello del presidente Kennedy (1963), trame politiche come quelle del
Watergate (1973) o del nostrano «caso Ustica» (1980), le vicende delle sette (come i
suicidi di massa), l'operato delle agenzie di spionaggio (come il caso MkUltra della Cia).
Su questa interpretazione, tramite la teoria della cospirazione, converge gran parte della
letteratura.
CARATTERISTICHE
• Il messaggio è trasmesso attraverso scritte, suoni o immagini che trattano
un qualsiasi argomento che nasconde al suo interno - come in un codice
cifrato - ulteriori frasi o immagini avulse dal contesto iniziale che
rimarrebbero inconsapevolmente nella memoria dell'osservatore.
• Alcuni studi mostrano che i messaggi subliminali stimolano alcune
specifiche aree del cervello tuttavia altre ricerche svolte in merito avrebbe
rilevato che tali messaggi non producono alcun effetto marcato o duraturo
nel comportamento umano.
• Essenzialmente lo scopo di un messaggio subliminale sarebbe, se inserito
nei comunicati pubblicitari, di invogliare il consumatore ad acquistare uno
specifico prodotto. Oppure, attraverso la scrittura e la grafica in genere ed
anche attraverso il suono, potrebbe servire a propagandare pensieri ed
ideologie di qualsiasi natura, compresa la propaganda politica e/o
elettorale. Alcuni stimoli che raggiungono il subconscio possono avere un
qualche piccolo effetto sulle emozioni ed il comportamento, ma è da
sottolineare il fatto che ad oggi non è provata alcuna efficacia di questi
messaggi nascosti nelle pubblicità.
TIPOLOGIE
Messaggi scritti
In una frase, paragrafo o testo possono nascondersi dei messaggi rintracciabili ed
evidenziabili solo leggendo la medesima frase al contrario o solo le iniziali di ogni parola
oppure ancora le iniziali della riga. I modi e le tecniche possono essere i più disparati. Per
esempio la parola fnord, derivata dalla Trilogia degli Illuminati di R. Shea e R.A. Wilson, è
spesso sinonimo di messaggio subliminale.
Messaggi sonori
È noto che l'orecchio e l'occhio umano sono in grado di percepire una determinata gamma
di frequenze d'onda. Come qualunque gamma di valori, questo intervallo ammette un
certo errore in eccesso e in difetto, sia all'estremo superiore che inferiore, non avendo
senso dare una misura senza una relativa dispersione. È altresì noto che fra la ricezione del
segnale visivo o sonoro nell'organo e la sua rielaborazione cerebrale intercorre un tempo
finito, seppure molto breve: anche in questo caso, non avrebbe senso fisico postulare due
azioni simultanee agenti a distanza.
Combinando queste due considerazioni, può essere definita una gamma ristretta di
frequenze d'onda e di tempo (sia audio che video) che sono percepite dall'organo, ma non
interpretate dal cervello, presenti nell'inconscio come messaggi subliminali, ma estranei
alla coscienza.
Similmente ai messaggi di natura visiva, anche i messaggi
«verbali» o «fonici» vengono trasmessi nel modo più
furtivo possibile, facendo uso di diverse tecniche:
1. La prima, detta preconscious message («messaggio
preconscio»), consiste nel registrare una frase ed
inserirla al dritto nel master dell'album ad un volume
talmente basso da riuscire a stento a distinguere le
parole che la compongono. A volte, tali messaggi
vengono deliberatamente alterati accelerandone o
rallentandone la velocità di circa otto volte rispetto al
numero ottimale di giri. All'ascolto si presentano come
un cinguettio molto veloce.
2.
La seconda, molto più utilizzata della precedente, è stata denominata backward
masking process («procedimento del mascheramento rovesciato»), o più
semplicemente backmasking, backmask o backtrack. Come suggerisce lo stesso
termine, si tratta di una o più parole registrate in precedenza, che vengono
successivamente rovesciate e riversate, usando alte (17.000/20.000 cicli al secondo)
o basse frequenze (14/20 cicli al secondo, al momento del missaggio finale nel
master in una delle ventiquattro piste dei multitraccia di cui dispongono gli ingegneri
del suono negli studi di incisione. Tali parole, indistinguibili e prive di alcun senso se
ascoltate al dritto, diventano perfettamente intelligibile solo quando il disco, la
musicassetta o il CD-ROM vengono ascoltati in senso inverso, così come le parole
scritte rovesciate possono essere lette riflettendole in uno specchio. In generale,
l'individuazione di questo tipo di messaggi - detta in gergo tecnico backward
unmasking («smascheramento all'indietro») - è facilitata dal fatto che essi si
presentano all'ascolto come un groviglio di suoni assolutamente incomprensibili e
prive di alcun significato, che un ascoltatore non particolarmente attento potrebbe
scambiare per un idioma a lui sconosciuto, ma il cui suono inspirato non sfugge
all'orecchio affinato ed allenato a questo genere di ricerche. Per supplire alla
vulnerabilità di questo tipo di messaggi, che rischia di facilitarne oltre modo
l'individuazione, si provvede in sede di mixaggio a camuffarli ricorrendo a diversi
accorgimenti: in certi casi, ad esempio, si provvede ad una sovrapposizione del
messaggio con un assolo di chitarra elettrica distorta o di altri strumenti, o a
distorcerlo con un'eco che lo renderanno meno distinguibile.
3.
Accanto ai backmaking «verbali» rovesciati, esiste un'altra categoria di
messaggi molto più celata, e quindi assai più ardua da individuare in fase di
l'ascolto in chiaro: i messaggi bifronti. Per definizione, bifronte è una
parola o una frase che scritta o letta da sinistra verso destra ha un proprio
significato, e scritta o letta da destra verso sinistra ne assume un'altro
completamente diverso, ma sempre di senso compiuto. Esempi tipici di
questo fenomeno - noto da sempre agli enigmisti - sono le parole Eva\Ave,
Ossa\Asso, Ocra\Arco, Roma\Amor, Acetone\Enoteca, Egida\Adige,
God\dog o le frasi E tra di noi si vela\A le visioni d'arte, Era in
rotta\Attorniare, ecc... In definitiva, si tratta di una o più parole la cui
caratteristica specifica è, come indica l'etimologia stessa di questo
vocabolo, quella di sottintendere altre parole, la cui prima lettera diventa
l'ultima dell'altra parola e viceversa a seconda da dove si inizia la lettura.
Nel caso specifico di parole cantate, si tratta di un testo a cui soggiace un
vero e proprio contro-testo di cui l'ascoltatore non sospetta minimamente
l'esistenza perché, nell'ascolto al dritto, nulla ne tradisce la presenza.
Vogliamo però precisare che, diversamente delle parole bifronti che
abbiamo appena elencato, frutto della semplice inversione della lettura,
questi contro-testi, soprattutto quando al dritto sono in lingua inglese,
nascono dalla combinazione fonetica dei suoni invertiti, per cui non
riuscirebbe a ricostruire tale messaggio chi cercasse di ottenerlo leggendo
semplicemente in modo rovesciato il testo delle canzoni.
NELLA MUSICA
Alcuni hanno sostenuto di aver trovato messaggi subliminali anche nella
musica. Essi ritengono di aver trovato messaggi di varia natura;
commerciale, promozionale, scherzosa ma anche di natura satanista e
istigante al suicidio e omicidio.
Questi ultimi tre sono i tipi di messaggi che più hanno attirato l'attenzione dei
mass media e del pubblico e hanno reso oggetto di critica gruppi musicali
come Beatles, Queen, Led Zeppelin, Judas Priest e altri.
Alcuni messaggi nascosti si troverebbero anche nelle copertine degli album
dei Beatles: ad esempio la celebre copertina di Abbey Road. Ad esempio il
brano Better by You Better Than Me spinse i Judas Priest in tribunale
con l'accusa di aver istigato due ragazzi al suicidio, dato che alcuni critici
avvertirono nella registrazione l'esclamazione Do It! Do It! (Fallo! Fallo!)[13].
UN’OBIEZIONE FREQUENTE
Una delle obiezioni che più spesso viene
sollevata dagli innocentisti o dagli scettici nella
polemica sul rock satanico è quella secondo cui
i messaggi bifronti, lungi dall'essere
intenzionalmente e coscientemente inseriti nei
dischi, non sarebbero nient'altro che il risultato
casuale della combinazione acustica dei suoni
rovesciati. Secondo l'opinione di tali persone,
insomma, per quel gioco strano che è la
fonetica dei suoni inspirati, qualsiasi
registrazione ascoltata a ritroso darebbe luogo
a parole di senso compiuto, ma la cui
formazione è del tutto fortuita. La vivace
fantasia dell'ascoltatore e l'interpretazione
forzata di tali parole da parte di chi è «in cerca
di messaggi subliminali e di musicisti da
crocifiggere» 11 farebbero il resto. In
conclusione, si tratterebbe di pareidolia
acustica.
Un registratore a nastro
della Sony: questo tipo di
apparecchiatura
permetteva facilmente la
registrazione e l'ascolto
invertito delle
registrazioni
Per definizione, la pareidolia è l'illusione subcosciente che tende
a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali)
dalla forma casuale. Nel caso di percezioni uditive, la pareidolia
si manifesta quando si crede di sentire suoni, parole o frasi
significative in rumori casuali (come appunto quelli ottenibili da
registrazioni eseguite al contrario). Premesso che tale obiezione
possa avere una sua validità solo per i messaggi bifronti e non
per quelli rovesciati (sulla cui intenzionalità non possono esistere
dubbi di sorta), e non negando che durante l'ascolto rovesciato
di una qualsiasi registrazione sia possibile la formazione
accidentale di vocaboli di senso compiuto, vorremmo qui
ricordare che, anche in base alla nostra esperienza pluriennale,
tali parole, quando emergono - e ciò accade molto raramente sono spesso sconnesse tra loro e prive di qualsiasi aggancio con
elementi esterni che ne giustifichino e ne comprovino in qualche
modo la presenza in quella registrazione.
Il volto su Marte (talvolta anche detto «faccia su Marte» o «volto di
Cydonia») è un'ampia area della superficie del pianeta Marte, situata
nella regione di Cydonia. Misura approssimativamente tre chilometri in
lunghezza e 1,5 in larghezza, e si trova 10° a Nord dell'Equatore
marziano. Venne fotografato per la prima volta il 25 luglio 1976 dalla
sonda spaziale Viking 1 che si trovava in orbita sul pianeta. Venne
portata all'attenzione del pubblico dalla NASA, che la pubblicò sei giorni
dopo.
Quello che sembra un volto umano ben delineato appare su di
una parete rocciosa.
Ecco un altro esempio di pareidolia visiva: la fotografia di
due poltrone in pelle affiancate suggeriscono al nostro
cervello l'immagine di un fondoschiena femminile.
PAREIDOLIA ACUSTICA
Accanto alla pareidolia visiva esiste
anche quella acustica, detta anche
illusione uditiva. Spesso essa si
verifica ascoltando brani in lingua
straniera che hanno delle assonanze
con la nostra lingua nativa 2. In
questo caso, il nostro cervello
riconosce - o crede di riconoscere parole familiari in italiano in frasi in
lingua inglese o in altre lingue.
Ma questo non è forse anche il caso dei cosiddetti backmasking bifronti, ovvero
di quei messaggi che si possono udire ascoltando al contrario una frase di senso
compiuto cantata al dritto? Non potrebbe essere che anche in questo frangente la
nostra mente crede di riconoscere delle parole mentre in realtà si tratterebbe di
pareidolia acustica? Indubbiamente, è possibile che l'ascolto a ritroso non solo di
una canzone, ma anche di una registrazione di parlato, possa rivelare la presenza
del tutto fortuita di una o più parole di senso compiuto. Tuttavia, come abbiamo
già sottolineato altrove, nella maggior parte dei backmasking bifronti presentati
in questo sito ci troviamo di fronte non solo a qualche parola riconoscibile, ma a
frasi grammaticalmente corrette di senso compiuto e magari formate da quattro,
cinque o più parole, un fenomeno che non può essere ascritto esclusivamente al
caso o all'inconscio. Lasciando ad un matematico o ad un enigmista il difficile
calcolo delle probabilità che ciò possa avvenire in modo del tutto accidentale, ci
chiediamo come sia anche solo plausibile supporre la non-volontarietà di tale
inserimento. Inoltre, la presenza di questi messaggi è comprovata da altri
elementi esterni, come il contenuto testo del brano (sovente in sintonia con il
messaggio), la simbologia usata nella cover del CD, le dichiarazioni del cantante, la
sua filosofia di vita o le sue convinzioni religiose, ecc... In questo ambito,
l'esempio fornito dai LED ZEPPELIN è assolutamente inoppugnabile. Infatti, i vari
backmasking bifronti ritrovati nella famosissima Stairway to Heaven sono del
tutto coerenti con tutta una serie di fatti che nessuno può negare.
UN ESEMPIO …. ESOTERICO
•
•
Sempre rimanendo a quest’ultimo gruppo citato è degno di nota il fatto che la
Boleskine House, la casa nella quale visse Jimmy Page dei LED ZEPPELIN dal 1970 al
1980, all'inizio del Novecento fu l'abitazione del celebre satanista inglese Aleister
Crowley (1875-1947). Di essa, Page ha affermato: «Sì, fu di proprietà di Aleister
Crowley, ma ci furono due o tre proprietari prima di lui. Fu anche una chiesa che
bruciò completamente insieme alla congregazione che la abitava [...]. In quella casa
sono accadute cose strane che non hanno nulla a che fare con Crowley. Si possono
ancora sentire delle cattivi vibrazioni. Un uomo vi fu decapitato, e qualche volta si
può sentire la sua testa che rotola... Chiaramente, dopo Crowley, ci sono stati alcuni
suicidi e persone finite in manicomio...» (Cfr. Rolling Stones Interviews, 1967-1980,
pag. 317)
Una chiave di lettura molto importante per dare una ragione al perché questo
gruppo avrebbe inserito dei backmasking satanici potrebbe risiedere nel fatto che
Jimmy Page ha studiato profondamente la magia nera. Egli è anche stato
proprietario per diversi anni di una libreria specializzata in opere sull'occultismo
chiamata Equinox, lo stesso nome di una rivista pubblicata da Crowley.
Naturalmente, non si può essere un vero fan di Crowley se non si conosce il suo
grande libro, Magick in Theory and Practice (1929), un'opera più particolareggiata a
riguardo della magia nera. Nell'Appendice VII, il mago Crowley consiglia ai suoi
discepoli di compiere alcuni esperimenti pratici... :
Cfr. A. CROWLEY, Magick, Astrolabio, Roma 1976, pagg. 581-582
COSA DICE LA SCIENZA
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William Yarroll, un ricercatore neuro-scientifico dell'Applied Potential Institute («Istituto
del Potenziale Applicato») di Aurora, nel Colorado, è stato un testimone-chiave
nell’inchiesta condotta dal California State Assembly’s Consumer Protection and Toxic
Materials Committee («Comitato di protezione del consumatore dal materiale tossico
dell’Assemblea dello Stato della California») quando si riunì a Sacramento nell’aprile del
1982 per esaminare alcuni brani musicali. Yarroll studia i processi del pensiero nelle
funzioni cerebrali. Egli sostiene che alla base del cervello ci sia un sistema attivatore
reticolare o - in modo più profano - un'apparecchiatura di redazione. Quest’area
contiene ciò che viene definito il Conditioned Response Mechanism («meccanismo di
risposta condizionata») (Cfr. J. ARANZA, Backward Masking-Unmasked («Il
mascheramento rovesciato smascherato»), Huntington House, Shreveport 1983, pag. 2)
Tale sistema si comporta come un programmatore del cervello, che scarta le
informazioni non desiderate o inaccettabili. Tuttavia, quando alcune informazioni si
presentano alla mente in forma celata, come nel caso dei messaggi ottenuti facendo
uso di tecniche di mascheramento, esse eludono questa procedura di controllo,
penetrano nella memoria non-controllata, vengono decodificate e immagazzinate per
un uso futuro.
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Secondo Lloyd H. Silverman, Professore di Psicologia all'Università di New York, ci sono due centri
del cervello che trattano gli stimoli provenienti dall’esterno: «Un centro è responsabile della
registrazione dello stimolo, e l'altro lo conduce alla coscienza. Il primo centro è molto più sensibile
del secondo, cosìcché uno stimolo molto debole (come le parole a basso volume nascoste sotto la
musica, o inserite al contrario) viene registrato nella mente, ma non entra nella parte conscia»
(Cfr. A. ATHENS, «Beware Here Come the Mind Manipulators» cioè: «Attenti, arrivano i
manipolatori della mente», in Family Health Magazine, dicembre 1978, pag. 40). Per il momento,
la mente non ha bisogno di queste informazioni, per cui vengono parcheggiate in un contenitore
di campioni prima che esse giungano al livello consapevole (prima che il ricevente ne sia
cosciente). In questo modo, una nozione che più persone potrebbero rifiutare - come l'asserzione
«Satana è dio» - viene accettata e immagazzinata per un futuro accesso senza la consueta
supervisione. Ad esempio, se un ascoltatore ricevesse un substimolo che gli dice che rubare è un
comportamento accettabile e che farlo lo renderebbe felice, e dopo breve tempo egli si trovasse
in una situazione in cui è tentato di rubare, è probabile che il suo subconscio richiami le
informazioni immagazzinate e le utilizzi per determinare il suo comportamento. Il lavoro di
Silverman suggerisce che le persone dotate di una solida base morale, come i Dieci
Comandamenti, respingerebbero comunque questi substimuli negativi. (Forse questa suggestione
potrebbe avere presa su una mente imbevuta di umanesimo secolare, più interessato al controllo
attraverso comandi subliminali, a cominciare dal motto «se ti piace, fallo», comportamento che
può essere facilmente indotto da un messaggio segreto che dice loro solo ciò che li farà sentire
appagati!). Nella sua ricerca, Silverman ha inoltre dimostrato che la percezione subliminale delle
informazioni può essere direttamente collegata ad un comportamento psicopatologico. In
generale, egli ha scoperto che è possibile far ammalare degli individui o renderli sani esponendoli
a stimolazioni subliminali che suggeriscono loro l’una o l’altra cosa.
Un altro ricercatore, Wallace LaBenne,
Professore di Psicologia e Psicoterapia di
Lansing Est, nel Michigan, afferma che ci sono
almeno 1.000 studi che confermano l'efficacia
dei messaggi subliminali: «Ciò che oggi
sappiamo è che il cervello vede e sente più di
quanto non vedano e non sentano gli occhi e gli
orecchi. Inoltre, sappiamo che certe frequenze
di luce e di suono mandano in tilt la parte
cosciente (della mente). Si vuole aggirare la
censura esercitata dall’emisfero cerebrale
sinistro (la parte esaminatrice e razionale) e
andare all’emisfero destro del cervello (quello
che controlla gli atteggiamenti e le abitudini)»
(Cfr.F. LEE, «Whispering Messages to the Mind»
(«Sussurrando messaggi alla mente»), in U.S.A.
Today, del 4 novembre 1983).
• Alle stesse conclusioni è giunto lo psicologo
inglese Norman F. Dixon, autore del libro
Subliminal Perception: The Nature of a
Controversy (McGraw-Hill, Londra 1971). Anche il
Professor Howard Shevrin, dell'Università del
Michigan, intervenuto al processo tenutosi nel
1985 a carico del gruppo heavy metal JUDAS PRIEST
per il suicidio di un ragazzo, sostiene che «i
messaggi subliminali diretti e forse anche
messaggi registrati con il backward masking
potrebbero, in determinate condizioni, influenzare
gli ascoltatori».
Mirror reading
La maggior parte dei
neurologi suddivide il
cervello in emisfero destro
ed emisfero sinistro, e ritiene
che quello destro sia la
«mente subconscia». Le
ricerche dello psicologo
Premio Nobel Roger Sperry
(1913-1994) e altre opere
suggeriscono che l'emisfero
sinistro sia la sede del
pensiero, della parola, della
logica e dell'analisi, mentre
l'emisfero destro sia
visualmente e spazialmente
più abile per ciò che
concerne l'arte, la musica,
l'emotività e la creatività
La controversia tra chi è a favore dell'efficacia del subliminale
e chi invece non lo è sembrava giunta ad un punto morto
senza nè vincitori nè vinti, quando fummo contattati dal Dr.
Renato Cocchi, un neurologo, psicologo medico, sociologo di
San Costanzo (Pesaro), nonché Direttore Sanitario e Primario
della Casa di Cura «Villa Silvia» a Senigallia (Ancona), il quale,
pur non essendosi direttamente interessato all'argomento del
subliminale e partendo da un campo d'indagine estraneo al
tema che stiamo trattando, è giunto nel corso delle proprie
ricerche personali a conclusioni che sembrano avvalorare
l'ipotesi di una reale efficacia del backmasking 9. (In
http://www.centrosangiorgio.com/subliminale/articoli/pagine
_articoli/subliminale_nella_musica.htm#9 )
Durante lo studio di diversi soggetti affetti da particolari psicopatologie, il Dr.
Cocchi ha riscontrato alcuni comportamenti che, partendo dalle scoperte sulle
relazioni e sulle competizioni intra ed inter-emisferiche sulla gestione delle
informazioni di Flor-Henry, di Strauss e di Kosaka, egli attribuisce ad una
dominanza emisferica imperfetta in soggetti malati o sani, ossia ad una
dominanza temporanea, stabile o stabilizzata di strutture, aree o funzioni di
quell'emisfero celebrale che abitualmente non è l'emisfero dominante per uno
specifico compito. La dominanza dell'emisfero cerebrale destro (sede
dell'emotività) sull'emisfero sinistro (sede della razionalità) può dar luogo a
comportamenti cognitivi incongrui quali il mirror writing (scrittura a specchio), il
mirror reading (lettura a specchio) ed il mirror speaking (linguaggio a specchio).
Tali comportamenti, derivanti non solo da patologie specifiche del sistema
nervoso centrale, ma anche da traumi accidentali allo stesso, da interventi
neurochirurgici o dal consumo di oppiacei o di alcool, hanno alla loro base un
meccanismo cerebrale già noto da tempo, che fa sì che stimoli percettivi
producano contemporaneamente nei due emisferi cerebrali un engramma e il suo
opposto; quest'ultimo viene normalmente soppresso. In particolari condizioni,
questo meccanismo di soppressione viene inibito, per cui l'opposto può farsi
presente con un'immagine di solito a specchio.
Non solamente la scrittura, la lettura o il linguaggio possono acquisire
comportamenti a specchio, ma anche la manipolazione di oggetti può
avvenire al contrario. L'esistenza di questo meccanismo cerebrale è
provata dal fatto che se si fissa per qualche minuto una superficie rossa
e si passa repentinamente ad una superficie bianca (assenza di colore),
per qualche istante, prima di venire soppresso dal meccanismo
d'inibizione, l'occhio vedrà il colore verde, ovvero l'opposto del rosso.
Proietta all'esterno, quindi, il colore che si è formato nell'emisfero non
dominante, più lento nell'adattarsi al nuovo stimolo. Ciò che in
definitiva il Dr. Cocchi sostiene è che se dunque il nostro cervello è
sempre in grado di percepire l'opposto di ogni stimolo, e, in presenza
di determinate patologie che inibiscono il meccanismo di
soppressione dell'opposto, può produrre in certi soggetti la scrittura,
la lettura o il linguaggio al contrario, ne consegue inevitabilmente che
la nostra mente è certamente in grado di cogliere anche il contrario di
una frase rovesciata, se disposta in sequenza adeguata, e che quindi
un messaggio a ritroso è un mezzo idoneo per raggiungere la nostra
psiche. (Da http://www.disinformazione.it/messaggi_subliminali2.htm
)
Com'è possibile che si possa
essere influenzati da parole
all'incontrario? È un fatto
assodato da numerosi studi
che il cervello compia
determinate operazioni a
rovescio automaticamente...
Mentre state guardando
questa pagina, l'immagine
passa attraverso la lente dei
vostri occhi e viene ribaltata
in modo tale che ciò che
«vedete» è realmente
rovesciato. Il cervello prende
l'immagine e
istantaneamente la inverte in
modo che appaia raddrizzata.
Quindi, in sostanza, il cervello
rovescia continuamente ciò
gli viene inviato dall'occhio.
BIBLIOGRAFIA
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Le diverse funzioni esercitate dai due emisferi cerebrali sono ormai un dato scientifico acquisito e
riconosciuto universalmente dalla scienza; lo testimonia una piccola parte della vastissima bibliografia
sull'argomento che riportiamo di seguito:
- J. L. BRADSHAW, N. C. NETTLETON, K. PATTERSON, «Identification of mirror-reversed and non-reversed profiles in
same and opposite visual fields», in J. Exp. Psychol., 1973, 99, pagg. 42-48.
- R. COCCHI, «Analisi delle risposte errate, date alle PM47 di Raven, rev. 1962, forma I, da un campione di
universitari», in Riv. Ital. Disturbo Intellet., 1993, 6, pagg. 83-90.
- R. COCCHI, A. POLA, M. SELLERINI, P. TOSCA, F. ZERBI, «Mirror speaking after neurosurgery, Case history», in Acta
Neurol. Belg., 1986, 86, pagg. 224-232.
- L. CORDELLA, «Lateralizzazione emisferica: aspetti dinamici in ambito biologico», in Riv. Ital. Disturbo Intellet.,
1991, 4, pagg. 57-71.
- T. FEINBERG, G. JONES, «Object reversal after parietal lobe infarction - A case report.», in Cortex 1985, 21, pagg.
261-271.
- G. GAINOTTI, «Laterally of affect: the emotional behavior of right- and left-braindamaged patients», in
Myslobosky M. S. (Ed.), Hemisyndromes. Academic Press, New York, 1983, pagg. 175-192.
- H. W. GORDON, «Genetic and hormonal aspects of hemispheric asymmetries», in Neurosciences Letters
Supplement, 1980, 5, S8.
- J. NOBLE, «Paradoxical interocular transfer of mirror-image discriminations in the optic chiasm sectioned
monkeys», in Brain Res., 1968, pagg. 1095-1099.
- A. ROTHENBERG, «Opposite responding as a mesure of creativity», in Psychol. Rep., 1973, 33, pagg. 15-18.
- A. ROTHENBERG, «Janusian thinking and Nobel Prize laureates», in Am. J. Psychiatry, 1982, 139, pagg. 122124.
- W. WITTLING, R. ROSCHMANN, «Emotion-related hemisphere asymmetry; subjective emotional responses to
laterally presented films», in Cortex, 1993, 29, pagg. 431-448.
ESEMPI FAMOSI
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Uno dei primi brani in cui fu segnalato un presunto messaggio inserito in
backmasking è stato Revolution 9 dei Beatles. Il messaggio ascoltato al dritto
ripeteva in continuazione "Number nine, Number nine..." (Trad.: "numero nove,
numero nove..."). Ascoltato al contrario, invece, il messaggio era "Turn me on,
dead man..." (Trad.: "eccitami uomo morto").
Nell'album The Wall dei Pink Floyd si può trovare un messaggio "nascosto"
ascoltando al contrario la traccia Empty Spaces. il messaggio dice:
-Congratulations. You have just discovered the secret message. Please send your
answer to Old Pink, care of the Funny Farm, Chalfont-Congratulazioni. Hai appena
scoperto il messaggio segreto. Per piacere, invia la tua risposta al Vecchio Pink,
presso la Funny Farm, a Chalfont Il messaggio, evidente parodia dei messaggi
subliminali, è un chiaro riferimento a Syd Barrett (il Vecchio Pink), fondatore ed exleader dei Pink Floyd, allontanato dal gruppo per problemi comportamentali
causati principalmente dall'assunzione di droghe psicotrope. Infatti, Funny Farm è
un termine in slang inglese con il quale si indicano gli ospedali psichiatrici.
Un esempio in Italiano è la canzone Shock in my town di Franco Battiato, che
contiene la frase "di amminoacidi... nelle mie orbite si scontrano tribù di
suburbani, di amminoacidi", pronunciata anche nel verso normale nella stessa
canzone.
Messaggi Subliminali: Perché?
• Perché inserire dei messaggi subliminali ad esempio nelle
pubblicità? Innanzitutto perché il subconscio, a differenza del
conscio, si “beve” tutto quello che gli viene dato, senza filtri.
Scavalcando il conscio si fa arrivare meglio il messaggio che si vuole
trasmettere.
• Un’altra motivazione per cui sono usati i messaggi subliminali è
quella di inviare un messaggio diverso dall’apparentemente
principale messaggio pubblicitario.
• Per esempio, prendiamo la pubblicità di un alcolico. Per la parte
conscia si può scrivere uno slogan che mette in risalto il sapore o il
fatto che rilassi dopo una giornata di lavoro.
• Per la parte inconscia invece i pubblicitari inseriscono la scritta
“Sex” nascosta nel bicchiere ad indicare al subconscio che comprare
quella bevanda ti può far avere più successo in quel senso.
• Alcune volte vengono introdotti degli elementi
“disturbanti” tipo immagini che rompono
qualche tabù culturale (ad esempio la morte,
quindi foto di teschi) in modo che l’individuo
venga incuriosito dall’immagine e la guardi con
più attenzione, anche non sapendo perché.
• Perché molto spesso non ce ne accorgiamo? Il
fatto è che il nostro cervello vede ciò che vuole
vedere o ciò che si aspetta di vedere, e se
qualcosa è contro i nostri valori o non è plausibile
(tipo un pene in una pubblicità) allora a livello
conscio viene repressa perché “non è possibile
che sia realmente così!”.
GLI 11 LOGHI CHE NASCONDONO
…. MA CHISSA’ QUANTI?
http://allthatweb.sixeleven.it/post/50977900956/11-loghi-che-nascondono-messaggisubliminali
Sopra è indicato il link di quanto andiamo dicendo.
Che qualcuno si prendesse gioco del nostro inconscio per veicolare
messaggi commerciali non è certo una novità.
La lotta ai messaggi subliminali, tra leggende metropolitane e realtà,
si è conclusa a metà del secolo scorso, con la promessa di bandirne
l’utilizzo nel cinema, là dove tutto era cominciato.
Richiami politici, satanici, sessuali…orde di agguerriti difensori della
coscienza si sono battute per portare a galla il “sottosuolo della
pubblicità”.
Ma la “cospirazione” contro la nostra razionalità non si è
mai spenta per davvero e i loghi di molti brand famosi
ne sono la prova. Desiderio di plasmarci? Tentativo di
inculcarci ideologie o di spingerci a preferire un prodotto
ad un altro? In questi casi, ci sentiamo piuttosto di
rispondere: virtuosismi autoreferenziali poco pericolosi,
ricerca artistica di un segno grafico che possa essere
letto a più livelli e che possa stratificare un messaggio
più completo ed elaborato. Più forte, insomma.
Il processo alle intenzioni fatelo voi.
Gli 11 loghi corporate come non li
avete mai visti.
Di certo lo conosciamo tutti, e di certo ci
saremo anche accorti della freccia
gialla/sorriso, simbolo lampante della
soddisfazione del cliente. Chissà quanti,
però, hanno fatto caso alle lettere coinvolte
nel suo percorso. Chiarissimo il significato:
da noi si trova di tutto, dalla a alla zeta.
Un gorilla e un leone che si osservano o il
profilo di un albero? Lo zoo di Pittsburgh
azzarda con il paradosso delle figure
reversibili restituendoci un'immagine che sa
di natura al cento per cento.
Quello di FedEx è uno degli esempi più
famosi, per quanto riguarda lo studio dei
messaggi subliminali nei loghi corporate,
soprattutto per la disinvoltura con cui, nel
caso specifico, il messaggio stesso viene
celato. Nessun artificio, infatti: soltanto una
freccia generata dallo stesso font, visibile tra
la “e” la “x”, e simbolo naturalmente di
movimento ed efficienza.
Le due T al centro vi fanno forse venir fame?
Tutto nella norma. Il brand di tortillas Tostitos
nasconde infatti nel suo logo le sagome di due
amici che condividono chips e salsa.
Grandiosa la capacità del logo di trasmettere,
con la sola forza dell'immagine, sentiment di
“friendship” e “togetherness”.
Toblerone, azienda famosissima
soprattutto per i torroni, ha sede a
Berna, notoriamente definita “The City
Of Bears”. L'omaggio nascosto alla
capitale svizzera si riscopre nella
sagoma dell'orso, abilmente
incorporato nelle linee della montagna.
Digitale e analogico si fondono alla perfezione
nel famosissimo logo dei portatili Sony. Se
infatti le prime due lettere rappresentano in
realtà il segnale analogico di base, la “i” e la
“o” richiamano rispettivamente l'1 e lo 0 del
codice binario. Uno dei pochi in casi in cui è
stato il logo a dare il nome al brand.
Prima di essere acquistata da Oracle, Sun era
un importante produttore di computer. Il suo
logo, un ambigramma perfetto, può essere
letto da qualsiasi direzione. L'immagine,
sorprendentemente, include solo una lettera
(la U).
Leggermente più astratto rispetto agli altri
esempi, il logo del Tour de France trasmette
un'incredibile sensazione di movimento
“attivo”. Quella che a prima vista sembra
una scritta con lo sfondo del sole contiene
in realtà le forme stilizzate di un ciclista in
azione.
Frutto da tempo di accesi dibattiti sull'etere,
l'eterno dubbio sull'origine del logo LG sembra
finalmente aver trovato pace. La versione
universalmente condivisa lo vedrebbe come un
omaggio alla cultura videoludica degli anni ‘80
(Pacman) o forse, più semplicemente, al mood
luccicante dell'epoca.
Un logo “minore” ma stilisticamente
splendido: la postura del corpo della ragazza è
solo un pretesto per delineare la sagoma della
mappa australiana.
Più che un messaggio subliminale, una vera e
propria case history.
Cosa accadrebbe se Coca-Cola e la Danimarca
(statisticamente il Paese più felice del mondo)
diffondessero gioia insieme? La sfida della
beverage company più famosa del mondo si
traduce in un ambient basato su un assunto
tanto semplice quanto geniale: la bandiera
danese può essere scorporata dal logo CocaCola.
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