Diapositiva 1 - Somali Web University

Apparato Respiratorio
Ruminanti
Definizione e suddivisioni
• L’apparato respiratorio ha la funzione principale
di provvedere alla respirazione generale,
attraverso un processo detto ematosi, il quale
consiste nello scambio aria/sangue di O2 e CO2.
• Il termine respirazione generale è usato in
contrapposizione a quello di respirazione
cellulare che indica gli scambi gassosi O2/CO2 fra
sangue e cellule, fenomeni che si verificano a
livello dei capillari sanguigni della circolazione
sistemica.
• Negli animali, l’apparato respiratorio è anche
responsabile dei fenomeni di emissioni di suoni
(fonazione).
Definizione e suddivisioni
• L’apparato respiratorio è costituito dal:
• naso esterno,
• vie respiratorie, che comprendono le cavità nasali e
paranasali e una serie di organi cavi: la faringe, la
laringe, la trachea e i bronchi.
L’aria inspirata passa attraverso queste formazioni
per raggiungere i polmoni, dove avviene l’ematosi.
Naso esterno
• Il naso esterno è una parte della faccia che si trova
rostralmente alla regione frontale, e dorsalmente alle regioni
infraorbitale, boccale ed orale.
• È suddiviso in radice, dorso, apice ed ali.
• La radice è a contatto con la regione frontale. In prossimità
delle regioni buccale e orale la cute di rivestimento si modifica
dando origine alle narici. Il naso esterno e le narici sono
sorretti da una serie di cartilagini:
• Cartilagine del setto: è posta sul piano mediano, ha forma
quadrangolare e si continua aboralmente la lamina
perpendicolare dell’etmoide; il margine anteriore è in contatto
con le cartilagini laterali e alari del naso esterno. La cartilagine
del setto concorre alla formazione del setto mediano che
separa fra loro le narici, il vestibolo e le cavità nasali. Essa va
inoltre a costituire la parte mobile del setto nasale.
Naso esterno
• Cartilagine alare: ben sviluppata soltanto negli equidi, è formata da
una lamina dorso-mediale e da un corno ventro-laterale; delimita
buona parte del margine laterale di ciascuna narice. Nel cavallo è
presente una cartilagine alare molto particolare che sostiene il
diverticolo della narice o falsa narice.
• Cartilagine laterale dorsale del naso: posta sul margine laterale
dell’osso nasale, è stretta negli equidi, larga in ruminanti e suidi
• Cartilagine laterale ventrale del naso: situata sul margine del
processo nasale dell’osso incisivo, è assente negli equidi
• Cartilagine nasale accessoria laterale
• Cartilagine nasale accessoria mediale
Narici
• Le narici sono pieghe cutanee che delimitano l’apertura
rostrale delle cavità nasali. Hanno aspetto molto diverso a
seconda delle specie: generalmente sono a forma di
“virgola” o di “C” con due margini (laterale e mediale) e
due commessure (ventrale e dorsale).
• La commessura dorsale è in corrispondenza della parte
più sporgente del naso esterno detta ala del naso. Nel
cavallo le narici sono molto mobili e si possono dilatare
notevolmente, mentre nei carnivori sono molto più rigide
e poco mobili.
• Ciascuna narice dà adito al vestibolo nasale che si
continua aboralmente con la corrispondente cavità nasale
propriamente detta.
Cavità nasali
• Definizione: le cavità nasali sono cavità ricavate nello
splancnocranio che mettono in comunicazione il naso
esterno con la nasofaringe. Esse rappresentano il primo
tratto delle vie respiratorie. Sono molto tortuose e in tal
modo la progressione dell’aria viene rallentata.
Ciò concorre all’umidificazione e al riscaldamento
dell’aria inspirata e alla sua depurazione da particelle
corpuscolare e pulviscolo che vengono inglobate
nell’abbondante strato di muco che normalmente
ricopre la mucosa nasale.
Cavità nasali
• In ciascuna cavità si riconoscono:
• volta: dorsale, costituita dalla superficie endocranica
dell’osso nasale;
• pavimento: ventrale, costituito in gran parte dalle ossa
palatino e mascellare;
• faccia laterale: costituita dalla faccia endocranica dell’osso
mascellare e completata da muscoli, nella parte rostrale;
• faccia mediale: costituita dal setto nasale.
• L’estremità orale presenta un’apertura delimitata dalla
narice; l’estremità aborale è chiusa dorsalmente dall’osso
etmoide; ventralmente presenta un’ampia apertura detta
coana, che si apre sulla volta della faringe.
Conformazione interna della cavità
nasale
• La superficie interna è completamente rivestita da
mucosa, tranne che nella porzione più rostrale (vestibolo
del naso), dove il rivestimento è di tipo cutaneo.
• La mucosa, rostralmente, forma alcune pieghe (alare,
retta, basale ed obliqua) sostenute dalle cartilagini del
naso.
• La cavità interna è estremamente irregolare per la
presenza di lamine ossee papiracee (di spessore simile a
fogli di carta di papiro), molto fragili e sottili,
ripetutamente avvolte su se stesse o ramificate. Tali
lamine sono rivestite da mucosa e vanno a costituire le
conche nasali, in numero variabile fra due e tre a seconda
delle specie.
Conformazione interna della cavità
nasale
• La presenza delle conche consente di distinguere
all’interno delle cavità nasali:
• un meato nasale dorsale o olfattivo: termina
caudalmente sulla volta del labirinto etmoidale
• un meato nasale medio o sinusale: inizia dorsalmente
alla piega alare e termina all’entrata del labirinto
etmoidale, presenta gli orifici naso-sinusali che lo
mettono in comunicazione con i seni paranasali
• un meato nasale ventrale: più largo e più corto dei
precedenti, che si apre nella coana corrispondente
• un meato nasale comune: è una stretta fessura verticale
posta a lato del setto nasale. A questo livello tutti i meati
sono in comunicazione fra loro.
Canali di cominicazione con la
cavità nasale
• Dotto vomero-nasale: formazione tubulare rudimentale che
origina a fondo cieco nella parte aborale della cavità nasale ai
limiti fra il pavimento ed il setto nasale e sbocca rostralmente
nel dotto incisivo. Esso è innervato dal nervo vomero-nasale
e sembra essere deputato alla raccolta di informazioni
olfattive accessorie.
• Dotto incisivo: breve canale che mette in comunicazione la
cavità nasale con quella orale, passando attraverso la fessura
ossea del palatino (nel cavallo la terminazione è a fondo
cieco).
• Ostio naso-lacrimale: orifizio terminale del condotto nasolacrimale, che mette in comunicazione il sacco congiuntivale
con la cavità nasale. Attraverso tale condotto le lacrime, in
produzione continua, vengono riversate nella cavità nasale.
SENI PARANASALI
• I seni paranasali sono cavità presenti all’interno
dello splancnocranio. Esse comunicano tutte,
direttamente o indirettamente con le cavità
nasali e sono rivestite da mucosa con epitelio
respiratorio. Svolgono diverse funzioni:
riduzione del peso dello scheletro, cassa di
risonanza sonora, alloggiamento temporaneo
dei denti di seconda dentizione. Il loro sviluppo
e la loro tipologia varia notevolmente nelle
diverse specie.
SENI PARANASALI
• Nel bovino il seno frontale è molto esteso e copre tutta
la volta cranica. Esistono un seno frontale mediale,
molto ampio, un seno frontale rostrale, un seno frontale
laterale, e, incostantemente, un senofrontale
intermedio, meno estesi. I seni frontali dei due lati sono
separati da un setto mediano e non comunicano con i
corrispondenti seni mascellari.
• Il seno mascellare si estende caudalmente occupando le
bolle lacrimali, le quali sono a loro volta in
comunicazione con il seno palatino, e presenta un
diverticolo di comunicazione con il seno lacrimale.
Mucosa delle cavità nasali e paranasali
Le cavità nasali e paranasali sono rivestite da una
mucosa di tipo respiratorio con l’eccezione di una
regione olfattoria delle cavità nasali, che riveste le
parti caudali delle conche etmoidali e del setto
nasale. In queste regioni è presente un epitelio
olfattivo.
Nella lamina propria della mucosa sono presenti
ghiandole nasali ed olfattorie.
LARINGE
• Definizione, sede e rapporti: La laringe è l’organo
della fonazione; di forma irregolarmente
tubulare, mette in comunicazione la faringe con
la trachea. Occupa lo spazio viscerale del collo
nell’omonima regione ai limiti con la testa .
• E’ compresa tra i muscoli ipoassiali, i muscoli
laterali del collo e i muscoli ventrali del collo .
• Il suo sviluppo è in funzione della specie, dell’età
e del sesso. Meno sviluppata nell’animale
giovane, si sviluppa completamente alla pubertà,
raggiungendo dimensioni maggiori nel maschio.
• Presenta una cavità interna detta cavo laringeo.
Cavo laringeo
• E’ la cavità interna della laringe, caratterizza a circa metà
glottdella sua lunghezza, da un netto restringimento detto
ide, dove si localizzano le pieghe vocali.
Si divide in:
• adito della laringe: in diretta continuazione con la cavità
della faringe, è delimitato rostralmente e ventralmente
dall’epiglottide, lateralmente dalle pieghe ariepiglottiche e
dai tubercoli corniculatiL’adito della laringe si chiude al
momento della deglutizione a seguito dello spostamento
passivo dell’epiglottide provocato dal passaggio del bolo;
• vestibolo della laringe: è un breve tratto compreso tra
l’adito della laringe e la glottide
Cavo laringeo
• glottide: è la parte più ristretta del cavo laringeo,
occupata dall’apparato vocale. La glottide può
ulteriormente essere suddivisa in glottide vocale,
ventrale, compresa tra le pieghe vocali, e glottide
respiratoria, dorsale. Durante la fonazione l’aria viene
forzatamente fatta passare attraverso la glottide vocale e
nel suo percorso fa vibrare le pieghe vocali che
producono i suoni emessi dall’animale. Durante gli atti
respiratori, invece, l’aria percorre la glottide respiratoria.
• cavo sottoglottideo o cavo retroglottideo: è il tratto
caudale alla glottide.
Architettura della laringe
• Dall’esterno all’interno, la parete della laringe
presenta:
• una membrana fibro-elastica, che corrisponde ad
una tonaca avventizia. In essa si riconoscono in
particolare il legamento vestibolare e il legamento
vocale, che sostiene le pieghe vocali;
• una tonaca muscolare con muscoli propri e
muscoli estrinseci. Tali muscoli si ancorano su
cartilagini di sostegno che costituiscono lo
scheletro della laringe;
• una tonaca mucosa che ospita le ghiandole
laringee.
Scheletro della laringe
• Cartilagine tiroidea o tiroide: impari, presenta due
lamine che si uniscono fra loro sul piano mediano a
formare una “V” aperta dorsalmente. Ciascuna lamina
presenta un corno rostrale, per l’articolazione con l’osso
ioide (insieme delle ossa che vanno a costituire lo
scheletro della lingua), e un corno caudale, per
l’articolazione con la cricoide
Scheletro della laringe
• Cartilagine cricoidea o cricoide: impari, presenta un
arco, ventrale, ristretto, e una lamina più ampia,
posta dorsalmente. La lamina presenta le superfici
articolari per la cartilagine tiroidea e per la
cartilagine aritnoidea. La lamina è anche detta
castone, mentre l’arco è anche detto anello
•
Scheletro della laringe
• Cartilagine aritnoidea o aritnoide: pari, ha forma
piramidale triangolare molto irregolare. Presenta
una base, caudale, e tre facce: la faccia mediale,
la faccia laterale, e la faccia dorsale. Presenta una
superficie articolare per la cartilagine cricoidea e
tre processi di inserzione muscolo-legamentose: il
processo vocale, il processo muscolare, ed il
processo mediale (o corniculato)
Cane
Cavallo
Scheletro della laringe
• Cartilagine epiglottidea o epiglottide: impari,
elastica, ha forma ovalare più o meno allungata in
senso dorso-ventrale e presenta due facce: la
faccia linguale e la faccia laringea, una base che si
inserisce sulla cartilagine tiroidea, ed un apice
libero.
Cane
Cavallo
Legamenti della laringe
• I legamenti o membrane della laringe sono lamine
piuttosto spesse di connettivo che uniscono fra
loro le cartilagini laringee e le ancorano all’osso
ioide, consentendo un certo movimento
reciproco.
• Le più importati sono la membrana tiroioidea,
cricotiroidea, cricotracheale, cricoaritnoidea,
aritnoidea
trasversa,
tireoepiglottica
e
ioepiglottica.
Muscoli della laringe
• La laringe è provvista di muscoli propri (intrinseci) e di
muscoli estrinseci, che la collegano ad altri organi. I
muscoli consentono i movimenti delle cartilagini
laringee.
• I più importanti muscoli propri sono:
• il muscolo cricotiroideo: origina dall’arco della cricoide,
termina sulla lamina della tiroide. Ha la funzione di
tendere le pieghe vocali;
• il muscolo cricoaritenoideo dorsale: origina dalla lamina
della cricoide, termina sul processo muscolare della
cartilagine aritnoide. Ha la funzione di dilatare la
glottide;
Muscoli della laringe
• il muscolo cricoaritenoideo laterale: origina dall’arco
della cricoide, termina sul processo muscolare della
cartilagine aritnoide. Ha la funzione di restringere la
glottide.
• il muscolo interaritenoideo: posto tra le due aritenoidi,
agisce avvicinandole tra loro;
• il muscolo tiroaritenoideo: teso tra tiroide e aritnoide,
tende le pieghe vocali e determina costrizione della
glottide, consentendo quindi l’emissione di suoni.
Vasi e nervi della laringe
• La vascolarizzazione sanguigna deriva dalle arterie laringee
craniali e caudali.
• Le vene sono satelliti. I vasi decorrono esternamente e
lateralmente alla laringe e formano due archi anastomotici
trasversali (arco laringeo craniale e caudale).
• I vasi linfatici si distribuiscono ai linfonodi regionali che
fanno parte del linfocentro cervicale profondo.
• L’innervazione è fornita dal nervo vago, mediante il nervo
laringeo craniale ed il nervo laringeo caudale o nervo
laringeo ricorrente.
• Quest’ultimo è un ramo del vago destinato al muscolo
cricoaritnoideo che si stacca dal tronco principale del nervo
all’interno del torace e ritorna alla laringe percorrendo a
ritroso il fascio vascolo-nervoso del collo.
TRACHEA
• Definizione: La trachea è un organo tubolare che
collega la laringe con i bronchi consentendo il
passaggio dell’aria. E’ leggermente schiacciata dorsoventralmente, di calibro uniforme, con lume beante
per la presenza di una serie di anelli cartilaginei di
sostegno (anelli tracheali).
• Sede: occupa lo spazio viscerale del collo (parte
cervicale) ed il mediastino craniale e parte del
mediastino medio (parte toracica).
TRACHEA
• Rapporti: la parte cervicale è in rapporto con il fascio vascolonervoso del collo (latero-ventralmente), con l’esofago (prima
dorsalmente, poi a sinistra e infine di nuovo dorsalmente) e con
i muscoli regionali (ventralmente).
• La parte toracica si estende fino alla VI costa per dividersi nei
due bronchi principali.
• Nel suino e nei ruminanti, prima di biforcarsi, dà origine a un
bronco tracheale destro, destinato alla ventilazione del lobo
craniale del polmone omolaterale.
• E’ in rapporto con il timo (ventralmente), i grossi vasi della base
del cuore (ventralmente e lateralmente), i polmoni e l’esofago
(dorsalmente).
Trachea
• Gli anelli tracheali sono situati nella tonaca fibromuscolare che entra nella costituzione della parete
dell’organo. Il loro numero è in rapporto alla lunghezza
del collo dell’animale.
• Gli anelli non sono completi e fra le estremità libere,
dorsali, si colloca il muscolo tracheale. La membrana
fibroelastica in cui sono immersi gli anelli forma i
legamenti anulari.
• La posizione del muscolo tracheale rispetto alle
estremità degli anelli cartilaginei varia a seconda delle
specie.
anelli tracheali di bovino
avventizia
spazio
retromucoso
(conn. lasso)
muscolo tracheale
mucosa
nel vivente
post mortem
Trachea
• Vasi e nervi: la trachea è irrorata nel tratto cervicale da
rami dell’arteria carotide comune, in quello toracico da
rami delle arterie succlavie e bronchiali. Le vene sono
satelliti delle arterie e si riversano nelle vene giugulari.
• I linfatici si portano ai linfonodi cervicali profondi e
mediastinici.
• L’innervazione deriva dal nervo laringeo ricorrente del
vago e dall’ortosimpatico.
BRONCHI
• Definizione e suddivisioni: i bronchi sono canali tubolari
che derivano dalla suddivisione della trachea e si
ramificano all’interno del polmone fino a raggiungere i
lobuli polmonari. L’insieme delle ramificazioni costituisce
l’albero bronchiale.
• bronchi principali: rappresentano le porzioni
extrapolmonari dell’albero bronchiale. Sono il bronco
principale destro ed il bronco principale sinistro e, nel
suino e nei ruminanti, il bronco tracheale, destinato al
lobo craniale del polmone destro;
• bronchi lobari: ventilano un lobo polmonare;
• bronchi segmentali: ventilano un segmento di un lobo
polmonare; si continuano nei bronchi interlobulari che si
ramificano nei bronchioli o bronchi lobulari.
POLMONI
• Definizione, sede, forma, rapporti: i polmoni sono gli
organi dell’ematosi. Ogni polmone è accolto nella cavità
toracica, all’interno dell’emitorace corrispondente. La
forma è a semicono con apice arrotondato e base tagliata
obliquamente in direzione cranio-ventrale.
• Si riconoscono
• un apice: craniale, a contatto con la cupola pleurica, a
livello della seconda costa nel cane, della prima nel gatto.
• una base o faccia diaframmatica: caudale, a contatto con il
diaframma.
• una faccia costale: laterale e convessa, a contatto con la
pleura costale; sulle porzioni più dorsali presenta delle
depressioni corrispondenti alle impronte costali.
POLMONI
• una faccia mediastinica: pianeggiante e mediale, è a
contatto con il mediastino e gli organi in esso contenuti: il
cuore (impronta cardiaca), l’aorta (impronta aortica),
l’esofago (impronta esofagea) e la vena cava caudale (solco
della vena cava caudale, nel polmone destro). Presenta
l’ilo, dove si osservano le formazioni in ingresso e in uscita
dal polmone che costituiscono la radice del polmone. Nel
cavallo esiste un’area di adesione con il polmone
controlaterale.
• un margine dorsale: ottuso, occupa il recesso
costovertebrale della cavità toracica.
• un margine ventrale: acuto, occupa il recesso
costomediastinico e presenta l’incisura cardiaca.
• un margine basale: acuto, occupa il recesso
costodiaframmatico della cavità toracica.
POLMONI
• Caratteri fisici: i polmoni presentano normalmente
una colorazione rosa-rossastra con aree pigmentate
grigiastre dovute al pulviscolo incorporato nel
connettivo interstiziale. Al tatto sono molli ed elastici;
se eccessivamente compressi si avverte un crepitio
dovuto alla rottura delle pareti degli alveoli. I due
polmoni hanno volume differente in quanto il sinistro
ha il lobo apicale meno esteso e accoglie in una
profonda depressione gran parte del sacco pericardico
con il cuore in esso contenuto.
POLMONI –suddivisione in lobi
• E’ in relazione alla ramificazione dei bronchi e non in base
alla presenza di incisure sul margine ventrale.
• Il lobo polmonare è la porzione di polmone ventilata da un
solo bronco lobare che decorre lungo l’asse del lobo,
mentre il segmento polmonare è la porzione di polmone
ventilata da un solo bronco segmentale. Se da un bronco
lobare si originano bronchi segmentale più o meno
equivalenti , il lobo verrà suddiviso in tante parti quanti
sono i bronchi segmentali (ciò avviene quasi sempre a
livello del lobo craniale del polmone).
• Il polmone destro presenta comunque un lobo accessorio,
che deriva embriologicamente da una piega della pleura
nella quale è contenuta la vena cava caudale, che,
spostandosi durante lo sviluppo, porta alla separazione di
una parte del parenchima.
Lobatura nei ruminanti e nei suidi
• Per quanto riguarda il polmone di sinistra, il bronco principale è
molto corto e si divide in due bronchi lobari, dando così origine ad un
lobo craniale ed ad un lobo caudale. Il bronco lobare
craniale si biforca in due bronchi segmentali, che dividono il lobo
craniale in un segmento craniale (culmen) e segmento caudale
(lingula).
• Nel polmone di destra è presente una suddivisione del lobo craniale
in una porzione craniale ed una porzione caudale, entrambe ventilate
dal bronco tracheale, prima della biforcazione; sono presenti anche
un lobo intermedio, un lobo caudale ed un lobo accessorio.
• Inoltre, il polmone dei ruminanti ha una suddivisione in lobuli
secondari molto più evidenti. La presenza di connettivo più
abbondante sottolinea tale suddivisione.
Struttura
• L’unità morfofunzionale del polmone è il lobulo
polmonare primario. I lobuli primari si riuniscono tra
loro a costituire lobuli polmonari secondari di forma
poliedrica e diametro di circa 1 cm. Questi ultimi sono
separati tra loro da connettivo interlobulare,
particolarmente evidente nei ruminanti, in parte anche
nel suino.
Struttura
• Il lobulo polmonare primario ha forma di tronco di
piramide a base poligonale e misura circa 1-2 mm di
altezza e larghezza. È percorso lungo l’asse da un
bronchiolo (con diametro inferiore al mm e privo di
cartilagine) che penetra nel lobulo dall’apice tronco e
si dirige verso la base, accompagnandosi ai vasi
sanguigni e linfatici.
• Le ramificazioni successive sono date nell’ordine dai
bronchioli respiratori (con diametro inferiore ai 0,5
mm), dai condotti alveolari, dai sacchi alveolari, e dagli
alveoli polmonari.
Vasi e nervi
• circolazione nutritizia, a carico del ramo bronchiale
dell’arteria broncoesofagea, e delle vene bronchiali;
• circolazione funzionale, a carico dell’arteria
polmonare e delle vene polmonari.
• I vasi linfatici sono raccolti nel linfocentro bronchiale
(linfonodi tracheobronchiali e polmonari) e nel
linfocentro mediastinico (linfonodi mediastinici).
• L’innervazione è a carico di fibre ortosimpatiche,
derivanti dal ganglio cervico-toracico, e
parasimpatiche, derivanti dal nervo vago, dai rami
bronchiali e dal plesso polmonare.
Vasi e nervi
• circolazione nutritizia, a carico del ramo bronchiale
dell’arteria broncoesofagea, e delle vene bronchiali;
• circolazione funzionale, a carico dell’arteria
polmonare e delle vene polmonari.
• I vasi linfatici sono raccolti nel linfocentro bronchiale
(linfonodi tracheobronchiali e polmonari) e nel
linfocentro mediastinico (linfonodi mediastinici).
• L’innervazione è a carico di fibre ortosimpatiche,
derivanti dal ganglio cervico-toracico, e
parasimpatiche, derivanti dal nervo vago, dai rami
bronchiali e dal plesso polmonare.