LA RAGIONE E LA FOLLIA: L’ORIZZONTE DEL
MIO SGUARDO
IL SOGGETTO NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA
CARTESIO: L’EVIDENZA DEL SOGGETTO
FOUCAULT E DERRIDA: IL COGITO E LA FOLLIA
FOCAULT: LA RICOSTRUZIONE DEL QUADRO STORICO CHE DETERMINA GLI SGUARDI
DERRIDA: LA DECOSTRUZIONE DELLO SGUARDO CHE DETERNIMA IL QUADRO STORICO
FOUCAULT E DERRIDA NEL RETROBOTTEGA
IL SOGGETTO NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA
Filosofia moderna:
la scoperta del soggetto
Cartesio: l’io come prima
certezza
Hobbes, Locke: lo stato
come prodotto dell’uomo
Hume: la scienza
della natura umana
Kant: le forme a priori
(strutture mentali) del
soggetto
Ottocento:
l’individuazione del soggetto
Dimensione collettiva
Hegel: storico-culturale
(Spirito oggettivo)
Feuerbach: relazionale
Marx: storico-sociale
(materialismo storico)
Positivismo: naturalebiologica
Dimensione individuale
Romanticismo: sentimenti,
emozioni
Novecento :
la dissoluzione del soggetto
La critica al modello storico
di uomo occidentale:
La scuola di Francoforte:
l’uomo eterodiretto
Heidegger: la vita inautentica
La critica al concetto di
soggetto
Heidegger: Io non originario,
io, mondo e altri si
costituiscono insieme
Strutturalismo, postKierkegaard: esistenziale
strutturalismo: soggetto =
Rousseau: la società come
strutture linguistiche, culturali,
Nietzsche: psico-culturale
causa della degenerazione
sociali, economiche
Freud: inconscia
dell’uomo
Soggetto = Nietzsche  volontà
I maestri del sospetto:
di potenza (volontà di dar senso
Il dubbio investe l’oggetto,
Marx, Nietzsche, Freud
a se stesso e alle cose)
la realtà delle cose
Soggetto ≠ coscienza
Soggetto = Freud  pulsioni,
Il dubbio investe il soggetto
desideri inconsci
Soggetto = ragione
IL SOGGETTO NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA
Novecento : la dissoluzione del soggetto
Soggetto = volontà di potenza (volontà di dar senso a se stesso e alle cose)
L’interpretazione (ermeneutica)
Heidegger: il linguaggio come luogo di incontro dell’uomo e del mondo
Gadamer: comunità linguistica e dialogo
Derrida: la decostruzione dei testi, l’importanza del non detto
La volontà
Sartre: progetto, responsabilità, impegno (esistenzialismo)
Scuola di Francoforte: critica al sistema e resistenza all’irrazionalità del sistema (Marxismo)
Foucault: la rivolta contro i poteri, la cura di sé (strutturalismo, post-strutturalismo)
Soggetto = Freud  pulsioni, desiderio
Freud: maggior controllo razionale e minor repressione sociale
Marcuse: eliminazione repressione sociale e liberazione eros (Scuola di Francoforte)
Deleuze: liberazione desiderio (post-strutturalismo)
HEGEL E LA MODERNITÀ
Soltanto con Cartesio [...] perveniamo propriamente a una filosofia autonoma,
consapevole che l’autocoscienza è momento essenziale del vero. [...] Ormai possiamo
dire di trovarci in essa proprio a casa nostra e, come il navigatore dopo lungo errare sul
pelago infuriato, possiamo gridar “terra”!; a Cartesio infatti mette capo veramente la
cultura dell’età moderna, il pensiero della filosofia moderna, dopo che a lungo si era
andati avanti sulla vecchia via.
Cartesio è un eroe che ricominciò da capo l’impresa e restituì alla filosofia quel terreno
alla quale essa tornò soltanto adesso dopo trascorsi mille anni. (Hegel, Lezioni di Storia della
filosofia, 3, II)
G. W. F. Hegel (1770-1831)
La modernità di Cartesio
La centralità della coscienza del soggetto
Conversione dal cielo alla terra
CARTESIO: L’EVIDENZA DEL SOGGETTO
I sensi possono ingannarci
I ragionamenti possono essere sbagliati
Non possiamo distinguere tra sogno e realtà
bisognava necessariamente che io,
che la pensavo, fossi pur qualcosa
Io penso, dunque sono
il principio primo della mia filosofia
Centralità soggetto
poiché i nostri sensi talvolta c'ingannano, volli supporre non esserci nessuna cosa che
fosse quale essi ce la fanno immaginare. . . . pensai ch'io ero soggetto ad errare come ogni
oltrefalsi
le discipline
filosofiche nonche
sia avevo
necessario
altro, e peròSEMBRA
respinsiche
come
tutti i ragionamenti
preso sin allora per
ammettere
un'altra scienza.
... stessi pensieri, che noi abbiamo quando siam
dimostrazioni.
In fine, considerando
che gli
RISPONDO:
Eraanche
necessario,
perdormiamo
la salvezzabenché
dell'uomo
che,non ve ne sia alcuno
desti, possono
tutti venirci
quando
allora
oltre
le discipline
filosofiche
ci fossesino a quel momento
vero, mi decisi
a fingere
che tutto
quantod'indagine
era entratorazionale,
nel mio spirito
dottrina
procedente
divina
di
non fosse piùun'altra
vero delle
illusioni
dei mieidalla
sogni.
Ma, rivelazione.
subito dopo,Prima
m'accorsi
che, mentre
perché
l'uomo
è ordinato
a Dio
come adnecessariamente
un fine che
volevo in taltutto
modo
pensare
falsa
ogni cosa,
bisognava
che io, che la
supera
la capacità
d’Aquino,IoSomma
pensavo, fossi
pur qualcosa.
Perdella
cui, ragione
dato che(Tommaso
questa verità:
penso, dunque sono, è così
teologica, Parte prima, Questione 1)
ferma e certa . . . giudicai di poterla accogliere senza esitazione come il principio primo
della mia filosofia. (Cartesio, Discorso sul metodo)
René Descartes (1596-1650)
Il soggetto è alla base delle rappresentazioni delle cose
Centralità soggetto
Il pensiero rispecchia la realtà com’è?
Io penso, dunque sono
Posso fingere di non aver un corpo, che il mondo non esista
ma non perciò . . . di non esserci io (= non pensare)
Sono una sostanza pensante distinta dal corpo
Dubbio mondo esterno
Separazione anima e corpo
Se davvero platonismo e cristianesimo sono le due grandi correnti di pensiero che hanno
dato vita e volto all'Occidente, la mortificazione del corpo da loro inaugurata ha trovato il
le cose naturali
si sua
dicono
vere
in quanto
attuano
lache
somiglianza
delle
specie
suo
proseguimento
e la
radicalizzazione
sistema
delle
scienze
moderne
che
Poi,Così
esaminando
con
attenzione
ciò che
ero, enel
vedendo
potevo
fingere,
sì, di non
chenessun
sono
nella
mente
Dio:ancora
p. es.,oggi,
si ildice
veraresidui,
che ha
natura
Cartesio
ha inaugurato
indi non
cui
senza
l'Occidente
si
identifica.
Per
avere
corpo,
e eche
esistesse
mondo
opietra,
altro quella
luogo dove
io la
fossi,
ma non
propria
della
pietra,
secondo
concezione
preesistente
mente
Dio.
fondare
questo
mondo
oggettivo
elaastratto
Cartesio
haesser
dovuto
mettere
tradiparentesi
la
perciò
potevo
fingere
di
non esserci
io . . . ne
conclusi
ionella
una
sostanza,
di
cui- tutta
Quindi,
veritàconsiste
è principalmente
nell'intelletto,
secondariamente
nelle
vita
pre edo la
extra-scientifica
esolo
quindi
tutte
quelle
formazioni
senso
che
sicose,
fondano
l'essenza
natura
nel pensare
. . . Questo
che di
dico
«io»,
dunque,
cioè,
per la per
relazione
chequel
esse
hanno
all’intelletto,
come
principio.
sull'esperienza
corporea
attraverso
cui
il mondo
ci aèloro
direttamente
mano. ed
L'io
l'anima,
cui
sono
che
sono,
è qualcosa
d'interamente
distinto alla
dal corpo,
è
verità intuitivo
è adeguazione
la cosa
l'intelletto»,
puòesistesse,
riferirsi
dell'uomo
della vita
quotidiana
venne
spezzato
in animaainon
edue
corpo.
Il
anziL'assioma,
tantosensibilmente
più«la
facilmente
conosciuto,
sìtra
che,
anchee se
il corpo
non
perciò
aspetti
della
verità.
(Tommaso
Somma
teologica,
Parterisolto
prima,in
Questione
corpo,
da soggetto
che
esplora
cond’Aquino,
sensi
il mondo,
venne
oggetto,16)
relegato
cesserebbe
di esser
tutto
ciò che
è.i suoi
(Cartesio,
Discorso
sul metodo)
nella “cosa estesa”, e inteso, al pari di tutti gli altri corpi, in base alle leggi fisiche che
presiedono l'estensione e il movimento. . . .
Tra l'io umano che abita il mondo e l'ego cogito c'è una sola differenza: l'io umano abita
un corpo, l'ego cogito è pura mente. (U.Galimberti , Psichiatria e fenomenologia)
CentralitàCentralità
ed evidenza
soggetto
per il soggetto
Io penso, dunque sono
Separazione anima e corpo
Il pensiero rispecchia la realtà com’è?
Dubbio mondo esterno
tutte le cose che noi concepiamo molto chiaramente e
molto distintamente sono vere
Perché Dio essendo buono non può permettere che
ci inganniamo
Supporrò dunque che non Dio, sommo bene, fonte di verità, ma un genio maligno,
sommamente potente ed astuto, abbia posto ogni suo sforzo ad ingannarmi; riterrò che il
cielo,
l'aria,
la terra,
colori,mi
le turerò
figure, le
i suoni
e tutto
il mondo
altro che
Ora io
chiuderò
gli iocchi,
orecchie,
distrarrò
tuttiesterno
i miei non
sensi,siano
cancellerò
inganni
sogni,
con
i quali
cercato
di di
ingannare
la mia
anche
dal
mio pensiero
tutte
le degno
immagini
delle cose
corporee,
. . e. .così
Tu seidi
grande,
Signore,
ehaben
lode;
grande
ècredulità.
la tua. virai,
e laintrattenendo
tua sapienza
Ma
forse Dio
hae voluto
che fossi
così
ingannato,
infatti
definito
come
solamente
menon
considerando
iluna
mio
interno,
cercherò
di
rendermi
a poco
a poco
incalcolabile.
Estesso
l'uomo
vuole lodarti,
particella
del
tuoed
creato,
cheviene
si porta
attorno
il
sommamente
buono.
. .che
. a me
più
e piùmortale,
familiare
stesso.
Io sono
una cosa
. . .. . .
suonoto
destino
si porta
attorno
la prova
delche
suopensa
peccato
Ma
dopo
che
ho riconosciuto
che vi
ètrova
unmio
Dio,
per il fatto
che,
in pari
riconosciuto
InMa
questa
prima
conoscenza
non
nient'altro
che
una chiara
distintahopercezione
come
invocare
il mio Dio,
ilsi Dio
Signore?
Invocarlo
saràetempo,
comunque
invitarlo
anche
cheditutte
cose
dipendono
dame
lui,
equale,
ch'egli
èilingannatore,
ed venire
insufficiente
seguito
a per
ciòdiho
del
fatto
che
conosco;
percezione,
laun
a non
dir
dentro
me;iolema
esiste
dentro
di
luogo,
ovevero,
mionon
Diosarebbe
possa
dentro
giudicato
tutto
quel
ch'ioseconcepisco
chiaramente
eil cielo
distintamente
non
puòuna
non
essere
assicurarmi
che
essa
è dentro
vera
potesse
mai
accadere
si trovasse
esser
falsa
cosa,
me, oveche
possa
venire
di
me Dio,
Dio,
che creòche
e la terra"?
(Agostino
d’Ippona,
vero,
ancorché
noncosì
pensi
più alle ragioni
per le quali l'ho
giudicato
purché
mi ricordi
che
io concepissi
chiaramente
e distintamente.
E pertanto
mivero,
sembra
che già
possa di
Confessioni)
averlo
chiaramente
nontutte
mi si
può portare
niuna ragione
contraria,
che me
stabilire
per regola compreso,
generale, che
le cose
che noi concepiamo
molto
chiaramente
e lo
faccia
mai
revocare in dubbio.
(Cartesio,
Meditazioni
metafisiche,
meditazione)
molto
distintamente
sono vere.
(Meditazioni
metafisiche
, TerzaTerza
meditazione)
CARTESIO: L’EVIDENZA DEL SOGGETTO
I sensi possono ingannarci
bisognava necessariamente che io,
che la pensavo, fossi pur qualcosa
I ragionamenti possono essere sbagliati
Non possiamo distinguere tra sogno e realtà
Un demone maligno potrebbe ingannarmi
(dubbio iperbolico)
Io penso, dunque sono
il principio primo della mia filosofia
Centralità soggetto
Il soggetto è alla base delle rappresentazioni delle cose
Centralità ed evidenza per il soggetto
Il pensiero rispecchia la realtà com’è?
Io penso, dunque sono
Posso fingere di non aver un corpo, che il mondo
non esista, pensare di essere ingannato ma non
perciò . . . di non esserci io (= non pensare)
Sono una sostanza pensante distinta dal corpo
Separazione anima e corpo
René Descartes (1596-1650)
Dubbio mondo esterno
tutte le cose che noi concepiamo
molto chiaramente e molto
distintamente sono vere
Perché Dio essendo buono non può
permettere che ci inganniamo
FOUCAULT E DERRIDA: IL COGITO E LA FOLLIA
FOCAULT: LA RICOSTRUZIONE DEL
QUADRO STORICO CHE DETERMINA GLI
SGUARDI
DERRIDA: LA DECOSTRUZIONE DELLO
SGUARDO CHE DETERNIMA IL QUADRO
STORICO
1961: Foucault scrive Storia della follia
M. FOUCAULT (1926-84) contenente tre pagine dedicate all’analisi
del cogito cartesiano
1963: conferenza di Derrida Cogito e storia
della follia, inserita fra i saggi de La
scrittura e la differenza (1967).
1972: nuova edizione della Storia della
follia contenente il saggio Il mio corpo,
questo foglio, questo fuoco
1991: Derrida concentrando la riflessione
su una frase di Foucault contenuta nella
Storia della follia: «bisogna essere giusti
con Freud» tiene una conferenza che
diventerà poi il saggio Essere giusti con
Freud.
J. DERRIDA (1930-2004)
FOUCAULT: LA RICOSTUZIONE DEL QUADRO STORICO CHE
DETERMINA GLI SGUARDI
LA CULTURA MODERNA:
L’OCCULTAMENTO
DELL’ESPERIENZA TRAGICA
DELLA FOLLIA
F. Goya (1746-1828)
Il manicomio
H. Bosch (1450-1516)
Il giardino delle delizie
H. Bosch (1450-1516)
La nave dei folli
FOUCAULT: LA RICOSTUZIONE DEL QUADRO STORICO CHE
DETERMINA GLI SGUARDI
Medioevo:
Povertà e carità necessari alla salvezza comune  accoglienza
Rinascimento: Coscienza tragica + coscienza critica della follia
Riforma –
Controriforma
(XVI-XVII:
miserabile effetto del disordine e ostacolo all'ordine
L’avvenimento
internamento
Cartesio
L'usanza dell'internamento indica una nuova reazione alla miseria, un nuovo patetico e,
più
generale,
un rapporto diverso dell'uomo verso ciò che può esserci disumano nella
Ma in
occorrerà
. un lungo periodo di latenza, i quasi due secoli della Renaissance, perché la
sua
esistenza.
Il una
povero,
il folle,
l'uomoben
chepresto
non
èimpossibile
padrone
propria
follia,
questa
nuova
ossessione
che succede
alla
lebbra
come
paura
secolare, della
susciti
al pari di
Viene
tracciata
lineail dimiserabile,
separazione
che
renderà
l'esperienza,
esistenza,
ha tendenti
assunto
lungo
il XVIdisecolo
un aspetto
chepurificazione,
il Medioevo
non
avrebbe
essa
alla
separazione,
all'esclusione,
alla
che
pure
le sono
cosìreazioni
familiare
alla Renaissance,
una
Ragione
sragionevole
e di una
ragionevole
riconosciuto.
(Foucault,
della follia, pag. 67-69)
apparentate
in
modo Storia
evidente
Sragione. Fra
Montaigne
e
Cartesio si è prodotto un avvenimento: qualcosa che riguarda
È… un
luogo
comune
affermare
che
la eRiforma
portato
a una
laicizzazione
delle opere
nei
Da un lato
Brueghel,
Dürer
tuttoratio
ilha
silenzio
delle
immagini
. . occidentale
. Dall'altro
lato,
con
l'avvento
di Bosch,
una ratio.
Ma la storia
di una
come quella
del mondo
è ben
paesi
protestanti.
Macon
incaricandosi
per contoumanistica,
proprio di tutta
questa
popolazione
di poveri
Brandt,
Erasmo,
tutta
la tradizione
la follia
è accolta
nell'universo
lontanacon
dall'esaurirsi
nel
progresso
di un "razionalismo";
essa
è costituita,
in partedel
e
d'incapaci, lo stato o l'amministrazione pubblica preparano una nuova forma di sensibilità
discorso.
altrettanto grande, anche se più segreta, dal movimento con cui la Sragione è
alla
miseria;
sta per critica
nascere
un'esperienza
del patetico
cheilluminando,
non parla più di i una
Insprofondata
breve,
la coscienza
della
follia
si è andata
sempre ma
più
suoi
nel nostro suolo,
per
sparirvi
senza dubbio,
per prendervimentre
radice (M.
glorificazione
del
dolore,
di una salvezza (Foucault,
comuneStoria
alladella
Povertà
e alla
Carità, ma che
aspetti
tragici
si
oscuravano
follia, pag.
67-69)
Foucault,
Storia della
follia,
pag.né
70progressivamente
intrattiene l'uomo unicamente nei suoi doveri verso la società e indica nel miserabile, a un
tempo, un effetto del disordine e un ostacolo all'ordine. Non si tratta dunque più di esaltare
la miseria nel gesto che le porta sollievo, ma, semplicemente, di sopprimerla. Se si rivolge
alla Povertà come tale, anche la Carità è disordine. (Foucault, Storia della follia, pag. 84)
FOUCAULT: LO SGUARDO DI CARTESIO
ERRORI:
Sensi
Sogno
corretti dalla ragione
Follia
esclusa dalla ragione
FOUCAULT:
- legge l’Io penso come l’espulsione della follia dal pensiero, la loro netta separazione
- vede nella sua esclusione dal soggetto che dubita la giustificazione del “Grande
internamento”, ovvero la segregazione, da parte del potere, dei “diversi”, folli, vagabondi,
mendicanti in asili di pazzi, case di lavoro o prigioni
Nel cammino del dubbio, Cartesio incontra la follia accanto al sogno e a tutte le forme
d'errore. Nell'economia del dubbio c'è uno squilibrio fondamentale tra follia da una parte,
sogno ed errore dall'altra. La loro situazione è diversa in rapporto alla verità e a colui che la
cerca; sogni e illusioni sono superati nella struttura stessa della verità; ma la follia è esclusa
dal soggetto che dubita. Come ben presto sarà escluso che egli non pensi e che non esista.
Una certa decisione è stata presa, dal tempo degli Essais. Quando Montaigne incontrava il
Tasso, niente lo assicurava del fatto che ogni pensiero non fosse intriso di sragione. . . . Ora,
Descartes ha acquistato questa certezza e la conserva solidamente: la follia non può più
riguardarlo. Sarebbe una stravaganza il supporre d'essere stravagante; . . . Così il rischio
della follia è scomparso dall'esercizio stesso della Ragione. Quest'ultima è ridotta a un pieno
possesso di se stessa, in cui non può incontrare altre insidie che l'errore, altri pericoli che
l'illusione. (Foucault, Storia della follia, pag. 67-69)
FOUCAULT: l’AUTOCONSAPEVOLEZZA DEL SOGGETTO
Come si produce l’AUTOCONSAPEVOLEZZA DEL SOGGETTO
come la mentalità collettiva diventa l’autoconsapevolezza individuale
Giochi di verità
Saperi (Episteme epoca storica):
Mentalità collettiva
psichiatria, medicina, economia
Giochi di
potere
Istituzioni sociali:
carcere, manicomi, esercito, ospedale,
scuola,famiglia
Comunicazione sociale
+
Autoconsapevolezza del soggetto =
Repressione
Mentalità collettiva
Ho cercato di dimostrare come il soggetto costituisse se stesso, in questa o quella determinata
forma, in quanto soggetto folle o soggetto sano, in quanto soggetto delinquente o in quanto
Età moderna – società borghese
grande
soggetto non delinquente, attraverso alcune pratiche che erano giochi di verità, pratiche di
condanna
pazzia,dei
Soggetto =
potere,
una certa reclusione
teoria a priori
del soggetto
perepoter
fare l'analisi
Mentalità
collettiva
Saperi: ecc. Dovevo rifiutarePotere
di folli,
povertà,
rapporti che ragione
intercorrono tra la costituzione
del soggetto
o le
differenti forme
di soggetto e i
coscienza
individuale:
poveri,
comportamenti
giochi di verità, le pratiche di potere, ecc. . . . quando dico "gioco" dico un insieme
di regole di
emarginati
emarginanti
produzione della verità. Non è un gioco
nel senso di imitare o di recitare...,
si tratta di un
insieme di procedure che conducono a un certo risultato, che può essere considerato, in
funzione dei suoi princìpi e delle sue regole di procedura, come valido o no, come vincente o
perdente. (Archivio Foucault “Interventi, colloqui, interviste, Vol III 1978-85)
FOUCAULT: IL GRANDE INTERNAMENTO E LA MORALE
AMMINISTRATA
LE ISTITUZIONI: LA RECLUSIONE DEI FOLLI
P. Bruegel (1525-1569)
Greta la pazza
FOUCAULT: IL GRANDE INTERNAMENTO E LA MORALE AMMINISTRATA
L'internamento, questo fenomeno massiccio le cui tracce sono reperibili in tutta
l'Europa del XVII secolo . . . Prima di avere il senso medico che noi gli diamo, o che
desideriamo supporre in esso, l'isolamento si è reso necessario per tutt'altra causa
IlÈdisegno
un
importante
composto
dall’insieme
invenzione
di un
misure
luogo
repressive
di coercizione
di controllo
dove la èmorale
quello
chefenomeno
la complessivo
preoccupazione
di questa
guarire.
Ciò chedelle
l'ha
reso
necessario
è eun
imperativo
di
diinfierisce
una
cittadella
per
ortodossa,
d'assegnazione
cintaamministrativa.
davorrebbe
mura spirituali
e materiali,
protetta
da milizie
celesti
lavoro.
La via
nostra
filantropia
volentieri
riconoscere
i segni
di una
ma
L'ordine
anchedegli
terrene
stati
non
piùlàil dove
disordine
dei
cuori.
benevolenza
verso
la tollera
malattia,
spicca
solo
la condanna dell'ozio.
...Si l'affermazione
suppone
una specie
delle
didelle
reversibilità
dimensioni
della
presenza
morale
della
dei
Chiesa
passava
a quello
fisico,
Esso
costituisce
unanuove
risposte dall'ordine
che
vengono
date
dalproblemi
XVII secolo
a attraverso
una
crisiunala
costruzione
possibilità
di
dipassare
un rapporto
dal primo
individuale
col singolo
senza cristiano
residui,
in violenza,
quanto
E la di
persona
potere.si
economica
che
interessa
tuttoalil secondo
mondo
occidentale
nel né
suo
insiemefedele.
.né
. . abuso
riassumeva
L'applicazione
e si
integrale
concentrava
della
nellamorale
coscienza
nonmercato
appartiene
come nei
luogo
piùsegreto,
aglidi
adempimenti;
accessibile
essa
L'alternanza
è chiara:
manolegge
d'opera
a buon
periodi
pieno
impiego
esolo
dipuòal
confessore
realizzarsi
ao partire
comunque
dal piano
al di
potere
delle ecclesiastico:
sintesi sociali.
d'altra
La morale
parte,
sidegli
lascia
l'effetto
amministrare
dele potere
come
su quel
il
alti salari;
e in periodo
disoccupazione
riassorbimento
oziosi
protezione
luogo
commercio
si fece
o sempre
l'industria.
piú(M.
evidente
Foucault, nella
Storia della
serie
follia)
di
immagini
e terminiche
giudiziari
(tribunale,
sociale
contro
l'agitazione
e le sommosse.
Non
dimentichiamo
le prime
case
prove,
indizi, probabilità,
esame
ecc.) con cuinei
la coscienza
rese pensabiledel
nella
letteratura
d'internamento
appaiono
in Inghilterra
centri più siindustrializzati
paese;
in
deiFrancia
«casi» adedicata
al
suo
governo
…
(A. Prosperi, Tribunali della coscienza. Inquisitori, confessori,
Lione, quarant'anni prima che a Parigi … In questo primo slancio del mondo
missionari)
industriale il lavoro non appare legato ai problemi che esso stesso susciterà; lo si
concepisce invece come soluzione generale, panacea infallibile, rimedio a tutte le
forme di miseria. (M. Foucault, Storia della follia)
XVII_XVIII sec: Reclusione  lavoro
forzato
Fine economia comunitaria +
Alienazione piccola proprietà
fondiaria
Espulsione dei contadini Processo di disciplinamento
della società
dalla campagna (carestie)
XIX sec: urbanizzazione  lavoro
nelle fabbriche
PROCESSO DI DISCIPLINAMENTO DELLA SOCIETÀ ... A SAVIGLIANO
Espulsione dei contadini dalla campagna (carestie)
Il nome
Il controllo
del Signor
dei poveri:
nostro
l’Ospedale
Giesu Christo
di Caritàsiio Congregazione
l'Anno di nostra
dellasalute
Caritàmillecinquecento
(prima metà XVIII
novanta
sec ) con
sette
il compito
... in disavigliano
"levare i poveri
... sono
d'andar
comparsi
elemosinando
m. Antonio
di portaetin porta
mad. e Anna
di istruirli
di
Savigliano...quali
nei dogmi principali
sono dicarrighi
nostra fede”
di quattro figliuoli piccoli et non haver per la Grande
carestia del presente anno et mala riaccolta fatta il modo di allimentarsi luoro con detti
luoro figlioli per non haver esso Antonio alcun essercitio salvo non venghino
Il controllo dei comportamenti: il Concilio di Trento
all'allienatione della suddetta possessione. ...
Archivio storico Ospedale SS. Annunziata di Savigliano
IlCome
controllo
deich'ebbe
poveri:ill’Ospedale
di Carità
Congregazione
Carità (prima
metà
preso
possesso della
suaoChiesa,
si diede della
a provedere
alle cose
diXVIII
sua
sec
) con il cura,
compito
di "levare
i poveri
elemosinando
in porta
di istruirli
pastorale
et del
gran zelo
divinod'andar
che mostrò
in tutte le di
sueporta
attioni.
Cap. eXIV.
nei
dogmiaprincipali
di nostra
fede”(Ancina) nella sua Chiesa il piede fisso, che tutto si
«Hebbe
pena il buon
Vescovo
rivolse
alla riformahadistimato
quella,bene
la quale
mancamento
di Pastore,
et a causa
delle
..La
Congregazione
far unper
scrutinio,
ossia esame
delle famiglie
vergognose,
cominciava
patire delle
incommodità,
disastri, che
le povereCarignani
greggie e
epassate
per ciòguerre,
fare ha
eletto gliaSignori
A. Filiberto
Longis,etteologo
e Canonico
sentono,Derossi
quandodandoli
da i loroper
veri
sono abbandonate.
Maurizio
ciòguardiani
fare l'autorità
necessaria ... . . .
Nellaordinato
visita principalmente
s'informava
da Curati
delliNegro
andamenti
lorodue
popoli
... della
...Ha
doversi licenziare
Giovanni
Battista
una de'
delle
Guardie
ordinò, che
in tutto, e dalla
per tutto
le costitutioni
del sacro,
et
presenteCongregazione
servitùs'osservassero
di Guardia suddetta
mandando
alli signori
santo Concilio
Trento
. . . da
levò
l'abuso
diilmangiare
carne la prima
Domenica
di
Habdomadarv
di di
farsi
rimettere
detto
Negro
vestito. Camisotta.
Calze, spada,
cappello,
Quaresima,
et dialtra
commetter
certe pazzie,
chea solevano
fare in memoria
del passato
Calzetti,
et ogni
cosa...mandando
anche
dire ... d'invigilare
per provveder
diverse
Carnovale
inqualità
quel giorno
persone
chei giovani
passinodella
servircittà
nella
predetta ...
( F. A. Della
Chiesa
"Vita del
di Dio di
Mons.
Giovenale Ancina di Fossano", prima edizione 1629)
Archivio
storico
Ospedale
SS. servo
Annunziata
Savigliano
FOUCAULT , UN FALSIFICATORE ANTIDEMOCRATICO
Alterità
Esclusione / Repressione
Storia = multiforme repressione
Uguaglianza
VS
Reclusione - protezione – cura
Manicomio utopia democratica
Storia progressiva
Integrazione
Ne
che il fenomeno
dell'internamento
deve essere ma
interpretato
in nascita
una maniera
Nonsegue
con l'apparizione
dell'età
classica e del cartesianesimo,
forse con la
e lo
totalmente
da quella
avanzata da nel
Foucault.
dello Stato
moderno,
due
sviluppo didiversa
una società
democratica,
sensoNella
che logica
Tocqueville
dà alla
parola,
sono
gli elementi
che spiegano
la vera rapporto.
natura dell'internamento:
il primo è che, per il suo
l'internamento
intrattiene
uno stretto
. .
stesso
lo da
Stato
moderno
chiaramentevolte
trascinato
una dinamica
L'ipotesiprincipio,
è sostenuta
altrettante
tesi, èdirettamente
contro lada
ricostruzione
di
Da
questo
punto
di
vista
la
storia
della
follia,
in
cui
si
inscrive
la
nascita
dell'utopia
dell'eguaglianza;
il secondo
è che, per la sua
stessa
Stato di lavolta
in volta
Foucault: la prima
è che, contrariamente
a ciò
chefunzione,
afferma lo
Foucault,
dinamica
democratica
del manicomio,
non
sembra
tutto
poter essere
se non
interviene
come
«gendarme»,
per
assicurare
compiti
protezione,
e come
«protettore»
dell'età moderna
non consiste,
nella
sua nonostante
essenza,
in di
una
esclusione
dellaletta
alterità.
La
come
la
storia
di
un
progresso.
E,
in
questo
senso,
le
tesi
principali
di
Foucault
Il
grande
internamento
di cui
parla
Foucault
si è effettivamente
verificato,
non il
al
cui delle
orizzonte
il ruolo
«Stato-benessere».
Riportato
entro
questa
logica,
logica
societàè moderne
èdicasomai
quella descritta
da Tocqueville,
ossia
unama
logica
dovrebbero
apparire
sbagliate,
e forse
ingannevoli,
sia 1656).
storicamente
chei
all'inizio
dell'età
classica
Storia
della
follia
fissa
la
data
del
realtà
significato
dell'internamento
diventa
al
tempo
stesso
chiaro
e sottile:
di integrazione,
sottesa
dal (la
postulato
di
unapersino
uguaglianza
fondamentale
tra gli In
uomini.
filosoficamente:
sul filo
di
indagine
sulla
storia
cui
principi
sono
stati
documenti
diquella
valutare
in
duemila
persone
glièiinternati
nelper
1660,
un
—
Percepito
infatti
rispetto
aanalisi
uno
sfondo
di eguaglianza,
il follia,
folle
minaccioso
. . .:
Torniamo
alconsentono
principio
delle
di circa
Foucault
nelladella
Storia
della
follia
stesa
e noi
nella
applicati
inche
seguito
alla
dell'istituzione
penale,
si èQuesto
dispiegato
un vasto
disegno
di
numero
raggiungerà
i cinquemila
dopocarcerario.
la
Rivoluzione
e i principio,
centomila
1914.
(L.
stando
alla
logica
dellastoria
funzione
dello
Stato,
il folle
dovrebbe
perciò
essere
successiva
ripresa
nello
studio
sulrepressiva
sistema
dinel
ispirazione
Ferry,
A. Renaut, Il 68 pensiero,
falsificazione
storia 120)
moderna, unilateralmente
presentata
comeè un
multiforme
rinchiuso.
chiaramente della
heideggeriano-nicciana,
consiste nel situare
ciò che
proprio
della
processo
di
repressione.
(L.
Ferry,
A.
Renaut,
Il
68
pensiero,
127)
—
Tuttavia,
in quanto
il folle di
è apensare
sua volta
dal'alterità)
quelli chee sinella
prendono
ragione
moderna
nellaminaccia,
sua incapacità
la minacciato
differenza (o
sua
beffe
di lui e di
ai qualiApplicando
egli si trovaquesto
indifeso.
Il principio
eguaglianza
imponeil di
propensione
a fronte
reprimerla.
principio
alla distoria
della follia,
vedere
. . . un
gli altri
che, in quanto
tale,è che
ha diritto
alla protezione
risultatoinè lui
questo:
se iluomo
folle come
fa paura,
reca disturbo,
il motivo
egli è l'interamente
dello
Stato.
Stando (L.
alla
logica
dellaIl 68
seconda
altro per
eccellenza.
Ferry,
A. Renaut,
pensiero, funzione
120-121) dello Stato, non dovrà dunque
essere più semplicemente rinchiuso, bensì curato. (L. Ferry, A. Renaut, Il 68 pensiero, 123)
FOUCAULT: IL RIEMERGERE DELLA FOLLIA
In breve, la coscienza critica della follia si è andata sempre più illuminando, mentre i
suoi aspetti tragici si oscuravano progressivamente. Questi ultimi saranno presto del
tutto evitati. Per molto tempo, si faticherebbe a trovarne la traccia; solo alcune
pagine di Sade e l'opera di Goya testimoniano che questa sparizione non significa
annientamento, che questa esperienza tragica sussiste ancora oscuramente nella
notte del pensiero e dei sogni, e che nel XVI secolo non si è trattato di una
distruzione radicale, ma soltanto di un occultamento. L'esperienza tragica e cosmica
della follia è stata mascherata dai privilegi esclusivi di una coscienza critica. È per
questo che l'esperienza classica, e attraverso di essa l'esperienza moderna della
follia, . . . è un insieme squilibrato a causa di tutto ciò che gli manca, cioè a causa di
tutto ciò che lo nasconde. Sotto la coscienza critica della follia e le sue norme
filosofiche o scientifiche, morali o mediche, una sorda coscienza tragica non ha
cessato di vegliare.
E lei che le ultime parole di Nietzsche, le ultime visioni di Van Gogh, hanno ridestato.
È lei che indubbiamente Freud ha cominciato a presentire all'estremità del suo
cammino: sono le sue grandi lacerazioni che egli ha voluto simbolizzare con la lotta
mitologica della libido e dell'istinto di morte. (M. Foucault, Storia della follia)
Riemergere della follia:
Sade, Goya, Van Gogh, Nietzsche e Freud
DERRIDA: LA
DECOSTRUZIONE
DELLO SGUARDO CHE
DETERNIMA IL
QUADRO STORICO
R. Magritte (1898-1967)
S. Dalì (1904-89)
LO SGUARDO DI DERRIDA
Se
Derrida
la filosofia
dissente.
nonNon
puòè vero
coltivare
che tutto,
il progetto
trannedilauna
volontà
uscita
di potenza,
radicale èdalla
storico,
sferae non
degliè
. . . se la decisione attraverso la quale la ragione si costituisce escludendo ed
schemi
vero che
che
ci costituiscono
si può disfare la
delnostra
passato
esperienza,
così comel'esercizio
si cambia critico
abito: le
che
idealità
resta praticabile
e le strutture
è
oggettivando la soggettività libera della follia, se questa decisione è proprio l'origine
quello
che si .conquistano
. . che Derrida
attraverso
ha chiamato
la storia
«decostruzione»,
non si cancellano
e consiste
a colpi
nel di
tentativo,
decisioni,
condotto
giacché
della storia, se è la condizione del senso e del linguaggio, la condizione della tradizione
attraverso
nessuna deliberazione
la lettura di di
testi
quel
della
genere
tradizione,
potrà cambiare
di esplicitare
i principi
le contrapposizioni
della geometria,
dele
del senso . . . allora il momento «classico» di questa esclusione, quello che descrive
discorso
probabilmente
filosofico,
nemmeno
mettendocerti
il luce
aspetti
le rimozioni
della nostra
su cui sirazionalità
istituiscono,
o del
i giudizi
nostro
di valore
vivere
Foucault, non ha né privilegio assoluto né esemplarità archetipa. . .
che
sociale.
incorporano
Noi non possiamo
spesso inavvertitamente
giungere né a ciòo che
almeno
è esterno
implicitamente,
alla nostra razionalità,
e dunque di
né
La crisi classica si svilupperebbe a partire dalla e nella tradizione elementare di un
rivelare
vedere lalanostra
struttura
razionalità
totale dall'esterno,
della nostranon
razionalità,
più di quanto
che possiamo
si manifesta
davvero
piuttosto
metterci
in
logos che non conosce contrario, ma che porta in sé e dice ogni contraddizione
negativo
al posto di
cheunnon
altro.
in L'idea
positivo,
di una
attraverso
uscita radicale
delle resistenze
dai vincoliinvece
conquistati
che ine tramandati
tavole delleè
determinata. Questa dottrina della tradizione del senso e della ragione sarebbe stata
categorie
dunque una
. . .chimera,
si partecosì
dal come
dato, ine fondo
si rivelano
chimerica
le strutture
è l'aspirazione
e le condizioni
— che i che
filosofi
lo
tanto pii necessaria in quanto essa sola può forse fornire un senso e una razionalità in
determinano.
francesi ora La
alimentano
regola generale
attraverso
è cheladove
lettura
c'è esperienza
di Heidegger
c'è resistenza,
e di Nietzsche
e dove—c'èdi
generale al discorso di Foucault e ad ogni discorso sulla guerra tra ragione e inresistenza
oltrepassare
c'è laanche,
metafisica,
da qualche
cioè — parte,
fuor diun
metafora
apriori —
nascosto.
di giungere
(M. Ferraris,
infine aIntroduzione
un mondo
a
sensatezza.
(J.
Derrida,
La
scrittura
e
la
differenza,
53)
Derrida,
55) e liberato. (M. Ferraris, Introduzione a Derrida, 53)
selvaggio
Le strutture razionali (e sociali) sono conquiste storiche che:
-non possono essere cambiate da una nostra decisione (autonome)
-formano la nostra razionalità, il nostro sguardo da cui non possiamo uscire
- costituiscono la tradizione del senso e della ragione che non conosce contrario,
ma che porta in sé e dice ogni contraddizione determinata
Nei confronti della tradizione occorre mettere in atto la decostruzione:
esplicitare le contrapposizioni, le rimozioni, i giudizi di valore che i testi (le tracce)
incorporano e che costituiscono il loro apriori nascosto che li rende possibili
DERRIDA:
LA DECOSTRUZIONE
DELLO SGUARDO DI
FOUCAULT
IL FOLLE PROGETTO DI FOUCAULT
DERRIDA: LA DECOSTRUZIONE DELLO SGUARDO DI FOUCAULT
Il folle progetto di Foucault
Foucault vuole scrivere una storia della follia , esiliata dalla ragione come altro,
facendola parlare
Non è possibile parlare della follia se non con il linguaggio della ragione (ordine) che
l’ha ridotta al silenzio per poter parlare
Si tratta dunque di sfuggire alla trappola o
Con lo scrivere una storia della follia,
“Storia” ha
è già
un concetto
prodotto
dallailragione
alla ingenuità oggettiviste . . . che
Foucault
voluto
— e qui
sta tutto
consisterebbero
nello
nel
Non è ma
possibile
totalmente
dalla totalità
del linguaggio
storicoscrivere,
che avrebbe
pregio
anchesvincolarsi
l’impossibilità
stessa del
della del
ragione
prodotto
l'esilio
della
follia,
scrivere l'archeologia
silenzio classica,
. . . La
suo
libro —
scrivere
una
storialiberarsene
della folliaper linguaggio
utilizzando
i concetti
chefatto
sono
gli
dei folli,
la disgrazia
interminabile
del loro silenzio,
sta nel
chestati
i loro
indisgrazia
se stessa.
In se
stessa. Della
follia
strumenti
di una
cattura
della
follia,
portavoce
sono
coloro
che
li tradiscono
sta nel
fatto
che,laquando
si
stessa.
Valemigliori
a dire
la parola.
indubbiamente
nonrestituendole
si può
scrivere
una
storia,
némeglio;
una storici
archeologia
contro
ragione
linguaggio
coltivato
e poliziesco
della
vuole
esprimere
illedi
loro
èdi già
passati
al nemico
eundalla
parte
.perché,
. . la follia
che parla
sé .silenzio
. . vale ilastesso,
dire
a si nel
malgrado
apparenze,
concetto
storia
è sempre
stato
concetto
storia della
follial'ordine
selvaggia
dell'ordine
anche
dentro
l'ordine
ci si ragione,
continuauna
a battere
contro
e a. .
partire
dalla
sua propria
istanza
e non nel
razionale.
(J. Derrida,
Lase,
scrittura
e la differenza,
46)
La volontà di evitare questa trappola è
metterlo indella
questione
nellanel
sua linguaggio
origine.
linguaggio
ragione,
(J. Derrida,
La scrittura
e la differenza,
costante in Foucault. È ciò che vi è di più
della
psichiatria
sulla
follia . . 43-44)
. su di una
audace, di più seducente in questo
follia già annientata sotto di essa,
tentativo. Ciò che determina anche la sua
dominata, abbattuta, rinchiusa, cioè
mirabile tensione. Ma è anche, non lo dico
costituita in oggetto ed esiliata come
per giuoco, quel che vi è di più folle nel
l'altro di un linguaggio e di un senso
suo progetto.
storico che è stato volutamente confuso
(J. Derrida, La scrittura e la differenza, 43-44)
con il logos stesso. . . .
DERRIDA: LA
DECOSTRUZIONE
DELLO
SGUARDO DI
CARTESIO
L’IO PENSO COME IPERBOLE
L’IO PENSO COME RAGIONE RAGIONEVOLE
DERRIDA: LA DECOSTRUZIONE DELLO SGUARDO DI CARTESIO
Un personaggio tra le righe: l’interlocutore ingenuo
Il Demone Maligno e la follia totale
Penso anche se sono folle, ma per rendere intelligibile e comunicabile il mio
Foucault
è ildevo
primo,sottoporlo
che io sappia,
ad averdella
isolato
cosi, ragionevole.
nelle Meditazioni,
il delirio
pensiero
alle regole
ragione
Il pensiero
none la
follia
dalla la
sensibilità
sogni. Ad averli isolati nel loro senso filosofico e nella loro
esclude
follia ma esedai
ne differenzia
funzione metodologica. È questa l'originalità della sua lettura. .. .
L'interpretazione
il ricorso all'ipotesi
di Foucault
mi
Maligno
illuminante
finiràa la
partire
perstravaganza
rende
dal momento
presente,
cui il Cogito
la
Rileggiamo
il passo
indelcuiDemone
fa sembra
la sua
apparizione
e che inconvocare
Foucault
cita.
deve
possibilità
riflettersi
di euna
proferirsi
follia
totale
in un
.nuovo.
. . introdurrà
filosofico
il sovvertimento
organizzato.
.nel
. .poiché
pensiero
puro,talvolta
nei suoici
Collochiamolo
al
suo
posto
di discorso
Descartes
ha notato che,
i sensi
Aingannano,
oggetti
partire puramente
dal«è
momento
cui lo nel
enuncia,
campo
Descartes
delle
inscrive
chiare eil didistinte,
Cogito
nel
unciregno
sistema
di
regolaintelligibili,
diinprudenza
non
fidarsi
mai idee
interamente
quelli in
che
hannodelle
una
deduzioni
veritàingannati»
matematiche
e di protezioni
che
sfuggivano
tradiscono
al la
dubbio
suache
sorgente
naturale.
viva(J.esprime
eDerrida,
frenano
La scrittura
e la differenza,
propria
del
59volta
. . . che
Ora
l'intero
paragrafo
segue non
il l'erranza
pensiero
definitivo
e
75)
Cogito
per aggirare
l'errore.
compiuto
di Descartes
ma l'obiezione e lo stupore del non-filosofo, del novizio di filosofia
Il che
folle,si se
anche
potesse
Maligno,
non potrebbe
ogni
dirselo.di
spaventa per quelricusare
dubbioileDemone
che protesta
dicendo:
ammettoinche
voicaso
dubitiate
Non
può percezioni
dunque dirlo.
. . . che si riferiscono cose «molto minute e molto lontane», ma le
alcune
sensibili
Quella
del Cogito
la ragione
ragionevole
avviene quando
. . . Descartes
altre! identificazione
che voi siate seduto
qui con
vicino
al fuoco
e stiate parlando!
. . . Allora
Descartes
deve
inscriverlo
nel
linguaggio
o
nel
sistema
deduttivo
dal
momento
in
cui
lo
assume lo stupore di questo lettore o di questo interlocutore ingenuo, fingepropone
di farlo
all'intelligibilità
e alla
comunicazione,
valeioa negare
dire dalche
momento
lo eriflette
l'altro,
il
proprio, quando
scrive:
«E come potrei
queste che
mani
questoper
corpo
sono
che
significa
perche
sé.forse
È in questo
altro
io che ildei
senso
si rassicura
miei?
A meno
non mi rapporto
paragoni aall'altro
quegli come
insensati
il cervello
quali...
ecc. E io
contro
la follia
e il non-senso...
non sarei
meno
stravagante mi regolassi sul loro esempio...». (J. Derrida, La scrittura e la
Il differenza,
discorso 59-75)
e la comunicazione filosofici (vale a dire il linguaggio stesso), se debbono avere
un senso intelligibile, vale a dire conformarsi alla loro essenza e vocazione di discorso,
debbono sfuggire di fatto e simultaneamente di diritto alla follia. Debbono portare in se
stessi la normalità. (J. Derrida, La scrittura e la differenza, 59-75)
DERRIDA: LO SGUARDO CHE CREA UN NUOVO ORDINE
La separazione tra ragione È l’atto originario di un nuovo ordine (Forma storica della
e follia è all’origine della
ragiona)
ragione e della storia
di un ordine che imprigiona la follia rendendo possibile dire,
finchè una nuova parola, un dire dell’eccesso, rende possibile
un nuovo ordine che imprigiona il folle del giorno
Ragione
Iperbole
generale
Progetto di
. . . la struttura di esclusione che Foucault
intende
descrivere nel suo libro non sarebbe
eccedere
la
Struttura storica determinata
Struttura storica determinata
nata con la ragione classica. Sarebbe stata
consumata
e rassicurata e insediata da secoli
totalità
Totalità finita e determinata
Totalità finita e determinata
nella filosofia. Sarebbe essenziale alla totalità della storia della filosofia e della ragione.
Quadro attuale
Nuovo quadro
questa propria
prospettiva
classica
non
avrebbe
néinprivilegio.
(J. Derrida, in
La
LaInstoricità
dellal'età
filosofia
trova
il suo
postoné
e sispecificità
costituisce
questo passaggio,
Separando,
nel Cogito,
parte l'iperbole (che, secondo me, non può lasciarsi
scritturadialogo
e la differenza,
43-44) da una
questo
tra
l'iperbole
e
la
strutturaimperiale
finita, tra
l'eccesso della
sulla ragione,
totalità eciòlache
totalità
La
grandezza insuperabile,
insostituibile,
dell'ordine
fadisi
imprigionare
in
una
struttura
storica
di
fatto
e
determinata
perché
è
progetto
Si
tratta
dunque
di
accedere
al
punto
in
cui
il
dialogo
è
stato
interrotto,
si
è
diviso
in
due
chiusa;
cioè
nelè un
luogo,
o meglio
nel momento
in una
cui struttura
il Cogito storica
e tuttodeterminata,
ciò che essouna
qui
che
essa
non
ordine
o
una
struttura
di
fatto,
eccedereaogni
totalità
finitachiama
e determinata),
e d'altra
ciò
che nella La
filosofia
di
soliloqui:
ciò che
Foucault
con una
parola
moltoparte
forte
la Decisione.
Decisione
simbolizza
(follia,
dismisura,
iperbole,
ecc...)
si
dicono,
si
rassicurano
e
decadono,
struttura
tra
possibili,
è cheche
contro
di essa
non si
può fare appello
che husserliano)
ad essa,
Descartes
(o altre
parimenti
in quella
fonda
il Cogito
agostiniano
o essere
il Cogito
collega
e
separa
nello
stesso
momento
ragione
e
follia;
essa
deve
intesa
quiinnello
dimenticano
se non
stessi
necessariamente
fino
alla loro
riattivazione,
alfarloro
risveglio
contro
di
essa
si
può
protestare
che
in
essa.
II
che
si
risolve
nel
comparire
una un
fa
parte
di
una
struttura
storica
di
fatto,
io
non
propongo
di
separare
in
ogni
filosofia
il
stesso
tempo
come l'atto
originariopoi
di aunsua
ordine,
diun'altra
un fiat,caduta
di un edecreto,
e crisi.
come. .una
altro
dire
dell'eccesso
che
produrrà
volta,
un'altra
determinazione
storica
della
ragione
davanti
al tribunale
dellaPropongo
Ragione in
generale. ilIn
grano
dal
loglio
in
nome
di
qualche
philosophia
perennis.
precisamente
lacerazione,
una cesura,
una
separazione,
un dissenso
per sottolineare
che si
tratta
di una
questa
situazione
lae lacrisi
o l'oblio
l'accidente
ma è il destino
della
filosofia
(J. Derrida,
La scrittura
differenza,
60) non è forse
contrario.
Si
tratta
di
rendere
conto
della
storicità
stessa
della
filosofia.
Io
credo
che
la
divisioneche
da non
sé, di
una
spartizione
e di un tormento
interiore
delsisenso
in generale,
del
parlante
può
vivere
se non imprigionando
la follia
ma che
estinguerebbe
come
storicità
in generale
non
possibile
senza
una del
storia
della filosofia
eLacredo
che
logos
in egenerale,
una sarebbe
spartizione
nell'atto
sentire.
(J. Derrida,
scrittura
e la
pensiero
per una di
violenza
ancora peggiore
se stesso
una nuova
parola non
liberasse
ad ogni
quest'ultima
differenza,
48-49) non sarebbe a sua volta possibile se ci fosse solo l'iperbole, da una parte
istante
l'antica
follia, pur imprigionando in essa, nel suo presente, il folle del giorno. (J.
o
se,
dall'altra,
esistessero
Derrida, La scrittura e la differenza,
76-77)soltanto delle strutture storiche determinate, delle
Weltanschauungen finite. (J. Derrida, La scrittura e la differenza, 76)
DERRIDA: ESSERE GIUSTI CON FREUD
L'audacia iperbolica del Cogito cartesiano, la sua audacia folle, che forse noi non
La questione è la seguente: si tratta di mostrare come l'opera di Foucault pretenda di
comprendiamo più molto bene come audacia perché, diversamente dal contemporaneo
descrivere l'epoca della psicanalisi.
Freud sarebbe colui che riallaccia i rapporti con
di Cartesio, siamo troppo sicuri, troppo avvezzi al suo schema più che alla sua esperienza
una certa età classica che non pensa la follia come malattia, ma come sragione; non
acuta, la sua audacia folle, consiste dunque nel tornare verso un punto originario che non
certo per tagliare il discorso con la sragione, quanto piuttosto per riprenderlo. Al tempo
appartiene più alla coppia di una ragione e di una insensatezza determinate, alla loro
stesso secondo Derrida si deve tener presente che l'opera di Foucault si trova iscritta
opposizione o alla loro alternativa. Che io sia folle o no, Cogito, sum. In tutti i sensi
nell'epoca della psicanalisi. Senza la psicanalisi e il suo aver ridato la parola alla follia, il
dell'espressione, la follia non è dunque, che un caso del pensiero (nel pensiero). Si tratta
progetto di Foucault sarebbe impraticabile. . . Per essere davvero giusto con Freud,
allora di retrocedere verso un punto in cui ogni contraddizione determinata sotto la
conclude Derrida, Foucault avrebbe dovuto riconoscere che la possibilità stessa di un
forma di una certa struttura storica di fatto può apparire, e apparire come relativa a quel
libro come La storia della follia si iscrive nell' orizzonte teorico pratico dischiuso dalla
punto-zero in cui il senso e il non-senso determinati si ricongiungono nella loro origine
psicoanalisi. (M. Vergani, Jacques Derida, 169)
comune. (J. Derrida, La scrittura e la differenza, 70)
L’iperbole cartesiana
L’iperbole freudiana
Pensare fuori dalla
Pensare che la coscienza non
teologia
coincida con se stessa
Struttura storica determinata
Totalità finita e determinata
Quadro età moderna
Foucault
Struttura storica determinata
Totalità finita e determinata
Quadro Novecento
LA RISPOSTA DI FOUCAULT
Evento
avvenimenti
pratiche discorsive e modalità di
implicazione del soggetto
Testo
VS
segni
decostruzione testo e modalità
di implicazione della tradizione
Sguardo storico
Sguardo metafisico
.Sono
. . il d'accordo
nostro modo
di
essere
nel
mondo,
i
nostri
criteri
di
distinzione
di vero e falso,che
non
almeno Foucault?
su un fatto:. non
nulla a causa
dellareplicherebbe
loro disattenzione
gli
Come risponderebbe
. . èe'per
probabile
che egli
a Derrida
sono
quelli
richiesti
dallacancellato,
come
tale, di
cioè
gli unici
e circostanze
migliori
perche,
la vita;
sono solo
Derrida
tenta
di salvare
lavita
ragione
dall'eterogeneità
delle
per Foucault,
interpreti
classici
prime
Derrida
e come
lui, questo
ammettendo
le hanno
ambiguità
del proprio
testo
e rilanciandole:
è veropasso
che di
è Cartesio.
stata la
quelli
propri
di
una
certa
forma
di
vita,
la
quale
si
è
costituita
e
consolidata
come
una
le
sottostanno;
il
merito
di
Foucault
è
proprio
quello
di
aver
messo
in
luce
l'esistenza
di
Èpsicoanalisi
per sistema.
Sistema possibile
di cui oggi
Derrida
è ildirappresentante
nel suo
ultimo
a rendere
il suo
punto
vista sulla follia,più
madecisivo,
è altrettanto
vero
che
precisa,
particolare
configurazione
di rapporti
dominio,
rapporti
cheelisione
potevano
grandi unità
discorsive
e storiche,
contro
l'idea didiun
logos
unico
e universale.
(S. Natoli, e
splendore:
riduzione
delle
pratiche
discorsive
alle
tracce
testuali;
degli
lui,
Foucault,
con
la
sua
ricerca
sullo
statuto
del
soggetto
moderno,
tentava
di
proiettarsi
La verità inessere
gioco. Scritti
su Foucault)
possono
diversi.
.
.
.
Da
questo
punto
di
vista,
la
nozione
classico-cristiana
di
avvenimenti
che
vi si producono
per
trattenere solodella
dei segni
per di
una
lettura; del
invenzioni
al
di
là
della
psicoanalisi,
verso
l'
emancipazione
"volontà
potenza"
corpo
difficile ha
nonlavedere,
insomma,
come
una rimemorazione
della differenza
. . . sidiriporti
persona
sua
legittimità
solo
nelanalizzare
fatto
che l'uomo
europeo,
sotto la spinta
esigenze
didalla
vocirete
dietro
il
testo
per
non
dover
le
modalità
d'implicazione
del soggetto
nei
di
saperi
e
poteri
sociali
costruiti
anche
dal
linguaggio
psicoanalitico.
all'illustrazione
(e
apologia)
esistenzialistica
della
finitezza
della
condizione
umana,
sociali,
produttive
e di
dominio, come
è organizzato
e diretto
dalla coscienza, dalla
ragione,le
(C. Formenti
, Le ingiustizie
di Michel, Corriere
della
Sera, 10
marzodetto
1994) nel testo per non
discorsi;
citazione
dell'originario
detto
e non
ricollocare
2
aggiornata
magari della
con i più
moderni
linguistica
strutturale.
dalla
« discorsive
passione
verità
»,' trasformazioni
aapporti
cui le della
altredove
componenti
della personalità
sono
pratiche
nel campo
delle
esse si effettuano.
...
( nota 2: La tesi
del carattere
in ultima
analisi ancora
« teologico » del pensiero
sottomesse..
(G. Vattimo,
avventure
della differenza,
51)
dirò che si tratta
di unaLepiccola
pedagogia
storicamente
ben determinata che si manifesta
derridiano è sostenuta efficacemente in un bel saggio di M. Dufrenne, ...) (G. Vattimo, Le
inavventure
modo della
assaidifferenza,
visibile.84)
Pedagogia che insegna all'allievo che non c'è niente al di fuori del
testo, ma che in esso, nei suoi interstizi, nei suoi silenzi e nei suoi non detti, domina la
L’iperbole di Freud
L’iperbole di Cartesio
L’iperbole di Foucault - Nietzsche
riserva dell'origine; che non è dunque affatto necessario andare a cercare altrove, ma che
dalla nelle
Pensare
che
la coscienza
Pensare
la volontà dinella loro
quiPensare
stesso, fuori
non tanto
parole
certe,
quanto non
nelle parole
come raschiatura,
coincida».
con
se stessa
potenza non ingabbiata dai
griglia, siteologia
svela « il senso dell'essere
(M. Foucault, Storia della follia, 655)
saperi e dai poteri sociali
FOUCAULT E DERRIDA NEL RETROBOTTEGA
Meditazione
Soggetto enunciante
avvenimenti discorsivi –
nuovi enunciati
Nuovo statuto del
soggetto enunciante
Come guardo?
Qual è il quadro storico che determina il mio sguardo?
Cosa esclude il mio
Come possono difendermi, come posso curare me steso?
sguardo? Quale
differenza nasconde?
del mio
Si deve tenere a mente il titolo stesso di « meditazioni ». . . Iperbole
una « meditazione
»
produce, come altrettanti avvenimenti discorsivi, nuovi enunciatisguardo
che comportano una
serie di modificazioni del soggetto enunciante: attraverso ciò che si dice nella
.meditazione,
. . in una meditazione
alcuni enunciati,
modificano
il soggettodimostrativa,
passa dall'oscurità
alla luce, formalmente
dall'impurità legati,
alla purezza,
dalla
ilstretta
soggetto
manoalche
si sviluppano,
lo liberano
dalle
sue convinzioni,
o viceversa
lo
delleman
passioni
distacco,
dall'incertezza
e dai
movimenti
disordinati
alla serenità
inducono
a dubbi
sistematici,
provocanoililluminazioni
o risoluzioni,
lo affrancano
dai
della saggezza,
ecc.
Nella meditazione
soggetto è senza
posa alterato
dal proprio
suoi
legami oil dalle
sue certezze
immediate,
inducono
inversamente
movimento;
suo discorso
suscita
effetti al cui
interno stati
egli ènuovi;
preso;ma
lo espone
a rischi,lelo
decisioni,
fluttuazioni,
spostamenti,
le qualificazioni
primariee gli
o acquisite
fa passare le
attraverso
provegli
o tentazioni,
produce
in lui stati d'animo
conferiscedel
uno
soggetto
possibili insiemi
di enunciati
nuovi,
che a loro
voltail sidetentore.
deduconoIn
statuto o rendono
una qualificazione
di cui non
era affatto
al momento
iniziale
regolarmente
gli uni dagli
altri.un(M.soggetto
Foucault, Storia
della
652-53) dall'effetto stesso degli
breve, la meditazione
implica
mobile
e follia,
modificabile
avvenimenti discorsivi che si producono. . .
L’ORIZZONTE TORNA LIBERO: I RISCHI DELLA CONOSCENZA
Sarebbe forse
l'umanismo
pensa
opportuno
metafisicamente.
individuareCertamente
nell'esperienza
no, sediesso
Nietzsche
è quell'esistenzialismo
il primo sforzo in
che
vista
l'«iodella
penso»,
contrariamente
alla
filosofia
e Kant,
noi Perciò
raggiungiamo
noi
ilCon
la
linguaggio
storia
èscienza,
la casa
la
dell'essere
storia delle
fatta
conoscenze
avveniredinon
e Descartes
disposta
obbedisce
dall'essere.
semplicemente
occorre
alla legge
sostiene
[dello]
sradicamento
la
tesi
espressa
dall'Antropologia,
da
Sartre:
précisément
cui
nous
indubbiamente
sommes
sur
un
è
plan
votato
où
il
il
y
a
pensiero
L'esistenzialismo
non
è
altro
che
uno
sforzo
per
dedurre
tutte
le
conseguenze
da
una
... In di
realtà,
noiall’altro
filosofi
«spiritièa liberi»,
alla
notizia
che
il non
vecchio
Dio
ècerti
morto,
cia
stessi
fronte
ee l’altro
tanto
certo
per
quanto
noi
siamo
di
pensare
generale
del
l'essenza
progresso
del della
linguaggio
ragione,
non
partire
è la
dalla
coscienza
suanoi
umana,
corrispondenza
è la
ragione
all'essere,
umana
ednoi
seulement
contemporaneo
des
.illuminati
. . Nietzsche
Se dai
invece
ritrovò
si pensa
il come
punto
inin
Essere
cui uomo
e. tempo,
e Dio
si dovrebbe
si l'orizzonte
appartengono
dire:tornaa
posizione
ateahommes.
coerente.
sentiamoinproprio
come
raggi
di una
nuova
aurora
.ciò
. finalmente
medesimi.
In
questo
modo
l'uomo,
che
coglie
se
stesso
direttamente
col
«cogito»,
scopre
intenderla
detenere
qualche
come
modo
questa
le
leggi
corrispondenza,
della
sua
storia.
cioè
Sotto
come
dimora
che
la
dell'essere
scienza
conosce
umano.
di sé
Non
abbiamo
lo
stesso
tipo
di plan
rapporto
con
noi
stessi
quando
ci
costituiamo
come
precisément
vicenda,
in
cui
nous
la
sommes
morte
del
sur
secondo
un
è
ou
sinonimo
il
y
a
principalement
della
scomparsa
l'Étre.
del
Ma
primo,
da
dove
e
in
cui
L'esistenzialismo
non
vuole
esser
ateo
in
modo
tale
da
esaurirsi
nel
dimostrare
che
Dio
adqualche
apparirci
libero,
anche
ammettendo
che
non
èdella
sereno,
- finalmente
possiamo
dila
anche
tutti
gli
altri,
e
li
scopre
come
la
condizione
propria
esistenza.
Egli
si
rende
Ma
c'è
l'uomo
non
cosa
è
che
solo
essa
un
essere
non
conosce;
vivente
e
che,
la
sua
accanto
storia,
ad
il
altre
suo
divenire,
facoltà,
possiede
i
suoi
episodi,
anche
i
il
suoi
soggetto
politico
chelevaplan?
a votare
o et
prende
lase
parola
in
un'assemblea
e dell'uomo.
quando
cerchiamo
proviene
promessa
edel
che
superuomo
cos'è
significa
L'Étre
anzitutto
le
plan
sono
l'imminenza
stesso.
della
Precisamente
morte
siamo
suCol
un che
non
esiste;
ma
preferisce
affermare:
anche
Dioloesistesse,
nonpericolo;
cambierebbe
nulla
nuovo
scioglier
le essere
vele
alle
nostre
navi,
muovere
incontro
aciò
ogni
ogni
rischio
conto
che
non
può
niente
(nel
senso
in
cui
si
dice
che
un
uomo
è
spiritoso,
o
chedi
è
linguaggio.
accidenti
obbediscono
Piuttosto
il
linguaggio
a
un
certo
è
la
numero
casa
dell'essere,
di
leggi
e
abitando
di
determinazioni.
la
quale
l'uomo
Ho
cercato
e-siste,
di
realizzare
il l'uomo
nostro
desiderio
in
una relazione
sessuale.
Probabilmente,
esistono
rapporti
piano
Nietzsche,
dove
proponendoci
esiste
solo
l’uomo;
tale
Precisamente
futuro
come
siamo
scadenza
su
un
e
piano
insieme
dove
come
esiste
compito,
solo
l’Essere.
fissa
la
bisogna
che
ritrovi
se
stesso
e
si
persuada
che
niente
può
salvarlo
da
se
stesso,
dell'uomo
della
conoscenza
èaltri
di nuovo
permesso;
il mare,
iltale.
nostro
mare,
ci sta
ancora
cattivo,
o
che
è
geloso),
se
gli
non
lo
riconoscono
come
Per
ottenere
una
verità
appartenendo
portare
alla
luce
alla
queste
verità
leggi
dell'essere
e
queste
e
custodendola.
determinazioni.
Ho
cercato
di
sgombrare
un
campo
e
interferenze
tra
queste
differenti
forme
del
soggetto,
ma
non
si è èinun
presenza
dello
Il fosse
soglia
«
si
dà
a
partire
»
indica
dalla
l'essenza
quale
dell'essere
la
filosofia
che
contemporanea
dà,
concedendola,
può
la
ricominciare
sua
verità.
Il
a
darsi
pensare;
egli
pure
una
prova
valida
dell'esistenza
di
Dio.
(Sartre,
L’esistenzialismo
umanismo,
pag.
aperto
dinnanzi,
forse
non
vi èdell'inconscio
ancora
mai
stato
uncome
mare
cosìavrebbe
«aperto».
qualunque
sul
mio
conto,
bisogna
che
la
ricavi
tramite
l’altro.
L'altro
è
indispensabile
alla
Così,
autonomo
nella
determinazione
che
sarebbe
quello
dell'umanità
dell'uomo
del
sapere,
che
e-sistenza,
ciò
le
che
sue
importa
regole
come
è
stesso
di
soggetto.
(M.
La morte
dell’umanesimo
la .cura
di sé,medesimo
pag. 55) soltanto
14) tipounitamente
all'aperto,
continuerà
senza
dubbio
all'aperto
a Foucault,
dominarne
il èpercorso.
l'essere stesso.
Oggie possiamo
. . Nel
pensare
tempo entro
il « si il
(F. Nietzsche
“La
scienza”
-.stesso,
mia
esistenza,
cosìgaia
come
allasia
conoscenza
che l'essere
io La
homorte
di me.
. . dimensione
la scoperta
della
mia
intimità
allora
l'inconscio
che dell'individuo
l'essenziale
non
umano
l'uomo,
.1882)
. . (M. Foucault,
ma
come
dell’umanesimo
e la cura
dell'estaticità
di sé,
pag.
46)
dà » è usato
vuoto
dell'uomo
per evitare
scomparso.
provvisoriamente
Questo vuoto
la locuzione
infatti non
« l'essere
costituisce
è », perché
una mancanza; non
mi rivela, nello….(
stesso
tempo,
l’altro
come una
libertà
dell'e-sistenza.
Heidegger,
Lettera
sull’umanismo,
pag.
29-30) posta di fronte a me, la quale pensa
abitualmente
prescrive
una l'«
lacuna
è » viene
da colmare.
detto diNon
qualcosa
è né più
chené
è. meno
Questoche
qualcosa
l'apertura
noi d'uno
lo chiamiamo
spazio in cui
e vuole soltanto per me o contro di me. (Sartre, L’esistenzialismo è un umanismo, pag. 11)
ente. Ma l'«èessere
finalmente
di nuovo
» appunto
possibilenon
pensare.
è l'« ente
(M. Foucault,
». (Heidegger,
La morte
Lettera
dell’umanesimo
sull’umanismo,
e la pag.
cura30)
di sé, pag. 37)
ogni rischio della conoscenza è di nuovo
Morte di Dio
l’orizzonte torna libero
permesso
Heidegger :
l’orizzonte = linguaggio
Morte di Dio

Uomo = rapporto con l’essere
centralità dell’orizzonte
Sartre:
Foucault:
l’uomo al centro dell’orizzonte
Morte di Dio

Uomo = rapporto con gli altri
centralità dell’uomo
Morte di Dio
l’orizzonte e l’uomo = strutture inconsce

Uomo = rapporto con se stessi
morte dell’uomo
IL SOGGETTO NELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA
Ottocento:
l’individuazione del soggetto
Dimensione collettiva
Hegel: storico-culturale G. F. W. Hegel (1770-1831)
(Spirito oggettivo)
K. Marx (1818-1883)
Marx: storico-sociale
(materialismo storico)
Dimensione individuale Nietzsche: psico-culturale
Freud: irrazionali
F. Nietzsche (1844-1900)
I maestri del sospetto:
Marx, Nietzsche, Freud
Soggetto ≠ coscienza
S. Freud (1856-1939)