“LE PIANTE OFFICINALI” AUTORE: CLASSE I D ISTITUTO COMPRENSIVO 2 DI CASSINO SCUOLA SECONDARIO DI I GRADO “G. CONTE” ANNO SCOLASTICO 2015/2016 Giovanni Allevi - Back To Life Le Piante ed erbe officinali sono elementi presenti da sempre in natura che per loro proprietà curative sono state studiate dall’uomo fin dall’antichità, rappresentando l’unico rimedio efficace contro le malattie . In passato, conoscere le piante e le loro virtù era fondamentale per la terapia medica antica, in quanto corrispondeva all'unica soluzione possibile per la cura delle malattie. Nel tempo, vennero chiamate "officinali" tutte le erbe (specie annuali o perenni le cui parti aeree sono per lo più verdi e di consistenza non legnosa) e le piante (alberi e arbusti) impiegate nelle "officine" (laboratori farmaceutici) degli speziali. Questi artigiani conoscevano le tecniche di lavorazione delle piante, le procedure di preparazione (oli, unguenti, profumi, tisane ecc.) e di conservazione, e se ne servivano per realizzare rimedi medicamentosi, prodotti cosmetici e profumi. Oggi le "erbe e le piante officinali" sono quelle utilizzate per preservare la salute e il benessere di uomini e animali; che possono essere impiegate tali e quali in cucina, come spezie per aromatizzare alimenti; nella preparazione di tisane; oppure lavorate con procedure chimiche, nella produzione di liquori, integratori alimentari, cosmetici, farmaci e altri prodotti per la casa. Secondo l'Organizzazione Mondiale dalla Sanità (OMS), tra le erbe e piante officinali sono definite "medicinali" quelle che "contengono in uno o più organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o preventivi o che possono essere utilizzate per ottenere preparati farmacologicamente attivi. Per ogni erba o pianta officinale, la parte utilizzata (foglie, fiori, semi, corteccia, radici ecc.) è chiamata "droga". La droga contiene il fitocomplesso cioè l'insieme dei principi attivi che caratterizzano le proprietà del vegetale, non riproducibili per sintesi chimica. Ecco perché in campo erboristico si cerca di mantenere la pianta nella sua integrità (in toto) per la preparazione di prodotti naturali. Le erbe e piante officinali hanno accompagnato l'uomo per tutto il corso della sua storia. Il più antico documento medico occidentale, per ora rintracciato, è il Papiro di Ebers, risalente al 1500 a.C. Gli Egizi facevano largo uso di rimedi vegetali, in particolar modo conoscevano le proprietà delle erbe e piante officinali di tipo aromatico, che impiegavano nel processo di mummificazione. Nell'antica Grecia, le conoscenze sulle erbe e piante officinali si mescolarono con le teorie medico-filosofiche e si basavano soprattutto sulle nozioni contenute nei testi medici scritti da Ippocrate (V secolo a.C.) e in quelli botanici. A Dioscoride (immagine sotto) si deve il primo trattato di botanica farmacologica dell'antichità: l'opera De Materia Medica, ancora oggi, è preso a modello nella stesura degli erbari contemporanei. Già nel I secolo d.C. vennero realizzati gli orti medicinali, dove si coltivavano piante sfruttate dalla Medicina Umorale di Ippocrate, perfezionata a Roma dal medico Galeno. Egli fu il primo a considerare la Dietetica, come parte della terapia attraverso l'uso di frutta, verdura e piante officinali, assunte attraverso l'alimentazione, dando veste scientifica a ciò che le donne di ogni epoca hanno appreso attraverso l'esperienza di tutti i . giorni Nel Medioevo, gli Arabi diedero un grande impulso sia all'alchimia e alla chimica con l'invenzione dell'alambicco, che permise la scoperta dell'alcol. Questa nuova sostanza, derivata dalla distillazione di erbe e piante officinali, ebbe ripercussioni nello sviluppo farmaceutico di tinture e distillati. Inoltre gli scienziati arabi furono i primi ad organizzare una farmacopea, con descrizioni di ricette fornite di dosaggi, proporzioni e composizioni chimiche. Tra l'XI e il XIII sec., vengono redatti i primi testi farmaceutici, in cui confluirono le teorie greche, romane e arabe, sintetizzate nella definizione delle operazioni fondamentali: lozione, decozione, infusione e triturazione. In questo periodo si diffuse l'uso delle spezie e delle erbe e piante officinali e la Scuola salernitana si distinse per la grande perizia nel selezionare le erbe, sulle quali abbondano indicazioni terapeutiche che si sono dimostrate efficaci ancora ai nostri tempi. La Botanica intesa come scienza nacque solo agli inizi del '500, grazie alle scoperte geografiche e alla introduzione della stampa. Si diffusero, in questo periodo i primi erbari secchi. Nel 1533 a Padova fu istituita la prima cattedra di "botanica sperimentale". Nel '700 il medico e naturalista svedese Carl von Linné operò la prima classificazione scientifica degli esseri viventi. In particolare con la nomenclatura binominale, identificò le specie vegetali viventi, dividendole in basi alle classi, agli ordini e ai generi, portando lo studio delle piante al rango di disciplina scientifica a tutti gli effetti. La prima "creazione" di una molecola in laboratorio, a partire da un principio attivo naturale, segna la nascita della Farmacologia moderna. Con la sintesi di principi attivi, che imitano l'attività farmacologica di un vegetale, l'uso delle erbe e piante officinali nella terapia medica si sposta principalmente nel campo della fitoterapia e dell'omeopatia. Piante officinali più utilizzate • Il biancospino è una pianta dalle numerose proprietà benefiche. Le foglie ed i fiori del biancospino sono ricchi di flavoinoidi: questi sono degli ottimi antiossidanti naturali che contribuiscono a combattere la pressione alta, aiutando nella protezione del sistema cardiovascolare. Inoltre, questa pianta favorisce la pulizia delle arterie dal colesterolo ed i proantocianidoli contenuti in essa aiutano a rafforzare il cuore. Il biancospino è indicato per chi soffre di aritmie, tachicardia ed extrasistole, in special modo in soggetti anziani o, comunque, a rischio di infarto. • L’assunzione di questa preziosa pianta è, inoltre, molto utile per chi soffre di ansia, nervi, angoscia, insonnia ed ha bisogno di rilassarsi e calmarsi: questo grazie alla vitexina, che vanta un’azione sedativa perfetta in casi come questi. Le proprietà benefiche del biancospino non terminano qui: è, infatti, ottimo da assumere come infuso per chi desidera migliorare la propria concentrazione e come rimedio naturale contro la stipsi, se assunto per almeno 5 settimane. • La lavanda è entrata a far parte della tradizione popolare grazie al suo delicato, fresco e persistente profumo. Da sempre è, infatti, utilizzata per profumare la biancheria. Il nome "lavanda" è stato recepito letteralmente nella lingua italiana dal gerundio latino "lavare" (che deve essere lavato) per alludere al fatto che questa specie era molto utilizzata nell'antichità (soprattutto nel Medioevo) per detergere il corpo. • La rosa canina, fiore dalle proprietà eccezionali, è uno straordinario riequilibrante in grado di rinforzare il sistema nervoso e favorire la digestione. L' olio essenziale di rosa riduce gli attacchi di ansia, la sensazione costante di tensione e agitazione generata dallo stress e le conseguenti manifestazioni somatiche. Piante contro gli insetti molesti In natura, la presenza degli insetti è determinante per l’esistenza delle piante, basta pensare all’azione che svolgono come impollinatori. Non tutti però svolgono un’azione utile, anzi alcuni si rivelano molto dannosi, nutrendosi proprio di parti delle piante. Così, nel corso dei secoli, le piante hanno sviluppato una serie di meccanismi, dalla forma ed il colore dei fiori alle sostanze odorose, per attrarre alcuni insetti e respingerne altri. Così come le piante, anche l’uomo è da sempre alla ricerca di metodi per liberarsi da alcuni insetti, sia per ragioni igieniche (pensiamo solo alle mosche), sia per evitare i fastidi derivati dalla loro puntura, che peraltro possono variare da un semplice prurito ad una reazione allergica o alla trasmissione di una malattia (ad esempio la malaria). E proprio osservando come molte piante si proteggevano dagli animali aggressivi, l’uomo ha imparato ad usare gli oli essenziali come difesa contro gli insetti. L’olio essenziale di citronella si ottiene dalla distillazione al vapore acqueo di un'erba che cresce nella fascia tropicale. Il suo odore fresco, di limone, assomiglia a quello di melissa: spesso si trova in commercio olio di citronella camuffato da melissa, dalla quale però differisce per il prezzo e per le sue proprietà. La citronella si usa specialmente come repellente per zanzare ed altri insetti , ma anche per rinfrescare gli ambienti, e per aromatizzare prodotti per la pulizia. Il Geranio, molto apprezzata come pianta ornamentale, contiene un olio essenziale repellente per le zanzare da usare tanto sulla pelle che nell'ambiente. Oltre alle tante virtù già viste, la lavanda allontana anche le tarme dall’armadio. La melissa è una specie di menta con l'odore della citronella. Piantare della melissa vicino alle aperture (porte e finestre) funziona come repulsivo per le zanzare e per diversi altri insetti. Il suo olio essenziale, anche se meno efficace di quello alla citronella, è utile per prevenire le punture. La melissa ha il vantaggio di poter essere coltivata anche nei climi freddi (Europa del Nord e montagna) mentre la citronella teme il gelo. Il basilico è famoso per essere efficace contro molti ditteri, in particolare le mosche. Il suo odore forte allontana anche le zanzare. LA CLASSE I D VI RINGRAZIA PER LA VOSTRA GENTILE ATTENZIONE! FINE