GIOVANNI 11
8 I discepoli gli dissero: Maestro, or ora i
Giudei cercavano di lapidartia, e tu vuoi
tornare là? 9 Gesù rispose: non ci sono dodici
ore nel giorno? Se uno cammina di giorno,
non inciampa, perché vede la luce di questo
mondo; 10 ma se uno cammina di notte,
inciampa, perché la luce non è in lui. 11 Così
parlò; poi disse loro: il nostro amico8 Lazzaro
si è addormentatob15; ma io vado a svegliarlo.
12 Perciò i discepoli gli dissero: Signore, se
egli dorme, sarà salvo13. 13 Ora Gesù aveva
parlato della morte di lui; ma essi pensarono
che avesse parlato del dormire del sonno.
14 Allora Gesù disse loro apertamente:
Lazzaro è morto 15 e per voi mi rallegro di
non essere stato là, affinché crediate; ma ora,
andiamo da lui! 16 Allora Toma, detto
Didimo, disse ai condiscepoli: andiamo anche
noi, per morire1 con lui! 17 Gesù dunque,
arrivato, trovò che Lazzaro era nel sepolcro
già da quattro2 giorni. 18 Ora Betania distava
da Gerusalemme circa quindici stadi
19 e molti Giudei erano venuti da Marta
e Maria per consolarle9 del loro fratello.
20 Dunque, come Marta ebbe udito che Gesù
veniva, gli andò incontro; ma Maria stava
seduta in casa. 21 Marta dunque disse a Gesù:
Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non
sarebbe morto3 22 ed anche adesso so che
tutto quello che chiederai a Dio, Dio te lo
daràc.23 Gesù le disse: tuo fratello risusciterà.
24 Marta gli disse: lo so che risusciterà, nella
risurrezione, nell'ultimo giornod. 25 Gesù le
disse: io sono la risurrezione e la vitae16; chi
crede in me, anche se muore, vivrà;
26 e chiunque vive e crede in me, non morrà
mai14. Credi tu questo? 27 Ella gli disse: Sì,
Signore, io credo10 che tu sei il Cristo, il
Figlio di Diof che doveva venire nel mondo.
28 E detto questo, se ne andò, e chiamò di
nascosto Maria, sua sorella, dicendole: il
Maestro è qui e ti chiama. 29 Udito questo, lei
si alzò in fretta e andò da lui. 30 Ora Gesù
non era ancora entrato nel villaggio, ma era
sempre nel luogo dove Marta lo aveva
incontrato. 31 Dunque, quando i Giudei che
erano in casa con lei e la consolavano, videro
che Maria si era alzata in fretta ed era uscita,
la seguirono, supponendo che si recasse al
sepolcro a piangere5. 32 Appena Maria fu
giunta dove era Gesù e l'ebbe visto, gli si
gettò ai piedi dicendogli: Signore, se tu fossi
stato qui, mio fratello non sarebbe morto.
33 Quando Gesù la vide piangere5 e vide i
Giudei che erano venuti con lei piangere5
anch'essi, fremé7 nello spirito, si turbò11, e
disse: 34 dove lo avete posto? Essi gli dissero:
Signore, vieni a vedere! 35 Gesù pianseg6.
36 Perciò i Giudei dicevano: guarda come lo
amava12! 37 Ma alcuni di loro dicevano: lui
che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva,
fare anche che questi non morisse? 38 Gesù
dunque, fremendo7 di nuovo in se stesso, andò
al sepolcro. Era una grotta4 ed una pietra era
posta all'apertura. 39 Gesù disse: togliete la
pietra! Marta, sorella del morto, gli disse:
Signore, egli già puzza, perché siamo al
quarto2 giorno. 40 Gesù le disse: non ti ho
detto che se credi, tu vedrai la gloria di
Dio? 41 Tolsero la pietra e Gesù, alzati in
alto gli occhi, disse: Padre, ti ringrazio che
mi hai esaudito. 42 Io sapevo bene che tu mi
a Giov.10.31 - b Matt.9.24 c Giov.9.31
d Giov.5.28-29 - e Giov.1.4; 6.39; 14.6; Col.3.4;
1Giov.5.10 - f Matt.16.16 - g Luc.19.41
1 Matt.26.35; Marc.14,50-52
2 Secondo la
concezione giudaica, l’anima del morto ritornava nella
tomba per tre giorni, per poi entrare definitivamente
nello sheòl, il regno dei morti, vagandovi come
un’ombra per l’eternità mentre il corpo andava incontro
alla definitiva ed inarrestabile corruzione e
decomposizione - 3 apothnêiskô=morire, qui in
riferimento alla morte fisica
4 spelaion=
spelonca, caverna. Così in Gen.19.30; 23.20;
Gios.10.16; 1Sam.14.11; 22.1; 1Re18.4 . Le colline
calcaree della zona permettevano che delle tombe
venissero scavate in esse. Le grotte servivano altresì
come rifugio a ladri, rapinatori e a persone in pericolo
5 klaiô= piangere, lamentare, chiamare gridando
6
dakruô=essere in lacrime, compiangere
7 embrimaomai = fremere, sdegnarsi, cf. Matt.9.30,
Mar.14.5 - 8 cf. Giov.15.14 - 9 cf. Giob. 2.12-13,
42.11; Ger. 16.5-7; Ez. 24.17 - 10 pepisteuka perfetto
di pisteuô. Il perfetto greco esprime un atto compiuto
nel passato, i cui effetti si prolungano nel presente
11 tarassô=turbare, agitare - 12 fileô= voler bene,
Giov.21.17 - 13 la medicina, ai tempi di Gesù,
considerava il sonno profondo come il sintomo che
dimostrava che l’organismo stava reagendo contro la
malattia e cominciava a liberarsene - 14 eis ton
aiôna=per sempre - 15 koimaô=dormire, Atti 7.60;
13.36; 2Piet.3.4. Il termine era usato in riferimento alla
morte, 1Re 2.10; 11.43; Sal.13.3; Ger.51.57 come
anche dai poeti greci e dalla gente comune, nelle
iscrizioni e nei papiri - 16 «I rabbini affermavano che
nella legge era la vita, che la via della vita era costituita
GIOVANNI 11
dalla legge, che essa era l’acqua e il pane della vita, era
la luce del mondo, era con Dio fin da principio,
strumento della creazione - 17 rhabbi=mio maestro,
viene da rav, “grande”; più il possessivo y “mio” è
significa “mio grande”, era un titolo di grande onore e
rispetto, dato a uomini famosi per le loro capacità e il
profondo insegnamento. Così erano chiamati i farisei e
gli scribi che si dedicavano allo studio e
all’insegnamento della legge.