Gli spiritual e i gospel
spiritual
gospel
Lo spiritual
Le tracce dell'Africa si rivelano nelle tradizioni orali
dei cantanti neri, derivata dai rituali tribali africani,
negli stili di danza talvolta esuberanti, ma sempre
personali e democratici, espressione genuina e
personale di se stessi, nella 'possessione' del
parlare 'in lingua', nel battesimo in immersione
completa. Rispetto allo stile dei bianchi,
l'espressione religiosa cristiana della comunità
africana è spesso allegra, rumorosa, spontanea.
Il gospel
Con l’abolizione della schiavitù, avvenuta nel 1865, la musica
nera varca i confini delle piantagioni ed incontra le tradizioni
musicali di origine europea. Da questa fusione e dagli sforzi
da parte di alcuni compositori del periodo, di modernizzare
gli spirituals e favorire così la loro diffusione e
commercializzazione, nasce un nuovo genere musicale. Le
sue canzoni erano ispirate dalla Bibbia e dal Vangelo e
furono chiamate ‘le canzoni del Vangelo’ : Gospel,
appunto. Era il 1930.
Da questo momento in poi l’ascesa di questo nuovo genere
musicale fu inarrestabile, e ben presto, grazie anche
all’avvento ed alla diffusione di radio, giradischi e turnèe,
varcò i confini americani per approdare in Europa e nelle
altre parti del mondo.
I contenuti religiosi della musica Gospel ed il fatto che
spesso ha accompagnato la liturgia evangelica, fa della
chiesa il luogo naturale per l’esecuzione di un suo concerto.
Ma non è sempre stato così.
Durante il periodo della schiavitù, i 'padroni' non
permettevano agli schiavi di ballare e di suonare, come si
usava in Africa. Gli schiavi si riunivano così in posti segreti,
all’aperto, dove condividere, attraverso la musica, le loro
gioie, i loro dolori e le loro speranze.
Con la fine della schiavitù, apparvero le prime chiese in cui
era evidente l'influenza delle tradizioni africane dalle quali
avevano ereditato le grida, gli applausi, i balli ritmici e le
canzoni di esultanza nate nelle piantagioni.
Il Gospel, infine, prima di conquistare i luoghi di
culto, fu addirittura bandito dalle chiese.
Nonostante i suoi contenuti dichiaratamente
evangelici, infatti, per la fusione del sacro (spirituals
e inni) con il profano (la musica commerciale del
periodo), per un certo periodo di tempo non fu ben
visto dalla chiesa del periodo.
A cura di Giulia Giudice e Chiara
Avallone