IL MUSEO A MODO MIO Durante questa esperienza, ci è stato chiesto di proporre delle idee su come migliorare il museo, per avvicinare soprattutto la fascia di età scolastica che sembra meno interessata al patrimonio artistico della città. Partendo da questa consegna e analizzando alcune caratteristiche della galleria, abbiamo pensato di aggiungere alcuni elementi di tipo informativo all’attuale allestimento. Leggendo alcuni pannelli esplicativi ci siamo resi conto che, a volte, risultano troppo lunghi e dettagliati scoraggiando la lettura integrale degli stessi. Il nostro scopo è quello di coinvolgere maggiormente il visitatore, proiettando la sua attenzione verso curiosità e peculiarità delle opere che spesso non si conoscono. Siamo venuti a conoscenza di questa particolarità grazie alla visita guidata e ad una ricerca approfondita dei testi appartenenti alla biblioteca della Galleria Nazionale dell’Umbria. Per realizzare il nostro progetto, abbiamo installato dei pannelli che riportano le particolarità di alcune opere che vogliamo mettere in evidenza. APPLICAZIONE DEI PANNELLI : Abbiamo pensato di esporre i pannelli da noi creati a fianco di ogni opera senza danneggiale l’aspetto o ingombrando, le sagome da noi pensate devono avere una forma particolare che richiami l’attenzione del visitatore che però non sfigurano con l’ambiente circostante della Galleria. Qui sotto potete vedere alcuni esempi dove saranno esposte le curiosità riportate nelle pagine successive. I pannelli saranno posti sopra dei supporti che si trovano nella galleria, simili a piccolo scrittoi . IL PROGETTO: # Fontana degli Assetati # Fontana Maggiore # Cristo deposto di Roncione # Maestro di San Francesco # Madonna con il bambino e angeli LA FONTANA DEGLI ASSETATI ARNOLFO DI CAMBIO Realizzata da Arnolfo di Cambio tra il 1277 e il 1281, è stata commissionata dalla città di Perugia. L’utilizzo della fontana era principalmente pubblico, ma ebbe vita breve a causa del suo smantellamento nei primi del 1300. Le uniche testimonianze della sua esistenza sono cinque statue identificate come tre Assetati, simbolo del popolo, e due Giuristi, rappresentanti lo stato. Tra le cinque statue posiamo trovarne una acefala, rivenuta nel 1938 a San Lorenzo (Perugia) Curiosità: A questa statua (Giurista in atto di leggere ) era stata applicata da Monsignor Oradini, uomo rinascimentale perugino, la proprio testa in terracotta . FONTANA MAGGIORE NICOLA E GIOVANNI PISANO Monumento simbolo di Perugia , la fontana Maggiore fu realizzata da Nicola e Giovanni Pisano dal 1275 al 1278. Situata in Piazza IV Novembre, formata da due vasche marmoree sormontate da una tazza bronzea, la fontana ha la decorazione incentrata in 50 bassorilievi sulla vasca inferiore e 24 statue in quella superiore. Nella galleria vengono conservati due bassorilievi, una statua in marmo e le statue bronzee delle ste ninfe. Abbiamo messo in evidenza una formella raffigurante la Lupa che allatta Romolo e Remo, e la statua femminile che simboleggia Roma. Curiosità: Il cattivo stato di conservazione di questi pezzi, è il risultato delle sassaiole dovute all’astio perugino verso l’autorità papale. CROCIFISSO MAESTRO DI SAN FRANCESCO Il crocifisso venne ritrovato nell’altare maggiore della Chiesa di San Francesco al Prato nel 1788. La monumentale croce è di tipo bizantino realizzata in occasione del decennale della traslazione dei resti del beato Egidio (compagno di San Francesco) Curiosità: Come si può notare guardando l’opera, nel braccio sinistro vi è un taglio longitudinale, che consentì all’opera di entrare al Palazzo dei Priori al momento del trasferimento. CRISTO DEPOSTO DI RONCIONE È l’opera più antica della Galleria, uno dei soggetti più interessanti del patrimonio tardo medievale di arte sacra; realizzato nel 1236, in origine veniva usato durante le processioni. La figura faceva parte, come elemento drammatico centrale, di un più ampio gruppo di sculture lignee, raffigurante la deposizione di Cristo dalla Croce. Curiosità: Prima del restauro Settecentesco l’opera aveva mani e piedi mobili. MADONNA CON IL BAMBINO E ANGELI GENTILE DA FABRIANO Il polittico è stato ritrovato nella chiesa di San Domenico, risale al 1550. L’opera rappresenta la Madonna con il bambino su sfondo dorato. Il supporto ha subito numerosi interventi di restauro che ne hanno modificato la struttura. La forma allungata lascia pensare che sia la tavola centrale di un polittico prima composto da altre parti. Curiosità: Difficilmente visibili, sullo sfondo oro , sono presenti degli angeli in volo incisi nell’oro a mano libera LICEO ARTISTICO BERNARDINO DI BETTO PROGETTO « IL MUSEO A MODO MIO» Cordiali saluti Ciurnelli Tommaso Cappelletti Chiara Mammoli Flavia Santeroni Bianca