best practices in tema di sessismo e pubblicità nei Paesi europei

CORPI IN PUBBLICITÀ: QUALI
REGOLE?
Milano - 24 ottobre 2014
Francesca Zajczyck
Delegata del Sindaco di Milano alle Pari
Opportunità
Fonte: European Parliament, Policy Department Citizens' Rights and Constitutional Affairs, Women and Girls as Subjects of Media’s
Attention and Advertisement Campaigns: The Situation in Europe, Best Practices and Legislations, Marzo 2013
Obiettivi e contenuti del rapporto del Parlamento
europeo Women and Girls as Subjects of Media’s
Attention and Advertisement Campaigns: the Situation in
Europe, Best Practices and Legislations:
1. Perché è necessario regolare la pubblicità e i media
per promuovere un utilizzo rispettoso in termini di
genere?
2. Quali atti normativi sono stati introdotti nei paesi
UE per regolare la rappresentanza di genere nei
media?
3. Quali sono i criteri per individuare le best –
practices?
4. Quali sono le best-practices nell’Ue?
Perché è necessario regolare la pubblicità e i media
per promuovere un utilizzo rispettoso
dell’immagine in termini di genere?
Numerosi studi dimostrano che:
1. vi è una relazione tra la diffusione di immagini
stereotipate della donna nei media e l’interiorizzazione di
questi modelli da parte degli individui;
2.
vi è una relazione tra la presenza di elementi sessisti nei
media e il livello di sensibilità di genere nella società.
Per questi motivi:
La pubblicità sessista rappresenta un ostacolo per il
raggiungimento di un’effettiva eguaglianza tra uomini e donne
Quali atti normativi sono stati introdotti nei paesi UE per
regolare la rappresentanza di genere nei media?
• 26 leggi (22 relative al
settore delle comunicazioni;
4 alle pari opportunità)
• 7 regolamenti/linee guida
delle autorità garanti per le
comunicazioni
• 21 codici di autodisciplina
• 7 piani per la parità di
genere
introdotti
dai
Governi
Quali sono i criteri per l’individuazione delle Best-Practices?
Un atto normativo è efficace se risponde a 3 criteri:
1. It works well:
• è concretamente in grado di ridurre l’utilizzo di immagini
discriminatorie nei media e nella pubblicità;
N.B. questo aspetto è direttamente collegato al carattere vincolante e
sanzionatorio;
• è adeguato al contesto nazionale;
• genera buone pratiche.
2. Gender specific:
• individua in modo dettagliato gli elementi che rendono illecita e
discriminatoria la pubblicità;
• la definizione di discriminazione di genere è specifica e esplicitamente
rivolta al settore della comunicazione.
3. Trasferability:
• le caratteristiche di “successo” dell’atto sono trasferibili anche
in
altri contesti.
.
Quali sono le best – practices dell’UE?
Regole generali sulla pubblicità - Irlanda
Advertising Standards Authority of Ireland, General Rules
Linee guida sull’eguaglianza di genere nei media - Malta
Guidelines on Gender Equality and Gender Portrayal in the
Broadcasting Media
Legge contro la violenza di genere -Spagna
Ley de Medidas de Protección Integral contra la Violencia
de Género
Legge sulla radio e televisione - Svezia
Sweden, Radio and Television Act
Perché best-practices?
It works well: ingenti sanzioni pecuniarie
Gender specific: definizione di discriminazione rivolta ai media – specifica
nel riferimento a stereotipi, sfruttamento del corpo, linguaggio utilizzato.
It works well: carattere vincolante poiché rimanda alle sanzioni previste
dalla legge sulle pari opportunità.
Gender specific: definizione di discriminazione è rivolta ai media - specifica
nel riferimento a ruoli professionali – linguaggio utilizzato.
It works well: possibilità di ricorrere davanti al giudice per il ritiro della
pubblicità illecita – ha generato buone pratiche.
Gender specific: definizione di discriminazione collegata al tema della
violenza di genere - forte prospettiva di genere grazie al coinvolgimento di
organi governativi per le pari opportunità e società civile.
It works well: sanzioni molto incisive che, in caso di perpetrata
inosservanza degli obblighi di legge, possono arrivare sino al ritiro della
licenza dell’agenzia pubblicitaria/ programma radio-televisivo.
Conclusioni e raccomandazioni
Per contrastare efficacemente la pubblicità sessista
l’atto normativo, indipendentemente dalla sua
natura, deve necessariamente:
1. essere vincolante e prevedere sanzioni
2. essere gender specific
N.B: Si tratta di condizioni SINE QUA NON
Interrogativi
1. Qual è l’atto normativo più adeguato per il
contesto italiano?
2. Il Codice italiano di autodisciplina rispecchia i
criteri individuati?
3. E’ necessario incrementare i poteri
dell’Istituto di Autodisciplina o intervenire
per via legislativa?