igiene prof id 4 - Istituto B. Pascal

Igiene e competenze di cultura medico-sanitaria
Classe III^
Educazione alla salute
Igiene della collettività
Citologia e istologia
Anatomia umana
Educazione alla salute
Concetti di salute e malattia
I concetti di salute e malattia sono estremamente difficili da definire. Si pensa di
essere in salute quando non vi sono malattie. L’art. 1 dello Statuto dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS, 1946) definisce la salute come uno stato di completo
benessere fisico, mentale e sociale ed è considerata un diritto; come tale, si pone alla
base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone. La malattia,
associata a un complesso di sensazioni sgradevoli e addirittura dolorose, corrisponde a
una perdita transitoria o permanente dell’omeostasi (equilibrio dell’organismo). Per
passare dallo stato di salute quello di malattia, è necessario l’intervento di uno o più
fattori (gli agenti eziologici della malattia). Oggi, un obiettivo che ci si pone, in ambito
scolastico come in ambito familiare e sociale, è quello di promuovere il concetto di
educazione alla salute. Il benessere psicofisico, associato al miglioramento delle
condizioni di vita, alla maggiore conoscenza del proprio corpo e dei fattori di rischio
che si possono evitare (come la sedentarietà e il fumo), induce ciascuno di noi a un
approccio più positivo nei confronti della salute, in modo da poter, attraverso
atteggiamenti più consapevoli e maturi, prevenire alcune malattie o almeno le loro
complicanze.
Educazione alla salute
Promozione della salute
Oggi, l’obiettivo di ogni persona è quello di godere di buona salute. Ciò che in modo
apparentemente banale ci si deve proporre, è di imparare a volersi bene e di godere di
una buona autostima. Solo avendo un’appropriata considerazione di se stessi, si è
indotti a mantenersi in uno stato di salute ottimale, acquisendo stili di vita corretti
(dieta equilibrata, astensione dal fumo, dalle droghe, dall’abuso di alcol, vita fisica
attiva, uso corretto dei farmaci, ecc.) e monitorando con prudenza e puntualità il
proprio corpo. Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN, istituito con la Legge 833/1978)
offre ai cittadini delle prestazioni gratuite per incentivarli al monitoraggio e alla
prevenzione di alcune patologie. Ne sono esempi i tests per la prevenzione del tumore
al seno (mammografia) e al collo dell’utero (PAP test) per la donna, e i tests per la
prevenzione del tumore alla prostata nell’uomo.
La prevenzione
Con il termine prevenzione si indica l’insieme delle azioni e degli interventi che hanno
lo scopo di evitare l’insorgenza e di limitare l’evoluzione delle malattie. La
prevenzione, per essere efficace, deve prevedere una corretta educazione dei cittadini
sui rischi e sulle conseguenze che abitudini o atteggiamenti errati possono indurre. E’
di fondamentale importanza iniziare questo percorso con i bambini, e proseguire con
gli adolescenti e con gli adulti. Le strategie preventive devono puntare sempre su un
convincente approccio psicologico, che non deve essere impositivo, ma razionale e
ben modulato, al fine di far capire ai ragazzi che alcune abitudini possono arrecare
danni anche gravi, sia fisici sia psicologici. E’ il caso, per esempio, di fumo, alcol,
droghe, gioco compulsivo. Per quanto concerne gli adulti e gli anziani, è di particolare
importanza far diventare un’abitudine il controllo del proprio corpo, effettuando ogni
anno gli accertamenti di base (esami del sangue, controllo della pressione arteriosa,
controllo del peso, elettrocardiogramma) in modo da poter individuare
tempestivamente malattie che potrebbero evolvere con compli8canze anche gravi.
Prevenzione primaria, secondaria e terziaria
La prevenzione primaria è rivolta a tutti i cittadini, ed è l’insieme di tutte le azioni
dirette a eliminare o correggere abitudini di vita errate, per evitare l’insorgenza delle
patologie (rapporti sessuali protetti, dieta equilibrata, evitare la sedentarietà,
astensione dal fumo, dalle droghe, dall’abuso di alcol, ecc.).
La prevenzione secondaria , rivolta a tutti e in particolare alle categorie a rischio, è
l’insieme di tutte le azioni volte a individuare precocemente una malattia attraverso
una diagnosi precoce (controllo del peso, della pressione arteriosa, della glicemia, dei
trigliceridi, della colesterolemia totale e del colesterolo HDL, ecc.).
La prevenzione terziaria, rivolta a coloro che hanno già una patologia, è diretta a
evitarne il peggioramento (come ipertensione arteriosa e diabete).
Dipendenze
Con il termine dipendenza si intende il desiderio incontrollabile di continuare ad assumere
una determinata sostanza come l’alcol o le droghe o a perseverare con un certo
atteggiamento come il gioco d’azzardo, la tendenza ad aumentarne il dosaggio per averne
gli stessi effetti (tolleranza) e, in caso di mancata assunzione, essere vittime della crisi di
astinenza. Le forme di dipendenza più note sono: Tabagismo, Alcolismo e
Tossicodipendenze. Il tabagismo consiste nella dipendenza da tabacco tramite l’assunzione
del fumo di sigaretta, del sigaro o della pipa. Le sigarette (sia quelle light sia quelle pesanti)
contengono varie sostanze (come il catrame) dotate di azione cancerogena (tipico è il
tumore al polmone). L’alcolismo è la dipendenza da alcol. Un consumo moderato di vino,
pari a un bicchiere di vino rosso per la donna e a due bicchieri per l’uomo bevuti durante i
pasti è salutare (riduce la frazione cattiva del colesterolo LDL) L’abuso di alcol provoca vari
danni a tutto l’organismo umano, come steatosi (fegato grasso) e cirrosi epatica e tumori.
Da ricordare che l’alcol causa anche la Sindrome di Wernicke-Korsakoff,: sindrome
caratterizzata da deficit di vit.B1 e turbe psichiche (queste ultime sono presenti anche
quando si smette di bere). Le tossicodipendenze consistono nella dipendenza da droghe
come la morfina o la cocaina, il cui uso è causa di vari problemi sia a livello fisico e mentale.
Tutte queste dipendenze sono pericolose per la donna incinta e per il feto (esempio, l’abuso
di alcol è responsabile della sindrome feto-alcolica, per cui il nascituro ha un peso inferiore
alla norma e alla nascita manifesta sindrome da astinenza).
Altre forme di dipendenza in crescita
Attualmente, si stanno diffondendo altre forme di dipendenza. Precedentemente, si è
parlato della dipendenza da gioco o ludopatia, responsabile di vari problemi sia a
livello psicofisico, sia a livello sociale. I soggetti ludopatici hanno anche problemi
economici e possono cadere vittime degli usurai, i quali aggiungono altri problemi
oltre a quelli già esistenti. Altre dipendenze sono quella da internet, da cellulare, da
cibo, da farmaci (da ricordare che in inglese la parola drug significa sia farmaco sia
droga), da esercizio fisico esasperato (soffrono di vigoressia), da shopping. Da
ricordare che le persone affette da qualunque forma di dipendenza e i loro familiari
possono contare sull’aiuto fornito da varie strutture presenti sul territorio (come i
Sert). Per poter vincere una dipendenza, è di estrema importanza che il soggetto
affetto riconosca di essere malato, di non vergognarsi a chiedere aiuto e di non
minimizzare il problema, pensando di poter smettere in qualunque momento senza
ricorrere alle terapie previste per questi casi. Questo vale anche per i familiari.
Igiene nelle comunità infantili
Per poter iniziare la trattazione specifica dell’argomento, è necessario ricordare che:
1. la salute individuale è un bene anche collettivo, poiché salvaguardare la salute di un
soggetto limita la diffusione di patologie infettive come la salmonellosi o la shigellosi o
le malattie esantematiche come il morbillo;
2. è di fondamentale importanza mantenere i requisiti di igiene e sicurezza negli edifici
scolastici (TUSL, Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro, D.L. 81/2008) dpesso mantenuti in
cattive condizioni e talvolta privi degli interventi di manutenzione ordinaria.
Imparare e studiare in un ambiente confortevole, igienico e sicuro è un diritto dell’allievo,
sancito dalla Carta dei Servizi Scolastici (G. U. n. 138 del 15/06/1995).
Studi statistici e epidemiologici indicano uno dei principali problemi delle comunità infantili
è rappresentato dalla diffusione delle malattie infettive, da imputare a due cause: il numero
elevato dei bambini per classe e la ridotta efficienza delle difese immunitarie nella prima
infanzia. Il compito di chi si occupa della salute dei bambini nelle collettività infantili, è
quello di creare e garantire le migliori condizioni di convivenza, poiché è stato dimostrato
che un bambino che gode di maggior benessere, si ammala con minor frequenza. Per
evitare il contagio e la diffusione di tali patologie, è necessaria l’adozione routinaria di
norme comportamentali che riguardano l’igiene del bambino e di tutti coloro che entrano
in contatto con lui (il lavaggio delle mani), l’igiene degli oggetti di uso personale e di uso
comune, l’igiene degli ambienti di lavoro (come la cucina e il bagno), l’igiene degli ambienti
esterni e la conoscenza delle principali norme di pronto soccorso.
Prevenzione sanitaria a scuola
La prevenzione e la promozione della salute sono due punti basilari della medicina
scolastica. La legge istitutiva del SSN (l: 833/1978) prevede, con l’art.10, che la gestione
unitaria della tutela della salute sia assicurata in modo uniforme sull’intero territorio
mediante una rete di ASL. Quindi sono le singole regioni a garantire i servizi di prevenzione,
cura e tutela della salute dei cittadini. Proprio per l’importanza acquisita dalla prevenzione
nella tutela della salute nel 1992 con D. L. 502/1992, sono stati creati i Dipartimenti di
Prevenzione con il compito di vigilare sulla salute della collettività e quindi sulle comunità
scolastiche. I compiti assegnati sono: promozione della salute, attraverso interventi di
educazione sanitaria su temi specifici (igiene, prevenzione delle malattie, educazione
alimentare, educazione all’affettività) rivolti a studenti, docenti e genitori; controllo della
nutrizione, attraverso la vigilanza sulle mense scolastiche (elaborazione di linee guida
dietologiche secondo la fasce d’età e in caso di patologie come obesità, celiachia, diabete e
allergie alimentari); prevenzione delle malattie infettive, attraverso il controllo delle
vaccinazioni praticate e l’attuazione di protocolli specifici per patologie di particolare
rilevanza sociale; vigilanza sulle strutture, attraverso controlli di routine o in seguito a
problemi segnalati con conseguenti interventi di bonifica come disinfezione, disinfestazione
o ristrutturazione dei locali. Compito della medicina scolastica è di promuovere la salute
dello studente attraverso controlli differenziati per fasce d’età, in modo da poter individuare
problemi specifici come strabismo, miopia e scoliosi. Da ricordare la figura del Dirigente
Scolastico a cui competono mansioni come l’allontanamento dalla scuola dello studente in
caso di malore, la riammissione a scuola e la pulizia dell’immobile scolastico.
Igiene nelle residenze sanitarie assistite o RSA
La RSA è un luogo di accoglienza, ricovero e cura degli anziani, con esigenze sanitarie e
assistenziali diversificate. La struttura extraospedaliera ospita in particolar modo soggetti
non autosufficienti e non assistibili al proprio domicilio, poiché bisognosi di interventi
finalizzati allo scopo di fornire un recupero, spesso parziale, del paziente da un punto di
vista funzionale e sociale. Spesso la permanenza in queste strutture si protrae per anni e
per tutti i pazienti è necessaria una tutela igienica molto attenta e minuziosa. In base
all’osservazione di dati statistici, si nota che nelle RSA sono frequenti le infezioni cutanee,
delle vie urinarie, respiratorie, gastroenteriche, congiuntiviti e ulcere da decubito infette.
Nelle RSA la convivenza tra più persone, la scarsa autosufficienza, il continuo ricorso a
presidi medici come cateteri, e le condizioni stesse della struttura possono facilitare
l’insorgere delle infezioni nosocomiali (correlate alla pratica medica). Altri fattori di rischio
sono i continui ricoveri in ospedale e le visite di personale esterno. Per limitare questo
problema è necessario attuare misure come: uso oculato degli antibiotici, interventi di
detersione e sanificazione mirati negli ambienti di lavoro, igiene personale del malato e di
tutti coloro che entrano in contatto con lui (lavaggio delle mani sempre; il personale
sanitario dovrebbe evitare l’uso dei cellulari, in quanto veicoli di germi), adozione di
strumenti monouso come siringhe, prevenzione della comparsa delle piaghe da decubito
ricorrendo a materassi ad aria o ad acqua e, una volta comparse, trattarle in modo corretto,
adozione di una dieta equilibrata.
Igiene negli ospedali
In base a anali epidemiologiche eseguite, si è notato che la trasmissione dei germi può
verificarsi c anche con facilità anche in ospedale (da ricordare i casi di congiuntivite con
conseguente cecità in seguito alla contaminazione delle soluzioni di lavaggio oculare da
parte della legionella manifestatisi nei pazienti operati di cataratta c/o l’ospedale di Voghera
o i casi di congiuntivite c/o il policlinico Umberto I di Roma causati dalla contaminazione
degli strumenti chirurgici da parte del Clostridium perfrigens). Non si smetterà di
sottolineare l’importanza del lavaggio accurato delle mani; già nella seconda metà dell’800
era noto che il tasso di morbilità e di mortalità era inferiore nelle donne che partorivano al
proprio domicilio rispetto a quelle che partorivano in ospedale. Questo era da imputare al
mancato lavaggio delle mani da parte degli studenti di medicina che visitavano le
partorienti dopo aver eseguito le autopsie con le mani nude. Per evitare la diffusione dei
germi in ospedale è necessario adottare misure come: lavaggio delle mani con soluzioni
apposite, utilizzo di strumenti monouso, sterilizzazione degli strumenti usati in comune e
degli arredi (come il letto, le stoviglie e la biancheria), detersione e sanificazione delle
superfici di lavoro, rigorosa igiene degli alimenti, igiene personale e del vestiario, evitare di
uscire negli ambienti esterni con gli abiti da lavoro, regolamentare le visite ai degenti da
parte dei familiari, i visitatori non devono sedersi sui letti, evitare l’ingresso ai bambini
aventi un’età inferiore ai 12 anni, evitare il contatto con sangue e liquidi biologici, adottare
mascherine, guanti, camici, copricapi in determinati settori come il reparto di malattie
infettive e il laboratorio di analisi mediche, smaltire adeguatamente i rifiuti biologici.
Citologia
La citologia è la scienza che studia le cellule. La cellula è la più piccola unità dei viventi,
dotata di autonomia strutturale e funzionale. Una cellula è delimitata da una membrana
cellulare o plasmatica, composta da un doppio strato lipidico, nel cui spessore sono
localizzate proteine. La membrana plasmatica è una membrana selettivamente permeabile,
che permette lo scambio di sostanze tra l’esterno e l’interno della cellula. Racchiuso nella
membrana cellulare si trova il citoplasma, che contiene parecchi organuli deputati a
svolgere tutte le funzioni della cellula. Gli organuli sono: reticolo endoplasmatico (è
formato da una serie di canalicoli comunicanti tra loro; si divide in liscio e rugoso.
Quest’ultimo, così chiamato perché in superficie è dotato dei ribosomi, ha il compito di
sintetizzare le proteine); apparato di Golgi (è un sistema di cisterne impilate e appiattite,
localizzato vicino al nucleo e sintetizza i carboidrati); ribosomi (granuli liberi nel citoplasma
o legati al reticolo endoplasmatico e sintetizzano le proteine); mitocondri (sacculi delimitati
da una doppia membrana e producono energia grazie all’ossidazione degli zuccheri);
lisosomi (sacculi membranosi dotati di enzimi, in gradi di digerire varie sostanze); centrioli
(intervengono nella riproduzione cellulare). Al centro della cellula, è presente il nucleo che
contiene l’informazione genetica. Nel nucleo è presente la cromatina che, durante le fasi di
divisione cellulare, si spiralizza dando origine ai cromosomi.
Istologia
L’istologia è la scienza che studia i tessuti. I tessuti sono sistemi organizzati di cellule simili,
che sono classificati in base alla loro morfologia e alla loro funzione. Nell’organismo umano
vi è la presenza di tessuti a cellule labili, stabili e perenni. Le cellule labili sono quelle che,
mantenendo la capacità di riprodursi, favoriscono un continuo rinnovamento delle cellule
usurate. Le cellule stabili si riproducono solo in particolari occasioni. Le cellule perenni sono
le più specializzate (cellule muscolari e nervose) e hanno perso la capacità di riprodursi. Un
parametro utile per la classificazione dei tessuti è la presenza di sostanza intercellulare che
può essere di diversa composizione biochimica e in quantità variabile. In base alle loro
caratteristiche, i tessuti vengono classificati in: epiteliale, connettivo, muscolare e nervoso.
Il tessuto epiteliale o epitelio, molto abbondante nel nostro organismo, riveste la superficie
esterna e molte strutture interne, come le pleure (polmoni), il pericardio (cuore) e il
peritoneo (intestino). L’epitelio ha un aspetto compatto (le cellule sono molto vicine e la
sostanza intercellulare è ridotta o assente), è privo di vasi sanguigni (riceve le sostanze
nutritive e l’ossigeno provenienti per diffusione dai capillari situati nel connettivo
sottostante) e dotato di attività riproduttiva. Il tessuto nervoso è formato da neuroni (in
grado di produrre e scambiare segnali, chiamati impulsi, che hanno la funzione di rilevare
stimoli esterni e rispondere a essi in modo appropriato) e da cellule della nevroglia, che
hanno funzione di sostegno e provvedono al nutrimento dei neuroni.
Il tessuto connettivo
Tessuto connettivo lasso o areolare: si trova tra tessuti e organi, svolge funzione di
connessione; è povero di fibre e cellule e prevale la sostanza amorfa.
Tessuto cartilagineo: è formato da cellule immerse in un’abbondante matrice ricca di fibre.
Forma lo scheletro fetale, sarà sostituito progressivamente da tessuto osseo. Nell’adulto
forma la parte terminale del naso, parte del padiglione auricolare e si trova in tutte le
articolazioni (cartilagine articolare).
Tessuto adiposo: è formato da cellule (adipociti) il cui citoplasma contiene una grossa
goccia di grasso. E’ localizzato al di sotto della cute e svolge funzioni di protezione,
isolamento, sostegno e riserva.
Tessuto connettivo fibroso denso: si distingue per l’abbondanza di fibre (collagene,
reticolari ed elastiche), raccolte in fasci. E’ presente nei tendini, nei legamenti, nel derma,
nelle aponeurosi (sottili fasce fibrose che avvolgono il muscolo).
Tessuto osseo: nell’adulto forma gran parte dello scheletro. E’ costituito da cellule
(osteociti) immersi in una matrice densa e mineralizzata, ricca di sali di calcio.
Sangue e tessuto emopoietico: il sangue è l’unico tessuto connettivo liquido costituito da
elementi corpuscolati (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) immersi in una sostanza
intercellulare liquida. Il tessuto emopoietico che serve alla formazione degli elementi
corpuscolati del sangue + localizzato negli spazi midollari delle ossa.
Il tessuto muscolare
Tessuto muscolare scheletrico o volontario: forma i muscoli volontari che permettono
il movimento del corpo. E’ volontario, in quanto riceve fibre dal SNC (sistema nervoso
centrale). Viene classificato come striato, perché al microscopio le cellule mostrano
una striatura trasversale.
Tessuto muscolare viscerale o involontario: costituisce la muscolatura dei visceri, la
cui contrazione è involontaria, in quanto riceve fibre dal SNV (sistema nervoso
vegetativo). Viene classificato come liscio, perché al microscopio le cellule sono prive
di striatura.
Tessuto muscolare cardiaco: costituisce le pareti del cuore. E’ innervato dal SNV,
quindi la sua contrazione è involontaria, anche se al microscopio le cellule appaiono
striate.
Anatomia umana
L’anatomia umana si suddivide in anatomia macroscopica che studia organi osservabili a
occhio nudo e anatomia microscopica che studia gli organi o i tessuti che li compongono
attraverso il microscopio. Un organo è formato da tessuti diversi e complementari che
insieme possono svolgere una ben definita funzione. Gli apparati sono sistemi organizzati e
complessi, formati da più organi, che insieme costituiscono l’intero corpo umano. Gli
apparati del corpo umano sono i seguenti:
Apparato tegumentario: costituisce il rivestimento esterno del corpo umano. Funzioni:
proteggere i tessuti più profondi da eventuali danni, eliminare sali e urea con la
sudorazione, concorrere alla regolazione della temperatura corporea, percepire sensazioni
tattili e termiche.
Apparato scheletrico: è costituito da ossa, cartilagini, legamenti e articolazioni. Sostiene il
corpo e permette l’inserzione dei muscoli per il movimento; inoltre svolge funzione
protettiva per gli organi interni. La parte rigida delle ossa rappresenta una riserva di sali
minerali come il calcio. All’interno delle ossa avviene l’emopoiesi, cioè la formazione delle
cellule del sangue.
Apparato muscolare: è costituito da muscoli scheletrici che hanno la funzione di contrarsi e
rilassarsi, permettendo così il movimento e il mantenimento della postura. I muscoli hanno
anche un ruolo nella produzione di calore.
Anatomia umana
Sistema nervoso: è un sistema di controllo, costituito da encefalo, midollo spinale,
nervi e recettori periferici. E’ responsabile dell’interazione tra uomo e ambiente,
rilevando i cambiamenti e rispondendo agli stimoli attraverso l’invio di messaggi che
attivano in modo adeguato muscoli e ghiandole.
Sistema endocrino: controlla le attività dell’organismo, attraverso la secrezione di
ormoni che, trasportati dal sangue, agiscono su organi bersaglio. La principale
ghiandola endocrina è l’ipofisi.
Apparato cardiovascolare: è costituito da cuore e vasi sanguigni in cui scorre il sangue.
Il cuore pompa il sangue, che ha la funzione di trasportare ossigeno e nutrienti a tutti i
tessuti, di asportare l’anidride carbonica prodotta, di regolare la temperatura corporea
e di attuare meccanismi di difesa nei confronti di agenti estranei.
Sistema immunitario e linfatico: è costituito da vasi e organi linfatici, come tonsille,
milza, appendice, timo. Ha la funzione di far proliferare e maturare cellule difensive,
come i linfociti. Attraverso la linfa, regola i liquidi corporei e trasporta i lipidi
dall’intestino al sangue.
Anatomia umana
Apparato respiratorio: è costituito da vie aeree e polmoni, dove si trovano gli alveoli
che permettono gli scambi gassosi di ossigeno e anidride carbonica tra l’aria inspirata e
il sangue.
Apparato escretore: è costituito da reni, ureteri, vescica e uretra. Ha la funzione di
eliminare le scorie azotate prodotte dall’organismo filtrando il sangue e regolandone
volume e composizione. Concorre anche al mantenimento dell’equilibrio idro-salino e
alla regolazione dell’equilibrio acido-base del corpo.
Apparato digerente: è formato dal tubo gastroenterico (bocca, faringe, esofago,
stomaco e intestino) e da ghiandole annesse, come fegato e pancreas. Ha la funzione
di digerire gli alimenti, assorbire i nutrienti ed eliminare i rifiuti.
Apparato riproduttore: ha caratteristiche differenti nei due sessi; è formato dalle
gonadi (testicoli nel maschio e ovaie nella femmina) e dagli organi associati. Ha la
funzione di produrre i gameti e gli ormoni, che regolano la riproduzione.