Spettro autistico e pratiche professionali, di Laila

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Convegno internazionale
DYSLEXIA AND DISPRAXIA FROM PREVENTION TO TRAINING
Verona 23-24 Novembre 2015
Dott.ssa La Luna Laila
Educatrice professionale, Specializzata in Pedagogia Clinica
Specialista Itard DSA e Autismo
Gruppo di Ricerca Metodo Crispiani
Sistema teorico professionale Co.Cli.T.E. Cognitivo Clinico Trattamento Educativo
CLIDD – Clinica della dislessia e della disgrafia
C.I.D. Centro Italiano Dislessia e Disprassia
Dott.ssa La Luna Laila - copyright
LO SPETTRO AUTISTICO E
LE PRATICHE PROFESSIONALI
Autistic Spectrum and Professional Practise
Studiare il caso e non esitare.
Case Studies and not hesitate.
Dott.ssa La Luna Laila
Educatrice professionale, Specializzata in Pedagogia Clinica
Specialista Itard DSA e Autismo
Gruppo di Ricerca Metodo Crispiani
Sistema teorico professionale Co.Cli.T.E.
CLIDD – Clinica della dislessia e della disgrafia
C.I.D. Centro Italiano Dislessia e Disprassia
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STUDIARE IL CASO del
“ BAMBINO SPECIALMENTE SPECIALE “
From Diagnosis to Training
FARE DIA-GNOSIS SIGNIFICASTUDIARE IL CASO
OSSERVARE, INDAGARE ED ESAMINARE “A FONDO”
PER arrivare alla CONOSCENZA attraverso
l’OSSERVAZIONE SISTEMATICA
OBIETTIVI:
1-PROFILO FUNZIONALE
2-PROGETTO EDUCATICO INDIVIDUALIZZATO
3-TRATTAMENTO E PRESA IN CARICO GLOBALE
“FARSI CARICO”
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L’AUTISMO
DEFINITION AUTISM
L’autismo è un disturbo generalizzato (o “pervasivo”) dello sviluppo,
caratterizzato da una compromissione qualitativa ad origine precoce
(nei primi tre anni di vita)
• -dell’interazione sociale (con grave compromissione della capacità di entrare in relazione con gli altri),
• -della comunicazione
• -del repertorio comportamentale.
• Il disturbo viene definito generalizzato, in quanto interessa lo sviluppo
percettivo e discriminativo, dell’attenzione, della motricità,
dell’intelligenza, della memoria, del linguaggio, dell’imitazione e, più in
generale, dell’adattamento all’ambiente.
•
In vari casi comunque, anche in quadri di carenza generalizzata, possono
coesistere “isole” di abilità affinate.
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Caratteristiche cliniche dell’Autismo
CLINICAL FEATURES OF AUTISM
Deficit della
comunicazione
Deficit
dell’interazione
sociale
Interessi
ristretti e
stereotipati
La
Triade
Il significato dell’autismo
è l’autismo stesso.
Theo Peeters
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Social Deficit
•
•
•
•
•
SCARSA CONSAPEVOLEZZA DEGLI ALTRI;
FORTE CENTRAZIONE SU DI SÉ (AUTISMO);
LE RELAZIONI CON GLI ALTRI SONO DEFICITARIE;
NON RISPOSTA ALL’AMBIENTE;
INVASIVITÀ SUI FAMILIARI.
• La compromissione sociale è precoce E specifica ma spesso sfugge al
riconoscimento dei genitori.
• Il primo sintomo d’allarme riferito al pediatra è spesso un ritardo del
linguaggio.
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Language Deficit
DISTURBO/DISORDINE DELLA
COMUNICAZIONE NON VERBALE
PATOLOGIE DEL LINGUAGGIO VERBALE
-INESPRESSIVITÀ DEL VISO E DEL CORPO.
RITARDO LINGUISTICO, IN PARTICOLARE A CARICO DI:
COMPRENSIONE ED ESPRESSIONE
-ESITAZIONI NELL’INCIPIT
RITARDO DI PAROLA (SCORRETTA PRONUNCIA DI
PAROLE);
RITARDO DI STRUTTURA FRASTICA (SCORRETTA O
INCOMPLETA COSTRUZIONE DELL’ENUNCIATO).
-AFASIA/DISFASIA
-DIFFICOLTÀ DI COMPRENSIONE DI DOMANDE
SEMPLICI, ISTRUZIONI, SCHERZI.
-COMPROMESSA CAPACITÀ DI INIZIARE O SOSTENERE
UNA CONVERSAZIONE.
-MONOTONIA DEL RITMO E DEL TONO.
-INVERSIONE PRONOMINALE.
-METAFORICITÀ IMPROVVISA E INUSUALE.
-ESPRESSIONI ECCENTRICHE, BIZZARRE.
-STEREOTIPIE E RIPETIZIONI, ECOLALIA.
-SCARSO CONTATTO OCULARE, EVITAMENTO, FISSITÀ
-SCARSA CONDIVISIONE DI INTERESSI CON GLI ALTRI.
-SCARSA PARTECIPAZIONE ALLE SITUAZIONI.
-INTERAZIONI DISCONTINUE O ASSENTI O APPARENTI.
-UTILIZZANO L’INDICAZIONE PER FARE RICHIESTE
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Narrow Interests
-CONDOTTE RIPETITIVE E ROUTINARIE, ABITUDINARIE O RITUALI.
-MANIERISMI MOTORI, GESTO AFINALISTICO RIPETUTO, FAR RUOTARE OGGETTI.
-ATTACCAMENTO A OGGETTI.
-PERSISTENTE INTERESSE PER GLI OGGETTI CHE RUOTANO.
-ECOLALIA.
-EMISSIONE IMPROVVISA DI SUONI SGRADEVOLI.
-IMITAZIONE ITERATA DI CONDOTTE E MODELLI.
-RESISTENZA AI CAMBIAMENTI DELL’AMBIENTE, DELLE PERSONE, ECC.
-AUTO E/O ETERO-AGRESSIVITÀ.
-APPARENTE INSENSIBILITÀ AL DOLORE.
-RESISTENZA AD ESSERE ABBRACCIATI.
-STRANE ABITUDINI ALIMENTARI.-MANCANZA DI IGIENE.
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Autistic Stereotypes
-Dondolarsi, saltellare, correre;
-Imprimere alle mani atteggiamenti particolari;
-Assumere posture bizzarre;
-Guardarsi le mani;
-Guardarsi allo specchio, mentre assume posture o espressioni mimiche bizzarre;
-Leccare e/o mettere in bocca e/o annusare;
-Far rotolare un determinato oggetto;
-Versare l'acqua da un contenitore ad un altro;
- Seguire con un dito tutte le linee che gli capita di vedere;
-Sfogliare le pagine di giornali;
-Strappare la carta;
-Osservare il particolare di un oggetto (far ruotare la ruota di una macchinina e non
usarla in modo funzionale)
-Disegnare sempre la stessa cosa;
-Emettere determinati suoni;
-Ripetere le stesse parole o frasi;
-Recitare le scene di film (sempre le stesse);
-Documentarsi su determinati argomenti (dinosauri, macchine, etc.).
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Disturbi dello spettro autistico (ASD):
criteri diagnostici (DSM V)
AUTISTIC SPECTRUM DISORDER AND DSM-V
• Dominio 1: deficit socio-comunicativo
(componente sociale dei ASD)
Deficit dei comportamenti comunicativi verbali e non verbali.
Deficit dello sviluppo, gestione e comprensione delle relazioni sociali.
• Dominio 2: interessi ristretti e comportamenti
ripetitivi (componente non sociale dei ASD)
Movimenti, uso di oggetti o eloquio stereotipati o ripetitivi.
Insistenza nella sameness (immodificabilità), routine, ritualità.
Iper o iporeattività a stimoli sensoriali, interessi insoliti verso aspetti sensoriali
dell’ambiente.
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EZIOPATOGENESI
ETIOLOGY: GENETICS AND NEUROLOGY
• Nonostante molti studi di ricerca, non si conosce ancora quale sia il
percorso eziopatogenetico che conduce allo sviluppo dei quadri di
autismo.
• La ricerca si è orientata maggiormente a:
• – indagare il ruolo dei fattori genetici,
• – allo studio del cervello, soprattutto attraverso le tecniche di
neuroimaging, sia strutturale sia funzionale.
• I dati finora prodotti dalla ricerca non forniscono al momento
elementi di certezza sulle cause, che restano sconosciute.
• Non esiste un marker biologico per l’Autismo.
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IL PRIMATO NEUROBIOLOGICO
AUTISMO è NEURODIVERSITA’:
AUTISM: DIFFERENT NEUROLOGY
Sindrome
di Aperger
Iperattività
Disturbo da
deficit di
attenzione
DSA
Neuro Diversità
Autismo
DISORGANIZZAZIONE
NEUROLOGICA
Iper- Ipo
sensorialità
Disprassia
Disturbi di
Linguaggio
Sindrome
di Tourett
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DOMINANZA MANUALE, LATERALIZZAZIONE E
SPECIALIZZAZIONE EMISFERICA NELL’AUTISMO
Mancanza di coordinazione tra gli emisferi
DISORDE OF COORDINATION BEETWEEN CEREBRAL HEMISPHERES
•
•
•
•
•
Deficit di orientamento sociale
Deficit Attenzione congiunta
Deficit Neurologico iniziale
Diminuzione di imput-sociali
Disorganizzazione neurologia e
comportamentale
La Luna L. e Gridelli F.
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AUTISMO E CONNETTIVITÀ
Autism and connectivity
Il disturbo della connettività neurale nell’autismo è caratterizzato
da un eccesso di connessioni locali e da un difetto di connessioni
a distanza tra differenti regioni funzionali del cervello.
•
Questa organizzazione atipica della connettività è da
imputare a uno sviluppo anomalo dei processi di migrazione
neuronale, di eliminazione/formazione delle sinapsi, di
mielinizzazione, il cui risultato finale rende più difficile
l’apprendimento di comportamenti complessi che richiedono
un funzionamento integrato di diverse aree cerebrali.
•
Queste ricerche che hanno fornito evidenze di differente
lateralizzazione emisferica, hanno avviato numerosi studi volti
ad indagare se tale lateralità si riflettesse anche a livello
periferico. In particolare, i ricercatori si sono focalizzati molto
sulla dominanza manuale.
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Tabella- Anomalie riscontrate nel cervello di
persone autistiche. (Cozolino, 2008).
Ridotta dimensione del tronco encefalico
Hashimoto et al 1995; Ornitz 1985, 1988
Livelli più bassi dell’attività della corteccia cingolata
Haznedar et al 2000
Ipometabolismo delle strutture limbiche
Haznedar et al 2000
Anomalie strutturali del cervelletto e del proencefalo
limbico
Bauman Kemper, 1988; Ciaranello 1995; Gaffney et al,
1987
Dimensione ridotta del corpo calloso
Egaas et al 1995
Ritardata maturazione della corteccia frontale
Zilbovicious et al, 1995
Anomalo sviluppo della corteccia orbitofrontale
destra
Sabbagh 2004
Anomalie nella crescita della corteccia, delle strutture
limbiche, del cervelletto e del tronco encefalico
Abell et al 1999; Courchesne et al, 2003; Levitt et al
2003; Piven et al 1990; Saitoh et al 2001
Disfunzioni dell’amigdala
Amaral 2002; Baron-Cohen, 1995; Grelotti et al 2005;
Schultz, 2005; Schumann et al 2004
Deficit dell’emisfero sinistro
Dawson 1983; Hoffman Prior 1982
Deficit dell’emisfero destro
Weintraub, Mesulam 1983
Mancanza di coordinazione cerebrale
Chiron et al. 1995; Deb, Thompson, 1998; EscalanteDott.ssa La Luna Laila
- copyright
Mead
et al 2003; Herbert et al 2002; Horwitz 1988
AUTISMO NON è:
Timidezza
Blocco psicologico
Ripiegamento su se stessi
Reazione al mancato amore materno
Desiderio di rimanere chiusi nel proprio “guscio”
Immersione in pensieri profondi e in ricche
fantasie
Patologia da cui si guarisce dopo l'infanzia
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AUTISMO è anche:
•
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•
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•
•
• INCAPACITA’ di:
Filtrare gli stimoli sensoriali (iper-ipo sensorialita’)
Di attenzione congiunta (deficit dell’attenzione)
Di imitare (neuroni a specchio-Rizzolati)
Di leggere i sentimenti altri e di esternare i propri
(alessitimia: deficit di competenza emotiva)
Deficit dell’immaginazione (disturbo della
simbolizzazione)
Incapacità a giocare
• E’ presente:
• DISABILITA’ INTELLETTIVA ASSOCIATAE
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L’AUTISMO è UN DISTURBO PERVASIVO
Pervasive Disorder e and Secondary Disorder
MOTRICITA’
PENSIERO
SOCIALITA’
PERCEZIONE
LINGUAGGIO
ATTENZIONE
MEMORIA
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DISTURBI DELLA MOTRICITÀ
•
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•
Fine And Gross Motor Disorders
ABILITÀ GROSSO E FINO-MOTORIE INCONGRUE,
CONTRASTANTI, DISCONTINUE
MOVIMENTI STEREOTIPATI(BATTERE LE MANI, SCHIOCCARE
LE DITA, ARROTOLARE CIOCCHE DI CAPELLI);
INTERO CORPO (DONDOLARSI, OSCILLARE, BUTTARSI A
TERRA, STRISCIARE, BATTERE LA TESTA);
POSTURA (ANOMALIE, CAMMINARE SULLE PUNTE,
MOVIMENTI BIZZARRI);
ATTIVITÀ FISICA ECCESSIVA O SCARSA
ESITAZIONI NELL’INCIPIT
ALTERNANZA LENTEZZA-PRECIPITAZIONE
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DISTURBI PSICOLOGICI
Psychological Disorders
DISTURBI DELL’EMOTIVITÀ, IN PARTICOLARE:
ASSENTI O SCARSE EMOZIONI;
MANCATO CONTROLLO DELLA REATTIVITÀ EMOZIONALE;
NON PERCEZIONE DELLE EMOZIONI ALTRUI;
RISO INAPPROPRIATO;
ASSENZA DI PAURA AI PERICOLI REALI;
ANSIA-COLLERA IMMOTIVATE;
DIFFIDENZA;
NEGATIVISMO.
DISTURBI DELL’AFFETTIVITÀ, IN PARTICOLARE:
INTERESSI RIPETITIVI E STEREOTIPATI;
GAMMA DI INTERESSI NOTEVOLMENTE RISTRETTA;
INSISTENZA SU UN INTERESSE;
SCARSE RELAZIONI OGGETTUALI E UMANE.
ALTERAZIONI PSICHICHE, IN PARTICOLARE:
DISTURBI DEL SÉ;
SOFFERENZA;
FISSITÀ DEL PENSIERO;
RIGIDITÀ DEL PENSIERO;
POLARIZZAZIONE DEL PENSIERO ( SU PARTI, DETTAGLI, ASPETTI);
ITERAZIONE DI CONDOTTE MOTORIE, GESTUALI, VERBALI;
STATI DI ISOLAMENTO.
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GIOCO E AUTISMO
Game And Autism
• MANCANZA O NOTEVOLE COMPROMISSIONE
DEI GIOCHI: SPONTANEI, DI SIMULAZIONE, DI
IMITAZIONE, DI IMMAGINAZIONE.
• PRESENZA DI GIOCO DECONTESTUALIZZATO.
• GIOCO BIZZARRO PERDURANTE.
• ASSENZA DI GIOCO SIMBOLICO
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MAPPA SEMIOTICA
DELLE CONDOTTE LUDICHE AUTISTICHE
Map Of The Symptoms Of Autism Game
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USO NON FUNZIONALE DEGLI OGGETTI
ALLINEAMENTO DI OGGETTI
REITERAZIONE DI COMPORTAMENTI
POVERTA’ DEL GIOCO SIMBOLICO
MODESTA ATTIVITA’ IMITATIVA
MODESTA/ASSENTE CAPACITA’ ORGANIZZAZIONE ATTIVITA’ LUDICHE
ATTRAZIONE ECCESSIVA VERSO UN GIOCATTOLO O PARTE DI ESSO
GIOCO IPERSELETTIVO
DIFFICOLTA’ NEL RISPETTO TURNAZIONE
LANCIO IMPROVVISO DI OGGETTI
APPARENTE POCA PARTECIPAZIONE EMOTIVA
GIOCHI BIZZARRI
DIFFICOLTA’ RISPETTO REGOLE
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DISFUNZIONI PERCETTIVE
Perceptual Disorders
• IPO-IPER SENSIBILITÀ.
• DISTURBO DELL’INTEGRAZIONE SENSORIALE,
OVVERO DELLE CAPACITÀ DI ORGANIZZARE
SINERGICAMENTE LE PERCEZIONI, QUINDI DI
ADATTARSI AGLI AMBIENTI.
• MANCATO CONTROLLO DELLO STIMOLO
SENSORIALE (TOCCARE CIBI, FECI, SOSTANZE
ODORANTI, ECC.).
• AUTOSTIMOLAZIONE SENSORIALE
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SINTOMI SENSORIALI
Sensory Symptoms
Probabilmente dovuti a difficoltà nelle
afferenze sensoriali o alla loro integrazione a
livello del SNC.
Possono interessare tutte le sensibilità:
TATTILE (mordersi, spogliarsi,alta percezione del dolore..)
VISIVA (Flapping, fotosensibilità..)
OLFATTIVA (annusare, non tollerano gli odori forti..)
GUSTATIVA (leccano gli oggetti, non amano cibi solidi..)
UDITIVA (ti chiudono le orecchie..)
PROPRIOCETTIVA (posture insolite..)
(Delacato C.)
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ATTENZIONE CONGIUNTA E MODELLI
NEUROEVOLUTIVI
• L’attenzione congiunta cioè la capacità dei
bambini piccoli di coordinare e condividere la loro
attenzione visiva con un partner sociale si
sviluppa tra i 6 e 18 mesi con la capacità di
seguire la direzione dello sguardo dell’altro (
Bruner, 1975), triangolarizzare lo guardo su un
oggetto, iniziare episodi di condivisione sociale
(Mundy, 1995) con comportamenti richiestivi
(Mundy, 2003) o dichiarativi (esempio il gesto di
indicare) ma anche condividere l’attenzione
rispetto a fenomeni psicologici come idee,
intenzioni o emozioni (Tomasello, 1999).
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Diagnosis - FARE LA DIAGNOSI
“A mio parere una buona diagnosi
è gia’ di per sé una forma di terapia”.
Mel Levine
•
La diagnosi è effettuata con una osservazione clinica multiprofessionale accurata,
sia libera che attraverso l’utilizzo di strumenti appositi e specifici per la sindrome
autistica, di norma all’interno di un percorso di ricovero ospedaliero.
Alcuni momenti fondamentali e imprescindibili
1. Storia anamnestica accurata
2. Osservazione clinica diretta finalizzata all’assessment delle abilità sociali
3. Valutazione delle abilità di linguaggio e di comunicazione, sia ai fini di una diagnosi
differenziale che per definire eventuali linee di intervento attraverso
4. Valutazione delle abilità cognitive, neuropsicologiche e di adattamento
comportamentale
5. Valutazione delle condizioni di tipo psicopatologico associate alla sindrome autistica
quali ADHD, Ansia o Depressione, Tics e Tourette, OCD, etc
6. Valutazione delle risorse relazionali parentali,
7. Valutazioni Biomediche, quando clinicamente rilevanti, in relazione alla storia e alla
fenomenica osservata, quali EEG, Rmn, esami genetici e valutazione dismorfologica,
valutazione audiologica e valutazione pediatrica e/o nutrizionale
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INDICATORI
PER LA DIAGNOSI FUNZIONALE PRECOCE DELL’AUTISMO
P. Crispiani, 1999
•
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•
•
•
•
• DA O A 18 MESI
SOFFERENZA PERINATALE
IPER O IPOTONIA
IRRITABILITA’ O ECCESSIVA TRANQUILLITA’
SCARSA RISPOSTA ALLE STIMOLAZIONI
SCARSA DISCRIMINAZIONE DI PERSONE ED
OGGETTI
SCARSA ATTITUDINE AD INDICARE FIGURE ED
OGGETTI
RITARDO LINGUISTICO
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INDICATORI
PER LA DIAGNOSI FUNZIONALE PRECOCE DELL’AUTISMO
P. Crispiani, 1999
DA 12 A 36 MESI
IPER O IPOTONIA
IRRITABILITA’ O ECCESSIVA TRANQUILLITA’
SCARSA RISPOSTA ALLE STIMOLAZIONI
SCARSA DISCRIMINAZIONE DI PERSONE ED OGGETTI
SCARSA ATTITUDINE AD INDICARE FIGURE ED OGGETTI
RITARDO LINGUISTICO
SCARSA COMPRENSIONE DI PERICOLI, PROIBIZIONI E MINACCE
SCARSO O ASSENTE CONTATTO OCULARE
CONDOTTE BIZZARRE, ANSIOSE, CRISI REATTIVE
PERDURANTE ISOLAMENTO
STEREOTIPIE
P.Crispiani, Lavorare con l’autismo
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Screening e diagnosi precoce
Preoccupazioni inerenti la
socialità
Preoccupazioni inerenti la
comunicazione:
Preoccupazioni inerenti il
comportamento
Non sorride socialmente
Sembra preferisca giocare
da solo
Prende gli oggetti da solo
E' molto indipendente
Fa le cose "precocemente"
Attua scarso contatto con
gli occhi
E' nel suo mondo
Ci chiude fuori
Non è interessato agli altri
bambini
Non risponde al suo nome
Non è capace di chiedere
cosa desidera
Il linguaggio è in ritardo
Non segue le indicazioni
A volte sembra sordo
A volte sembra capace di
udire altre no
Non indica e non saluta
con la mano
Prima diceva qualche
parola, ora non più
Ha crisi di
collera/aggressività
E' iper-attivo, noncooperativo
Non sa come usare i
giocattoli
Si blocca regolarmente
sulle cose
Cammina in punta di piedi
Ha attaccamenti inusuali ai
giocattoli
Allinea gli oggetti
E' ipersensibile a certe
fibre tessili o a certi suoni
Ha strani modelli di
movimento
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INDICAZIONI ASSOLUTE PER ULTERIORI
VALUTAZIONI DIAGNOSTICHE IMMEDIATE
Nessuna lallazione entro i 12 mesi
Nessuna gestualità (indicare, muovere la mano,
salutare etc.) entro i 12 mesi
Nessuna parola entro i 16 mesi
Nessuna frase spontanea (non ecolalia) di due
parole entro i 24 mesi di età
QUALUNQUE perdita di QUALSIASI abilità
linguistica o sociale ad OGNI età.
La Luna L.
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STRUMENTI DI OSSERVAZIONE DIAGNOSTICA
La Childhood Autism Rating Scale (CARS; Schopler, et al., 1988) è uno strumento di indagine e di
osservazione strutturato su un colloquio che si indirizza a 15 punti, adatto all'utilizzo con bambini
di più di 24 mesi. Ognuno dei 15 punti usa una scala di sette gradi per indicare il grado dal quale il
comportamento del bambino devia dalla norma relativa alla sua età; distingue inoltre l'autismo
lieve e medio da quello più grave. La CARS è riconosciuta ampiamente, ed usata come
strumento affidabile per la diagnosi dell'autismo. Il suo uso richiede approssimativamente dai
30 ai 45 minuti (Schopler, Reichler, DeVellis, & Daly, 1980).
The Autism Diagnostic Observation Schedule-Generic (ADOS-G; DiLavore, Lord, & Rutter, 1995;
Lord, 1998; Lord et al., 1989). E' uno strumento diagnostico basato sulla osservazione e
semistrutturato in quattro moduli che includono attività di indagini dirette a valutare la
comunicazione, l'interazione sociale reciproca, il gioco, il comportamento stereotipato, gli
interessi limitati o gli altri comportamenti anormali negli individui autistici, dai bambini non
verbali di età prescolastica agli adulti autistici verbali. L'uso di questo strumento richiede
approssimatamente dai 30 ai 45 minuti. Permette anche le diagnosi entro lo spettro autistico, sui
criteri del DSM-IV (APA, 1994) e del ICD-10 (WHO, 1992, 1993) con il punteggio definitivo
risultante nella diagnosi di disturbo autistico. Come per il ADI-R, l'utilizzo dell'ADOS-G richiede
training e procedura di convalida specifiche. E' già stato menzionato che, l'ADOS-G e l'ADI-R sono
i due strumenti diagnostici per eccellenza in tutte le procedure di ricerca sull'autismo. Ma, dato
che l'uso dell'ADOS-G richiede meno tempo di quello dell'ADI-R, molti professionisti specializzati
nell'autismo stanno usando questo strumento nelle loro pratiche cliniche.
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Test delle false credenze
La scenetta di Sally e Anny –Baron Choen, Leslie e Frith
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L’INTERVENTO:
COSA FUNZIONA E COSA NON FUNZIONA
• “Facciamo ricerca su come funziona la mente dei bambini con
autismo per ... aiutare questi bambini a vivere meglio e, in
prospettiva, a curarli. Capire la mente autistica serve a capire come
interagire e, soprattutto, come insegnare ai bambini con autismo.
• Due aspetti rendono difficile la vita di una persona con autismo: ... i
vincoli biologici che rendono il suo cervello meno adatto
all’apprendimento sociale ... e l’ignoranza che ancora permane
sull’autismo.
• E’ vero la disabilità del bambino è in parte scritta nei suoi geni, ma
non è scritto nei suoi geni se la sua vita sarà felice o triste, o quanto
svilupperà le sue potenzialità: è scritto soprattutto nella sensibilità,
nella disponibilità e nelle opportunità che la società gli saprà
offrire”.
(Vivanti G, Colombi C: “La mente autistica” ed. Omega, 2010, cap. 6)
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LA CURA DELL’AUTISMO ?
• Non esiste la “cura” dell’autismo: per affrontare e
contenere questa grave disabilità c’è solo l’educazione
secondo le conoscenze e gli orientamenti oggi
universalmente accettati e rigorosamente verificabili nella
letteratura medico-scientifica e pedagogica.
• La scuola e la pedagogia è centrale in questo approccio se
non si riduce a puro contenitore ed è debitamente formata,
anche attraverso l’ottimizzazione delle risorse interne, cioè
degli insegnanti più preparati e motivati, ... diventa
promotrice dello sviluppo delle capacità di comunicazione e
integrazione dei bambini con autismo e della loro
integrazione, aiutandoli in modo decisivo nel cammino
verso l’autonomia”.
(Stefano Borgato, in Informautismo, n. 28, 2011)
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Il panorama attuale
A.B.A
Cf e C.A.A
Logopedia
Terapie
per
l’Autismo
DAN
Pet terapy
Psicomotricità
Psicoterapie
Terapia
Delacato
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L’INTERVENTO FUNZIONA SE ...
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È precoce
È intensivo
Ha programmi adattati a tutte le etàdi sviluppo
È cucito su misura
Il rapporto operatore/paziente è il più basso possibile
Le famiglie sono attivamente coinvolte
Gli obiettivi, pur diversi, devono coinvolgere le aree chiave del disturbo:
comunicazione, socializzazione, comportamento adattivo
Considera punti di forza e di debolezza
Prevede attiva generalizzazione
Prepara il passaggio all’età adulta
Prevede periodiche rivalutazioni e aggiustamenti del piano educativo.
(National Research Council, 2001)
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Progetto Educativo Individualizzato
Il Metodo Crispiani e L’Approccio Cognitivista
“NO ONE SIZE FITS ALL”
(L.Schreibmann, 2000)
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PROGRAMMA A TRE GAMBE
• ABILITA’ DI BASE – Le 5 Azioni
• ATTIVITA’ PRATICHE,
AUTONOMIA, ATTIVITA’
DOMESTICHE
• INTERSOGGETTIVITA’ E ABILITA’
SOCIALI, COMUNICAZIONE.
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Presa in carico globale
FAMIGLIA
SOGGETTO
AFFETTO
DA
AUTISMO
SERVIZI
SCUOLA
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Ricevere una diagnosi di autismo non è la
fine del mondo, ma l’inizio di un nuovo
mondo…
Grazie per l’attenzione.
Dott.ssa La Luna Laila
[email protected]
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