PROGRAMMA CRA 2015: MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO al PROGRAMMA COMUNITARIO FRUTTA NELLE SCUOLE A.S.2014-2015 (MA-FNS-CRA) Mipaaf D.M. 286 del 29 gennaio 2015 MA-FNS-CRA 2015 – Seminario Dietisti alle scuole 1 Mangiando… Fruttando!! Dott.ssa Filomena Cristofano DIETISTA MA-FNS-CRA 2015 – Seminario Dietisti alle scuole 2 Mangiando … Fruttando!! •Educazione alimentare a scuola; •Legame tra cibo e salute; •La qualità nutrizionale della frutta e della verdura; •Il gusto della frutta e della verdura; •Come e quando consumare la frutta; •Il legame della frutta con il territorio. 3 Indagine OKkio alla Salute Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) = 44 milioni di bambini in eccesso ponderale nel mondo Obesità infantile e legame con patologie che compaiono in età adultà (malattie cardiovascolari e ischemiche, diabete, ipercolesterolemia, ecc.) L’adozione di sane abitudini di vita sin dai primi anni, come una corretta alimentazione ed un buon livello di attività fisica, consente di ridurre il rischio di insorgenza di malattie croniche e degenerative in età adulta. 4 Indagine OKkio alla Salute Sovrappeso e Obesità nei bambini Sovrappeso Obesi = 20,9% = 9,8%, (di cui severamente obesi 2,2%) 5 Indagine OKkio alla Salute Sovrappeso e obesità nei bambini Si registrano prevalenze più alte nelle regioni del sud e del centro. Bambini di 8-9 anni in sovrappeso e obesi per regione. OKkio alla SALUTE 2014 6 Indagine OKkio alla Salute Le abitudini alimentari 7 Indagine OKkio alla Salute L’attività fisica e i comportamenti sedentari 8 Dieta mediterranea La dieta mediterranea non è un programma dietetico ma un vero e proprio stile di vita, tipico delle aree del bacino del Mediterraneo. Queste zone hanno in comune la caratteristica di utilizzare quantità abbondanti di alimenti di origine vegetale (ortaggi, cereali e frutta fresca), l'olio di oliva come principale fonte di grassi, il consumo frequente di pesce, poca carne. Fra tutti i regimi alimentari del mondo, quello mediterraneo ha dimostrato di essere uno dei più sani. 9 La corretta ripartizione dell’energia durante la giornata 30-40% 20% 5-10% 30-40% 5-10% 10 Ripartizione dei nutrienti •55-60% Carboidrati •25-30% Grassi •15% Proteine 11 Prima colazione e ritmi fame/sazietà Assenza prima colazione Cena molto abbondante Fame e debolezza nella tarda mattinata Scarso appetito a pranzo Merenda molto abbondante 12 13 La qualità nutrizionale di frutta e ortaggi •Hanno un ridotto contenuto calorico •Forniscono acqua, carboidrati, vitamine e provitamine, minerali, fibra e micronutrienti con funzione protettiva. 14 La qualità nutrizionale di frutta e ortaggi E’ importante tenere conto della stagionalità. Infatti è proprio nella loro stagione, al momento della loro naturale maturità, che frutta ed ortaggi garantiscono il più appropriato ed equilibrato apporto di nutrienti e altri composti. 15 La qualità nutrizionale di frutta e ortaggi Il consumo di frutta e vegetali contribuisce prevalentemente all’assunzione di ferro, calcio, potassio, fosforo e magnesio e può inoltre assicurare un apporto rilevante di alcuni minerali (quali selenio e zinco) che rientrano nei sistemi di difesa antiossidante dell’organismo. 16 Il gusto della frutta e della verdura 17 I 5 colori della salute •Gruppo del ROSSO: frutta e ortaggi caratterizzati dalla presenza del LICOPENE che ha azione protettiva verso numerosi tipi di cancro; ANTOCIANINE potenti antiossidanti. •Gruppo del GIALLO-ARANCIONE: contengono FLAVONOIDI e CAROTENOIDI riducono il rischio di cancro e patologie cardiache e migliorano le funzioni del sistema immunitario. •Gruppo del BLU-VIOLA: contengono ANTOCIANINE, CAROTENOIDI, LUTEINA e RESVERATROLO che proteggono il sistema circolatorio. •Gruppo del VERDE: importanti per la presenza di FOLATI (GRAVIDANZA). •Gruppo del BIANCO: contengono composti FENOLICI E ALLICINA, abbassano i livelli di colesterolo nel sangue e della pressione sanguigna. 18 Le proprietà sensoriali RISPOSTA alle SENSAZIONI Le caratteristiche distintive di un prodotto percepite all’atto del consumo attraverso i sensi Gusto Tatto Udito Olfatto Vista 19 Interazioni colore-gusto • Il colore rosso influenza la percezione del sapore dolce. A parità di concentrazione, La percezione del dolce aumenta con l’aumentare dell’intensità del colore; Il colore rosso eleva le soglie dell’acido e dell’amaro • Il colore verde abbassa la soglia di percezione del sapore dolce ed innalza quella dell’amaro • Il colore giallo eleva le soglie del dolce, dell’acido e dell’amaro 20 Preferenze e avversioni innate AVVERSIONE PREFERENZA AMARO DOLCE Si impara ad apprezzare con l’esperienza SALATO Si impara ad apprezzare con l’esperienza ACIDO Le preferenze alimentari sono il risultato di fattori genetici ed esperienza 21 L’olfatto Percezione orto nasale Percezione retro nasale L’essere umano può percepire circa 10.000 molecole odorose. La sensibilità cambia da individuo a individuo e dipende dall’interazione tra sostanza odorosa e recettore olfattivo 22 Interazioni sociali per favorire il consumo di frutta e ortaggi A CASA I genitori influenzano le preferenze alimentari dei loro figli Fornendo al bambino un modello (il bambino imita l’adulto) 23 Interazioni sociali per favorire il consumo di frutta e ortaggi A CASA Facendo acquisire familiarità attraverso l’esposizione ripetuta, ma non forzata. 24 Interazioni sociali per favorire il consumo di frutta e ortaggi A CASA Coinvolgendo il bambino nella preparazione dei pasti. 25 Interazioni sociali per favorire il consumo di frutta e ortaggi A CASA La disponibilità nell’ambiente domestico di ampia varietà di verdure e diverse preparazioni aiuta a superare le barriere al consumo di certi alimenti 26 Ruolo educativo della scuola A SCUOLA Programmi di educazione al gusto per acquisire conoscenza delle proprietà sensoriali degli alimenti 27 Ruolo educativo della scuola A SCUOLA Esempi di esperienze sensoriali Raggruppare gli alimenti di analoga consistenza Il suono associato al morso di una mela Il sapore di una spremuta d’arancia con o senza zucchero 28 Consumare la frutta e la verdura fresche: come e quando Perdita della stagionalità •Sviluppo reti commerciali •Globalizzazione dei consumi •Coltivazione in serra •Varietà che maturano in periodi diversi dell’anno •Miglioramento delle tecniche di conservazione 29 Ogni prodotto ha la sua temperatura ottimale di conservazione Temperatura ottimale temperatura di conservazione di ciliegia, fragola, pesca, albicocca, mela, pera, asparago, broccolo, cavolo, cavolfiore, lattuga, pisello, carota, spinacio melone, agrumi e patata pomodoro è 6-10°C banana 1 – 4 °C 4 - 9 °C 6 – 10 °C 12 – 13 °C 30 Il consumo di frutta, l’ambiente e il territorio Si stima che l’agricoltura contribuisca per il 14-24% delle emissioni di gas ad effetto serra dovute alle attività umane 31 I marchi di qualità e di origine 32 I marchi di qualità e di origine Denominazione d'Origine Protetta – DOP. Riconoscimento assegnato ai prodotti agricoli ed alimentari le cui fasi del processo produttivo vengano realizzate in un’area geografica delimitata, e il cui processo produttivo risulta essere conforme ad un disciplinare di produzione. Queste caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente all’ambiente geografico, comprensivo dei fattori naturali ed umani. Tutta la produzione, la trasformazione e l'elaborazione del prodotto devono avvenire nell'area delimitata Indicazione Geografica Protetta – IGP. Il termine "IGP" identifica un prodotto originario di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese le cui qualità, reputazione e caratteristiche possano essere ricondotte all'origine geografica e di cui almeno una fase della produzione, trasformazione ed elaborazione avvenga nell'area delimitata 33 La filiera corta Con "filiera agroalimentare" si intende tutto il processo che porta alla realizzazione di un prodotto alimentare, a partire dalla materia prima fino ad arrivare sulla tavola del consumatore 34 Stagionalità italiana di frutta e verdura distribuite nell’ambito del Programma “Frutta nelle scuole” 35 Educazione Alimentare: chi abbiamo di fronte? L’educazione alimentare comprende ogni attività che miri allo sviluppo di comportamenti alimentari corretti e consapevoli del consumatore, nonché di uno stile di vita sano, vissuto non come costrizione, ma come valore condiviso. La finalità ultima è quella di condurre ad una autonoma capacità di gestione corretta della propria alimentazione e dunque di difesa nei confronti di ogni forma di malnutrizione 36 Educazione Alimentare: chi abbiamo di fronte? 37 Educazione Alimentare: chi abbiamo di fronte? 38 Dove cercare informazioni? La normalità non fa notizia Le informazioni offerte sono orientate al “sensazionale” e ai luoghi comuni piuttosto che all’approfondimento 39 Dove cercare informazioni? Il “caos mediatico” Il moltiplicarsi di fonti informative, legate ai tradizionali strumenti di comunicazione (giornali, tv, internet – accessibile ormai sempre e con ogni mezzo-) provoca confusione e assenza di certezze. Le informazioni sono spesso confuse, contraddittorie, e non scientificamente accreditate. In questo internet peggiora la situazione, perché in campo alimentare non vengono cercate, e riconosciute, le competenze 40 I luoghi comuni più diffusi • Mai la frutta dopo i pasti • Mai la pasta dopo le 14 • Mai mischiare proteine di differente origine • L’olio è più leggero del burro • Per perdere peso occorre mangiare proteine • Il latte fa male • Il vino fa buon sangue • Il cioccolato protegge il cuore • Vegetali: buoni, animali: cattivi • La dieta di Pinco & Pallo • L’ananas (o altri alimenti del momento) brucia i grassi • Le merendine fanno ingrassare • La banana non va bene nelle diete • Gli alimenti moderni non hanno vitamine, servono integratori • Le vitamine danno energia • Il calcio dell’acqua fa venire i calcoli renali • Le intolleranze alimentari fanno ingrassare 41 Grandi cambiamenti a piccoli passi 42 Gli educatori hanno di fronte una grande sfida Cercare di configurare messaggi che •attirino l’attenzione, •abbiano senso, e •incoraggino cambiamenti in quelli che spesso sono comportamenti profondamente radicati nei destinatari dell’intervento. 43 Il contesto dell’educazione alimentare nelle scuole I Metodi più adatti per modificare le abitudini alimentari negli adulti e nei bambini, •Convivialità, •momento del pasto (sedersi a tavola a parlare), •coinvolgimento di adulti e bambini nella preparazione del cibo, •utilizzazione strumenti più indiretti quali immagini, storie o video, (lasciano al bambino la possibilità di aderire – o non aderire – alla proposta educativa seconda i tempi e modi a loro accessibili) 44 Le regole: poche ma buone! •Fare sempre colazione •5 pasti, ovvero due merende. Piccole. •Tanta frutta e verdura •Tanta varietà •Pochi dolci e solo occasionalmente •Tanto movimento 45 Esempi di Giochi didattici • Fruttombola • Diamo tempo al tempo • Una fruttuosa merenda 46 Fruttombola 47 Diamo tempo al tempo 48 Una fruttuosa merenda 49 http://sapermangiare.mobi www.facebook.com/sapermangiare.mobi www.fruttanellescuole.gov.it/ www.facebook.com/www.fruttanellescuole.it 50 Grazie per l’attenzione! Dott.ssa Filomena Cristofano DIETISTA Una Dietista in Cucina Benessere e Nutrizione 51