Pianto antico (Giosuè Carducci) - 3Bcorso2012-13

Pianto antico
(Giosuè Carducci).
POESIA.
L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
da' bei vermigli fior,
nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora
e giugno lo ristora
di luce e di calor.
Tu fior de la mia pianta
percossa e inaridita,
tu de l'inutil vita
estremo unico fior,
sei ne la terra fredda
sei ne la terra negra,
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.
PARAFRASI.
L'albero a cui tendevi
la tua piccola mano,
il verde melograno
dai bei fiori rossi,
è da poco completamente
germogliato
nel silenzioso orto solitario
rinforzato dal calore di
giugno
con la sua luce e il suo
calore.
Tu fiore della mia pianta
inaridita e sofferente,
tu unico figlio
della mia vita,
sei sepolto nella terra fredda
sei sepolto nella terra nera
ormai il sole non ti rallegra
più
né ti può più risvegliare il mio
amore.
Giuseppe Carducci
(1835-1907)
Carducci, Giosué nasce a Lucca il
27 maggio 1835 e muore a
Bologna il 16 febbraio 1907. Fu
definito " Vate della Terza
Italia» per la sua concezione
eroica della poesia e per il
prestigio nazionale e ufficiale
che gli fu riconosciuto dopo
l'unità. Fu il primo italiano a
vincere il Premio Nobel per la
letteratura nel 1906.
Vate= Carducci venne considerato
tale per il suo passato da patriota
e per la forza e l'energia della sua
poesia che glorificava personaggi
del Risorgimento.
Commento.
Il poeta Giosuè Carducci in questa poesia esprime il
dolore profondo che prova per il figlio morto.
Nella prima strofa racconta di quando il figlio era vivo e
allungava la sua piccola mano sull'albero per raccogliere
il melograno con i suoi fiori rosso vivo.
Nella seconda strofa, invece, narra del silenzioso orto
solitario dove tutto è fiorito e che il mese di giugno
offre, con la luce e il colore del sole, nutrimento per le
piante.
Il poeta nella terza strofa, si paragona ad una pianta
inutile, che è percossa e senza acqua perché ormai il suo
unico fiore è morto e non potrà più ricrescere.
Invece, nell'ultima strofa, il poeta pensa alle condizioni
di suo figlio che si trova sotto la terra scura e fredda
dove il sole non lo può rallegrare e dove non può provare
più sentimenti d'amore.
Commento personale.
La poesia è dedicata al figlio Dante morto
di tifo a tre anni. Già il titolo di questa
breve poesia ci dà l’esatta percezione del
periodo storico e degli sviluppi della
poetica dell’autore, il pianto del padre è
antico come il dolore che gli uomini di
tutti i tempi hanno provato di fronte alla
morte, soprattutto alla morte di un figlio
e secondo noi antico anche nel senso di
profondo.
Abbiamo deciso di
mettere questa
immagine per
rappresentare la
poesia perché emerge
dal passato anche la
figura del melograno,
antico simbolo di
fertilità, di rinascita e
resurrezione, così
incontrasto con la
morte.