Maurizio Cecchini Capire: Le cause dell’arresto cardiorespiratorio nell’adulto Come identificare i pazienti a rischio Il ruolo del Team di Emergenza Medica L’iniziale trattamento di un paziente a rischio di arresto cardiorespiratorio L’arresto cardiorespiratorio può verificarsi per problemi primari a carico delle vie aeree, respiratori o cardiovascolari. Molte patologie pericolose per la vita possono provocare una compromissione secondaria del sistema respiratorio e cardiaco con possibile arresto cardiorespiratorio. I sistemi respiratorio interagiscono tra loro e cardiaco spesso ad esempio, l ’ ipossiemia può compromettere la funzionalità miocardica, patologie gravi possono incrementare il consumo di ossigeno ed il lavoro respiratorio, l ’ insufficienza cardiaca può essere secondaria a quella respiratoria, e l ’ insufficienza respiratoria può seguire quella cardiaca. Ostruzione delle vie aeree Depressione del SNC Sangue, vomito, corpi estranei Trauma Infezioni, infiammazioni Laringospasmo Broncospasmo Insufficienza respiratoria Diminuzione dell’attività respiratoria depressione del SNC Diminuzione dell’efficienza respiratoria lesioni neurologiche debolezza muscolare anomalie strutturali della gabbia toracica Malattie polmonari pneumotorace, patologie polmonari Anomalie cardiache Primarie Secondarie Ischemia Infarto miocardico Cardiomiopati a ipertensiva Malattie valvolari Farmaci Squilibrio elettrolitico Asfissia Ipossiemia Emorragia Shock settico Anamnesi, esame obiettivo, indagini diagnostiche Indicatori clinici del progressivo deterioramento prima dell’arresto cardiaco intraospedaliero nell’80% dei casi tachipnea tachicardia ipotensione riduzione del livello di coscienza Segni e sintomi Intervento Difficoltà respiratoria, agitazione, senso di soffocamento Aspirazione, posizione di sicurezza Respiro superficiale Stridori, fischi, gorgoglii Segni di impegno respiratorio Manovre BLS Manovre avanzate per il trattamento delle vie aeree Segni e sintomi Interventi Respiro superficiale, ansia, agitazione Ossigeno Diminuzione del livello di coscienza Tachipnea Cianosi Supporto della ventilazione Trattare, se possibile, la causa eziologica Dolore da ischemia cardiaca oppressivo/persistente in sede retrosternale irradiato a gola/braccia/schiena/epigastrio correlato con sforzo fisico regredisce alla sospensione dell’attività fisica NON sindrome coronarica acuta Angina da sforzo sempre più frequente e/o con sforzi meno intensi Il dolore si manifesta frequentemente ed inaspettatamente - anche in assenza di sforzo fisico Prolungati episodi di dolore retrosternale, indicativi per IM senza conferma diagnostica di IM all’ECG o agli esami di laboratorio Sintomi suggestivi di IM Anormalità aspecifiche all’ECG ST sottoslivellato inversione dell’onda T Aumento degli enzimi cardiaci Patologia instabile coronarica angina instabile IM non-Q Dolore restrosternale prolungato Evidente sovraslivellamento del tratto ST Presenza di onda Q Innalzamento degli enzimi cardiaci creatinchinasi troponina “MONA” Morfina (o diacetilmorfina ) Ossigeno Nitroderivati (TNT spray o sublinguale) Aspirina 300 mg per os (tritata/masticata) In arrresto cardiaco o con aritmie severe Con dolore toracico Problemi cardiaci Collasso/sincope Shock / ipotensione Palpitazioni 1. ELETTRODI Metodo a 3 derivazioni molto simili a D I, II, III Codice colore Tricotomia locale Applicare sopra l’osso Settare derivazione (II) Ampiezza 2. PIASTRE DEFIBRILLATORE Indicate solo per “rapida occhiata” Artefatti da movimento Rischio di falsa asistolia 3. PIASTRE AUTOADESIVE Liberano le mani, permettono la monitorizzazione e la defibrillazione Fibrillazione ventricolare Tachicardia ventricolare senza polso Attività elettrica senza polso (PEA) Onde irregolari Non sono riconoscibili complessi QRS Frequenza ed ampiezza variabile Attività elettrica scoordinata Ampia / fine Escludere artefatti da movimento interferenza elettrica TV monomorfa Ritmo a complessi larghi Frequenza elevata Morfologia del QRS costante TV polimorfa Torsione delle punte Torsade de pointe Assenza di attività ventricolare (QRS) Può presentare attività atriale (onde P) Raramente rappresentata da una linea retta Considerare una FV fine Caratteristiche cliniche dell’arresto cardiaco ECG normale associato ad assenza di polso Arresto cardiaco Pugno precordiale, se indicato Algoritmo BLS, se indicato Posiziona monitor defibrillatore Valuta il ritmo FV/TV +/- Valuta il polso Non-FV/TV Durante CPR Defibrillare X 3 se necessario CPR 1 min Correggere le cause reversibili Se non già eseguito: •controllare gli elettrodi, la posizione delle piastre e i contatti •intubare/verificare le vie aeree, O2, , accesso venoso •somministrare adrenalina ogni 3 min Considerare: amiodarone, atropina / pacing Cause reversibili: •Ipossia •Ipovolemia •Ipo/iperkaliemia e disturbi metabolici •Ipotermia •Pneumotorace iperteso •Tamponamento cardiaco •Intossicazioni o abusi farmacologici •Trombo-embolia o ostruzioni meccaniche CPR 3 min* * 1 min se dopo defibrillazione Indicazioni: arresto cardiaco testimoniato o in paziente monitorizzato Arresto cardiaco Pugno precordiale se indicato Algoritmo BLS se indicato Posizionare monitor defibrillatore Valutare il ritmo +/- Valutare il polso FV/TV Non-FV/TV Valuta il ritmo +/- Valuta il polso FV/TV Defibrillare X 3 se necessario CPR 1 min FV/TV Shock 200 J* Shock 200 J* Shock 360 J* *o equivalente bifasico Somministrare 3 shocks, se indicato, in < 1 min Non interrompere la sequenza di shocks per RCP Dopo shock/s, palpare il polso carotideo solo se la conformazione dell’onda è compatibile con una gittata cardiaca efficace Correggere le cause reversibili Se non già fatto: controllare elettrodi, posizione delle piastre e contatti intubare / verificare le vie aeree, O2, accesso venoso somministrare adrenalina ogni 3 min Considerare: amiodarone, atropina / pacing, aspirina Assicurare le vie aeree: tubo endotracheale Maschera Laringea Combitube Una volta assicurate le vie aeree, non interrompere le compressioni per effettuare la ventilazione Vena centrale versus vena periferica Adreanlina 1 mg e.v. o 2-3 mg endotracheale Considerare amiodarone 300 mg se persiste VF/VT dopo il 3° shock In alternativa - lidocaina 100 mg e.v. Considerare magnesio 8 mmol Shock 360 J* Adreanalina ogni 3 min Shock 360 J* Considerare bicarbonato 50 mmol se pH < 7.1 Shock 360 J* Verificare la posizione delle piastre *o equivalente bifasico Valuta il ritmo +/- Valuta il polso Non-FV/T CPR 3 min* * 1 min se dopo defibrillazione Non somministrare adrenalina/atropina valutare il ritmo ed il polso dopo 1 min di CPR Attendere prima di osservare il ritmo al monitor Stunning elettrico - dopo defibrillazione pochi secondi di vera asistolia Stunning cardiaco - temporaneamente incapace di contrarsi Ipossia Ipovolemia Ipo/iperkaliemia e disturbi metabolici Ipotermia Pneumotorace iperteso Tamponamento cardiaco Intossicazioni o abusi farmacologici Trombo embolia ed ostruzioni meccaniche Confermare: controllare le derivazioni - osservare in I e II derivazione controllare ancora Adrenalina 1 mg ogni 3 minuti Atropina 3 mg e.v. o 6 mg per via endotracheale Individuare prontamente e trattare le cause reversibili Adrenalina 1 mg ogni 3 minuti Atropina 3 mg se PEA con frequenza < 60 min L’obiettivo: Ottenere una normale funzione cerebrale Ottenere una stabilità cardiocircolatoria Mantenere un’adeguata perfusione d’organo Obiettivo: assicurare la pervietà delle vie aeree, la ventilazione e l’ossigenazione adeguata Mantenere l’intubazione, sedazione e ventilazione controllata nel paziente con compromissione della funzionalità cerebrale Evitare iperventilazione eccessiva Osservare seollevamento del torace Ascoltare rumori respiratori Intubazione endotracheale Pneumotorace semplice o iperteso Collasso/ristabilizzazione Edema polmonare Obiettivo: mantenere il ritmo sinusale ed una portata cardiaca adeguata a perfondere gli organi vitali Polso e pressione Perfusione periferica Insufficienza ventricolare destra vene del collo distese Insufficienza ventricolare sinistra edema polmonare Misurazione PVC +/- PAP Glasgow Coma Scale Pupille Movimenti degli arti e tono muscolare Postura Condizioni cliniche prima dell’arresto Tempo trascorso prima della rianimazione Durata della rianimazione Cause dell’arresto cardiaco Depressione della funzionalità miocardica, nonostante un riempimento ottimale: chiama l’esperto inotropi o supporto meccanico Danno da riperfusione: Aritmie stunning miocardico Iperemia conseguente ad ipoperfusione Perdita dei meccanismi di autoregolazione cerebrale Mantenimento dei normali valori pressori Prevenzione delle convulsioni Mantenimento dei normali valori glicemici Non riscaldare il paziente con ipotermia lieve (>33°C) Nessun segno neurologico che possa predire l’outcome nelle prime ore dopo ROSC Proteina serica S-100 Potenziali evocati somatosensoriali Indici di esito sfavorevole in terza giornata: assenza di riflesso fotomotore assenza di risposta motoria al dolore