COMUNICATO STAMPA - Università di Modena e Reggio Emilia

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Oggetto: Mostra su “Vecchie e Nuove Epidemie”
Alle redazioni in indirizzo
COMUNICATO STAMPA
“Vecchie e Nuove Epidemie” è il titolo di una esposizione che aprirà al pubblico da venerdì 29
ottobre 2010 a Modena presso il Centro Servizi Didattici del Policlinico per trasferirsi da martedì
2 novembre nell’Atrio del Palazzo del Rettorato. Proseguirà fino al 4 dicembre. La mostra è
organizzata dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia con la collaborazione del Master in
Catalogazione Informatizzata per la valorizzazione dei Beni Culturali dell’Università degli studi
di Modena e Reggio Emilia.
Le epidemie rappresentano ancora oggi un grande problema di sanità pubblica, non solo per la
spaventosità delle tragedie che sempre più frequentemente sembrano funestare la vita del nostro
pianeta, ma anche a causa dell’enorme mobilità internazionale di uomini e merci. La gestione della
recente pandemia influenzale – per esempio - ha messo in evidenza colpevoli errori nella previsione
della gravità e della contagiosità dell’infezione. Molto, quindi, deve essere compiuto sul piano
scientifico ed organizzativo per la prevenzione e controllo delle malattie a carattere epidemico.
Ed è con la convinzione che bisogna accrescere la conoscenza di queste patologie che, per iniziativa
della Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia prof. Gabriella Aggazzotti, con la collaborazione
del master in Catalogazione informatizzata per la valorizzazione dei beni culturali, sarà a breve
inaugurata a Modena dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia una mostra su
“Vecchie e Nuove Epidemie”, che vuole documentare in maniera esauriente e portare all’attenzione
delle autorità sanitarie, dei medici e del pubblico il patrimonio di conoscenze acquisito attraverso
secoli di lotta alle grandi epidemie.
“Le epidemie – spiega la prof. ssa Gabriella Aggazzotti, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia
di Modena - hanno sempre accompagnato il cammino dell’uomo. Alcune di esse come la peste, il
vaiolo, la sifilide, il colera, la tubercolosi e la pandemia influenzale del 1918-19 hanno cambiato la
storia dell’umanità per i loro effetti demografici, economici e sociali. Riferimenti alle epidemie si
ritrovano nella letteratura, nell’arte e nella storia di ogni città. Solo la conoscenza e l’analisi del
passato permette all’uomo di gestire con successo il presente e il futuro”.
La mostra verrà inaugurata venerdì 29 ottobre alle ore 11.30 presso il Centro Servizi Didattici
Azienda Ospedaliera Universitaria - Policlinico di Modena (via del Pozzo 71) alla presenza del
Rettore prof. Aldo Tomasi e della Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia prof. ssa Gabriella
Aggazzotti per poi trasferirsi da martedì 2 novembre nell’Atrio del Palazzo del Rettorato (via
Università 4) dove resterà esposta fino a sabato 4 dicembre 2010.
“La mostra - afferma il Rettore dell’Ateneo modenese-reggiano prof. Aldo Tomasi - intende portare
all'attenzione delle autorità sanitarie, dei medici e del pubblico il patrimonio di conoscenze acquisito
attraverso secoli di lotta alle grandi epidemie. Solo la conoscenza e l’analisi del passato permette
all'uomo di gestire con successo il presente e il futuro”.
Il percorso della mostra fa vedere che nel corso dei secoli gli Stati hanno adottato misure di sanità
pubblica come i lazzaretti, i cordoni sanitari, le fedi e patenti di sanità, la sospensione di fiere e mercati,
la disinfezione delle lettere. Alle tradizionali malattie di carattere epidemico si sono affiancate negli
ultimi 30 anni, nuove malattie infettive chiamate emergenti. Tra queste l’AIDS, l’infezione da virus
Ebola, la SARS, l’influenza aviaria da virus A/H5N1 e la pandemia influenzale da virus A/H1N1.
Modena, 28 ottobre 2010
L’ufficio stampa
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