AGRICOLTURA IN PIEMONTE In Piemonte, le zone montuose, sono molto estese e quindi la superficie di terreno coltivabile è limitata. In montagna, il lavoro dei campi richiede molta fatica e dà scarsi risultati: vi si ottengono modeste quantità di segale, avena, patate. Nei poderi della pianura, invece, il suolo è intensamente utilizzato grazie ai sistemi di irrigazione nella parte alta, alla regolazione delle acque nella parte bassa e al largo impiego di macchine agricole. I principali prodotti agricoli del Piemonte sono: il riso, il granoturco, il frumento, alcuni ortaggi (fagioli, sedani), frutta (pesche, nocciole, fragole, mele). La produzione di vino è quantitativamente modesta, ma caratterizzata da alcune qualità pregiate come: Barolo, Barbera, Dolcetto, Nebbiolo, Barbaresco e Grignolino. I boschi forniscono legname da lavoro per quasi un quinto della produzione totale italiana. MELO Il melo è originario di una zona sud caucasica, è oggi coltivato intensamente in Cina, Stati Uniti, Russia, Europa (soprattutto in Italia e Francia). Appartiene alla grande famiglia delle Rosaceae, ed è una pianta di dimensioni medio-elevate che può raggiungere un’altezza anche di 8-10 metri. Le foglie sono alterne e semplici, a lamina ovale, leggermente seghettate. I fiori sono ermafroditi di colore bianco-rosato esternamente e bianco internamente; la fioritura si svolge in primavera. Il frutto, detto pomo o mela, ha forma globosa, con colore variabile dal giallo-verde al rosso. E’ resistente al freddo e si adatta a vari terreni. E’ colpito da varie malattie causate da funghi, tra cui la moniliosi e il cancro delle pomacee. KIWI L’ Actinidia è un arbusto rampicante, originario della Cina, introdotto verso la fine del 1800 in Europa come curiosità ornamentale. Il nome ‘Kiwi’ con il quale il frutto è conosciuto, è nato in America e sottolinea la sua somiglianza con l’uccello simbolo della Nuova Zelanda, patria di adozione di questa specie. La pianta ha radici carnose molto ramificate. I frutti sono bacche con epidermide di colore da bruno-verdastra a nocciola, ricoperta di una fine peluria; hanno polpa verde smeraldo, molle, succosa, di un particolare sapore dolce-acidulo e numerosi semi neri. Tra le 36 specie coltivate di Actinidia, la Chinensis è la più diffusa in Italia. Il Piemonte rappresenta la seconda regione Italiana, dopo il Lazio, per la produzione di Kiwi. PESCO Il pesco è un albero originario della Cina ed appartiene alla famiglia delle Rosaceae. E’ un albero di modeste dimensioni, alto fino a circa 8 metri, con corteccia brunocenerina e rami radi, divaricati, rosso-bruni. Le foglie sono lanceolate, strette e seghettate. I fiori, che sbocciano prima della comparsa delle foglie sono ermafroditi colorati in rosa più o meno intenso. I frutti (le pesche) sono carnose, tondeggianti, succose e zuccherine, hanno la buccia di colore giallo-rossastra che può essere sottile e vellutata o liscia. La polpa è dolcissima e profumata e può essere gialla o bianca con venature rosse più evidenti vicino al nocciolo che può essere aderente alla polpa (pesche duracine) o non aderente (pesche spiccagnole). La coltura del pesco è praticata a Borgo d’Ale da centinaia di anni. Tra le numerose varietà coltivate, si possono ricordare la ‘ Bella di Borgo d’Ale’, ‘Cervetto’, ‘Maria Bianca’ e ‘Rosa del West’. Le pesche di Borgo d’Ale, prodotte in aziende di piccole dimensioni, vantano una tradizione culturale che permette loro di distinguersi dai normali standard qualitativi dei prodotti presenti sul mercato. L’ 8 agosto 1937 è una data da ricordare poiché fu l’inizio della ‘ Prima Sagra del Pesco ‘. Nel 1967, venne inaugurato il nuovo Mercato Unico di Strà Bianzè. SOIA La soia è una pianta annuale, con peluria brunastra che ricopre molte parti della pianta (legume, fusti, foglie). Le foglie sono trifolate, con singole foglioline piuttosto grandi. I fiori sono bianchi rosa o viola, riuniti in piccoli grappoli. I frutti sono legumi corti e contengono pochi semi (di solito da due a quattro). I risultati migliori si ottengono dove l’estate è calda, con temperature medie tra i 20 °C e i 30 °C. E’ un legume che viene largamente usato per l’alimentazione dell’ uomo e degli animali da allevamento. Una parte usata anche come fertilizzante, nonché per usi industriali (cosmetici…).Per l’alimentazione umana si usano i semi, che possono essere consumati interi oppure macinati. Dai semi si estrae anche l’olio (olio di soia); i germogli di soia sono pure commestibili. La soia e i prodotti derivati sono considerati degli allergeni alimentari: le bevande di soia possono sostituire i prodotti lattei nelle popolazioni che non ne consumano per intolleranza al lattosio, allergia alle proteine del latte di mucca o preferenze di gusto. MAIS Il mais è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Graminacee. E’ una pianta con fiori maschili e femminili, l’infiorescenza maschile è chiamata ‘pennacchio’ ed è costituito da numerose ramificazioni, mentre quella femminile detta ‘pannocchia’, è una spiga posta circa metà altezza della pianta. Si semina nei mesi di Marzo-Aprile, quando il terreno è umido, mentre in Settembre-Ottobre è tempo di raccolta. Esso è utilizzato in alimentazione umana sia come alimento sia come ingrediente. I chicchi sulla spiga vengono consumati, lessati o alla griglia, quelli sgranati e lessati serviti in insalata o come contorno. Dal germe si ottiene un olio che può essere usato come condimento a crudo. La farina di mais è utilizzata nella preparazione di diversi piatti (tra i quali in Italia il più noto è la polenta), alcuni tipi di pane e dolci. Il mais costituisce la base dell’alimentazione di molte specie animali (bovini). Esso viene anche utilizzato per la produzione di energia, ad esempio per il riscaldamento domestico in apposite stufe. Per quanto riguarda l’uso terapeutico, gli stimmi di questa pianta, assumibili grazie alle tisane sono potenti diuretici. L’ amido di mais viene usato per produrre materie plastiche biodegradabili, per confezionare, ad esempio i sacchetti per la raccolta dei rifiuti urbani biodegradabili (umido). FRUMENTO Il grano o frumento, detto anche tritico, è un genere della famiglia Graminacee. E’ un cereale di antica coltura. Si divide in due tipi: grano tenero da cui si ricava la farina, e grano duro da cui si ricava la semola. La pianta produce infiorescenze in spighe composte. I frutti sono cariossidi o chicchi e, se macinati, producono farina. Le farine di frumento, in generale, sono utilizzate per la panificazione, per la produzione di paste alimentari fresche o sottovuoto, di biscotti, di dolci. Con le semole, ricavate dal grano duro, si producono pasta alimentare secca e alcuni tipi di pane. Dalle cariossidi si ricavano anche amido e, previa fermentazione alcool. Dal germe si ricava un olio di colore giallo-bruno; e dalla crusca si ricava alimentazione per animali, e come prodotto di scarto dal grano deriva anche la paglia. L’Italia è un forte produttore di frumento, grazie al clima favorevole e a questa coltura. La semina si effettua a Ottobre-Novembre per le colture invernali che necessitano di molta umidità. La pianta si sviluppa rapidamente in primavera e raggiunge un’ altezza di 40-80 cm; a giugno le spighe sono mature. Il raccolto consiste nel taglio della pianta (mietitura), e nella separazione dei chicchi dalla paglia e dalla pula. Tutto ciò viene svolto contemporaneamente con l’ impiego di una mietitrebbia. Il grano nasce dalla fusione di due graminacee e una pianta erbacea.