DISEGNO DAL VERO
E RILIEVO A VISTA
IMPOSTAZIONE, STRUMENTI, TECNICHE
IL DISEGNO DAL VERO
Il disegno dal vero, forse la prima forma di espressione grafica,
è divenuto nel corso del tempo una disciplina di fondamentale
importanza;
in alcuni periodi storici (ad esempio nel Rinascimento) era
considerato esercizio basilare per la formazione dei giovani
artisti in diversi campi.
La qualità indispensabile per chi disegna è saper guardare.
IL DISEGNO DAL VERO
Nella rappresentazione dell’architettura, ogni edificio si
presenta sempre in forma prospettica e la sua trascrizione “così
com’è” genera un disegno dal vero incapace di dare
informazioni precise sulle caratteristiche dell'oggetto.
IL DISEGNO DAL VERO
Disegno a mano libera a matita e matite colorate: prospettiva di un’architettura.
IL DISEGNO DAL VERO
Il disegno dal vero si integra allora con i metodi di
rappresentazione (proiezioni ortogonali, assonometria)
costituendo il rilevamento a vista:
un disegno a mano libera, realizzato direttamente sul posto, che
fa uso solo del foglio di carta e della matita.
Questo disegno non prevede alcuna operazione metrica:
-
i grafici sono ragionati, ben proporzionati e attenti alla
selezione delle informazioni;
-
il tratto è “pulito” ed ogni segno è chiaro e riconoscibile nel
suo contesto.
MISURE E PROPORZIONI
Tenendo una matita in mano con il braccio teso nel campo visivo,
è possibile traguardare (socchiudendo un occhio) le misure del
soggetto per rispettarne le proporzioni.
Inquadrando l’intero soggetto, collimare la punta della matita con
uno dei bordi del soggetto e scorrere il pollice sulla matita fino a
che la proiezione dell’unghia non coincida con l’altro bordo.
MISURE E PROPORZIONI
Proporzioni del soggetto misurate a vista.
MISURE E PROPORZIONI
Si può scegliere una qualsiasi delle misure prese con questo
metodo come unità di misura per misurare il resto degli
elementi della composizione.
Una volta individuati i rapporti proporzionali fra gli elementi del
modello, tali informazioni sono applicate al disegno.
MISURE E PROPORZIONI
Unità di misura prescelte riportate su altre parti del soggetto.
MISURE E PROPORZIONI
Con la matita tenuta in posizione verticale o orizzontale è
possibile poi evidenziare gli allineamenti in tali direzioni.
Può essere molto utile anche lavorare allo stesso modo sulle
forme negative (i “vuoti”) che è possibile riconoscere idealmente
nel soggetto.
Queste tecniche proprie del disegno dal vero possono
applicarsi anche al rilevamento a vista di edifici.
MISURE E PROPORZIONI
Allineamenti verticali e orizzontali.
MISURE E PROPORZIONI
Forme negative (pieni/vuoti).
MISURE E PROPORZIONI
“Metodo dell’orologio” per la corretta riproduzione degli angoli.
IL RILIEVO A VISTA:
MATERIALI
Fondamentali:
-
supporto rigido e fogli da disegno oppure
-
blocco da schizzi in formato A3
-
matite con grafiti di durezza intermedia F o HB
Accessori:
-
alcune matite colorate (o pennarelli), gomma per cancellare
-
gessetti
-
fotocamera
-
longimetri, flessometri, canna metrica o palina, filo a piombo
e/o livella, spago (propri del rilievo strumentale)
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Inizialmente ci si pone ad una distanza dall’oggetto tale da
consentire l’inquadramento generale dell’insieme, per
percepirne la forma e le proporzioni e per cogliere gli aspetti
principali che lo caratterizzano.
Si sceglie un piano di proiezione dove proiettare tutti gli
elementi della facciata (spesso il piano di proiezione coincide con il
piano della facciata stessa).
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Il rilevatore determina le proporzioni generali dell’edificio:
-
linea di terra;
-
assi principali della composizione,
-
rapporti tra altezza e larghezza
-
linee primarie che consentono di fissare i “confini”
dell’architettura.
Contemporaneamente si sceglie un piano di sezione per la
pianta, opportunamente stabilito nella zona dove seziona il
maggior numero di bucature (= più informazioni).
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Disegno della facciata di un casale di campagna. Ricerca di rapporti dimensionali semplici (quadrato).
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Si cerca di individuare uno o più moduli astratti, una sorta di
“unità di misura” da confrontare con le dimensioni dell’oggetto
stesso.
Contribuiscono alla definizione delle proporzioni generali sia le
simmetrie del soggetto analizzato, sia gli elementi ricorrenti
ritmicamente all’interno della composizione.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Metodo della matita applicato a un’architettura.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Metodo della matita applicato a un’architettura.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Il modulo è ritrovato in verticale e orizzontale su tutta la struttura architettonica.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
E’ molto utile individuare gli assi secondari all’interno della
composizione; sia perché facilitano il proporzionamento degli
elementi nel contesto, sia perché spesso un asse è comune a
più di un elemento (ad esempio porta finestre allineate sullo stesso
asse e simmetriche) e costituisce quindi una guida grafica
notevole.
Si tratta di linee di costruzione del disegno che vanno tracciate
in maniera differenziata e mai cancellate.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Inserimento degli elementi principali e degli assi secondari all’interno della composizione.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Ci si avvicina progressivamente all’edificio per definire gli
elementi fissi della facciata che caratterizzano il prospetto
dell’organismo.
Il segno è differenziato a seconda dell’importanza dei diversi
elementi.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Definizione degli elementi del prospetto.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Successivamente si aggiungono i dettagli dell’apparato murario
che contribuiscono alla migliore individuazione del prospetto,
segnalando:
-
gli evidenti cambiamenti di materiale,
-
le parti deteriorate,
-
gli elementi decorativi e di arredo (corpi illuminanti, antenne,
segnavento, pietre ferma-tegole, targhe, etc.).
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Aggiunta di dettagli: apparato murario, materiali, etc.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Per la realizzazione della pianta:
-
dall’esterno si imposta il suo
ingombro generale, rapportando
tutti i lati con il prospetto della
facciata
-
dall’interno si definiscono gli
spazi, individuando i rapporti
proporzionali esistenti tra le parti
interne
-
si prendono come riferimenti
elementi come porte e finestre,
già fissati in relazione ai modulibase da rapportare con le misure
interne.
Elaborazione delle piante dell’edificio.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Un semplice schema volumetrico
permette il controllo globale della
forma e della composizione.
Alcuni piccoli schemi in sezione
sono utili per la corrispondenza
tra gli elementi in prospetto e in
pianta.
Schemi di accompagnamento.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
A seconda delle finalità del
rilievo, si scelgono alcuni
dettagli da analizzare a una scala
maggiore.
I dettagli sono sempre
rappresentati inseriti in un
intorno dell’edificio
sufficientemente grande da
individuarne il posizionamento.
Disegno di dettagli.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Tracciamento degli elementi caratterizzanti sugli assi principali e secondari.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Aggiunta di particolari e campiture.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Materiali, degrado, eventuali ombreggiature, indicazioni testuali.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Nel caso di oggetti architettonici di grandi dimensioni
o brani urbani, è utile controllare i rapporti
proporzionali con una misurazione approssimativa
non strumentale delle distanze, degli elementi
principali e dei dettagli:
-
passi
-
braccia
-
palmi
-
etc.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Rilievo a vista (e metrico) di una piazza con prospetti e dettagli.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Le misure metriche
corrispondenti alle misure
antropometriche del rilevatore
sono riportate nella prima pagina
del quaderno di campagna.
Misure antropometriche.
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
Una curiosità: le unità di misura delle lunghezze della Bibbia
IL RILIEVO A VISTA:
FASE DI CAMPAGNA
E’ importante infine annotare tutte le operazioni effettuate
sul luogo e tutte le informazioni dimensionali, funzionali e
costruttive.
Il disegno dal vero così ottenuto non consente di dedurre
la misura delle cose rappresentate.
Tuttavia, per le sue caratteristiche di chiarezza, definizione
e leggibilità, costituisce la base grafica del rilievo
architettonico, consentendo l’appoggio di quote e misure
per stabilire il rapporto metrico tra realtà e disegno.
ORGANIZZAZIONE
DEL QUADERNO DI CAMPAGNA
generale
MORFOLOGICO, PLANIMETRICO,
ALTIMETRICO O ASSONOMETRICO
intermedio
ALTIMETRICO
A
intermedio
PLANIMETRICO
B
intermedio
ASSONOMETRICO
PARTICOLARI
COSTRUTTIVI
PARTICOLARI
DECORATIVI
Intermedio
STRUTTURALE
DETTAGLI
PLANIMETRICI
DETTAGLI
ALTIMETRICI
C
ORGANIZZAZIONE DEGLI SCHIZZI
Il foglio deve riportare cartiglio, data e nome del rilevatore.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SCHIZZI
Si disegna solo su una
facciata del foglio.
Cornice (bordo ideale del
disegno): non disegnare
oltre questa linea
ORGANIZZAZIONE DEGLI SCHIZZI
Nel caso di uno schizzo planimetrico, può essere
interessante annotare la direzione del nord geografico.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SCHIZZI
Fase preliminare:
-
individuare una scala presumibile dello schizzo in funzione
delle dimensioni;
-
valutare le dimensioni principali e la complessità
dell’oggetto.
E’ buona norma, nel disegno a mano libera, occupare l’intera
superficie del foglio (esclusi cornice e spazi per indicazioni):
i disegni troppo piccoli rispetto alla dimensione del foglio
appaiono sperduti e comportano il rischio di non contenere
sufficienti informazioni.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SCHIZZI
Nel caso di più viste dello stesso
soggetto, se è possibile progettare la
disposizione delle singole figure sul
foglio mantenendo la corrispondenza
degli allineamenti (ad es., pianta e
prospetto di un edificio; pianta piano terra
e pianta piano superiore).
Questo consente di controllare più
facilmente il disegno e consentirne
successivamente una lettura più
agevole.
Immagine da: Mario Docci, Diego Maestri, Manuale di
rilevamento architettonico e urbano, Bari, Laterza, 2009.
ORGANIZZAZIONE DEGLI SCHIZZI
Omogeneità delle informazioni e della grafia:
prospetti, sezioni, piante devono contenere informazioni
omogenee e coerenti. Ad esempio, elementi visibili in pianta
lo saranno anche in sezione e possibilmente con la stessa
grafia.
MISURE ANTROPOMETRICHE
DITO
PALMO
SPANNA
CUBITO
BRACCIA APERTE
ALTEZZA
ALTEZZA A BRACCIO ALZATO
PASSO MEDIO