la curva di offerta. - Dipartimento di Scienze Giuridiche, Storiche

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L’analisi domanda-offerta è uno strumento fondamentale e potente, applicabile
a un’ampia varietà di problemi interessanti e importanti, tra cui per esempio
i seguenti:
• Comprendere e prevedere come le variazioni delle condizioni economiche
mondiali influiscono sul prezzo di mercato e sulla produzione.
• Valutare l’impatto degli interventi pubblici: regolamentazione dei prezzi, salari
minimi, iniziative a sostegno dei prezzi e incentivi alla produzione.
• Determinare gli effetti sui consumatori e sui produttori di tasse, sussidi, dazi
doganali e quote alle importazioni.
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2.1 Domanda e offerta
La cura di offerta
● Curva di offerta Relazione tra la quantità di un bene che i produttori sono
disposti a vendere e il prezzo del bene.
FIGURA 2.1
LA CURVA DI OFFERTA.
QO = QO(P)
La curva di offerta, indicata con O
nella figura, mostra come varia la
quantità di un bene offerta sul
mercato al variare del prezzo del
bene. Questa curva è inclinata
positivamente: maggiore è il
prezzo, più imprese possono e
desiderano produrre e vendere.
Se i costi di produzione
diminuiscono, le imprese possono
produrre la stessa quantità a un
prezzo inferiore, o quantità
maggiori allo stesso prezzo. La
curva di offerta si sposta allora
verso destra (da O a O′).
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ALTRE VARIABILI CHE INFLUISCONO SULL’OFFERTA
La quantità che i produttori sono disposti a vendere dipende non solo dal
prezzo, ma anche dai costi di produzione, che comprendono I salari, gli
interessi passivi e il costo delle materie prime.
Quando i costi di produzione diminuiscono, la produzione aumenta
indipendentemente dal prezzo di mercato. L’intera curva di offerta si sposta
quindi verso destra.
Gli economisti spesso parlano di variazione della quantità di offerta in
riferimento ai movimenti lungo la curva di offerta, mentre parlano di variazione
dell’offerta per riferirsi agli spostamenti della curva di offerta.
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La curva di domanda
● Curva di domanda Relazione tra la quantità di un bene che
i consumatori sono disposti ad acquistare e il prezzo del bene.
FIGURA 2.2
LA CURVA DI DOMANDA.
QD = QD(P)
La curva di domanda, indicata con D,
mostra come la quantità di un bene
domandata dai consumatori dipende
dal prezzo. Questa curva è inclinata
negativamente: mantenendo costanti
gli altri fattori, i consumatori saranno
disposti ad acquistare maggiori
quantità di un bene quando il prezzo
di quest’ultimo diminuisce.
La quantità domandata può dipendere
anche da altre variabili, come il
reddito, il clima e i prezzi di altri beni.
Per la maggior parte dei prodotti, la
quantità domandata aumenta al
diminuire del prezzo. L’aumento del
livello di reddito sposta la curva di
domanda verso destra (da D a D′).
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SPOSTAMENTO DELLA CURVA
DI DOMANDA
Se il prezzo di mercato si mantiene costante
in P1, ci aspettiamo che la quantità
domandata aumenti, diciamo da Q1 a Q2, per
effetto dei maggiori redditi dei consumatori.
Dato che questo incremento avviene
indipendentemente dal prezzo di mercato, il
risultato è uno spostamento verso destra
dell’intera curva di domanda.
BENI SISTITUTI E BENI COMPLEMENTI
● Beni sostituti Due beni per cui l’aumento del prezzo dell’uno conduce
all’aumento della quantità domandata dell’altro.
● Beni complementi Due beni per cui l’aumento del prezzo dell’uno
determina la diminuzione della quantità domandata dell’altro.
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2.2 Il meccanismo di mercato
FIGURA 2.3
DOMANDA E OFFERTA.
Il mercato è in equilibrio al
prezzo P0 e alla quantità Q0.
Al prezzo più alto P1 si
sviluppa un’eccedenza, che
fa diminuire il prezzo.
Al prezzo più basso P2 si
determina una scarsità, che
fa aumentare il prezzo.
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EQUILIBRIO
● Prezzo di equilibrio Prezzo al quale la quantità domandata e la quantità
offerta si equivalgono.
● Meccanismo di mercato Nei mercati liberi, tendenza del prezzo a variare
fino a quando quantità domandata e quantità offerta si equivalgono.
● Eccedenza
domandata.
● Scarsità
Situazione in cui la quantità offerta supera la quantità
Situazione in cui la quantità domandata supera la quantità offerta.
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IN QUALI CASI SI PUÒ UTILIZZARE
IL MODELLO DOMANDA-OFFERTA?
Assumiamo che a ogni dato prezzo venga prodotta e venduta una determinata
quantità.
Questa ipotesi ha senso solo quando un mercato è almeno
approssimativamente concorrenziale.
Con ciò si intende che tanto i venditori quanto gli acquirenti hanno scarso
potere di mercato, ovvero hanno individualmente scarse possibilità di influire
sul prezzo di mercato.
Supponiamo, invece, che l’offerta sia controllata da un singolo produttore, un
monopolista.
Se la curva di domanda si sposta in una determinata direzione, può essere
interesse del monopolista mantenere fissa la quantità variando il prezzo,
oppure mantenere fisso il prezzo variando la quantità.
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2.3 Variazioni dell’equilibrio di mercato
FIGURA 2.4
NUOVO EQUILIBRIO
DETERMINATO
DALLO SPOSTAMENTO
DELL’OFFERTA.
Quando la curva di offerta
si sposta verso destra, il
mercato raggiungo
l’equilibrio in
corrispondenza di un
prezzo minore P3 e di una
quantità maggiore Q3.
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FIGURA 2.5
NUOVO EQUILIBRIO
DETERMINATO
DALLO SPOSTAMENTO
DELLA DOMANDA.
Quando la curva di
domanda si sposta verso
destra, il mercato
raggiunge l’equilibrio in
corrispondenza di un
prezzo maggiore P3 e di
una quantità maggiore Q3.
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FIGURA 2.6
NUOVO EQUILIBRIO
DETERMINATO
DALLO SPOSTAENTO
DELLA DOMANDA
E DELL’OFFERTA
Le curve di domanda e di
offerta si spostano nel tempo
al mutare delle condizioni del
mercato. In questo esempio,
gli spostamenti verso destra
delle curve di domanda e di
offerta conducono a un
prezzo leggermente
maggiore e a una quantità
molto maggiore. In generale,
le variazioni di prezzo e
quantità dipendono
dall’entità dello spostamento
e dalla forma di ciascuna
curva.
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ESEMPIO 2.1
I prezzi delle uova e degli studi universitari
negli Stati Uniti: riesame dell’esempio
Negli Stati Uniti, tra il 1970 e il 2010 il prezzo reale
delle uova è diminuito del 55 per cento, mentre
il prezzo reale dell’istruzione universitaria è
aumentato dell’82 per cento.
Per quanto riguarda le uova, la meccanizzazione
dell’allevamento ha ridotto drasticamente i costi
di produzione, spostando la curva di offerta verso
il basso. Contemporaneamente, la curva di domanda delle uova si è spostata
verso sinistra poiché la popolazione, più attenta alla salute, ha cambiato le
proprie abitudini tendendo a evitare le uova.
Nel caso dell’istruzione universitaria, l’aumento dei costi delle attrezzature e
della manutenzione delle aule, dei laboratori e delle biblioteche, insieme
all’incremento degli stipendi nel settore universitario, ha spinto verso l’alto il
prezzo degli studi e quindi la curva di offerta. La curva di domanda si è
spostata verso destra con l’aumento delle percentuali dei diplomati delle scuole
superiori, sempre più numerosi, che hanno deciso di proseguire con l’istruzione
universitaria.
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ESEMPIO 2.1
I prezzi delle uova e degli studi universitari
negli Stati Uniti: riesame dell’esempio
FIGURA 2.7
(a) MERCATO DELLE UOVA
(b) MERCATO DELL’ISTRUZIONE UNIVERSITARIA
La curva di offerta delle uova si è spostata
verso il basso a calcare dei costi di
produzione; la curva di domanda si è
spostata verso sinistra per il cambiamento
delle preferenze dei consumatori. Gli effetti
sono la netta diminuzione del prezzo reale
delle uova e l’aumento del consumo.
La curva di offerta dell’istruzione universitaria si è spostata
verso l’alto con l’incremento dei costi delle attrezzature,
della manutenzione e del personale, riportati nel prezzo
dell’istruzione. La curva di domanda si è spostata verso
destra poiché un numero sempre maggiore di diplomati
delle scuole superiori ha scelto di proseguire gli studi. Il
risultato è il netto aumento sia del prezzo degli studi, sia
del numero delle iscrizioni.
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ESEMPIO 2.2
Disparità salariali negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, negli ultimi due decenni, i salari dei lavoratori qualificati ad alto
reddito sono aumentati sensibilmente, mentre quelli dei lavoratori non
qualificati a basso reddito sono diminuiti leggermente in termini reali.
Tra il 1978 e il 2009, le persone che rientravano nel 20 per cento della
popolazione con i redditi più alti hanno goduto di un aumento del 45 per cento
del proprio reddito reale medio lordo (tenendo conto dell’inflazione), mentre le
persone che si situavano tra il 20 per vento con i reddito più bassi hanno visto
un aumento del reddito di solo il 4 per cento.
Mentre l’offerta di lavoro non qualificato (persone con istruzione limitata) è
cresciuta significativamente, la domanda è aumentata di poco.
Viceversa, mentre l’offerta di lavoro qualificato (ingegneri, scienziati, manager
ed economisti) aumentava lentamente, la domanda è salita drasticamente,
spingendo verso l’alto i salari.
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ESEMPIO 2.3
Il comportamento nel lungo periodo
del prezzo delle risorse naturali
FIGURA 2.8
CONSUMO E PREZZO
DEL RAME.
Il consumo annuo di
rame è aumentato di
circa cento volte dal
1880 al 2010, ma il
prezzo reale
(calcolato tenendo
conto dell’inflazione)
non è cambiato
significativamente
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ESEMPIO 2.3
Il comportamento nel lungo periodo
del prezzo delle risorse naturali
FIGURA 2.9
FLUTTUAZIONI DI LUNGO PERIODO DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA
DI RISORSE MINERARIE.
Nonostante nell’ultimo secolo la domanda della maggior parte delle risorse minerarie
sia aumentata nettamente, in termini reali (tenendo conto dell’inflazione) i prezzi sono
diminuiti o aumentati solo lievemente, perché la riduzione dei costi ha spostato la
curva di offerta verso destra altrettanto nettamente.
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ESEMPIO 2.4
Gli effetti dell’11 settembre 2001 sulla domanda
e sull’offerta di uffici a New York
FIGURA 2.10
DOMANDA E OFFERTA DI UFFICI A NEW YORK.
Dopo l’11 settembre 2001, la curva di offerta si spostò verso sinistra, ma anche la curva
di domanda si spostò a sinistra, facendo diminuire il prezzo di affitto medio.
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2.4 Elasticità della domanda e dell’offerta
● Elasticità Variazione percentuale di una variabile prodotta dall’incremento
di un punto percentuale di un’altra variabile.
ELASTICITÀ DELLA DOMANDA RISPETTO AL PREZZO
● Elasticità della domanda rispetto al prezzo Variazione percentuale della
quantità domandata di un bene prodotta da un aumento dell’1 per cento del
prezzo
E p  (% Q) /(% P)
Q / Q PQ
Ep 

P / P QP
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CURVA DI DOMANDA LINEARE
● Curva di domanda lineare
Curva di domanda costituita da una retta.
Q  a  bP
FIGURA 2.11
CURVA DI DOMANDA LINEARE.
L’elasticità della domanda rispetto al
prezzo dipende non solo dalla
pendenza della curva di domanda,
ma anche dal prezzo e dalla
quantità. L’elasticità, quindi, varia
quando ci si sposta lungo la curva,
al variare del prezzo e della quantità.
Per questa curva di domanda
lineare, la pendenza è costante. In
prossimità dell’intercetta verticale,
dove il prezzo è alto e la quantità
bassa, l’elasticità è grande in valore
assoluto, mentre si riduce a mano a
mano che ci si sposta verso il basso
lungo la curva.
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CURVA DI DOMANDA LINEARE
FIGURA 2.12
(a) DOMANDA
INFINITAMENTE ELASTICA
Per una curva di domanda
orizzontale, ∆Q/∆P è
infinito. Dato che una
piccola variazione del
prezzo comporta
un’enorme variazione della
domanda, l’elasticità della
domanda è infinita.
● Domanda infinitamente elastica Situazione in cui i consumatori
acquistano la maggior quantità possibile di un bene a un determinato prezzo,
ma per ogni prezzo superiore la domanda scende a zero e per ogni prezzo
inferiore la quantità domandata sale senza limite.
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CURVA DI DOMANDA LINEARE
FIGURA 2.12
(b) DOMANDA
COMPLETAMENTE
ANELASTICA
Per una curva di domanda
verticale, ∆Q/ ∆P è zero.
Dato che la quantità
domandata è sempre la
stessa indipendentemente
dal prezzo, l’elasticità
della domanda è zero.
● Domanda completamente anelastica Situazione in cui i consumatori
acquistano una quantità fissa di un bene indipendentemente dal prezzo.
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ALTRI TIPI DI ELASTICITÀ DELLA DOMANDA
● Elasticità della domanda rispetto al reddito Variazione percentuale della
quantità domandata prodotta da un incremento di un punto percentuale del
reddito.
(2.2)
● Elasticità incrociata della domanda Variazione percentuale della quantità
domandata di un bene prodotta dall’aumento di un punto percentuale del
prezzo di un altro bene.
(2.3)
ELASTICITÀ DELL’OFFERTA
● Elasticità dell’offerta rispetto al prezzo Variazione percentuale della
quantità offerta prodotta da un incremento di un punto percentuale del prezzo.
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Elasticità puntuale ed elasticità d’arco
● Elasticità puntuale della comanda Elasticità rispetto al prezzo
in un particolare punto della curva di domanda.
ELASTICITÀ D’ARCO DELLA DOMANDA
● Elasticità d’arco della domanda
su un intervallo di prezzi.
Elasticità rispetto al prezzo calcolata
Elasticità d'arco : E p  (Q / P)( P / Q)
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(2.4)
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ESEMPIO 2.5
Il mercato del grano
Negli ultimi decenni, il mercato del grano ha
conosciuto cambiamenti le cui implicazioni sono state
importanti tanto per gli agricoltori statunitensi quanto
per le politiche agrarie degli Stati Uniti.
Per comprendere che cosa è accaduto, esaminiamo
l’andamento della domanda e dell’offerta a partire dal
1981:
Offerta: Q = 1800 + 240P
O
Domanda: QD = 3550 − 266P
Uguagliando la quantità offerta e la quantità domandata possiamo determinare il
prezzo di equilibrio del mercato del grano per il 1981:
Q O = QD
1800 + 240P = 3550 − 266P
506P = 1750
P = $3,46 per bushel
Utilizzando la curva di offerta otteniamo:
Q = 1800 + (240)(3,46) = 2630 milioni di bushel
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ESEMPIO 2.5
Il mercato del grano
Utilizziamo la curva di domanda per determinare l’elasticità della domanda
rispetto al prezzo:
La domanda è quindi anelastica.
Possiamo calcolare in modo analogo l’elasticità dell’offerta rispetto al prezzo
Poiché queste curve di domanda e di offerta sono lineari, le elasticità rispetto al
prezzo variano quando ci si sposta lungo di esse.
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2.5 Elasticità di breve e di lungo periodo
Elasticità della domanda
FIGURA 2.13
(a) BENZINA: CURVE DI DOMANDA
DI BREVE E DI LUNGO PERIODO
Nel breve periodo, un aumento
del prezzo ha effetti modesti sulla
quantità di benzina domandata.
Gli automobilisti guidano meno,
ma non cambiano rapidamente
tipo di auto.
Nel lungo periodo, invece,
passeranno ad auto più piccole ed
efficienti, e l’effetto dell’aumento
del prezzo sarà maggiore. La
domanda, quindi, è più elastica
nel lungo periodo che nel breve
periodo.
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DOMANDA E DURABILITÀ
FIGURA 2.13
(b) AUTOMOBILI: CURVE
DI DOMANDA DI BREVE
E DI LUNGO PERIODO
Per la domanda di automobili vale
l’opposto: se il prezzo aumenta, I
consumatori inizialmente
rimandano l’acquisto di nuove auto
e la quantità annua domandata
diminuisce nettamente.
Nel lungo periodo, invece, le
vecchie auto si usurano e devono
essere sostituite: la quantità annua
domandata di auto risale. La
domanda, quindi, è meno elastica
nel lungo periodo che nel breve
periodo.
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ELASTICITÀ RISPETTO AL REDDITO
Anche l’elasticità rispetto al reddito è diversa nel lungo e nel breve periodo.
Per la maggior parte dei beni e dei servizi (alimentari, bevande, carburante,
intrattenimento e così via), l’elasticità di lungo periodo della domanda rispetto
al reddito è maggiore di quella di breve periodo.
Per i beni durevoli vale l’opposto. L’elasticità di breve periodo della domanda
rispetto al reddito è molto maggiore di quella di lungo periodo.
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INDUSTRIE CICLICHE
● Industrie cicliche Industrie nelle quali l’andamento delle vendite tende ad
amplificare le variazioni cicliche del prodotto interno lordo e del reddito nazionale.
FIGURA 2.14
PIL E INVESTIMENTI IN BENI
STRUTTURALI DUREVOLI.
Confronto tra i tassi di crescita
annui del PIL e degli investimenti
in beni strumentali durevoli. Dato
che l’elasticità di breve periodo
della domanda rispetto al PIL è
maggiore dell’elasticità di lungo
periodo degli investimenti in beni
strumentali durevoli, le variazioni
degli investimenti riproducono in
modo amplificato le variazioni del
PIL. Perciò, i settori che
producono beni strumentali
durevoli sono considerati ciclici.
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FIGURA 2.15
CONSUMO DI BENI DUREVOLI
E DI BENI NON DUREVOLI
Sono posti a confronto i tassi di
crescita annui del PIL, della spesa
dei consumatori in beni durevoli
(automobili, elettrodomestici,
arredamento e così via) e della
spesa in beni non durevoli
(alimentari, abbigliamento, servizi
e così via). Dato che lo stock di
beni durevoli è ampio rispetto alla
domanda annua, le elasticità di
breve periodo della domanda sono
maggiori di quelle di lungo periodo.
Come il settore dei beni
strumentali, quelli in cui si
producono beni di consumo
durevoli sono settori ciclici (ovvero,
le fluttuazioni del PIL vengono
amplificate). Ciò non vale per i
produttori di beni non durevoli.
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ESEMPIO 2.6
La domanda di benzina e di automobili
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Elasticità dell’offerta nel breve e nel lungo periodo
OFFERTA E DURABILITÀ
FIGURA 2.16
RAME: CURVE DI OFFERTA
DI BREVE E DI LUNGO PERIODO
Come per la maggior parte dei
beni, l’offerta primaria di rame
mostrata nella parte (a), è più
elastica nel lungo periodo.
Se il prezzo aumenta, le
imprese preferiscono produrre
di più, ma nel breve periodo
sono vincolate da limiti di
capacità produttiva.
Su periodi più lungi, sono in
grado di ampliare la capacità e
produrre di più.
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FIGURA 2.16
RAME: CURVE DI OFFERTA
DI BREVE E DI LUNGO PERIODO
La parte (b) mostra le curve di
offerta relative al rame riciclato.
Se il prezzo aumenta, esiste un
maggiore incentivo alla
conversione dei rottami di rame
in nuova offerta.
Inizialmente, quindi, l’offerta
secondaria (il rame riciclato)
aumenta rapidamente. In
seguito, quando lo stock di
rottami di rame diminuisce,
l’offerta secondaria si contrae.
L’offerta secondaria, quindi, è
meno elastica nel lungo periodo
che nel breve periodo.
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ESEMPIO 2.7
Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York
FIGURA 2.17
IL PREZZO DEL CAFFÈ
DEL BRASILE
Quando siccità e gelo
danneggiano le piante di
caffè brasiliane, il prezzo
del caffè può balzare
verso l’alto. Il prezzo
normalmente torna a
diminuire dopo alcuni
anni, quando domanda e
offerta si adeguano.
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ESEMPIO 2.7
FIGURA 2.18
Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York
(1 di 3)
DOMANDA E OFFERTA
DI CAFFÈ
(a) Una gelata o un periodo di
siccità in Brasile fa sì che la curva
di offerta si sposti verso sinistra.
Nel breve periodo l’offerta è
completamente anelastica: può
essere raccolta solo una quantità
fissa di caffè. Anche la domanda è
relativamente anelastica: I
consumatori cambiano le loro
abitudini lentamente.
Di conseguenza, l’effetto iniziale
della gelata è un netto incremento
del prezzo da P0 a P1.
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ESEMPIO 2.7
FIGURA 2.18
Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York
(2 di 3)
DOMANDA E OFFERTA
DI CAFFÈ
(b) Nel medio periodo offerta e
domanda sono entrambe più
elastiche; il prezzo, quindi,
ridiscende parzialmente fino a P2.
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ESEMPIO 2.7
FIGURA 2.18
Il clima del Brasile e il prezzo del caffè a New York
(3 di 3)
DOMANDA E OFFERTA
DI CAFFÈ
(c) Nel lungo periodo l’offerta è
estremamente elastica; poiché le
nuove piante di caffè hanno il tempo
di maturare, l’effetto della gelata
scompare e il prezzo torna a P0.
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*2.6 Capire e prevedere gli effetti delle
variazioni delle condizioni del mercato
FIGURA 2.19
CURVE DI DOMANDA
E DI OFFERTA LINEARI
ADATTATE AI DATI
Le curve di domanda e di offerta
lineari costituiscono un utile
strumento di analisi
Dati i valori del prezzo e della
quantità di equilibrio P* e Q*, e le
stime dell’elasticità della domanda
e dell’offerta ED e EO, possiamo
calcolare i parametri c e d per la
curva di offerta e i parametri a e b
per la curva di domanda (nel caso
qui delineato, c < 0.) Le curve
possono poi essere utilizzate per
analizzare quantitativamente il
comportamento del mercato.
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•
Domanda: Q = a − bP
(2.5a)
Offerta: Q = c + dP
(2.5b)
Passaggio 1:
E = (P/Q)(∆Q/∆P)
•
Domanda: ED = −b(P*/Q*)
(2.6a)
Offerta: EO = d(P*/Q*)
(2.6b)
Passaggio 2:
a = Q* + bP*
Q = a − bP + fI
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(2.7)
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ESEMPIO 2.8
Il comportamento dei prezzi del rame
Dopo avere raggiunto il livello di circa $1 per libbra nel 1980, il prezzo del rame
diminuì drasticamente fino a raggiungere nel 1986 il livello di circa 60 centesimi
per libbra (una libbra equivale a circa 0,5 chilogrammi).
Le recessioni mondiali del 1980 e del 1982 contribuirono al declino dei prezzi del
rame.
Perché il prezzo aumentò così rapidamente dopo il 2003? Innanzitutto perché la
domanda di rame dalla Cina e da altri paesi asiatici aumentò rapidamente. In
secondo luogo, poiché i prezzi erano diminuiti in modo consistente tra il 1996 e il
2003, i produttori chiusero le miniere non più redditizie e ridussero la produzione.
Quali effetti avrebbe un calo della domanda sul prezzo del rame? Per scoprirlo,
possiamo utilizzare le curve di domanda e di offerta lineari.
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ESEMPIO 2.8
Il comportamento dei prezzi del rame
FIGURA 2.20
PREZZI DEL RAME NEL PERIODO 1965–2011.
I prezzi del rame sono mostrati in termini sia nominali (senza tenere conto dell’inflazione)
sia reali (tenendo conto dell’inflazione). In termini reali, i prezzi del rame diminuirono
costantemente tra i primi anni ’70 e la metà degli anni ’80, al calare della domanda. Negli
anni 1988–1990 salirono per effetto della diminuzione della produzione dovuta agli scioperi
in Perù e in Canada, ma successivamente diminuirono, al termine degli scioperi. I prezzi
diminuirono nel periodo 1996–2002, ma poi aumentarono nettamente a partire dal 2005.0
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ESEMPIO 2.8
Il comportamento dei prezzi del rame
FIGURA 2.21
OFFERTA E DOMANDA
DI RAME
Lo spostamento della
curva di domanda
corrispondente a una
diminuzione del 20 per
cento della domanda
conduce a una
diminuzione del 10,7 per
cento del prezzo.
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ESEMPIO 2.9
Le turbolenze del mercato mondiale del petrolio
Fin dai primi anni ’70 il mercato mondiale del
petrolio e stato condizionato dal cartello dell’OPEC
e dall’instabilità politica del Golfo Persico.
FIGURA 2.22
PREZZO DEL
PETROLIO GREZZO
Il cartello dell’OPEC
e gli eventi politici
hanno determinato
in vari momenti
l’aumento del prezzo
del petrolio, che poi
diminuiva quando la
domanda e l’offerta
si adeguavano.
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ESEMPIO 2.9
Le turbolenze del mercato mondiale del petrolio
Poiché questo esempio si riferisce al periodo 2009–2011, tutti i prezzi sono
misurati in dollari del 2011. Ecco alcune cifre approssimative:
• Prezzo mondiale 2009–2011 = $80 al barile
• Domanda mondiale e offerta complessiva = 32 miliardi di barili l’anno (bb/a)
• Offerta OPEC = 13 bb/a
• Offerta concorrenziale (non OPEC) = 19 bb/a
La tabella che segue riporta stime sull’elasticità rispetto al prezzo della domanda
e dell’offerta di petrolio:
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ESEMPIO 2.9
Le turbolenze del mercato mondiale del petrolio
FIGURA 2.23
IMPATTO DEL TAGLIO DELLA PRODUZIONE SAUDITA.
L’offerta complessiva e la somma dell’offerta
concorrenziale (non OPEC) e dei 13 bb/a
dell’offerta OPEC. La parte (a) mostra le
curve di domanda e di offerta di breve
periodo. Se l’Arabia Saudita interrompesse la
produzione, la curva di offerta si sposterebbe
verso sinistra di 3 bb/a. Nel breve periodo, il
prezzo crescerebbe drasticamente.
La parte (b) mostra le curve di lungo periodo.
Nel lungo periodo, poiché la domanda e
l’offerta concorrenziale sono molto più
elastiche, l’impatto sul prezzo sarebbe molto
minore.
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2.7 Gli effetti dell’intervento pubblico:
controllo dei prezzi
FIGURA 2.24
EFFETTI DEL CONTROLLO
DEI PREZZI.
In assenza di controllo dei
prezzi, il mercato si stabilizza
al prezzo e alla quantità di
equilibrio, P0 e Q0. Se il prezzo
è controllato in modo da non
poter superare Pmax, la
quantità offerta si riduce a Q1,
la quantità domandata sale a
Q2 e si determina una
situazione di scarsità.
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ESEMPIO 2.10 Controllo dei prezzi e scarsità di gas naturale
FIGURA 2.25
PREZZO DEL GAS NATURALE
I prezzi del gas naturale salirono bruscamente dopo il 2000, come i prezzi del
petrolio e di altri carburanti.
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ESEMPIO 2.10 Controllo dei prezzi e scarsità di gas naturale
• Il prezzo all’ingrosso (di libero mercato) del gas naturale era $6,40 per mcf
(migliaio di piedi cubici).
• La produzione e il consumo di gas ammontavano a 23 Tcf (migliaia di miliardi
di piedi cubici);
• Il prezzo medio del petrolio greggio (che influisce sull’offerta e sulla domanda
di gas naturale) era di circa $50 al barile.
Offerta:
Q = 15,90 + 0,72PG + 0,05PO
Domanda:
Q = 0,02 − 1,8PG + 0,69PO
Sostituiamo $3,00 a PG nelle equazioni di domanda e di offerta (mantenendo il
prezzo del petrolio PP a $50).
L’equazione di offerta dovrebbe indicare una quantità di 20,6 Tcf e l’equazione
di domanda una quantità di 29,1 Tcf.
Quindi, questa regolamentazione del prezzo creerebbe un eccesso di domanda
pari a 29,1 – 20,6 = 8,5 Tcf.
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