Ostrea edulis (ostrica comune) – Si fissa su substrati rocciosi ed è conosciuta per le carni gustose. Ha la conchiglia tondeggiante ricoperta di lamelle ondulate, la valva superiore è piatta e squamosa la valva sinistra è invece concava; misura fino a 12 centimetri di diametro. Si riproduce tra marzo e luglio e tra agosto e dicembre. Parablennius gattorugine (bavosa ruggine) – Ha il corpo allungato con bocca ampia; la pelle è priva di scaglie e rivestita di uno strato mucoso. La colorazione è brunastra con 6-7 bande scure verticali. Raggiunge i 30cm di lunghezza. Si riproduce fra marzo e maggio, e ogni maschio cerca di indurre più femmine a deporre le uova all’interno della sua tana. E’ molto aggressivo e difende accanitamente il proprio territorio; si ciba di invertebrati vari. Pachygrapsus marmoratus (granchio corridore) - Misura 4/5 cm; ha un carapace quadrangolare e leggermente convesso; è bianco giallastro sul ventre, bruno-violaceo sul dorso, con macchie giallo-senape, che gli conferiscono l'aspetto marmorizzato a cui deve il nome. I maschi hanno chele più sviluppate delle femmine. Se spaventato, si rifugia a grande velocità nelle fessure delle rocce. Si nutre di piccoli invertebrati, granchi e detriti organici. Si riproduce in luglioagosto. Hypselodoris villafranca (doride di villafranca) – Ha forma allungata e cilindrica, di colore blu con numerose linee longitudinali molto fini gialle e bianche. Ha i rinofori lamellati e raggiunge i 4cm di lunghezza; è una specie estiva e si trova dalla primavera fino all’autunno. Echinocardium cordatum (riccio cuore) – Ha il guscio a forma di cuore, un solco anteriore largo e profondo e petali triangolari. Si scava una nicchia nel sedimento profonda 10-20cm in cui rimane a lungo; da qui esso fa fuoriuscire lunghi pedicelli pennati con cui raccoglie le particelle di detrito organico. Si riproduce da ottobre ad aprile. Pagurus prideaux (paguro) - E’ un crostaceo con addome ricurvo e molle e vive in conchiglie vuote di gasteropodi. In caso di pericolo si ritira completamente all’interno della conchiglia, mimetizzandosi poi con spugne o attinie. La parte terminale della coda è adatta per afferrare fortemente la conchiglia che porta sempre con sé; quando cresce e le dimensioni della conchiglia non sono più adatte è costretto a cercarsene una nuova dove "trasferirsi". Octopus vulgaris (polpo comune) - Ha la testa globulosa ben distinta dal resto del corpo costituito da 8 tentacoli; da dietro l’occhio di vede l’imbuto. Al centro dei tentacoli muniti di 2 file di ventose si trova la bocca provvista di un becco corneo. Arriva a pesare 10kg. La riproduzione avviene a fine inverno; la femmina depone le uova (150.000-400.000) in lunghi cordoni fissati alla volta delle tane e le custodisce per 1-2 mesi, periodo in cui non si nutre e spesso muore dopo la schiusa. Quando è in pericolo cambia colore per mimetizzarsi oppure emette una nuvola di inchiostro. Bolinus brandaris (murice spinoso) – Gasteropode che arriva a misurare 10cm di lunghezza; la superficie esterna è contraddistinta da spine diritte e canalicolate. Di colore giallo-brunastro, si riproduce in tarda primavera; è carnivoro, predatore e si nutre di altri molluschi (ostriche, mitili, Trochidi) perforandone la conchiglia per raggiungere le parti molli che vengono poi estratte mediante la radula. Patella caerulea (patella comune) – Conchiglia dalla forma conica e base circolare, alcune specie arrivano a 9cm di diametro. Si àncora a substrati duri (rocce), dalla fascia di marea a 5-10mt. Grazie al suo robusto piede è in grado di sopportare lunghi periodi di emersione perché ciò consente la formazione di una limitata camera d’acqua all’interno della conchiglia che è sufficiente a impedire il disseccamento dell’animale. E’ un mollusco erbivoro e si nutre grattando la patina algale che ricopre le rocce su cui vive. Inachus phalangium (granchio ragno dell’anemone) con Anemonia viridis – 2cm circa. Ha il margine anteriore del carapace triangolare, provvisto di un lungo rostro a forma di becco. Il dorso è provvisto di peli a forma di uncino; sia i peli che il rostro aiutano l’animale a rimanere attaccato all’anemone. Anemonia viridis o sulcata (anemone di mare) – Specie della famiglia degli Attinidi, si àncora a substrati duri e rocciosi, può avere fino a 200 tentacoli, non retrattili, con la punta rosea o violacea. E’ urticante e si nutre di piccoli invertebrati, pesci e crostacei; nonostante la sua pericolosità, alcune specie di crostacei e pesci vivono in simbiosi con questo anemone. Ha preferenza per i fondali ben illuminati dovuta alla presenza di alghe simbionti nei suoi tentacoli. Alghe verdi e rosse Mullus surmuletus (triglia di scoglio) – Ha il profilo anteriore della testa obliquo, barbigli più lunghi della t. di fango e una colorazione rossastra con bande longitudinali rosse e gialle; arriva a 45cm di lunghezza. Specie gregaria, si nutre di piccoli invertebrati bentonici individuati grazie ai sensibili barbigli, organi tattili e gustativi. Ha ottime capacità mimetiche: quando sente un pericolo cambia velocemente colore e ciò rappresenta per tutto il branco un segnale di fuga. Liocarcinus vernalis (granchio di sabbia) – E’ un crostaceo decapode che ha il carapace fino a 4cm di larghezza, tipicamente grigio-giallo e con peluria sporadica. Il segmento terminale della quarta zampa posteriore è appiattato, e viene utilizzato per scavare una fossa in cui il granchio si nasconde. Parablennius zvonimiri o incognitus (bavosa cervina pallida) – Raggiunge i 6cm di lunghezza, ha la pinna dorsale unica ma con una profonda incisura a metà della lunghezza. Ha appendici dermiche frangiate impiantate sulla testa, molto simili alle ramificazioni delle corna di cervo; si nutre di Cirripedi e Balanidi. I maschi corteggiano le femmine ondeggiando e sollevando la parte anteriore del corpo. Maja crispata (granseola piccola) – Specie molto simile a M. Squinado, ma con dimensioni minori, infatti raggiunge soltanto i 5-6cm di larghezza; il corpo è fittamente ricoperto di incrostazioni, il rostro è più lungo e il carapace più depresso lateralmente. Maja squinado (granceola) – Raggiunge i 18cm di larghezza, ha il corpo ovoidale convesso e il rostro è formato da due spine divergenti. Ha il carapace coperto di peli e tubercoli spinosi su cui fissa alghe per la mimetizzazione. Si ciba di invertebrati e organismi morti; i maschi maturi si radunano in acque superficiali per l’accoppiamento e, tra aprile e agosto si possono trovare le femmine ovigere. Parablennius Rouxi (bavosa bianca) – Ha il corpo affusolato, la pinna dorsale unica e allungata. La colorazione è inconfondibile: corpo bianco con una fascia nera longitudinale dal capo alla coda. Rimane adagiato sul fondo con le pinne ventrali; non teme l’uomo e arriva a 8cm di lunghezza. Durante la riproduzione i maschi corteggiano le femmine con movimenti stereotipati; si nutre di organismi incrostanti, alghe e crostacei. Diplodus vulgaris (sarago fasciato) – Appartiene alla famiglia degli sparidi e si differenzia dagli altri saraghi per la fascia nera sulla spalla e un’altra macchia nera sul peduncolo caudale. Si nutre di molluschi, vermi e crostacei; è una specie gregaria, vive a modeste profondità vicino alla costa su fondali rocciosi ricchi di vegetazione. Può raggiungere i 45cm di lunghezza e si riproduce in maggio-agosto. Palaemon elegans (gamberetto di porto) e Palaemon serratus (gamberetto maggiore) – Entrambi appartengono all’ordine dei Decapodi e hanno caratteristiche molto simili: il corpo semitrasparente e linee traverse sul dorso, ma il primo ha le estremità delle chele di colore blu e puntini gialli sul corpo, mentre il secondo ama meno la luce ed esce di notte. Chromodoris luteorosa (cromodoride a pois gialli) – Di colore roseo violetto, questo nudibranco può arrivare a misurare 5,5cm; è caratterizzato da pois gialli sul dorso e si nutre di spugne. Lungo i bordi del mantello sono presenti ghiandole con sostanze tossiche per la difesa. Actinia equina (pomodoro di mare) – Ha numerosi tentacoli retrattili (fino a 200) con delle verruche urticanti sui bordi; si nutre di piccoli crostacei e pesci. Non ama la luce diretta infatti è facile trovarla nelle cavità delle rocce: di giorno è chiusa a formare una palla rossa (da qui il nome di pomodoro) mentre di notte si apre per nutrirsi ed espone i propri tentacoli a formare una corona fiorita.