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Scuola Primaria Sarche – I.C. Valle dei Laghi – cl. V a.scol. 2012-2013
UNA PASSEGGIATA SULLE RIVE DEL LAGO
Notizie sul lago
Partendo dalla scuola ci siamo avviati verso il lago di Toblino. Abbiamo percorso
una strada di campagna, attraversando un’ampia zona coltivata: vigneti, frutteti e campi
arati. Camminando, abbiamo notato a terra alcuni sassi di roccia calcarea e altri di
adamellite. La roccia calcarea è la roccia che costituisce le montagne attorno alla valle del
Sarca mentre l’adamellite è un tipo particolare di granito proveniente dal massiccio
dell’Adamello ed è giunta fino a qui grazie alla spinta dell’acqua del fiume e del ghiacciaio.
Davanti a noi, in lontananza, su una penisola che si protende nel lago, si può
ammirare Castel Toblino, l’antico e imponente maniero.
Lungo la riva sud del lago abbiamo ascoltato l’allegro cinguettare dell’usignolo di fiume,
osservato dei salici ed un canneto di cannucce di palude. I salici sono formati da un corto
tronco da cui partono i rami, sono anche le piante arbustive più diffuse lungo la riva del
nostro lago.
Il canneto di cannucce di palude ha due funzioni: funge da filtro contro le
sostanze chimiche o organiche che provengono dai campi coltivati poco distanti, offre
inoltre riparo alla fauna acquatica e che vive lungo le sponde. Infatti proprio lì vicino
abbiamo notato una folaga che nuotava tranquilla sapendo che in caso di pericolo si sarebbe
potuta rifugiare nel canneto.
Non molto lontano abbiamo poi scorto un cartello sul quale si leggeva “Biotopo”,
questo è il nome che veniva usato qualche tempo fa per indicare che la zona era un’area
protetta, ora viene denominata “Riserva Provinciale Protetta di Toblino”. La nostra guida ci
ha spiegato che in una zona di questo tipo bisogna evitare azioni che modifichino
l’ambiente: anche gli alberi secchi, per esempio, non vengono rimossi in quanto, col
tempo, si trasformano in fertilizzante naturale, infatti si decompongono sul terreno, sono
anche rifugio e fonte di cibo per molti invertebrati, a loro volta, fonte di cibo per uccelli
come i picchi.
Proseguendo verso ovest abbiamo trovato un punto in cui la riva erbosa scende
pianeggiante fino al lago, lì ci siamo fermati per osservare la menta d’acqua (della quale
abbiamo assaggiato la foglia) e l’iris giallo. Un nibbio bruno volteggiava sopra il lago
disegnando cerchi concentrici in cerca di un bel pesce da mangiare. La nostra guida ci ha
proposto di rimanere un momentino assolutamente immobili sulla riva per provare a far
avvicinare uno svasso maggiore che nuotava al largo, l’esperimento è riuscito: noi da furbi
ci siamo nascosti in silenzio sempre guardandolo con moltissima attenzione, e lui si è
avvicinato di più.
Siamo così riusciti ad osservare una piccola zuffa tra lo svasso e una folaga. Forse lo
svasso si stava avvicinando troppo al nido o ai pulcini della folaga che erano
probabilmente nascosti nel canneto e lei per difenderli ha aggredito l’invasore.
Guardando verso la sponda sud si notava una piccola penisola ricca di vegetazione sulla
quale abbiamo avuto l’occasione di osservare dei maestosi aironi cenerini intenti a fare
i loro grandi nidi sui rami dei salici. Abbiamo potuto contare diverse coppie! Un
pochino più avanti ci siamo fermati ad osservare delle anatre scure con una vistosa
macchia sui fianchi: le morette. Abbiamo imparato a distinguere il maschio dalla
femmina e ad ammirare i loro tuffi.
Lì seduti sulla riva abbiamo visto che alcuni dei grandi salici erano cavi: la parte vitale
infatti è all'esterno e quando l’albero invecchia la parte interna può fessurarsi
diventando un riparo per gli animali che possono difendersi dalle intemperie e dai
predatori.
Altri segni evidenti della presenza di animali sono i fori praticati dai picchi sui tronchi
degli alberi. Sotto una pietra raccolta nell’acqua la nostra guida ci ha mostrato delle
chiocciole d'acqua ed alcune sanguisughine.
Nella campagna non lontano, durante il percorso di ritorno abbiamo notato alcune
grosse oche allegre e, fra l’erba, alcuni esemplari di equiseto.
Guarda i disegni dei bambini
Fine
IL LAGO DI TOBLINO
La superficie del lago di Toblino appare liscia e splendente come uno specchio!
Il fondale, però, non è piatto: va su e giù fino a toccare una profondità massima di 14
metri.
Visto dall’alto, il lago ha una forma piuttosto buffa: sembra la testa di un enorme
coccodrillo verde-azzurro (lunga 1600 metri e larga 800) con le fauci aperte. L’”occhio”
è la penisoletta che ospita il castello . . .
Il lago di Toblino riceve le acque di alcuni immissari: il Rio di Ranzo, la
roggia di Calvino, un canale proveniente dal Sarca . . . ma non si accontenta mica!
Riceve un contributo anche dal lago di S.Massenza, che però gli dà acque piuttosto
fredde, perché provengono da alte montagne e servono, in gran parte, per far funzionare
la Centrale idroelettrica.
Questo regalo “gelido” del vicino di casa, ha procurato qualche perdita al lago
di Toblino . . . le ninfee che una volta galleggiavano leggere sulla superficie del lago
sono sparite . . . e così pure alcune varietà di pesci che guizzavano liberi nelle sue acque
limpide.
Non si può avere tutto dalla vita!
(Testo collettivo scritto dalla classe seconda di Sarche dell’anno scolastico 2003-2004. Tratto da “Toblino:
un castello incantato e un lago di giada” presentato dalle classi prima e seconda della Scuola Elementare di
Sarche, al concorso “Trentino. Paesaggi artistici e letterari” indetto dall’Assessorato all’Istruzione della P.A.T.,
nell’anno scolastico 2003-2004.)
SVASSO MAGGIORE
Descrizione
Ha il collo lungo, snello, con la parte anteriore chiara; la parti superiori sono
bruno-grigiastro, quelle inferiori bianche; nel periodo della riproduzione, gli
adulti hanno becco rosa, cresta nera con ciuffi di penne ai lati del capo neri
e color castano-rossiccio.
Habitat e abitudini Ha colonizzato le acque poco profonde, ferme o leggermente correnti, con
fondali fangosi o sabbiosi. Trascorre la maggior parte del tempo sull’acqua o
in volo; si tuffa spesso per catturare pesci. Spettacolare è la danza di
corteggiamento o “danza delle erbe”, durante la quale il maschio e la
femmina, trattenendo dei frammenti vegetali con il becco, avvicinando il
petto l’uno all’altra, allungano il collo e dondolano la testa da una parte
all’altra in modo ritmato. Durante questo balletto acquatico rituale, gli
uccelli si scambiano simbolicamente il materiale per la costruzione del
nido. Le uova, da 1 a 6, sono deposte da febbraio a settembre, ma di solito
da aprile a metà giugno; imbeccano i piccoli con insetti e invertebrati
acquatici; il nido viene costruito tra la vegetazione acquatica o sul fango
emerso.
In che zona l’ho
osservato
A sud del lago, nuotava al largo.
OCA
Descrizione
L’oca ha delle caratteristiche comuni a tutti gli altri uccelli ma ha
anche delle particolarità: il becco un po’ rotondo, il collo lungo, è
grossa e ha le zampe palmate per nuotare. Il maschio è un po’ più
grande della femmina è più aggressivo e ha il becco più scuro.
Abitudini - Habitat Vive in posti umidi dove c’è la terra e l’erba. Le oche sono i volatili in
grado di volare anche più alto. Si puliscono con il becco e certe volte
si puliscono con l’acqua. Hanno zampe palmate adatte al nuoto;
amano l’acqua e per poter stare più tempo in acqua, con il becco, si
spalmano su tutto il piumaggio, un liquido prodotto da una
ghiandola che serve rendere impermeabili le piume.
In che zona l’ho
osservato
Vicino al Lago di Toblino nei campi.
Nibbio bruno
Descrizione
AbitudiniHabitat
In che zona l’ho
osservato
Il nibbio bruno è grande 55-65 cm e ha un’apertura alare di 140-150 cm.Il
suo peso corporeo ammonta a circa 600 -1000g. Il nibbio bruno può arrivare
all’età di 20 anni. Ha una coda biforcuta che viene usata come timone. Il
piumaggio è molto scuro e le punte delle ali sono di colore nero.
Da marzo a ottobre il nibbio bruno si può incontrare in quasi tutta
Europa.Preferisce paesaggi aperti con alberi nelle vicinanze di specchi
d’acqua. In Europa si contano 88.000 coppie. Nelle Alpi lo si può trovare
vicino agli specchi d’acqua e negli avallamenti. Si nutre di pesci morti, piccoli
uccelli, piccoli mammiferi, anfibi, rettili, insetti, carogne e rifiuti. Costruisce il
nido, che ha un diametro di 50-100cm, su vecchi alberi in un ambiente alto,
con rami secchi. Il mucchio per la covata viene ovattato con erba, fogliame,
pelliccia e pelo. La femmina depone dalle due alle tre uova. Le uova vengono
tenute al caldo dalle femmine per 30-35 giorni. I giovani uccelli volano dopo
40-45 giorni. Il periodo di cova è da aprile a giugno.
L’abbiamo visto che volteggiava creando dei cerchi concentrici, sopra al lago.
MORETTA
Descrizione Il maschio è inconfondibile grazie al bel piumaggio bianco e
Habitat e
abitudini
In che zona
l’ho
osservato
nero, al visibile ciuffo nero, all’occhio dorato e al becco chiaro
con punta bianca e nera. La femmina è bruna con il ventre più
chiaro, occhio e becco di colore simile a quelli del maschio ma
cresta molto ridotta; può presentare una chiazza chiara alla base
del becco.
È un’anatra tuffatrice, ciò vuol dire che per nutrirsi si tuffa verso
il fondo per cercare molluschi, insetti acquatici e alcune piante
raccolte tuffandosi. Vive di preferenza negli stagni e laghi non
molto profondi, in determinati periodi dell’anno la si può vedere
anche nei corsi d’acqua calmi. Il maschio in abito nunziale
presenta un caratteristico ciuffo pendente, le parti superiori di
un nero con riflessi viola e bianchi. Il nido viene costruito su
minuscole isole o a terra, ben nascosto; in marzo-maggio,
vengono deposte 7-11 uova grigio-verdi che sono poi covate per
23-25 giorni, i piccoli sono nidifughi, ma restano con i genitori
per due mesi circa.
A sud del lago, nuotavano vicino alla riva e al canneto, erano
presenti sia maschi che femmine in un piccolo gruppetto.
MENTA D’ ACQUA
Descrizione
Abitudini - Habitat
In che zona l’ho
osservato..
La menta d’acqua è una pianta erbacea perenne di 15-30 cm, è
profumata; il suo fusto ha il diametro di circa 5mm ha forma
quadrangolare ed è cosparso di peli soprattutto in alto; le foglie
sono opposte a due a due, con un breve picciolo (4-9 mm)
visibilmente
solcato
nella
parte
superiore,
hanno forma ovale oblunga, il margine dentato; la superficie della
foglia, spesso ricurva verso il basso, è glabra superiormente mentre
è ricoperta di peli nella pagina inferiore, dove sono più evidenti le
nervature. I fiori, profumati e rosa o violacei, sono raccolti in
infiorescenze globose all’apice del fusto e all’ascella delle foglie
superiori.
Originaria dell’ Europa e dell’Asia,oggi è diffusa quasi ovunque.
Come suggerisce il nome cresce vicino all’acqua,dal mare alla
montagna fino ai 1200 m s.l.m., nei luoghi ombrosi e umidi sulle
sponde dei laghetti, dei corsi d’acqua, dei fossi, nelle paludi, nei
prati e nei boschi umidi. Predilige terreni da leggermente acidi a
calcarei e suoli torbosi.
Sulla riva del lago in una zona un po’ paludosa.
Folaga
Descrizione
La Folaga dispone di un piumaggio nero, un becco bianco e una macchia
bianca sulla fronte. Raggiunge una lunghezza di circa 38 cm. I maschi,
riconoscibili dalla macchia un po’ più grande, raggiungono un peso fino ai 600
grammi. Le femmine raggiungono un peso di 800grammi. Ha il corpo di medie
dimensioni, con una lunghezza di 45 cm; piumaggio di colore nero-azzurro sul
dorso, nero sul capo, sul sottocoda e sulla coda, mentre le parti inferiori sono
di colore grigio-lavagna. Il becco, relativamente piccolo, è di colore avorio. La
sua caratteristica principale risiede nella conformazione dei piedi: essi hanno
dita allungate, ma non quanto quelle degli altri rallidi, con espansioni carnose
lungo il contorno e ricoperte di piccole squame.
Abitudini Habitat
Sono ottime nuotatrici; per cercare cibo, si tuffano nell’acqua, normalmente
fino a 2 metri di profondità, ma possono raggiungere anche i 4-5 metri; si
cibano principalmente di materiale vegetale. Le prime covate vengono deposte
alla fine di marzo, le covate successive continuano fino alla fine di giugno;
la cova dura poco più di tre settimane, i piccoli restano insieme nel nido per
qualche giorno e poi vengono divisi tra i genitori: la femmina rimane nel nido
con la sua metà dei piccoli, mentre il maschio costruisce una piattaforma
speciale per i propri; i giovani cominciano a nutrirsi da soli a 4 settimane e
iniziano a volare verso le 8 settimane.
In che zona
l’ ho
osservato
Nuotavano nel lago, in prossimità del canneto e anche più al largo.
IRIS GIALLO
Descrizione
L’ iris giallo o giaggiolo acquatico, è una pianta eretta alta
40-100 cm, ha i fiori di colore giallo vivace, con o senza venature
brune interne, praticamente privi di odore; le lunghe foglie, piatte e
acuminate, larghe in genere fino a 3cm e con evidenti nervature
strette e parallele, dalla forma simile a spade, sono di color verde
glauco; lo stelo lungo gli consente di emergere tra la vegetazione.
Habitat
È una pianta tipica dei luoghi paludosi e delle rive di stagni e corsi
d’acqua. Fiorisce tra la primavera e l’estate.
Dove l’ho
osservato
Sulla riva a ovest del lago, fra l’erba in prossimità dell’acqua.
EQUISETUM PALUSTRE
Descrizione
Abitudini e Habitat
E' una pianta senza fiori che si propaga tramite spore; i fusti sono
articolati e circondati, a livello dei nodi, da una corolla di piccole
foglie (1 mm o meno) a forma di squame. Il fusto è alto 20-90
cm ed ha un diametro di 1-3 mm; si presenta scanalato in 6-12
solchi orizzontali ed è ruvido per l’elevato contenuto in silice
(minerale). Spesso il fusto presenta delle ramificazioni
verticillate.
Si trova in luoghi umidi, paludi e torbiere basse; raramente vive
immerso nell’acqua.
È una pianta abbastanza comune, può spingersi fino a più di 1500 metri
di quota.
La riproduzione avviene tramite le spore; la produzione delle spore
avviene da giugno a settembre.
Castel Toblino
Toblino è il più famoso castello del Trentino. Si presenta a tutti immerso
nell’acqua verde smeraldo del lago di Toblino ed è incorniciato da lecci, tassodi e
sempreverdi cipressi.
Viene ricordato per le vicende legate alla famiglia Madruzzo e, all’epoca più
recente, alle numerose manifestazioni legate al Vino Santo. Poggiato su uno scoglio
che affiora dalle acque increspate del lago, fa bella mostra di sé a tutti i numerosi
visitatori che passano per la Valle dei Laghi.
È circondato da mura merlate e protetto da un ingresso chiuso da un solido
portone al quale si accede superando il ponte levatoio che, anticamente, permetteva
di varcare un fossato. Il suo nome ricorda la gente dei Tublinates che, nel III secolo
d.C. , popolava questi posti.
Di famiglia in famiglia, si ricordano le leggende sul castello, legate ai Madruzzo.
Cannuccia di Palude
Descrizione
La cannuccia di palude appartiene alla famiglia delle Poacae.
È una specie erbacea perenne, rizomatosa; può raggiungere
anche i 4 m di altezza. Le foglie sono opposte, ampie e
laminari, lunghe da 15 a 60 cm, larghe 1-6 cm, senza peli, color
verde o glauche. All’apice del fusto è presente una pannocchia
di colore bruno o violaceo, lunga fino a 40 cm.
Abitudini - Habitat
Germoglia a marzo e fiorisce a luglio. Si sviluppa in densi
canneti in prossimità di paludi e aree umide, sulle sponde di
laghi, stagni, fossati e in terreni incolti e bagnati; tollera un
moderato livello di salinità.
In che zona l’ ho osservato
L’abbiamo trovata sulle sponde del lago.
AIRONE CENERINO
Descrizione
L’ airone cenerino fa parte della famiglia degli aironi, è di notevoli
dimensioni, può raggiungere una statura di 90 – 98 centimetri e un peso
di 1020 e 2073 grammi, l’ apertura alare può raggiungere 1,70 metri
E’ di colore grigio sulla parte superiore e bianco nella parte inferiore, il
becco e le zampe sono gialli.
Il maschio ha dei ciuffi neri di fianco agli occhi, ed è un po’ più grande
della femmina.
L’ airone quando vola tiene il collo a “S”.
Abitudini - Habitat
L’airone si trova in zone artiche e nei deserti.
Vive in Europa, Africa e Asia occidentale, Asia orientale e
Madagascar.
Non essendo migratore, inizia a costruire il nido già da febbraio. Le uova,
deposte dalla metà di marzo, sono 4-5 per nido e vengono covate per circa
25 giorni.
I giovani sono nutriti nel nido per circa 50 giorni. Possono raggiungere i
24 anni di vita.
Si nutre di pesci, rane, girini, bisce d'acqua, invertebrati e, in minor
misura, anche di piccoli mammiferi.
Il nido è fatto di bastoncini di legno intrecciati fra loro.
Noi l’abbiamo osservato nella zona sud del Lago di Toblino, sorvolava il
nido costruito su grandi salici. Erano più di 10.
In che zona l’ho
avvistato
USIGNOLO DI PALUDE
Descrizione
L ' usignolo è lungo circa 13,5-15 cm,il suo peso è di 1415 g, ha un piumaggio di colore bruno e bianco, la coda
invece è di colore bruno ruggine.
Da giovani possono essere confusi con il pettirosso e il
codirosso.
Abitudini Habitat
Il nido viene strutturato con una forma concava di erba
con uno strato esterno disordinato. La loro alimentazione
è basata sopratutto di insetti e ragni, ma mangia anche
piccoli vermi.
Il richiamo è acuto “chip” come verso di allarme; il canto
è composto di strofe esplosive e sonore facilmente
riconoscibili.
In che zona l’
abbiamo visto
Abbiamo udito il suo canto proveniente dal canneto.
SALICE BIANCO
Descrizione
Albero alto fino a 25 metri , dalla chioma aperta e i rami
sottili e flessibili, corteccia giallastra o grigio–rossastra. Le
foglie lanceolate–acuminate e finemente seghettate sono
pelose su ambo le facce da giovani. Le foglie adulte hanno
pagina superiore poco pelosa o glabra, di sotto hanno
densa peluria che dà una colorazione argentea. Il genere
Salix comprende circa 300 specie caratterizzate da rapido
accrescimento e scarsa longevità, caratteristiche che
troviamo pienamente nel salice bianco.
Abitudini Habitat
In che zona
l’ abbIamo
osservato
Comune nei luoghi umidi e lungo i corsi d’acqua fino a
1000 metri di altitudine in tutta Europa.
L’abbiamo visto sulla riva sud del lago.
Il lago di Toblino
Descrizione
Flora e fauna
Il Lago di Toblino è un piccolo lago alpino di fondovalle
situato in Trentino, circondato da un rigoglioso
canneto e da una vegetazione particolarmente
interessante. Il lago è una riserva provinciale.Si
trova ad un'altitudine di 245 metri s.l.m., ed occupa
la parte terminale della Valle dei Laghi, non lontano
da Trento e dai centri abitati di Padergnone,Sarche
e Calavino.
Possiamo trovare conifere come caducifoglie, e
dunque pini ma anche lecci, salici e querce. Nella zona
più bassa del bacino idrografico hanno anche
prosperato piante di alloro, di rosmarino, di limone e
di olivo. Sono presenti, ovviamente, specie lacustri e
palustri (ninfee, canneti, lamineti...). Oltre alle
specie ittiche (per esempio la trota), il maggior
interesse è rappresentato dagli uccelli acquatici:
sono presenti, oltre alle specie più comuni (papere,
cigni, folaghe...) il germano reale, l'usignolo di fiume,
lo svasso maggiore e l'airone cinerino. Ma non va
dimenticata la fauna pre-alpina ed alpina delle zone
limitrofe allo specchio d'acqua.
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