AREE DI INTERESSE STORICO, PAESAGGISTICO E AMBIENTALE NEI TERRITORI DI CORDOVADO E SESTO AL REGHENA Lago Casette Venchiaredo Il lago Casette Venchiaredo è un corpo idrico posto in comune di Sesto al Reghena (PN) che occupa una superficie di circa 7 ettari, di proprietà della Provincia di Pordenone e del Comune di Sesto al Reghena. Si tratta di un corpo idrico di origine artificiale. La progressiva rinaturalizzazione spontanea dello specchio lacustre e delle sue sponde hanno portato alla costituzione di un ambiente di origine antropica che ha richiamato specie animali e vegetali che nel contesto agricolo della pianura padana sono in rarefazione. L’esistenza di bacini idrici lasciati in parte alla libera evoluzione naturale consente la ricolonizzazione da parte di formazioni vegetali che, seppur semplificate, creano ambienti idonei alla vita di pesci e di altri animali come anfibi e insetti, in particolare libellule. La presenza del canneto attrae inoltre l’avifauna acquatica nelle diverse stagioni dell’anno. Il lago Casette è una zona umida in equilibrio ecosistemico dove trovano rifugio specie vegetali e animali localizzate e costituisce elemento territoriale importante anche per specie migratrici che qui trovano rifugio e cibo. Le relazioni ecologiche che si sono sviluppate ed espresse in questo ambiente sono caratterizzate da elevata sensibilità e vulnerabilità e richiedono un approccio rispettoso delle leggi della natura e puntuali interventi di conservazione. Habitat: lo specchio lacustre Punto gps: 2354965, 5080266 Lo specchio lacustre costituisce in questo sito l’habitat di maggior interesse botanico. Esso presenta un fondale diversificato in termini di microhabitat: vi sono parti con argille nude, parti con ghiaie nude e altre aree con argille o ghiaie coperte da vegetazione e/o materiale organico non decomposto. Il lago Casette presenta una comunità macrofitica particolarmente rigogliosa che, unita alla presenza di acque fredde e ossigenate provenienti direttamente dal sottosuolo, ha favorito la ricchezza e la diversificazione delle forme di vita. Ecosistemi di questo tipo rientrano nell’elenco degli habitat da tutelare, individuati dalla Direttiva 92/43/CEE relativa agli habitat naturali e seminaturali, noti anche come “habitat di interesse comunitario”. Le sponde sono piuttosto diversificate e ospitano specie floristiche con caratteristiche molto diverse fra di loro. La sponda ghiaiosa ospita specie xerofile (che prediligono ambienti aridi) mentre negli altri contesti di sponda vi sono specie igrofile (legate alla presenza dell’acqua nel suolo) e ruderali (tipiche di ambienti disturbati dall’uomo). La flora Sotto il profilo botanico la rilevanza del lago è determinata dalla presenza di una specie rara, la Ranocchia maggiore (Najas marina), specie che, in regione Friuli Venezia Giulia è presente solo in un altro ecosistema umido: il lago di San Daniele del Friuli (UD). La Ranocchia maggiore è un’idrofita (specie che vive completamente sommersa in acqua) che forma ammassi densi e intricati nel fondo del lago. Oltre a questa specie acquatica è possibile osservare il Miriofillo (Myriophyllum spicatum), pianta tipica di stagni e laghetti di pianura. Lungo le sponde si trova la Cannuccia palustre (Phragmites australis) e la Tifa dalle foglie strette (Typha angustifolia), pianta meno comune della Tifa a foglie larghe (Typha latifolia). Nel periodo tardo estivo, in corrispondenza di pozze fangose è possibile notare comunità di Zigolo dorato (Cyperus flavescens), pianta che completa il suo ciclo biologico in un’unica stagione (specie annuale). La ricchezza floristica è data anche dalla presenza di specie sinantropiche (tipiche di ambienti antropizzati) fra le quali la Verga d’oro maggiore (Solidago gigantea), dalla spiccata infiorescenza giallo intensa. Le piante acquatiche superiori In questi ambienti acquatici la vita delle piante è più difficile perché la particolare distribuzione e diffusione dei gas, la minor luce a disposizione e la torbidità dell’acqua rallentano e a volte bloccano i processi vitali, in particolare la fotosintesi clorofilliana. Anche la corrente idrica può essere limitante per la vita della flora acquatica. Le piante acquatiche sono infatti accomunate da alcuni particolari adattamenti: • tutto il corpo è flessibile; • le foglie galleggianti sono di forma ampia per ricevere più luce possibile (come le ninfee); • le foglie sommerse sono strette e lineari per le funzioni ridotte e per creare minor attrito (come il Miriofillo, qui presente); • le radici sono diversificate: in acque correnti sono molto sviluppate e tenaci; in acque lente o ferme si trovano talvolta piante quasi prive di apparato radicale (come ad esempio la Lenticchia d’acqua o Lemna minor). Gli arbusteti igrofili La fascia che circonda lo specchio lacustre presenta lembi residuali di saliceti igrofili ovvero arbusteti caratterizzati dalla dominanza di salici e altre specie adattate a sopportare l’umidità del suolo, per brevi o lunghi periodi dell’anno. Lungo le rive vi sono diversi tipi di salici come il Salice bianco (Salix alba), il Salice rosso (Salix purpurea) e anche un Salice non spontaneo: il Salice piangente (Salix babylonica). La sponda occidentale presenta una morfologia dei suoli eterogenea con formazioni arbustive a Nocciolo (Corylus avellana) e Robinia (Robinia pseudoacacia) e con un sottobosco piuttosto povero di specie sotto il profilo botanico. Fra queste si trovano la Viola bianca (Viola alba) e abbondante Edera (Hedera helix). La fauna Il lago Casette Venchiaredo ospita interessanti comunità faunistiche. L’abbondanza di piante acquatiche, le sponde digradanti e poco acclivi e i piccoli lembi di canneto sono alcuni degli elementi che rendono questo sito particolarmente idoneo per alcune specie. Nei mesi invernali si possono osservare con una certa regolarità alcune specie di uccelli acquatici come il Germano reale (Anas plathyrhynchos), il Moriglione (Aythya ferina), lo Svasso maggiore (Podiceps cristatus), la Folaga (Fulica atra) e la Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus). Alcune di queste specie si fermano anche nel periodo primaverile estivo per riprodursi, altre, come il Moriglione, migrano verso le regioni settentrionali. Lungo le sponde del lago o sui tronchi galleggianti dalla tarda primavera e per tutta l’estate si osservano le Testuggini della Florida (Trachemys scripta); questi animali alloctoni (noti come Tartarughine d’acqua), comunemente considerati come animali da compagnia, vengono spesso erroneamente liberati in ambienti naturali e competono con la Testuggine palustre europea (Emys orbicularis) che abita naturalmente le zone umide d’acqua dolce del nostro territorio. Le siepi e i boschetti che circondano il lago sono frequentati da differenti specie di rettili e anfibi; i più comuni tra i rettili sono la Lucertola muraiola (Podarcis muralis), il Ramarro (Lacerta viridis) e la Biscia d’acqua (Natrix natrix). Tra gli anfibi è abbastanza frequente la Raganella (Hyla intermedia), piccola rana di colore verde che canta dalle fronde degli alberi e degli arbusti nelle giornate più umide o all’approssimarsi dei temporali. Per quanto concerne i pesci, gruppo di animali meno osservabile da chi percorre il sentiero lungo il lago, è presente una significativa popolazione di Carpe (Cyprinus carpio) a cui si accompagnano specie alloctone come il Persico sole (Lepomis gibbosus) e il Persico trota (Micropterus salmoides). I margini del lago, in particolare nei tratti dove sono presenti carici e canne di palude, ospitano differenti specie di Libellule; questi insetti predatori possono essere osservati con una certa facilità nei mesi più caldi dell’anno. Flora: Ranocchia maggiore, Najas marina Punto gps: 2355035, 5080184 Descrizione: La ranocchia maggiore, il cui nome scientifico Najas marina è una pianta acquatica superiore sommersa appartenente alla famiglia delle Najadaceae. Presenta un fusto ingrossato ramificato con caratteristiche foglie traslucide, rigide al tatto e grossolanamente dentate. Come la maggior parte delle piante acquatiche ha fiori poco appariscenti e si riproduce principalmente per via vegetativa. Questa peculiarità le permette di formare dense comunità, come nel caso del lago Casette Venchiaredo. Inoltre grazie alla facile ripresa vegetativa può colonizzare nuovi habitat sfruttando il trasporto accidentale di piccoli parti della pianta tramite uccelli acquatici. Questa specie è da considerarsi rara in quanto, attualmente, è nota nella regione Friuli Venezia Giulia solo in un’altra località: il lago di Ragogna. Essa è una specie cosmopolita, quindi potenzialmente presente in tutti i continenti, pertanto la sua rarità è legata alla sparizione degli habitat acquatici. La sua abbondanza nel lago garantisce fonte di cibo e riparo per molteplici specie faunistiche acquatiche e non. Flora: Ranuncolo favagello, Ranunculus ficaria Punto gps: 2354895, 5080356 Il Ranuncolo favagello, il cui nome scientifico è Ranunculus ficaria, appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae che raggruppa numerose specie fra le quali molte sono velenose (si pensi ad esempio agli aconiti) oppure medicinali. Esso si trova abbondante nel sottobosco degli ambienti boschivi (corileti) del lago Casette. In realtà, dal punto di vista botanico, quando si parla di Ranunculus ficaria si fa riferimento ad un gruppo complesso che raggruppa numerose sottospecie. Presenta foglie dalla base cordata (a forma di cuore) con margine crenato, lucide e talvolta screziate di colore più chiaro. Si tratta di una specie frequente e caratteristica del sottobosco e di ambienti siepivi planiziali e collinari su suoli tendenzialmente umidi. È facilmente osservabile in fiore nel periodo di fine inverno-inizio primavera. Il suo nome deriva dalla forma dei tuberi che ricordano piccoli fichi (ficaria). Si tratta di una specie comune il cui areale di distribuzione è a cavallo tra Europa e Asia; essa pertanto non presenta nei nostri territori problemi di tipo conservativo. Fauna: Svasso maggiore (Podiceps cristatus) Punto gps: 2354965, 5080344 Specie presente in questo sito per gran parte dell’anno. L’areale europeo di nidificazione comprende alcune aree italiane, la Gran Bretagna e l’Europa centro orientale. L’areale di svernamento interessa l’Europa centro occidentale. Lo Svasso maggiore è il rappresentante più grande della famiglia degli svassi ed in primavera/estate presenta un caratteristico piumaggio con evidenti ciuffi arancioni e neri sul capo. Altrettanto caratteristici sono i rituali nuziali che si manifestano con danze a pelo d’acqua ed offerte di cibo al partner. Nidifica ai margini della vegetazione spondale dove costruisce un nido galleggiante. Depone 3-5 uova. Si nutre prevalentemente di pesci, anfibi ed invertebrati che ricerca negli specchi d’acqua immergendosi anche per periodi piuttosto lunghi. E’ una specie facilmente osservabile ed in alcune località risulta anche piuttosto confidente. Fauna: Raganella (Hyla intermedia) Punto gps: 2354892, 5080298 Piccola rana arboricola diffusa in tutta Italia ad eccezione della Sardegna e dell’Isola d’Elba. Frequenta una grande diversità di ambienti, compresi alcuni giardini e parchi urbani. Si riproduce in bacini naturali o artificiali ove sia presente vegetazione acquatica dove attaccare le masse ovulari. L’attività riproduttiva, compatibilmente con le temperature stagionali, inizia già nel mese di marzo. Una volta deposte le uova gli adulti conducono una vita prevalentemente arboricola e sono attivi anche di giorno; il canto può essere udito infatti in qualsiasi momento della giornata ed in modo particolare nelle giornate più umide o all’avvicinarsi dei temporali. I girini compiono la metamorfosi in due/tre mesi, successivamente raggiungono anch’essi gli arbusti prossimi all’area dove sono nati. Il periodo di latenza inizia in autunno in funzione delle temperature: nelle stagioni più miti alcuni individui possono essere ancora attivi anche nel mese di novembre. Fauna: Gambero della Louisiana (Procambarus clarkii) Punto gps:2354936, 5080247 Crostaceo decapode alloctono importato per la facilità di allevamento e per i potenziali scopi gastronomici e ormai presente allo stato selvatico in molti corpi idrici italiani. Le zone di provenienza sono gli ambiti paludosi degli Stati Uniti e del Messico. Si tratta, come nel caso di altre alloctone, di una specie “problematica” in quanto perturba in modo significativo gli ecosistemi acquatici in cui si stabilisce ed in quanto veicolo di patologie in grado di sterminare le popolazioni di gamberi autoctoni. Per tali ragioni quest’entità è oggetto di specifici progetti di controllo a carico degli Enti competenti. Questo crostaceo è in grado di adattarsi a differenti situazioni ambientali anche degradate o inquinate e si riproduce molto rapidamente. E’ onnivoro, nutrendosi di uova di pesci, uova e larve di anfibi ed invertebrati, vegetazione acquatica. Nei siti in cui è presente in grande quantità può limitare fortemente il livello di biodiversità.