“CAMBIAMENTI CLIMATICI, ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI, RISPARMIO ENERGETICO, RICICLAGGIO DEI RIFIUTI E TUTELA DELLA SALUTE” Sala del Consiglio Comunale di Montefelcino Venerdì 22 gennaio 2010 Dr. Romeo Salvi Presidente Ordine dei Farmacisti di Pesaro e Urbino Iscritti all’Ordine dei Farmacisti della Provincia di PESARO E URBINO 650 6.000 Numero operatori sanitari proncia Pesaro-Urbino 4.778 4.000 1.785 2.000 1.977 650 84 132 150 ostetriche odontoiatri veterinari 0 2% 3% farmacisti medici infermieri tot 3% 14% ostetriche 41% odontoiatri veterinari farmacisti medici infermieri 37% SERVIZI FARMACEUTICI ASL FARMACIE OSPEDALIERE (8) INDUSTRIE FARMACEUTICHE / DISTRIBUZIONE INFORMAZIONE SCIENTIFICA FARMACIE APERTE AL PUBBLICO 7 UNIVERSITA’ INSEGNAMENTO PARAFARMACIE/ALTRI ESERCIZI (Legge Bersani) DISOCCUPATI 10 13 15 25 25 60 400 75 FARMACOVIGILANZA Disciplina scientifica che consiste nella valutazione del rischio connesso all’assunzione dei farmaci e nel monitoraggio dell’incidenza degli effetti collaterali potenzialmente associati ad essa, spesso non riscontrati prima dell’immissione del farmaco sul mercato Articolo da: Il Resto del Carlino del 27/12/09 www.ordfarmacistips.it Pubblicato a marzo 2005 e visitato da oltre 200.000 navigatori (con punte di 12.000 internauti ad aprile e maggio in occasione del mese della Pediculosi) “Il ruolo del farmacista” Aprile 2008: mese della PEDICULOSI Adesione dei Comuni che rappresentano i 2/3 della popolazione provinciale Collaborazione di Provincia, Ufficio Scolastico Provinciale e Asl ESEMPI DI CORRELAZIONE AMBIENTE-SALUTE: 1. RINITE ALLERGICA 2. ZANZARA TIGRE 3. PROTEZIONE SOLARE Rinite allergica Mygind N., Dahl R.; 7 suppl 9: 57-62. D. Passàli, Siena 2005 Epidemiologia della rinite allergica >20% della popolazione nelle nazioni altamente industrializzate (USA, GB, Scandinavia e Nuova Zelanda) 10-20% nell’Europa Occidentale e Mediterranea <10% nell’Europa Centro-Orientale e Balcanica, Messico, Etiopia, India, Cina e Indonesia In Italia il 15% della popolazione presenta una manifestazione allergica 100-150 milioni di individui nel mondo sono affetti da asma: GB (30.4%), USA (12%), Italia (9-10%). C. Zanussi “ Trattato Italiano di Allergologia” - 2002 Prevalenza della Rinite Allergica Bambini 20% Adulti 12% 14% Anziani 3% D. Passàli, Siena 2005 L’incidenza della rinite allergica è aumentata parallelamente al diffondersi della industrializzazione e dell’urbanizzazione e oggi è stimabile attorno al 15% in Italia. Le forme stagionali, la cui incidenza è del 60-65%, interessano principalmente le aree urbane e per spiegare questa apparente contraddizione, c’è una duplice motivazione: 1. L’irritazione causata dall’inquinamento urbano favorisce la sensibilizzazione ai pollini 2. La mancanza di un costante contatto con basse concentrazioni di polline (presenti invece in ambiente rurale) non consente una “naturale” iposensibilizzazione. I sintomi tipici di rinite allergica Prurito nasale Rinorrea Starnuti Ostruzione Sintomi associati Congiuntivite (specialmente nelle forme da pollini) Asma (specialmente nelle forme da acari e gatto) Congiuntivite Prurito Arrossamento Lacrimazione Chemosi DIAGNOSI DIFFERENZIALE RINITE ALLERGICA: RINITE NON ALLERGICA: 2 o + dei seguenti sintomi: • Sintomi unilaterali • Ostruzione nasale • Rinorrea acquosa senza altri sintomi • Starnutazione • Rinorrea • Ostruzione nasale mucopurulenta • Scolo rinofaringeo con • Prurito nasale muco denso e/o • +/-Congiuntivite rinorrea anteriore • Dolore • Epistassi ricorrente • Anosmia Alcune piante ed erbe allergizzanti GATTO Gatto ed altri animali domestici IL CALENDARIO POLLINICO - - Il calendario pollinico varia a seconda di: -zona geografica -condizioni metereologiche -Altitudine. Classicamente si distinguono 4 periodi di pollinazione: gennaio-febbraio: pollinazione precoce degli alberi (cipresso, betulla, nocciolo, ontano…). Marzo-giugno: pollinazione delle erbe da campo (graminacee, composite, lanciuola, parietaria, farinaccio, solidago…) Luglio agosto: continua la pollinazione di parietaria, composite e inizia la comparsa di micofiti. fine agosto-settembre: riduzione dei pollini di lanciuola e parietaria e ripresa, in tono minore, dei pollini di graminacee. ZANZARA TIGRE • Originaria del sud-est asiatico, questa zanzara ha sfruttato i trasporti commerciali umani per diffondersi in molte zone del mondo: nella metà del XX secolo si diffuse in Africa e nel Medio Oriente e a seguire nel continente sudamericano, negli USA, in Oceania e per ultima in Europa. • I primi esemplari riprodotti in Europa sono stati ritrovati in Albania (databili 1988), mentre in Italia fa la sua comparsa 10 anni dopo. Da qui si è diffusa praticamente in tutta la penisola (alta diffusione nelle città Romagnole, principalmente nei comuni del ravennate). ZANZARA TIGRE • Nei paesi tropicali la zanzara tigre può trasmettere malattie come la febbre gialla, la febbre del Nilo, la dengue, la chikungunya e alcune encefaliti. • Nel luglio del 2007, per la prima volta, anche in Italia (ravennate) la zanzara tigre è stata vettore di trasmissione di una di queste malattie tropicali: la chikungunya. • La caratteristica principale della zanzara tigre è la sua aggressività ed il fatto di essere attiva sia di giorno che di notte, anche se predilige la mattina ed il pomeriggio. Si riscontra inoltre una sua forte resistenza a veleni comuni ed una straordinaria capacità di adattamento all'ambiente. ZANZARA TIGRE • La zanzara tigre (Aedes albopictus) ha un corpo scuro con anelli bianchi sulle zampe e una striscia bianca sul dorso. Il netto contrasto tra i due colori la rende particolarmente riconoscibile. • Vola basso, a pochi centimetri dal suolo e punge soprattutto alle gambe e alle caviglie. La sua puntura provoca vistose bolle e pruriti particolarmente fastidiosi nelle persone più sensibili. • Depone le uova sulle pareti interne di contenitori in cui è presente acqua. Le uova si schiudono quando vengono sommerse dall’acqua e ne fuoriescono larve che si trasformano in zanzare adulte. In estate l’intero ciclo di sviluppo si completa in massimo due settimane. • Sopravvive bene alle avversità ambientali perché è in grado di deporre le uova in ambienti asciutti e poco luminosi dove possono superare inverni anche molto rigidi. ZANZARA TIGRE Cosa possiamo fare in concreto per evitare di essere punti dalla zanzara tigre? • evitare di abbandonare o lasciare all’aperto materiali che possano raccogliere l’acqua piovana (vasi, sottovasi, teli plastici, bottiglie, barattoli, copertoni, ecc.); • pulire e trattare bene i vasi prima di ritirarli all’interno durante i periodi freddi; l’abitudine di portare le piante al riparo dai freddi invernali, infatti, è probabilmente una delle cause che generano, all’arrivo della primavera (quando le temperature salgono e le piante vengono nuovamente esposte e innaffiate), la schiusa delle uova invernali facilitando notevolmente la diffusione della zanzara stessa nell’ambiente; • introdurre pesci rossi, che si nutrono di larve di zanzara, nelle vasche e nelle fontane dei giardini; • trattare i tombini, e tutti i recipienti posti all’esterno dove si raccoglie acqua piovana, ogni 7-10 giorni con prodotti antilarva specifici che si acquistano in farmacia. FOTOBIOLOGIA CUTANEA - gli UV UV-C ( UV corti: 190-290 nm.): sono nocivi per l’uomo ma, fortunatamente, sono assorbiti dallo strato di ozono. UV-A ( UV lunghi: 320-400 nm.): vengono suddivisi in UVA corti, i cui effetti biologici sono più vicini a quelli degli UVB, e UVA lunghi. Attraversano il vetro e provocano una immediata leggera pigmentazione, cosiddetta pigmentazione diretta, il cui grado di abbronzatura dipende dal tipo di cute del soggetto, dal grado di abbronzatura precedente e dalla durata dell’esposizione. Sarà più intensa nei soggetti di carnagione scura e tanto maggiore quanto era il grado di abbronzatura precedentemente acquisita. Questa abbronzatura è molto rapida ad apparire ma altrettanto rapida nello sparire specie dopo brevi esposizioni, potendo però durare anche più di un giorno e mezzo se l’esposizione ad UVA ad alta intensità è prolungata. Non essendo dovuta alla produzione di nuova melanina né ad aumentato trasferimento di melanosomi nei cheratinociti questa pigmentazione è priva di azione fotoprotettiva e non porta mai alla abbronzatura duratura. Anche l’UVA possiede effetto eritemigeno ma in misura enormemente inferiore Inoltre essendo la quantità di raggi UVA che raggiunge la terra circa 10 volte più grande di quella degli UVB, gli effetti cumulativi a lungo termine delle radiazioni UVA possono essere importanti quanto quelli degli UVB, considerando anche che gli UVA di maggior lunghezza d’onda ( oltre 340 nm.) sarebbero in grado di svolgere effetto mutageno e perciò carcinogeni, probabilmente per azione sinergica con gli UVB. UV-B ( UV medi: 290-320 nm.): Bloccati dal vetro, vengono assorbiti dall’epidermide per il 90% (soprattutto a livello dello strato corneo, 80%) mentre il restante 10% raggiunge il derma. Sono responsabili dell’eritema solare (fotoustione di I grado o scottatura) che inizia dopo circa 6-8 ore dall’irradiazione raggiungendo il massimo nelle 1224 ore successive per attenuarsi nel giro di qualche giorno. Ad essi si deve anche la cosiddetta pigmentazione indiretta dovuta all’attivazione di una reazione biochimica a catena a livello dei melanociti (vedi melanogenesi). Gli UVB inoltre, più energetici degli UVA, come effetto a lungo termine (anni), possono esporre al rischio di fotocarcinogenesi, ossia alla comparsa di tumori cutanei, a seguito dei processi fotochimici che inducono mutazioni somatiche. Lo sviluppo di tumori cutanei sarebbe altresì favorito dalle alterazioni del sistema immunitario cutaneo, in senso immunosoppressivo, che gli UV sono in grado di indurre. EFFETTI DELLE RADIAZIONI UV Benefici Sintesi della vitamina D Azione antisettica e antibatterica Azione benefica verso alcune malattie della pelle (eczemi, dermatiti, ecc.) Fotosintesi della melanina Sudorazione con produzione di acido urocanico sostanza dotata di attività filtrante solare Liberazione di sostanze antiossidanti, vasoattive e filtranti Effetto antidepressivo Dannosi Invecchiamento della pelle (photoaging) Degradazione dei fosfolipidi di membrana Fotosensibilizzazione (foto-tossicità, foto-allergia) Danni al DNA, specialmente in occasione di esposizioni prolungate, con conseguente rischio di insorgenza di alterazioni neoplastiche. L’OZONO Lo strato di ozono (O3) funge da filtro per le radiazioni ultraviolette (trattenendo da solo circa il 99% della radiazione UV solare), che possono essere dannose per la pelle (melanomi), causare una parziale inibizione della fotosintesi delle piante (con conseguente rischio di diminuzione dei raccolti) e distruggere frazioni importanti del fitoplancton che è alla base della catena alimentare marina. Si definisce comunemente buco nell'ozono la riduzione temporanea dello strato di ozono (ozonosfera) che avviene ciclicamente durante la primavera nelle regioni polari (la diminuzione può arrivare fino al 70% nell'Antartide e al 30% nella zona dell'Artide). Per estensione il termine viene utilizzato per indicare il generico assottigliamento dello strato di ozono della stratosfera che si è riscontrato a partire dai primi anni ottanta (stimata intorno al 5% dal 1979 al 1990). • sei diventata nera nera nera sei diventata nera come il carbon sei diventata nera nera nera sei diventata nera come il carbon distesa ogni giorno tra il mare e la sabbia dal sole che scotta ti lasci bruciar sul naso e sulle spalle sei pelata che matta FOTOTIPI PELLE In dermatologia, il fototipo di una persona è determinato dalla qualità e dalla quantità di melanina presente in condizioni basali nella sua pelle. Esso indica le reazioni della pelle all'esposizione alla radiazione ultravioletta ed il tipo di abbronzatura che è possibile ottenere tramite essa. I FOTOTIPI fototipo (skin tipe) caratteristiche Sensibilità agli UV I Celtico Capelli biondo rossi Pelle chiara, pallida Occhi blu, verdi Germanico Capelli biondi Pelle chiara Occhi blu, verdi, grigi Elevata Misto Capelli castani Pelle opaca Occhi bruni Media II comportamento all’esposizione solare si scotta sempre, non si abbronza mai Tempo di autoprotezione della pelle 0 - 10 min. circa Protezione consigliata (FP) Elevata si scotta con facilità, si abbronza poco 10 - 20 min. circa si scotta moderatamente, si abbronza gradualmente 20 - 30 min. circa III IV Mediterraneo Capelli scuri neri Pelle scura Occhi scuri Scarsa o si scotta minimamente, si abbronza sempre con rapidità 30 - 45 min. circa V VI Sud americano Capelli neri Pelle olivastra Occhi scuri Minima Razza nera Capelli neri Pelle nera Occhi scuri Nulla raramente si scotta, si abbronza intensamente e con rapidità non si scotta mai, sempre intensamente pigmentato (razzialmente pigmentato) 60 min. circa 90 min. circa Mai esporsi al sole senza cappello a tesa larga e occhiali da sole Protezione delle parti cutanee esposte con vestiti e/o schermi totali Restare all’ombra durante le ore più calde FP 15 18 (protezione UVA e UVB) o schermo totale; aumentare l’IP con l’altitudine Protezione per le labbra Proteggere la testa e gli occhi Per quanto possibile restare all’ombra durante le ore più calde. FP 8 15: in funzione dell’abbronzatura già esistente. Aumentare l’IP con l’altitudine Protezione per le labbra Proteggere la testa e gli occhi FP 4 10: in funzione dell’abbronzatura già esistente e dell’altitudine Protezione per le labbra raccomandata anche per pelli fragili Proteggere la testa e gli occhi In riva la mare o in montagna usare una protezione: FP 4 6 Proteggere la testa e gli occhi In riva al mare e in montagna proteggere le parti particolarmente fragili (es. le labbra): FP 4 6 FATTORE DI PROTEZIONE SOLARE MED pelle protetta SPF MED pelle non protetta MED pelle protetta la “dose visiva minima eritematogena per pelle protetta” è definita come “la quantità di energia radiante richiesta per produrre un rossore inequivocabile, che eguaglia quello riscontrato per la corrispondente MED non protetta. MED pelle non protetta la “dose minima eritematogena per pelle non protetta” è definita come “la quantità di energia radiante richiesta per produrre il primo percettibile ed inequivocabile rossore con confini ben definiti. UN ESEMPIO MED per un bianco fototipo intermedio 15 minuti Usando un solare con SPF 20 Potrà esporsi al sole senza scottarsi per 15 min X 20 = 300 min (5 ore) FILTRI SOLARI Sostanze in grado di ridurre la quantità di radiazioni solari che penetra nella cute •FILTRI FISICI •FILTRI CHIMICI Prodotti Solari: Protezione SPF potrà essere espresso utilizzando quattro classi di protezione: bassa media alta molto alta e otto valori di SPF: 6 o 10 = bassa; 15 o 20 o 25 = media; 30 o 50 = alta; 50+ = molto alta. I PRODOTTI PER LA PROTEZIONE SOLARE SONO TUTTI UGUALI ? NO COME SI SCEGLIE UN BUON PRODOTTO? Lasciarsi consigliare da personale QUALIFICATO: dermatologi, pediatri e farmacisti Preferire prodotti senza conservanti In caso di soggetti con allergie e particolarmente sensibili, verificare che nella composizione non ci siano le sostanze cui si è allergici Verificare che il profumo inserito non contenga gli allergeni limonene, farnesol, citral, eugenol, geraniol, citronellol. Se in etichetta trovate scritto PARFUM siete certi di acquistare un prodotto senza gli allergeni sopra indicati. Preferire prodotti SENZA PARABENI (conservanti che possono irritare la cute es: methylparaben, propylparaben, butylparaben, ethylparaben) Preferire sempre e comunque protezioni alte o medie Non lasciarsi ingannare da frasi come: protezione totale; protegge per tutto il giorno; protezione 100% . UN ESEMPIO DI ETICHETTA PROTEZIONE BABY SPF 50+ (MOLTO ALTA) Aqua, Ethylhexyl methoxycinnamate, Octocrylene, Cyclopentasiloxane, methylene bis-benzotriazolyl tetramethylbutylphenol, Butyl methoxydibenzoylmethane, Caprylic/capric triglyceride, Bis-ethylhexyloxyphenol methoxyphenyl triazine, Glycerin, Stearic acid, Polysorbate 60, Steareth-2, Tricontanyl PVP, Hydrolyzed malt extract, Titanium dioxide, Decyl glucoside, Xanthan gum, Lecithin, Sodium lactate, Porphyra umbilicalis extract, Calendula officinalis extract, Schinziophyton rautanenii oil, Propylene glycol, Pentaerithrityl tetra-di-t-butyl hydroxyhydrocinnamate, Dimethicone, Triethanolamine, Disodium EDTA, Parfum, Alcohol, Acrylates/C10-30 alkyl acrylate crosspolymer, Ethylhexylglycerin, Aluminum hydroxide, Phenoxyethanol. QUESTO PUO’ RITENERSI UN BUON PRODOTTO PERCHE’: La sola scritta PARFUM indica che non ci sono allergeni nel profumo Non contiene parabeni I filtri inseriti sono di ultima generazione dunque stabili; inoltre li troviamo in concentrazione elevata (sono ai primi posti degli ingredienti) I filtri presenti coprono sia gli UVA che UVB UN ESEMPIO DI ETICHETTA PROTEZIONE ADULTO SPF 30 (ALTA) Aqua, cyclopentasiloxane, ethylhexyl methoxycinnamate, octocrylene, butyl methoxydibenzoylmethane, caprylic/capric triglyceride,glycerin, polysorbate 60, bis-ethylhexyloxyphenol methoxyphenyl triazine, titanium dioxide, stearic acid, steareth-2,pentaerithrityl tetra-di-t-butyl hydroxyhydrocinnamate, tricontanyl PVP, methylsilanol hydroxyproline aspartate,dimethicone, acrylates/C10-30 alkyl acrylate crosspolymer, triethanolamine, aluminum hydroxide, disodium EDTA, parfum,ethylhexylglycerin, phenoxyethanol. QUESTO PUO’ RITENERSI UN BUON PRODOTTO PERCHE’: La sola scritta PARFUM indica che non ci sono allergeni nel profumo Non contiene parabeni I filtri inseriti sono di ultima generazione dunque stabili; inoltre li troviamo in concentrazione elevata (sono ai primi posti degli ingredienti) I filtri presenti coprono sia gli UVA che UVB CONSERVAZIONE • Prodotto aperto: si consiglia l’uso per qualche mese, in ogni caso non nell’anno successivo (per sbalzi di temperatura, sabbia e tutti gli elementi che potrebbero averlo alterato) • In caso di confezione integra: 3 - 5 anni secondo indicazioni del produttore SUNRISE MONTE ARDIZIO Viva la natura !