Conchiglia Sta sulla rena del mare una conchiglia lucente. ! Nessuno se ne accorge: è come non esistesse. Ma il bimbo che la vede la prende in mano, e la tiene come fosse un tesoro. E dice grazie al mare. G. Serafini Piante e animali, organismi microscopici o esseri umani, tutti abbiamo bisogno dell’acqua per vivere. Fra gli esseri viventi, alcuni vivono nell’acqua, altri fuori dall’acqua, ma ognuno vive grazie all’acqua. E l’acqua costituisce mediamente dal 60 all’80% di un organismo vivente. Alcune gocce di pioggia in un suolo desertico sono sufficienti perché possano germogliare in poche ore foglioline e fiori. L’Ichtyostega è certo che sia stato il primo animale che abbia abbandonato l’oceano per vivere sulla terraferma: questo accadeva circa 380 milioni di anni fa! Molti animali che vivono e respirano nell’aria ritornano in acqua per riprodursi: è il caso di insetti come le libellule o le zanzare, così come le rane e i rospi. Questi ultimi depongono uova da cui si sviluppano i girini. Completata la metamorfosi, l’animale adulto esce dall’acqua. Noi viviamo sulla terraferma e respiriamo l’ossigeno presente nell’aria. Tuttavia la vita di ognuno di noi ha inizio nell’acqua. Nel ventre della mamma, eravamo immersi nel liquido amniotico, una sacca d’acqua che abbiamo lasciato solo al momento della nascita. Ciò che contraddistingue la Terra dagli altri pianeti è la presenza dei mari e degli oceani. Le immagini inviate dai satelliti mostrano la Terra come un pianeta "azzurro" poiché ricoperto per due terzi della sua superficie da gigantesche masse d’acqua. L’insieme di tutti gli ambienti terrestri dove si trova l’acqua, in fase liquida, solida e gassosa, è definito con il termine idrosfera.. Fanno quindi parte dell'idrosfera gli oceani, i mari, i fiumi, i laghi, i ghiacciai e le acque sotterranee. Il 94% dell'idrosfera è costituito da acqua salata. Il restante 6% è costituito da: acqua sotterranea, per circa il 4,3%; ghiaccio - sotto forma di calotte polari e ghiacciai, per circa l'1,7%; laghi, fiumi e acqua dispersa nell'atmosfera rappresentano soltanto lo 0,03%. L'acqua circola continuamente: dal suolo, dagli oceani e dai mari evapora e sale nell'atmosfera. Qui dà origine a differenti formazioni di nubi e ricade a terra come pioggia o, se la temperatura lo consente, come neve. Anche in superficie circola continuamente, attraverso i fiumi e i laghi, o infiltrandosi sottoterra, dove fluisce e talora provoca curiosi fenomeni come la formazione di grotte o di geyser. In generale, l’idrosfera può essere divisa in due ambienti differenti: i bacini d’acqua salata (mari e oceani) e quelli di acqua dolce. La principale caratteristica che differenzia i bacini d’acqua salata da quelli d’acqua dolce è il loro elevato contenuto salino (o salinità), in media pari a 35 grammi in un litro. BACINI DI ACQUA DOLCE O ACQUE CONTINENTALI SI SUDDIVIDONO IN : - ACQUE SUPERFICIALI (FIUMI, LAGHI, LAGUNE, PALUDI); - ACQUE SOTTERRANEE (FALDE PROFONDE, FALDE SUPERFICIALI E SORGENTI). L’acqua ha una forza modellante capace di modificare il territorio sia esso marino, fluviale o dei laghi. Il mare con il suo moto ondoso, con le maree e le correnti esercita un’intensa azione modificatrice delle coste, che porta o all’erosione e conseguentemente ad un arretramento della costa o ad un accumulo di materiale e quindi all’invasione della terra sul mare. La costa è la striscia di terra che separa le terre emerse dai bacini marini od oceanici: si tratta di un bordo, di una zona limite che è in parte sommersa d’acqua e in parte emersa. Le coste si dividono in deposite e rocciose. Le coste rocciose sono più compatte e scoscese: sono costituite da rocce e il loro aspetto dipende dall’erosione delle acque marine. Le coste deposite sono basse, poco inclinate e formate per la maggior parte da sedimenti non compatti: sabbia, ciottoli, ghiaia. L’acqua, correndo veloce dall’alto delle montagne verso il mare, erode e incide tutto quello che trova sul suo cammino: strappa al terreno granelli e pezzetti di roccia e li porta con sé nella sua corsa, sia quelli più leggeri, come la sabbia, l’argilla o il fango che sta in sospensione, sia quelli più grossi e pesanti, come i sassi e la ghiaia, che rotolano sul fondo. L'oceano è una vasta distesa d'acqua salata. Secondo la definizione del 1953 dell'International Hydrographic Bureau, Comitato idrografico internazionale, vi è un oceano diviso in tre bacini: Oceano Pacifico, 179.700.000km² Oceano Atlantico, 106.100.000 km² Oceano Indiano, 74.900.000 km² In questi si possono individuare mari mediterranei e mari marginali. Alcuni autori anglosassoni considerano come oceano anche il Mare Glaciale Artico (con il nome di "Oceano Artico") e l'insieme dei mari che costeggiano l'Antartide (con il nome di Oceano Antartico). L'oceano ricopre il 70% della superficie terrestre, ovvero 360.700.000 di km². LE CARATTERISTICHE DELLE ACQUE OCEANICHE Nelle acque oceaniche sono disciolte diverse sostanze, sotto forma di sali e gas, la cui presenza è fondamentale per la vita in questi ambienti. Da un litro di acqua di mare si possono estrarre 35 grammi di sali, dei quali il più abbondanti è il cloruro di sodio (il sale da cucina). I principali gas disciolti nelle acque sono il biossido di carbonio, l'ossigeno, l'azoto, il metano ed il solfuro di idrogeno; essi provengono dall'atmosfera e dall'attività degli organismi marini. Tra questi gas il più importante è l'ossigeno, poiché dalla sua concentrazione dipende la sopravvivenza della vita acquatica. La quantità di ossigeno presente nell'acqua dipende dalla temperatura: più l'acqua è fredda, maggiore è la concentrazione di ossigeno. Le acque oceaniche sono in continuo movimento a causa del moto ondoso, delle maree e delle correnti. Tra questi movimenti il più importante è determinato dalle correnti, spostamenti per lunghe distanze di grandi masse d'acqua. Esse sono causate principalmente dai venti dominanti che spirano sulle acque oceaniche (alisei, monsoni) ma anche dalle differenze di densità dell'acqua, causata dalla maggiore o minore salinità o temperatura. Le principali caratteristiche delle acque marine sono: SALINITA’ TEMPERATURA GAS DISCIOLTI LUMINOSITA’ SALINITA’ L’acqua marina è salata e amara. Questa sua caratteristica è dovuta alla qualità e alla quantità dei sali in essa disciolti: essa ne contiene in media 35 grammi per Kg, di cui 27 g di cloruro di sodio o sale da cucina e circa 4 g di cloruro di magnesio. Altri sali sono il solfato di magnesio, il solfato di potassio e il solfato di calcio e tracce di numerose altre sostanze. Negli Oceani non vi sono notevoli variazioni di salinità: nelle zone calde, essa raggiunge un valore di 37 per mille mentre nelle zone più fredde scende al 34 per mille. Nel Mar Rosso, il mare più salato della Terra, e nel Golfo Persico la salinità raggiunge il 40 per mille per l’eccessiva evaporazione e per la mancanza di apporto di acque da parte dei fiumi, essendo questi mari circondati da zone desertiche e terre aridissime. TEMPERATURA La temperatura oltre ad avere un’importante azione mitigatrice sul clima delle regione costiere, influenza le caratteristiche chimiche e fisiche responsabili degli spostamenti verticali delle masse d’acqua. Nello strato più superficiale (50-200 metri) la temperatura è simile a quella superficiale; nello strato termoclino (2001000 metri) la temperatura diminuisce rapidamente; negli strati profondi continua a diminuire ma molto lentamente. Il termoclino è una superficie importante per la diffusione degli organismi negli oceani e rappresenta un ostacolo per molti animali, piante e alghe tropicali che necessitano di temperature di 15 – 20°C. GAS DISCIOLTI LUMINOSITA’ Nell’acqua del mare sono disciolti anche dei gas: ossigeno, anidride carbonica e un po’ di azoto. Essi sono necessari per la vita degli organismi nelle acque. L’ossigeno è presente in quantità elevata in superficie perché l’acqua è in contatto con l’atmosfera; ma è anche presente in profondità dove vivono i sedimenti marini. La luminosità dipende dalla capacità della luce di propagarsi nell’acqua e riesce a illuminare solo la parte superficiale anche se l’acqua è limpida. Questa zona viene chiamata zona fotica (0-200 metri di profondità), dove si concentra la maggior parte della vita marina e del fitoplancton. L’ACQUA DEL MARE È IN CONTINUO MOVIMENTO. SI POSSONO DISTINGUERE TRE TIPI DI MOVIMENTI: • IRREGOLARI (MOTO ONDOSO), • PERIODICI (MAREE), • COSTANTI (CORRENTI). IL MOTO ONDOSO INTERESSA SOLTANTO LA SUPERFICIE IN QUANTO È PROVOCATO DAL VENTO CHE ESERCITA UNA PRESSIONE SULL’ACQUA CAUSANDO UN’OSCILLAZIONE. LE MAREE SONO PERIODICHE VARIAZIONI DEL LIVELLO DELLE ACQUE, PROVOCATE DALL’AZIONE GRAVITAZIONALE DELLA LUNA (DATA LA SUA VICINANZA) E DEL SOLE (DATE LE SUE DIMENSIONI). QUANDO LA LUNA PASSA SU DI UN MERIDIANO TERRESTRE PROVOCA UN SOLLEVAMENTO DELLE ACQUE (ALTA MAREA), CONTEMPORANEAMENTE SI SOLLEVANO ANCHE LE ACQUE DELL’ANTIMERIDIANO PER L’AZIONE DELLA FORZA CENTRIFUGA PRODOTTA DALLA ROTAZIONE ATTORNO AL BARICENTRO DEL SISTEMA TERRA-LUNA. NELLE ZONE INTERMEDIE LO SPESSORE DELLE ACQUE RISULTA DIMINUITO (BASSA MAREA) PERCHÉ L’ACQUA È RICHIAMATA VERSO LE ZONE DI ALTA MAREA. Nell’arco di una giornata, in una stessa località si alternano due alte e due basse maree. L’intervallo di tempo che intercorre tra una marea e la successiva è di circa 6 ore e 13 minuti e non di sei ore (6 x 4 = 24 ore , durata della rotazione terrestre), ciò è dovuto al fatto che la Luna non è immobile ma si muove intorno alla Terra (quindi un osservatore posto in una data località, non riavrà la luna sopra di sé dopo 24 ore ma dopo 24 ore e 50 minuti). LE CORRENTI MARINE SONO ENORMI MASSE D’ ACQUA AVENTI TEMPERATURA, SALINITÀ E DENSITÀ DIVERSA DALL’ACQUA CIRCOSTANTE CHE, COME ENORMI FIUMI, SI SPOSTANO NEGLI OCEANI SECONDO PRECISE DIREZIONI. A LIVELLO PLANETARIO SI VENGONO A FORMARE DUE GRANDI CIRCUITI NEI QUALI LE ACQUE CALDE SI SPOSTANO DALLE ZONE EQUATORIALI VERSO LE ZONE POLARI E , VICEVERSA, LE ACQUE FREDDE SI SPOSTANO DALLE ZONE POLARI VERSO LE ZONE EQUATORIALI. Il mare Mediterraneo è molto salato rispetto all’Oceano Atlantico, perciò le sue acque sono più dense. Le masse d’acqua del Mediterraneo scendono in profondità e passano nell’Atlantico attraverso lo stretto di Gibilterra; le acque dell’oceano, più leggere entrano nel Mediterraneo muovendosi in superficie. Le correnti marine assicurano il trasporto del calore a tutte le acque, favoriscono il rimescolamento delle sostanze nutritive e ne regolano il clima. Le correnti sono dovute al diverso riscaldamento delle acque e all’azione dei venti costanti. Quando si parla di acque continentali ci si riferisce alle acque interne, generalmente dolci, che scorrono sulla superficie terrestre o nel sottosuolo, formando laghi, corsi d'acqua e falde sotterranee. Di tutta l'acqua presente sulla Terra solo il 3% è costituito da acqua dolce, per la maggior parte imprigionata nei ghiacciai delle calotte polari o in falde profonde. L'uomo può, perciò, disporre di una quantità minima di acqua pari allo 0,26% dell'intera massa d'acqua dolce. UN FIUME È UN CORSO D’ ACQUA PERENNE PERCHÉ NON SI PROSCIUGA MAI COMPLETAMENTE; I TORRENTI INVECE, TRASPORTANO QUANTITÀ VARIABILI DI ACQUA E PER UN CERTO PERIODO DELL’ANNO RIMANGONO A SECCO. IL FIUME PRENDE ORIGINE DALLA SORGENTE E TERMINA CON LA FOCE, ZONA IN CUI SBOCCA IN UN ALTRO CORPO IDRICO. I FIUMI POSSONO: • SFOCIARE IN MARE • CONFLUIRE IN ALTRI FIUMI DI CUI DIVENTANO AFFLUENTI • SBOCCARE IN UN LAGO DI CUI DIVENTANO IMMISSARI ELEMENTI DI UN FIUME ORIGINE FOCE LETTO SPONDE IL PUNTO O ORIGINE DA CUI NASCE UN FIUME SI CHIAMA SORGENTE. CI POSSONO ESSERE UNA O PIÙ SORGENTI, DA CUI L’ACQUA COMINCIA A SCENDERE VERSO IL BASSO SEGUENDO UN SOLCO NEL TERRENO( SOLCO CHE L’ACQUA STESSA SCORRENDO FA DIVENTARE PIÙ PROFONDO E PIÙ LARGO). CI PUÒ ESSERE ANCHE UN GHIACCIAIO CHE SCIOGLIENDOSI NELLA STAGIONE CALDA FORMA UN TORRENTE, OPPURE LE STESSE PIOGGE SCORRENDO NEL TERRENO SI RACCOLGONO IN FONDO ALLE PENDICI. E INFINE ANCHE UN LAGO PUÒ SCARICARE L’ACQUA CHE NON RIESCE A CONTENERE. IL LETTO O ALVEO DI UN FIUME È LATERALMENTE DELIMITATO DAGLI ARGINI. LE SPONDE O RIVE SONO LE STRISCE DI TERRENO CHE FIANCHEGGIANO UN FIUME. LA FOCE È IL PUNTO IN CUI SBOCCA UN CORSO D’ ACQUA, GETTANDOSI IN UN LAGO, NEL MARE O IN UN ALTRO CORSO D’ ACQUA. LA FOCE PUÒ ESSERE: • A DELTA, QUANDO SI DIVIDE IN PIÙ RAMI CHE SI GETTANO NEL MARE APRENDOSI A VENTAGLIO; • A ESTUARIO, QUANDO IL FIUME SI ALLARGA AD IMBUTO E L’ACQUA DEL MARE VI PENETRA PER EFFETTO DELL’ ALTA MAREA. ELEMENTI DI UN FIUME ACQUA BACINO IDROGRAFICO LUNGHEZZA VELOCITA’ REGIME PORTATA L’ACQUA, DA CUI TRAE ORIGINE UN FIUME, PUÒ PROVENIRE DA SORGENTI DI MONTAGNA COME ANCHE DI PIANURA, DALLA FUSIONE DELLE NEVI E DALLO SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI, DALLA CONDENSAZIONE DELL’UMIDITA’ ATMOSFERICA E DALLE ACQUE DILAVANTI. LA LUNGHEZZA È DATA DALLA DISTANZA DALLA SORGENTE ALLA FOCE. I FIUMI DI MAGGIORE LUNGHEZZA DELLA TERRA : 1. Nilo ( Africa) - 6.695 km 2. Rio delle Amazzoni (America meridionale) - 6.400 km 3. Chang Jiang (Asia) - 6.300 km 4. Mississippi - Missouri (America settentrionale) - 5.970 km 5. Huang He (Asia) - 5.464 km LA VELOCITÀ DI UN FIUME È DATA DAL NUMERO DI METRI PERCORSI DALL’ACQUA IN UN DATO INTERVALLO DI TEMPO. La velocità è proporzionale alla pendenza del letto e alla quantità dell’acqua. alle sponde e sul fondo è minore che negli altri punti; raggiunge il suo massimo valore nella parte centrale, al di sotto della superficie. IL REGIME DI UN FIUME È DETERMINATO DALLE VARIAZIONI DI PORTATA, CHE È MASSIMA NEI PERIODI DI PIENA, MINIMA IN QUELLI DI MAGRA. LA PORTATA È DETERMINATA DALLA QUANTITÀ D’ ACQUA ( MISURATA IN METRI CUBI) CHE PASSA IN UN SECONDO ATTRAVERSO UNA DATA SEZIONE VERTICALE DEL FIUME. IL BACINO IDROGRAFICO È DATO DAL TERRITORIO CHE PER LE CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E DI PENDENZA PERMETTE ALLE SUE ACQUE DI ALIMENTARE IL FIUME. I LAGHI SONO MASSE D’ ACQUA CHE OCCUPANO DEPRESSIONI NATURALI E VENGONO CLASSIFICATI IN BASE ALLA LORO ORIGINE. TIPO ORIGINE FORMA ESEMPI GLACIALI Occupano conche che sono state scavate dall’azione erosiva di ghiacciai successivamente ritiratisi Allungata Garda, Iseo, Maggiore TETTONICI Occupano depressioni originate da fratture della crosta terrestre in seguito a movimenti tettonici Allungata e stretta, sono generalme nte molto profondi Bajkal, mar Morto, Vittoria VULCANICI Occupano le caldere (cavità circolari formatesi per sprofondamento del camino vulcanico) di antichi vulcani ormai spenti Circolare Albano, Bracciano, Bolsena DI SBARRAMENTO NATURALI E ARTIFICIALI La loro origine è dovuta alla presenza di un ostacolo come ad esempio una frana o depositi morenici o la costruzione di una diga che ostruiscano una valle impedendo il naturale deflusso delle acque di un fiume Variabile Lago di Alleghe nel Veneto originatosi per una frana nel 1771. Lago Nasser in Egitto creatosi per la costruzione, lungo il Nilo, della diga di Assuan RELITTI Rappresentano ciò che rimane di un antico mare Variabile Mar Caspio L’ALIMENTAZIONE DEI LAGHI PUÒ ESSERE DOVUTA: • AD UNA SORGENTE SOTTERRANEA • AD UN FIUME (IMMISSARIO) • AD ACQUA PIOVANA. MENTRE IL DEFLUSSO DELLE ACQUE PUÒ AVVENIRE: • TRAMITE UN FIUME (EMISSARIO) • PER PENETRAZIONE NEL SOTTOSUOLO • PER EVAPORAZIONE. I GHIACCIAI SONO MASSE D’ ACQUA ALLO STATO SOLIDO CHE SI MUOVONO SOTTO LA SPINTA DEL PROPRIO PESO. ESSI SI FORMANO AL DI SOPRA DEL LIMITE DELLE NEVI PERENNI CHE INDICA L’ALTITUDINE AL DI SOPRA DELLA QUALE LA NEVE CADUTA NELLA STAGIONE FREDDA NON SI SCIOGLIE COMPLETAMENTE DURANTE LA STAGIONE CALDA. SI POSSONO DISTINGUERE TRE PRINCIPALI TIPI DI GHIACCIAI: ALPINI, CONTINENTALI E MARINI. Nei ghiacciai alpini la zona di accumulo della neve, detta circo o bacino collettore, è una conca tra le cime delle montagne al di sopra del limite delle nevi perenni, per effetto della forza di gravità il ghiaccio tende a scivolare verso valle formando una o più lingue glaciali. Lungo la parte terminale della lingua: fronte del ghiacciaio, si verifica la fusione del ghiaccio. Durante lo scivolamento si formano nel ghiaccio delle fratture dette crepacci. Muovendosi il ghiacciaio trascina detriti che vanno a costituire accumuli detti morene. I ghiacciai continentali sono vaste distese di ghiaccio, spesso anche alcuni chilometri, che attualmente ricoprono gran parte della Groenlandia e l’Antartide. Le lingue di ghiaccio giungono fino al mare dove, per effetto del moto ondoso, alcuni blocchi si staccano formando gli iceberg che possono andare alla deriva anche per lunghe distanze prima di fondere completamente. Diversa origine hanno invece i ghiacciai marini, prodotti dalla solidificazione dell’acqua di mare che si verifica quando in superficie l’acqua raggiunge la temperatura di –2°c. Si forma allora la banchisa, una coltre di ghiaccio spessa circa 2 m che può essere permanente o stagionale; spesso la banchisa si frantuma in grandi blocchi di ghiaccio mobile: il pack. I più grandi depositi di acqua sono quelli nascosti sottoterra. L’acqua piovana, che in parte scorre sul terreno e in parte evapora, penetra nel sottosuolo, soprattutto dove le rocce sono ricche di fratture e hanno una struttura porosa che le rende permeabili. In questo caso l’acqua scende in profondità, fino a raggiungere strati di roccia più dura e compatta, impermeabile, sui quali scorre. Si formano così le “falde freatiche”, ben protette dall’aria e dagli inquinamenti. Occorrono mesi, o anni, prima che l’acqua delle falde freatiche trovi una via d’uscita verso l’esterno: si forma così una sorgente, preziosa fonte di acqua pulita. I POZZI ARTESIANI SONO POZZI DOVE L’ACQUA PUÒ RISALIRE FINO IN SUPERFICIE; PRENDONO IL NOME DA UNA REGIONE FRANCESE, L’ARTOIS, DOVE SONO DIFFUSI. L’ACQUA DELLA FALDA ESERCITA UNA PRESSIONE SUGLI STRATI ROCCIOSI PROFONDI E SPINGE L’ACQUA CHE ZAMPILLA SPONTANEAMENTE DALL’APERTURA DEL CONDOTTO. IN ITALIA SI CHIAMANO “MODENESI” PERCHÉ CE NE SONO MOLTI NELLA PROVINCIA DI MODENA. VOCABOLARIO DELLE ACQUE SOTTERRANEE •LA PERMEABILITÀ DI UNA ROCCIA È UN DATO CHE CI INDICA CON QUANTA FACILITÀ L’ACQUA L’ATTRAVERSA. • LA VELOCITÀ DI SCORRIMENTO DI UNA FALDA PUÒ VARIARE DA QUALCHE MILLIMETRO A QUALCHE METRO AL GIORNO, A SECONDA DELLA NATURA DELLE ROCCE FRA CUI SCORRE L’ACQUA. • LA POROSITÀ È LA QUANTITÀ DI ACQUA CHE UNA ROCCIA PUÒ CONTENERE: 1 METRO CUBO DI SABBIA PUÒ CONTENERE FRA I SUOI GRANELLI DA 200 A 400 LITRI DI ACQUA. • LE RISORGIVE SONO ACQUE PENETRATE IN UN TERRENO PERMEABILE FATTO DI CIOTTOLI O SABBIE GROSSOLANE CHE RISORGONO PIÙ IN BASSO. LE SORGENTI SONO FONTI D’ ACQUA CHE ESCE DAL SOTTOSUOLO DOPO ESSERE STATA ASSORBITA DAL TERRENO DURANTE LE PIOGGE E AVER PERCORSO UN TRATTO SOTTO TERRA. LE SORGENTI POSSONO ESSERE: - PERENNI, CIOÈ TUTTO L’ANNO; - STAGIONALI O INTERMITTENTI, IN RAPPORTO ALLE PIOGGE. UNA SORGENTE A SECONDA LA COMPOSIZIONE CHIMICA DELL’ACQUA E DELLA TEMPERATURA VIENE CLASSIFICATA IN: • MINERALE, SE L’ACQUA CONTIENE SOSTANZE MINERALI; • TERMALE, SE L’ACQUA HA UNA TEMPERATURA SUPERIORE A QUELLA DEL SUOLO CIRCOSTANTE; • TERMOMINERALE, SE LA SORGENTE TERMALE È ANCHE MINERALIZZATA; • SOTTOMARINA, QUANDO L’ACQUA SGORGA DAL FONDO MARINO; • SUBALVEARE, SE SI MANIFESTA NELL’ALVEO O LETTO DEI CORSI D’ ACQUA. LA LEGGENDA DI ACI E GALATEA Aci figlio di Fauno e di una ninfa del Simeto, si innamorò perdutamente della ninfa Galatea. Galatea poverina, era una ninfa disperata perché amata anche dal Ciclope Polifemo, il quale per amore smise di gettare enormi sassi alle navi che transitavano lungo la sua costa. Un giorno, il Ciclope, preso dalla frenesia di vedere la sua amata Galatea, si mise a cercarla per tutto il bosco che conosceva molto bene. Quale non fu la sua ira nel vedere da lontano Galatea nelle braccia di Aci. Galatea impaurita si tuffò sott'acqua, nel mare lì vicino, Aci si diede alla fuga ma il Ciclope non esitò a colpirlo con degli enormi massi che lo ferirono a morte. Gli dei impietositi dalle grida e dal lamento di Galatea, trasformarono il sangue che usciva dalle vene di Aci agonizzante, in acqua che successivamente si trasformò in fiume. LA LEGGENDA DELLA FONTE DI ARETUSA Aretusa era una delle ninfe che stavano nell'Acaia (Grecia). Era ritenuta una ninfa bella, sebbene non avesse mai aspirato ad avere la fama d'essere bella, anzi arrossiva delle sue doti fisiche, e, se piaceva se ne faceva una colpa. Un giorno mentre tornava stanca dalla foresta di Stinfàlo, si fermò nella riva di un fiume, trasparente fino al fondo, tanto che attraverso l'acqua si poteva contare tutti i sassolini. Desiderosa di farsi un bagno, si spogliò, e appese i molli veli a un ramo pendente di salice. Mentre batteva e traeva a se l'acqua guizzando in mille modi, sentì venire da sotto i gorghi uno strano bisbiglio ed atterrita risalì sulla sponda opposta. - Dove vai così in fretta, Aretusa? - gli chiedeva con voce roca Alfeo, il fiume su cui Aretusa si stava rinfrescando. Aretusa, impaurita, iniziò a correre senza vestiti addosso. Alfeo prese le sembianze umane, e iniziò a seguirla.Dopo tanto correre, Aretusa non c'è la fece più, così chiese aiuto alla dea Diana, la quale commossa la aiutò coprendola con una nube. LA LEGGENDA DI SCILLA Glauco, trasformatosi metà pesce e metà uomo dopo aver mangiato dell'erba in un'isola incantata e divenuto un nuovo dio marino, si innamorò di Scilla, figlia di Crateide, la quale si aggirava per le spiagge di Zancle (Messina) dove abitava presso una caletta. Scilla spaventata da Glauco che cercava di fargli la corte, scappò rifiutandolo. Glauco disperato, si rivolse a Circe raccontandogli tutto. Ma Circe dal canto suo, si era innamorata di lui e invece di aiutarlo iniziò a fargli la corte. Glauco fermo nelle sue intenzioni la respinse. Circe avvilita e infuriata, volle vendicarsi di Scilla trasformandola in un mostro con i fianchi circondati da corpi e musi di cani. Scilla dolente della sua orrenda trasformazione, alla prima occasione sfogò il suo odio per Circe privando Ulisse dei suoi compagni mentre transitava dallo stretto con la sua nave. Più tardi avrebbe inghiottito anche le navi di Enea se prima non fosse stata trasformata in scoglio, in una roccia che sporge ancora sul mare.