Conchiglia
Sta sulla rena del mare
una conchiglia lucente. !
Nessuno se ne accorge:
è come non esistesse.
Ma il bimbo che la vede
la prende in mano, e la tiene
come fosse un tesoro.
E dice grazie al mare.
G. Serafini
Piante e animali, organismi microscopici o esseri umani, tutti abbiamo bisogno
dell’acqua per vivere.
Fra gli esseri viventi, alcuni vivono nell’acqua, altri
fuori dall’acqua, ma ognuno vive grazie all’acqua. E
l’acqua costituisce mediamente dal 60 all’80% di un
organismo vivente.
Alcune gocce di pioggia in un suolo desertico
sono sufficienti perché possano germogliare in
poche ore foglioline e fiori.
L’Ichtyostega è certo che sia stato il
primo animale che abbia abbandonato
l’oceano per vivere sulla terraferma:
questo accadeva circa 380 milioni di
anni fa!
Molti animali che vivono e respirano nell’aria
ritornano in acqua per riprodursi: è il caso di
insetti come le libellule o le zanzare, così
come le rane e i rospi. Questi ultimi
depongono uova da cui si sviluppano i girini.
Completata la metamorfosi, l’animale adulto
esce dall’acqua.
Noi viviamo sulla terraferma e respiriamo
l’ossigeno presente nell’aria. Tuttavia la vita
di ognuno di noi ha inizio nell’acqua. Nel
ventre della mamma, eravamo immersi nel
liquido amniotico, una sacca d’acqua che
abbiamo lasciato solo al momento della
nascita.
Ciò che contraddistingue la Terra dagli altri pianeti è la presenza dei mari e degli oceani.
Le immagini inviate dai satelliti mostrano la Terra come un pianeta "azzurro" poiché
ricoperto per due terzi della sua superficie da gigantesche masse d’acqua.
L’insieme di tutti gli
ambienti
terrestri
dove si trova l’acqua,
in fase liquida, solida
e gassosa, è definito
con
il
termine
idrosfera..
Fanno quindi parte dell'idrosfera gli oceani, i mari, i fiumi,
i laghi, i ghiacciai e le acque sotterranee. Il 94%
dell'idrosfera è costituito da acqua salata. Il restante 6%
è costituito da: acqua sotterranea, per circa il 4,3%;
ghiaccio - sotto forma di calotte polari e ghiacciai, per
circa l'1,7%; laghi, fiumi e acqua dispersa nell'atmosfera
rappresentano soltanto lo 0,03%.
L'acqua circola continuamente:
dal suolo, dagli oceani e dai
mari
evapora
e
sale
nell'atmosfera. Qui dà origine a
differenti formazioni di nubi e
ricade a terra come pioggia o,
se la temperatura lo consente,
come neve.
Anche in superficie circola
continuamente, attraverso i
fiumi e i laghi, o infiltrandosi
sottoterra, dove fluisce e talora
provoca curiosi fenomeni come
la formazione di grotte o di
geyser.
In generale, l’idrosfera può essere divisa in due ambienti differenti: i bacini d’acqua
salata (mari e oceani) e quelli di acqua dolce. La principale caratteristica che differenzia i
bacini d’acqua salata da quelli d’acqua dolce è il loro elevato contenuto salino (o salinità),
in media pari a 35 grammi in un litro.
BACINI DI ACQUA DOLCE O ACQUE CONTINENTALI SI SUDDIVIDONO IN :
- ACQUE SUPERFICIALI (FIUMI, LAGHI, LAGUNE, PALUDI);
- ACQUE SOTTERRANEE (FALDE PROFONDE, FALDE SUPERFICIALI E SORGENTI).
L’acqua ha una forza modellante
capace di
modificare il territorio sia esso marino, fluviale o dei
laghi.
Il mare con il suo moto ondoso, con le maree e le
correnti esercita un’intensa azione modificatrice delle
coste, che porta o all’erosione e conseguentemente
ad un arretramento della costa o ad un accumulo di
materiale e quindi all’invasione della terra sul mare.
La costa è la striscia di terra che separa
le terre emerse dai bacini marini od
oceanici: si tratta di un bordo, di una
zona limite che è in parte sommersa
d’acqua e in parte emersa.
Le
coste si dividono in deposite e rocciose.
Le coste rocciose sono più compatte e
scoscese: sono costituite da rocce e il loro
aspetto dipende dall’erosione delle acque
marine.
Le coste deposite sono basse,
poco inclinate e formate per la
maggior parte da sedimenti
non compatti: sabbia, ciottoli,
ghiaia.
L’acqua, correndo veloce dall’alto delle montagne verso il mare, erode e incide tutto
quello che trova sul suo cammino: strappa al terreno granelli e pezzetti di roccia e li porta
con sé nella sua corsa, sia quelli più leggeri, come la sabbia, l’argilla o il fango che sta in
sospensione, sia quelli più grossi e pesanti, come i sassi e la ghiaia, che rotolano sul
fondo.
L'oceano è una vasta distesa d'acqua salata.
Secondo
la
definizione
del
1953
dell'International Hydrographic Bureau, Comitato
idrografico internazionale, vi è un oceano diviso
in tre bacini:
Oceano Pacifico, 179.700.000km²
Oceano Atlantico, 106.100.000 km²
Oceano Indiano, 74.900.000 km²
In questi si possono individuare mari
mediterranei e mari marginali. Alcuni autori
anglosassoni considerano come oceano anche il
Mare Glaciale Artico (con il nome di "Oceano
Artico") e l'insieme dei mari che costeggiano
l'Antartide (con il nome di Oceano Antartico).
L'oceano ricopre il 70% della superficie
terrestre, ovvero 360.700.000 di km².
LE CARATTERISTICHE DELLE ACQUE OCEANICHE
Nelle acque oceaniche sono disciolte diverse sostanze, sotto forma di sali e gas, la cui
presenza è fondamentale per la vita in questi ambienti. Da un litro di acqua di mare si
possono estrarre 35 grammi di sali, dei quali il più abbondanti è il cloruro di sodio (il sale
da cucina). I principali gas disciolti nelle acque sono il biossido di carbonio, l'ossigeno,
l'azoto, il metano ed il solfuro di idrogeno; essi provengono dall'atmosfera e dall'attività
degli organismi marini. Tra questi gas il più importante è l'ossigeno, poiché dalla sua
concentrazione dipende la sopravvivenza della vita acquatica. La quantità di ossigeno
presente nell'acqua dipende dalla temperatura: più l'acqua è fredda, maggiore è la
concentrazione di ossigeno.
Le acque oceaniche sono in continuo movimento a causa del moto ondoso, delle maree e
delle correnti. Tra questi movimenti il più importante è determinato dalle correnti,
spostamenti per lunghe distanze di grandi masse d'acqua. Esse sono causate
principalmente dai venti dominanti che spirano sulle acque oceaniche (alisei, monsoni) ma
anche dalle differenze di densità dell'acqua, causata dalla maggiore o minore salinità o
temperatura.
Le principali caratteristiche delle acque marine sono:
SALINITA’
TEMPERATURA
GAS DISCIOLTI
LUMINOSITA’
SALINITA’
L’acqua marina è salata e amara.
Questa sua caratteristica è dovuta alla
qualità e alla quantità dei sali in essa
disciolti: essa ne contiene in media 35
grammi per Kg, di cui 27 g di cloruro di
sodio o sale da cucina e circa 4 g di
cloruro di magnesio. Altri sali sono il
solfato di magnesio, il solfato di potassio
e il solfato di calcio e tracce di numerose
altre sostanze.
Negli Oceani non vi sono notevoli
variazioni di salinità: nelle zone calde,
essa raggiunge un valore di 37 per mille
mentre nelle zone più fredde scende al
34 per mille.
Nel Mar Rosso, il mare più salato della
Terra, e nel Golfo Persico la salinità
raggiunge il 40 per mille per l’eccessiva
evaporazione e per la mancanza di
apporto di acque da parte dei fiumi,
essendo questi mari circondati da zone
desertiche e terre aridissime.
TEMPERATURA
La
temperatura
oltre
ad
avere
un’importante azione mitigatrice sul clima
delle regione costiere, influenza le
caratteristiche
chimiche
e
fisiche
responsabili
degli
spostamenti
verticali delle masse d’acqua.
Nello strato più superficiale (50-200 metri)
la temperatura è simile a quella
superficiale; nello strato termoclino (2001000 metri) la temperatura diminuisce
rapidamente;
negli
strati
profondi
continua a diminuire ma molto lentamente.
Il termoclino è una superficie importante
per la diffusione degli organismi negli
oceani e rappresenta un ostacolo per
molti animali, piante e alghe tropicali che
necessitano di temperature di 15 – 20°C.
GAS DISCIOLTI
LUMINOSITA’
Nell’acqua del mare sono disciolti anche
dei gas: ossigeno, anidride carbonica e un
po’ di azoto.
Essi sono necessari per la vita degli
organismi nelle acque. L’ossigeno è
presente in quantità elevata in superficie
perché l’acqua è in contatto con
l’atmosfera; ma è anche presente in
profondità dove vivono i sedimenti marini.
La luminosità dipende dalla capacità
della luce di propagarsi nell’acqua e
riesce a illuminare solo la parte
superficiale anche se l’acqua è limpida.
Questa zona viene chiamata zona
fotica (0-200 metri di profondità), dove
si concentra la maggior parte della vita
marina e del fitoplancton.
L’ACQUA DEL MARE È IN CONTINUO MOVIMENTO.
SI POSSONO DISTINGUERE TRE TIPI DI
MOVIMENTI:
• IRREGOLARI (MOTO ONDOSO),
• PERIODICI (MAREE),
• COSTANTI (CORRENTI).
IL MOTO ONDOSO INTERESSA SOLTANTO LA SUPERFICIE IN QUANTO È PROVOCATO
DAL VENTO CHE ESERCITA UNA PRESSIONE SULL’ACQUA CAUSANDO UN’OSCILLAZIONE.
LE MAREE SONO PERIODICHE VARIAZIONI DEL LIVELLO DELLE ACQUE, PROVOCATE
DALL’AZIONE GRAVITAZIONALE DELLA LUNA (DATA LA SUA VICINANZA) E DEL SOLE
(DATE LE SUE DIMENSIONI).
QUANDO LA LUNA PASSA SU DI UN MERIDIANO
TERRESTRE PROVOCA UN SOLLEVAMENTO DELLE
ACQUE (ALTA MAREA), CONTEMPORANEAMENTE
SI
SOLLEVANO
ANCHE
LE
ACQUE
DELL’ANTIMERIDIANO PER L’AZIONE DELLA
FORZA
CENTRIFUGA
PRODOTTA
DALLA
ROTAZIONE ATTORNO AL BARICENTRO DEL
SISTEMA TERRA-LUNA.
NELLE ZONE INTERMEDIE LO SPESSORE DELLE
ACQUE RISULTA DIMINUITO (BASSA MAREA)
PERCHÉ L’ACQUA È RICHIAMATA VERSO LE ZONE
DI ALTA MAREA.
Nell’arco di una giornata, in una stessa località si alternano due alte e due basse
maree. L’intervallo di tempo che intercorre tra una marea e la successiva è di circa 6
ore e 13 minuti e non di sei ore (6 x 4 = 24 ore , durata della rotazione terrestre), ciò è
dovuto al fatto che la Luna non è immobile ma si muove intorno alla Terra (quindi un
osservatore posto in una data località, non riavrà la luna sopra di sé dopo 24 ore ma
dopo 24 ore e 50 minuti).
LE CORRENTI MARINE SONO ENORMI MASSE D’ ACQUA AVENTI TEMPERATURA,
SALINITÀ E DENSITÀ DIVERSA DALL’ACQUA CIRCOSTANTE CHE, COME ENORMI FIUMI, SI
SPOSTANO NEGLI OCEANI SECONDO PRECISE DIREZIONI.
A LIVELLO PLANETARIO SI VENGONO A FORMARE DUE GRANDI CIRCUITI NEI QUALI LE
ACQUE CALDE SI SPOSTANO DALLE ZONE EQUATORIALI VERSO LE ZONE POLARI E ,
VICEVERSA, LE ACQUE FREDDE SI SPOSTANO DALLE ZONE POLARI VERSO LE ZONE
EQUATORIALI.
Il mare Mediterraneo è molto salato rispetto all’Oceano Atlantico, perciò le sue acque sono
più dense. Le masse d’acqua del Mediterraneo scendono in profondità e passano
nell’Atlantico attraverso lo stretto di Gibilterra; le acque dell’oceano, più leggere entrano
nel Mediterraneo muovendosi in superficie.
Le
correnti
marine
assicurano il trasporto del
calore
a
tutte
le
acque,
favoriscono il
rimescolamento
delle
sostanze nutritive e ne
regolano il clima.
Le correnti sono dovute
al diverso riscaldamento
delle acque e all’azione dei
venti costanti.
Quando si parla di acque continentali ci si riferisce alle
acque interne, generalmente dolci, che scorrono sulla
superficie terrestre o nel sottosuolo, formando laghi,
corsi
d'acqua
e
falde
sotterranee.
Di tutta l'acqua presente sulla Terra solo il 3% è
costituito da acqua dolce, per la maggior parte
imprigionata nei ghiacciai delle calotte polari o in falde
profonde.
L'uomo può, perciò, disporre di una quantità minima di
acqua pari allo 0,26% dell'intera massa d'acqua dolce.
UN FIUME È UN CORSO D’ ACQUA PERENNE PERCHÉ NON SI PROSCIUGA MAI
COMPLETAMENTE; I TORRENTI INVECE, TRASPORTANO QUANTITÀ VARIABILI DI
ACQUA E PER UN CERTO PERIODO DELL’ANNO RIMANGONO A SECCO.
IL FIUME PRENDE ORIGINE DALLA SORGENTE
E TERMINA CON LA FOCE, ZONA IN CUI
SBOCCA IN UN ALTRO CORPO IDRICO.
I FIUMI POSSONO:
• SFOCIARE IN MARE
• CONFLUIRE IN ALTRI FIUMI DI CUI
DIVENTANO AFFLUENTI
• SBOCCARE IN UN LAGO DI CUI DIVENTANO IMMISSARI
ELEMENTI DI UN FIUME
ORIGINE
FOCE
LETTO
SPONDE
IL PUNTO O ORIGINE DA CUI NASCE UN FIUME SI CHIAMA SORGENTE.
CI POSSONO ESSERE UNA O PIÙ SORGENTI, DA CUI L’ACQUA COMINCIA A SCENDERE
VERSO IL BASSO SEGUENDO UN SOLCO NEL TERRENO( SOLCO CHE L’ACQUA STESSA
SCORRENDO FA DIVENTARE PIÙ PROFONDO E PIÙ LARGO).
CI PUÒ ESSERE ANCHE UN GHIACCIAIO
CHE SCIOGLIENDOSI NELLA STAGIONE
CALDA FORMA UN TORRENTE, OPPURE
LE STESSE PIOGGE SCORRENDO NEL
TERRENO SI RACCOLGONO IN FONDO
ALLE PENDICI.
E INFINE ANCHE UN LAGO PUÒ
SCARICARE L’ACQUA CHE NON RIESCE A
CONTENERE.
IL LETTO O ALVEO DI UN FIUME È LATERALMENTE DELIMITATO DAGLI ARGINI.
LE SPONDE O RIVE SONO LE STRISCE DI TERRENO CHE FIANCHEGGIANO UN FIUME.
LA FOCE È IL PUNTO IN CUI SBOCCA UN CORSO D’ ACQUA, GETTANDOSI IN UN
LAGO, NEL MARE O IN UN ALTRO CORSO D’ ACQUA.
LA FOCE PUÒ ESSERE:
• A DELTA, QUANDO SI
DIVIDE IN PIÙ RAMI CHE SI
GETTANO NEL MARE
APRENDOSI A VENTAGLIO;
• A ESTUARIO, QUANDO IL
FIUME SI ALLARGA AD
IMBUTO E L’ACQUA DEL MARE
VI PENETRA PER EFFETTO
DELL’ ALTA MAREA.
ELEMENTI DI UN FIUME
ACQUA
BACINO
IDROGRAFICO
LUNGHEZZA
VELOCITA’
REGIME
PORTATA
L’ACQUA, DA CUI TRAE ORIGINE UN FIUME, PUÒ PROVENIRE DA SORGENTI DI
MONTAGNA COME ANCHE DI PIANURA, DALLA FUSIONE DELLE NEVI E DALLO
SCIOGLIMENTO DEI GHIACCIAI, DALLA CONDENSAZIONE DELL’UMIDITA’ ATMOSFERICA
E DALLE ACQUE DILAVANTI.
LA LUNGHEZZA È DATA DALLA DISTANZA DALLA SORGENTE ALLA FOCE.
I FIUMI DI MAGGIORE LUNGHEZZA DELLA TERRA :
1.
Nilo ( Africa) - 6.695 km
2.
Rio delle Amazzoni (America meridionale) - 6.400 km
3.
Chang Jiang (Asia) - 6.300 km
4.
Mississippi - Missouri (America settentrionale) - 5.970 km
5.
Huang He (Asia) - 5.464 km
LA VELOCITÀ DI UN FIUME È DATA DAL
NUMERO DI METRI PERCORSI DALL’ACQUA
IN UN DATO INTERVALLO DI TEMPO.
La velocità è proporzionale alla pendenza del letto
e alla quantità dell’acqua. alle sponde e sul fondo
è minore che negli altri punti; raggiunge il suo
massimo valore nella parte centrale, al di sotto
della superficie.
IL REGIME DI UN FIUME È DETERMINATO DALLE VARIAZIONI DI PORTATA,
CHE È MASSIMA NEI PERIODI DI PIENA, MINIMA IN QUELLI DI MAGRA.
LA PORTATA È DETERMINATA DALLA QUANTITÀ D’ ACQUA ( MISURATA IN
METRI CUBI) CHE PASSA IN UN SECONDO ATTRAVERSO UNA DATA SEZIONE
VERTICALE DEL FIUME.
IL BACINO IDROGRAFICO È DATO DAL TERRITORIO CHE PER LE
CARATTERISTICHE MORFOLOGICHE E DI PENDENZA PERMETTE ALLE SUE
ACQUE DI ALIMENTARE IL FIUME.
I LAGHI SONO MASSE D’ ACQUA CHE OCCUPANO DEPRESSIONI NATURALI E VENGONO
CLASSIFICATI IN BASE ALLA LORO ORIGINE.
TIPO
ORIGINE
FORMA
ESEMPI
GLACIALI
Occupano conche che sono
state scavate dall’azione
erosiva
di
ghiacciai
successivamente ritiratisi
Allungata
Garda, Iseo, Maggiore
TETTONICI
Occupano
depressioni
originate da fratture della
crosta terrestre in seguito a
movimenti tettonici
Allungata
e stretta,
sono
generalme
nte molto
profondi
Bajkal, mar Morto,
Vittoria
VULCANICI
Occupano
le
caldere
(cavità circolari formatesi
per sprofondamento del
camino
vulcanico)
di
antichi
vulcani
ormai
spenti
Circolare
Albano, Bracciano,
Bolsena
DI SBARRAMENTO
NATURALI E
ARTIFICIALI
La loro origine è dovuta
alla presenza di un ostacolo
come ad esempio una frana
o depositi morenici o la
costruzione di una diga che
ostruiscano
una
valle
impedendo il naturale
deflusso delle acque di un
fiume
Variabile
Lago di Alleghe nel
Veneto originatosi per
una frana nel 1771.
Lago Nasser in Egitto
creatosi per la
costruzione, lungo il
Nilo, della diga di
Assuan
RELITTI
Rappresentano ciò che
rimane di un antico mare
Variabile
Mar Caspio
L’ALIMENTAZIONE DEI LAGHI PUÒ ESSERE DOVUTA:
• AD UNA SORGENTE SOTTERRANEA
• AD UN FIUME (IMMISSARIO)
• AD ACQUA PIOVANA.
MENTRE IL DEFLUSSO DELLE ACQUE PUÒ AVVENIRE:
•
TRAMITE UN FIUME (EMISSARIO)
•
PER PENETRAZIONE NEL SOTTOSUOLO
•
PER EVAPORAZIONE.
I GHIACCIAI SONO MASSE D’ ACQUA ALLO
STATO SOLIDO CHE SI MUOVONO SOTTO LA
SPINTA DEL PROPRIO PESO.
ESSI SI FORMANO AL DI SOPRA DEL LIMITE
DELLE
NEVI
PERENNI
CHE
INDICA
L’ALTITUDINE AL DI SOPRA DELLA QUALE LA
NEVE CADUTA NELLA STAGIONE FREDDA
NON
SI
SCIOGLIE
COMPLETAMENTE
DURANTE LA STAGIONE CALDA.
SI POSSONO DISTINGUERE TRE PRINCIPALI TIPI DI GHIACCIAI: ALPINI, CONTINENTALI
E MARINI.
Nei ghiacciai alpini la zona di accumulo della
neve, detta circo o bacino collettore, è una
conca tra le cime delle montagne al di sopra del
limite delle nevi perenni, per effetto della forza
di gravità il ghiaccio tende a scivolare verso valle
formando una o più lingue glaciali.
Lungo la parte terminale della lingua: fronte del
ghiacciaio, si verifica la fusione del ghiaccio.
Durante lo scivolamento si formano nel ghiaccio
delle fratture dette crepacci.
Muovendosi il ghiacciaio trascina detriti che
vanno a costituire accumuli detti morene.
I ghiacciai continentali sono vaste distese di ghiaccio,
spesso anche alcuni chilometri, che attualmente ricoprono
gran parte della Groenlandia e l’Antartide.
Le lingue di ghiaccio giungono fino al mare dove, per
effetto del moto ondoso, alcuni blocchi si staccano
formando gli iceberg che possono andare alla deriva anche
per lunghe distanze prima di fondere completamente.
Diversa origine hanno invece i ghiacciai marini,
prodotti dalla solidificazione dell’acqua di mare
che si verifica quando in superficie l’acqua
raggiunge la temperatura di –2°c.
Si forma allora la banchisa, una coltre di ghiaccio
spessa circa 2 m che può essere permanente o
stagionale; spesso la banchisa si frantuma in
grandi blocchi di ghiaccio mobile: il pack.
I più grandi depositi di acqua sono
quelli nascosti sottoterra.
L’acqua piovana, che in parte scorre
sul terreno e in parte evapora,
penetra nel sottosuolo, soprattutto
dove le rocce sono ricche di fratture
e hanno una struttura porosa che le
rende permeabili.
In questo caso l’acqua scende in
profondità, fino a raggiungere strati
di roccia più dura e compatta,
impermeabile, sui quali scorre. Si
formano così le “falde freatiche”,
ben protette dall’aria e dagli
inquinamenti.
Occorrono mesi, o anni, prima che l’acqua delle
falde freatiche trovi una via d’uscita verso
l’esterno: si forma così una sorgente, preziosa
fonte di acqua pulita.
I POZZI ARTESIANI
SONO POZZI
DOVE L’ACQUA PUÒ RISALIRE FINO IN
SUPERFICIE; PRENDONO IL NOME DA
UNA REGIONE FRANCESE, L’ARTOIS,
DOVE SONO DIFFUSI. L’ACQUA DELLA
FALDA ESERCITA UNA PRESSIONE
SUGLI STRATI ROCCIOSI PROFONDI E
SPINGE L’ACQUA CHE ZAMPILLA
SPONTANEAMENTE
DALL’APERTURA
DEL CONDOTTO.
IN ITALIA SI CHIAMANO “MODENESI”
PERCHÉ CE NE SONO MOLTI NELLA
PROVINCIA DI MODENA.
VOCABOLARIO DELLE ACQUE SOTTERRANEE
•LA PERMEABILITÀ DI UNA ROCCIA È UN DATO CHE CI INDICA CON QUANTA FACILITÀ
L’ACQUA L’ATTRAVERSA.
• LA VELOCITÀ DI SCORRIMENTO DI UNA FALDA PUÒ VARIARE DA QUALCHE
MILLIMETRO A QUALCHE METRO AL GIORNO, A SECONDA DELLA NATURA DELLE ROCCE
FRA CUI SCORRE L’ACQUA.
• LA POROSITÀ È LA QUANTITÀ DI ACQUA CHE UNA ROCCIA PUÒ CONTENERE: 1 METRO
CUBO DI SABBIA PUÒ CONTENERE FRA I SUOI GRANELLI DA 200 A 400 LITRI DI ACQUA.
• LE RISORGIVE SONO ACQUE PENETRATE IN UN TERRENO PERMEABILE FATTO DI
CIOTTOLI O SABBIE GROSSOLANE CHE RISORGONO PIÙ IN BASSO.
LE SORGENTI
SONO FONTI D’ ACQUA CHE ESCE DAL SOTTOSUOLO DOPO ESSERE STATA
ASSORBITA DAL TERRENO DURANTE LE PIOGGE E AVER PERCORSO UN TRATTO
SOTTO TERRA.
LE SORGENTI POSSONO ESSERE:
- PERENNI, CIOÈ TUTTO L’ANNO;
- STAGIONALI O INTERMITTENTI, IN RAPPORTO ALLE PIOGGE.
UNA SORGENTE A SECONDA LA COMPOSIZIONE
CHIMICA DELL’ACQUA E DELLA TEMPERATURA
VIENE CLASSIFICATA IN:
• MINERALE, SE L’ACQUA CONTIENE SOSTANZE
MINERALI;
• TERMALE, SE L’ACQUA HA UNA TEMPERATURA
SUPERIORE A QUELLA DEL SUOLO CIRCOSTANTE;
• TERMOMINERALE, SE LA SORGENTE TERMALE È
ANCHE MINERALIZZATA;
• SOTTOMARINA, QUANDO L’ACQUA SGORGA DAL
FONDO MARINO;
• SUBALVEARE, SE SI MANIFESTA NELL’ALVEO O
LETTO DEI CORSI D’ ACQUA.
LA LEGGENDA DI ACI E GALATEA
Aci figlio di Fauno e di una ninfa del Simeto, si
innamorò perdutamente della ninfa Galatea.
Galatea poverina, era una ninfa disperata perché
amata anche dal Ciclope Polifemo, il quale per
amore smise di gettare enormi sassi alle navi che
transitavano lungo la sua costa.
Un giorno, il Ciclope, preso dalla frenesia di
vedere la sua amata Galatea, si mise a cercarla
per tutto il bosco che conosceva molto bene.
Quale non fu la sua ira nel vedere da lontano
Galatea nelle braccia di Aci.
Galatea impaurita si tuffò sott'acqua, nel mare lì
vicino, Aci si diede alla fuga ma il Ciclope non
esitò a colpirlo con degli enormi massi che lo
ferirono a morte.
Gli dei impietositi dalle grida e dal lamento di
Galatea, trasformarono il sangue che usciva dalle
vene di Aci agonizzante, in acqua che
successivamente si trasformò in fiume.
LA LEGGENDA DELLA FONTE DI ARETUSA
Aretusa era una delle ninfe che stavano nell'Acaia
(Grecia). Era ritenuta una ninfa bella, sebbene
non avesse mai aspirato ad avere la fama
d'essere bella, anzi arrossiva delle sue doti
fisiche, e, se piaceva se ne faceva una colpa.
Un giorno mentre tornava stanca dalla foresta di
Stinfàlo, si fermò nella riva di un fiume,
trasparente fino al fondo, tanto che attraverso
l'acqua si poteva contare tutti i sassolini.
Desiderosa di farsi un bagno, si spogliò, e appese
i molli veli a un ramo pendente di salice.
Mentre batteva e traeva a se l'acqua guizzando in
mille modi, sentì venire da sotto i gorghi uno
strano bisbiglio ed atterrita risalì sulla sponda
opposta. - Dove vai così in fretta, Aretusa? - gli
chiedeva con voce roca Alfeo, il fiume su cui
Aretusa si stava rinfrescando. Aretusa, impaurita,
iniziò a correre senza vestiti addosso. Alfeo prese
le sembianze umane, e iniziò a seguirla.Dopo
tanto correre, Aretusa non c'è la fece più, così
chiese aiuto alla dea Diana, la quale commossa la
aiutò coprendola con una nube.
LA LEGGENDA DI SCILLA
Glauco, trasformatosi metà pesce e metà
uomo dopo aver mangiato dell'erba in
un'isola incantata e divenuto un nuovo dio
marino, si innamorò di Scilla, figlia di
Crateide, la quale si aggirava per le
spiagge di Zancle (Messina) dove abitava
presso una caletta.
Scilla spaventata da Glauco che cercava di
fargli la corte, scappò rifiutandolo. Glauco
disperato, si rivolse a Circe raccontandogli
tutto. Ma Circe dal canto suo, si era
innamorata di lui e invece di aiutarlo iniziò
a fargli la corte. Glauco fermo nelle sue
intenzioni la respinse.
Circe avvilita e infuriata, volle vendicarsi di
Scilla trasformandola in un mostro con i
fianchi circondati da corpi e musi di cani.
Scilla
dolente
della
sua
orrenda
trasformazione, alla prima occasione sfogò
il suo odio per Circe privando Ulisse dei
suoi compagni mentre transitava dallo
stretto con la sua nave.
Più tardi avrebbe inghiottito anche le navi
di Enea se prima non fosse stata
trasformata in scoglio, in una roccia che
sporge ancora sul mare.