Giuseppe Ruffo Fisica: lezioni e problemi Unità D8 - I principi della dinamica 1. Il primo principio della dinamica 2. Il secondo principio della dinamica 3. Il terzo principio della dinamica 4. Alcune applicazioni dei tre principi 5. Il moto oscillatorio 6. La forza centripeta 7. La forza gravitazionale 8. Il moto dei satelliti Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 2 Lezione 1 - Il primo principio della dinamica Tutti i corpi sono inerti, cioè rimangono nel loro stato di quiete o di moto finché non interviene una forza Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 3 Lezione 1 - Il primo principio della dinamica Aristotele (IV secolo a.C.): lo stato naturale dei corpi è la quiete; per mantenere costante la velocità di un corpo è necessaria una forza. Galileo (XVII secolo d.C.): l’applicazione di un forza per mantenere in movimento un corpo è necessaria per vincere l’attrito. In assenza di attrito i corpi continuerebbero a muoversi di moto rettilineo uniforme senza necessità di applicare forze Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 4 Lezione 1 - Il primo principio della dinamica Esperimento di Galileo - La pallina scende rotolando lungo il piano inclinato a sinistra e risale quello di destra fino a fermarsi. - Più diminuisce l’inclinazione del secondo piano inclinato, più a lungo si muove la pallina e più lentamente perde velocità. - Idealmente, su un piano orizzontale privo di attrito, la pallina si muoverebbe indefinitamente con velocità costante Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 5 Lezione 1 - Il primo principio della dinamica Primo principio della dinamica (principio di inerzia) Un corpo rimane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme, finché non interviene una causa esterna (una forza) a variare il suo stato Inerzia: tendenza di un corpo a mantenere invariato il suo stato di moto (o di quiete). Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 6 Lezione 1 - Il primo principio della dinamica Dispositivi per eliminare gli attriti in laboratorio Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 7 Lezione 1 - Il primo principio della dinamica Sistema di riferimento inerziale: sistema di riferimento in cui vale il principio di inerzia - Per molti tipi di esperimenti un sistema di riferimento solidale con la Terra può essere considerato inerziale - Un sistema di riferimento in moto rettilineo uniforme rispetto a un sistema inerziale è a sua volta un sistema inerziale - Un sistema di riferimento in moto accelerato rispetto a un sistema inerziale non è un sistema inerziale: per esempio, il principio di inerzia non vale su una piattaforma rotante rispetto alla Terra Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 8 Lezione 2 - Il secondo principio della dinamica Una forza, applicata a un corpo libero, produce un’accelerazione che è proporzionale all’intensità della forza stessa Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 9 Lezione 2 - Il secondo principio della dinamica Una forza costante produce una accelerazione costante Applichiamo una forza costante a un corpo libero di muoversi. In assenza di attrito, il corpo si muove di moto uniformemente accelerato Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 10 Lezione 2 - Il secondo principio della dinamica L’accelerazione impressa al corpo è direttamente proporzionale alla forza applicata Applicando allo stesso corpo forze costanti di intensità diversa, si verifica sperimentalmente che l’accelerazione del moto e la forza applicata sono direttamente proporzionali. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 11 Lezione 2 - Il secondo principio della dinamica L’accelerazione impressa al corpo è inversamente proporzionale alla massa del corpo Applicando la stessa forza costante a corpi di massa diversa, si verifica sperimentalmente che, a parità di forza, l’accelerazione del moto e la massa del corpo sono inversamente proporzionali. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 12 Lezione 2 - Il secondo principio della dinamica Secondo principio della dinamica La risultante delle forze applicate a un corpo è uguale al prodotto della massa del corpo per l’accelerazione che esso acquista Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 13 Lezione 2 - Il secondo principio della dinamica L’unità di misura SI della forza è il newton (N) - Una forza di 1 N applicata a un corpo di massa 1 kg produce un’accelerazione di 1 m/s2. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 14 Lezione 2 - Il secondo principio della dinamica Il secondo principio della dinamica è una legge vettoriale Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 15 Lezione 2 - Il secondo principio della dinamica Un corpo in caduta libera è soggetto alla forza peso P e cade con accelerazione g (accelerazione di gravità) Per il secondo principio della dinamica: Il peso di un corpo è dato dal prodotto della massa per l’accelerazione di gravità, e si misura in newton Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 16 Lezione 3 - Il terzo principio della dinamica Non esistono forze isolate; a ogni forza applicata a un corpo ne corrisponde un’altra esercitata dal corpo stesso Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 17 Lezione 3 - Il terzo principio della dinamica Due corpi interagiscono: sia nel caso di forze a distanza, sia nel caso di forze di contatto, le forze sui due corpi sono uguali e opposte Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 18 Lezione 3 - Il terzo principio della dinamica Terzo principio della dinamica (o principio delle azioni reciproche o principio di azione e reazione) Quando un corpo A esercita una forza su un corpo B, il corpo B esercita su A una forza uguale e opposta. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 19 Lezione 3 - Il terzo principio della dinamica La ruota esercita sull’asfalto una forza (forza ruota-asfalto) L’asfalto reagisce esercitando sulla ruota una forza uguale e opposta (forza asfalto-ruota) Quest’ultima permette alla motocicletta di avanzare. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 20 Lezione 3 - Il terzo principio della dinamica Le forze uguali e opposte dovute al terzo principio non si compensano perché sono applicate a corpi diversi. Delle sei forze rappresentate, solamente due agiscono sul bambino: - la reazione del terreno Ftb - la reazione della slitta Fsb Poiché la risultante di queste due forze è diretta in avanti, il bambino riesce ad avanzare Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 21 Lezione 4 - Alcune applicazioni dei tre principi I principi della dinamica sono applicabili a diversi fenomeni della vita quotidiana Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 22 Lezione 4 - Alcune applicazioni dei tre principi Corpo che cade in un fluido La forza totale è la risultante della forza peso e della forza di attrito del mezzo, che dipende dalla velocità: Mentre il corpo cade, la sua velocità cresce fino a raggiungere la velocità di regime o velocità limite: a quel punto la forza di attrito uguaglia il peso, la forza risultante è nulla, e il corpo continua a cadere, ma con velocità costante Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 23 Lezione 4 - Alcune applicazioni dei tre principi Un corpo che cade in un fluido raggiunge una velocità costante Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 24 Lezione 4 - Alcune applicazioni dei tre principi Corpo che scende lungo un piano inclinato senza attrito In direzione perpendicolare al piano c’è equilibrio tra le forze agenti In direzione parallela al piano agisce solo la componente parallela del peso, e quindi c’è accelerazione: è sempre inferiore a 1, quindi a < g Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 25 Lezione 4 - Alcune applicazioni dei tre principi Se lungo il piano agisce una forza di attrito, la forza lungo la direzione parallela risulta L’accelerazione, ovviamente, è minore rispetto al caso senza attrito Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 26 Lezione 4 - Alcune applicazioni dei tre principi Il moto di un corpo lanciato è parabolico. Nella direzione orizzontale non agiscono forze, e il moto è uniforme Nella direzione verticale agisce la forza peso, e il moto è uniformemente accelerato con accelerazione g Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 27 Lezione 4 - Alcune applicazioni dei tre principi Bilancia in ascensore Sulla bambina agiscono due forze, il peso P e la reazione della bilancia R La bilancia è un misuratore di forza; la sua indicazione corrisponde all’intensità di R 1. L’ascensore è fermo o in moto uniforme L’accelerazione è nulla, quindi la risultante delle forze è nulla: R – P = 0, cioè R = P La bilancia indica il peso corretto Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 28 Lezione 4 - Alcune applicazioni dei tre principi 2. L’ascensore accelera verso l’alto con accelerazione a Applicando alla bambina il secondo principio: R – P = m·a, R = P + m·a, la bilancia indica un peso maggiore 3. L’ascensore accelera verso il basso con accelerazione a: P – R = m·a, R = P – m·a, la bilancia indica un peso minore Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 29 Lezione 5 - Il moto oscillatorio Il moto oscillatorio è caratterizzato da un periodo, che dipende dal sistema che oscilla Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 30 Lezione 5 - Il moto oscillatorio Una massa m, attaccata all’estremità di una molla, oscilla per effetto della forza di richiamo La forza, e quindi l’accelerazione, è direttamente proporzionale allo spostamento, ma ha segno opposto. Il moto oscillatorio della massa è un moto armonico. Il sistema massa-molla è detto oscillatore armonico Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 31 Lezione 5 - Il moto oscillatorio Periodo: tempo necessario per un’oscillazione completa, dall’estremo A all’estremo B e ritorno. Il periodo dell’oscillatore armonico dipende dalla massa oscillante e dalla costante elastica della molla Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 32 Lezione 5 - Il moto oscillatorio Il pendolo oscilla per effetto della forza peso Lungo la direzione radiale c’è equilibrio: la reazione del filo equilbra Pf. Lungo la direzione tangenziale agisce solo la componente del peso Pt; Pt tende sempre a riallineare il pendolo lungo la verticale, quindi agisce da forza di richiamo. Per piccoli angoli di oscillazione: Pt e s sono direttamente proporzionali, ma con segno opposto. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 33 Lezione 5 - Il moto oscillatorio Per piccoli angoli di oscillazione, le piccole oscillazioni del pendolo sono armoniche. Il periodo delle piccole oscillazioni del pendolo dipende solo dalla lunghezza l del pendolo e dall’accelerazione di gravità g Misurando il periodo T si può, nota la lunghezza l, determinare g. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 34 Lezione 5 - Il moto oscillatorio In presenza di attrito si ha una progressiva diminuzione dell’ampiezza di oscillazione (smorzamento), fino all’arresto. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 35 Lezione 6 - La forza centripeta Un corpo che gira su una circonferenza ha un’accelerazione centripeta, prodotta da una forza centripeta Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 36 Lezione 6 - La forza centripeta Nel moto circolare uniforme c’è accelerazione centripeta. Quindi una forza centripeta produce l’accelerazione. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 37 Lezione 6 - La forza centripeta Forza centripeta esercitata Forza centripeta esercitata da un vincolo (il cavo) a distanza Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 38 Lezione 6 - La forza centripeta Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 39 Lezione 6 - La forza centripeta Forza centrifuga: forza apparente (o fittizia) introdotta per descrivere il moto in un sistema non inerziale. Osservatore A (a terra): la bambina si muove di moto circolare uniforme Osservatore B (in giostra): La bambina è in equilibrio. La forza centrifuga equilibra quella centripeta Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 40 Lezione 7 - La forza gravitazionale Due corpi qualsiasi si attraggono per effetto delle loro masse; l’attrazione dipende dal valore delle masse e dalla loro distanza Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 41 Lezione 7 - La forza gravitazionale Leggi di Keplero: leggi sperimentali che descrivono il moto di rivoluzione dei pianeti intorno al Sole - Legge delle orbite: le orbite sono delle ellissi - Legge delle aree: il raggio che congiunge il Sole con un pianeta descrive aree uguali in tempi uguali - Legge dei periodi: il rapporto fra il cubo della distanza media dal Sole e il quadrato del periodo di rivoluzione è costante: Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 42 Lezione 7 - La forza gravitazionale La forza responsabile del moto dei pianeti descritto dalle leggi di Keplero è la forza gravitazionale Due corpi dotati di massa interagiscono esercitando l’uno sull’altro una forza gravitazionale. Caratteristiche delle forza gravitazionale Direzione: lungo la congiungente Verso: sempre attrattivo Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 43 Lezione 7 - La forza gravitazionale lntensità della forza gravitazionale: legge di gravitazione universale La costante di proporzionalità G è la costante di gravitazione universale: fu misurata per la prima volta da Henry Cavendish (1798). In unità SI: Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 44 Lezione 7 - La forza gravitazionale La forza gravitazionale è - direttamente proporzionale a ciascuna massa - inversamente proporzionale al quadrato della distanza Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 45 Lezione 7 - La forza gravitazionale Forza gravitazionale esercitata dalla Terra sulla massa m a una quota h (M e R indicano massa e raggio della Terra) Forza gravitazionale = forza peso Se h è trascurabile rispetto a R: Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 46 Lezione 7 - La forza gravitazionale La formula per l’accelerazione di gravità vale anche su un pianeta diverso dalla terra (M e R indicano massa e raggio del pianeta) Su un pianeta diverso dalla Terra la massa m di un corpo resta costante, ma il peso m·g cambia perché cambia il valore di g. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 47 Lezione 8 - Il moto dei satelliti Un satellite è tenuto sulla sua orbita dalla forza gravitazionale, esercitata dal corpo attorno a cui ruota il satellite Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 48 Lezione 8 - Il moto dei satelliti Satellite in orbita intorno alla Terra Il moto segue le stesse leggi che regolano il moto dei pianeti intorno al Sole L’orbita è un’ellisse. Per semplicità la possiamo considerare una circonferenza di raggio r = R + h In questa ipotesi il moto è circolare uniforme La forza gravitazionale agisce da forza centripeta Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 49 Lezione 8 - Il moto dei satelliti La velocità del satellite dipende dal raggio dell’orbita R + h, e quindi da h, e dalla massa della Terra M, ma non dalla massa del satellite. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 50 Lezione 8 - Il moto dei satelliti Periodo di rivoluzione T del satellite Il periodo del satellite dipende dal raggio dell’orbita ma non dalla massa del satellite. Un satellite geostazionario ha un periodo uguale al periodo di rotazione della Terra (1 giorno), quindi risulta fermo rispetto alla superficie terrestre. Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 51 Lezione 8 - Il moto dei satelliti Il GPS (Global Positioning System) è un sistema composto da diversi satelliti che identifica la posizione, di aerei, navi, veicoli e altri oggetti. Un ricevitore GPS, scambiando informazioni con i satelliti, determina la propria distanza da tre di essi. Intersecando tre circonferenze, il cui raggio è la distanza dal satellite, con la superficie terrestre, identifica il punto in cui si trova Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 52 Unità D8 - I principi della dinamica Principi della dinamica Sistemi inerziali Primo principio Secondo principio Terzo principio Forza gravitazionale Oscillatore armonico Moto oscillatorio Pendolo Moto dei pianeti e dei satelliti Caduta in un fluido Caduta lungo un piano inclinato Giuseppe Ruffo, Fisica: lezioni e problemi © Zanichelli editore 2010 Forza centripeta Leggi di Keplero 53