Interferenza 1. L’interferenza 2. Il principio di Huygens 3. L’esperienza di Young 4. L’interferometro di Michelson 5. Interferenza su lamine sottili 6. Schiera di fenditure OTTICA Natura della luce: Corpuscolare e ondulatoria • Ottica geometrica • Ottica fisica Si ignora il carattere ondulatorio della luce e si parla di raggi luminosi che si propagano in linea retta. Si occupa della natura ondulatoria della luce. Fenomeni della RIFLESSIONE e RIFRAZIONE: studio dei sistemi ottici centrati. Fenomeni quali INTERFERENZA, DIFFRAZIONE e POLARIZZAZIONE. Questi fenomeni non si possono spiegare adeguatamente con l’ottica geometrica, ma considerando la natura ondulatoria della luce si raggiunge una descrizione soddisfacente. 1. L’interferenza ovvero: il trionfo dell’ottica ondulatoria (Young, 1801-1803) Tomas Young dimostrò sperimentalmente per primo la validità della teoria ondulatoria della luce e ne misurò la lunghezza d'onda. In generale si ha interferenza quando due o più onde dello stesso tipo e stessa frequenza, con una differenza di fase costante tra di loro, attraversano la stessa regione dello spazio nello stesso istante. 1. L’interferenza Considerazioni introduttive. Consideriamo due onde piane monocromatiche: E1 (z, t ) E01cos(k1z 1t 1 ) E2 (z, t ) E02cos( k2 z 2t 2 ) per il principio di sovrapposizione: Eris (z, t ) E(z, t ) E1 (z, t ) E2 (z, t ) ovvero: E(z, t ) E01cos(k1z 1t 1 ) E02cos(k2 z 2t 2 ) l’interferenza si noti,riguardo al periodo temporale: E1 (t ) E01cos(1t 1 ) T1 E2 (t ) E02cos(2t 2 ) T2 E(t ) E1 (t ) E2 (t ) T = m.c.m.(T1, T2) l’interferenza impedenza caratteris tica del materiale Z quindi l’intensità luminosa associata a E è: I S T 1 T T 0 1 S (t ) dt T T E2 0 Z dt T = m.c.m.(T1, T2) ovvero: T T T T 1 ( E1 E2 ) 2 1 1 1 2 2 2 I dt E2 dt E1E2 dt E1 dt T 0 Z Z T 0 T 0 T 0 2 E01E02 I1 I 2 Z T T cos(k z t ) cos(k z t ) dt 1 1 1 2 0 se 1 2 l'integrale si annulla: I I1 I 2 1 2 2 2 l’interferenza 2 2 2 1 1 1 0 0 0 0 per m n cosmx cos nx dx 1 per m n 0 per m n sin mx sin nx dx 1 per m n cosmx sin nx dx 0 m, n l’interferenza prendiamo invece 1 = 2 = (segue: k1= k2 = k) ponendo: kz t 1 fase kz t 2 e d dt 2 dtT ovvero: 2 1 fase relativa si ha: 2 E01E02 I I1 I 2 Z T 2 E01E02 I1 I 2 Z 2 T cos(k z t ) cos(k z t ) dt 1 1 1 0 2 cos cos( ) d 0 2 2 2 l’interferenza 2 E01E02 I I1 I 2 Z 2 2 cos cos( ) d 0 sviluppando cos(+) = coscos - sin sin , e considerando che: cosα sinα T 0, cos 2α T 1 2 si ha: E01E02 E01 E02 I I1 I 2 cos I1 I 2 cos Z Z Z ovvero: I I1 I 2 2 I1I 2 cos con 2 1 interferenza di due onde monocromatiche l’interferenza si noti: I I1 I 2 2 I1I 2 cos I1 I 2 in particolare, se I1 = I2 = I0 si ha: I 2I 0 2I 0 cos 2I 0 (1 cos) I interferenza di due onde con uguale ampiezza I = Imax = 4I0 se = ±2m onde in fase 4I0 I = 2Io se = ±(2m+1/2) onde in quadratura 2I0 -5 -3 - 3 5 I = Imin = 0 se = ±(2m+1) onde in opposizione di fase l’interferenza I 2I 0 2I 0 cos 2 I 0 (1 cos) importante! 1 - 2 = cost. in t si ha interferenza onde mutualmente coerenti (coerenza temporale) l’energia si ridistribuisce altrimenti, se: 1 - 2 = variabile no interferenza onde incoerenti I I1 I 2 Introduciamo ora: 2. Il principio di Huygens “Ogni punto del fronte d’onda diviene sorgente di un’onda sferica” Introduciamo ora: 2. Il principio di Huygens “Ogni punto del fronte d’onda diviene sorgente di un’onda sferica” fronte d’onda diaframma onda sferica onda piana l’interferenza 3. L’esperimento di Young schermo frange scure sorgente puntiforme S fenditure luce + luce = buio! 3. L’esperimento di Young: descrizione qualitativa 3. L’esperimento di Young: descrizione qualitativa L’esperimento di Young l’interpretazione ondulatoria diaframma onde sferiche P s s’ S1 S D S2 coerenti s schermo le due onde arrivano in P con una differenza di percorso (cammino) s: s = s’ - s = Dsin l’esperimento di Young I diaframma s E1 s’ S1 D S2 buio E luce onde sferiche E2 luce buio luce buio luce buio s = s’ - s = Dsin E luce buio s E E1 (t ) E2 (t ) buio E0 s cos( ks t ) E0 s' E0 cos(ks t ) cos(ks' t ) L 2 ovvero: l D sin θ cos( ks' t ) luce l = k(s - s’) “cammino ottico” I 2 I 0 2 I 0cosl 2 I 0 (1 cosl ) I l’esperimento di Young s S1 s = Dsin S2 s’ D y s L y L sin buio luce buio luce buio luce buio luce buio luce buio luce 2 I 2 I 0 (1 cosl ) 2 I 0 1 cos D sin θ 4 I 0cos 2 D sin θ I = 4I0 se s 2m 2 I sin θ m 4I 0 D 2 (2m 1) sin θ 2 D I = 0 se s (2m 1) m 0, 1, 2, 3, . . . . 0 2D D 3 2D 2 D 5 2D sin I l’esperimento di Young s S1 DD S2 y s’ s y L sin L buio luce buio luce buio luce buio luce buio luce buio luce si noti la distanza fra i massimi sullo schermo: (sin ) λ D I L D 4I 0 λ y L D 0 L 2D L D 3L 2D 2 L D 5 L 2D y l’esperimento di Young effetto di uno spostamento della sorgente puntiforme struttura compatta tramite l’uso di una lente I buio luce buio diaframma s S’’’ S’ luce buio S1 S S’’ S’’’’ S2 sorgenti estese non danno interferenza alla Young la radiazione da sorgenti estese non ha coerenza spaziale s’ luce buio luce buio luce buio buio luce luce buio buio luce buio luce buio luce buio luce luce l’esperimento di Young effetto di una sorgente puntiforme non monocromatica I 2 I 0 (1 cosl ) 4 I 0cos 2 D sin θ 2I0 S1 sorgente bianca frangia bianca D 4I0 S S2 s se /D 1 non c’è interferenza alla Young la radiazione non ha sufficiente coerenza temporale I 0 1 2 D D 21 D 2 2 D sin Esercizio Si immagini di voler realizzare un esperimento di Young con due fenditure separate di 0,1 mm ed una distanza diaframma-schermo di 50 cm. Se si osserva una separazione tra due massimi (o minimi) consecutivi di 2,5 mm, qual è la lunghezza d’onda della luce che illumina le fenditure? I s S1 D S2 s’ y s L λ y L D yD 0,25cm 0,01cm 5 5,0 10 cm 5000 A L 50cm y Esercizio Due altoparlanti collegati ad un unico audio amplificatore sono separati di 5 m. Camminando lungo una linea retta parallela alla congiungente gli altoparlanti e distante da essa 100 m, a quale distanza si percepiscono due massimi (o minimi) consecutivi? Si supponga = 30 cm. D=5mD L=100 m λ 100m 0,3m y L 6,0m D 5,0m y I intensità suono 4. L’interferometro di Michelson specchio fisso I I0 s 2 0 λ 3λ 2 2λ 5λ 2 s 2( s' s) s specchio semiriflettente specchio mobile S s 2m 2 I = I0 s (2m 1) 2 I=0 s’ I 2I 0 (1 cosl ) l 2 s linterferometro di Michelson quello che conta è il cammino ottico specchio fisso s s 2( s' s) 0 n specchio semiriflettente S s’ linterferometro di Michelson applicazioni all’ingegneria ambientale e civile S interferometro specchio (mobile) diga controllo di posizione con risoluzione < 4 considerazioni sul cammino ottico per un’onda monocromatica la fase dipende dal cammino ottico: E(z, t1 ) E0cos(kz t1 ) E(z, t2 ) E0cos[k ( z s) t2 ] z nel vuoto: s l ks 2 s λ0 in un mezzo con indice di rifrazione n si ha: E(z, t1 ) E0cos(k ' z t1 ) E(z, t2 ) E0cos[k ' ( z s) t2 ] n nel mezzo: s z 2 2 l ' k ' s s ns λ λ0 considerazioni sul cammino ottico ciò vale ovviamente anche allo stesso istante t E(z, t ) E0cos(kz t ) E(z, t ) E0cos[k ( z s) t ] z nel vuoto: s E(z, t ) E0cos(k ' z t ) l ks 2 s λ0 E(z, t ) E0cos[k ' ( z s) t ] n z s nel mezzo: 2 2 l ' k ' s s ns λ λ0 5. Interferenza su lamina sottile n1<n2: + luce monocromatica D n1 = 1 C A n n1 = 1 ’ d B s ABC n AD 2 AB n AC sin 2 AB n 2 AB sin ' sin 2 AB n 2 AB sin ' n sin ' 2 AB n(1 sin 2' ) 2 AB n cos 2' 2nd cos' 2 2 quindi: s (2nd cos' ) λ0 λ0 ma: linterferenza su lamina sottile quindi: 2ndcos' 2m 2 interferenza distruttiva frangia scura 2ndcos' (2m 1) 2 interferenza costruttiva frangia chiara a d fissato non dipendono dalla posizione sulla lamina luce monocromatica D n C A ’ frange di uguale inclinazione B d interferenza su lamine sottili 2ndcos' (2m 1) 2 2ndcos' 2m 2 non dipende dalla posizione ma da : funziona anche con sorgenti estese chiara n1 scura n2 chiara n1 d frangia chiara frangia scura interferenza su lamine sottili incidenza quasi-normale dm s 2ndcos' 2nd 0 2n d (2m 1) frangia scura 0 4n frangia chiara lamine a spessore variabile: frange di ugual spessore una frangia ogni /2 n1 5 0 4 n n2 3 0 4 n 1 0 4 n n1 misure di spessore in pellicole trasparenti misure di riscontro superfici piane 0 interferenza su lamine sottili misure di riscontro superfici piane interferenza su lamine sottili incidenza quasi-normale dm 0 2n d (2m 1) frangia scura 0 4n frangia chiara rivestimenti anti-riflesso R < 0.1% condizione di frangia scura per n < n2 n1 = 1 1 0 4 n n2 < n < n1 n2 > n interferenza su lamine sottili incidenza quasi-normale sorgenti non monocromatiche (luce bianca) d (2m 1) 0 4n frangia chiara aria olio, benzina n1 acqua n2 n1 pellicole a spessore variabile 0 interferenza su lamine sottili aria acqua saponata aria aria olio, benzina acqua Riepilogo: l’interferenza I I1 I 2 2 I1I 2 cos esperimento di Young due sorgenti puntiformi due onde piane interferometro di Michelson con 2 s 2 1 λ0 I = 0 se s Dsin (2m 1) IMAX se s Dsin 2m I = 0 se s 2n d cos ' 2m riflessione su lamine sottili 2 λ0 2 λ0 2 IMAX se s 2n d cos ' (2m 1) 2 n1, n2 incidenza normale I = 0 se d m λ0 2 λ0 2 1 λ0 n2 2 IMAX se d (2m 1) 1 λ0 n2 4 Esercizio numerico 4.1 Si immagini di voler realizzare un esperimento di Young con luce di lunghezza d’onda 0 = 0.632 m e lo schermo a L = 2 m dalle fenditure. Calcolare quanto devono essere distanti le fenditure perché due massimi successivi sullo schermo distino 1 mm. Esercizio numerico 4.2 Un interferometro di Young a due fenditure distanti D = 1 mm è illuminato da un’onda piana monocromatica con 0 = 0.6 m che si propaga nella direzione x normale allo schermo. In tali condizioni si ha in O un massimo di intensità. Calcolare il valore minimo di cui si deve inclinare il fronte d’onda rispetto a x perché in O si abbia un minimo di intensità. Esercizio numerico 4.4 Due fasci paralleli, provenienti dalla stessa sorgente monocromatica S (0 = 5890 Å) vengono fatti passare attraverso due tubi vuoti di uguale lunghezza l = 20 cm e quindi interferiscono producendo sullo schermo un sistema di frange di interferenza. Se uno dei due tubi viene riempito d’aria la frangia centrale si sposta nella posizione che prima occupava la 98 -esima frangia. Determinare l’indice di rifrazione dell’aria. Esercizio numerico 4.5 Due lastrine di vetro rettangolari con facce piane e parallele, poste una sull’altra, formano un piccolo angolo fra di loro. Illuminate con luce monocromatica di lunghezza d’onda 0 = 6328 Å ad incidenza normale mostrano in riflessione N = 10 frange di interferenza per centimetro di lunghezza. Determinare l’angolo . Esercizio numerico 4.6 Una pellicola di acqua saponata in aria dello spessore d = 2900 Å viene illuminata con luce bianca incidente normalmente. Assumendo per l’indice di rifrazione della pellicola n = 1.33, determinare il colore che predominerà nella luce riflessa. 6. Schiera di fenditure (di sorgenti) P S1 S2 S3 S4 S5 S6 d d d d d D d sin Differenza di fase tra le onde provenienti da due fenditure consecutive: l kd sin 2d sin Campo elettrico totale in P E E0 {sin( kx t ) sin( kx t l ) sin( kx t 2l ) sin( kx t 3l ) sin( kx t 4l ) sin( kx t 5l )} Utilizziamo il metodo dei fasori l l E0 l R sin 2 2 6l l E 2 R sin 2 R /2 l l/2 l R l E0 Dalle relazioni precedenti, eliminando R, si ottiene: sin 6l / 2 E E0 sin l / 2 sin Nl / 2 E E0 sin l / 2 e quindi l’intensità è sin Nl / 2 I I0 2 sin l / 2 2 Poniamo l 2 Massimi principali: per I I0 sin N sin m con m 0, 1, 2, ... si annullano sia il numeratore che il denominato re, sin N N cos N N 0 sin cos ma lim I N 2I0 Posizione dei massimi principali: l d sin m 2 sin m d con m 0,1,2, ... con m 1,2,3, ... Minimi : al di fuori dei valori precedenti, il denominatore non si annulla mai, invece il numeratore si annulla anche per sen Nα 0 per N m' con m' 0, 1, 2, ... in questi punti I 0 Esempio. Per N = 4 1 2 4 l l 2 2 l 2 3 3 3 l 4 2 4 l 2 non accettabil e Tra due massimi principali ci sono N – 1 minimi l 3 l 2 Massimi secondari: Poiché l’intensità è una funzione di sempre positiva, tra due minimi deve esistere un massimo (secondario), quindi tra due massimi principali ci sono N-2 massimi secondari. Le posizioni dei massimi secondari si ottengono ponendo sin N 1 da cui In questi punti Esempio. Per N = 4 I I0 2 N 2m 1 '' con m '' 1,2,3, ... 1 2m 1 sin 2N '' 2 I max 2m 1 N sin 2N 3 3 1 l 8 4 5 5 2 l 8 4 non accettabil e 2 '' 2 Grafico dell’intensità nell’interferenza di 8 fenditure equispaziate l 180 Massimi principali l 0, 2 , 4 , .... I N 2 I0 Minimi Tra 2 massimi principali ci sono N-1 minimi in cui I 0 Poiché l’intensità è una funzione di sempre positiva, tra due minimi deve esistere un massimo (secondario), quindi tra due massimi principali ci sono N-2 massimi secondari. l 4 l 45 2 90 Grafico dell’intensità nell’interferenza di 2, 8, 16 fenditure equispaziate N=2 Per N → ∞ N=8 N = 16 N=5 MAX PRINC MAX PRINC Imax ∝ N2 I ∝ 1/N2 MAX SEC min MAX SEC min MAX SEC min min Nd Nd Nd Nd Nd d