Prof. AUGUSTO PASINI U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Classificazione dei disturbi depressivi Depressione maggiore Disturbo distimico Depressione NAS Disturbo dell’adattamento con umore depresso U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Esistono i disturbi depressivi in età evolutiva? Negli anni ‘60 e ‘70 non si considerava possibile la diagnosi di depressione in età evolutiva, in quanto non si considerava formato adeguatamente il senso di sè Nel 1971, Cytrin descrive la presenza di sintomi depressivi in giovani adolescenti con malattie croniche Nel 1978, Puig-Antich e colleghi pubblicano uno studio pilota per valutare la presenza della depressione maggiore in età prepuberale Nel 1984, Kovacs effettua uno studio longitudinale per valutare le caratteristiche cliniche, la remissione e l’evoluzione dei disturbi depressivi nei bambini a partire dai 6 anni, validando la presenza della depressione nei bambini in età scolare. Nel 2002 e 2003, Luby e coll. pubblicano 2 articoli che confermano la presenza dei disturbi depressivi in età prescolare U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Continuità tra depressione infantile e depressione dell’adulto Si evidenzia continuità tra depressione in età adolescenziale e depressione in età adulta L’evidenza di continuità non è forte per la depressione infantile Gli adolescenti depressi sono ad alto rischio per DDM in età adulta (Klein, et al 2005). Alti tassi di DDM si riscontrano in entrambe le famiglie Epidemiologia I Fino al 15% dei bambini e degli adolescenti possono presentare sintomatologia depressiva senza sviluppare necessariamente un disturbo depressivo La prevalenza puntuale dei disturbi depressivi in età prepuberale è compresa tra l’1% ed il 2% - Disturbo Distimico: 0.6%-1.7% - Disturbo Depressivo Maggiore: 2% U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Epidemiologia II La prevalenza puntuale dei disturbi depressivi in età adolescenziale è compresa tra il 3% e l’8% - Disturbo Distimico: 1.6%-8% - Depressione Maggiore: 4%-8% La prevalenza “lifetime” alla fine dell’adolescenza è del 20% (Klein, et al, 2005) Il 75% delle depressioni infantili non viene riconosciuto (NICE 2005) U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Criteri diagnostici della Depressione Maggiore (1) Adulti Bambini e adolescenti A. Almeno 5 dei seguenti sintomi si sono verificati nello stesso periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al funzionamento precedente; almeno 1 dei sintomi deve essere 1) umore depresso o 2) perdita di interesse/piacere E’ stata suggerita una riduzione del numero dei criteri a 4 e non 5 e di riduzione ad 1 settimana dei criteri temporali. 1) Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto (triste, vuoto) o da un osservatore esterno (appare piangente) L’umore può essere depresso o irritabile. <6 aa: lamentele fisiche vaghe, espressione facciale triste e/o scarso contatto oculare. L’umore irritabile potrebbe manifestarsi tramite: -agiti e comportamenti pericolosi -comportamenti oppositivi e/o ostili -interazioni aggressive 2) Marcata riduzione dell’interesse o del piacere in tutte o quasi tutte le attività, per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno come indicato dal soggetto o dall’osservazione degl’altri. La perdita di interesse o di piacere può riguardare il gioco solitario, il gioco con i pari e le attività scolastiche. 3) Significativa perdita od incremento di peso (cambiamento maggiore al 5% del peso in un mese) o decremento/incremento dell’appetito quasi ogni giorno I bambini possono non avere l’incremento ponderale atteso per la loro età secondo le curve di crescita piuttosto che perdere peso U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Criteri diagnostici della Depressione Maggiore (2) Adulti Bambini e adolescenti 4) Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno Come negli adulti 5)Rallentamento od agitazione psicomotoria quasi ogni giorno (osservabile dagl’altri e non solo una sensazione soggettiva di non riuscire a stare fermo o di essere rallentato) Iperattività associata a cambiamenti dell’umore 6) Facile affaticabilità o mancaza di energia quasi ogni giorno La facile affaticabilità può manifestarsi con una riduzione/assenza del gioco con i pari, rifiuto della scuola o frequenti assenze scolastiche 7) Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi ed inappropriati (che potrebbero essere deliranti) quasi ogni giorno (non sensi di colpa per essere malato) Sentimenti di autosvalutazione: “sono scemo”, “sono un ritardato” 8) Ridotta capacità di pensare o difficoltà di concentrazione o indecisione quasi ogni giorno I problemi di concentrazione possono essere più evidenti in ambito scolastico esprimendosi come difficoltà comportamentali o di rendimento scolastico. 9) pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o l’ideazione di un piano specifico per commettere suicidio Possono manifestarsi comportamenti non verbali quali dare via i propri giocattoli preferiti, le proprie collezioni, i propri CD o videogiochi. U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Criteri diagnostici della Depressione Maggiore (3) Adulti Bambini e adolescenti B. I sintomi non soddisfano i criteri per un disturbo bipolare misto Come negli adulti C. I sintomi causano un distress o un deterioramento clinicamente significativo a livello lavorativo, sociale o di altre aree del funzionamento Deterioramneto clinicamente significativo a livello sociale o scolastico. D.I sintomi non sono causati da un effetto fisiologico dovuto ad uso di sostanze (droghe o farmaci) o ad una condizione medica generale. Simile agli adulti E. I sintomi non sono causati da lutto es. dopo la perdita di una persona cara, i sintomi persistono per più di 2 mesi o sono caratterizzati da un marcato deterioramento funzionale, da autosvalutazione , ideazione suicidaria, sintomi psicotici o rallentamento psicomotorio I sintomi psicotici se presenti sono prevalentemente allucinazioni uditive (che criticano il paziente) piuttosto che deliri. U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Depressione maggiore MDD, Episodio singolo Assenza di mania o di ipomania MDD, Ricorrente 2 episodi di DDM, separati da almeno un periodo di 2 mesi con un umore/funzionamento più o meno normali Complessità della diagnosi di DDM nei bambini e negli adolescenti Sovrapposizione tra sintomi nei differenti disturbi dell’umore Sintomi sono in comune con alcuni disturbi in comorbilità Presenza di variazioni nell’espressione dei sintomi depressivi legate alla fase di sviluppo Variazioni dei disturbi dell’umore coinvolgono le interazioni geni-ambiente Sono disturbi di spettro o categoriali? Effetti di condizioni mediche concomitanti U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Variazioni della presentazione clinica della DM rispetto all’età BAMBINI Più sintomi di ansia(i.e. fobie, ansia da separazione), lamentele somatiche, allucinazioni uditive Esprimono l’irritabilità with temper tantrums & comportamenti problematici, hanno meno deliri e seri tentativi di suicidio ADOLESCENTI Più disturbi del sonno e dell’appetito, deliri,ideazione ed atti suicidari Rispetto agli adulti presentano più problemi comportamentali e meno sintomi neurovegetativi U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Varianti cliniche del DDM Depressione psicotica DDM associato con allucinazioni o deliri congrui o incongrui all’umore (i bambini presentano con maggiore frequenza allucinazioni piuttosto che deliri) Si verifica in circa il 20-30% dei pazienti con DDM Associato con: - una sintomatologia depressiva più grave una morbilità di maggiore durata, resistenza alla monoterapia con antidepressivi minore risposta al placebo aumentato rischio di disturbo bipolare, storia familiare di depressione psicotica e bipolare U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Varianti cliniche del DDM Depressione bipolare Presentazione clinica simile alla depressione unipolare Rischio per disturbo bipolare come indicato da: sintomi psicotici, ritardo psicomotorio, ipomania indotta farmacologicamente, storia familiare di disturbo bipolare Gli adolescenti presentano più facilmente cicli rapidi o stati misti, aumento del rischio suicidario e difficoltà nell’aderenza al trattamento Necessità di escludere il disturbo bipolare di tipo II:più frequente negli adolescenti, spesso non diagnosticato U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Varianti cliniche del DDM Depressione atipica Non ben studiata nei bambini e negli adolescenti Esordio in età adolescenziale Caratterizzata da letargia, aumento dell’appetito e del peso, marcata reattività al rifiuto, ipersonnia, craving per i carboidrati Negli adulti, sembra presentare un genotipo differente dal DDM U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Varianti cliniche del DDM Disturbo affettivo stagionale Esordio in età adolescenziale in aree geografiche con chiare distinzioni stagionali Sintomi simili alla depressione atipica ma con andamento episodico Non include un’aumentata reattività al rifiuto Dovrebbe essere distinta dalla depressione scatenata dallo stress scolastico U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Criteri diagnostici per il Disturbo Distimico (1) Adulti Bambini e adolescenti A. Umore depresso per la maggior parte del giorno quasi tutti i giorni per almeno 2 anni come riferito dal soggetto ed osservato dagli altri Per i bambini e gli adolescenti basta 1 anno B. Presenza, quando è depresso di 2 o più dei seguenti sintomi: 1) Scarso appetito o iperfagia 2) Insonnia o ipersonnia 3) Scarsa energia o astenia 4) Bassa autostima 5) Difficoltà di concentrazione o nel prendere decisioni 6) Sentimenti di disperazione C. Durante i 2 anni di malattia la persona non è mai stata priva dei sintomi riportati in A e B per più di 2 mesi alla volta Durante 1 anno di malattia la persona non è mai stata priva dei sintomi riportati in A e B per più di 2 mesi alla volta D. Durante i primi 2 anni di malattia non è stato presente un Episodio Depressivo Maggiore (a meno che non ci sia stata una completa remissione dell’episodio Durante il primo anno di malattia non è stato presente un Episodio Depressivo Maggiore (a meno che non ci sia stata una completa remissione dell’episodio) U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Criteri diagnostici per il Disturbo Distimico (2) Adulti Bambini e adolescenti E. Non è mai stato presente un Episodio Maniacale, Misto o Ipomaniacale né sono stati mai soddisfatti i criteri per il Disturbo Ciclotimico F. La malattia non si manifesta esclusivamente durante il corso di un Disturbo Psicotico cronico, come Schizofrenia o Disturbo Delirante G. I sintomi non sono dovuti agli effetti fisiologici diretti di una sostanza o di una condizione medica generale H. I sintomi causano disagio clinicamente significativo o compromissione del fuynzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Fattori di rischio per lo sviluppo della depressione in età evolutiva Fattori biomedici I Malattie croniche (i.e. diabete, m. autoimmunitarie) Sesso femminile - Rischio per la depressione aumenta di 2-4 volte dopo la pubertà soprattutto nelle ragazze Cambiamenti ormonali durante la pubertà Depressione nei genitori o familiarità per depressione - 30-50% dei bambini con DDM presentano DDM nei parenti di I grado - bambini con un genitore depresso hanno una probabilità maggiore 3 volte maggiore di sviluppare un episodio di DM nel corso della (lifetime risk 15%-60%) U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Fattori di rischio per lo sviluppo della depressione in età evolutiva Fattori biomedici II gemelli Mz cresciuti in famiglie diverse presentano concordanza del 67% presenza di varianti specifiche del trasportatore per la serotonina uso di alcuni farmaci (i.e. isotretinoina) U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Fattori di rischio per lo sviluppo della depressione in età evolutiva Fattori psicosociali fattori intrafamiliari non condivisi (come ciascun genitore tratta ciascun figlio) fattori extrafamiliari neglect o abuso (physical, emotional, or sexual) stressors inclusa la deprivazione socioeconomica perdite e lutti U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Fattori di rischio per lo sviluppo della depressione in età evolutiva Altri fattori Disturbi d’ansia ADHD Disturbi della condotta Disturbi dell’apprendimento Fumo di sigarette Storia di depressione U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Numerosi neurotrasmettitori sono coinvolti nella regolazione dell’umore Norepinephrine Serotonin Anxiety Irritability Energy Interest Impulsivity Mood, emotion, cognitive function Motivation Sex Appetite Aggression Drive Dopamine Stahl SM. Essential Psychopharmacology: Neuroscientific Basis and Practical Applications. 2nd ed. Cambridge, UK: Cambridge University Press; 2000:152. Ipotesi neurotrasmettitoriali della depressione Diminuzione dei neurotrasmettitori Serotonina Noradrenalina Dopamina Acido gamma-aminobutirrico (GABA) Brain-derived neurotrophic factor (BDNF) Somatostatina Ipotesi neurotrasmettitoriali della depressione Eccesso di neurotrasmettitori Acetilcolina Sostanza P Corticotrophin Releasing Hormone (CRH) Studi di neuroimaging DLPFC: Brodmann Area 9 & BA 46 VLPFC: BA 10 & BA 47 ACC: BA 25 (not labled – just below genu), BA24 (24a = dorsal; 24b = rostral/pregenual) Amygdala (not a BA – in temporal lobe) PCC: BA 23 OFC: BA 11, BA 12 Comorbilità (1) Tra il 40% ed il 90% dei bambini o adolescenti con DDM presenta un disturbo in comorbilità Tra il 20% ed il 50% dei bambini o adolescenti con DDM presentano almeno 2 disturbi in comorbilità Le principali comorbilità del DDM sono: - distimia (30-80%) disturbi d’ansia (30-80%) disturbi dirompenti (10-80%) abuso di sostanze (20-30%) Il DDM esordisce sempre dopo il disturbo in comorbilità, eccetto che per l’uso di sostanze I disturbi della condotta potrebbero rappresentare una complicanza del DDM e persistere dopo la risoluzione dell’episodio DM U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Comorbilità (2) Nei bambini con DDM i disturbi in comorbilità sono: - ansia da separazione - ADHD - disturbo della condotta Negli gli adolescenti con DDM prevalgono: - fobia sociale, - GAD - disturbo della condottta - abuso di sostanze U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Comorbilità (3) La presenza di disturbi in comorbilità con la depressione maggiore può: rendere complesso il riconoscimento e la diagnosi del DDM rendere difficile la scelta del trattamento farmacologico complicare gli esiti psicosociali U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Diagnosi differenziale Sovrapposizione di sintomi con disturbi non affettivi: - disturbi d’ansia - disturbi dirompenti - disturbi dell’apprendimento - disturbi dell’alimentazione - disturbi di personalità - disturbo disforico premestruale Sovrapposizione di sintomi include: - bassa autostima,demoralizzazione - scarsa concentrazione - irritabilità, disforia - disturbi del sonno - alterazioni dell’appetito - pensieri suicidari U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Diagnosi differenziale Il lutto Sintomi simili Diagnosi di DDM se il bambino/adolescente durante la fase di lutto presenta un deterioramento funzionale moderato o grave, sintomi psicotici, ideazione o atti suicidari, decorso prolungato In seguito al lutto, la predisposizione al DDM potrebbe essere collegata ad un precedente DDM o a storia famigliare di DDM (un lutto non complicato potrebbe avere una remissione in circa 6-12 mesi in seguito alla morte della persona cara) U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Diagnosi differenziale Disturbo dell’adattamento con umore depresso Lo sviluppo di sintomi emotivi e comportamentali, con deterioramneto funzionale, in risposta ad uno o più fattori stressanti identificabili che si manifesta entro 3 mesi dall’insorgenza del fattore o dei fattori stressanti; non soddisfa i criteri per il DDM o per altri disturbi mentali. Disturbo che si autolimita, minore alterazione dell’umore, meno sintomi, assenza di ricadute Bisogna considerare altri disturbi se i sintomi continuano più di 6 mesi, i.e. distimia U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Diagnosi differenziale Condizioni mediche Possono essere accompagnate da sintomi depressivi Possono influire sul decorso della depressione Il DDM può essere diagnosticato solo se i sintomi depressivi precedono o non sono dovuti solamente a disturbi medici od ai trattamenti in corso per trattare la malattia di base L’incidenza del DDM è più alto in alcune patologie Le malatttie croniche possono influire sul sonno, sull’appetito e sull’energia del bambino L’autosvalutazione, la colpa, la mancanza di speranza, e l’ideazione suicidaria suggeriscono la presenza di un DDM. U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Diagnosi differenziale Condizioni mediche con sintomatologia depressiva Tumori Ipotiroidismo LES Anemia Diabete Epilessia Sindrome da fatica cronica: sintomi simili al DDM ma con più sintomi somatici,meno variazioni del tono dell’umore, alterazioni cognitive ed impairment sociale Sintomi farmaco indotti: stimulanti, neurolettici, corticosteroidi, contraccettivi U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Diagnosi differenziale Disturbo depressivo dovuto ad una condizione medica Sintomi depressivi generale in corso di disturbi di personalità Disturbo depressivo indotto da sostanze Distimia Episodio depressivo maggiore Sintomi depressivi in corso di altri disturbi mentali Disturbo schizoaffettivo Lutto non complicato Disturbo depressivo non altrimenti specificato Disturbo dell’adattamento con umore depresso U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Strumenti diagnostici Interviste semistrutturate K-SADS (Kaufman et al., 1997) Checklist compilate dal clinico Children's Depression Rating Scale-Revised (CDRS-R;Poznanski et al., 1979) Questionari compilati dai genitori Child Behavior Checklist (Achenbach) Self-report Children Depression Inventory (Kovacs, 1985); Beck Depression Inventory for Youth (BDI-Y; 2005);Youth Self-Report (Achenbach,2001) Questionari compilati dagli insegnanti TRF (Achenbach) Osservazione dei genitori e degli insegnanti Osservazione dei coetanei U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Indicatori sociali e comportamentali di depressione Agitato/iperattivo Aumenta la dipendenza dai genitori Inizia a giocare con I più piccoli Comportamenti antisociale (i.e.mentire, rubare) Lamentele somatiche Fobie Sembra ed agisce come se fosse stanco Si allontana dai coetanei Si ritira dai contatti sociali U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Possibili manifestazioni di depressione in classe Declino inspiegabile dell’andamento scolastico Perdita di interesse nelle materie scolastiche Declino nello sforzo impiegato Il lavoro scolastico appare poco curato o disordinato Il bambino rinuncia facilmente Il bambino non completa i compiti assegnati Si lamenta di non avere sufficienti energie per completare i compiti Comportamenti dirompenti in classe Si addormenta in classe U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Indicatori cognitivi Difficoltà di concentrazione Esprime desideri suicidari Si aspetta di non riuscire a far niente Pensieri di morte U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Indicatori affettivi Scarsa autostima Irritabilità Eccessive lamentele Disforia Sentimenti di colpa U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Decorso clinico Episodio depressivo maggiore Remissione - è definito come un periodo che può Durata ricoverati: 7-9 mesi pazienti ambulatoriali: 1-2 mesi Predittori di una maggiore durata - gravità della depressione comorbilità negative life events, disturbi psichiatrici nei genitori scarso funzionamento psicosociale durare da 2 setttimane a 2 mesi con 1 solo sintomo clinicamente significativo - 90% degli episodi di DDM presenta una remissione entro 1-2 anni dall’esordio - 6%-10% degli episodi di DDM sono potratti U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Decorso clinico Episodio depressivo maggiore: le ricadute Si intende per ricaduta: un episodio di DDM durante un periodo di remissione Predittori della ricaduta - decorso naturale DDM - scarsa aderenza - eventi di vita negativi - riduzione rapida della terapia - discontinuation della terapia La frequenza delle ricadute in età evolutiva: 40%-60% delle persone con DDM ad esordio precoce hanno una ricaduta dopo una terapia efficace nella fase acuta La presenza di ricadute: Indica la necessità di un trattamento continuo U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Decorso clinico Episodio depressivo maggiore: la recidiva Definizione di recidiva: la ricomparsa di sintomi depressivi durante un periodo libero da sintomi (periodo asintomatico > 2 mesi) Frequenza delle recidive: - 20%-60% dopo 1-2 anni dalla remissione - 70% dopo 5 anni dalla remissione Predittori delle recidive - l’età di esordio (precocità) - elevato numero di episodi - - precedenti gravità dell’episodio iniziale sintomi psicotici stressors psicosociali doppia depressione e altre comorbilità scarsa aderenza alla terapia U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Decorso clinico Rischio di sviluppare il disturbo bipolare Probabilità di sviluppare il disturbo bipolare Tra il 20% ed il 40% dei bambini/adolescenti con DM nell’arco di 5 anni dall’esordio svilupperà un Disturbo Bipolare Predittori di disturbo bipolare di tipo I - Esordio precoce della DDM - Ritardo psicomotorio - Psicosi - Storia familiare di depressione psicotica - Elevato carico familiare per disturbi dell’umore - Ipomania indotta farmacologicamente U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Decorso clinico Altri fattori Basso rendimento scolastico, disturbi dell’apprendimento, altri disturbi psichiatrici che interferiscono con l’apprendimento del bambino Stili cognitivi e temperamentali: gli stili negativi di attribuzione Esperienze precoci negative: morte o separazione dei genitori Recenti eventi di vita negativi Relazioni familiari conflittuali, neglect, abuso Fattori biologici: inabilità a regolare le emozioni ed il distress U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Decorso clinico Distimia e depressione maggiore la distimia è associata con aumento del rischio di DDM il 70% dei bambini/adolescenti con distimia sviluppa un DDM Il primo episodio si verifica 2-3 anni dopo l’inizio della distimia, e rappresenta la possibilità di sviluppare un DDM ricorrente Il rischio per distimia è associato a: funzionamento familiare caotico, elevato carico familiare di disturbi dell’umore U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Il suicidio in età evolutiva 3° causa di morte tra i 15 ed i 24 anni 6° causa di morte tra 5 ed i 14 anni 6 suicidi per 100,000 (.006%) i tassi di suicidio negli ultimi 15 anni si sono ridotti con l’introduzione degli anti depressivi Prevalenza del suicidio nella fascia 15-19 anni: -EU: 4,8/100 000 -Elevato: Lituania (15,0), Estonia (12,2) - Basso: Grecia (1,5), Portogallo (2,4), Spagna (2,9) U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile, Università di Roma “Tor Vergata” Fattori di rischio per il suicidio in età evolutiva Età - tarda adolescenza - il 20% presenta ideazione suicidaria - l’8% fa un tentativo di suicidio Sesso - l’ideazione suicidaria ed i tentativi sono più frequenti tra le ragazze - i suicidi portati a termine sono 5 volte più frequenti nei ragazzi Gruppo etnico di appartenenza - maggiore rischio tra bianchi ed ispanici - minore rischio tra neri ed orientali U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile, Università di Roma “Tor Vergata” Fattori di rischio per il suicidio in età evolutiva (I) Storia clinica Depressione Maggiore: - incrementa il rischio di 12 volte, in entrambi i sessi - particolare attenzione al sintomo “mancanza di speranza” Abuso di sostanze: - Aumenta il rischio suicidario di 2 volte Disturbo della condotta: - in un terzo dei suicidi dei ragazzi - incrementa il rischio suicidario di 2 volte U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Fattori di rischio per il suicidio in età evolutiva (II) Storia clinica Perdite o eventi stressanti in atto - difficoltà scolastiche - problemi con la legge - perdita di relazioni sentimentali - gravidanze indesiderate - intense umiliazioni Abuso sessuale o fisico Ridotta/assente comunicazione con i genitori U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata Fattori di rischio per il suicidio in età evolutiva (III) Storia di comportamenti suicidari Pianificazione suicidaria - elaborazione di piani suicidari - inclusi comportamenti non verbali suicidari (i.e. dare via oggettti di valore o collezioni) Storia di tentativi suicidari precedenti tentativi di suicidio rappresentano il principale fattore di rischio per il verificarsi di un suicidio Storia familiare di depressione e suicidio Disponibilità di armi da fuoco o sostanze tossiche U.O.C di Neuropsichiatria Infantile, Università di Tor Vergata