Fisica IV Parte 2° Richiami sul campo magnetico Proprietà magnetiche della materia: diamagnetismo, paramagnetismo e ferromagnetismo 1 Campo magnetico B Generazione di un campo magnetico Un campo magnetico può essere ottenuto facendo passare corrente in un filo conduttore ( Oersted, 1819). Più in generale: Un campo magnetico viene generato ogniqualvolta c'è una carica elettrica in moto Come vedremo in dettaglio più avanti un campo magnetico può essere prodotto anche da un magnete permanente ( per esempio una comune calamita). In questo caso non c'è passaggio di una corrente elettrica "convenzionale". Ci sono però i moti di cariche elementari all'interno del materiale . Forza esercitata dal campo magnetico Il campo magnetico esercita una forza sui conduttori percorsi da corrente (Forza di Laplace) e sulle cariche elettriche in movimento (Forza di Lorenz). Più in generale: Un campo magnetico agisce sulle cariche elettriche in moto 2 Legge di Biot Savart Legge di Gauss Il campo magnetico dB prodotto da un elemento di corrente dl in un punto P a è dato da: 0 I dl r dB 4 r 3 Q r E 40 r 3 I dl E P r r dB 0410-7 Henry/m Q r è la distanza tra dl e il punto P I è la corrente che fluisce nel conduttore dl è un elemento della spira orientato nel verso della corrente. Il campo magnetico B generato dall’intera spira nel punto P si ottiene sommando i contributi di tutti gli elementi che compongono la spira 0 I dl r B dB 4 r 3 Il campo magnetico si misura in Tesla [T] 3 Forza di Lorenz F qE In presenza di un campo magnetico B una carica q che si muove con velocità v è soggetta ad una forza F in direzione ortogonale sia a v che a B data da: q F qv B E B v F q F Poiché tale forza agisce perpendicolarmente alla direzione di v (direzione in cui si muove la carica), tale forza non compie lavoro. dL F ds (qv B) ds 0 Forza di Laplace I B dl S F La forza agente su un elemento di spira di sezione S e lungo dl percorsa da una corrente I può essere calcolata come la forza risultante agente su tutte le cariche in moto contenute nell’elemento di spira: F N (qv B) n dl S (qv B) I (dl B) Dove la corrente I è data da: I=JS e J è la densità di corrente data da: J=nqv dl è orientato nella direzione e nel verso della corrente 4 Calcolo del momento torcente esercitato dal campo B su una spira Sia data una spira rettangolare di lati L1, L2, L3 e L4, 1 e 3 di lunghezza a e 2 e 4 di lunghezza b. La spira è immersa in un campo magnetico B che forma un angolo q con la normale alla superficie della spira come mostrato in figura. La forza applicata alla spira sarà la forza risultante applicata ai quattro lati 4 4 i 1 i 1 3 F Fi I (Li B) Le forze F2 e F4 sono uguali in modulo |F2|=|F4|=IbBcosq e agiscono sullo stesso asse. Non hanno quindi nessun effetto. Le forze F1 e F3 sono uguali in modulo |F1|=|F3|=IaB ma non agiscono sullo stesso asse. Tendono a far ruotare la spira con un momento dato da: b 2 τ IA B b 2 dove 4 1 sin q F1 sin q F3 b sin qIaB Iab sin qB A abnˆ I versore n è orientato normalmente alla superficie e diretto in base alla direzione della corrente secondo la regola della mano destra La forza di Laplace tende a orientare la spira in modo che la sua normale sia parallela al campo magnetico. 5 Campo generato ad un filo conduttore rettilineo infinito percorso da una corrente I B dB q 0 I dl r 4 r 3 dl Il campo in un punto P a distanza a dal filo, generato da un elemento di filo dl, ha direzione e verso uscente dal foglio e modulo: dB l atga u r P a a 0 I dl r 0 I dl sin q 3 4 r 4 r2 dl a da cos 2 a ; r a cos a ; q a / 2 I 0 I da cos a 4 a 0 I / 2 0 I 0 I /2 B cos a d a sin a - / 2 4a - / 2 4a 2a dB 0 I B ˆ 2a 6 Esempi di linee di forza del campo B FILO RETTILINEO PERCORSO DA CORRENTE SPIRA CIRCOLARE PERCORSA DA CORRENTE SOLENOIDE PERCORSO DA CORRENTE 7 LINEE DI FORZA DEL CAMPO E GENERATODA DUE DISCHI CARICHI DI SEGNO OPPOSTO LINEE DI FORZA DEL CAMPO B GENERATODA UN CILINDRO DI MATERIALE MAGNETIZZATO Una ulteriore importante analogia che deve essere messa in evidenza è quella tra i campi generati un cilindro di materiale magnetizzato e da due dischi carichi di segno opposto. Questo aveva suggerito l’esistenza di cariche magnetiche di segno opposto localizzate agli estremi del cilindro. L’esistenza di cariche magnetiche non è mai stata provata, viceversa mostreremo come un cilindro magnetizzato possa essere assimilato ad un solenoide alimentato da una corrente che fluisce sulla superficie esterna del cilindro. 8 Analogia tra i materiali magnetici e i dielettrici 9 BARRA MAGNETIZZATA In tutti gli esempi mostrati, le linee del campo sono chiuse. Né nascono, né muoiono in corrispondenza di “cariche magnetiche”. Il caso della barra magnetizzata sembrerebbe diverso, ma verrà mostrato in seguito che anche in questo caso le linee di B sono chiuse (l’immagine non mostra le linee di forza all’interno del materiale). In realtà si può dimostrare che per qualunque superficie chiusa vale che: (B) B dS 0 LE LINEE DEL CAMPO B SONO CHIUSE 10 Circuitazione del campo B B dl ? Le linee di forza del campo di B in prossimità di un filo percorso dalla corrente I sono cerchi concentrici al filo. Se si esegue la circuitazione di B lungo una di tali circonferenze si trova che: 0 I 0 I 0 I ˆ ˆ B dl rd d 2 0 I 2r 2 2 dl ̂ rd dl r Se si compiono N giri intorno al filo percorso da corrente I si trova: B ds 0 I I d 0 N 2 N0 I 2 2 Se si esegue la circuitazione lungo una linea che non racchiude (non concatenata) il filo si trova che: dl 1 r1dˆ 2 0 I I r1d 0 r2 d 1 2r1 2 2r2 B dl B dl 1 B dl 2 l1 l2 dl1 1 2 2 2 0 I I d - 0 d 0 1 2 1 2 r2 dl2 dl 2 -r2 dˆ 1 r1 11 Legge di Ampere I casi che abbiamo considerato sono molto semplici (campo generato da un filo rettilineo, cammini lungo circonferenze concentriche al filo), ma si dimostra che la circuitazione di B lungo una qualunque linea chiusa è uguale alla somma delle correnti concatenate moltiplicate per 0 B ds 0 I conc 12 Legge di Ampere B ds 0 I conc 0 (i1 - i2 ) 13 Equazioni di Maxwell dei campi E e B in condizioni stazionarie ( E ) E dS Q 0 E dl 0 ( B) B dS 0 B dl 0 I Il campo E è generato da cariche elettriche Il campo B non è generato da cariche magnetiche Il campo E è conservativo Il campo B è generato da correnti Il campo B non è conservativo 14 Esempi di applicazione delle equazioni di Maxwell: campo generato esternamente e internamente a un filo rettilineo di raggio R percorso da corrente I. Per simmetria le componenti di B possono essere: tangenziale (B), radiale (Br), o longitudinale (Bz) ( B) B dS 0 Br 2rL 0 Br 0 h Br dl a1 a2 Bz (a1 ) Bz (a2 ) const B dl r B r Non ci può essere una componente radiale perché “nascerebbe” dal filo (le linee di campo non sarebbero chiuse). 2) La componente longitudinale deve essere costante anche a distanza molto grande dall’origine. Perciò la costante deve essereb zero (Bz=0). 3) Solo la componente tangenziale è diversa da zero B dl 0 L Bz (a1 ) L - Bz (a1 ) L 0 Bz R 1) rR B dl 0 I Bz 0 B 2r 0 I B 0 I ˆ 2r rR r 2 B dl 0 I (r ) 0 I 2 R B 2r 0 I r 2 R 2 B 0 I rˆ 2R 2 15 Campo generato da un solenoide infinito di raggio R composto di n spire per unità di lunghezza percorse da una corrente I. I Per simmetria le componenti di B possono essere: tangenziale (B), radiale (Br), o longitudinale (Bz) R I l1 Come nel caso precedente non ci può essere una componente radiale perché il flusso di B è diverso da zero (Br=0) 2) La componente tangenziale deve essere zero perché circonferenze che giacciono su piani perpendicolari all’asse del solenoide non concatenano nessun flusso (B=0). 3) Solo la componente longitudinale è diversa da zero (Bz0) B dl1 r dl2 l2 B dl1 B dl2 0 l1 1) B 0 l2 Campo all’esterno del solenoide: Bz r2 r1 l1 l1 B dl 1 0 Bz const dl1 l2 Bz (r1 )h - Bz (r2 )h 0 B=0 Bz 0 Campo all’esterno del solenoide: l2 B dl 2 0 NI 0nhI n N/L numero di spire per unità di lunghezza b c d a b a b c d a B dl2 B dl2 B dl2 B dl2 B dl2 Bz h Bz 0 nI 16 Solenoide di raggio R lungo L composto da N spire Nel caso di un solenoide finito il risultato trovato è solo approssimativamente vero. All’interno del solenoide in posizione equidistante dai due estremi vale ancora: B Bzˆ 0 NI L zˆ se R/L 1 L Avvicinandosi agli estremi il campo diminuisce e comincia a deviare dalla direzione longitudinale. All’esterno il campo non è nullo anche se molto minore che all’interno e le linee che escono da un estremo si richiudono entrando dall’altro estremo. LINEE DI FORZA IN UN SOLENOIDE FINITO Il solenoide infinito si realizza richiudendo un solenoide su se stesso in forma di toro Esercizio 1: Calcolare il campo all’interno di un toro di raggio medio r=(R1+R2)/2 Esercizio 2: Calcolare il campo all’interno di un solenoide di lunghezza L=20 cm, raggio R=2 cm, su cui sono avvolte N=10000 spire attraverso cui passa una corrente I=10 A. Calcolare la potenza dissipata se il filo è di rame (r=1.510-6 Wcm) e ha una sezione S=1 mm2. Calcolare il peso dell’avvolgimento (d=9 gr/cm3). Calcolare la pressione di Laplace che agisce sulle spire 17 Campo generato sull’asse di una spira percorsa da corrente Sommando i contributi di elementi della spira opposti al centro C, rimane solo la componente Bz data da: I ds r dB 2 0 4 r 3 z a r 2 (R2 z 2 ) r 0 I ds cos a 4 r 2 dBz 2dB cos a 2 dBz r z ; cosa R R 2 r ( R z 2 )1 / 2 ; ds Rd 0 I R 2 d 0 I R 2 Bz dBz 3 2 2 r 3 r 0 0 IR 2 B zˆ 2 ( R 2 z 2 )3 / 2 a R Se il campo viene valutato in un punto sull’asse z, molto lontano dalla spira si ottiene: 0 IR 2 B zˆ 2 z 3 per z R Se definiamo il momento magnetico della spira come m = I A dove A è la superficie della spira R2 orientata normalmente alla spira con verso definito in base alla direzione della corrente dalla regola della mano destra, il campo B sull’asse diventa: B 0 m 2 z 3 per L’unità di misura del momento magnetico è: m=IA z R m Amperem 2 J /T 18 La relazione vale per una spira di qualunque forma pur di essere sul suo asse e a grande distanza. Tale relazione va confrontata con quella del campo elettrico generato da un dipolo elettrico lungo l’asse del dipolo a grande distanza: m B 0 3 2 z E 1 p 20 z 3 m = IA I A campo magnetico generato da un momento magnetico m sul suo asse I campo eletrico generato da un momento di dipolo p sul suo asse Momento torcente generato dal campo B su una spira Abbiamo già calcolato il momento torcente generato dal campo B su una spira (vedi pag.6): τ IA B Introducendo il momento di dipolo della spira m=IA si trova che: τ mB τ pE in analogia con Energia di una spira in presenza di un campo B In analogia a quanto fatto per il dipolo elettrico si calcola il lavoro necessario per ruotare il dipolo magnetico m immerso nel campo B di un angolo q. q q 0 0 L0q - τdq - mB sin qdq mB(cos q - 1) Da cui: U (q ) -mB cos q -m B in analogia con U( q ) -p E 19 Anche l’analogia tra i campi E e B generati da un momento di dipolo p o m, rispettivamente, non si ferma al campo generato lungo l’asse. Se si esclude la zona di spazio “vicina” al dipolo dove le linee di forza di E e di B sono profondamente diverse, a grande distanza le linee di forza sono identiche. Le relazioni che descrivono i campi di dipolo elettrico e magnetico a grande distanza sono infatti date da: 1 3(p r )r p - 3 5 40 r r 3(m r )r m B 0 - 3 4 r 5 r Linee di forza di E generato da un dipolo elettrico p E Linee di forza di B generato da un dipolo magnetico m 20 Momento magnetico atomico MOMENTO MAGNETICO ELETTRONICO m IA e v dove I e e T 2r e m vrnˆ 2 m e vrnˆ 2 MOMENTO ANGOLARE ORBITALE ELETTRONICO L me v r L -me vrnˆ A r 2 m- e L 2me Il momento magnetico di un elettrone che orbita intorno al nucleo è proporzionale al momento angolare orbitale. La costante di proporzionalità è data de e/me dove me è la massa dell’elettrone. Tale costante è quindi una costante universale. n̂ Nella teoria quantistica dell’atomo il momento angolare orbitale è quantizzato e vale: L = l l=1,2, .. =h/2 6.62/2 10-34 J s costante di Planck da cui m - e l - Bl 2me B 9.27 10- 24 Am 2 magnetone di Bohr Tutti gli atomi hanno quindi un momento magnetico pari a l volte B. l è il numero quantico che determina il momento angolare orbitale. In realtà anche il momento angolare di spin da contributo al momento magnetico, in21 questo caso il numero quantico viene indicato con s e può essere semi-intero. Comportamento dei materiali in presenza di un campo magnetico L’energia di un momento magnetico m immerso in un campo B è data da U=-mB. In una regione di spazio in cui B non è costante il momento magnetico sarà quindi anche soggetto ad una forza. Supponendo che il campo sia diretto in direzione z e vari al variare di z ( campo all’estremità di un solenoide), e che il momento m sia orientato in direzione del campo, la forza sarà data da: dU d (mBz ) dB Bilancia di Faraday F m z dz dz dz Se si realizza un dispositivo tipo quello mostrato in figura si può misurare la forza magnetica a cui è sottoposto un materiale e valutarne quindi il momento magnetico. In tabella sono riportate le forze agenti su 1 gr di campione se il campo all’estremità del solenoide vale Bz=1.8 T e dBz/dz=17 T/m. Sostanza F (N) -2.210-4 -2.610-5 -3.710-4 -1.510-4 -1.610-4 -1.610-4 -1.610-4 -1.110-3 -1.10-4 (78 K) +2.010-4 +1.710-4 +2.810-3 +8.310-3 +7.510-2 (90 K) +4 +1.2 Superconduttore YBCO > - 10-2 (< 77 K) A seconda del materiale la forza può essere: di piccola intensità (circa 100 volte minore della forza peso) e di segno positivo (paramagnete) o negativo (diamagnete). di grande intensità (molto superiore alla forza peso) e positiva (ferromagnete) di intensità superiore alla forza peso e negativa (superconduttore) 22 Esercizi 1. Calcolare il momento magnetico di una spira quadrata di lato 2 cm e percorso da una corrente di 1 A 2. Calcolare il campo magnetico generato da un solenoide di raggio R=1 cm, lungo 5 cm composto da 5000 spire percorse da una corrente di 100 A. 3. Calcolare il momento magnetico associato al solenoide. 4. Calcolare il momento magnetico dell’atomo di boro (5B conf. el (2s)2(2p)). MOMENTI MAGNETICI DI ALCUNI SISTEMI m (Am2) 23 Esercizi Momento magnetico di una spira quadrata di lato L=1 cm e percorso da una corrente di I=1 A mspira = IL2 = 10-4 Am2 Momento magnetico associato ad un solenoide di raggio R=0.5 cm, lungo 10 cm composto da N=5000 spire percorse da una corrente I=100 A. msolenoide = NIR2 = 39 Am2 Calcolare il momento magnetico di un volume V=10 cm3 di solido composto da atomi dotati di un momento magnetico m=B la cui densità è data da n=1029 m-3. msolido = BnV = 9.3 Am2 Nel caso precedente calcolare il momento magnetico di una massa M=1 gr se la densità è d= 5 gr/cm3. Calcolare la forza misurata dalla bilancia di Faraday descritta a pag. 23 (B=1.8 T, dB/dz=17 T/m) . Che tipo di sostanza èquella che abbiamo considerato ? msolido = BnM/d = 0.19 Am2 F= msolido dB/dz= 3.2 N Calcolare il momento magnetico di una massa M=1 gr se la forza misurata dalla bilancia di Faraday descritta a pag. 23 (B=1.8 T, dB/dz=17 T/m) è F=3.410-4N msolido = F/dB/dz = 210-5 Am2 24 In un atomo costituito da N elettroni il momento angolare è la somma del momento angolare orbitale Li e di spin Si di ogni singolo elettrone. N J tot (Li Si ) i 1 Siccome la somma è vettoriale alcuni atomi possono avere momento angolare totale nullo. Gli atomi (o gli ioni) che hanno momento angolare nullo hanno anche momento magnetico nullo Jtot=0 m=0 Tra gli atomi che hanno momento angolare nullo ci sono I gas nobili. Tra gli ioni ci sono quelli dei metalli alcalini. In questi casi la configurazione elettronica è tale da mostrare shell chiuse in cui un numero pari di elettroni sono accoppiati a due a due e con spin diretto in direzione opposta. Alcuni atomi (o ioni) hanno momento angolare non nullo e hanno anche momento magnetico m0. Jtot0 m = pB p è detto numero di magnetoni di Bohr efficace. 25 Come si comporta la materia in presenza di un campo B MAGNETIZZAZIONE PER ORIENTAMENTO SOSTANZE PARAMAGNETICHE I composti i cui atomi sono dotati di momento di magnetico proprio in presenza di un campo magnetico tendono a orientarsi parallelamente al campo stesso B= 0 B <m> = 0 <m> 0 SOSTANZE DIAMAGNETICHE Le sostanze i cui atomi hanno momento angolare nullo (sia orbitale che di spin) hanno anche momento magnetico nullo. In presenza di campo magnetico si genera un momento magnetico antiparallelo a B. Come dipende m da B ? 26 DIAMAGNETISMO In un semplice modello atomico, si suppone che all’equilibrio un elettrone, sottoposto alla forza di attrazione FE da parte del nucleo di carica Ze, orbiti su una circonferenza di raggio r con una velocità v0 tali che: v0 Ze 2 FE m e r 40 r 2 2 Forza di Gauss = me accelerazione centripeta In presenza di un campo magnetico l’elettrone sarà soggetto anche alla Forza di Lorenz FL e le condizioni di equilibrio cambiano. Assumendo che non vari la distanza r, che la velocità subisca una piccola variazione (v=v0±Dv, con Dv << v0), e che il campo sia applicato in direzione normale all’orbita, l’equazione di moto diventa: (v0 Dv) 2 v02 2v Dv FE FL me me me 0 r r r 2v Dv eBr da cui FL ev0 B me 0 Dv r 2me B=0 Il segno di Dv dipende dalla direzione reciproca di B e di v0. Per B=1 T , r~0.5 Å Dv~4.4 m/s B0 +Ze Da confrontarsi con la velocità dell’elettrone legato al nucleo che può essere calcolata come: +Ze FE -e v0 FE -e FL v0-Dv L=mev0r= v0~/mer ~106 m/s Dv << v0 27 Momento magnetico dell’atomo indotto dal campo m0 qv0 r 2 Dm qDvr 2 n In un atomo con due elettroni che ruotano in direzione opposta il momento magnetico complessivo è zero. In seguito all’applicazione del campo la velocità dei due elettroni varia di una quantità ±Dv a seconda della direzione di rotazione. Complessivamente l’atomo acquista un momento magnetico indotto dal campo: (v0 - Dv) q 2r 2 (v0 Dv) m q r -q r nˆ qDvrnˆ B 2 2 2 m e 2 2 q r m a DB ; aD 2me In un atomo l’applicazione di un campo magnetico modifica il moto degli elettroni che tendono a ridurre il flusso 28 generato dal campo stesso in accordo con la legge di Faraday-Neumann-Lenz. Il momento magnetico indotto è Infatti diretto in verso opposto rispetto a B. Per un atomo costituito da Z elettroni in presenza di un campo B applicato ogni elettrone contribuisce al momento magnetico indotto. Tale momento magnetico diretto come B e con verso opposto è dato da: m a DB ; Z e 2 ri2 i 1 6me a D - Un modo pratico per valutare il contributo diamagnetico è di considerare solo gli elettroni nella shell esterna (Zeff ) e di assumere che tutti gli elettroni abbiano lo stesso raggio medio equivalente al raggio ionico. Per cui si ha: Z e 2 ri2 i 1 6me a D - - Z eff e 2 r 2 6me In figura sono mostrate le suscettività diamagnetiche molari di vari ioni. Nonostante la relazione approssimata lo scaling con Zeffr2 appare molto buono. cm è stata valutata misurando le suscettività di una serie di sali ionici: NaF, NaCl, NaBr, KCl, KBr, ….. Nei sali ionici i due elementi sono ionizzati e assumono la configurazione del gas nobile adiacente. Hanno quindi comportamento diamagnetico puro, non mascherato dal contributo paramagnetico che compete all’atomo non ionizzato. 29 Risposta diamagnetica relativamente grande si osserva nelle molecole con elettroni delocalizzati come naftalene e grafite. Il naftalene consiste di due molecole di benzene unite assieme lungo un lato. Gli elettroni sono molto mobili e inducono correnti che ruotano intorno agli anelli. Il diametro dell’anello è parecchie volte maggiore del diametro atomico. Tutto questo contribuisce a determinare una grande risposta diamagnetica che è massima quando il campo magnetico è applicato perpendicolarmente al piano degli anelli. Questo è vero anche per la grafite che consiste di piani di C a simmetria esagonale con forti legami covalenti , debolmente legati l’uno all’altro. 30 PARAMAGNETISMO: magnetizzazione per orientamento B=0 z m Temperatura T y B m q <m> = 0 <mx> = <my> = <mz> = 0 x <m> 0 <mx> = <my> = 0 <mz> =m<cosq> 0 Come nel caso della magnetizzazione per orientamento, gli atomi dotati di momento magnetico proprio, in presenza di un campo magnetico B, tenderanno ad orientarsi parallelamente ad esso per minimizzare l’energia magnetica U=-mB=-mBcosq . Anche in questo caso tale tendenza è contrastata dall’agitazione termica, per cui la probabilità che un momento m formi un angolo q con il campo B è data da: P(q ) Ae - U k BT Ae m Bcosq k BT mB cosq A1 k BT per mB 1 k BT Il momento magnetico medio nell’ipotesi mB<<kBT può essere calcolato come (vedi pag.39 Parte 1°): m m cos q m P(q ) cos q dW m m2 B m aO B 3k BT dove m2 aO 3k BT mB 3k BT 31 Nel caso in cui non è vero che mB<<kBT l’approssimazione ex ~ (1+x) non può essere fatta. Allora si ha che: m m cosq m P(q ) cosq dW m L( x) L( x) ctnh( x) L(x) x 3 per 1 x dove x funzionedi Langevin mB e k BT 1.5 L(x) x 1 l( x) x/3 1 x 3 S=7/2 Gd3+ S=5/2 Fe3+ 0 0 0 5 x 0 S=3/2 Cr3+ 10 Per 15 x 15 x 1 m2 B m ao B 3k BT Per x 1 m m 1 2 B/T (T/K) 3 4 32 Una atomo dotato di momento magnetico proprio m in presenza di un campo elettrico B presenterà un momento di dipolo medio <m> dato da: m aB a aO a D 2 m 3k BT Ze 2 r 2 proporzionale al campo applicato B orientato nella direzione di B 6me Esercizi: Un atomo ha un momento di dipolo proprio pari a 1 magnetone di Bohr. Se il suo raggio atomico medio è dato da r=1 Å e Z=3, calcolare alla temperatura di 4.2 K il contributo paramagnetico e diamagnetico al suo momento di dipolo indotto. A tale temperatura il sistema è diamagnetico o paramagnetico. E alla temperatura di 300 K ? a D -1.4 10 -28 Am2 / T a o (4.2 K ) 4.9 10 -25 Am2 / T a o (300 K ) 6.9 10 -27 Am2 / T In un atomo (ione) avente momento magnetico proprio il contributo paramagnetico domina su quello diamagnetico. In una sostanza oltre al contributo reticolare c’è da considerare il contributo aggiuntivo degli elettroni di conduzione. Gli elettroni di conduzione possono dar luogo sia ad un contributo paramagnetico che diamagnetico. 33 Definizione del vettore magnetizzazione M abbastanza grande da contenere molti momenti magnetici m DV sufficientemente piccolo in modo che B non vari troppo al suo interno mi M DV A/m DV Vettore Magnetizzazione M mi Suscettività magnetica Se abbiamo un sistema contenente molte momenti di dipolo m in presenza di un campo magnetico B il vettore magnetizzazione M sarà dato da: m M i N m B n m naB c m cmH DV DV 0 c m na0 N numero di molecole contenute nel volume DV nN/DV densità delle molecole per unità di volume suscettibilità magnetica del materiale c m 0 M 0 A / m 1 B 0 A / m 34 La suscettività magnetica è adimensionale per cui M e B/0 hanno le stesse dimensioni [A]/[m] Suscettività magnetica di una mole di una sostanza: N c m ( N A ) N Aa0 c m A unità di misura n 1 mol m mol m -1 -3 3 -1 Suscettività magnetica di un chilogrammo di una sostanza: N N c m (1Kg ) A a0 c m A unità di misura M Mn 1 mol m Kg Kg mol m -1 -1 -3 3 -1 ESERCIZI Calcolare la suscettività magnetica a T = 300 K di una mole e di un Kg di atomi di Li a=6.810-27 Am2/T ; cm(NA)=5.110-9 m3mol-1 ; cm(1Kg)=710-7 m3Kg-1 Calcolare la suscettività magnetica a T = 300 K di una mole e di un Kg di ioni Li + a=-1.610-28 Am2/T ; cm(NA)=-1.310-10 m3mol-1 ; cm(1Kg)=-1.910-8 m3Kg-1 Proprietà atomiche del Li Peso molare 6,941 gr mol-1 Raggio atomico1.45 Å Raggio covalente1.34 Å Raggio di van der Waals 1.82 Å Configurazione elettronica He2s1 Struttura cristallina Cubica 35 36 Magnetizzazione di un materiale paramagnetico m2 m aB B 3k BT m2 mB Mn B M sat 3k BT 3k BT B M sat nm legge di Curie magnetizzazione di saturazione Per piccoli campi magnetici o alte temperature la magnetizzazione di un materiale paramagnetico cresce linearmente in funzione del rapporto B/T ( legge di Curie). All’aumentare del valore di B/T la legge di Curie non vale più e la magnetizzazione tende a saturare al suo valore di saturazione Msat=nm che corrisponde alla situazione in cui tutti i momenti magnetici che costituiscono il materiale sono orientati parallelamente sostanza p m=pB (A m2) Msat (A/m) Fe 2.22 20.610-24 13.8105 Co 1.72 16.010-24 11.4105 Ni 0.6 5.610-24 4.1105 Gd 7.1 66.010-24 15.9105 Dy 10 92.710-24 MnBi 3.5 32.510-24 23.2105 37 5.4105 Campo magnetico generato da una sostanza magnetizzata Una sostanza magnetica che contiene un grande numero di momenti magnetici m uniformemente distribuiti ed egualmente orientati nel suo volume, si dice uniformemente magnetizzata. Per comodità indichiamo con z la direzione di magnetizzazione. Si consideri una lastra di materiale magnetizzato di spessore piccolo dz, tagliata perpendicolarmente alla direzione di magnetizzazione ( figura 1a), suddividiamo la lastra in piccole piastrelle di area da ( figura b). Le piastrelle sono molto piccole, ma devono comunque essere tanto grandi che la magnetizzazione non cambi in maniera apprezzabile passando da una piastrella all'altra ; possiamo quindi immaginare che siano piastrelle microscopiche ma contenenti già un buon numero di atomi o molecole. Ogni piastrella conterrà un momento di dipolo totale pari a m=Mdadz . Si può costruire un dipolo di questa intensità piegando una striscia di materiale conduttore, largo dz , in modo che assuma la stessa forma della piastrella e facendo passare una corrente di intensità I nella striscia, tale che m=IM da=Mdadz da cui IM=Mdz sono le correnti di magnetizzazione ( figura c). Sostituiamo a ogni piastrella della lastra una di queste spire. Poiché la corrente è la stessa in tutte le spire, le correnti sui lati adiacenti si elideranno ( figura d). Rimarrà quindi una corrente IM che passa sul profilo esterno della lastra (figura e) . 38 h IM=Mh Impilando lastre come quelle appena considerate possiamo ricostruire un blocco di materiale uniformemente magnetizzato Possiamo quindi ragionare in termini di equivalenza tra il campo generato dal blocco magnetizzato e quello generato da larga fascia di altezza h sulla quale scorre una corrente superficiale IM =Mh. Quindi il campo magnetico B in un qualsiasi punto esterno al blocco di materiale è uguale al campo B' che si ha nel punto corrispondente in prossimità della guaina di corrente. Si dimostra che anche il campo all'interno del materiale si può schematizzare come il campo dovuto all'equivalente corrente superficiale. Quindi se abbiamo un cilindro sottile, lungo L uniformemente magnetizzato, il campo equivale a quello generato da un solenoide sulla cui superficie scorre una corrente IM =ML. Il campo all’interno è quindi dato da: I ML B' 0 M 0 0 M L L B M B’ B’ L IM39=ML Esercizio Un cilindro di ferro magnetizzato la cui magnetizzazione è uguale a M=1.2105 A/m ha il raggio R=1 cm e l’altezza di h=0.3 cm. Calcolare il momento magnetico associato al cilindro di ferro Calcolare il campo magnetico al centro del disco(punto A) e sull’asse a distanza di 10 cm (punto C). Calcolare le correnti superficiali di magnetizzazione. m M V 1.2 10 5 0.3 10 -6 0.11 Am 2 0 m campo sull' asse della spira 2 ( R 2 z 2 )3 / 2 m B(z 0) 0 3 2.2 10 - 2 T 2 R m B(z 10cm ) 0 2 2.2 10 - 5 T 2 3 / 2 2 ( R z ) B I Mh 4.0 102 A I=4.0102 A M=1.2105 A /m B=2.2102 T B=2.2105 T 40 Campo magnetico nella materia Il campo magnetico all’interno di un materiale magnetizzato ha le stesse linee di flusso di M e vale BM=0M dove con BM indichiamo il fatto che è generato dal materiale magnetizzato All’esterno del materiale M=0, mentre le linee di forza di B proseguono e il campo risulta essere quello generato dalle correnti di magnetizzazione che scorrono alla superficie del materiale. BM=0M Si consideri ora il caso di un materiale immerso in un campo magnetico esterno che indichiamo con B0 . Il campo applicato “magnetizza” il materiale che presenterà una magnetizzazione data da: M cm B0 0 cmH dove H B0 0 campo nel vuoto Il campo magnetico in ogni punto sarà quindi quello dato dal campo applicato dall’esterno, più quello generato dalla materia magnetizzata. In generale si avrà quindi: B=B0+BM. Le sorgenti del campo sono infatti sia le correnti “vere” (I ) che scorrono nei conduttori, sia le correnti di magnetizzazione (IM )che scorrono sulle superfici dei materiali magnetizzate. La legge di Ampere può quindi essere generalizzata nel modo seguente: B dl B0 dl B M dl 0 ( I I M ) dove H dl I indica che il campo nel vuoto H è generato dalle sole correnti vere I. Se in particolare si considera il campo magnetico totale all’interno dalla materia magnetizzata si avrà B B 0 B M B 0 0M B 0 c mB 0 (1 c M )B 0 r 0 H r 1 c m permeabili tà magnetica relativa Il campo magnetico nella materia sarà quindi proporzionale a quello applicato. La permeabilità magnetica relativa 41 r può essere maggiore o minore di 1 a seconda del segno della suscettività magnetica cm . Il campo magnetico all’interno di una materiale sarà maggiore (minore) di quello applicato nei materiali paramagnetici (diamagnetici). Permeabilità magnetica relativa di alcune sostanze IM M cm H (r-1) I Dove si è considerato il fatto che il campo esterno H è proporzionale alle correnti I che lo generano Tali correnti di magnetizzazione inducono esse stesse campi magnetici trascurabili. Questo è molto diverso da ciò che accade nei materiali in presenza di un campo elettrico: il campo elettrico infatti induce spostamenti di carica nei materiali sia conduttori che dielettrici, i quali a loro volta contribuiscono significativamente al campo elettrico complessivo, SOSTANZE PARAMAGNETICHE Anche le correnti di magnetizzazione che si generano alla superficie di tali sostanze sono molto piccole in confronto a quelle che hanno generato il campo esterno: SOSTANZE DIAMAGNETICHE B r B 0 r 0 H 0 H SOST. FERROMAGN La permeabilità magnetica relativa delle sostanze diamagnetiche e paramagnetiche è prossima a 1 il che equivale a dire che il campo magnetico all’interno di tali sostanze è praticamente uguale al campo che si avrebbe nel vuoto. cm r -1 GdO3 1.210-2 CuCl2 3.510-4 Cromo 3.310-4 Tungsteno 6.810-5 Alluminio 2.210-5 Magnesio 1.210-5 Mercurio -3.210-5 Argento -2.610-5 Bismuto -1.710-5 Etanolo -1.310-5 Rame -9.710-6 Ferro dolce 250 Si-Fe 2000-1000 Mu-metal 3104 Tutto questo è vero fino a quando non si considerano i materiali ferromagnetici. In questi ultimi non è più vero che il campo interno al materiale è uguale al campo generato dall’esterno. In molti di tali materiali (magneti permanenti) il campo interno è diverso da zero, e anche molto intenso anche in assenza di campo esterno applicato e le correnti di magnetizzazione sono estremamente intense. La permeabilità magnetica di tali materiali 42 è estremamente elevata, e dipende fortemente dal campo applicato Linee di campo in una barra magnetica permanente uniformemente magnetizzata Campo nel punto p Campo nel punto q Nel caso di un cilindro di ferro magnetizzato in modo permanente di altezza L la cui magnetizzazione è uguale alla magnetizzazione di saturazione (M=Ms=1.4106 A/m) il campo interno al materiale vale: B~0M =1.8 T. Le correnti di magnetizzazione che scorrono sulla superficie sono date da IM =ML per cui se il cilindro è alto 10 cm le correnti superficiali saranno date da IM = 1.4105 A !!! Tali correnti sono dovute al fatto che i momenti orbitali e quindi i momenti magnetici di tutti gli atomi che costituiscono il materiale sono orientati parallelamente così che la magnetizzazione è uguale al suo valore di saturazione. Il moto coerente di tutti gli elettroni dà luogo ad una corrente netta nulla all’interno del materiale perché i contributi da atomi vicini si elidono, mentre sulla superficie del materiale la compensazione non avviene e la corrente è massima. Tale corrente a cui contribuiscono tutti gli atomi alla superficie del materiale scorre attraverso uno spessore infinitesimo d, dell’ordine di uno strato atomico. La densità di tale corrente è quindi estremamente elevata M I I 106 J M M M sat -10 1016 A / m2 S Ld d 10 In generale si parla quindi di densità di corrente superficiale definita come: I J Ms M M sat 106 A / m L 43 Ferromagnetismo I materiali che si comportano come magneti permanenti sono detti ferromagneti. I concetti introdotti per descrivere il paramagnetismo, pur utili, non sono sufficienti a descrivere il ferromagnetismo. In un materiale ferromagnetico gli atomi hanno un momento magnetico non nullo, ma a differenza dei sistemi paramagnetici, non è il campo esterno applicato a orientarli. Esiste invece una interazione tra gli atomi primi vicini che tende a orientare i momenti parallelamente gli uni agli altri (o antiparallelamente nei materiali antiferromagneti). Tale interazione non è di tipo magnetico, ma agisce come se ci fosse un campo interno al materiale stesso molto intenso che tende ad allineare i momenti. Quindi il materiale risulta magnetizzato anche in assenza di un campo esterno. Tale interazione è così intensa che l’agitazione termica non è in grado di disallineare i momenti magnetici. Tale fenomeno dipende comunque dalla temperatura. Infatti al di sopra di una temperatura detta temperatura di Curie, avviene una transizione di fase tra lo stato ferromagnetico e lo stato paramagnetico. È come se l’agitazione termica prevalesse, il ferromagnetismo scompare e all’ulteriore aumento della temperature il materiale si comporta come un paramagnete. La temperatura di Curie dipende dal tipo di materiale. Per molti ferromagneti tale temperatura è molto al di sopra di temperatura ambiente, così che il ferromagnetismo è stato osservato da sempre. . 44 Circuiti magnetici ed elettromagneti Il più semplice circuito magnetico è rappresentato da un anello di materiale ferromagnetico ( anello di Rowland). Concatenato con l'anello è un avvolgimento di N spire di filo conduttore percorso da corrente I stazionaria. Applichiamo a questo sistema le equazioni fondamentali 1. legge di Gauss per il campo B S B dA = 0 dove S è una superficie chiusa. 2. teorema di Ampere per la circuitazione di H - dove L è una linea chiusa L H dl = NI 1. La legge di Gauss applicata alla superficie chiusa indicata in figura, tenendo conto che il flusso disperso attraverso la superficie laterale è trascurabile dà il seguente risultato 0 = S B dA = S1 B dA + S2 B dA = -B1S1 + B2S2 BS = costante = 2. (1) Applichiamo la legge di Ampere ad una linea interna all'anello lungo la linea mediana: L H dl = L ( B/) dl = NI poiché il vettore B è parallelo a dl e è costante lungo tutta la linea di integrazione[1] NI = L (B S/S) dl = L dl/S (2) Dalle equazioni (1) e (2) è possibile ricavare il campo magnetico generato da un elettromagnete. In particolare per un anello di sezione costante si ha che se la lunghezza dell’anello è L: B NI NI 0 r L L 45 [1] Abbiamo usato anche la relazione B = H , con permeabilità costante Nel caso di materiali ferromagnetici la relazione va usata con cautela … ( isteresi Elettromagneti Un elettromagnete è un circuito magnetico dotato di un traferro. Il traferro è un taglio eseguito lungo la sezione normale del circuito e di spessore d << √S. questo garantisce che il flusso disperso si mantenga trascurabile anche in corrispondenza del traferro e che i cosiddetti effetti di bordo siano ragionevolmente trascurabili. Il traferro è la regione in cui viene posizionato il campione a cui vogliamo applicare il campo magnetico B L cost BS=B0S0 B0 Se d << √S S0 ~ S B0 ~ B Il calcolo di B ed H si può sviluppare applicando le equazioni (1) e (2) ( legge di Hopkinson,) considerando il traferro come uno degli elementi del circuito magnetico. Il vettore induzione magnetica nel traferro B0 avrà lo stesso valore B che ha internamente al materiale. Al contrario, il vettore H subisce invece una discontinuità: H0 = B0/ 0 ; H = B/ r 0 L’equazione (2) diventa quindi: 1 1 NI dl dl B dl dl ferro r 0 ferro r 0 traferro 0 traferro 0 B B0 B 0 r NI 0 NI L r d d Calcolare B nel traferro di un elettromagnete in cui N=2000, I=5 A, L~50 cm, d~5 mm e r~1000 Indipendente dal valore di r 46 Ciclo di isteresi nei ferromagneti Bsat BR B 0 r H 0 r NI L Il campo magnetico all’interno del materiale ferromagnetico è proporzionale a r . Misurando il campo B al variare della corrente applicata I, o del campo nel vuoto H=NI/L si ottiene una curva come quella in figura chiamata ciclo di isteresi. Le caratteristiche di un ciclo di isteresi sono le seguenti: -HC Prima magnetizzazione. L'applicazione di un campo H ad un materiale non magnetizzato produce un aumento del campo magnetico B (linea tratteggiata) Magnetizzazione di saturazione. B tende a raggiungere un valore di saturazione Bsat= 0 Msat . Questa condizione corrisponde ad una situazione microscopica in cui tutti i dipoli magnetici all'interno del materiale si sono allineati nella direzione di H Rimanenza. Quando il campo H viene ridotto a zero si osserva un campo rimanente BR ( e di conseguenza una magnetizzazione rimanente , BR = 0 MR ) Coercitività Il campo B all’interno del materiale può essere riportato a zero con l'applicazione di un campo Hc ( coercitività ) in direzione opposta. Il valore della coercitività è fortemente dipendente dalle condizioni del campione ed è influenzato da vari fattori, come trattamenti termici pregressi o deformazioni Permeabilità differenziale. La permeabilità non è un parametro particolarmente utile per la caratterizzazione dei ferromagneti. Infatti, dipende fortemente dal valore del campo applicato e dalla memoria delle precedenti magnetizzazioni. Si preferisce allora usare la permeabilità differenziale ΄ = dB/dH Nelle applicazioni si rivelano particolarmente utili i valori della permeabilità differenziale iniziale ΄in ( la derivata 47 della curva di prima magnetizzazione all'origine) e la permeabilità differenziale massima ΄max che si ha in generale in condizioni di coercitività. B,T Permalloy (Ni-Fe) 1.5 1 Dare una stima della permeabilità magnetica 0.5 r = B/0H e della permeabilità magnetica differenziale r’ = dB/d0H 0 -0.5 Nei punti contrassegnati -1 -1.5 48 H, Oe Misure di magnetizzazione : Suscettività ac B(t)=0H(t)=H0sint Sc S 1 1 DV(t) = - d/dt 2 2 1 2 DV (t ) - 1 N Sc (0 H 0 M ) (S - Sc )0 H 2 - NS0 H d M (t ) d - Sc N 0 dt dt M (t ) M 0 sin t cm DV (t ) - NSc 0 M 0 cos t M0 DV (t ) H 0 S N dH (t ) c 0 dt dH (t ) H 0 cos t dt 49 50 Domini di Weiss In un materiale ferromagnetico smagnetizzato, l’interazione tra atomi vicini che tende ad allineare i dipoli magnetici continua a sussistere. Si creano quindi domini, di dimensioni micrometriche, all’interno dei quali i momenti magnetici sono perfettamente allineati. Ogni dominio ha momento magnetico proprio e la somma vettoriale di tali momenti dà la magnetizzazione complessiva del materiale. In un campione non magnetizzato la magnetizzazione è mediamente nulla. Ci sono molti fattori che determinano la formazione dei domini, la loro dimensione e la condizione di magnetizzazione del materiale. Si può facilmente comprendere che un materiale smagnetizzato non genera campo magnetico e questo permette di minimizzare l’energia magnetica. D’altra parte ogni “muro” ( domain walls o Bloch walls ) che separa due domini adiacenti porta ad un aumento di energia dovuto al fatto che in corrispondenza del muro momenti magnetici vicini non hanno la stessa orientazione. 51 Quando viene applicato un campo esterno i muri si spostano e quei dominii la cui direzione di magnetizzazione sia parallela ( o comunque posta ad un angolo piccolo) rispetto alla direzione del campo crescono in dimensione a spese di quelli con direzione di magnetizzazione antiparallela. Nei primi stadi della curva di magnetizzazione in un ciclo di isteresi la magnetizzazione della sostanza procede attraverso piccoli ( e reversibili) spostamenti dei muri di dominio, La magnetizzazione di saturazione viene raggiunta quando per effetto di un intenso campo H applicato tutti i domini risultano essere orientati nella stessa direzione 52 Tipi di materiali ferromagnetici in rapporto alle applicazioni Materiali duri ( hard) e dolci ( soft) Si può operare una prima classificazione dei materiali ferromagnetici in base alla coercitività -materiali duri: coercitività > 10 kA/m ( o 125 oersted) -materiali dolci: coercitività < 1 kA/m ( o 12.5 oersted) 53 Materiali dolci: elettromagneti, traformatori Per quanto riguarda gli elettromagneti i materiali dolci sono preferiti quanto più presentano un'alta permeabilità ( che consente di avere una grande induzione con campi applicati relativamente piccoli) e una coercitività bassa, così da ribaltare facilmente l'induzione. Negli elettromagneti si usa quasi esclusivamente il ferro dolce . Gli elettromagneti sono usati in laboratorio per generare alti campi magnetici. Un elettromagnete da laboratorio può generare induzioni fino a 2.5 tesla. Per campi più intensi si usano, ad esempio, magneti superconduttori. Anche per i trasformatori è necessaria un'alta permeabilità ma, lavorando in alternata, è anche necessario ridurre le perdite per correnti parassite. A questo scopo si usano principalmente leghe ferro-silicio, opportunamente lavorate. Il silicio , con componente in peso del 3-4%, serve a ridurre la conducibilità . 54 Materiali duri: magneti permanenti I magneti permanenti devono poter generare campi stabili senza una spesa continua di energia elettrica. Trovano applicazioni nei motori elettrici, generatori, altoparlanti, strumenti a bobina mobile, dispositivi di controllo per fasci elettronici TV … Sono importanti: alta corcitività, alta magnetizzazione di saturazione e alta rimanenza Tipici materiali utilizzati per fabbricare magneti permanenti sono leghe samario-cobalto ( coercitività dell'ordine di 0.7 106 A/m ( 9 kOersted) ) e materiali composti da neodimio-ferro-boro ( coercitività dell'ordine di 1.1 106 A/m ( 14 kOersted) ). Questi ultimi presentano l'inconveniente di avere una temperatura di Curie relativamente bassa 55