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Energia nucleare (uranio)
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Cos’è l’uranio
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Reattore nucleare
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Schema della fissione
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Cos’è l’energia nucleare
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Centrale nucleare
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Uranio e ambiente
zink.to/fissione
Cos’è l’uranio
L’uranio si ricava dall’uranite, un
minerale che contiene 99% di uranio
238 non fissile e 1% di uranio 235
che è fissile e radioattivo.
Con un procedimento di
arricchimento si può portare la
percentuale dell’uranio fissile al 3%
per utilizzarlo nei reattori nucleari.
Reattore nucleare
Reattore nucleare: è un contenitore
cilindrico in acciaio dove viene fatta
bollire l’acqua per trasformarla in
vapore. L’energia viene fornita dalle
pastiglie di uranio che contengono circa
il 3% di materiale fissile.
Schema della fissione
Un neutrone viene “sparato” contro
un nucleo di uranio 235 che si spacca
in due frammenti e lascia liberi altri
tre neutroni. Durante la fissione una
piccola parte di materia “sparisce” e
si trasforma in energia. Se accanto al
primo atomo di uranio 235 ve ne
sono molti altri si può ottenere una
reazione a catena.
Cos’è l’energia nucleare
L’energia nucleare è quella che si libera nelle
reazioni che coinvolgono le particellle che formano
il nucleo dell’atomo.
Nel 1905 A. Einstein enunciò la sua teoria
dell’equivalenza tra materia e energia (E=mc²) che
permette di calcolare quanta energia si ottiene da
una certa quantità di materia.
Per ricavare energia dal nucleo dell’atomo esistono
due procedimenti:
- la fissione (divisione) di un nucleo pesante come
quello dell’uranio;
- la fusione (unione) di nuclei leggeri come quelli
dell’idrogeno.
Centrale nucleare
È una centrale termoelettrica che ha come “caldaia” un reattore nucleare per la
produzione del vapore. La centrale funziona con uranio arricchito al 3% di
materiale fissile che viene caricato circa una volta all’anno.
Uranio e ambiente
Le centrali nucleari, una volta costruite, non
emettono anidride carbonica nell’atmosfera, ma
presentano due tipi di rischi:
- incidente al reattore con fuga di materiale
radioattivo che viene disperso nell’aria, per poi
ricadere sul terreno anche a molta distanza
inquinandolo in modo grave o molto grave;
- smaltimento delle scorie radioattive che
potrebbero inquinare il terreno dove sono sepolte,
problema non ancora risolto in modo definitivo ma
solo con siti provvisori.
I costi del nucleare
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Costi di estrazione
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Costi di arricchimento
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Costi per la centrale
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Costi per le scorie
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Costi per ritrattamento e sicurezza
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Costi di ricerca e sviluppo
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Quando il nucleare conviene
zink.to/nucleare
Costi di estrazione
Miniere a cielo aperto Le polveri
radioattive contaminano i territori
circostanti. Per ridurre il fenomeno, si
utilizza molta acqua che si infiltra
contaminando le falde acquifere.
Miniere in sotterraneo I minatori
inalano polveri e gas radioattivo.
Estrarre e lavorare l’uranio richiede
molta energia e produce molta CO2.
L’uranio non è una fonte rinnovabile e
nel tempo costerà sempre di più.
Costi di arricchimento
L’arricchimento dell'uranio richiede
molta energia e produce grandi quantità
di uranio impoverito, scarto radioattivo e
altamente tossico.
Un contatto diretto con l’uranio
impoverito porta a gravi malattie.
Il trasporto dell'uranio arricchito avviene
su carri ferroviari schermati.
Costi per la centrale
Costruire una centrale nucleare ha
costi molto alti e tempi lunghi.
Nei costi di funzionamento delle
centrali nucleari bisogna considerare
gli incidenti: in Francia nel 2007 ce ne
sono stati 942.
I costi di smantellamento e di bonifica
del territorio superano quelli di
costruzione.
Costi per le scorie
Il combustibile esaurito estratto dal
reattore rimane radioattivo dai 1000 ai
250 000 anni.
Sono necessari depositi definitivi capaci
di resistere tutto questo tempo ad
infiltrazioni d’acqua, terremoti ecc.
Non esiste ancora un deposito definitivo
al mondo.
Costi per ritrattamento e sicurezza
L'impianto di ritrattamento recupera
uranio e plutonio dalle scorie.
La lavorazione di sostanze altamente
radioattive incrementa i rischi per
lavoratori, ambiente e popolazione.
I costi per la difesa delle centrali, dei
treni e dei siti di stoccaggio da
eventuali sabotaggi sono molto alti.
Costi di ricerca e sviluppo
Nei paesi dell’OCSE dal 1992 al 2005
quasi la metà dei fondi di ricerca e
sviluppo energetico sono andati al
nuclare di fissione.
Il numero di centrali attive nel mondo
nello stesso periodo è però rimasto
stabile attorno alle 450 unità.
Attualmente i fondi sono finalizzati alla
progettazione di centrali di quarta
generazione, la cui tecnologia non sarà
pronta prima del 2020.
Quando il nucleare conviene
L’energia nucleare, considerando
anche i costi ambientali e sanitari, è
antieconomica.
Essa conviene se viene sviluppato
parallelamente anche il nucleare
militare. Una volta messo a punto il
costoso processo di arricchimento
dell’uranio per fini civili, esso è
facilmente utilizzabile anche per fini
militari.
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