Corretto uso dei farmaci
Definiamo farmaco una qualunque sostanza d’origine animale, vegetale, minerale o di sintesi
in grado d’indurre in un organismo vivente una variazione fisiologica o funzionale
( stimolazione, regolazione, inibizione)
Vegetale: digitalis purpurea e lanata (lanatosidi impiegati come farmaci primari nelle
insufficienze cardiache congestizie), valeriana officinalis, crataegus oxycantha (biancospino),
senna, cascara, rabarbaro,
Animale: insulina, vaccini, sieri, Hirudo officinalis (sanguisuga da cui si estrae l’irudina
impiegata come antiedemigeno in comunissime creme e gel), olio di fegato di merluzzo od
ippoglosso, chitosano ( estratto dai crostacei ed usato come coadiuvante nelle diete per ridurre
l’assorbimento intestinale dei grassi), olio di pesce titolato in Omega3.
Minerale: trisilicato d’alluminio (antiacido), potassio, magnesio, lattato d’ammonio ed urea
(idratante).
Un farmaco può essere considerato:
Dose Minima Efficace
(DME)
Medicamento
Dose Massima
Terapeutica ( DMT)
Indice Terapeutico
(IT)
Dose Tossica (DT)
Veleno
Il rapporto tra DME e DT è sfavorevole
La Dose Minima Efficace ( DME) è la dose minima di farmaco necessaria alla
comparsa di un effetto terapeutico; la Dose Massima Terapeutica (DMT) è la
dose di farmaco oltre la quale compaiono i primi effetti negativi sull’organismo.
L’Indice Terapeutico ( IT) è un valore dato dal rapporto di DME e DMT e dà
un’idea della maneggevolezza e sicurezza del farmaco impiegato.
Ad esempio l’acido acetilsalicilico viene comunemente impiegato alle dosi di 0,1 g fino a 2-3
g al giorno. Questo vuol dire che la DMT può essere circa 20 volte superiore alla DME
senza che si abbiano evidenti effetti negativi. La stricnina veniva impiegata
terapeuticamente alla dose di 0,5-1 mg con una DMT di poco superiore. E’ ovvio che l’indice
terapeutico dell’acido acetilsalicilico risulta pertanto più favorevole di quello della stricnina.
Quest’ultima è, infatti, annoverata tra le sostanze velenose.
Concetto di omeostasi:
L’organismo si comporta come un
sistema complesso integrato in cui
tutte le sue parti concorrono al
mantenimento di un equilibrio
dinamico interno ( omeostasi ),
cercando d’annullare ogni
interferenza esterna di origine
chimica o fisica.
I farmaci, riconosciuti come estranei
alla composizione dell’organismo
innescano una serie di meccanismi
che tendono ad annullare i loro
effetti.
L’organismo organizza pertanto una
difesa che prevede contrasto,
inattivazione ed escrezione
dell’elemento di disturbo.
Le caratteristiche di un farmaco sono evidenziate da:
Farmacocinetica: aspetto della farmacologia che studia i meccanismi legati ai
fenomeni d’assorbimento, metabolismo ed eliminazione di un farmaco.
Farmacodinamica: aspetto della farmacologia che studia i meccanismi
intrinseci legati al comportamento di un farmaco a contatto col suo sito
recettoriale.
Farmacodinamica: è alla base della teoria recettoriale ( meccanismo che
spiega come il medicinale riconosca il suo sito d’azione – la struttura chimica
del farmaco risulta complementare alla struttura chimica del proprio recettore
e pertanto è in grado di riconoscerlo e legarsi ad esso) e dell’organotropismo
di un farmaco (capacità di agire prevalentemente su un organo o su organi
simili). Ogni chiave, infatti, per forma e struttura è in grado di aprire la serratura
ad essa complementare; potrà entrare in altre serrature, ma se non
perfettamente strutturate, non sarà in grado di attivarne i meccanismi
d’apertura.
gastro-enterico ( bocca, stomaco, intestino )
•
Carrier - molecola che si occupa
del trasporto del farmaco
dal punto d’applicazione al
sito d’azione
assorbimento
parenterale ( iniezione )
Mandare in circolo
immediatamente il farmaco
comporta un’azione rapida
ma pericolosa, se usata
impropriamente.
Aggira tutti i meccanismi di
controllo dell’organismo.
Farmacocinetica: in pratica studia i fenomeni legati al destino fisico e
chimico del farmaco una volta introdotto nell’organismo. Lo studio dei
meccanismi d’assorbimento, distribuzione, metabolismo ed escrezione sono
fondamentali per calcolare l’emivita di un farmaco e stabilire così •
una
corretta posologia ( quantità pro dose e frequenza di somministrazione),
aspetto della farmacologia che consente di avere in ogni momento una
concentrazione plasmatica di farmaco efficace ed evitare pericolosi effetti
tossici d’accumulo ( sovradosaggio).
organotropismo
•
Recettore ( struttura posta nel sito
d’azione del farmaco che
riconosce la struttura
molecolare dello stesso
permettendogli un legame che
innesca l’azione)
barriera ematoencefalica
•
Evita che ogni farmaco assunto
arrivi ad una struttura
estremamente delicata come il
cervello
distribuzione
metabolismo
trasformazione enzimatica
•
Gli enzimi sono elementi
implicati nella
¨
trasformazione di ogni
molecola e quindi anche
dei farmaci.
renale
escrezione
( metabolici idrosolubili)
biliare-epatica ( metabolici liposolubili)
respiratoria
( metaboliti volatili)
Gli effetti di un farmaco possono essere divisi in effetti desiderati ( indicazioni
terapeutiche) ed effetti indesiderati.
Effetti collaterali: sono prevedibili ma difficilmente eliminabili – in base alla teoria dei foglietti
embrionali l’azione di un farmaco può manifestarsi su tessuti organici diversi da quelli dell’organo
bersaglio. I foglietti embrionali sono gruppi altamente indifferenziati di cellule che si trovano su di una
stessa struttura embrionale. Con lo sviluppo dell’essere, gruppi di cellule indifferenziate assumono le
connotazioni specifiche dell’organo che andranno a formare – diversi organi possono originare dal
medesimo foglietto embrionale mantenendo come eredità alcuni recettori simili - un farmaco pertanto,
pur dotato di organotropismo, sarà in grado d’interagire, anche se in tono minore, oltre che col suo
organo bersaglio anche con altre strutture equipaggiate con gli stessi recettori.
antistaminici
¨
•
sonnolenza, secchezza delle mucose
cortisonici
¨
•
effetto diabetogeno e pro-infettivo
antinfiammatori
¨
•
effetto stimolante la produzione di acidi gastrici con conseguente
bruciore
Ipersensibilità: fenomeno estremamente soggettivo – l’individuo risponde ad una dose
terapeutica come se avesse assunto una dose elevata o tossica.
Reazione allergica: reazione individuale non prevedibile ( prevedibile solo dopo una
prima manifestazione – ricordarsi sempre di annotare eventuali effetti allergici comparsi
dopo l’assunzione di farmaci o alimenti e di avvisare il medico prescrivente o il farmacista
che dispensa il medicamento. Và ovviamente evitato quello specifico farmaco ma anche
tutte le specialità che lo contengano od abbiano struttura molecolare simile ).
1° fase: sensibilizzazione - il 1° contatto col farmaco genera la formazione di una quantità abnorme
di anticorpi specifici contro quel farmaco che, per motivi esclusivamente legati all’individuo, viene
trattato come un antigene ( molecola che prevede l’innesco dei meccanismi difensivi dell’organismo).
2° fase: reazione – il successivo contatto col farmaco, riconosciuto come anticorpo, scatena un
imponente reazione con rilascio d’istamina, la sostanza responsabile del processo infiammatorio con
lacrimazione, orticaria, starnuti e nei casi peggiori shock anafilattico.
Idiosincrasia: risposta estremamente individuale, imprevedibile ed inconsueta.
Controindicazioni: condizioni e predisposizioni dell’individuo precedenti
all’assunzione di un farmaco tale per cui se ne sconsiglia l’impiego.
ulcera e gastrite
¨
•
Antinfiammatori, FANS, cortisonici
infezioni virali o batteriche
¨
•
cortisonici
glaucoma
¨
•
Colliri decongestionanti
gravidanza
¨
•
( almeno fino al 3° mese la maggioranza dei farmaci)
Interazioni farmacologiche: fenomeno per cui si evita o si sconsiglia l’uso simultaneo di due o più
farmaci. Il rischio è notevole in quanto l’uso non consapevole di miscele di farmaci può portare a
fenomeni di pericolosi sinergismi, attenuazione dell’attività di uno dei farmaci, interazioni fisiche
con precipitazione, ritardata eliminazione con fenomeni d’accumulo, aumentato o diminuito
metabolismo di uno dei farmaci con variazione della risposta terapeutica. L’assunzione di più
farmaci contemporaneamente crea pertanto una nuova entità farmacologica il cui
comportamento spesso non è prevedibile o gestibile. Con la diffusione dei prodotti naturali si è
venuta a creare anche una vasta gamma di interazione tra prodotto fitoterapico e medicinale.
DIFFUSIONE DELLE INTERAZIONI FARMACI – FITOTERAPICI PER…
• frequente utilizzo di associazioni farmacologiche e
politerapie
• sviluppo dell’automedicazione con prodotti naturali
pubblicità, informazioni sommarie e facile reperibilità di
fitoterapici esotici e non
• radicata convinzione che il fitoterapico, in quanto
pianta, sia “innocuo”
INTERAZIONI FISICO/CHIMICHE
• Uncaria Tomentosa (immunostimolante, antiinfiammatoria,
antivirale)  inibisce l’assimilazione del Fe++
• Mucillagini di Psillio (antiinfiammatorio sulle mucose, lassativo
naturale)  ostacolano l’assorbimento di tutti i farmaci
• Tarassaco (proprietà depurative, attiva gli organi emuntori,
favorisce il drenaggio, attiva il sistema immunitario, ha proprietà
epatoprotettive)  altera l’attività degli antibiotici chinolonici
IPERICO (Hypericum Perforatum)
Utilizzato nella cura della depressione lieve
• riduce i livelli plasmatici degli inibitori delle proteasi HIV ( ndinavir, nelfinavir,
ritonavir, saquinavir) e degli inibitori non nucleosidici delle transcriptasi HIV (
efavirenz, nevirapina)  riduzione attività HIV-soppressiva
• riduce l’effetto degli antitumorali etoposide ed amsacrina per interferenza con la
topoisomerasi II ed aumento della clearance epatica dei due farmaci.
• riduce i livelli ematici della ciclosporina
• riduce l’attività del warfarin , contraccettivi orali, teofillina, digossina l’attività
anticonvulsivante di fenobarbital, fenitoina e carbamazepina
• aumenta l’attività degli antidepressivi (citalopram, fluoxetina, paroxetina, sertralina,
fluvoxamina)
• aumenta effetti serotoninergici dei triptani ( sumatripan, zolmitriptan…)
LIQUIRIZIA ( Glycirryza Glabra)
• Antagonizza l’effetto degli ACE-inibitori, contraccettivi orali,
spironolattone. Riduce l’azione dell’acetaminophene (+
escrezione epatica)
• Potenzia l’effetto di: cortisonici, : ibuprofene, warfarin, salicilati
e acido deossicolico.
• Incrementano la produzione di PGE (gastroprotezione) 
aumento della secrezione del muco gastrico + ad un'attività
diretta sulla mucosa infiammata e/o ulcerata.
• Riduce K+, aumenta Na+  con innalzamento pressorio da
aumento dei livelli di aldosterone. La pillola anticoncezionale ne
potenzia l'effetto ipertensivo.
SUCCO DI POMPELMO
Aumenta la biodisponibilità delle benzodiazepine, antivirali, Ca-antagonisti e statine.
Altri farmaci che interagiscono con il pompelmo: alfa e beta adrenergici (carvedilolo), inibitori
della 5-alfa-reduttasi (finasteride), antielmintici (albendazolo), antibiotici (claritromicina,
eritromicina), anticoagulanti (warfarin), antiepilettici (carbamazepina), antimicotici
(itraconazolo), antistaminici (fexofenadina), statine (atorvastatina, fluvastatina, lovastatina,
simvastatina), antineoplastici (etoposide, vincristina, vinblastina), antagonisti dei recettori per
gli estrogeni (tamoxifene), alchilanti (ciclofosfamid, ifosfamide), antitussivi (destrometorfano),
antivirali (indinavir, nalfinavir, saquinavir, ritonavir, amprenavir), ansiolitici (alprazolam,
buspirone), calcio antagonisti ( diltiazem, felodipina, nicardipina, nifedipina, nimodipina,),
inibitori della 5-fosfodiesterasi impiegati nelle disfunzioni erettili ( sidenafil, taladafil), sedativi
(triazolam), immunosoppressori (ciclosporina, tacrolimus), oppioidi (fentanil), inibitori selettivi
della ricaptazione della serotonina SSRI (fluvoxamina, sertralina), xantine (teofillina), ormoni
(estradiolo, metilprednisolone, progesterone, testosterone)
Il succo di pompelmo inibisce il metabolismo delle statine fino a raggiungere livelli
plasmatici tossici esponendo seriamente il paziente al rischio d’esacerbazione degli
effetti collaterali quali la rabdomiolisi ( stanchezza, febbre e dolori muscolari). La
pravastatina non ha invece interazioni significative.