L’IMPATTO DELLA CRISI NELLA PROVINCIA DI TREVISO
Relatore:
Giuseppe Capuano
Dirigente Responsabile Area Studi e Ricerche – Istituto G. Tagliacarne
I “FUNDAMENTALS” DAI QUALI RIPARTIRE
Un “ritorno” al 2004
Petrolio e materie prime
da 150$ al barile a 40-50$ al barile
Riduzione del prezzo del petrolio e delle materie prime con riduzione dei costi di produzione
Tassi d’interesse
dal 4,5%
al 1,25% (tassi BCE)
Diminuzione costo del danaro con impulso agli investimenti e ai consumi delle famiglie
Tasso di cambio
da 1,5$=1 €
a 1,30-1,35$=1€
Rivalutazione del dollaro nei confronti dell’euro con spinta all’esportazione nell’area del dollaro
Tasso di inflazione
dal 4%
Riduzione dell’inflazione e aumento del potere di acquisto delle famiglie
al 1,5-2%
Minore “indebitamento” pro capite
del “sistema Italia” rispetto ai principali Paesi occidentali
2
Il debito degli italiani confrontato con i principali Paesi europei ed USA (2007)
Paese
Debito
Debito
pubblico/PIL Famiglie/PIL
Totale
Totale debito
debito
procapite
in %
in %
in % PIL
in euro
Francia
64
48
112
19.103
Germania
65
58
123
36.286
GranBretagna
44
99
143
49.599
Italia
104
30
134
34.837
Spagna
36
84
120
28.268
Stati Uniti
66
100
166
55.447
Fonte: elaborazione Ist. Tagliacarne su fonti varie
Debito/PIL
in Italia
113,8 nel 2009
116,1 nel 2010
Sostegno della domanda aggregata con consumi pubblici a
compensazione dei consumi privati
3
Diminuiscono i tassi a livello macro (BCE e EURIBOR) ma le imprese lamentano
addirittura l’aumento dei tassi sul territorio, in particolar modo le piccole imprese
Tassi di sconto FED-BCE
6,0
1,25
1,00
1,25
9
200
ile,
Apr , 2009
zo
09
M ar i o, 20 8
na
00
Gen re, 2 8
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Di c
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Nov tobre, 8
00
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0
7O
0
2
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0
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Apr
20
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zo
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08
Feb i o, 20
07
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Gen bre, 20 7
00
em
Di c bre, 2 7
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Nov
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r
emb 007
Sett
2
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M ar bre, 2
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em
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obr
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st o
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gi
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5
gno
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gi
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Feb bre, 2 4
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Nov bre, 2
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4
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Ago
2
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25
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Gi u , 2003 2
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00
2
M ar
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002
emb
Di c bre, 2 1
em
00
Nov re, 2 1
00
emb
Di c bre, 2
em
Nov
BCE
FED
1,50
1,25
1,0
1,75
1,25 1,50
1,25
2,00
1,75
2,25
2,25
2,00
2,00
1,75
2,50
2,50
2,25
2,00
2,0
2,50
2,50
2,75
2,75
3,00
3,25
3,25
3,00
3,0
3,75
3,50
3,75
3,25
3,25
3,50
3,25
2,75
2,50
4,25
4,00
4,00
3,75
4,25
4,00
4,0
4,75
4,50
5,25
5,25
4,75
4,50
4,25
5,00
5,0
0,50
0,50
0,0
4
Andamento storico dell'EURIBOR
Periodo di riferimento
Dicembre 2000
Dicembre 2001
Dicembre 2002
Dicembre 2003
Dicembre 2004
Dicembre 2005
Dicembre 2006
Dicembre 2007
Giugno 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Marzo 2009
Maggio 2009
Euribor 1
mese
5,01
3,48
3,05
2,16
2,20
2,44
3,68
4,83
4,54
4,68
4,95
3,98
1,50
--
Euribor 3
mesi
5,00
3,40
3,00
2,18
2,21
2,51
3,73
4,93
5,00
5,06
5,23
4,39
1,75
1,34
Euribor 6
mesi
4,98
3,30
2,95
2,24
2,24
2,63
3,83
4,89
5,14
5,28
5,30
4,45
0,90
--
Fonte: BCE
Sotto i livelli del dicembre 2003
5
Principali mercati di sbocco delle esportazioni italiane
Incidenza %
esportazioni
2008
70,6
11,2
12,8
5,3
6,5
2,9
Export 2007
Export 2008
262.630.228
41.991.089
47.253.952
21.241.497
27.369.204
9.560.062
258.285.945
40.957.284
46.644.901
19.233.980
23.897.819
10.469.588
Stati Uniti
Brasile
India
Cina
24.253.713
2.560.629
2.995.240
6.289.724
23.038.140
3.354.030
3.091.170
6.444.256
6,3
0,9
0,8
1,8
MONDO
364.743.919
365.806.090
100,0
EUROPA
Francia
Germania
Regno Unito
Spagna
Russia
Var. %
esportazioni
2008/2007
-1,7
-2,5
-1,3
-9,5
-12,7
9,5
Previsioni
PIL 2009
Previsioni
PIL 2010
-4,0
-3,0
-5,4
-3,8
-3,2
-3,8
-0,1
-0,2
0,3
0,1
-1,0
1,5
-5,0
31,0
3,2
2,5
-2,9
-1,4
4,3
6,1
0,9
2,2
5,0
7,8
0,3
-1,4
1,9
*dato provvisorio
Fonte: elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati Istat e Commissione Europea
•
Le esportazioni italiane sono “eurocentriche” (70,6% del totale).
•
Un mercato europeo che non crescerà nel 2009 (-4,0%) e nel 2010 (-0,1%)
•
Scarsa presenza nei Paesi BRIC (solo il 6,4% delle nostre esportazioni) che saranno i
Paesi più dinamici nel biennio 2009-2010
•
Necessaria strategia di espansione per le nostre PMI verso i mercati BRIC e USA nel
prossimo biennio
6
Riduzione delle esportazioni, restrizione dei consumi interni compensati solo
parzialmente dalla domanda pubblica, avranno un risultato di -4,4% del PIL nel 2009
Andamento delle variazioni del Pil italiano
4,0
3,0
3,2
3,0
Italia
2,0
2,0
1,0
0,0
1,8
1,0
1,7
1,2
1,7
0,4
1,8
1,5
0,3
0,0
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
-1,0
-0,5
-2,0
-3,0
-4,0
-4,4
-5,0
Fonte: : ISTAT; per 2008-2009 media delle stime previste dai principali Organismi Internazionali
Una bassa crescita che viene, comunque, da lontano a causa
della più bassa produttività.
L’Italia da tre lustri ha una crescita del PIL inferiore dell’1% annuo
rispetto alla media UE
7
UNA CRISI DI “SOLVIBILITÀ” NON DI “LIQUIDITÀ”
Compensazione solo parziale
con l’intervento pubblico in
economia; prioritaria la
riduzione dei tempi di
pagamento verso le imprese da
parte della P.A. (40 miliardi di
Euro pari al 2,5% del PIL)
 Rinvio dei consumi
(circa il 52% dei
commercianti trevigiani ha ridotto il
fatturato nel Io trim. 2009)
 “Razionamento”
del
credito
(un’impresa su tre a Treviso denuncia
maggiore difficoltà ad accedere al credito)
Ripristinare la fiducia:
Le previsioni di crescita
QUANTO VALE IL RITORNO ALLA FIDUCIA: CIRCA 1 PUNTO DI PIL ANNUO
2009
Senza fiducia
PIL
-4,4
2010
Con fiducia
-3,4
Senza fiducia
+0,1
Con fiducia
+1,1
Fonte: elaborazioni su fonti varie
8
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA
DENTRO LA CRISI
Il “modello di sviluppo” della provincia di Treviso è a “elevato ” impatto della crisi
in quanto si è caratterizzato nel tempo per una importante presenza del settore
manifatturiero, per una ampia propensione all’export della sua economia e per una bassa
rilevanza dell’economia pubblica.
Il settore manifatturiero rappresenta ben il 33% del PIL provinciale, valore di molto
superiore alla media regionale (28,6%) e nazionale (21,4%).
Nel manifatturiero si concentrano il 15,3% del totale delle imprese (85.427) della provincia,
la cui numerosità è aumentata dello 0,9% tra il 2007 ed il 2008, ma che è diminuita già
dell’1% nel solo primo trimestre 2009.
9
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA
DENTRO LA CRISI
Alta propensione all’esportazione con il 41,8% in provincia di Treviso a fronte di
una propensione media per l’Italia del 23,8%.
Ciò significa che circa il 42,0% del PIL di Treviso proviene dalle esportazioni.
Una delle principali conseguenze di una simile performance è l’esposizione agli
andamenti dei mercati esteri.
Esposizione gravata dal peso sulle esportazioni complessive di un settore
particolarmente sensibile alla congiuntura e quindi pro-ciclico: comparti della
meccanica quali le macchine e gli apparecchi meccanici costituiscono, infatti, il
principale settore per volume di esportazioni (12,8% del totale), seguito dai
prodotti dell’industria tessile e dell’abbigliamento (8,2%) e dai prodotti di cuoio,
pelle e similari (6%).
10
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA
DENTRO LA CRISI
Esportazioni per settore in provincia di Treviso (Anno 2008*; valori assoluti in migliaia di euro e valori
percentuali)
Prodotti dell'agricoltura, della caccia e della silvicoltura
Prodotti alimentari, bevande e tabacco
Prodotti delle industrie tessili e dell'abbigliamento
Cuoio e prodotti in cuoio, pelle e similari
Articoli in gomma e materie plastiche
Prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi
Metalli e prodotti in metallo
Macchine ed apparecchi meccanici
Macchine elettriche ed apparecchiature elettriche, elettroniche ed ottiche
Mezzi di trasporto
Altri prodotti delle industrie manifatturiere
Totale prodotti trasformati e manufatti
TOTALE EXPORT
Valori assoluti
17.383
528.874
1.731.342
1.253.046
276.218
215.045
707.477
2.689.550
661.818
292.670
1.682.271
10.494.832
21.018.532
Valori percentuali
0,1
2,5
8,2
6,0
1,3
1,0
3,4
12,8
3,1
1,4
8,0
49,9
100,0
*dato provvisorio
Fonte: elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati Istat
Variazioni % 2008 su 2007:
Treviso
- 1,0
Veneto
- 4,6
Italia
+0,3
11
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA
DENTRO LA CRISI
Un ulteriore fattore di preoccupazione per l’economia trevigiana, come del resto per
buona parte delle altre realtà della regione, è che tra i suoi mercati di sbocco più
importanti risultano quelli dell’Europa dell’Est, che attraggono il 20,7% delle
esportazioni totali contro il 18,5% del Veneto (con punte del 23,2% a Padova) e il 14,2%
dell’Italia.
Infatti, le economie dell’Est appartenenti all’Unione europea e non, dai primi mesi del 2009,
pur in forma differenziata (Polonia e Repubblica Ceca sembrano i Paesi meglio attrezzati
per affrontare la crisi), sono state colpite dagli effetti della recessione, con forti svalutazioni
delle monete nazionali ed una importante esposizione all’indebitamento con l’estero,
mettendo in crisi molte banche occidentali, anche italiane.
Variazioni % del PIL nel 2009:
Polonia
- 1,4
Rep. Ceca
- 2,7
Romania
- 4,0
12
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA DENTRO LA CRISI
Esportazioni delle province venete, del Veneto e dell’Italia per area di destinazione (Anno 2008 *; valori percentuali)
Verona
EUROPA
Francia
Germania
Regno Unito
Spagna
Europa dell'Est
di cui:
Estonia
Lettonia
Lituania
Polonia
Ceca, Repubblica
Slovacchia
Ungheria
Romania
Bulgaria
Slovenia
Vicenza
Belluno
Treviso
Venezia
Padova
Rovigo
Veneto
Italia
76,6
8,6
14,4
6,0
6,6
19,2
68,5
10,1
11,9
4,8
4,9
17,0
62,1
11,5
7,2
5,2
8,8
12,0
79,5
11,1
14,4
5,8
6,4
20,7
66,9
7,6
11,3
3,7
3,8
14,1
75,3
9,7
12,4
5,0
5,0
23,2
66,1
10,1
11,9
4,4
5,9
13,3
72,8
9,8
12,7
5,2
5,7
18,5
70,6
11,2
12,8
5,3
6,5
14,2
0,1
0,1
0,2
2,4
1,3
0,6
1,3
3,1
0,7
1,3
0,1
0,1
0,3
2,7
1,8
0,9
1,3
1,9
0,4
0,8
0,1
0,1
0,3
2,4
0,5
0,3
1,2
1,6
0,3
1,5
0,1
0,1
0,2
2,0
1,3
0,8
1,4
4,8
0,7
0,9
0,1
0,1
0,1
1,8
0,8
0,8
1,0
1,6
0,4
1,8
0,1
0,2
0,3
2,8
1,6
0,7
1,6
2,8
0,9
2,2
0,1
0,1
0,1
1,2
1,0
0,2
1,0
2,0
0,5
0,9
0,1
0,1
0,2
2,4
1,4
0,7
1,3
2,8
0,6
1,2
0,1
0,1
0,2
2,6
1,1
0,5
1,0
1,6
0,5
1,0
America settentrionale
di cui:
Stati Uniti
Canada
6,9
8,7
16,7
4,3
12,6
5,2
3,5
7,5
7,0
5,5
1,4
7,7
1,0
16,2
0,5
3,6
0,6
11,4
1,1
4,8
0,5
3,2
0,4
6,7
0,9
6,3
0,7
Cina
Giappone
1,2
1,4
2,3
1,2
1,9
1,4
1,9
0,7
2,0
1,1
1,3
0,7
0,8
1,3
1,8
1,1
1,8
1,2
MONDO
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
100,0
*dato provvisorio
Fonte: elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati Istat
Esportazioni “Eurocentriche”: circa l’80,0% del totale
13
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA
DENTRO LA CRISI
Il 9,2% del PIL proviene dall’ “economia pubblica”
In provincia di Treviso “l’economia di derivazione pubblica”, quindi non di mercato e
non esposta alla concorrenza, rappresenta solo il 9,2% del PIL, inferiore all’11% della
regione Veneto, ma soprattutto molto inferiore all’apporto che ha in altre realtà italiane quali
la Sicilia (25-30%) e il Lazio (20 %), così come nel sistema economico italiano nel suo
complesso (15,5%). Conseguentemente è basso anche il peso della PA in termini di
dipendenti, con solo il 10% del totale occupati, inferiore sia alla media regionale (11%) che
nazionale (14,7%).
14
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA DENTRO LA CRISI
Valore aggiunto ai prezzi base delle Amministrazioni pubbliche nella provincia di Treviso e in Italia (Anno
2006; valori percentuali)
Treviso
Italia
Economia di
mercato
90,8%
Economia
pubblica
9,2%
Economia di
mercato
84,5%
Economia
pubblica
15,5%
Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne
15
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA DENTRO LA CRISI
L’impatto della crisi sulle famiglie
Gli aspetti positivi
Il tasso di occupazione della provincia di Treviso, come del resto quello di buona parte
delle province venete, non ha subito alcuna flessione tra il 2007 ed il 2008, ma è
aumentato di circa 0,8 punti percentuali, a fronte di un incremento pari a 0,6 punti
percentuali registrato nel Veneto e un tasso stabile al 58,7% per l’Italia. Da notare la
presenza di un tasso di occupazione per la provincia di Treviso superiore sia a quello
medio regionale (66,4%), ma soprattutto a quello nazionale (58,7%).
Positivo nella provincia trevigiana è anche l’andamento del tasso di disoccupazione che
nel corso dell’ultimo anno è diminuito dal 3,9% al 3,4%, mentre è aumentato in quasi
tutte le altre province venete (costituisce un’eccezione, oltre Treviso, Rovigo, dove il tasso
di disoccupazione scende di 0,1 punti percentuali). Dato, inoltre, in controtendenza con
l’andamento medio nazionale: il tasso di disoccupazione sale tra il 2007 ed il 2008 dal
6,1% al 6,7%. Da osservare, ancora una volta, che la provincia di Treviso si caratterizza
per un tasso migliore di quello regionale e nazionale.
Le PMI, nonostante la crisi, “tengono” l’occupazione,
con un ruolo anche “sociale”
16
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA DENTRO LA CRISI
L’impatto della crisi sulle famiglie
Gli aspetti negativi
Aumenta la CIG
Aumentano, tuttavia, le ore di cassa integrazione autorizzate: nel corso del 2008 sono aumentate
complessivamente del 37,6% (solo tra il terzo ed il quarto trimestre 2008 sono aumentate di
ben il 47,9%). Un incremento superiore a quello registrato mediamente dalla regione Veneto
(+39%), sebbene inferiore rispetto al dato medio nazionale, che raggiunge un aumento addirittura di
quasi il 70%.
Aumenta l’indebitamento delle famiglie
Dati che destano preoccupazione sono anche quelli che emergono dall’analisi dell’andamento
dell’indebitamento delle famiglie. Tra il terzo trimestre 2008 ed il terzo trimestre 2004
l’indebitamento delle famiglie trevigiane, se consideriamo solo l’indebitamento bancario , ha
registrato un incremento pari al 34,5%, (Veneto +40,9%, e Italia +42,9%).
Passando da una logica di medio periodo ad una di tipo congiunturale emerge che Treviso è tra le
province italiane (più precisamente la 16) che, tra il settembre 2008 e 2007, hanno registrato
il più elevato incremento nel livello di indebitamento delle famiglie, pari al 4,9%, superiore alla
media regionale (+4,8%), ma in particolare a quella nazionale (+1,6%).
17
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA DENTRO LA CRISI
L’impatto della crisi sulle famiglie
Nel primo semestre 2009 l’indebitamente delle famiglie conoscerà prevedibilmente
una “frenata” dopo anni di forte accelerazione a causa soprattutto del peggioramento del
contesto economico generale e del “deterioramento” della situazione patrimoniale
personale. In particolare, le cause del rallentamento possono essere così riassunte:
-
riduzione del “monte salari” a causa della perdita di posti lavoro e aumento della
CIG;
-
rallentamento dei consumi e rinvio degli acquisti in particolare di quelli durevoli;
-
“freno” della concessione di credito al consumo per un atteggiamento più
prudenziale del sistema creditizio;
-
rallentamento delle compra-vendite del mercato immobiliare;
-
aumento delle insolvenze per mutui e anche per le carte di credito.
Un indebitamento comunque “sostenibile” pari al 23,9% del PIL,
in linea con il dato nazionale.
18
LE PECULIARITÀ DELL’ECONOMIA TREVIGIANA DENTRO LA CRISI
Cresce il “PIL pro capite”
Prodotto interno lordo per abitante nelle province del Veneto (Anno 2007 e 2008)
2007
2008
Pro
Numeri
Numeri
Province
Pro capite
capite
indici
Pos.
indici
(euro)
(euro)
(ITA=100)
(ITA=100)
Verona
31.316,0
120,4
13
31.289,6
119,1
Vicenza
30.421,5
117,0
18
29.658,3
112,9
Belluno
29.701,9
114,2
25
29.197,0
111,1
Treviso
29.798,3
114,6
22
30.274,0
115,2
Venezia
29.967,4
115,2
21
29.637,2
112,8
Padova
31.214,4
120,0
14
31.537,3
120,0
Rovigo
25.554,4
98,3
52
25.789,5
98,1
Pos.
Var. %
2008/2007
15
24
30
19
25
13
53
-0,1
-2,5
-1,7
1,6
-1,1
1,0
0,9
Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne
19
LA REAZIONE DELL’ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI TREVISO A
FRONTE DELLA CRISI: I RISULTATI DELL’INDAGINE
I risultati dell’indagine
Circa 2/3 delle imprese “subisce” la crisi
Andamento del fatturato aziendale nel I trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per
settore di attività (Valori %)
65%
9%
In aumento
Stabile
In diminuzione
6%
Non sa/Non risponde
20%
Fonte: Nota economica della provincia di Treviso, 2009
20
LA REAZIONE DELL’ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI TREVISO A
FRONTE DELLA CRISI: I RISULTATI DELL’INDAGINE
I risultati dell’indagine
Forte l’impatto sul settore manifatturiero……
Andamento del fatturato aziendale nel I trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per settore di
attività (Valori %)
In aumento
Stabile
In diminuzione
Saldo*
Non sa/Non risponde
Totale
Manifatturiere
Servizi
Totale imprese
4.0
14.0
78.0
-74.0
4.0
100.0
8.0
26.0
52.0
-44.0
14.0
100.0
6.0
20.0
65.0
-59.0
9.0
100.0
(*) Dati ottenuti dalla differenza tra imprese che hanno registrato un aumento e quelle che invece hanno registrato una diminuzione
Fonte: Nota economica della provincia di Treviso, 2009
……meglio le imprese esportatrici
Andamento del fatturato aziendale nel I trimestre 2009 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente secondo
l’attitudine all’export delle aziende intervistate (Valori %)
Esportatore abituale
Sì
No
Totale imprese
In aumento
20,0
2,2
4,0
Stabile
40,0
11,1
14,0
In diminuzione
40,0
82,2
78,0
Saldo
-20,0
-80,0
-74,0
Non sa/Non risponde
0,0
4,4
4,0
Totale
100,0
100,0
100,0
Fonte: Nota economica della provincia di Treviso, 2009
21
LA REAZIONE DELL’ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI TREVISO A
FRONTE DELLA CRISI: I RISULTATI DELL’INDAGINE
I risultati dell’indagine
Il Io sem. 2009: la fase più acuta della crisi……..
Periodo in cui si è verificato o si verificherà la fase più acuta per l’azienda dell’attuale crisi economica e
finanziaria (Valori %)
47,0
33,0
9,0
9,0
2,0
Nel 2008
I semestre
2009
II semestre
2009
I semestre
2010
0,0
II semestre
2010
Non sa /Non
risponde
Fonte: Nota economica della provincia di Treviso, 2009
22
LA REAZIONE DELL’ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI TREVISO A
FRONTE DELLA CRISI: I RISULTATI DELL’INDAGINE
I risultati dell’indagine
……..in particolare per le imprese manifatturiere, ma…..
Periodo in cui si è verificato o si verificherà la fase più acuta per l’azienda dell’attuale crisi economica e finanziaria
per settore di attività (Valori %)
Nel 2008
I semestre 2009
II semestre 2009
I semestre 2010
II semestre 2010
Non sa /Non risponde
Totale
Manifatturiere
Servizi
Totale imprese
10,0
52,0
30,0
0,0
0,0
8,0
100,0
8,0
42,0
36,0
4,0
0,0
10,0
100,0
9,0
47,0
33,0
2,0
0,0
9,0
100,0
Fonte: Nota economica della provincia di Treviso, 2009
…..per 1/3 delle PMI trevigiane già nel 2009 si vedranno i primi segnali di ripresa.
Periodo in cui le imprese prevedono che si potranno riscontrare i primi segnali di ripresa economica (Valori %)
Trentino Alto Adige
Treviso
Italia
Veneto - Friuli Venezia Giulia
Entro il 2009
30,0
33,0
32,4
Nel 2010
35,0
36,7
36,8
Nel 2011
23,0
20,4
19,5
Non sa/Non risponde
12,0
9,9
11,3
Totale
100,0
100,0
100,0
Fonte: Nota economica della provincia di Treviso, 2009 e Rapporto PMI 2009
23
LA REAZIONE DELL’ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI TREVISO A
FRONTE DELLA CRISI: I RISULTATI DELL’INDAGINE
I risultati dell’indagine
Una crisi a forma di “U”
Scenari per la crisi economica
a. Una crisi a forma di “U”
PIL
b. Una crisi a forma di “L”
PIL
U
2008 2009 2010 2011
2008 2009 2010 2011
Più ottimiste le imprese dei servizi
Fonte: Istituto Guglielmo Tagliacarne
Periodo in cui le imprese prevedono che si potranno riscontrare i primi segnali di ripresa economica per settore di
attività (Valori %)
Entro il 2009
Nel 2010
Nel 2011
Non sa/Non risponde
Totale
Manifatturiere
Servizi
Totale imprese
28.0
40.0
24.0
8.0
100.0
32.0
30.0
22.0
16.0
100.0
30.0
35.0
23.0
12.0
100.0
Fonte: Nota economica della provincia di Treviso, 2009
24
Interventi e politiche per contrastare gli effetti della crisi
Una strategia “non conservativa”…….
….che dovrà essere sostenuta.
(Valori %)
Ampliamento gamma prodotti offerti
Irrobustimento dell’organizzazione aziendale
Razionalizzazione dei costi di approvvigionamento e
di produzione
Aumento della qualità dei prodotti/servizi
Adozione di nuove strategie commerciali
Riqualificazione delle risorse umane
Riduzione del personale
Rinegoziato condizioni bancarie
Riduzione margini
Ricerca nuovi mercati di sbocco
Altre conseguenze
Manifatturiere
18,0
6,0
Servizi
4,0
4,0
Totale
11,0
5,0
10,0
0,0
5,0
16,0
0,0
4,0
14,0
0,0
2,0
18,0
42,0
12,0
16,0
0,0
14,0
0,0
12,0
10,0
42,0
14,0
8,0
2,0
14,0
0,0
7,0
14,0
42,0
*Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale può essere diverso da 100
Fonte: Nota economica della provincia di Treviso, 2009
25
Interventi e politiche per contrastare gli effetti della crisi
……da una riduzione della pressione fiscale
al primo posto delle priorità (56% delle imprese)…….
(Valori %*)
56,0
21,0
2,0
17,0
5,0
16,0
Trentino Alto Adige
Veneto - Friuli Venezia
Giulia
49,9
27,5
5,3
22,7
11,2
23,2
0,0
1,7
0,9
3,0
3,1
2,8
14,0
10,5
8,4
Treviso
Agevolazioni fiscali alle imprese
Incentivi agli investimenti
Sostegno alle esportazioni
Sostegno per l'accesso al credito
Semplificazione amministrativa
Riduzione del costo del lavoro
Sostegno alla formazione di profili
professionali manageriali e/o medio alti
Sostegno alla creazione/sviluppo di reti di
impresa
Altro
Italia
57,7
33,0
7,9
27,2
10,2
20,2
Fonte: Nota economica della provincia di Treviso, 2009 e Rapporto PMI 2009
26
Interventi e politiche per contrastare gli effetti della crisi
…..con punte del 60% nei servizi……
(Valori %*)
Agevolazioni fiscali alle imprese
Incentivi agli investimenti
Sostegno alle esportazioni
Sostegno per l'accesso al credito
Semplificazione amministrativa
Riduzione tempi pagamento P.A.
Riduzione del costo del lavoro
Sostegno alla formazione di profili professionali
manageriali e/o medio-alti
Sostegno alla creazione/sviluppo di reti di impresa
Altro
Manifatturiere
Servizi
52,0
22,0
2,0
20,0
4,0
4,0
16,0
60,0
20,0
2,0
14,0
6,0
0,0
16,0
Totale
imprese
56,0
21,0
2,0
17,0
5,0
2,0
16,0
0,0
0,0
0,0
2,0
18,0
4,0
10,0
3,0
14,0
*Trattandosi di domanda a risposta multipla il totale può essere diverso da 100
Fonte: Nota economica della provincia di Treviso, 2009
…..incentivi agli investimenti e sostegno al credito le altre priorità.
27